Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sfera Celeste
Sfera Celeste
5.1
CAPITOLO 5
SFERA CELESTE - Un osservatore in mare aperto vede una piccola zona di superficie
terrestre a forma di disco che si chiama orizzonte marino, ma il suo sguardo, attraverso
I'atmosfera, si estende ben oltre tale orizzonte; infatti egli riesce a vedere astri lontanissimi.
Per semplificare i calcoli astronomici si considerano I'osservatore e I'orizzonte al centro della
terra (orizzonte astronomico), cio e perfettamente lecito in quanto il raggio terrestre e un
infinitesimo rispetto aile distanze stellari; quando si considerano i corpi celesti piu vicini alia
terra, come la luna, i pianeti e il sole, si apporta ad alcune misure effettuate dalla superficie
terrestre una correzione chiamata parallasse (pag.13) per ridurle al centro della terra.
Ad ogni osservatore, che a seconda della convenienza, considereremo sulla superficie terrestre
o al centro della terra, possiamo associare un orizzonte e una verticale: I'orizzonte sara
sempre quello astronomico; la verticale e una retta passante per I'osservatore, perpendicolare
ail'orizzonte e materializzata dal filo a piombo. I circoli massimi passanti per la verticale, e
quindi perpendicolari all'orizzonte, si chiamano i verticali.
Z i venicali sui- AI di sopra dell'orizzonte c'e una cupo
la immaginaria sulla quale I'osserva- tore
Sfera
vede disseminati i corpi celesti: e la meta
della sfera celeste, di raggio
indeterminato, concentrica a quella
p~ terrestre. Su tale stera, dal centro della
celeste terra, si possono proiettare i punti e Ie
linee piu importanti della superficie
terrestre che assumono Ie seguenti
denominazioni:
osservatore > zenit (Z)
antipodo dello zenit > nadir (Z')
orizzonte astronom. > orizz. astronom.;
verticaii > verticali;
Sfera terrestre e la mezza sfera celeste vista dal;' osservatore
poll geografici > poli celesti
equatore > equatore celeste; paralleli > paralleli; meridiani > meridiani 0 orad.
Viceversa, invece di proiettare punti e circoli della terra sulla sfera celeste, sl possono anche
proiettare gli astri della sfera celeste sulla terra; un astro portato sulla terra assume II nome di
punto sub-astrale (nel disegno sono i punti A' e B').
COORDINATE DI UN ASTRO - Attraverso misure e calcol! che riguardano gli astri si hanno
due grosse possibilita: il controllo della posizione e il controllo delle bussole. In entrambi i casi
si tratta di effettuare un confronto fra cia che si ottiene dalla misura e cio che si oWene dal
calcolo. Per capire come cio avvenga, si deve dare almeno un cenno dei sistemi di coordinate
degli astri, dei tempi e delle Effemeridi Nautiche.
I sistemi di coordinate che ci interessano sono:
1. II sistema orario, in cui i riferimenti sono I'equatore e il meridiano dell'osservatore;
2. II sistema uranoqrafico equatoriale, in cui j riferimenti I'equatore e il punto "gamma" y . II
punto y e l'equinozio di primavera, punto in cui si trova iI sole il 21 marzo, cioe nell'istante
In cui, per il suo moto apparente annuo, passa daWemisfero sud all'emisfero nord).
II punto y si trova sull'equatore celeste, nei pressi delle stelle Alpheratz (costellazione di
An~romeda) e Algenib (costellazione di Pegaso).
3. II sistema altazimutale, in cui i riferimenti sono I'orizzonte dell'osservatore, 0 10 zen it, e il
p~nto cardinale nord. La posizione dell'astro e individuata da un angolo verticale (0
dlstanza angolare) contato dallo zenit 0 dall'orizzonte, e un angolo orizzontale (distanza
angolare) contato dalla direzione N.
Coordinate altazimutali:
z
I
e la direzione dell'astro; op I
0'
pure, arca di verticale sulla
sfera celeste compreso fra
10 Zenit e I'astro. Sulla
superficie terrestre "z"
rappresenta I'arco di cir
colo, massima (distanza
m
;lJllfm/f/ITI(} che un osservalare lnislIl'i con II sestante /'alte:::::o di 1111 asira olfenel1do: h= 40°: sara: Z = 50.
Ci6 che .111110 terrestre l'OSSerFalOre ha unCi dislan::.a (ortodromica) dal pullIa sub-astra Ie dl 50°,
cioe 3000 mg. In 10 lIliSll1'a della dlslan::a ;:;enila/e di WI oSlra (ofteill/ia atlrawrso /0 miSlIl'li
de11'0Ite:::::o). al1a misuw di lIna ellston:::a sullo terra. e praduce lin '-"'-"~~~~~'~"-'-""--'~-"'-"""""
5.3
za avente per centro if punto sub-astrale e raggio la distanza misurata. Tale CirCOl?ferenza, rispetto alla
no drconferenza di uguale distanza che si considera in navigazione costiera, ha generalmente un raggio
grandissimo (/'esercizio precedente ha fomito un valore di 3000 mg!) e non epensabife rappresentarla
tra sulfa carta di Mercatore perche leforti deformazioni fa renderebbero di difficile tracciamento; il modo df
fra utilizzare questa fuogo di posizione, pero, esiste ed eindicato in seguito.
da
la L'altra coordinata del sistema altazimutale e I'azimut "a", angolo orizzontale (arco di orizzonte)
compreso fra la direzione del nord e la direzione dell'astro; si conta dal nord, in senso orario, da
e
0" a 360 0 • In pratica, I'azimut il rilevamento dell'astra; esso puo essere sostituito dall'angolo
azimutale Z che si puo contare sempre dal Nord 0 dal punto cardinale omonimo alia latitudine,
3 il
verso est 0 verso ovest, per la "via" piu breve, fino alia direzione dell'astro. All'angolo azimutale
si
si da i! segno E oppure W, dipende dall'emisfero in cui si trova I'astra. Sulla superficie terrestre
.no
J'angolo Z equivale alia rotta iniziale ortodromica. L'azimut si pub misurare con il cerchio azimu-
Jlo
piu La verticale tale posto sulla bussola 0 si puo calcolare con Ie formule
;so dell'osservatore indicate nel Formulario (append ice A).
tr8monto Per gli astri al sorgere 0 al tramonto, si pub considerare
da dell 'ast'.:.ro~:'--f-~"'--_
_,"W-- anche I'amplitudine, cioe I'arco di orizzonte compreso fra la
direzione del punto cardinale E (0 W) e la direzione del
,, sorgere (0 tramonto). Sara: a = 90° (0 270°) ± Amp!..
9n
'E L'amplitudine vera si ricava dalla Tav Naut. N. 17 entrando
ata
Orizzonte astronomico con cp e 0, oppure con la formula:
010
senA = senS /coscp
in
.rio
MOTO APPARENTE DIURNO DEGL! ASTRI E VARIAZIONE DELLE COORDINATE h, a, t
lon Per effetto della rotazione della terra intorno al proprio asse (da W verso E), un osservatore
311e vede gli astri apparentemente girare intorno all'asse dei poli da E verso W e descrivere dei
paralleli, 0 I'equatore se la declinazione e zero. Per tale mota apparente I'osservatore vede gli
e astri sorgere sull'orizzonte verso Est (h=O), salire sullo stesso orizzonte e raggiungere la massi
z sima altezza (culminazione) quando passano
di fronte al suo meridiano, infine tramontare
ad Ovest (di nuovo h=O).
Dal sorgere al tramonto, cioe durante iI tempo
in cui un astro e
sopra I'orizzonte dell'osser
vatore, I'azimut assume general mente valori
31este intorno a: 90° al sorgere, 270 0 al tramonto,
0 0
esattamente 0 0180 al meridiano.
Al navigante conviene verificare di persona tali
s N valori, specialmente con il sole, perche cio e
utile per I'orientamento in casi di emergenza.
~""'\""'4~4::1'-:':::"'-::---JI-)::,r<;S'orgere
h=O L'angolo orario t di un astro varia nelle 24 ore
terra
0
da 0° a 360 in pratica 15° all'ora; esso
, e
anche chiamato tempo di un astro.
E' 0° quando I'astra e di fronte al meridiano
0
PN celeste dell'osservatore; 90 quando ['astro passa per
la direzione west; 180 0
quando e
0
centro all'antimeridiano dell'osservatore; 270
'0 sulla quando si trova nella direzione est; 360 0
quando e di nuovo al meridiano dell'osserva
tore. Nella fig. a lato sono indicate quattro
h si
posizioni successive di un astro con i
corrispondenti angoli orari (color fucsia).
titre equatore
S'intuisce facilmente come I'angolo orario di
~ celeste
un astro, 0 di un qualsiasi punta celeste,
trasformato in ore, minuti e secondi, possa
50. essere adatto per misurare iI tempo:
i 50°, 15° =1 h, 1° = 4 m, l' = 4 s
isura
'-.ll11fl
Gli astronomi trovano conveniente prendere come riferimento I'angolo orario del punto y, cioe
dell'equinozio di primavera, indicandolo con ts (tempo sidereo); per gli usi civili si considera iI
sale. II sole che vediamo, pero, chiamato sole vero, non si presta bene per la misura del tempo,
in quanto il suo angolo orario, indicato con tv (tempo vero), non varia allo stesso modo tutti i
giorni dell'anno; cia perche, durante I'anno, esso percorre apparentemente ,'eclittica con
velocita diverse. E' state introdotto, percio, un sole immaginario, chiamato sole medio, che
percorre I'equatore con velocita costante, pari alia media delle velocita del sole vero; il suo
angola orario, maggiorato di 12 ore e indicato con "tm" (tempo medio), non presenta
I'inconveniente del tv e quindi si presta meglio per la misura del tempo.
La differenza (tv -tm) si chiama equazione del tempo e si indica con E.
I FUSI ORARI - LlNEE 01 SEPARAZIONE DELLE DATE - Su quale tempo sono regolati gli
orologi che abbiamo in casa 0 che portiamo al polso? La risposta e: il tempo fuso (tf).
Si e detto che il tempo medio "tm" e adatto per la misura del tempo; ma se gli orologi fossero
regolati sui tm, essendo questo un angolo orario contato dal meridiano di ogni singolo
osservatore, i cittadini di una stessa nazione che si trovano su meridiani diversi, come per
esempio in Italia un barese e un genovese, in uno stesso istante indicherebbero orari diversi.
e
Per owiare a questo inconveniente si deciso di dividere la terra in 24 "fusi" , 12 a est e 12 a
ovest di Greenwich (G).
Un fuso e uno spicchio di superficie terrestre compreso fra due meridiani distanti 15° in 1::,:;'" II
fuso "0" e compreso fra i meridiani di r 30' E e r 30' W; il meridiano centrale di questo fuso e il
meridiano di Greenwich (/"=0°). II fuso "+1", quello in cui si trova l'italia, e compreso fra i
meridiani di yo 30' E e 2T 30' E; il meridiano centrale ha 'J..= 1 0 +1 h. II fuso "-1" e ad ovest
del meridiano di Greenwich ed e compreso fra i meridiani di r 30' W e 22° 30' W; II meridiana
centrale ha 'A= 15°W, 0 -1h. Aggiungendo progressivamente 15° ad E e ad W sl possono
Individuare i 12 fusi a est e I 12 fusi ad ovest di G. e Ie longitudini dei rispettivi meridiani centrali.
II fuso che ha per meridiano centrale 180° e stato diviso in due parti: la meta con longitudini Est
e +12h e la meta can longitudini Ovest -12h.
In definitiva, ogni fuso e rappresentato dal suo meridiano centrale, la cui longitudine e espressa
in gradi (0°, 15°, 30°, 45°, ecc., tutti valori multipli di 15) 0 in ore (Oh, +1 h, +2h, +3h, ....... -1 h,
2h, -3h .... ecc., sempre ore intere).
Riguardo a; segni dei fusi, in alcuni diagrammi si nota if segno + per i fusi ad ovest di
Greenwich, il segno per quell; ad est di G; in questi cas; il segno indica /'operazione che
bisogna effettuare (addizione 0 sottrazione) per passare dal/'ora di un fuso all'ora di G.
Si definisce tempo fuso "tf" I'angolo orario del sole medio contato dal meridiana centrale del
fuso e maggiorato di 12 ore. Tutti gli orologi che si trovano nello stesso fuso indicheranno 10
stesso orario, cioe il tempo fuso. Quando si passa da un fuso a quello successivo bisogna
spostare gli orologi di 1 ora avanti se si naviga verso est, di un'ora indietro se si naviga verso
ovest. Fra tf e tm pub esistere una differenza massima di mezzo fuso, ci~e 30 minuti. Tale
differenza si chiama correzione fuso Cf.
Domanda: se un osservatore ha A= 133 0 20'.7 W, qual e la longitudine in ore (At) del meridiano
centrale del fuso in cui si trova? Risposta: basta dividere per 15 la longitudine e considerare
solo la parte intera della divisione, approssimata al numero piu vicino: - 9 h.
Sulla terra ci sono general mente due zone con due date diverse; i meridiani che separano Ie
due zone sono: I'antimeridiano di Greenwich (linea fissa), e uno dei due meridiani che
delimitano Ii fuso in cui e mezzanotte (linea mobile). All' antimeridiano di Greenwich competono
2 date. Nell'istante in cui all'antimeridiano di G. e mezzanotte, sulla terra c'e un'unica data.
Quando si passa da una zona all'altra, bisogna cambiare data.
SIMBOLOGIA DEGLI ANGOLI ORARI (LHA =Local Hour Angle) - Premettiamo che il simbolo
"T" indica un angolo orario contato dal meridiano di Greenwich, mentre "t" e contato da
qualsiasi altro meridiana su cui si puc trovare un osservatore.
5,5
RELAZIONE FRA "t" e 'T - I disegni sono una rappresentazione di Mercatore; il primo mostra
la semplice relazione che leg a "t" con "T" per un qualsiasi corpo celeste:
Z,Oss.
Corpo Greenw.
celeste meridiana t = T + A. , 0 l'inversa: T = t - A. (algebriche)
T dell'ass.
Se al posto di un corpo celeste qualsiasi si con
sidera il sole medio (Sm) e se al posto del me
ridiano dell'osservatore si considera iI meridia
no centrale del fuso in cui si trova I'osservatore,
sl ottiene la relazione fra Tm e tf
---------------------------------------------------------------------------
)1. Veccliia 'Formisano Navigazione astmnomica, cafcoCo cfeCra correzione gim
5.6
UT2== un + Ie correz/onl per gli effetti meteD e d/ marea; esso resta an cora non uniforme per ulteriori
TAI= Tempo Atom/co Intemazionale, di eccez/onale regolar/ta, scandito da/l"atomo di eesio: 1 s TAl
equivale al tempo impiegato dal eesio per effettuare circa 9 miliardi di oscillazionl.
1/ 1° gennaio 1958, aile ore 00.00, fu posto: TAl == UT2;. 111° gennaio del 1990 (32 annl dopo) fu notata
UTC= Universal Time Coordinated, fu introdotto nel1972 per sfruttare i vantagg/ del TAl, che un/forme, e
e
de/l'Un (0 UT2), che indica la posizione della stera celeste rispetto a Greenwich.
CUTC equivale al TAl con ongine nel 1° gennaio 1958, periodicamente rifasato con I'aggiunta 0 la
sottrazlone di un n° intero di secondi, allo scopo di mantenere una differenza con run non superiore a
0,9s (0.2' in longitudine). Ouindi rUTC e unlforme come il TAl ed e costantemente vicino altUn.
Nelle effemerldi sl dovrebbe entrare con /'un: I segna/l orario emessi dalle stazloni danno /,UTC e la
correzione DUT1 da apportare per avere l'Un. (v. Radioservizi per la navlgazione):
TRASFORMAZIONE DI COORDINATE
cosz =sencp seno + coscp cosS cost; tgZ =senP /(coscp tgS • sencp cosP)
oppure:
senh =sencp senS + coscp coSo cos P; cosZ = (seno - sencp senh) 1coscp cosh
Per la risoluzione di tutte Ie formule di Astronomia vedere il "Formulario", Appendice A)
5.7
tangente
,,
,
d'altezza sulla terra I
I ,, A' *\ \
\
ro e I
L..E1
petta
~ , /
I
I
I I
lutali I
,\
, /
pero,
)A' e iI Ah, cioe la piccola distanza del punta stimato dalla circonferenza d'altezza; tale distanza si
)re e o~tiene effettuando la differenza fra I'altezza vera e quella stimata: Ah hv - hs.
=
L altezza vera (hv) sl ottiene dall'altezza misurata con iI sestante e opportunamente corretta (v.
19 010
correzioni a pag.13); I'altezza stimata (hs) e I'azimut stimato (Z, da cui si passa ad a) si
Dssia n~avano con Ie formule indicate nella pagina precedente, introducendo in esse cP e" stimati.
mivo 81 fa presente che I'altezza stimata ottenuta dal calcolo rappresenta I'altezza dell'astro che si
'omia sareb~e o~servata dal punta stimato. La differenza i1h = hv-hs, generalmente di pochi primi, e
o P), una prima Indicazione dell'errore del punto stimato.
~es~a eVid.ente che per risolvere Ie formule occorre prima trovare nelle effemeridi nautiche, in
nZlone dl Tm (0 UT), Ie coordinate 0 e P dell'astro.
~ndo ~ue misure d! altezze di due astri divers! si ottengono due rette la cui intersezlone
~~enta II punto nave. Se Ie misure non sono simultanee, per ottenere II Pn all'istante
oss ultlm~ osservazione, sl effettua II trasporto della prima retta all'istante della seconda
ervazlone.
ERRORI Ricordando quanto detto al capitolo 2, anche I'altezza vera che deriva dalla misura
col sestante e affetta da errori. i quali si ripercuotono sui luogo di posizione, cioe sulia retta
d'altezza. La stessa reUa e affetta anche da altri tipi di errori, come quello dovuto al trasporto e
alia sostituzione dell'arco di circonferenza con la lossodromia tangente. In definitiva, la retta
d'altezza e affetta da un errore complessivo che, a sua volta, si riflette sui punto nave.
r:
F
5.9
retta iI suo punto sub-astrale, fosse esattamente nel polo nord (A'=P N ),
Q[JQ e =
sarebbe: z,.= 90°- <D (v.fig.), ossia 90°- h 90°- <p; h cp; cioe
=
retia I'altezza sarebbe proprio uguale alia latitudine dell'osservatore.
ali e
de Ie . ASTRO IN MERIDIANO - Quando si osserva un astro in meridia
no ad Ps no si ottiene subito la <p dell'osservatore:
:ione";
:l un
q>v mr =8+ Zv mr
bordi, Inoltre si risparmiano calcoli e la retta non e influenzata da un
eventuale errore sui k del cronometro. L'azimut sara Nord ( 0°) 0
ram Sud (180°), si vede alia bussola 0 dal confronto tra <p e 8: se dalla
fattore posizione <D, per vedere I'astro bisogna guardare verso sud,
I'azimut sara 180°; se, invece, bisogna guardare verso nord,
I'azimut sara 0°. In quesfultimo caso, nel risolvere la formula di
:za, la <pv mr, alia distanza zenitale z bisogna dare iI segno neoativo.
Calcolando ~v , sia con la Polare che con I'astro in meridiano, la
si pub
Ps retta d'altezza e proprio il parallelo di tale latitudine.
;ettrice
rambe
OSSERVAZIONI 01 SOLE - Oi giomo Sl osserva illembo inferlore del sole verso Ie ore 10 del
:>go di mattino e successivamente quando il sole passa al meridiano mobile della nave. Per sapere il
1\t dalla prima osservazione fino al passaggio del sole in meridiano, si risolve la formula:
Yaltez
I pun At =P' 1 (900 + VsinR 1 cos~)
Igno di (P' angolo al polo del sole all'istante della prima osservazione (in primi); V = velocita della nave in nodi; R= rotla; ~ latit. stim.)
omeal Quando si tracciano Ie rette di sole si considera iI p'Jnto stimato all'istante dell' ultima
o dalla osservazione e non si fa il trasporto grafico perche gia implicito nei calcoli.
RIEPILOGO PER TRACCIARE UNA RETTA D'ALTEZZA - Per trovare Tc == ......... data
osservazioni mezz'ora prima del crepuscolo nautico: si calcola il tempo UT= ......... data
IPPOsti.
:0 nave
sidereo (ts) per I'istante dell'osservazione; con ts e <p$, utilizzando 10 star· t
Ts' = ........ ..
finder 0 Ie tavole 249 della navigazione aerea, si scelgono gli astri piu
o fra dl
convenienti e si prende nota degli azimut (a) e delle altezze (h).
QUindi, nell'istante in cui sl osserva, per ogni astro: Ts == ......... ..
'minare • Si an nota I'ora del cronometro Tc, alia quale si apporta la correzione
medio: t8 =
K e si ottiene il tempo medio di Greenwich (Universal Time - UT)
otti dal
• Con. UT si entra nelle effemeridi e si trova la declinazione e I'angolo
coppia,
orano 0 I'angolo al polo dell'astro (vedl schema di calcolo a fianc~) t*=... (P)
Jositivo
• Con 0, P e cps sl risolvono Ie formule dl senhs e cosZ (0 tgZ) per
senso
tr?vare I'altezza stimata e I'azimut dell'astro (v. "Formulario) hi
lere Ie
• ~I corregge I'altezza istrumentale misurata can iI sestante e si ottiene -ryC=
~Itezza vera hv (v. correzioni nel "Formulario") ho ........ .
abile sa
~cala per Ie long. e una per Ie lat.) si fissa iI punta stlmato, si traccia
.==---'~~
anche
hv= ,.....
, quanto
a esso la direzione dell'azimut sl stacca II segmento 1\h, infine
perpendicolarmente all'azlmut si tr~ccia la retta d'altezza. .6.h ::: .....
ORIENTARSI CON IL SOLE Tutti gli astri hanno un mota apparente diurno dovuto alia
reale rotazione della terra intorno al proprio asse; essi ruotano intorno al polo descrivendo dei
paralleli (di declinazione), sorgendo ad est e tramontando ad ovest; quelli piu vicini al polo
poterebbero essere "sempre visibili", cioe non sorgere ne tramontare, dipende dalla loro declina
zione e dalla latitudine dell'osservatore.
Anche iI sole, come gli altri astri, non z
sfugge a questa regola: durante la
giornata sorge verso est (aile medie
latitudini intorno aile ore 06.00), sale
sull'orizzonte e raggiunge la massima
altezza (culminazione superiore)
verso mezzogiorno; in tale istante, a
nord del parallelo di 23° e 27'N, il sole
si trova a successivamente
tramonta verso ovest.
II sorgere e il tramonto esattamente nei N
punti cardinali est ed ovest si verificano
solo iI 21 marzo e il 23 settembre
(Equinozi di primavera e di autunno).
II sole e soggetto anche a un moto Mar. e Set!.
apparente annuo, dovuto al reale moto
di rivoluzione della terra. Per tale moto iI sole descrivere in un anno I'eclittica e passa, nei
Sempre per tale moto la declinazione del sole varia da 23° 27' N a 23° 27' S (mediamente ± 8°
al mese), e ci6 significa pure che il sole descrive i suoi paralleli diurni nell'emisfero nord nei
mesi primaverili ed estivi, per poi passare nell'emisfero sud nei mesi autunnali e invernali.
PN
Passaggio al
La fascia in cui si muove il sole
durante I'anno e quella tropicale,
compresa fra i paralleli di 23° 27' N
,-40 N
0
1 0
meridiano a S
e 23° 27' S. Resta evidente che /)=20 N -l':>:
0
11 giugno
solo in questa fascia pu6 capitare di <p=150\i 0'
11 marzo e vedere il sole allo zenit (quando 6
23 lp); in questa stessa fascia pu6 Eq.
21 dicembre anche capitare di vedere il sole a
nord quando passa in meridiano. 0"
A sud del parallelo di 23° 27' S il
sole culmina sempre a nord.
Meridiano.
Ps II sistema piu semplice per sapere
verso quale direzione cardinale, NoS, si vede il sale al meridiano e quello di confrontare, sui
meridiana stesso, la lp dell'osservatore con la 6 del sale, come nell'esempio indicato sui grafico
a destra; in esso si vede chiaramente che I'osservatore 0 vedra il sole in meridiana a sud,
mentre gil osservatori 0' e 0" 10 vedranno culminare a nord.
1. Qual e il valore approssimato della dec/inazione del sole if giomo 21 del mesi di marzo,
aprile, maggio, .... ecc. , fino a marzo dell'anno successivo?
2. Aile are 13.00 di bordo vi trovate in una barca fra la costa laziale e Ie Bocche di
Bonifacio; la costa non si vede e siete in una situazione dl emergenza, senza GPS e
senza bussola. In quale direzione, rispetto alia prora della vostra barca, dovete
mantenere il sale per dirigervi verso la costa laz/ale?
11. Cosa sf pUG otten ere misurando I'altezza della stella Polare?
13. Quando si osserva II sole per determinare J'errore della giro 0 la deviazlone della
magnetica?
nei
(R 1.) : O'(mar.), +8", +16. +23'27' (glu.). + 16', +8", 0" (sett.), ·8', ·16", ·23'27' (dlc.), _16", _8', OC (mar,)
(R 2.) : Aile 13.00, nella zona citata, it sale si pue ritenere anc?ra a sud; poiche vi dovete dirigere verso est, dovete