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Università degli Studi di

Firenze .
Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale 

Prove di classificazione (Class)


Apertura di campione indisturbato. Il campione da analizzare, contraddistinto dal proprio numero
progressivo, dalla sigla del sondaggio e dalla profondità di estrazione, viene aperto con estrusione
orizzontale in un’unica corsa. Poi viene eseguita la descrizione geotecnica del terreno secondo
quanto previsto dalle Raccomandazioni AGI (1977) evidenziando in particolare le principali
caratteristiche come dimensioni, omogeneità, colore, presenza di intrusioni e/o di materia organica.
Quando possibile viene effettuata la stima della resistenza al taglio in condizioni non drenate,
operando con lo scissometro tascabile sulle teste del campione preventivamente scorticate. Per ogni
campione di terreno sono presentati i risultati delle prove di classificazione ed una fotografia a
colori eseguita subito dopo l’estrusione del terreno dalla fustella metallica.

Determinazione del contenuto d’acqua (w). Si opera secondo la norma CNR-UNI 10008 ricorrendo
all’essiccazione in forno del terreno fino al raggiungimento del peso costante; il forno viene
mantenuto ininterrottamente alla temperatura di 105 °C. Immediatamente dopo l’estrusione del
campione vengono fatte due determinazioni di w, utilizzando del materiale prelevato in
corrispondenza delle due estremità del campione di terreno.

Determinazione del peso di volume umido (γ). Il test viene effettuato misurando il peso di una
porzione di terreno racchiusa in una fustella cilindrica in acciaio inox, di cui sono noti dimensioni e
peso.

Determinazione del peso specifico dei costituenti solidi (γs). La prova viene eseguita secondo la
norma CNR-UNI 10010 che prevede l’impiego di una opportuna quantità di terreno essiccato e
finemente polverizzato, introdotta in un picnometro di vetro riempito successivamente con acqua
distillata disaerata. Di norma, ogni prova è costituita da due determinazioni indipendenti e la
grandezza che viene fornita è il loro valore medio. Tuttavia, nel caso in cui le due determinazioni
risultino tra loro diverse in maniera sensibile, la prova è ripetuta nuovamente.

Determinazione del limite di liquidità (wl) e di plasticità (wp). Le prove vengono eseguite secondo
la norma CNR-UNI 10014 sul terreno passante al vaglio n. 40 ASTM (aperture pari a 0.425 mm).
Nel caso del limite di liquidità vengono eseguite tre determinazioni tra loro indipendenti utilizzando
il cucchiaio di Casagrande, definendo per interpolazione il contenuto d’acqua corrispondente alla
chiusura del solco per 25 colpi. Per il limite plastico vengono fatte cinque determinazioni
indipendenti operando su bastoncini di terreno con diametro pari a 3 mm, rullati con le mani sopra
una superficie porosa finché non si manifestino le prime screpolature. In entrambi i casi il risultato
finale è fornito dai rispettivi valori medi. Tra i risultati, oltre ai valori numerici dei limiti di
consistenza, vengono riportati il valore dell’indice di plasticità (Ip) e la classificazione USCS
(Unified Soil Classification System) del terreno.

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Analisi granulometrica. La prova viene effettuata sulla frazione di terreno a grana grossa (con
diametro maggiore di 0.074mm) seguendo le “Raccomandazioni sulle prove geotecniche di
laboratorio” AGI (1994), individuando la distribuzione percentuale in peso dei grani secondo le loro
dimensioni e diagrammando i risultati in un piano semilogaritmico. L’analisi granulometrica viene
eseguita sul terreno preparato per via umida, operando secondo le seguenti fasi: selezione del
materiale rappresentativo, essiccazione in forno a temperatura costante, pesatura dopo il
raffreddamento, lavaggio con acqua corrente pulita sul vaglio con maglie di apertura pari a 0.074
mm (n. 200 ASTM), essiccazione in forno del materiale trattenuto e setacciatura finale di
quest’ultimo dopo il raffredamento.
Nell’analisi granulometrica vengono utilizzati dei vagli tarati della serie ASTM. La descrizione
della composizione del terreno viene eseguita sulla base della terminologia e dei criteri riportati
nelle “Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche” AGI
(1977) al punto 4.2.

 
 
 

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