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14/2/2020 Provenzano: piano Sud, nuove procedure per accelerare la spesa - Il Sole 24 ORE

Provenzano: piano Sud, nuove procedure per accelerare la


spesa
di Carmine Fotina

La lettera inviata al governo italiano da Marc Lemaitre, direttore generale


della Dg Politiche regionali della Commissione europea, fa male soprattutto perché
conferma che anni di piani e di riprogrammazioni hanno cambiato poco o nulla per il
Sud. L’Italia continua a spendere male i fondi europei, impiegandoli di fatto come
sostitutivi e non aggiuntivi rispetto agli investimenti pubblici nazionali. Ora alla prova
è chiamato il governo Conte II. La possibilità di rispondere alla Commissione - che ci
dà due mesi di tempo - è quasi immediata, visto che il nuovo piano Sud che sta
coordinando il ministro Giuseppe Provenzano dedicherà un capitolo proprio al tema
delle risorse nazionali, ed in particolare al Fondo sviluppo e coesione (Fsc).

LEGGI ANCHE: Bruxelles chiede più investimenti al Sud

La Commissione ci chiede di fare i salti mortali: visto il gap accumulato, per


raggiungere l’obiettivo pattuito di spesa nazionale per le regioni meridionali (0,43%
del Pil medio annuo per il 2014-2020) dovremmo certificare per l’arco temporale
2017-2020 un ritmo dello 0,45% annuo. In pratica 8,1 miliardi di euro all’anno, cioè
quasi 1,2 miliardo in più di quanto abbiamo fatto finora. La lettera è stata presa in
seria considerazione dal ministero degli Affari europei, che si occupa dei nostri
rapporti con Bruxelles. Ieri un portavoce della Commissione ha comunque ribadito
che la lettera, avendo carattere informativo, non comporta un taglio o un
congelamento di fondi Ue, cosa che potrebbe teoricamente scattare solo al termine
dell’intero processo di verifica, cioè nel 2022.

Il ministero per il Sud lavora a un protocollo e a procedure


standard per accelerare la realizzazione degli investimenti, una sorta di griglia per
tipologie di interventi e livelli di amministrazioni, Comuni inclusi. Un ruolo più forte
per accelerare progettazione ed esecuzione sarà svolto a livello centrale,
dall’agenzia Invitalia, dalla struttura di missione Investitalia e dalla Cassa
depositi e prestiti. Le amministrazioni potranno aderire o meno al protocollo, ma la
loro performance sarà comunque messa alla luce del sole con un monitoraggio
semestrale della spesa. Si utilizzeranno anche gli strumenti previsti dal precedente
governo con la riorganizzazione Fsc inserita nel decreto crescita. «Sono chiamato a un
vero e proprio salvataggio d’emergenza della politica di coesione - commenta il
ministro Provenzano - . Ai primi di novembre, al suo insediamento, presenteremo il

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14/2/2020 Provenzano: piano Sud, nuove procedure per accelerare la spesa - Il Sole 24 ORE

Piano alla nuova Commissaria per la politica regionale, Elisa Ferreira. Bruxelles ci
inchioda giustamente alle responsabilità nazionali sul disinvestimento sul Sud, anzi mi
sorprende non lo abbia fatto prima. Ma ora ci aiuti allentando vincoli incomprensibili
sulle spese per investimento che invece devono essere realizzate».

Un punto critico è applicare la quota minima di spesa della Pa centrale.


«La clausola per il 34% per investimenti ordinari al Sud che è ancora largamente sulla
carta va attuata - aggiunge Provenzano - perché è la base per garantire l’addizionalità
delle risorse europee». Fsc e Patti per il Sud sono il centro delle difficoltà, visto che
viaggiano con spese inferiori al 2%. «Il Fondo va riprogrammato tagliando laddove
mancano progetti e finanziando interventi su scuole, manutenzione straordinaria delle
città e della viabilità secondaria e “green new deal”».

Ieri intanto il ministro ha firmato un piccolo ritocco al Patto per la


Campania con la Regione: rimodulazione per 6,7 milioni di investimenti e
integrazione con altri 10.

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