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5.1

CAPITOLO 5

NAVIGAZ!ONE ASTRONOM!CA - CALCOLO DELLA CORREZ!ONE GIRO

(PARTE I - a beneficio degli ufficiali del diporto)

SFERA CELESTE - Un osservatore in mare aperto vede una piccola zona di superficie
terrestre a forma di disco che si chiama orizzonte marino, ma il suo sguardo, attraverso
I'atmosfera, si estende ben oltre tale orizzonte; infatti egli riesce a vedere astri lontanissimi.
Per semplificare i calcoli astronomici si considerano I'osservatore e I'orizzonte al centro della
terra (orizzonte astronomico), cio e perfettamente lecito in quanto il raggio terrestre e un
infinitesimo rispetto aile distanze stellari; quando si considerano i corpi celesti piu vicini alia
terra, come la luna, i pianeti e il sole, si apporta ad alcune misure effettuate dalla superficie
terrestre una correzione chiamata parallasse (pag.13) per ridurle al centro della terra.
Ad ogni osservatore, che a seconda della convenienza, considereremo sulla superficie terrestre
o al centro della terra, possiamo associare un orizzonte e una verticale: I'orizzonte sara
sempre quello astronomico; la verticale e una retta passante per I'osservatore, perpendicolare
ail'orizzonte e materializzata dal filo a piombo. I circoli massimi passanti per la verticale, e
quindi perpendicolari all'orizzonte, si chiamano i verticali.
Z i venicali sui- AI di sopra dell'orizzonte c'e una cupo­
la immaginaria sulla quale I'osserva- tore
Sfera
vede disseminati i corpi celesti: e la meta
della sfera celeste, di raggio
indeterminato, concentrica a quella
p~ terrestre. Su tale stera, dal centro della
celeste terra, si possono proiettare i punti e Ie
linee piu importanti della superficie
terrestre che assumono Ie seguenti
denominazioni:
osservatore > zenit (Z)
antipodo dello zenit > nadir (Z')
orizzonte astronom. > orizz. astronom.;
verticaii > verticali;
Sfera terrestre e la mezza sfera celeste vista dal;' osservatore
poll geografici > poli celesti
equatore > equatore celeste; paralleli > paralleli; meridiani > meridiani 0 orad.
Viceversa, invece di proiettare punti e circoli della terra sulla sfera celeste, sl possono anche
proiettare gli astri della sfera celeste sulla terra; un astro portato sulla terra assume II nome di
punto sub-astrale (nel disegno sono i punti A' e B').

COORDINATE DI UN ASTRO - Attraverso misure e calcol! che riguardano gli astri si hanno
due grosse possibilita: il controllo della posizione e il controllo delle bussole. In entrambi i casi
si tratta di effettuare un confronto fra cia che si ottiene dalla misura e cio che si oWene dal
calcolo. Per capire come cio avvenga, si deve dare almeno un cenno dei sistemi di coordinate
degli astri, dei tempi e delle Effemeridi Nautiche.
I sistemi di coordinate che ci interessano sono:
1. II sistema orario, in cui i riferimenti sono I'equatore e il meridiano dell'osservatore;
2. II sistema uranoqrafico equatoriale, in cui j riferimenti I'equatore e il punto "gamma" y . II
punto y e l'equinozio di primavera, punto in cui si trova iI sole il 21 marzo, cioe nell'istante
In cui, per il suo moto apparente annuo, passa daWemisfero sud all'emisfero nord).
II punto y si trova sull'equatore celeste, nei pressi delle stelle Alpheratz (costellazione di
An~romeda) e Algenib (costellazione di Pegaso).
3. II sistema altazimutale, in cui i riferimenti sono I'orizzonte dell'osservatore, 0 10 zen it, e il
p~nto cardinale nord. La posizione dell'astro e individuata da un angolo verticale (0
dlstanza angolare) contato dallo zenit 0 dall'orizzonte, e un angolo orizzontale (distanza
angolare) contato dalla direzione N.

JI.. rVecc/iia 'Formisallo - %n)ig<7zione {lStronomiw, ca/coro £eff" correzione giro


5.2
PN celeste Coordinate orarie - Come si detto in precedenza e
Sfero so- no rlferite all'equatore e al meridiano
dell'osservatore.
& = declinazione dell'astro: e la distanza dell'astro
dall'equatore, quindi e
I'arco di orario compreso fra
I'equatore e I'astro; prende il segno NoS a seconda
dell'emisfero NoS in cui si trova !'astro. Sulla terra la
(5 equivale alia latitudine del punto sub-astrale: <\lA' =
OA.
t = angolo orario: e I'arco di equatore cQPlpreso fra il
meridiana dell'osservatore e il meridiana dell'astro; si
0 0
conta per W da 0 a 360 a partire dal merldiano
dell'osservatore. AI suo posto si pUG indicare I'angolo
al polo P, sempre :0; 180 contato per la direzione piu
0
,

breve; prende il segna W a E; sulla terra esso


equivale al AA fra I'osservatore e il punto sub-astrale, oppure proprio a A se essa cantato da e
Greenwich.
Coordinate uranografiche equatoriali - Si prendono come riferimenti !'equatore e il punto y.
p, celeste Le coordinate sona: la stessa declinazione definita precedentemen.
te e I'ascensione versa AV (0 coascensione retta coa.), indicata
sulle Effemeridi dell'lstituto Idrografico della Marina con il simbolo
(360°.0.). Quest'ultima coordinata e I'arco di equatore, contato in
senso orario da 0° a 360°, compreso fra iI punto y e I'orario
dell'astro. La 0 e la coo. di un astro sono coordinate che non
dipendono dalia posizione dell'osservatore, e sono fornite dalle
Effemeridi Nautiche in funzione della data e dell'ora di Greenwich.
L'angolo orario (0 I'angolo al polo) si ricava anch'esso nelle Effeme­
ridi nautiche, in funzione del mese, della data e dell'ora di Greenwich.

Coordinate altazimutali:
z
I

Esse sono: la distanza I

zenitale "z", angolo al cen I


v:
tro della terra compreso fra
la direzione della verticale I

e la direzione dell'astro; op I

0'
pure, arca di verticale sulla
sfera celeste compreso fra
10 Zenit e I'astro. Sulla
superficie terrestre "z"
rappresenta I'arco di cir­
colo, massima (distanza
m

ortodromica) fra I'osserva­ -------------­ . , "


E orizz. astronomico
tore e il punto sub-astrale.
Questa coordinata pUG o = ossel1fatore suila superficie terrestre; 0'= ossel1fatore considerato al centro
essere sostituita dall'altez­ de/la terra; Z = zenit, ossel1fatore considerato sulfa volta celeste; A = astro sulla
za h: angolo verticale (0 sfera celeste; A' = punto sub-astrale. astro prolettato sulla terra.
arco di verticale) compreso
fra I'astro e I'orizzonte. Fra h e z sussiste la relazione: z=90o-h, quindi, conoscendo h si
conosce z.
L'altezza di un astro si puo misurare con II sestante e si pUG calcolare, conoscenda altre
coordinate, con una formula che vedremo in seguito. Dal confronto fra I'altezza calcolata.f.
quella misurata si puo conoscere ICjposizione piu probabile della nave.

;lJllfm/f/ITI(} che un osservalare lnislIl'i con II sestante /'alte:::::o di 1111 asira olfenel1do: h= 40°: sara: Z = 50.

Ci6 che .111110 terrestre l'OSSerFalOre ha unCi dislan::.a (ortodromica) dal pullIa sub-astra Ie dl 50°,
cioe 3000 mg. In 10 lIliSll1'a della dlslan::a ;:;enila/e di WI oSlra (ofteill/ia atlrawrso /0 miSlIl'li
de11'0Ite:::::o). al1a misuw di lIna ellston:::a sullo terra. e praduce lin '-"'-"~~~~~'~"-'-""--'~-"'-"""""
5.3

za avente per centro if punto sub-astrale e raggio la distanza misurata. Tale CirCOl?ferenza, rispetto alla
no drconferenza di uguale distanza che si considera in navigazione costiera, ha generalmente un raggio
grandissimo (/'esercizio precedente ha fomito un valore di 3000 mg!) e non epensabife rappresentarla
tra sulfa carta di Mercatore perche leforti deformazioni fa renderebbero di difficile tracciamento; il modo df
fra utilizzare questa fuogo di posizione, pero, esiste ed eindicato in seguito.
da
la L'altra coordinata del sistema altazimutale e I'azimut "a", angolo orizzontale (arco di orizzonte)
compreso fra la direzione del nord e la direzione dell'astro; si conta dal nord, in senso orario, da
e
0" a 360 0 • In pratica, I'azimut il rilevamento dell'astra; esso puo essere sostituito dall'angolo
azimutale Z che si puo contare sempre dal Nord 0 dal punto cardinale omonimo alia latitudine,
3 il
verso est 0 verso ovest, per la "via" piu breve, fino alia direzione dell'astro. All'angolo azimutale
si
si da i! segno E oppure W, dipende dall'emisfero in cui si trova I'astra. Sulla superficie terrestre
.no
J'angolo Z equivale alia rotta iniziale ortodromica. L'azimut si pub misurare con il cerchio azimu-
Jlo
piu La verticale tale posto sulla bussola 0 si puo calcolare con Ie formule
;so dell'osservatore indicate nel Formulario (append ice A).
tr8monto Per gli astri al sorgere 0 al tramonto, si pub considerare
da dell 'ast'.:.ro~:'--f-~"'--_
_,"W--­ anche I'amplitudine, cioe I'arco di orizzonte compreso fra la
direzione del punto cardinale E (0 W) e la direzione del
,, sorgere (0 tramonto). Sara: a = 90° (0 270°) ± Amp!..
9n­
'E L'amplitudine vera si ricava dalla Tav Naut. N. 17 entrando
ata
Orizzonte astronomico con cp e 0, oppure con la formula:
010
senA = senS /coscp
in
.rio
MOTO APPARENTE DIURNO DEGL! ASTRI E VARIAZIONE DELLE COORDINATE h, a, t
lon Per effetto della rotazione della terra intorno al proprio asse (da W verso E), un osservatore
311e vede gli astri apparentemente girare intorno all'asse dei poli da E verso W e descrivere dei
paralleli, 0 I'equatore se la declinazione e zero. Per tale mota apparente I'osservatore vede gli
e­ astri sorgere sull'orizzonte verso Est (h=O), salire sullo stesso orizzonte e raggiungere la massi­
z sima altezza (culminazione) quando passano
di fronte al suo meridiano, infine tramontare
ad Ovest (di nuovo h=O).
Dal sorgere al tramonto, cioe durante iI tempo
in cui un astro e
sopra I'orizzonte dell'osser­
vatore, I'azimut assume general mente valori
31este intorno a: 90° al sorgere, 270 0 al tramonto,
0 0
esattamente 0 0180 al meridiano.
Al navigante conviene verificare di persona tali
s N valori, specialmente con il sole, perche cio e
utile per I'orientamento in casi di emergenza.
~""'\""'4~4::1'-:':::"'-::---JI-)::,r<;S'orgere
h=O L'angolo orario t di un astro varia nelle 24 ore
terra
0
da 0° a 360 in pratica 15° all'ora; esso
, e
anche chiamato tempo di un astro.
E' 0° quando I'astra e di fronte al meridiano
0
PN celeste dell'osservatore; 90 quando ['astro passa per
la direzione west; 180 0
quando e
0
centro all'antimeridiano dell'osservatore; 270
'0 sulla quando si trova nella direzione est; 360 0
quando e di nuovo al meridiano dell'osserva­
tore. Nella fig. a lato sono indicate quattro
h si
posizioni successive di un astro con i
corrispondenti angoli orari (color fucsia).
titre equatore
S'intuisce facilmente come I'angolo orario di
~ celeste
un astro, 0 di un qualsiasi punta celeste,
trasformato in ore, minuti e secondi, possa
50. essere adatto per misurare iI tempo:
i 50°, 15° =1 h, 1° = 4 m, l' = 4 s
isura
'-.ll11fl

)1. 'Veccfiia 'Fonnisano ­ 'Na'Vigazione astronomica, cafcoCo cfdfa correzio7I£


5.4

Gli astronomi trovano conveniente prendere come riferimento I'angolo orario del punto y, cioe
dell'equinozio di primavera, indicandolo con ts (tempo sidereo); per gli usi civili si considera iI
sale. II sole che vediamo, pero, chiamato sole vero, non si presta bene per la misura del tempo,
in quanto il suo angolo orario, indicato con tv (tempo vero), non varia allo stesso modo tutti i
giorni dell'anno; cia perche, durante I'anno, esso percorre apparentemente ,'eclittica con
velocita diverse. E' state introdotto, percio, un sole immaginario, chiamato sole medio, che
percorre I'equatore con velocita costante, pari alia media delle velocita del sole vero; il suo
angola orario, maggiorato di 12 ore e indicato con "tm" (tempo medio), non presenta
I'inconveniente del tv e quindi si presta meglio per la misura del tempo.
La differenza (tv -tm) si chiama equazione del tempo e si indica con E.

I FUSI ORARI - LlNEE 01 SEPARAZIONE DELLE DATE - Su quale tempo sono regolati gli
orologi che abbiamo in casa 0 che portiamo al polso? La risposta e: il tempo fuso (tf).
Si e detto che il tempo medio "tm" e adatto per la misura del tempo; ma se gli orologi fossero
regolati sui tm, essendo questo un angolo orario contato dal meridiano di ogni singolo
osservatore, i cittadini di una stessa nazione che si trovano su meridiani diversi, come per
esempio in Italia un barese e un genovese, in uno stesso istante indicherebbero orari diversi.
e
Per owiare a questo inconveniente si deciso di dividere la terra in 24 "fusi" , 12 a est e 12 a
ovest di Greenwich (G).
Un fuso e uno spicchio di superficie terrestre compreso fra due meridiani distanti 15° in 1::,:;'" II
fuso "0" e compreso fra i meridiani di r 30' E e r 30' W; il meridiano centrale di questo fuso e il
meridiano di Greenwich (/"=0°). II fuso "+1", quello in cui si trova l'italia, e compreso fra i
meridiani di yo 30' E e 2T 30' E; il meridiano centrale ha 'J..= 1 0 +1 h. II fuso "-1" e ad ovest
del meridiano di Greenwich ed e compreso fra i meridiani di r 30' W e 22° 30' W; II meridiana
centrale ha 'A= 15°W, 0 -1h. Aggiungendo progressivamente 15° ad E e ad W sl possono
Individuare i 12 fusi a est e I 12 fusi ad ovest di G. e Ie longitudini dei rispettivi meridiani centrali.
II fuso che ha per meridiano centrale 180° e stato diviso in due parti: la meta con longitudini Est
e +12h e la meta can longitudini Ovest -12h.
In definitiva, ogni fuso e rappresentato dal suo meridiano centrale, la cui longitudine e espressa
in gradi (0°, 15°, 30°, 45°, ecc., tutti valori multipli di 15) 0 in ore (Oh, +1 h, +2h, +3h, ....... -1 h, ­
2h, -3h .... ecc., sempre ore intere).
Riguardo a; segni dei fusi, in alcuni diagrammi si nota if segno + per i fusi ad ovest di
Greenwich, il segno per quell; ad est di G; in questi cas; il segno indica /'operazione che
bisogna effettuare (addizione 0 sottrazione) per passare dal/'ora di un fuso all'ora di G.

Si definisce tempo fuso "tf" I'angolo orario del sole medio contato dal meridiana centrale del
fuso e maggiorato di 12 ore. Tutti gli orologi che si trovano nello stesso fuso indicheranno 10
stesso orario, cioe il tempo fuso. Quando si passa da un fuso a quello successivo bisogna
spostare gli orologi di 1 ora avanti se si naviga verso est, di un'ora indietro se si naviga verso
ovest. Fra tf e tm pub esistere una differenza massima di mezzo fuso, ci~e 30 minuti. Tale
differenza si chiama correzione fuso Cf.
Domanda: se un osservatore ha A= 133 0 20'.7 W, qual e la longitudine in ore (At) del meridiano
centrale del fuso in cui si trova? Risposta: basta dividere per 15 la longitudine e considerare
solo la parte intera della divisione, approssimata al numero piu vicino: - 9 h.
Sulla terra ci sono general mente due zone con due date diverse; i meridiani che separano Ie
due zone sono: I'antimeridiano di Greenwich (linea fissa), e uno dei due meridiani che
delimitano Ii fuso in cui e mezzanotte (linea mobile). All' antimeridiano di Greenwich competono
2 date. Nell'istante in cui all'antimeridiano di G. e mezzanotte, sulla terra c'e un'unica data.
Quando si passa da una zona all'altra, bisogna cambiare data.

SIMBOLOGIA DEGLI ANGOLI ORARI (LHA =Local Hour Angle) - Premettiamo che il simbolo
"T" indica un angolo orario contato dal meridiano di Greenwich, mentre "t" e contato da
qualsiasi altro meridiana su cui si puc trovare un osservatore.

ts. Ts = angolo orario del punto gamma

til, T* angolo orario di un astro

t({, T({ =angolo orario della luna

5,5

t Till =angolo orado di un pianeta


t~' Tv =angolo orario del sole vero
t~, Tm =angolo orario del sole medio contato dal meridiano dell'osservatore 0 da Gr. (+ 12h)
tf, =angolo orario del sole medio contato dal meridiano centrale del fuso in cui si trova
I'osservatore (+12h).

RELAZIONE FRA "t" e 'T - I disegni sono una rappresentazione di Mercatore; il primo mostra
la semplice relazione che leg a "t" con "T" per un qualsiasi corpo celeste:
Z,Oss.
Corpo Greenw.
celeste meridiana t = T + A. , 0 l'inversa: T = t - A. (algebriche)
T dell'ass.
Se al posto di un corpo celeste qualsiasi si con­
sidera il sole medio (Sm) e se al posto del me­
ridiano dell'osservatore si considera iI meridia­
no centrale del fuso in cui si trova I'osservatore,
sl ottiene la relazione fra Tm e tf

tf Tm + U ,0 l'inversa: Tm tf - A.f ( algebriche)

i tfp = ............ data

Nella pianificazione di una traversata, per calcolare


,t II tf di arriv~, cioe I'ET A (Estimated Time of Arriva0,
J Tmp ........ data p = parlenza non e necessaria tener conto dei fusi che dovra
J +t.tnav ........... attraversare la nave 0 di eventuale attraversamen­
i. Tma ..... .... data a = arrivo to di una linea di separazione delle date se si
it prende come riferimento il tempo medio di G. e si
tfa= ............
data effettua iI calcolo indicato a lata.
a

:Ii EFFEMERIDI NAUTICHE - La pubblicazione "Effemeridi Nautiche"


e stella JOSS.., dell'IIM consente di ricavare la declinazione e I'angolo orario del
_~_~~ _~!_-!-S_-_- Gr. /'corpi celesti piu importanti rispetto al meridiano di G; I'argomento
~. di entrata e la data e I'ora di Greenwich Tm (il Tm nelle effemeridi
~ e chiamato UT, Universal Time - v, nota pagina sucessiva),
lQ y eonatore Per il sole, la luna, i planeti piu importanti e il punto y Ie Effemeridi
la
;0
Ie ----
.. ---- ----
15 forniscono direttamente I'angolo orario T, quindl, aggiungendo
algebricamente la longitudine sl ottiene t. Per una stella, invece,
bisogna effettuare i seguenti passaggi, giustificati sui grafico
t*
accanto:
10
re
con Tm (UT) e data si ricava nella colonna y --> Ts; Ts + coa* T* ; quindi: T*+ A. t* ( P) = =
Le effemeridi forniscono anche gli istanti in cui si hanno i crepuscoli, iI sorgere, 11 tramonto e iI
Ie
passaggio del sole al meridiana di Greenwich, Tali istanti, pero, possono essere considerati
1e
anche dei tm per qualsiasi altro meridiano.
10
In altre parole, se dalle effemeridi si ricava che in un dato giorno il sole passa al meridiano di
Gr. aile 11.54, vuol dire che in quello stesso giorno 11 sole passa a qualsiasi altro meridiano
quando I'ora locale tm e 11.54. Domanda: in quel giorno, a che ora si puo osservare tale
passaggio? Risposta: poiche noi guardiamo I'orario sull'orologio, e poiche I'orologio indica il tf,
)10
vuol dire che dobbiamo trasformare il tm (11.54) in tf.
da
* NOTA - Dal 1984 if tempo medio di Greenwich (Tm) e
chiamato Universal Time (UT). LVT non e
uniforme per Ie irregolarita della rotazione terrestre dovute a: spostamento dei po/i (p%dia), effetlo frenan
te della marea, variazioni meteD stagiona/i. La p%dia fa variare /e coordinate deg/i osservatori e quindi if
Tempo medio. Pertanto, g/i studiosi hanno introdotto i seguenti tempi:
UTO ::: Universal Time senza correzioni;

---------------------------------------------------------------------------
)1. Veccliia 'Formisano Navigazione astmnomica, cafcoCo cfeCra correzione gim
5.6

UT1 == UTO + la correz/one per la polod/a;

UT2== un + Ie correz/onl per gli effetti meteD e d/ marea; esso resta an cora non uniforme per ulteriori

irregolari e impreved/bili variazioni della rotaz/one terrestre;

TAI= Tempo Atom/co Intemazionale, di eccez/onale regolar/ta, scandito da/l"atomo di eesio: 1 s TAl

equivale al tempo impiegato dal eesio per effettuare circa 9 miliardi di oscillazionl.

1/ 1° gennaio 1958, aile ore 00.00, fu posto: TAl == UT2;. 111° gennaio del 1990 (32 annl dopo) fu notata

una dlfferenza fra i due tempi dl 24,7 secondi;

UTC= Universal Time Coordinated, fu introdotto nel1972 per sfruttare i vantagg/ del TAl, che un/forme, e
e
de/l'Un (0 UT2), che indica la posizione della stera celeste rispetto a Greenwich.

CUTC equivale al TAl con ongine nel 1° gennaio 1958, periodicamente rifasato con I'aggiunta 0 la

sottrazlone di un n° intero di secondi, allo scopo di mantenere una differenza con run non superiore a

0,9s (0.2' in longitudine). Ouindi rUTC e unlforme come il TAl ed e costantemente vicino altUn.

Nelle effemerldi sl dovrebbe entrare con /'un: I segna/l orario emessi dalle stazloni danno /,UTC e la

correzione DUT1 da apportare per avere l'Un. (v. Radioservizi per la navlgazione):

UT1 = UTe + DUT1.


e
Un segnale orano costitulto da un segnale (suono) pili lungo al/'inlzio di ognl minuto e da segnali brevi
per ogni secondo successiva. La correzione DUn, che pUG variare da 0,1 a 0,8 s, viene fornlta
raddopplando I segnali dei secondl inizlali del minuto (se posltlva), oppure raddopplando I segnall dei
secondi a partire dal nona secondo (se negativa).
Os 1s 2s 3s 45 55 65 7s 85 95 ...... 60s 8s 9s lOs 11 s I2s 13s 14s I5s .. , ", 60s
I II II II I___ ~ -.J
DUT! + 0,5 s DUT] = - 0.5 s

TRASFORMAZIONE DI COORDINATE

Un problema da risolvere in astronomia


Sfera nautica e II seguente:
celeste "data la declinazione 0 di un astro e
"angolo orario della stesso astro (t* 0 Pt
ricavato nelle Effemeridi nautiche rispetto
alia posizione stimata dell'osservatore (w,
I~), determinare Ie coordinate altazimutali
lb.,j:;.r·
Per risolvere il problema bisogna applicare
Ie formule del coseno (0 di Eulero) e/o
della cotangente al triangolo di posizione
PNZA. Possiamo benissimo riferirci, pero,
al triangolo sulla terra PnOA', in cui OA' e
p : la distanza ortodromica fra I'osservatore e
il punto sub-astrale; I'angolo in 0 (angolo
azimutale) e la rotta iniziale.
In sostanza, iI triangolo di posizione sulla sfera celeste ha una sua immagine sulla terra, ossia
equivale ad un triangolo ortodromico in cui iI punto di partenza e I'osservatore e il punto di arriv~
e il punto sub-astrale. Pertanto, il problema succitato si risolve con Ie formule dell'ortodromia
sostituendo a CPs la latitudine del punto sub-astrale (lPs=S), a AI. I'angolo orario 0 al polo (t 0 P),
a Ri I'angolo azimutale Z, a do la distanza zenitale z.

cosz =sencp seno + coscp cosS cost; tgZ =senP /(coscp tgS • sencp cosP)
oppure:
senh =sencp senS + coscp coSo cos P; cosZ = (seno - sencp senh) 1coscp cosh
Per la risoluzione di tutte Ie formule di Astronomia vedere il "Formulario", Appendice A)
5.7

PARTE II- NAVIGAZIONE ASTRONOMICA - CIRCONF. O'ALTEZZA E RETTA O'ALTEZZA


erioH
Pn Si effettua navigazione astronomica quando sl contralla la
; TAl posizione della nave con la misura delle altezze degll astri.
otata A pag. 2 si e
Introdotto questa concetto: dalla misura
71e, e dell'altezza di un astro (con II sestante) si ottiene la distanza
zenitale, e quindi la distanza (ortodromica) sulla terra del punto
a Is sub-astrale dall'osservatore, II luogo di posizione relativo ad
ore a una misura di distanza e, come in navigazione costiera, una
circonferenza, che in questa caso si chiama "circonferenza
, e la d'altezza"; essa ha per centro il punto sub-astrale (A') e per
raggio la distanza misurata. Le coordinate del punta subastrale
sono uguali aile coordinate orarie dell'astro:
brevi
)rnita CPA' = (lasteo ; leA' =P G (angolo al polo del'astra cantato da G,)
Ii dei
e
A pag. 2 sl anche detto che, per la sua grandezza e per Ie deformazloni che subirebbe, la
circonferenza d'altezza non e di facile tracciamento sulla carta di Mercatore. II problema si aggi­
60s
ra tracciando solo iI piccolissimo archetto della circonferenza d'altezza pill vicino al punto
stimato, perche la nave si trova sicuramente in quell'intorno. Tale archetto, proprio per la sua
piccolezza, puc essere confuso con un arco di lossodromia tangente alia circonferenza e
rappresentato sulla carta di Mercatore come una retta. E' nata coslla retta d'altezza, II punto di
tangenza si chiama punto determinativo to),
... -----­ -.
E ,,
~ ,; direzione ,,
/
" del nord direzione del "
I
/ punto sub-astrale \
omia Circonferenza I o del1' astro
Lossodromia I ,, \

tangente
,,
,
d'altezza sulla terra I
I ,, A' *\ \
\
ro e I

L..E1
petta
~ , /
I
I

I I
lutali I

,\
, /

icare ,, Rettificazione sulla carta


.... _-_ ...
) e/o
:ione
Per tracciare la retta d'altezza dobblamo conoscere due elementi: I'azimut stimato dell'astro e

pero,
)A' e iI Ah, cioe la piccola distanza del punta stimato dalla circonferenza d'altezza; tale distanza si

)re e o~tiene effettuando la differenza fra I'altezza vera e quella stimata: Ah hv - hs.
=
L altezza vera (hv) sl ottiene dall'altezza misurata con iI sestante e opportunamente corretta (v.

19 010
correzioni a pag.13); I'altezza stimata (hs) e I'azimut stimato (Z, da cui si passa ad a) si
Dssia n~avano con Ie formule indicate nella pagina precedente, introducendo in esse cP e" stimati.
mivo 81 fa presente che I'altezza stimata ottenuta dal calcolo rappresenta I'altezza dell'astro che si
'omia sareb~e o~servata dal punta stimato. La differenza i1h = hv-hs, generalmente di pochi primi, e
o P), una prima Indicazione dell'errore del punto stimato.
~es~a eVid.ente che per risolvere Ie formule occorre prima trovare nelle effemeridi nautiche, in
nZlone dl Tm (0 UT), Ie coordinate 0 e P dell'astro.

~ndo ~ue misure d! altezze di due astri divers! si ottengono due rette la cui intersezlone
~~enta II punto nave. Se Ie misure non sono simultanee, per ottenere II Pn all'istante
oss ultlm~ osservazione, sl effettua II trasporto della prima retta all'istante della seconda
ervazlone.

}1.. Veccfiia Ponnisano - !N'aviBazione astrDnomica, ca[cow ae({'a correzione Biro


5.8

ERRORI Ricordando quanto detto al capitolo 2, anche I'altezza vera che deriva dalla misura
col sestante e affetta da errori. i quali si ripercuotono sui luogo di posizione, cioe sulia retta
d'altezza. La stessa reUa e affetta anche da altri tipi di errori, come quello dovuto al trasporto e
alia sostituzione dell'arco di circonferenza con la lossodromia tangente. In definitiva, la retta
d'altezza e affetta da un errore complessivo che, a sua volta, si riflette sui punto nave.

smax IL PUNTO NAVE CON DUE RETTE - \I punto con due


reUe e affetto da errori costanti, accidentali e
sistematici. Anche in questo caso sono valide Ie
considerazioni fatte nel cap. 2, e cioe che intorno ad
ogni reUa si pUG considerare una "striscia di posizione";
dall'intersezione di due strisce si oUiene un
\ ~ paralielogramma all'interno del del quale, 0 sui bordi,
~ smax

dovrebbe trovarsi la nave.


Con una intersezione delle rette a 90° il parallelogram­
ma evidenziato in figura risulta piu "raccolto" intorno al punto nave e I'errore indotto dal "fattore
geometrico" minore.

BI5ETTRICE D'ALTEZZA - PN CON 3 E 4 RETTE Consideriamo due rette d'altezza, la


bisettrice d'altezza e la bisettrice deil'angolo formato dalle direzioni dei due azimut.
Considerando gli angoli formati dalle due rette, si pUG
anche dire che la bisettrice d'altezza e la bisettrice
dell'angolo nel quale convergono 0 divergono entrambe
Ie freccine indicanti Ie direzioni degli astri.
5i dimostra che la bisettrice d'altezza e un luogo di
posizione che elimina gli errori costanti.
Per una coppia di rette esiste una sola bisettrice d'altez­
za che non potrebbe essere utilizzata; per avere un pun­
to nave dall'incontro di due bisettrici abbiamo bisogno di
almeno 3 rette.
Per la presenza degli errori accidentali anche la bisettrice d'altezza e affetta da errore (come al
solito e la sua distanza dal punto esatto); si dimostra che I'errore della bisettrice e dato dalla
formula:

e quindi esso e minimo per i1Q uguale a 180°.


Per avere una bisettrice ottima, cioe col minimo errore, bisogna osservare due astri opposti.
Con quattro osservazioni a 90° I'una dall'altra si ottengono due bisettrici ottime e un punto nave
0
ottimo; solo tre astri, invece, vanno osservati in direzioni spaziate possibilmente di 120 fra di
loro, e comunque la bisettrice non potra mai essere ottima.
II punto nave con quattro rette consente di determinare
anche I'errore accidentale e I'errore sistematico medio:
basta misurare i segmenti di perpendicolare condotti dal
punto nave trovato ad una delle due rette di ogni coppia,
dare ad essi un segno convenzionale (per esempio positivo
alia retta spostata, rispetto al punto trovato, nel senso
del\'azimut, negativo in caso contrario) e risolvere Ie
\ seguenti formule:
\

Sa =:': (dl d2) ; Ss=(d1+d2)/2

Giudizio sulla bonta' del punto II punto sara affidabile se


I'errore accidentale risulta piccolo;I'errore sistematico, anche
se piu grande, non da eccessive preoccupazioni in quanto
eliminato dalle bisettrici d'altezza.
f

r:
F

5.9

1isura OSSERVAZIONE DELLA POLARE - Se la stella Polare, ovvero

retta iI suo punto sub-astrale, fosse esattamente nel polo nord (A'=P N ),

Q[JQ e =
sarebbe: z,.= 90°- <D (v.fig.), ossia 90°- h 90°- <p; h cp; cioe
=
retia I'altezza sarebbe proprio uguale alia latitudine dell'osservatore.

In realta la Polare si trova circa 10 dal polo, pertanto, per avere la

latitudine, bisogna apportare all'altezza vera 3 correzioni che si

ricavano nelle effemeridi nautiche, in funzione del tempo sidereo,

n due delraltezza osservata e del mese dell'anno.

ali e
de Ie . ASTRO IN MERIDIANO - Quando si osserva un astro in meridia­
no ad Ps no si ottiene subito la <p dell'osservatore:
:ione";
:l un
q>v mr =8+ Zv mr
bordi, Inoltre si risparmiano calcoli e la retta non e influenzata da un
eventuale errore sui k del cronometro. L'azimut sara Nord ( 0°) 0
ram­ Sud (180°), si vede alia bussola 0 dal confronto tra <p e 8: se dalla
fattore posizione <D, per vedere I'astro bisogna guardare verso sud,
I'azimut sara 180°; se, invece, bisogna guardare verso nord,
I'azimut sara 0°. In quesfultimo caso, nel risolvere la formula di
:za, la <pv mr, alia distanza zenitale z bisogna dare iI segno neoativo.
Calcolando ~v , sia con la Polare che con I'astro in meridiano, la
si pub
Ps retta d'altezza e proprio il parallelo di tale latitudine.
;ettrice
rambe
OSSERVAZIONI 01 SOLE - Oi giomo Sl osserva illembo inferlore del sole verso Ie ore 10 del
:>go di mattino e successivamente quando il sole passa al meridiano mobile della nave. Per sapere il
1\t dalla prima osservazione fino al passaggio del sole in meridiano, si risolve la formula:
Yaltez­
I pun­ At =P' 1 (900 + VsinR 1 cos~)
Igno di (P' angolo al polo del sole all'istante della prima osservazione (in primi); V = velocita della nave in nodi; R= rotla; ~ latit. stim.)

omeal Quando si tracciano Ie rette di sole si considera iI p'Jnto stimato all'istante dell' ultima
o dalla osservazione e non si fa il trasporto grafico perche gia implicito nei calcoli.

RIEPILOGO PER TRACCIARE UNA RETTA D'ALTEZZA - Per trovare Tc == ......... data

il punto nave astronomico, innanzitutto si prepara un piano delle +K ........ ..

osservazioni mezz'ora prima del crepuscolo nautico: si calcola il tempo UT= ......... data

IPPOsti.
:0 nave
sidereo (ts) per I'istante dell'osservazione; con ts e <p$, utilizzando 10 star· t
Ts' = ........ ..

finder 0 Ie tavole 249 della navigazione aerea, si scelgono gli astri piu
o fra dl
convenienti e si prende nota degli azimut (a) e delle altezze (h).
QUindi, nell'istante in cui sl osserva, per ogni astro: Ts == ......... ..

'minare • Si an nota I'ora del cronometro Tc, alia quale si apporta la correzione
medio: t8 =
K e si ottiene il tempo medio di Greenwich (Universal Time - UT)
otti dal
• Con. UT si entra nelle effemeridi e si trova la declinazione e I'angolo
coppia,
orano 0 I'angolo al polo dell'astro (vedl schema di calcolo a fianc~) t*=... (P)
Jositivo
• Con 0, P e cps sl risolvono Ie formule dl senhs e cosZ (0 tgZ) per
senso
tr?vare I'altezza stimata e I'azimut dell'astro (v. "Formulario) hi
lere Ie
• ~I corregge I'altezza istrumentale misurata can iI sestante e si ottiene -ryC=
~Itezza vera hv (v. correzioni nel "Formulario") ho ........ .

2) 12 • SI effettua la differenza hV-hs e sl ottiene iI Ah + Cl

• SUila carta nautica (0 su un fogllo di carta, dopo aver costruito una +

abile sa

~cala per Ie long. e una per Ie lat.) si fissa iI punta stlmato, si traccia
.==---'~~

anche
hv= ,.....
, quanto
a esso la direzione dell'azimut sl stacca II segmento 1\h, infine
perpendicolarmente all'azlmut si tr~ccia la retta d'altezza. .6.h ::: .....

,/Ii. 'Veccfiia 'Fonnisano - !Na1Jigazione astronomica, carcow tferra con-ezione giro


5.10

ORIENTARSI CON IL SOLE Tutti gli astri hanno un mota apparente diurno dovuto alia
reale rotazione della terra intorno al proprio asse; essi ruotano intorno al polo descrivendo dei
paralleli (di declinazione), sorgendo ad est e tramontando ad ovest; quelli piu vicini al polo
poterebbero essere "sempre visibili", cioe non sorgere ne tramontare, dipende dalla loro declina
zione e dalla latitudine dell'osservatore.
Anche iI sole, come gli altri astri, non z
sfugge a questa regola: durante la
giornata sorge verso est (aile medie
latitudini intorno aile ore 06.00), sale
sull'orizzonte e raggiunge la massima
altezza (culminazione superiore)
verso mezzogiorno; in tale istante, a
nord del parallelo di 23° e 27'N, il sole
si trova a successivamente
tramonta verso ovest.
II sorgere e il tramonto esattamente nei N
punti cardinali est ed ovest si verificano
solo iI 21 marzo e il 23 settembre
(Equinozi di primavera e di autunno).
II sole e soggetto anche a un moto Mar. e Set!.
apparente annuo, dovuto al reale moto

di rivoluzione della terra. Per tale moto iI sole descrivere in un anno I'eclittica e passa, nei

diversi mesi, attraverso Ie varie costellazioni della zodiaco.

Sempre per tale moto la declinazione del sole varia da 23° 27' N a 23° 27' S (mediamente ± 8°

al mese), e ci6 significa pure che il sole descrive i suoi paralleli diurni nell'emisfero nord nei

mesi primaverili ed estivi, per poi passare nell'emisfero sud nei mesi autunnali e invernali.

PN

Passaggio al
La fascia in cui si muove il sole
durante I'anno e quella tropicale,
compresa fra i paralleli di 23° 27' N
,-40 N
0

1 0

meridiano a S
e 23° 27' S. Resta evidente che /)=20 N -l':>:
0
11 giugno
solo in questa fascia pu6 capitare di <p=150\i 0'
11 marzo e vedere il sole allo zenit (quando 6
23 lp); in questa stessa fascia pu6 Eq.
21 dicembre anche capitare di vedere il sole a
nord quando passa in meridiano. 0"
A sud del parallelo di 23° 27' S il
sole culmina sempre a nord.
Meridiano.
Ps II sistema piu semplice per sapere
verso quale direzione cardinale, NoS, si vede il sale al meridiano e quello di confrontare, sui
meridiana stesso, la lp dell'osservatore con la 6 del sale, come nell'esempio indicato sui grafico
a destra; in esso si vede chiaramente che I'osservatore 0 vedra il sole in meridiana a sud,
mentre gil osservatori 0' e 0" 10 vedranno culminare a nord.

Questionarlo (Ie rlsposte sono alia fine)

1. Qual e il valore approssimato della dec/inazione del sole if giomo 21 del mesi di marzo,
aprile, maggio, .... ecc. , fino a marzo dell'anno successivo?

2. Aile are 13.00 di bordo vi trovate in una barca fra la costa laziale e Ie Bocche di
Bonifacio; la costa non si vede e siete in una situazione dl emergenza, senza GPS e
senza bussola. In quale direzione, rispetto alia prora della vostra barca, dovete
mantenere il sale per dirigervi verso la costa laz/ale?

3. A quale latitudine si ha il sale alia zenit if 21 dicembre? E verso la meta dl Aprile?

4. A che ora sf ha II sale in meridiana?


5.11

Quali astri conviene osservare, quem alti 0 quel/i bassi sull'orizzonte?


alia 5.
) dei Cosa sono I crepusco/i nautici mattutino e serotino (0 vespertlno)?
polo 6.
:lina
7. Cosa tal per fare un punto nave con Ie ste!le?

8. Come sceglf Ie stelle?

9. Qual e la proprleta della blsettrice d'altezza?


10. Perche if Punto nave con quattro rette e piu preciso df quello con due e tre rette?

11. Cosa sf pUG otten ere misurando I'altezza della stella Polare?

12. Quando si osserva il sole per determlnare la posfzfone?

13. Quando si osserva II sole per determinare J'errore della giro 0 la deviazlone della
magnetica?

nei
(R 1.) : O'(mar.), +8", +16. +23'27' (glu.). + 16', +8", 0" (sett.), ·8', ·16", ·23'27' (dlc.), _16", _8', OC (mar,)

(R 2.) : Aile 13.00, nella zona citata, it sale si pue ritenere anc?ra a sud; poiche vi dovete dirigere verso est, dovete

mantenere una prora In modo da avere If sole sulla dntta.


(R 3.) : Alia latitudine di 23' 27' S. Alia latitudine di circa 8' N.
(R 4.) : Verso mezzogiomo locale.
(R 5.) : Per Ie rette d'altezza gil astri con a/tezze da 3~' a 70"; per misurare un azimut e trovare f'errore della bussola,
quefli bassi sulf'orizzonte per evitare g/i errori dovuti afi'incfinazione del mortaio.
(R 6.) : Per misurare f'altezza di un astro suff'orizzonte, bisogna vedere sia /'astro che I'orizzonte; g/i intervalli di tempo
. e
durante i quali cie possfbile si chiamano crepuscoli nautici, sf travano indicat! sulfe effemeridi nautiche e sf
verificano, in pratica, un po' prima del sorgere del sole e un poco dopo II tramonto.
(R 7.) Una mezz'ors prima del crepusco/o calco/o if tempo sidereo (ts) per l'istante delf'osservazione; quindi uso 10
"star-finder" 0 Ie tav. 249 defla Navigazione aerea che mi indiceno Ie stelle che posso osservare a quell'ora,
con Ie rispettive altezze e g/i azimut epprassimati. Scelgo Ie quattro stelle piu convenienti, ennolo Ie "h" e gil
"a'; in un istante del crepuscolo inizio Ie osservazioni. Per ogni osservazione do 10 stop al cronometro e annolo
Ie altezze istrumentali. Con II tempo del cronometro Tc, opportunemente corretto, entro nelle effemeridi e trovo
/'angolo al polo e la declinazione dell'astro; correggo I'altezza istrumentale con la correzione d'indice e con Ie
altre due correzioni, e ottengo i'altezza vere hv. Ecc. ecc.
(R 8.) : Se vog/io fare un punto con due rette, scelgo due stelle possibilmente con una differenza d'azimut di 90'; tre
10. stelle, invece, Ie scelgo possibilmente a 120" runa daWeltra; quattro stelle a 90° runa daWaltra, in modo che si
abbiano due coppie ognuna delle qua/i formata da estr! opposti.
sui (R 9.) : E1imina gli error! costanti (0 sistematico medio)
fico e
(R 10.): Con due rette il punto influenza to dagli errori sistematici e accidentall; con tre rette possiemo tracciare Ie
ud, bisettrici d'a/tezza ed eliminare I'errore sistematico; con quattro rette, si ha la possibilita di osservare due
coppie di astri opposti e avere blsettricf ottime.
(R 11.): La latitudine "vera in una maniera molto sempllce. Sf corregge I'eltezza misurata con Ie due correzionl C1 e C2
che sl apportano per tutte Ie stelle (vedi pag. a fine capito/o) e si ottiene I'eltezza vere hv; sl rlcava delle
effemerldi if ts per l'istante dell'osservazione e con esso, sempre nel Ie effemeridl, sf ricavano ulteriori tre
R 1 . correzionl che, aggiunte al/'hv, permettono di determinare la latitudine.
( 2.). V~rso Ie ore 10 10.30 del mattino; al passagglo al meridiano; qualche volta anche verso Ie 14.00. Gia con Ie
Prt';le due osservazioni sl pUG avere un punto nave, con tre sl ha un punta pili preciso. Gfi intervalli fra
20, (R 13 . un oss~rvazione e taltra sono necessari per avere una discreta variazione d'azimut.
.). Per mlsurare I'azlmut I€ conveniente che /'astro sia basso sul/'orizzonte; quindi la misura va fatta al mattino,
a!
~erso II sorgere, .0 iI porr:eriggio ta:dl, ~er~~ if tramonto. Se si misura I'azim!-'t propri~ .sorgere. 0 al tram onto
di el lembo supenore (0 mfenore) Sl puo uli!lzzare la tav. N. 17 deil'ampfltudme, che e plU semplice perche m
)e ~ssa Sl entra solo con la nostra latitudine e la declinazione dalf'astro; altrimenti bisogna usare la tav. 18 (o/a
ormula di tanglY, che rich/ede anche la conoscenza del/'ango/o al polo.
ete

)l.. 'Veccliia Formisano - 'lVavigazione astronomica, cafco£O d'e[fa correzione giro

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