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IL CONTRATTO IN GENERALE
CAPITOLO 19: L’AUTONOMIA CONTRATTUALE
1. IL CONTRATTO: REALTÀ E DEFINIZIONE
Prima che concetto giuridico è esperienza umana e strumento inalienabile attività economica.
Esperienza è quella del patto —> scambiata parola impegnativa che lega chi fa promessa
reciproca= PACTA SUNT SERVANDA. Esperienza non solo economica, precede distinzione
moderna tra sfera personale ed economica.
Strumento dei rapporti di scambio —> si evolve adattandosi alla organizzazione che assume
mercato beni nel tempo.
- Anticamente= premessa per riti sacrali da cui derivava impegno (effetto giuridico). Riti sacrali poi
diventati ritualità giuridiche (es. diritto romano nel foro e rito franco di vendita terra).
- Oggi: contratto ridotto a sua ‘essenza’= accordo, scambio di consenso. Formalismo limitato ed
essenziale.

Art. 1321 <<NOZIONE: Il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare p
estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale.>>
Qualsiasi accordo è definibile contratto se rapporto su cui verte ha carattere patrimoniale, ovvero
ogni volta che accordo abbia oggetto un bene in senso ampio (cose, denaro, diritti, prestazioni)

Art 1174 <<CARATTERE PATRIMONIALE DELLA PRESTAZIONE: La prestazione che forma


oggetto dell'obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica e deve corrispondere
a un interesse, anche non patrimoniale, del creditore.>>

Ogni qualvolta c’è un accordo c’è un contratto, anche nelle azioni quotidiane, non si tratta solo di
grandi operazioni economiche. Nozione giuridica è tuttavia limitata rispetto a quella comune
perché non ogni patto, promessa reciproca, è contratto. Lo sono solo patti che hanno per oggetto
RELAZIONI ECONOMICHE. Matrimonio ad es. non è contratto perché aspetti personali sono
prevalenti.
Estensione concetto coincide con gamma di accordi che anima vita economica, da micro a macro
operazioni. VITA ECONOMICA= non limitata a attività che hanno scopo di profitto.
CONTRATTO= strumento fondamentale dell’autonomia nel campo degli interessi patrimoniali:
- strumento con cui si costituiscono basi economiche e organizzative per attività culturali,
politiche, religiose (—> es: contratti di associazione).
- strumento con cui si regolano interessi economici legati a rapporti familiari e personali (—> es:
convenzioni matrimoniali)
- canale per sistemazione pacifica interessi patrimoniali in materia di successione ereditaria
(divisione)
- uno dei mezzi per risolvere lite (transazione)

Definizione art 1321 è forte astrazione, rende impermeabile nozione giuridica di contratto a enormi
diversità che fatti presentato da punto di vista sociologico ed economico. es: possibile paragonare
ordinare caffè con fusione due società?
Legislazione accentua nucleo comune di tutti questi fenomeni= CONSENSO ATTORNO A UN
OGGETTO ECONOMICAMENTE VALUTABILE.
Nucleo giustifica individuazione requisiti elementari ed essenziali del contratto che non
possono mancare e non dipendono dall’entità o dalle circostanze dello scambio di consensi.

Art. 1325 <<INDICAZIONE DI REQUISITI: I requisiti del contratto sono 1) ACCORDO TRA LE
PARTI; 2) CAUSA; 3) OGGETTO; 4) FORMA, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto
pena di nullità.>>
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Disciplina singoli contratti provvede a compensare senso e valore dell’astrazione con attenzione
alle variabili reali del fenomeno. Molto però lasciato a interpretazione e prudenza dei giudici (giuris-
prudenza).

2. FUNZIONE ED EFFICACIA DEL CONTRATTO


CONTRATTO= strumento con cui si realizza autoregolazione degli interessi in campo patrimoniale.
Tutto quanto avviene nel mercato avviene per contratto (circolano beni, si organizza produzione, si
allacciano relazioni imprenditoriali, di lavoro, avviene il consumo, ecc).
Oltre a sue funzioni pratiche, necessario isolare suoi MECCANISMI OPERATIVI. Funzione che
qualunque contratto svolge è riassunta in due norme.
- Art. 1321 definisce contratto come accordo che ha funzione di costituire, regolare o estinguere
rapporto tra giuridico patrimoniale tra le parti. REGOLARE è fondamentale perché funzione del
contratto è innanzitutto autoregolazione, autonomia.
- funzione spiega e definisce anche EFFICACIA del contratto.
Art. 1372 <<EFFICACIA DEL CONTRATTO: Il contratto ha forza di legge tra le parti.
Non può essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge. Il
contratto non produce effetto rispetto ai terzi che nei casi previsti dalla legge.>>

Da senso dell’esercizio dell’economia, della possibilità di darsi legge nei propri rapporti, in
particolare patrimoniali. Effetto del contratto è di regolare come una legge stabilita dalle parti
interessi patrimoniali e rapporti giuridici che li realizzano —> stabilire un REGOLAMENTO DI
INTERESSI.
Si può quindi dire che contratto è l’accordo di due o più parti diretto a stabilire tra loro un
certo regolamento di interessi patrimoniali.

Si possono distinguere due modi elementari di operare nel contratto:


- funzione/efficacia TRASLATIVA= trasferimento diritto di proprietà o altro diritto reale. Si usa
efficacia traslativa anziché reale perché perché richiamerebbe res, mentre invece riguarda ogni
possibile diritto.
- funzione/efficacia OBBLIGATORIA= dal contratto deriva un’obbligazione delle parti.
Modalità riunite ad es. nel contratto di compravendita.
Anche diritto reale limitato può essere costituito per contratto (servitù) —> titolo d’acquisto
derivativo-costitutivo. Effetto perciò compreso nella funzione traslativa intesa in senso ampio.

Contratto considerato sotto diversi punti di vista:


- CONTRATTO-ATTO= se guardiamo a fattispecie, accordo contrattuale, contratto appare
come atto giuridico formato con il consenso di due o più parti. Attenzione rivolta a problemi della
formazione, interpretazione, validità del contratto per studiare presupposti e requisiti, contenuto
e vizi dell’atto di autonomia contrattuale.
- CONTRATTO-RAPPORTO= se guardiamo a conseguenze giuridiche, si evidenzia
regolamento di interessi che ne nasce, rapporto contrattuale che si stabilisce tra le parti.
Studio verte su durata del rapporto, sua esecuzione, resistenza a fatti sopravvenuti, eventuale
scioglimento, successione del contratto.

3. IL CONTRATTO COME ATTO GIURIDICO


Contratto= ACCORDO —> conformità di voleri, incontro di consensi, di volontà. Contratto è un
fatto giuridico quindi anche l’accordo è un fatto osservabile e accertabile, una certa condotta di due
o più contraenti.
Contratto si compone di MANIFESTAZIONI DI VOLONTÀ CONCORDI: parole, gesti,
comportamenti che servono da segni con cui le parti manifestano reciprocamente propria volontà
di realizzare assetto di interessi e i cui SiGNIFICATI convergono su come regolare suddetti
interessi. Accordo= no incontro ma CONVERGENZA di dichiarazioni o manifestazioni di
volontà i cui significati combaciano.
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Accodo fa del contratto un atto giuridico BILATERALE o PLURILATERALE, cioè che si compone
di manifestazioni di volontà di due o più parti.
Contratto per questo si distingue da atti unilaterali in cui si manifesta volontà di una sola parte
(procura, disdetta, diffida, rinuncia, voto). Distinzione più che formale:
- contatto= ci sono parti che portano interessi distinti. Destinato a comporre questi interessi e
soddisfarli entrambi ma in qualunque momento della vita del contratto le parti si presentano
come contro-interessati, ovvero titolari di interessi in conflitto.
PARTE diversa da concetto di soggetto o persona. Ci si riferisce alla dualità o pluralità di centri di
interesse.
Legislatore deve assicurare tramite regole una equilibrata protezione delle parti. Per ogni interesse
di una parte che merita protezione c’è controinteresse dell’altra egualmente meritevole.

Art. 1324 <<NORME APPLICABILI AGLI ATTI UNILATERALI: Salvo diverse disposizioni di
legge, le norme che regolano i contratti si osservano, in quanto compatibili, per gli atti unilaterali tra
vivi aventi contenuto patrimoniale.>>
‘’in quanto compatibili’’ —> molte regole dettate per contratti hanno senso perché contratto ha parti
contro-interessate. Dove c’è una parte sola regole possono non avere senso.
Esempio: Art. 1428 <<RILEVANZA DELL’ERRORE: l’errore è causa di annullamento del contratto
quando è essenziale ed è riconoscibile dall’altro contraente.>>

Diventa importante distinzione tra:


- atti unilaterali ricettizi= diretti a un destinatario determinato (dichiarazione di recesso,
intimazione a pagare, ecc). Destinatario atto assume ruolo del controinteressato pur non
essendo ‘parte’ e a lui si applicano regole che nella disciplina del contratto presuppongono una
controparte.
- atti unilaterali non ricettizi= es. dichiarazione di voto.

4. IL PRINCIPIO DI BUONA FEDE


Regola fondamentale in tutte le fasi di realizzazione del contratto, clausole che la impongono sono
frutto della commercializzazione. Comportarsi secondo buone fede durante trattative e formazione
dell’accordo è dovere di CORRETTEZZA o BUONA FEDE OGGETTIVA, che obbliga a tenere
comportamento onesto e leale anche nel recedere dalle trattative e nella conclusione del contratto.
Art. 1337 <<TRATTATIVE E RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE: Le parti, nello
svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto, devono comportarsi secondo buona
fede.>>

Legge prevede dovere reciproco di informazione riguardo eventuali vizi del contratto.
Art. 1338 <<CONOSCENZA DELLE CAUSE DI INVALIDITÀ: La parte che, conoscendo o
dovendo conoscere l'esistenza di una causa di invalidità del contratto, non ne ha dato notizia
all'altra parte è tenuta a risarcire il danno da questa risentito per avere confidato, senza sua colpa,
nella validità del contratto.>>

Violazione del dovere di correttezza in sede di contrattazione non incide su validità del contratto
(salvo se costituisce elemento considerato vizio dalla legge, es. nel dolo). Condotta di malafede è
fonte di responsabilità per i danni eventualmente cagionati all’altra parte che abbia confidato nella
validità del contratto o abbia subito pregiudizio per effetto della malafede della controparte.
= RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE (vedi Cap.20)

Art. 1440 <<DOLO INCIDENTE: Se i raggiri non sono stati tali da determinare il consenso, il
contratto è valido, benché senza di essi sarebbe stato concluso a condizioni diverse; ma il
contraente in mala fede risponde dei danni.>>

Buona fede è anche criterio fondamentale per interpretazione del contratto, operazione per ci si
stabilisce significato delle manifestazioni di volontà che formano accordo contrattuale.
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Art. 1366 <<INTERPRETAZIONE DI BUONA FEDE: il contratto deve esser interpretato secondo
buona fede.>>
Buona fede assume valore di un modello= dichiarazioni che parti si scambiano vanno intese come
le intenderebbe una persona onesta e leale. In base a questo criterio si risolvono eventuali conflitti
tra le parti in tema di interpretazione —> ciascuna parte non può pretendere di attribuire alle
proprie o altrui parole significato favorevole ma diverso da quello onesto. Principio che contrasta
tendenze al formalismo e a malinteso legalismo contrattuale.

Art. 1375 <<ESECUZIONE DI BUONA FEDE: il contratto deve essere eseguito secondo buona
fede.>>
Impone alle parti condotta di buona fede nell’esecuzione del contratto. Norma esterne principio
obbligatorio art. 1175 che impone dovere di correttezza tra debitore e creditore. Al di là di quanto
espresso nelle clausole contrattuali un contratto obbliga innanzitutto al comportamento onesto e
leale. Buona fede è FONTE DI INTEGRAZIONE degli effetti del contratto.

Le tre clausole rappresentano espressioni più evidenti di un principio generale che pone buona
fede a fondamento e criterio di disciplina della materia contrattuale sia per atto che per accordo.

5. AUTONOMIA CONTRATTUALE E SUOI LIMITI


Art. 1322 <<AUTONOMIA CONTRATTUALE: Le parti possono liberamente determinare il
contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge e dalle norme corporative. Le parti possono
anche concludere contratti che non appartengano ai tipi aventi una disciplina particolare purché
siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico.>>

AUTONOMIA CONTRATTUALE= grande opzione culturale e politica —> liberalismo economico.


Principio che sta alla base= LIBERTÀ DEI FINI in economia per cui Stato-legislatore non deve
dettare autoritariamente obiettivi attività economica. Finalità verso cui destinare capitali e lavoro e
modi di conseguirle lasciati alla libera scelta dei singoli e dei gruppi. Hanno potere di decidere
anche sistemazione rapporti più utile ed adeguata a loro scopi. Stato-legislatore deve solo stabilire
regole. Idea dell’assoluta sovranità del privato sulle risorse economiche e su loro impiego secondo
criterio ideale di libero mercato ha più volte ceduto a necessità di realizzare e garantire interessi
generali o collettivi che si sarebbero soddisfatti con aggiustamenti spontanei.
TRE VETTORI EVOLUTIVI:
1. Tutela di interessi prevalenti rispetto alla libertà di mercato. Costituzione nel tutelare
libertà di iniziativa economica dispone che non possa svolgersi in contrasto con utilità sociale o
in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (art. 41). Prevalgono
quindi su autonomia contrattuale interessi come sviluppo ordinato delle aree urbane,
distribuzione più equa di servizi essenziali, utilizzazione più appropriata delle fonti di energia,
tutela dell’ambiente, protezione di settori produttivi…. Reciprocità tra regole che dispongono
limiti alla proprietà e che stabiliscono limiti all’autonomia contrattuale. Con regole urbanistiche
e ambientali si limita indirettamente libertà contrattuale, con regole sul contatto si limita
indirettamente la proprietà.
2. Tutela della libera concorrenza. La libertà del mercato va difesa anche contro se stessa. In
un mercato con sola regola della libertà di concorrenza si sviluppa fenomeno di concentrazione
delle imprese nelle mani di pochi, di un solo potentato. Libero mercato sopprimerebbe la
concorrenza stessa espellendo operatori minori dal mercato e impedendo ingresso di nuovi
soggetti. Necessità intervento Stato con norme per limitare concentrazione imprese e vigilare
formazione di grandi gruppi (normativa Antitrust). Particolarmente importante laddove attività
economica si intreccia con disponibilità di mezzi di comunicazione e di canali di diffusione del
pensiero (es. editoria).
3. Tutela delle ‘parti deboli’ nel mercato. Prima protagonisti mercato visti come individui
egualmente liberi ed eguali, secondo modello HOMO OECONOMICUS che compra nel più
conveniente e vende nel più caro dei mercati. Adesso c’è consapevolezza che nel mercato vi
sono soggetti più forti e più deboli —> alle volte lasciare che deboli siano soppressi è salute del
mercato (piccole realtà non competitive), altre invece (es. prestatore di lavoro non tutelato) è
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contrario a giustizia o esigenze di chiarezza e trasparenza. In quest’ultimo caso cattiva
produzione sostituisce la buona (es. consumatore prodotti/utente servizi deve essere tutelato).
Ruolo in questo senso svolto ad esempio da strumenti di controllo del mercato con riguardo a
particolari BENI (prezzi beni di grande consumo, tariffe servizi —> determinati periodicamente
da CIP= Comitato Interministeriale Prezzi).

Tendenza quindi a stabilire dei limiti all’autonomia contrattuale. Ogni limite ha un peso, quindi
sentita esigenza di uniformità nei diversi ordinamenti —> obiettivo al centro del Trattato dell’UE e
dell’attività normativa realizzata tramite Direttive.

6. LA <<FORZA DI LEGGE>> DEL CONTRATTO


Autonomia ha due facce —> a ciascuno è riservata possibilità di decidere circa propri interessi,
quindi nessuno può disporre degli interessi di un altro soggetto.
Qualsiasi modificazione della sfera giuridica di un soggetto richiede il suo consenso.
Principio di legge a rovescio= contratto ha forza di legge tra le parti e non produce di regola effetti
per terzi. Ognuno è signore dei propri interessi e può disporre solo di essi.
Art. 1372 <<EFFICACIA DEL CONTRATTO: Il contratto ha forza di legge tra le parti. Non può
essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge. Il contratto non produce
effetto rispetto ai terzi che nei casi previsti dalla legge.>>

Molteplici conseguenze—> nessuno può ingerirsi negli affari se non ne ha il potere, che può
essergli attribuito dalla volontà dell’interessato o per determinazione della legge. A parte casi di
rappresentanza legale, ingerenza non autorizzata è ammessa solo nel caso previsto da
Art. 2028 (e seg) <<OBBLIGO DI CONTINUARE LA GESTIONE: Chi, senza esservi obbligato
assume scientemente la gestione di un affare altrui è tenuto a continuarla e a condurla a termine
finché l'interessato non sia in grado di provvedervi da se stesso. L'obbligo di continuare la gestione
sussiste anche se l'interessato muore prima che l'affare sia terminato, finché l'erede possa
provvedere direttamente.>>

Neppure vantaggio economico può essere imposto, per questo donazione che è un contratto così
come remissione del debito che invece è atto unilaterale perdono efficacia se rifiutate dal debitore.

7. LA LIBERTÀ DI CONTRARRE
Aspetto essenziale autonomia= libertà di concludere o non concludere un contratto. Ne è
applicazione la facoltà di revoca della proposta o dell’accettazione del contratto fino alla
conclusione.
Art. 1328 <<REVOCA DELLA PROPOSTA E DELL’ACCETTAZIONE: La proposta può essere
revocata finché il contratto non sia concluso. Tuttavia, se l'accettante ne ha intrapreso in buona
fede l'esecuzione prima di avere notizia della revoca, il proponente è tenuto a indennizzarlo delle
spese e delle perdite subite per l'iniziata esecuzione del contratto. L'accettazione può essere
revocata, purché la revoca giunga a conoscenza del proponente prima dell’accettazione.>>

Libertà è la regola quindi sono importanti le ECCEZIONI che si verificano quando persona è
obbligata a contrarre. Può avvenire:
- per determinazione di legge = obbligo legale a contrarre. Succede ad esempio per imprese
che esercitano loro attività in regime di MONOPOLIO LEGALE (art. 2597) come imprese che
esercitano servizi pubblici di trasporto (art. 1679). Obbligate a contrarre anche imprese
assicuratrici che ricevono proposta di contratto di assicurazione obbligatoria per la
responsabilità civile (art. 132).
- per un vincolo assunto in base a precedente contratto = obbligo convenzionale a contrarre.
Contratto preliminare con cui parti si obbligano a concludere un contratto definitivo o contratto di
mandato senza rappresentanza, dove mandatario è obbligato a ritrasferite al mandante quanto
acquistato per suo conto (art. 1706).
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Art. 2932 <<ESECUZIONE SPECIFICA DELL’OBBLGO DI CONCLUDERE UN CONTRATTO:
Se colui che è obbligato a concludere un contratto non adempie l'obbligazione, l'altra parte,
qualora sia possibile e non sia escluso dal titolo, può ottenere una sentenza che produca gli effetti
del contratto non concluso. Se si tratta di contratti che hanno per oggetto il trasferimento della
proprietà di una cosa determinata o la costituzione o il trasferimento di un altro diritto, la domanda
non può essere accolta, se la parte che l'ha proposta non esegue la sua prestazione o non ne fa
offerta nei modi di legge, a meno che la prestazione non sia ancora esigibile.>>

Prevede esecuzione coattiva dell’obbligo di contrarre ‘in forma specifica’: nessuno può
essere costretto al contratto, che pure ha obbligo di concludere, ma giudice su domanda della
parte interessata può emettere sentenza costitutiva che produce gli effetti del contratto non
concluso.
Divieto convenzionale di contrarre come divieto di alienazione ha solo effetto di obbligare chi viola
a risarcire il danno.
Art. 1397 <<RESTITUZIONE DEL DOCUMENTO DELLA RAPPRESENTANZA: Il rappresentante
è tenuto a restituire il documento dal quale risultano i suoi poteri, quando questi sono cessati.>>

8. AUTONOMIA CONTRATTUALE E CONTENUTO DEL


CONTRATTO
Contratto= nasce da realtà economica. Schermi di accordo e rapporto contrattuale sono inventati
dalla realtà. In tutti i sistemi giuridici legislatore predispone modelli di contratto raccogliendo da
realtà funzioni e schermi di rapporto più importanti e frequenti. Serve a ridere liti e dettare regole
vita economica —> contratti tipici o nominati. Disciplina del tipo contrattuale è cornice che in parte
prevede norme inderogabili. Parti possono determinare liberamente il contenuto del contratto, nei
limiti imposti dalla legge (Art. 1322).
Possono anche prevedere deroga a regole che hanno carattere di norme dispositive. Patti con cui
parti stabiliscono contenuto del contratto sono dette CLAUSOLE. Se esigenze reali dell’accordo
sono tali da non corrispondere ad uno dei tipi predisposti dal legislatore, si possono costituire
contratti diversi non conosciuti o non regolati dalla legge= contratti atipici o innominati.
Nell’art. 1332 si riconosce ai privati libertà di concludere anche contratti che non appartengono ai
tipi previsti dalla legge purché diretti a realizzare interesse meritevole di tutela —> limite che vale a
escludere contratti illeciti.
In certi settori di interesse ordinamento giuridico si orienta a non lasciare libertà all’inventiva dei
privati e crea sistema caratterizzato da una rigida TIPICITÀ delle convenzioni ammesse.
I diritti reali su cosa altrui sono numero chiuso: no possibilità di crearne nuovi attraverso contratti.
In altro campo diversa tipicità caratterizza anche convenzioni che regolano rapporti patrimoniali tra
i coniugi (convenzioni matrimoniali): unico spazio di atipicità è possibilità di variare il regime di
comunione (comunione convenzionale).
Particolare categoria contratti innominati è quella dei CONTRATTI MISTI = risultano da
combinazione di elementi propri a diversi contratti tipici (es. contratto di albergo= locazione +
somministrazione + deposito). Anche contratti innominati sono soggetti a norme generali dettate
per tutti i contratti: quanto a disciplina particolare in relazione a contenuto del contratto dipende
dalla causa e dalla integrazione del contratto.

LIMITI ALLA LIBERTÀ di determinare contenuto del contratto possono avere origine: LEGALE o
CONVENZIONALE.
Molti contratti hanno contenuto rigidamente determinato dalla legge in alcune sue parti.
Es. contratto di locazione di immobili urbani regolati in modo inderogabile la durata, e i casi di
recesso. Altre ipotesi —> solo una clausola viene imposta dalla legge come ad es. il prezzo in casi
in cui è imposto dalla pubblica autorità su base si norme imperative.
Quando una o più clausole sono imposte da norme imperative clausola difforme inserita nel
contratto dai privati è nulla ed è SOSTITUITA DI DIRITTO da quella imposta, così contratto resta
valido ma con contenuto diverso da quello voluto dalle parti.
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Art. 1419 <<NULLITÀ PARZIALE: La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole
importa la nullità dell'intero contratto, se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza
quella parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità. La nullità di singole clausole non importa
la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.>>

Un limite convenzionale alla libertà deriva dal CONTRATTO NORMATIVO= contratto con cui si
stabilisce contenuto dei contratti che in futuro si potranno concludere tra le parti. Diverso da
contratto preliminare —> non obbliga a contrarre ma solo a inserire nei futuri contratti determinate
clausole. Es: contratti collettivi di lavoro.
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CAPITOLO 20: GLI ELEMENTI DEL CONTRATTO


1. I REQUISITI DEL CONTRATTO. L’ACCORDO.
Art. 1321 domina tutta la disciplina del contratto: mancanza, illiceità, vizi di uno dei requisiti è
causa di nullità annullabilità del contratto.
Art. 1418 <<CAUSE DI NULLITÀ DEL CONTRATTO: Il contratto è nullo quando è contrario a
norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. Producono nullità del contratto la
mancanza di uno dei requisiti indicati dall'articolo 1325, l'illiceità della causa, l'illiceità dei motivi nel
caso indicato dall'articolo 1345 e la mancanza nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'articolo 1346. Il
contratto è altresì nullo negli altri casi stabiliti dalla legge.>>

Primo tra i requisiti= ACCORDO, sostanza stessa del contratto come fatto/atto giuridico. Nucleo
del fenomeno= scambio e convergenza di manifestazioni di volontà tra due o più parti.
Requisito dell’accordo si può scomporre in due aspetti:
- soggetti
- volontà manifestata dai soggetti.
Contratto si regge sulle parti e i soggetti che assumono ruolo di parte contrattuale debbono avere
qualità che legge richiede per poter essere titolari dei rapporti che deriveranno dal contratto
(CAPACITÀ GIURIDICA generale o specifica, se relativa al tipo di rapporto) e poter validamente
manifestare la volontà di contrarre (CAPACITÀ D’AGIRE).

2. LA MANIFESTAZIONE DELLA VOLONTÀ CONTRATTUALE


MANIFESTAZIONI DI VOLONTÀ= intesa come rendere conoscibile ad altri, comunicare. Ci si
riferisce a fenomeni diversi, perché diversi possono essere mezzi, segni con cui contraenti
comunicano volontà di contrarre. DEVE esserci o segno o manifestazione —> FORMA DEL
CONTRATTO= qualsiasi mezzo con cui volontà si manifesta.
Varie classificazioni di manifestazione della volontà che sottolineano rapporto diverso, più o meno
diretto ed esplicito, fra segni e volontà manifestata. Più semplice distinzione:
- manifestazione ESPRESSA—> accordo espresso. Quando la volontà è dichiarata, comunicata
con parole, per iscritto o oralmente. Manifestazione espressa è anche quella che si affida a gesti
che equivalgono a parole. Es. aste per alzata di mano. Gesto esprime volontà perché diretto a
comunicare la volontà.
- manifestazione TACITA —> accordo tacito. Non si impiegano segnali che abbiano scopo di
comunicare volontà ma ci si comporta in modo che implica la volontà di contrarre. Conta che
condotta tenuta abbia OGGETTIVAMENTE, secondo quanto comunemente si intende, quel
significato. Es. treno —> volontà di salire sul treno ed usufruire del servizio (comportamento
concludente). Non posso pretendere che mia condotta implichi conclusione del contratto. Se
non ho biglietto sono contraente che non ha adempiuto. Criterio che rende molto ampio campo
della manifestazione tacita. Quando ci si comporta come parti di un contratto, il contratto si
suppone concluso. Es: società di fatto= + persone si comportano come soci perché svolgono
attività economica e ne dividono utili. Allo stesso modo saranno responsabili verso i creditori in
caso di perdita e sono esposti a fallimento.
Caso particolare= RINNOVO TACITO dei contratti che durano nel tempo quando manca
dichiarazione di recesso entro termine previsto.

Art. 1597 <<RINNOVAZIONE TACITA DEL CONTRATTO: La locazione si ha per rinnovata se,
scaduto il termine di essa, il conduttore rimane ed è lasciato nella detenzione della cosa locata o
se, trattandosi di locazione a tempo indeterminato, non è stata comunicata la disdetta a norma
dell'articolo precedente. La nuova locazione è regolata dalle stesse condizioni della precedente,
ma la sua durata è quella stabilita per le locazioni a tempo indeterminato. Se è stata data licenza, il
conduttore non può opporre la tacita rinnovazione, salvo che consti la volontà del locatore di
rinnovare il contratto.>>
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Manifestazione tacita richiede sempre condotta che possa essere intesa come segno di consenso.
NON da confondere con puro silenzio.

3. LA CONCLUSIONE DEL CONTRATTO


Si distinguono due ruoli delle parti: PROPONENTE e ACCETTANTE. Si considera accordo come
SCAMBIO DI DUE DICHIARAZIONI DI VOLONTÀ:
- PROPOSTA= dichiarazione con cui parte che assume l’iniziativa offre all’altra la conclusione del
contratto. EFFETTO= espone proponente all’accettazione dall’altra parte. Fatta la proposta se
controparte accetta contratto si conclude. Per valere come proposta e produrre effetto dichiarato
deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto che si vuole concludere e manifestare
volontà attuale di contrarre. Se non è così si tratta di invito a proporre e la parte che lo riceve
se vuole concludere contratto non può accettare ma deve assumere ruolo del proponente.
- ACCETTAZIONE= dichiarazione con cui parte che riceve proposta dà consenso al contratto
così come risulta dall’offerta. Deve corrispondere esattamente alla proposta. Se è anche in parte
diversa, vale come controproposta e ruoli delle parti si scambiano. Contratto non è concluso
finché non si ha accettazione della controparte nel termine stabilito dal proponente o entro
tempo adeguato secondo natura affare o usi.

Nei fatti si possono anche trovare i due ruoli e le due manifestazioni chiaramente distinti.
Art. 1326 <<CONCLUSIONE DEL CONTRATTO: Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha
fatto la proposta ha conoscenza dell'accettazione dell'altra parte. L'accettazione deve giungere al
proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente necessario secondo la natura
dell'affare o secondo gli usi. Il proponente può ritenere efficace l'accettazione tardiva, purché ne
dia immediatamente avviso all'altra parte. Qualora il proponente richieda per l'accettazione una
forma determinata, l'accettazione non ha effetto se è data in forma diversa. Un'accettazione non
conforme alla proposta equivale a nuova proposta.>>

OFFERTA AL PUBBLICO
Distinzione proposta//invito a proporre interessante in caso di OFFERTA AL PUBBLICO= offerta
non rivolta a una persona determinata ma a tutti o a gruppo di persone con certi requisiti. Offerta è
vera proposta contrattuale se contiene gli estremi essenziali del contratto.
Art. 1336 <<OFFERTA DEL PUBBLICO: L'offerta al pubblico, quando contiene gli estremi
essenziali del contratto alla cui conclusione è diretta, vale come proposta, salvo che risulti
diversamente dalle circostanze o dagli usi. La revoca dell'offerta, se è fatta nella stessa forma
dell'offerta o in forma equipollente, è efficace anche in confronto di chi non ne ha avuto notizia.>>

DICHIARAZIONI CONGIUNTE E SIMULTANEE


Ci sono casi in cui accordo risulta da DICHIARAZIONE CONGIUNTA o CONTESTUALE delle parti
e non si può distinguere posizione di chi prende iniziativa e chi accetta. In un contratto che richiede
forma scritta accordo può risultare da documento sottoscritto da entrambe le parti. Ciò cha si sono
dette prima le parti è trattativa, e può essere funzionale all’interpretazione del contratto ma non
costituisce accordo legittimamente manifestato.
SCAMBIO DI DICHIARAZIONI si verifica in modo SIMULTANEO. In questo caso distinzione fra
proposta e accettazione può essere utile per verificare se contratto è realmente concluso, ovvero
c’è stata corrispondenza fra contenuto accettazione e proposta, o se c’è stato errore di una delle
due parti.

FORMAZIONE SUCCESSIVA DELL’ACCORDO


Individuare le due dichiarazioni ancora più importante quando accordo si forma in momenti
successivi, ovvero quando intercorre arco temporale tra l’una e l’altra. Si pone problema su
quando contratto si possa ritenere concluso. Art. 1326 risolve problema del momento di
conclusione del contratto dicendo che ‘il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la
proposta ha conoscenza dell’accettazione dell’altra parte.’
Regola particolare applicata a comunicazioni scritte tra persone lontane.
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Art. 1335 <<PRESUNZIONE DI CONOSCENZA: La proposta, l'accettazione, la loro revoca e ogni
altra dichiarazione diretta a una determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui
giungono all'indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa,
nell'impossibilità di averne notizia.>>

Conoscenza si presume nel momento in cui dichiarazione giunge all’indirizzo del destinatario.
Questi può dare prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne conoscenza. Si
tratta di onere probatorio rigoroso —> una volta che dichiarazione sia arrivata nella sua sfera del
conoscibile (casa, azienda, ecc) destinatario potrà scongiurarne efficacia solo dando
dimostrazione di una situazione o circostanza eccezionale tale da impedire possibilità di averne
notizia. Presunzione è estesa a indirizzo elettronico, è disciplinata l’efficacia dei mezzi informatici.

PRINCIPIO DI COGNIZIONE
Per dichiarazioni che si scambiano nella formazione del contratto segue criterio che collega
efficacia atto a conoscenza da parte del destinatario.
Art. 1334 <<EFFICACIA DEGLI ATTI UNILATERALI: Gli atti unilaterali producono effetto dal
momento in cui pervengono a conoscenza della persona alla quale sono destinati.>>

Estende criterio agli atti unilaterali diretti ad un destinatario determinato (= atti ricettizi) che
producono anch’essi producono effetto nel momento in cui sono conosciuti dalla persona cui sono
destinati.
Si afferma quindi un generale PRINCIPIO DI COGNIZIONE per cui un atto diretto ad una persona
determinata ha effetto nel momento in cui quest’ultimo ne ha conoscenza.
Anche articolo 1335 esteso ad ogni atto diretto a persona determinata.
In altri ordinamenti è assunto come criterio quello della spedizione (contratto è concluso quando
accettazione è spedita —> mail-box rule).

CONTRATTI CONSENSUALI E CONTRATTI REALI


Art. 1326 e altre norme non valgono per tutti i contratti ma per quelli che si concludono con il solo
consenso= contratti consensuali.
Vi sono invece contratti che si concludono solo con la consegna della cosa cui il contratto si
riferisce= contratti reali (mutuo, comodato, deposito, pegno). Consenso delle parti è sempre
necessario ma non sufficiente. Qui anche momento conclusione coincide con momento consegna.
Es. banca accetta mutuo, ma è solo promessa di mutuo. Mutuo effettivo si ha solo alla consegna
del denaro (traditio).

IRRILEVANZA DEL SILENZIO


Contratto richiede accordo delle parti quindi accettazione anche se tacita deve essere manifestata.
Il silenzio quindi non vale accettazione, non è vero che chi tace acconsente. Regola espressa nella
disciplina dei contratti a distanza (codice del consumo): in caso di fornitura non richiesta il
consumatore non è tenuto ad alcuna prestazione. L’assenza di risposta non significa consenso.
Consumatore non è neppure obbligato a restituire fornitura non richiesta.

CONTRATTI CONCLUSI SENZA ACCETTAZIONE


Non sempre contratto si conclude con scambio di dichiarazioni di volontà.
1. Esecuzione prima della risposta: su richiesta del proponente, per natura affare o secondo
usi, è possibile che chi riceve proposta debba eseguire sua prestazione senza preventiva
accettazione del contratto. Condotta della parte che esegue contratto tiene luogo di una
espressa accettazione. Proponente ha diritto di ricevere pronto avviso della iniziata
esecuzione.
Art. 1327 <<ESECUZIONE PRIMA DELLA RISPOSTA DELL’ACCETTANTE: Qualora, su
richiesta del proponente o per la natura dell'affare o secondo gli usi, la prestazione debba
eseguirsi senza una preventiva risposta, il contratto è concluso nel tempo e nel luogo in cui
ha avuto inizio l'esecuzione. L'accettante deve dare prontamente avviso all'altra parte della
iniziata esecuzione e, in mancanza, è tenuto al risarcimento del danno .>>
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2. Contratto con obbligazioni per il solo proponente: accettazione può mancare del tutto in
caso una parte proponga all’altra un contratto da cui derivano obbligazioni solo per il
proponente. Es. proposta di fideiussione (art. 1936) fatta a creditore da chi si oppone come
fideiussore. Proposta è in questi casi irrevocabile appena giunta a conoscenza della parte cui è
destinata e contratto è concluso se la parte che ha ricevuto proposta non rifiuta entro il termine
richiesto da natura affare o dagli usi.
Art. 1333 <<CONTRATTO CON OBBLIGAZIONI DEL SOLO PROPONENTE: La proposta
diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è
irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata. Il destinatario
può rifiutare la proposta nel termine richiesto dalla natura dell'affare o dagli usi. In
mancanza di tale rifiuto il contratto è concluso.>>

Fino a conclusione contratto parti conservano libertà contrattuale e possono revocare sia proposta
che accettazione. Anche a revoca si applica principio della cognizione —> ha effetto quando
giunge a conoscenza della controparte. Nella pratica chi vuole ritirarsi deve fare arrivare
all’indirizzo della controparte la revoca prima che arrivi la sua accettazione del contratto (art. 1328)

PROPOSTA FERMA E PATTO OPZIONE


La proposta può essere resa irrevocabile per volontà del proponente o per accordo delle parti:
- PROPOSTA FERMA: per iniziativa del proponente che dichiari di tenere ferma proposta per un
certo tempo;
- PATTO OPZIONE: fatto tra le due parti che si accordano —> una rimane vincolata alla propria
dichiarazione mentre l’altra rimane libera di accettare o meno. Patto può prevedere anche
corrispettivo per parte che resta vincolata visto che nel frattempo perde altre occasioni.
Art. 1331 <<OPZIONE: Quando le parti convengono che una di esse rimanga vincolata alla
propria dichiarazione e l'altra abbia facoltà di accettarla o meno, la dichiarazione della
prima si considera quale proposta irrevocabile per gli effetti previsti dall'articolo 1329. Se
per l'accettazione non è stato fissato un termine, questo può essere stabilito dal giudice.>>

MORTE E INCAPACITÀ SOPRAVVENUTA DEL PROPONENTE


In caso proposta sia irrevocabile anche morta o sopravvenuta incapacità proponente non le
tolgono efficacia.
- MORTE: contratto si conclude vincolando gli eredi.
- SOPRAVVENUTA INCAPACITÀ: è vincolato l’incapace come se contratto fosse stato concluso
dal contraente quando era ancora capace.
Regola non applicata quando contratto fosse concluso in considerazione di particolari qualità della
persona (lavoro, opera, mandato, società..).
Anche fuori da casi di irrevocabilità proposta rimane efficace oltre la morte. Nonostante
sopravvenuta incapacità proponente se è un imprenditore e proposta riguardava esercizio,
proposta si personalizza e sopravvive: se era revocabile successore potrà provvedere alla revoca.
Art. 1330 <<MORTE O INCAPACITÀ DELL’IMPRENDITORE: La proposta o l'accettazione,
quando è fatta dall'imprenditore nell'esercizio della sua impresa, non perde efficacia se
l'imprenditore muore o diviene incapace prima della conclusione del contratto, salvo che si tratti di
piccoli imprenditori o che diversamente risulti dalla natura dell'affare o da altre circostanze.>>

CONTRATTI APERTI ALL’ADESIONE DI TERZI


Particolare ipotesi formazione accordo= ADESIONE ad un contratto aperto. Es. adesione a
un’associazione o cooperativa —> nuovo contraente da consenso a contenuto contrattuale
predisposto da contraenti originari. In questo caso proposta è richiesta di iscrizione o
ammissione, rivolta all’organo costituito per attuazione contratto o a tutti i contraenti originari. Atto
con cui si ammette nuovo socio è ACCETTAZIONE.
Art. 1332 <<ADESIONE DI ALTRE PARTI AL CONTRATTO: Se ad un contratto possono aderire
altre parti e non sono determinate le modalità dell'adesione, questa deve essere diretta all'organo
che sia stato costituito per l'attuazione del contratto o, in mancanza di esso, a tutti i contraenti
originari.>>
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4. TRATTATIVE E RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE


Gran quantità di contratti si conclude in modo rapido, senza negoziazioni, ma contratti importanti/
delicati sono risultato CONTRATTAZIONE o TRATTATIVA (richiesta info, inviti a trattare, offerte,
controfferte, chiarimenti) finché si arriva a individuare proposta completa destinata ad accettazione
o dichiarazione congiunta di consenso.
In questa fase parti sono libere di vincolarsi o ritirarsi, concludere o recedere dalla trattativa anche
revocando proposta o accettazione manifestate.
Anche contrattazione tuttavia instaura relazione tra le parti non priva di effetti —> se impegnati in
trattative si lasciano altre opportunità o ci si prepara ad affari che dipendono da successo della
contrattazione, si sostengono spese per progetti, stime, analisi, ecc..= rischio degli affari assunto
dalle parti. Per questo ciascuna parte ha diritto di pretendere dall’altra comportamento leale e
onesto in fase di contrattazione.

Art. 1337 impone alle parti nello svolgimento delle trattative e nella formazione del contratto il
DOVERE DI COMPORTARSI SECONDO BUONA FEDE (oggettiva), ovvero con correttezza e
lealtà reciproca. Violazione obblighi costituisce illecito cui conseguenze sono indicate come
RESPONSABILITÀ PRECONTRATTUALE che prevede risarcimento del danno:
1. INTERESSE NEGATIVO: 1338 ne prevede caso specifico —> esiste causa di invalidità
contratto, una parte ne è a conoscenza e non informa l’altra. Accertata nullità o pronunciato
l’annullamento, parte in buona fede ha diritto a risarcimento del danno. Risarcimento può
riguardare danno risentito per avere confidato nella validità del contratto= PERDITE (per
spese di avvio e proseguimento trattative) e/o MANCATO GUADAGNO (occasioni perdute).
Non si sarebbero verificati se parte non si fosse impegnata nella contrattazione che non ha
avuto buon esito. Si parla di INTERESSE NEGATIVO. Sottolinea diversità rispetto a contratto
valido ma non adempiuto dove contraente leso può chiedere di ottenere risultato equivalente in
via risarcitorie (interesse positivo).
2. RECESSO TARDIVO ED INGIUSTIFICATO: caso non previsto dalla legge che riguarda rottura
delle trattative. Parti sono libere di rifiutare conclusione o di recedere dalle trattative. Se però
parte ingaggia trattative solo per distogliere l’altra da un affare per poi ritirarsi, sua condotta è
scorretta. In ogni caso RECESSO TARDIVO O INGIUSTIFICATO DELLE TRATTATIVE può
essere contrario a correttezza. Contratto non si conclude ma recedente è responsabile danno
che controparte ha subito per aver confidato a buona ragione nella imminente conclusione del
contratto.

5. IL CONTRATTO PRELIMINARE
Parti possono avere interesse a vincolarsi per avere sicurezza che affare si concluda senza però
ancora arrivare a conclusione del contratto. Es. si sono già accordati dei punti ma altri sono ancora
da definire. Si può concludere contratto preliminare con cui parti assumono obbligo di stipulare
contratto definitivo (entro dato termine).
- preliminare PROPRIO: contratto preliminare è CONTRATTO A EFFETTI OBBLIGATORI da cui
nasce obbligo a contrare, ovvero a stipulare contratto. Accordo con cui parti si obbligano a
stipulare contratto definitivo che porterà effetti propri al tipo di appartenenza. Es. compravendita:
solo contratto definitivo determina passaggio proprietà.
- preliminare IMPROPRIO: comunemente ‘preliminare' usato per contratto che contiene definitivo
consenso delle parti ma che dovrà essere riprodotto in quanto non presenta forma richiesta per
operazioni come la trascrizione (non per la validità). Preliminare improprio o COMPROMESSO
produce tutti gli effetti del contratto definitivo (+ obbligo di riprodurre consenso in altra forma).
Suo uso dovuto anche a fatto che trasferimento proprietà è soggetto a costi fiscali e
professionali. Per questo è conveniente quando si compra per rivendere concludere affare con
semplice scrittura privata inserendo clausola di impegno del venditore a riprodurre consenso
anche verso subacquirenti. Si realizza così circolazione sommersa della proprietà che
emerge solo quando venditore e definitivo acquirente vanno dal notaio e stipulano atto di
vendita diretta cancellando passaggi intermedi. In caso in cui chi ha sottoscritto compromesso si
rifiuti di riprodurre consenso informa di atto pubblico c’è possibilità di richiedere verificazione
della scrittura privata= accertamento giudiziale autenticità firma consente trascrizione dell’atto.
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Contratto preliminare è nullo solo se non è fatto nella stessa forma che legge prevede per contratto
definitivo. Impegno a concludere affare nasce già con il preliminare quindi forma deve essere già
presente.
Art. 1351 <<CONTRATTO PRELIMINARE: Il contratto preliminare è nullo se non è fatto nella
stessa forma che la legge prescrive per il contratto definitivo.>>

Obbligo rafforzato da norma che prevede esecuzione specifica dell’obbligo di contrarre= se


una delle due parti rifiuta di stipulare contratto definitivo l’alta può richiedere al giudice una
sentenza costitutiva che produca effetti del contratto non concluso. Sentenza che modifica
situazione giuridica parti nel senso e nei modi in cui l’avrebbe modificata contratto definitivo.

Art. 2932 <<ESECUZIONE SPECIFICA DELL’OBBLIGO DI CONCLUDERE UN CONTRATTO:


Se colui che è obbligato a concludere un contratto non adempie l'obbligazione, l'altra parte,
qualora sia possibile e non sia escluso dal titolo, può ottenere una sentenza che produca gli effetti
del contratto non concluso. Se si tratta di contratti che hanno per oggetto il trasferimento della
proprietà di una cosa determinata o la costituzione o il trasferimento di un altro diritto, la domanda
non può essere accolta, se la parte che l'ha proposta non esegue la sua prestazione o non ne fa
offerta nei modi di legge, a meno che la prestazione non sia ancora esigibile.>>

TRASCRIZIONE PRELIMINARE
TRASCRIZIONE è stat introdotta per contratti preliminari che abbiano ad oggetto futuro
trasferimento proprietà o costituzione di diritti reali limitati su beni immobili.
Art. 2645bis <<TRASCRIZIONE DI CONTRATTI PRELIMINARI: I contratti preliminari aventi a
oggetto la conclusione di taluno dei contratti di cui ai numeri 1), 2), 3) e 4) dell'articolo 2643, anche
se sottoposti a condizione o relativi a edifici da costruire o in corso di costruzione, devono essere
trascritti se risultano da atto pubblico o da scrittura privata con sottoscrizione autenticata o
accertata giudizialmente. La trascrizione del contratto definitivo o di altro atto che costituisca
comunque esecuzione dei contratti preliminari di cui al comma 1, ovvero della sentenza che
accoglie la domanda diretta a ottenere l'esecuzione in forma specifica dei contratti preliminari
predetti, prevale sulle trascrizioni e iscrizioni eseguite contro il promittente alienante dopo la
trascrizione del contratto preliminare.
Gli effetti della trascrizione del contratto preliminare cessano e si considerano come mai prodotti
se entro un anno dalla data convenuta tra le parti per la conclusione del contratto definitivo, e in
ogni caso entro tre anni dalla trascrizione predetta, non sia eseguita la trascrizione del contratto
definitivo o di altro atto che costituisca comunque esecuzione del contratto preliminare o della
domanda giudiziale di cui all'articolo 2652, primo comma, numero 2).
I contratti preliminari aventi a oggetto porzioni di edifici da costruire o in corso di costruzione
devono indicare, per essere trascritti, la superficie utile della porzione di edificio e la quota del
diritto spettante al promissario acquirente relativa all'intero costruendo edificio espressa in
millesimi. Nel caso previsto nel comma 4 la trascrizione è eseguita con riferimento al bene
immobile per la quota determinata secondo le modalità di cui al comma stesso. Non appena
l'edificio viene ad esistenza gli effetti della trascrizione si producono rispetto alle porzioni materiali
corrispondenti alle quote di proprietà predeterminate nonché alle relative parti comuni. L'eventuale
differenza di superficie o di quota contenuta nei limiti di un ventesimo rispetto a quelle indicate nel
contratto preliminare non produce effetti. Ai fini delle disposizioni di cui al comma 5 si intende
esistente l'edificio nel quale sia stato eseguito il rustico, comprensivo delle mura perimetrali delle
singole unità, e sia stata completata la copertura.>>

Serve come prenotazione, per anticipare l’opponibilità del contratto definitivo o della sentenza
costitutiva emessa alla data in cui contratto preliminare è stato trascritto. Es. compravendita=
trascrizione bene prevale su contratto ad immediata efficacia reale.
Effetto trascrizione preliminare è limitato però nel tempo —> esso cade se contratto definitivo o
richiesta di sentenza non sono trascritti entro un anno dalla data di stipulazione del contratto
definitivo prevista o comunque non oltre i 3 anni dalla trascrizione del preliminare.
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Anche promissario acquirente se controparte si rifiuta di stipulare il definitivo può trascrivere
domanda giudiziale e ottenere sentenza costitutiva —> ottiene effetto traslativo della
sentenza a terzi che avessero nel frattempo acquistato bene dal promittente-venditore.
Particolare tutela inoltre accordata a persona fisica che sia promissario-acquirente di un immobile
da costruire.

LA MINUTA O PUNTUALIZZAZIONE
Si ha quando le parti senza volere alcun obbligo a contrarre vogliono fermare per iscritto accordo
raggiunto su certi punti e continuare trattative su altri aspetti. Non nasce obbligo a contrarre ma
stesura della minuta è rilevante per interpretazione contratto poi concluso e per restringere libertà
di rompere trattativa.

N.B. Contratto preliminare DIVERSO da contratto normativo che NON obbliga le parti a contrarre
ma ad inserire nei futuri contratti determinate clausole. Vincolo non a libertà di contrattare ma di
determinare contenuto del contratto.

6. CONTRATTI DI SERIE E CONTRATTI DEL CONSUMATORE


Ogni giorno enorme massa contratti si stipula in tutti i settori senza che contenuto sia discusso o
‘negoziato’. Qualsiasi fornitura di bene o servizi si attua attraverso contratti di serie o standard in
cui è esclusa fase delle trattative e si differenzia nettamente ruolo giocato dalle parti: una che
predispone interamente contratto e l’altra che si limita a dare suo consenso al contratto
predisposto. Esigenza che determina questo modo di procedere= ottenere uniformità in una massa
di rapporti contrattuali sia per consentirne veloce/istantanea stipulazione sia per prevedere costi in
termini di prestazioni e litigiosità.

CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO


Condizioni generali di contratto= clausole contrattuali uniformi che caratterizzano contratti
standard e che parte predispone per inserirle in contratti con cui esercita sua attività.
Art. 1341 <<CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO: Le condizioni generali di contratto
predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dell'altro, se al momento della
conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle usando l'ordinaria
diligenza. In ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le
condizioni che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità,
facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l'esecuzione, ovvero sanciscono a carico
dell'altro contraente decadenze, limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, restrizioni alla libertà
contrattuale nei rapporti coi terzi, tacita proroga o rinnovazione del contratto, clausole
compromissorie o deroghe alla competenza dell'autorità giudiziaria>>.

Nei contratti conclusi con questa modalità clausole predisposte da una parte entrano entrano nel
contratto se la controparte le ha conosciute o se avrebbe potuto conoscerle usando l’ordinaria
diligenza.
- prima parte: si spiega secondo criterio di autoresponsabilità. Se conoscendo contenuto
contratto predisposto dalla controparte, accetto, significa che do il mio consenso.
- seconda parte: si allontana da principio di autonomia: la sola conoscibilità equivale a
conoscenza. Stipulando contratto accetto clausole che conoscevo ma anche quelle che mi
erano sconosciute se solo avrei potuto conoscerle con normale diligenza.
Norma favorisce onere imposto dal predisponente: chi predispone contratto non ha onere di
procurare effettiva conoscenza ma solo di assicurare ragionevole possibilità di conoscere le
condizioni generali.

CLAUSOLE VESSATORIE= clausole che stabiliscono particolari vantaggi per il predisponente o


particolari oneri per l’atra parte (II comma art. 1341). Per queste clausole si prevede che non
abbiano effetto se non sono specificamente approvate per iscritto. Elenco è ritenuto TASSATIVO.
Per ciascun tipo di clausola prevista è ammessa interpretazione estensiva.
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Onere del predisponente qui è più grave —> deve curare che altra parte abbia preso visione delle
clausole e le abbia approvate per iscritto (clausola finale separatamente sottoscritta).

Altro onere predisponente= formulare con chiarezza le condizioni di contratto.


Art 1370 <<INTERPRETAZIONE CONTRO L’AUTORE DELLA CLAUSOLA: Le clausole inserite
nelle condizioni generali di contratto o in moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti
s'interpretano, nel dubbio, a favore dell’altro>>.
Nel dubbio clausole predisposte si devono interpretare nel senso più favorevole all’altra parte.

Spesso clausole di contratto scritte in un MODULO o FORMULARIO già predisposto che


contraente deve firmare.
- firma apposta al modulo non è sufficiente a far ritenere specificamente approvate per iscritto
clausole vessatorie contenute, per questo sistema delle due firme;
- se sono aggiunte al modulo clausole scritte a mano/macchina prevalgono su quelle prestampate
se incompatibili anche se clausole predisposte non sono state cancellate.
Art. 1342 <<CONTRATTO CONCLUSO MEDIANTE MODULI O FORMULARI: Nei
contratti conclusi mediante la sottoscrizione di moduli o formulari, predisposti per
disciplinare in maniera uniforme determinati rapporti contrattuali, le clausole aggiunte al
modulo o al formulario prevalgono su quelle del modulo o del formulario qualora siano
incompatibili con esse anche se queste ultime non sono state cancellate. Si osserva inoltre
la disposizione del secondo comma dell'articolo precedente>>.

Disciplina non adeguata a protezione consumatore, onere di informazione a carico del fornitore di
beni/servizi quasi nullo, atto sottoscrizione bastava a far accettare anche clausole più
svantaggiose per controparte.
DIRETTIVA CEE ha prescritto a Paesi membri di disciplinare uniformemente la clausole abusive
nei contratti tra professionisti e consumatori. Codice italiano ha quindi novellato Codice inserendo
nuovo Capo. Successivamente si è provveduto a emanare CODICE DEL CONSUMO ove si trova
diritto positivo dei consumatori.

Il Codice ha abrogato provvedimenti normativi precedentemente in vigore in materia di


consumatori + discipline inserite nel corpus del Codice Civile. Solo articolo vigente dispone che
Art. 1469 bis <<CONTRATTI DEL CONSUMATORE: Le disposizioni del presente titolo si
applicano ai contratti del consumatore, ove non derogate dal codice del consumo o da altre
disposizioni più favorevoli per il consumatore.>>

Scopo norme più mirato, regolano fenomeno della predisposizione indipendentemente dal fatto
che chi stipula contratto predisposto sia un professionista o un privato. CONTRATTI DEL
CONSUMATORE= conclusi tra un professionista (operatore economico professionale= persona
fisica o giuridica, pubblica o privata, che svolge in forma non occasionale un’attività di natura
economica) e un consumatore (persona fisica destinataria finale dell’attività produttiva di beni e
servizi).
Per contratti conclusi tra professionisti (anche quindi tra imprenditori) o tra non-professionisti,
stipulati per condizioni generali, continua a valere disciplina art. 1341-1342.

In quesi contratti si considerano vessatorie le clausole che determinano a carico del consumatore,
NON in buona fede, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal
contratto (art. 33 del Codice del Consumo).
Clausole abusive delle regole CEE sono nel nostro Codice chiamate VESSATORIE. Esse sono
NULLE ai sensi dell’art. 36 del CC e quindi INEFFICACI —> clausola cade e contratto resta valido
e vincolante tra le parti.

• Squilibrio che rende vessatoria la clausola non riguarda il corrispettivo o la scelta del bene/
servizio offerto. Rischio di un cattivo affare ancora è corso dal consumatore purché elementi
siano stati individuati in modo chiaro e comprensibile secondo principio di trasparenza che è
condizione stessa per corretto esercizio dell’autonomia (art. 35 del CC).
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• Ridotta litigiosità limitando necessità di valutazione caso per caso. Art. 33 del CC contiene
elencazione non tassativa di clausole per cui vige presunzione di vassatorietà.
• Nessuna clausola può ritenersi vessatoria se è stata oggetto di trattativa individuale.
Autoresponsabilità consumatore che abbia accettato a seguito di negoziazione disinnesca
problema di tutela come contraente <<debole>>. Trattativa individuale= non semplice
accettazione specifica, ma vera e propria negoziazione e cioè scambio di specifica proposta e
accettazione in termini di effettiva conoscenza e consenso. Onere della prova a carico del
professionista.
• Art. 36 del CC circoscrive gruppo di clausole tassativo che sono nulle e inefficaci anche se si
possa dimostrare che sono state fatte oggetto di specifica trattativa. Nullità opera solo a favore
del consumatore e può essere rilevata d’ufficio dal giudice. Clausola che
- esclude o limiti responsabilità del professionista in caso di morte o danno alla persona del
consumatore;
- esclude o limita azioni del consumatore contro il professionista inadempiente;
- estende adesione del consumatore a clausole che queste non poteva conoscere prima del
contratto.

Norme che hanno solo indirettamente funzione preventiva e dissuasiva nei confronti del
professionista.

AZIONE INIBITORIA (Art. 37 del CC)= strumento di prevenzione e tutela all’interesse diffuso alla
correttezza dei contratti di consumo —> associazioni rappresentative dei consumatori e dei
professionisti e le Camere di Commercio possono chiedere al giudice che inibisca l’uso delle
condizioni di cui si accerta la abusività. Tutela di carattere amministrativo = possibilità per
l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ddi dichiarare vessatorietà di clausole impiegate
in contratti conclusi mediante adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di
moduli, modelli, formulari (Art. 37 bis del CC).

RUBRICHE PRECONTRATTUALI= Art. 48 del CC elenca informazioni che professionista prima


che consumatore sia vincolato dal contratto è tenuto a fornire in modo chiaro e comprensibile salvo
che si tratti di elementi che risultino già apparenti dal contesto. Dati da comunicare riguardano
caratteristiche principali dei beni o servizi, identità o recapiti del professionista, prezzo totale o
modalità per il calcolo comprensivo di imposte e spese di spedizione, eventuale modalità di
pagamento, consegna ed esecuzione, riferimento a garanzia legale di conformità del servizio
postvendita e delle garanzie commerciali, durata del contratto oppure condizioni di risoluzione
dello steso.

COMMERCIO ELETTRONICO
Esigenze di tutela del consumatore anche nel commercio elettronico. Si dettano criteri per al
stipulazione dei contratti per via elettronica prevedendo anche possibilità di escludere questo
mezzo per alcuni tipi di contratto. Si impone a prestatore (=operatore economico) numerosi
obblighi di trasparenza e di informazione e responsabilità regolata in base a ruoli diversi che
prestatore può assumere nell’e-commerce (—> fornitore/intermediario). Anche Art. 68 del CC fa
riferimento a questa normativa.

7. LA CAUSA DEL CONTRATTO


CAUSA= funzione economico-sociale di un contratto.
Libertà contrattuale dei privati è riconosciuta con la premessa che contratto deve essere diretto a
realizzare interessi meritevoli di tutela, deve cioè avere una funzione economico-sociale
apprezzabile, lecita.
Se schema contrattuale è disegnato dal legislatore (contratti tipici o nominati) condizione è
presente in senso astratto, in quanto si utilizza modello di accordo ormai consolidato di cui è chiara
ed apprezzabile la funzione. Esempio COMPRAVENDITA.
Art. 1470 <<NOZIONE: La vendita è il contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà
di una cosa o il trasferimento di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo.>>
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Funzione= scambio di beni con denaro.
Codice indica effetti essenziali della vendita= trasferimento del diritto dal venditore al compratore
verso l’obbligo di quest’ultimo di pagare il prezzo.
Effetti che si giustificano uno in vista dell’altro: c’è trasferimento perché c’è obbligo di pagare un
prezzo= funzione della compravendita, collegare insieme questi due interessi.

Lo stesso vale per tutti i contratti. Contratti innominati o atipici= diretti a realizzare assetto di
interessi non previsti dal Codice. Quando contratto nuovo compare su scena giuridica, se ne
esplicita la funzione che sarà poi applicata a tutte le operazioni simili successive.
Questa logica interna al contratto è chiamata CAUSA che lo caratterizza e ne giustifica effetti.
Termine cosa equivale a termine ratio, ragione, razionalità intrinseca alla realtà di un fenomeno.

Funzione giuridica del contratto (trasferire diritti o creare obbligazioni) deve sempre essere
collegata a funzione economico-sociale.
- Un trasferimento senza una ragione (causa) non è considerato trasferimento valido perché
manca di fondamento causale.
- Atto che faccia nascere obbligazione in modo astratto, senza riferimento a rapporto causale , è
valido solo se espressamente previsto dalla legge: atti non contrattuali come promessa
cambiaria qualificata come negozio astratto.

Di fronte a CONCRETO CONTRATTO, necessario stabilire regole cui è soggetto. Si guarda a


contenuto dell’accordo, effetti che le parti intendono produrre. Effetti indicano interessi delle parti,
funzione economica riconoscibile in quel contratto = la causa —> chiave per confrontare fattispecie
concreta con fattispecie critiche che codice regola (= contratti nominati) o con altre fattispecie
che prassi contrattuale ha consolidato (= contratti innominati di uso corrente).
Si raggiunge QUALIFICAZIONE DEL CONTRATTO= ascrizione del contratto a un tipo legale o a
un tipo della prassi o accertamento della sua novità tipologica che permette di stabilire quali regole
applicare.

CAUSA IN CONCRETO
Occorre tenere in considerazione anche il concreto assetto di interessi realizzato dalle parti con
conclusione contratto. Assume quindi rilevanza anche la CAUSA IN CONCRETO= ragione
concreta del contratto (NON i motivi), la funzione individuale del singolo, specifico contratto
concluso dalle parti. Anche per contratto tipico inquadrato in un dei tempi previsti dalla legge, può
porsi problema di assenza o illiceità della causa in concreto. Es: viaggio - epidemia.

CONTRATTI COLLEGATI
Operazione economica può richiedere conclusione di più contratti collegati che rimangono
distinti, ovvero non si fondono in un contratto misto ma sono connessi in vista della finalità
complessiva dell’operazione. Conseguenza del collegamento= vicende riguardanti contratti si
rifletto uno sull’altro. Stessa interpretazione contratti collegati è fatta in relazione al contenuto degli
altri. Valutazione di liceità/illiceità, della frode di legge di un contratto o dell’insieme (anche singole
clausole e loro carattere vessatorio) tiene conto del collegamento.

I DIFETTI DELLA CAUSA


Funzione è rilevante nei casi di mancanza o di illiceità della causa.
- MANCANZA: causa manca quando contratto non può produrre uno dei suoi effetti essenziali,
perché ne mancano presupposti giuridici. Es: contratto di assicurazione.
Art. 1895 <<INESISTENZA DEL RISCHIO: Il contratto è nullo se il rischio non è mai
esistito o ha cessato di esistere prima della conclusione del contratto.>>
- ILLICEITÀ: funzione contraria alla legge potrebbe esistere solo in un contratto atipico, perché
nei contratti tipici elementi essenziali sono determinati dal codice. Causa illecita per il contratto
in frode alla legge—> funzione di per sé lecita è distorta in concreto per servire a scopi
pratici disapprovati dalla legge.
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CAUSA vs MOTIVO
- CAUSA= funzione costante tipica del contratto che si conosce nel complesso dei suoi effetti
essenziali.
- MOTIVO= ragione individuale soggettiva che spinge parte a utilizzare quel determinato schema.
Ciascun contraente usa funzione tipica del contratto= schema di operazione economica che il
contratto realizza, per suoi fini particolari, tutte ragioni ulteriori rispetto a funzione costante e
essenziale.
Distinzione importante perché codice tende a non dare rilevanza a motivi nell’ambito del contesto.
Questioni che riguardano motivi non influiscono su validità o efficacia del contratto, salvo in caso
motivo sia illecito per entrambe le parti.

8. CLASSIFICAZIONE DEI CONTRATTI IN BASE ALLA CAUSA


In base a causa si distinguono diverse categorie di contratti con rilevanza pratica perché soggette
a regole diverse.
Prima distinzione:
1. CONTRATTI A PRESTAZIONI CORRISPETTIVE***= vendita, locazione, appalto, ecc. Causa
sta nella funzione di scambio tra due prestazioni che si giustificano l’una con l’altra. Rapporto
di reciprocità tra le prestazioni chiamato SINALLAGMA (= relazione di scambio, dal greco).
Questi contratti sono chiamati CONTRATTI SINALLAGMATICI. Ogni difetto rapporto
sinallagmatico è difetto della causa dei contratti di scambio cui funzione economica si realizza
solo quando sacrificio parti è giustificato da un vantaggio.
DIFETTI DEL SIANALLAGMA
- Difetto genetico della causa: sinallagma manca fin dall’origine. Es: persona compra bene
che aveva già acquistato ad altro titolo (usucapione, successione, ecc) // contratto in cui una
delle prestazioni sia impossibile.
- Difetto funzionale della causa: rapporto tra le due prestazioni può alterarsi successivamente.
Disfunzione non riguarda costituito con tutti i requisiti previsti dalla legge ma il rapporto
contrattuale. Es: una delle parti non adempie alla prestazione / una delle prestazioni diventa
impossibile per ragioni non imputabili al debitore / ragione di scambio alterata perché
prestazione diventa eccessivamente onerosa rispetto all’altra = RISOLUZIONE DEL
CONTRATTO.
3. CONTRATTI UNILATERALI= le obbligazioni, le prestazioni, sono a carico di una sola parte,
Non applicate regole contratti sinallagmatici. Soggetti a regole particolari (es. parte obbligata è
la proponente).
4. CONTRATTI DI COLLABORAZIONE= non hanno funzione di scambio, ma collaborazione tra
più soggetti (es. contratto di società). Non possono dirsi a prestazioni corrispettive. Rapporto
tra le parti ha caratteristiche simili a corrispettività —> se viene meno prestazione dovuta da un
soggetto anche suoi diritti vengono meno. Rapporto che lo riguarda si scioglie perché non
possono giustificarsi vantaggi senza corrispondenti sacrifici.

***CONTRATTI PRESTAZIONI CORRISPETTIVE


A. CONTRATTI ALEATORI= una parte è sicuramente gravata da una prestazione mentre per
l’altra è incerto se prestazione dovrà o meno essere eseguita. Scambio caratterizzato da
rischio o alea. Es. scommesse, quiz, gratta e vinci, lotterie. Anche vendita di cosa futura.
Considerato aleatorio anche contratto di assicurazione perché può essere o meno obbligata a
pagare mentre assicurato paga sempre il premio. Scambio primario è però tra premio e
copertura assicurativa.
• Art. 1934 <<COMPETIZIONI SPORTIVE: Sono eccettuati dalla norma del primo comma
dell'articolo precedente, anche rispetto alle persone che non vi prendono parte, i giuochi
che addestrano al maneggio delle armi, le corse di ogni specie e ogni altra competizione
sportiva.Tuttavia il giudice può rigettare o ridurre la domanda, qualora ritenga la posta
eccessiva.>>
• Art. 1935 <<LOTTERIE AUTORIZZATE: Le lotterie danno luogo ad azione in giudizio,
qualora siano state legalmente autorizzate.>>
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• Art. 1472 <<VENDITA DI COSE FUTURE: Nella vendita che ha per oggetto una cosa
futura, l'acquisto della proprietà si verifica non appena la cosa viene ad esistenza. Se
oggetto della vendita sono gli alberi o i frutti di un fondo, la proprietà si acquista quando gli
alberi sono tagliati o i frutti sono separati. Qualora le parti non abbiano voluto concludere
un contratto aleatorio, la vendita è nulla, se la cosa non viene ad esistenza.>>

B. CONTRATTI COMMUTATIVI= scambio tra prestazioni non si lega a elementi di rischio, ma è


previsto su base di un rapporto di corrispettività economica. Prestazioni convenute a carico di
ciascuna parte sono certe e soggette solo a rischio economico, alea normale del contratto. In
circostanze in cui limite venga superato contratto può essere risolto.
Art. 1467 (e seg.) <<CONTRATTO CON PRESTAZIONI CORRISPETTIVE: Nei contratti a
esecuzione continuata o periodica, ovvero a esecuzione differita, se la prestazione di una
delle parti è divenuta eccessivamente onerosa per il verificarsi di avvenimenti straordinari e
imprevedibili, la parte che deve tale prestazione può domandare la risoluzione del
contratto, con gli effetti stabiliti dall'articolo. La risoluzione non può essere domandata se la
sopravvenuta onerosità rientra nell'alea normale del contratto. La parte contro la quale è
domandata la risoluzione può evitarla offrendo di modificare equamente le condizioni del
contratto.>>

• CONTRATTI A TITOLO ONEROSO= ciascuna parte ricava vantaggio dal contratto ma sopporta
anche sacrificio.
• CONTRATTI A TITOLO GRATUITO= sacrificio di una sola parte. L’altra riceve solo un vantaggio
(es. comodato, prestito gratuito).

Ci può essere contratto a titolo oneroso in cui manca il legame di corrispettività —> mandato
oneroso ha la sua causa nella fiducia, non nello scambio.
Caso ibrido= mutuo oneroso (prestito di denaro con obbligo di pagare interessi). Contratto
unilaterale perché tutte le obbligazioni sono a carico del mutuatario, ma realizza scambio tra
godimento denaro e pagamento interesse = contratto a prestazioni corrispettive. Definito alle volte
anche contratto unilaterale improprio.
Art. 1820 <<MANCATO PAGAMENTO DEGLI INTERESSI: Se il mutuatario non adempie l'obbligo
del pagamento degli interessi, il mutuante può chiedere la risoluzione del contratto.>>

SCOPO DI LIBERALITÀ
Contratti a titolo gratuito hanno ciascuno una propria causa, che giustifica prestazione unilaterale.
Funzione economico-sociale della stessa prestazione, l’interesse che la soddisfa. NON da
confondere gratuità del contratto con scopo di liberalità che caratterizza solo la donazione: la
causa del contratto coincide con lo scopo di realizzare l’intento liberale di una parte, che con
proprio sacrifico arricchisce l’altra. Anche un contratto a prestazioni corrispettive può avere scopo
di liberalità e costituire donazione indiretta (es. vendita a prezzo minimo per beneficiare
compratore).

- CONTRATTI ESSENZIALMENTE GRATUITI: comodato. Se è pattuito un compenso per il,


godimento di una cosa, si cade nella locazione.
- CONTRATTI NATURALMENTE GRATUITI: gratuità si presume se non è stabilito altrimenti.
Es: deposito.
Art. 1767 <<PRESUNZIONE DI GRATUITÀ: Il deposito si presume gratuito, salvo che
dalla qualità professionale del depositario o da altre circostanze si debba desumere una
diversa volontà delle parti.>>
- CONTRATTI ESSENZIALMENTE ONEROSI: tutti i contratti di scambio.
- Mandato si presume oneroso ma può essere anche gratuito.
Art. 1709 <<PRESUNZIONE DI ONEROSITÀ: Il mandato si presume oneroso. La misura
del compenso, se non è stabilita dalle parti, è determinata in base alle tariffe professionali o
agli usi; in mancanza è determinata dal giudice.>>
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9. L’OGGETTO DEL CONTRATTO


Non definito da codice, ma ne vengono stabiliti i requisiti: prestazione e bene che ne è oggetto
deve essere POSSIBILE, LECITO, DETERMINATO o DETERMINABILE. Alle volte ci si può riferire
anche all’intera operazione voluta dalle parti, al contenuto complessivo.
Art. 1346 <<REQUISITI: L'oggetto del contratto deve essere possibile, lecito, determinato o
determinabile.>>
In alcune norme sembra che per oggetto si intenda contenuto complessivo del contratto mentre in
altre si sottolinea la funzione del contratto.

POSSIBILITÀ
Equivale alla possibilità delle prestazioni. Requisito della possibilità sussiste non appena dia
realizzabile la prestazione. Solo la radicale impossibilità, oggettiva e assoluta, rende nullo il
contratto. Contratto può però avere ad oggetto trasferimento proprietà di cose future ovvero
cessione di diritti futuri nel rispetto dei divieti della legge —> vietata donazione di cose future.
Art. 1348 <<COSE FUTURE: La prestazione di cose future può essere dedotta in contratto , salvi i
particolari divieti della legge.>>
Art. 771 <<DONAZIONE DI BENI FUTURI: La donazione non può comprendere che i beni
presenti del donante. Se comprende beni futuri, è nulla rispetto a questi, salvo che si tratti di frutti
non ancora separati.Qualora oggetto della donazione sia un'universalità di cose e il donante ne
conservi il godimento trattenendola presso di sé, si considerano comprese nella donazione anche
le cose che vi si aggiungono successivamente, salvo che dall'atto risulti una diversa volontà.>>
Nella alienazione di cose future il trasferimento della proprietà si verifica automaticamente quando
la cosa viene ad esistenza. (vedi art. 1472).

LICEITÀ
Oggetto è lecito quando prestazione non è contraria alla legge. Non si indicano criteri di liceità ma
si fa riferimento a quelli per causa e condizione (Art. 1343-1344). ILLECITO è l’oggetto contrario a
norme imperative, all’ordine pubblico o al buon costume. Liceità dell’oggetto è da tenere distinta da
quella della causa.
Art. 1343 <<CAUSA ILLECITA: La causa è illecita quando è contraria a norme imperative,
all'ordine pubblico o al buon costume.>>
Art. 1344 <<CONTRATTO IN FRODE ALLA LEGGE: Si reputa altresì illecita la causa quando il
contratto costituisce il mezzo per eludere l'applicazione di una norma imperativa.>>

DETERMINATEZZA O DETERMINABILITÀ
Nei contratti obbligatori deve essere definita la prestazione dedotta in obbligazione.
Contratti traslativi —> deve essere identificata la cosa di cui si conviene l’alienazione o in ogni
caso numero, misura o quantità delle cose alienate.
Art. 1178 <<OBBLIGAZIONE GENERICA: Quando l'obbligazione ha per oggetto la prestazione di
cose determinate soltanto nel genere, il debitore deve prestare cose di qualità non inferiore alla
media.>>
Determinazione può dipendere dal contesto: può essere risultato di un lavoro di interpretazione o
consentita da altre circostanze. Es: preliminare compravendita —> anche se non ben identificato
immobile possono essere ben identificabili i soggetti.
Determinabile= quando esistono criteri che consentono determinazione oggetto.
PREZZO DELLA VENDITA—> se le parti non lo hanno precisato né hanno stabilito come
precisarlo, si può ricorrere a diversi criteri: prezzo normalmente praticato, listini di borsa, giusto
prezzo stabilito da terzo nominato dal presidente del Tribunale.
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Art. 1474 <<MANCANZA DI DETERMINAZIONE DEL PREZZO: Se il contratto ha per oggetto
cose che il venditore vende abitualmente e le parti non hanno determinato il prezzo, né hanno
convenuto il modo di determinarlo, né esso è stabilito per atto della pubblica autorità, si presume
che le parti abbiano voluto riferirsi al prezzo normalmente praticato dal venditore. Se si tratta di
cose aventi un prezzo di borsa o di mercato, il prezzo si desume dai listini o dalle mercuriali del
luogo in cui deve essere eseguita la consegna, o da quelli della piazza più vicina. Qualora le parti
abbiano inteso riferirsi al giusto prezzo, si applicano le disposizioni dei commi precedenti; e,
quando non ricorrono i casi da essi previsti, il prezzo, in mancanza di accordo, è determinato da un
terzo, nominato a norma del secondo comma dell'articolo precedente.>>

Parti possono preferire un criterio di determinazione, es. quotazione accettata da entrambe, listino
non ufficiale, ….
Art. 1349 <<DETERMINAZIONE DELL’OGGETTO: Se la determinazione della prestazione
dedotta in contratto è deferita a un terzo e non risulta che le parti vollero rimettersi al suo mero
arbitrio, il terzo deve procedere con equo apprezzamento. Se manca la determinazione del terzo o
se questa è manifestamente iniqua o erronea, la determinazione è fatta dal giudice. La
determinazione rimessa al mero arbitrio del terzo non si può impugnare se non provando la sua
mala fede. Se manca la determinazione del terzo e le parti non si accordano per sostituirlo, il
contratto è nullo. Nel determinare la prestazione il terzo deve tener conto anche delle condizioni
generali della produzione a cui il contratto eventualmente abbia riferimento.>>

Disciplina sistema del deferimento all’arbitrio di un terzo= ARBITRATORE. Nel silenzio delle parti
si ritiene che si siano volute rimettere a equo apprezzamento, non a puro arbitrio. Se hanno
previsto puro arbitrio allora non possono impugnare determinazione se non provando la malafede
del terzo.

10. LA FORMA
Nessun contratto può essere privo di forma intesa come mezzo, segno che manifesti la volontà
delle parti. Se non c’è dimostrazione di volontà non c’è validità. Anche contratto verbale, anche
tacito, hanno una forma, un modo in cui volontà si esprime. La forma in senso ampio è quindi
sempre elemento essenziale del contratto.
Art. 1325 intende casi in cui sia necessaria una particolare forma, ovvero forma scritta. Forma è
vincolata solo in casi stabiliti dalla legge.
Forma dei contratti è di regola libera e le parti possono liberamente scegliere modo con cui
manifestare consenso perché mezzo prescelto sia idoneo in concreto.
LIBERTÀ DELLA FORMA è chiave semplicità formazione contratti e velocità di circolazione nel
traffico contrattuale. Chiave di maggiore auto-responsabilità. Consente di risolvere situazioni
affermando esistenza impegni contrattuali assunti verbalmente, tacitamente, ecc con il
COMPORTAMENTO CONCLUDENTE, senza riguardo cioè a valore della contrattazione.

Anche dove particolare forma è prescritta legge permette semplicità: basta scrittura privata per
passare proprietà di un intero patrimonio immobiliare.
Disporre di contratto in forma scritta anche se non previsto è sempre utile per quanto riguarda la
prova. Necessario tenere a mente forma minima richiesta perché contratto sia validamente
concluso.

Forma determinata, ad substantiam, necessaria per validità contratto solo nei casi previsti, pena
la nullità.
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Art. 1350 <<ATTI CHE DEVONO FARSI PER ISCRITTO: Devono farsi per atto pubblico o per
scrittura privata, sotto pena di nullità:
1) i contratti che trasferiscono la proprietà di beni immobili;
2) i contratti che costituiscono, modificano o trasferiscono il diritto di usufrutto su beni immobili, il
diritto di superficie, il diritto del concedente e dell'enfiteuta;
3) i contratti che costituiscono la comunione di diritti indicati dai numeri precedenti;
4) i contratti che costituiscono o modificano le servitù prediali, il diritto di uso su beni immobili e il
diritto di abitazione;
5) gli atti di rinunzia ai diritti indicati dai numeri precedenti;
6) i contratti di affrancazione del fondo enfiteutico;
7) i contratti di anticresi;
8) i contratti di locazione di beni immobili per una durata superiore a nove anni;
9) i contratti di società o di associazione con i quali si conferisce il godimento di beni immobili o di
altri diritti reali immobiliari per un tempo eccedente i nove anni o per un tempo indeterminato;
10) gli atti che costituiscono rendite perpetue o vitalizie, salve le disposizioni relative alle rendite
dello Stato;
11) gli atti di divisione di beni immobili e di altri diritti reali immobiliari;
12) le transazioni che hanno per oggetto controversie relative ai rapporti giuridici menzionati nei
numeri precedenti;
13) gli altri atti specialmente indicati dalla legge.

Si richiede forma scritta per atti che hanno ad oggetto diritti reali o di godimento ultranovennali su
beni immobili. Legge richiede atto pubblico per la donazione, per convenzioni matrimoniali e
costituzione società per azioni, in accomandita per azioni o a responsabilità limitata.
Per atto notarile necessaria la querela di falso: atto pubblico fa piena prova fino a querela di falso.
Un immobile è validamente venduto con scrittura privata, un altro bene è validamente venduto
anche per accordo verbale.

In altri casi forma scritta non è richiesta con pena la nullità, ma solo per la prova in giudizio, forma
ad probationem, es. per assicurazione, transazione,… il contratto non può essere provato per
testimoni né per semplici presunzioni, ma è valido.
Art. 2725 <<ATTI PER I QUALI È RICHIESTA LA PROVA PER ISCRITTO O LA FORMA
SCRITTA: Quando, secondo la legge o la volontà delle parti, un contratto deve essere provato per
iscritto, la prova per testimoni è ammessa soltanto nel caso indicato dal n. 3 dell'articolo
precedente. La stessa regola si applica nei casi in cui la forma scritta è richiesta sotto pena di
nullità.>>
- Forma scritta per la prova può risultare anche da dichiarazione collegata al contratto concluso
magari verbalmente, come ad es. una quietanza scritta che fa menzione del contratto concluso.
- Essendo contratto valido, parte interessata a farlo valere può sempre deferire all’altra il
giuramento.

Cosa diversa è la forma richiesta per la trascrizione nei registri immobiliari= atto pubblico o
scrittura privata autenticata o giudizialmente verificata. Mancanza forma richiesta per la
trascrizione si può superare con accertamento giudiziale.

FORME CONVENZIONALI
Forma particolare può essere richiesta per precedente accordo tra le parti. Forma convenzionale
così pattuita si presume voluta per la validità del contratto. Contratto concluso senza la forma
solenne pattiziamente prescritta è nullo —> vale sempre regola che contratto ha forza di legge tra
le parti, in questo caso contatto è patto fatto sulla forma.
Art. 1352 <<FORME CONVENZIONALI: Se le parti hanno convenuto per iscritto di adottare una
determinata forma per la futura conclusione di un contratto, si presume che la forma sia stata
voluta per la validità di questo.>>
Modo particolare per stabilire forma di certi atti= per relationem, ovvero facendo rinvio a forma
richiesta per atto di cui il primo è strumento. Es. forma del contratto preliminare è quella richiesta
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per il contratto definitivo (vedi art. 1351)// forma della procura segue forma contratto per cui è stat
rilasciata (vedi art. 1392).

10. FORMA SCRITTA E STRUMENTI INFORMATICI


Forma scritta sempre intesa come simboli alfabetici impressi con vari mezzi su un sostrato
materiale, un documento. Telefono, fax, telefax non hanno cambiato molto le cose, solo variazioni
forma orale e scritta. Forte novità arriva con strumenti informatici. Oltre a documento scritto
tradizionale con il pc si produce documento informatico, insieme di impulsi elettronici, materiale
ma intangibile.
È stato quindi redatto un codice dell’amministrazione digitale. Si distinguono:
A. documento informatico in generale= documento informatico, ‘memorizzazione su supporto
informatico e la trasmissione con strumenti informatici sono validi e rilevanti agli effetti di
legge’—> generale equiparazione documento su base informatica a documento su base
materiale. Anche documento informatico è inteso quindi come forma scritta, solo in un supporto
hardware + software.
B. documento informatico sottoscritto con firma elettronica semplice= non è più vero che
documento informatico sottoscritto con firma elettronica soddisfa il requisito legale della forma
scritta. Non più equiparato a documento sottoscritto con firma cartacea come avviene invece
per firma elettronica qualificata o digitale. Idoneità documento informatico a soddisfare
requisito della forma scritta è liberamente valutabile in giudizio, tenuto conto delle sue
caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità e immodificabilità. FIRMA
ELETTRONICA SEMPLICE= insieme dei dati in forma elettronica allegati oppure connessi
tramite associazione logica ad altri dati elettronici utilizzati come metodo di autenticazione
informatica. Potrebbe essere anche solo password o username idonei all’identificazione
informatica del firmatario di un documento.
C. documento informatico sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o
digitale= documento ha efficacia probatoria di una scrittura privata a condizione che sia
formato nel rispetto delle regole tecniche contenute nel codice. Anche quando legge richiede
che contratto abbia forma scritta, questo tipo di documento soddisfa il requisito. Documento
così formato su piano probatorio ha efficacia prevista da art. 2702 e la sottoscrizione se
autenticata si ha per riconosciuta secondo art. 2703.
Art. 2702 <<EFFICACIA DELLA SCRITTURA PRIVATA: La scrittura privata fa piena
prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se
colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se
questa è legalmente considerata come riconosciuta.>>
Art. 2703 <<SOTTOSCRIZIONE AUTENTICATA: Si ha per riconosciuta la sottoscrizione
autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato.L'autenticazione
consiste nell'attestazione da parte del pubblico ufficiale che la sottoscrizione è stata
apposta in sua presenza. Il pubblico ufficiale deve previamente accertare l'identità
della persona che sottoscrive.>>
FIRMA DIGITALE= sistema simile a parole d’ordine o messaggio cifrato. Per farla valere
necessaria procedura di validazione, provvedersi un codice di riconoscimento che consiste in due
chiavi crittografiche correlate ma asimmetriche, una da mantenere segreta, privata, e l’altra da
rendere pubblica e disponibile. Con chiave privata si appone propria firma digitale, con chiave
pubblica si può aprire documento e accertarne provenienza e autenticità.

11. GLI ELEMENTI <<ACCIDENTALI>>.


= CONDIZIONE, TERMINE, ONERE o modus.
Sono clausole che fanno parte del contenuto del contratto solo in modo accidentale, eventuale, per
espressa volontà delle parti. Si devono contrapporre non a requisiti dell’atto ma ad aspetti del
contenuto dell’accordo, essenziali per la qualificazione del contratto, effetti che definiscono causa
del contratto, come clausole imposte da norme inderogabili.
Loro funzione è di adeguare schema contrattuale a particolari interessi delle parti:
- collegando effetti del contratto ad avvenimenti estranei che incidono su interesse delle parti a
vincolarsi= CONDIZIONE.
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- collocando efficacia del contratto nel tempo, fissandone inizio o durata e fine= TERMINE.
- collegando liberalità verso donatario con un obbligo a suo carico che serve a realizzare
particolare interesse del donante= ONERE.

LA CONDIZIONE
Art. 1353 <<CONTRATTO CONDIZIONALE: Le parti possono subordinare l'efficacia o la
risoluzione del contratto o di un singolo patto a un avvenimento futuro e incerto.>>
Si distinguono:
- condizione sospensiva= sospende effetti contratto sino a che non si verifichi avvenimento.
- condizione risolutiva= sciogliendo vincolo fa venire meno effetti del contratto.

FUNZIONE e DISCIPLINA della condizione meglio comprese distinguendo causa e motivo.


Attraverso clausola condizionale ciascuna parte può far sì che motivo per cui contrae divenga
determinante per efficacia contratto, altrimenti irrilevante salvo caso del motivo illecito comune
delle parti. Effetti del contratto vengono legati al persistere di circostanze di fatto in cui la singola
parte vede la ragione per contrarre.

RETROATTIVITÀ DELLA CONDIZIONE: effetti della condizione retroagiscono al momento della


conclusione del contratto.
Art. 1360 <<RETROATTIVITÀ DELLA CONDIZIONE: Gli effetti dell'avveramento della condizione
retroagiscono al tempo in cui è stato concluso il contratto, salvo che, per volontà delle parti o per la
natura del rapporto, gli effetti del contratto o della risoluzione debbano essere riportati a un
momento diverso. Se però la condizione risolutiva è apposta a un contratto ad esecuzione
continuata o periodica, l'avveramento di essa, in mancanza di patto contrario, non ha effetto
riguardo alle prestazioni già eseguite.>>
Una volta che condizione si verifica, situazione giuridica che ne deriva si considera stabilita fin dal
momento in cui contratto è stato concluso. Es. assaggio proprietà non avviene fino al momento in
cui si verifica la condizione ma quando accade, proprietà si considera passata fin dal momento
della stipulazione. Se invece vendita è sottoposta a condizione risolutiva allora proprietà passa
subito ma scioglimento contratto retroagisce, quindi passaggio proprietà si considera mai
avvenuto.

PENDENZA DELLA CONDIZIONE: situazione di incertezza.


Art. 1356 <<PENDENZA DELLA CONDIZIONE: In pendenza della condizione sospensiva
l'acquirente di un diritto può compiere atti conservativi. L'acquirente di un diritto sotto condizione
risolutiva può, in pendenza di questa, esercitarlo, ma l'altro contraente può compiere atti
conservativi.>>
Acquirente in condizione sospensiva e alienante in condizione risolutiva sono in situazione simile:
non hanno acquistato diritto ma potrebbero acquistarlo e risultarne già titolari. Situazione di
ASPETTATIVA tutelata riconoscendo alle parti potere di compiere atti conservativi, necessari a
evitare distruzione, danneggiamento, perdita del bene in questione.
Si impone alla controparte di comportarsi secondo buona fede oggettiva, correttezza, per non
pregiudicare condizioni dell’altra parte.
Art. 1358 <<COMPORTAMENTO DELLE PARTI NELLO STATO DI PENDENZA: Colui che si è
obbligato o che ha alienato un diritto sotto condizione sospensiva, ovvero lo ha acquistato sotto
condizione risolutiva, deve, in pendenza della condizione, comportarsi secondo buona fede per
conservare integre le ragioni dell'altra parte.>>
Se evento previsto non si verifica per causa imputabile a quella parte per sua interesse ad evitarne
gli effetti la condizione si considera avverata secondo modello della FICTIO IURIS.
Art. 1359 <<AVVERAMENTO DELLA CONDIZIONE: La condizione si considera avverata qualora
sia mancata per causa imputabile alla parte che aveva interesse contrario all'avveramento di
essa.>>
Durante pendenza parti hanno diritto sottoposto a condizione= condizione che sospende acquisto
di una parte, è per l’altra vista come condizione risolutiva. Sono due facce della stessa medaglia.
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Art. 1357 <<ATTI DI DISPOSIZIONE IN PENDENZA DELLA CONDIZIONE: Chi ha un diritto
subordinato a condizione sospensiva o risolutiva può disporne in pendenza di questa; ma gli effetti
di ogni atto di disposizione sono subordinati alla stessa condizione.>>
Parti possono disporre del diritto subordinato a condizione ma effetti dell’atto di disposizione sono
anch’essi subordinati alla stessa condizione.

CONDIZIONE IMPOSSIBILE:
- sospensiva= rende nullo contratto, equivale a impossibilità che contratto abbia mai effetto;
- risolutiva= si considera non apposta perché equivale a certezza che contratto non sarà mai
sciolto.
CONDIZIONE ILLECITA: contraria a norme imperative, ordine pubblico, buon costume. Rende
nullo contratto al quale è apposta.

Art. 1354 <<CONDIZIONI ILLECITE O IMPOSSIBILI: È nullo il contratto al quale è apposta una
condizione, sospensiva o risolutiva, contraria a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon
costume. La condizione impossibile rende nullo il contratto se è sospensiva; se è risolutiva, si ha
come non apposta. Se la condizione illecita o impossibile è apposta a un patto singolo del
contratto, si osservano, riguardo all'efficacia del patto, le disposizioni dei commi precedenti, fermo
quanto è disposto dall’articolo 1419.>>

CONDIZIONE TACITA: condizione non necessariamente pattuita in modo espresso. Clausola


condizionale può essere ricostruita attraverso interpretazione del contratto secondo principio per
cui dichiarazioni parti devono essere interpretate secondo buona fede (Art. 1366), secondo
significato che darebbe loro persona corretta e leale. Condizione può quindi essere manifestata
tacitamente. Condizione tacita è comunque manifestazione di volontà.
Se manca del tutto, rilevanza circostanze esterne ha a che fare con motivi individuali in questo
caso però non rilevanti.

PRESUPPOSIZIONE: casi in cui circostanze di fatto in cui contratto viene stipulato sono
presupposto oggettivo che giustifica intera operazione economica. Se presupposto manca
contratto non ha più senso.

Si distinguono 3 tipi di condizione:


- CONDIZIONE CAUSALE: se verificarsi evento non dipende da volontà delle parti ma dal caso o
da terzi.
- CONDIZIONE MISTA: se a realizzare evento concorrono il caso/volontà di terzi + volontà di una
delle parti.
- CONDIZIONE POTESTATIVA: se condizione dipende soltanto da volontà di una delle parti.
Attribuisce a una delle parti il potere di influire su effetti del contratto. No puro arbitrio di
alienante o obbligato, altrimenti sarebbe condizione meramente protestativa. Equivarrebbe a
negare volontà di vincolarsi. Alienazione diritto o obbligo sarebbe nulla.
Art. 1355 <<CONDIZIONE MERAMENTE PROTESTATIVA: È nulla l'alienazione di un
diritto o l'assunzione di un obbligo subordinata a una condizione sospensiva che la faccia
dipendere dalla mera volontà dell'alienante o, rispettivamente, da quella del debitore.>>

CONDICIO IURIS: alle volte è la legge a subordinare efficacia contratto al verificarsi di un dato
fatto giuridico. Si parla di condizione legale o condicio iuris. Es. Pubblica Amministrazione,
prevista approvazione o visto di un’autorità di controllo.

IL TERMINE
= clausola con cui si fissa nel tempo l’inizio o la cessazione degli effetti del contratto, come quando
si indica una data, un periodo di tempo o un avvenimento il cui verificarsi è certo anche se il
momento può essere incerto.
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Termine può essere:
- iniziale= dies a quo. Principio effetti contratto.
- finale= dies ad quem. Cessazione effetti contratto.
Termine può riguardare tutti gli effetti del contratto o solo una parte, anche solo uno.
Il termine di efficacia o termine di contratto si distingue da termine di adempimento o termine
dell’obbligazione che invece designa momento in cui obbligazione deve essere adempiuta.

EFFICACIA DEL TERMINE: funzione termine è di delimitare nel tempo effetti del contratto.
Scadenza termine non ha efficacia retroattiva. Effetti contratto iniziano/cessano dal momento in cui
scade termine.
Diversa anche situazione fra tempo della conclusione del contratto e tempo previsto per scadenza
del termine. Si parla di PENDENZA ma si tratta di attesa di un evento certo.
Art. 1185 <<PENDENZA DEL TERMINE: Il creditore non può esigere la prestazione prima della
scadenza, salvo che il termine sia stabilito esclusivamente a suo favore. Tuttavia il debitore non
può ripetere ciò che ha pagato anticipatamente, anche se ignorava l'esistenza del termine. In
questo caso però egli può ripetere, nei limiti della perdita subita, ciò di cui il creditore si è arricchito
per effetto del pagamento anticipato.>>
Conseguenza= se debitore paga debito anticipatamente non può chiedere restituzione di ciò che
ha pagato. Se invece si fosse pagato debito sottoposto a condizione debitore potrebbe pretendere
restituzione in caso condizione non si verifichi mai.

TERMINE ESSENZIALE: sua scadenza determina scioglimento del contratto.


Art. 1457 <<TERMINE PER UNA DELLE PARTI: Se il termine fissato per la prestazione di una
delle parti deve considerarsi essenziale nell'interesse dell'altra, questa, salvo patto o uso contrario,
se vuole esigerne l'esecuzione nonostante la scadenza del termine, deve darne notizia all'altra
parte entro tre giorni. In mancanza, il contratto si intende risoluto di diritto anche se non è stata
espressamente pattuita la risoluzione.>>

ONERE o MODO
Previsto per la donazione modale. Modus= misura, limita liberalità con un onere.
Art. 793 <<DONAZIONE MODALE: La donazione può essere gravata da un onere.Il donatario è
tenuto all'adempimento dell'onere entro i limiti del valore della cosa donata. Per l'adempimento
dell'onere può agire, oltre il donante, qualsiasi interessato, anche durante la vita del donante
stesso. La risoluzione per inadempimento dell'onere, se preveduta nell'atto di donazione, può
essere domandata dal donante o dai suoi eredi.>>

Obbligo imposto al beneficiario che è tenuto ad adempierlo nei limiti del valore della cosa donata.
Onere non muta causa contratto che resta liberalità e non diventa scambio. NON È
PRESTAZIONE CORRISPETTIVA.
Atto di donazione può prevedere risoluzione per inadempimento.

Disciplina dell’onere impossibile o illecito: in entrambi i casi onere si considera non apposto
salvo che risulti che ha costituito solo motivo determinante della donazione: ritorna rapporto tra
elemento accidentale e motivo.
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CAPITOLO 21: L’EFFICACIA DEL CONTRATTO


1. LA <<FORZA DI LEGGE>>.
Quando contratto viene concluso, nasce vincolo tra i contraenti, legame giuridico: parti sono
legate dal contratto, se ne possono liberare solo nei casi e modi previsti dalla legge.
Esercitando loro autonomia contraenti stabiliscono regolamento di interessi che sono tenuti a
rispettare ed eseguire.
Contratto= fonte di una legge privata con forza prescrittiva propria delle norme giuridiche.
Parti hanno disposto interessi e sono legate al regolamento contrattuale. Contratto ha forza di
legge tra le parti (Art. 1372).

2. VINCOLO E RECESSO.
Forza di legge implica che le parti non possono sciogliersi con decisione unilaterale da impegni
derivanti dal contratto. C’è però diritto di recesso, facoltà di recesso: potere che costituisce
contenuto di un diritto potestativo —> esercizio del diritto provoca scioglimento del vincolo
contrattuale e venir meno di diritti e obblighi nascenti dal contratto.
Può recedere committente contratto di appalto, cliente contratto di compravendita, revoca del
mandato da parte del mandante e rinuncia da parte del mandatario.
Facoltà di recedere alle volte è limitata: si richiede esistenza di gravi motivi o di giusta causa o
giustificato motivo (es. licenziamento).

ESERCIZIO DEL RECESSO.


Recesso previsto si deve esercitare prima che contratto abbia avuto principio di esecuzione.
Regola non vale in contratti di durata, a esecuzione periodica o continuata,, in cui prestazione
deve essere ripetuta nel tempo. In questo caso recesso ha funzione di far cessare effetti contratto
immediatamente che ha quindi effetti solo per prestazioni non ancora eseguite. Mancato esercizio
del potere di recesso può costituire rinnovazione tacita del contratto.
Art. 1373 <<RECESSO UNILATERALE: Se a una delle parti è attribuita la facoltà di recedere dal
contratto, tale facoltà può essere esercitata finché il contratto non abbia avuto un principio di
esecuzione. Nei contratti a esecuzione continuata o periodica, tale facoltà può essere esercitata
anche successivamente, ma il recesso non ha effetto per le prestazioni già eseguite o in corso di
esecuzione. Qualora sia stata stipulata la prestazione di un corrispettivo per il recesso, questo ha
effetto quando la prestazione è eseguita. È salvo in ogni caso il patto contrario.>>

RECESSO ONEROSO: recesso può essere collegato a CORRISPETTIVO, prestazione in denaro


a carico del recedente. Recesso ha effetto solo con il pagamento, salvo patto contrario. Regola
vale anche quando legge attribuisce facoltà di recesso collegata a rimborso delle spese sostenute
dall’altra parte.

CAPARRA PENITENZIALE: somma versata al momento della conclusione del contratto. Può
avere funzione di corrispettivo dell’eventuale recesso = caparra penitenziale. Se chi recede è parte
che l’ha data, la perde; se chi recede è ci l’ha ricevuta, deve restituire il doppio.

RECESSO E TUTELA DEL CONSUMATORE: Codice del Consumo ha introdotto


regolamentazione unitaria del recesso applicabile a diverse fattispecie di contratti del
consumatore, in particolare contratti negoziati fuori da locali commerciali e contratti a distanza.
Facoltà di recesso riconosciuta a consumatore è diritto al pentimento ed è irrinunciabile= diritto
potestativo a sciogliere contratto cui esercizio non necessita di giustificazione. Può essere
esercitata enti 14 giorni:
- da giorno di conclusione del contratto (x contratto di servizi)
- da giorno in cui consumatore acquisisce possesso bene (x contratto di vendita)
Tutela rafforzata e resa effettiva imponendo a professionista obbligo di informazione circa diritto di
recesso di cui può giovarsi consumatore + tempi e modalità in cui va esercitato. Info devono
essere fornite per iscritto (supporto durevole) e deve essere consegnato modulo al consumatore
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da utilizzare per il recesso. Se obbligo non è rispettato diritto si prolunga a 12 mesi dopo la fine del
periodo di recesso iniziale.
Altro tipo di recesso e obblighi di informazione previsto per contratti per contratti di
commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori.

3. I DIVERSI TIPI DI EFFICACIA


Accordo delle parti può avere funzione/efficacia TRASLATIVA e OBBLIGATORIA.

CONTRATTI A EFFICACIA REALE


Contratti con funzione traslativa con effetti reali o ad efficacia reale.
Art. 1376 <<CONTRATTI CON EFFETTI REALI: Nei contratti che hanno per oggetto il
trasferimento della proprietà di una cosa determinata, la costituzione o il trasferimento di
un diritto reale ovvero il trasferimento di un altro diritto, la proprietà o il diritto si trasmettono e
si acquistano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato.>>
Contratti che possono trasferire sia diritti reali che non reali.

PRINCIPIO CONSENSUALISTICO
= il diritto si trasmette e si acquista per effetto del consenso delle parti legittimamente espresso.
Grazie a questo principio il solo accordo ha il potere di trasferire la proprietà: l’acquirente è
proprietario dal momento della conclusione del contratto purché consenso sia legittimamente
manifestato.
Si esigono correttivi che assicurino certezza situazioni giuridiche —> regole che risolvono conflitto
tra più acquirenti dello stesso bene facendo prevalere diritto di chi per primo acquista il possesso,
per primo trascrive atto di acquisto di un immobile o mobile registrato, per primo notifica cessione
a debitore ceduto.
Art. 1155 <<ACQUISTO DI BUONA FEDE E PRECEDENTE ALIENAZIONE AD ALTRI: Se taluno
con successivi contrattialiena a più persone un bene mobile, quella tra esse che ne ha acquistato
in buona fede il possesso è preferita alle altre, anche se il suo titolo è di data posteriore.>>
Art. 2644 <<EFFETTI DELLA TRASCRIZIONE: Gli atti enunciati nell'articolo precedente non
hanno effetto riguardo ai terzi che a qualunque titolo hanno acquistato diritti sugli immobili in base
a un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione degli atti medesimi.Seguita la
trascrizione, non può avere effetto contro colui che ha trascritto alcuna trascrizione o iscrizione di
diritti acquistati verso il suo autore, quantunque l'acquisto risalga a data anteriore.>>
Art. 1265 <<EFFICACIA DELLA CESSIONE RIGUARDO AI TERZI: Se il medesimo credito ha
formato oggetto di più cessioni a persone diverse, prevale la cessione notificata per prima al
debitore, o quella che è stata prima accettata dal debitore con atto di data certa, ancorché essa sia
di data posteriore. La stessa norma si osserva quando il credito ha formato oggetto di costituzione
di usufrutto o di pegno.>>

Contratti traslativi della proprietà —> principio applicato ad alienazione cosa specifica o massa
determinata. Per determinare prezzo o altri effetti però cose devono essere numerate, pesate,
misurate.
Art. 1377 <<TRASFERIMENTO DI UNA MASSA DI COSE: Quando oggetto del trasferimento è
una determinata massa di cose, anche se omogenee, si applica la disposizione dell'articolo
precedente, ancorché, per determinati effetti, le cose debbano essere numerate, pesate o
misurate.>>
Principio NON applicato a trasferimento di cosa generica. Proprietà si trasmette solo con
individuazione. Operazione deve essere fatta d’accordo tra le parti o nei modi stabiliti. Se cose
devono essere trasportate individuazione avviene mediante consegna al trasportatore.
Art. 1378 <<TRASFERIMENTO DI COSA DETERMINATA SOLO NEL GENERE: Nei contratti che
hanno per oggetto il trasferimento di cose determinate solo nel genere, la proprietà si trasmette
con l'individuazione fatta d'accordo tra le parti o nei modi da essi stabiliti. Trattandosi di cose che
devono essere trasportate da un luogo a un altro, l'individuazione avviene anche mediante la
consegna al vettore o allo spedizioniere.>>
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Se consegna sia o no adempimento è deciso in base ad art.1178.
Art. 1178 <<OBBLIGAZIONE GENERICA: Quando l'obbligazione ha per oggetto la prestazione di
cose determinate soltanto nel genere, il debitore deve prestare cose di qualità non inferiore alla
media.>>

CONTRATTI A EFFICACIA OBBLIGATORIA


Loro effetti sono regolati da norme previste per singoli contratti e da norme generali obbligazione.
Art. 1380 <<CONFLITTO TRA PIÙ DIRITTI PERSONALI DI GODIMENTO: Se, con successivi
contratti, una persona concede a diversi contraenti un diritto personale di godimento relativo alla
stessa cosa, il godimento spetta al contraente che per primo lo ha conseguito. Se nessuno dei
contraenti ha conseguito il godimento, è preferito quello che ha il titolo di data certa anteriore.
Sono salve le norme relative agli effetti della trascrizione.>>
Risolve conflitto tra più persone che hanno acquistato da stesso autore un diritto personale di
godimento relativo a stessa cosa: prevale chi ha per primo conseguito godimento o chi ha titolo di
data certa anteriore.

CONTRATTI A EFFICACIA ISTANTANEA E DI DURATA


- EFFICACIA ISTANTANEA (IMMEDIATA): es. compravendita, donazione.
- CONTRATTI DI DURATA: effetti si prolungano nel tempo, perché esecuzione è differita (vendita
a termine) o perché è continuata (contratto di lavoro, di locazione..) o periodica
(somministrazione periodica).

4. DETERMINAZIONE DEGLI EFFETTI DEL CONTRATTO


Contratto è atto di autonomia. Regolamento interessi che ne nasce trova fonte nell’accordo.
Necessario determinare per prima cosa contenuto accordo, convergenti manifestazioni di volontà
tra le parti.

4.1 L’INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO


Contenuto accordo si determina tramite INTERPRETAZIONE. Interpretare= attribuire un significato
a manifestazione di consenso, a due manifestazioni di volontà che si sono incontrate nell’accordo.
Punto di partenza sono fatti nei quali volontà delle parti si è manifestata (parole, gesti, ..). Dando
significato a segni si ricostruisce contenuto accordo= volontà manifestata concordemente dalle
parti.

RICERCA DELLA COMUNE INTENZIONE


Art. 1362 <<INTENZIONI DEI CONTRAENTI: Nell'interpretare il contratto si deve indagare quale
sia stata la comune intenzione delle parti e non limitarsi al senso letterale delle parole.
Per determinare la comune intenzione delle parti, si deve valutare il loro comportamento
complessivo anche posteriore alla conclusione del contratto.>>
Espressione COMUNE INTENZIONE può far credere che si voglia ricercare volontà interna,
nascosta, intenzione, comune alle parti. Scopo interpretazione= determinazione della volontà
manifestata con parole o segni, significato che essi potevano avere considerando tempo, luogo,
circostanze in cui sono stati usati.
= coincidenza o corrispondenza di significato tra manifestazioni delle volontà delle parti o del modo
in cui entrambe dovessero intendere dichiarazione congiunta.

CRITERI INTERPRETATIVI: in gran parte sono extra-legali. Criteri di comprensione della lingua
parlata, scritta, comunicazione non verbale. Legislatore stabilisce criteri propri.

REGOLA DELLA BUONA FEDE


Al testo del contratto, alle parole, ai gesti scambiati con cui si manifesta accordo deve essere dato
significato che attribuirebbe loro persona corretta e leale= prima applicazione del PRINCIPIO
DELL’AFFIDAMENTO —> chi riceve dichiarazione e regola suoi atti in conformità di ciò, merita
tutela. Colui che dichiara o manifesta volontà risponde del significato delle sue dichiarazioni.
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RILEVANZA CONTESTO E COMPORTAMENTO


NO peso esclusivo a significato letterale delle parole ma necessario tenere conto della loro
connessione e del contesto. Necessario tener conto anche del comportamento della controparte
dalla fase delle trattative all’esecuzione del contratto.
Art. 1363 <<INTERPRETAZIONE COMPLESSIVA DELLE CLAUSOLE: Le clausole del contratto
si interpretano le une per mezzo delle altre, attribuendo a ciascuna il senso che risulta dal
complesso dell’atto.>>
Si attribuisce a ciascuna clausola il senso che risulta dal complesso dell’atto.

Contratto o singole clausole possono però rimanere comunque ambivalenti, di dubbio


significato. Ci sono criteri per attribuire al contratto uno dei significati possibili (Art. 1367-1371).
Senso operazione adesso non è più interpretazione soggettiva (= ricerca comune intenzione) ma
scelta tra diversi significati possibili, secondo criteri di oggettiva opportunità= INTERPRETAZIONE
OGGETTIVA. Così a espressione dubbia viene dato significato che dà o toglie effetto a contratto o
clausola.
Art. 1367 <<CONSERVAZIONE DEL CONTRATTO: Nel dubbio, il contratto o le singole clausole
devono interpretarsi nel senso in cui possono avere qualche effetto, anziché in quello secondo cui
non ne avrebbero alcuno.>>

Si attribuisce significato che espressioni hanno secondo usi interpretativi del luogo in cui contratto
è concluso, significato più conveniente alla natura e all’oggetto del contratto oppure significato
meno sfavorevole a chi ha predisposto la causa.
Art. 1368 <<PRATICHE GENERALI INTERPRETATIVE: Le clausole ambigue s'interpretano
secondo ciò che si pratica generalmente nel luogo in cui il contratto è stato concluso. Nei contratti
in cui una delle parti è un imprenditore, le clausole ambigue s'interpretano secondo ciò che si
pratica generalmente nel luogo in cui è la sede dell’impresa.>>
Art. 1369 <<ESPRESSIONI CON PIÙ SENSI: Le espressioni che possono avere più sensi
devono, nel dubbio, essere intese nel senso più conveniente alla natura e all'oggetto del
contratto.>>
Art. 1370 <<INTERPRETAZIONE CON L’AUTORE DELLA CLAUSOLA: Le clausole inserite nelle
condizioni generali di contratto o in moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti
s'interpretano, nel dubbio, a favore dell’altro.>>
Se tutte le suddette regole falliscono si usa regola generale che realizza equo contemperamento
degli interessi delle due parti o minimo sacrificio per l’obbligato.
Art. 1371 <<REGOLE FINALI: Qualora, nonostante l'applicazione delle norme contenute in questo
capo, il contratto rimanga oscuro, esso deve essere inteso nel senso meno gravoso per l'obbligato,
se è a titolo gratuito, e nel senso che realizzi l'equo contemperamento degli interessi delle parti, se
è a titolo oneroso.>>

Punti di riferimento sono sempre quelli della buona fede: usi, natura dell’affare, equità.

Risultato interpretazione è determinazione significato manifestazioni di volontà delle parti=


contenuto accordo. Possibile che si stabilisca che le due manifestazioni non convergono in un
accordo, consenso non si forma. Interpretazione può precedere conclusione contratto, alle volte ne
è strumento.
Quando significati convergono accordo si forma con quel contenuto che corrisponde a comune
intenzione, al significato complessivo da attribuire a manifestazioni delle parti.

Se un contraente ha inteso accordo in modo diverso ha sbagliato, ha usato segni che tradivano
sua interna intenzione o ha attribuito a parole della controparte un significato erroneo. Errore che
vizia manifestazione o stessa formazione di volontà.
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4.2 L’INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO


Idea si autonomi esige corrispondenza tra ACCORDO e REGOLAMENTO INTERESSI che ne
nasce. Ogni aspetto del contratto però NON DEVE essere previsto e stabilito nell’accordo.
Accordo tra le parti: molto elaborato e tecnicizzato con intervento esperto che studia clausole, ma
anche semplicemente accordo su aspetti essenziali dell’operazione economica, dell’affare (può
anche essere tacito, che risulta da comportamenti delle parti o dalla sua attuazione).
Tra volontà manifestata ed effetti contratto= REALIZZARE CORRISPONDENZA, NON
PUNTUALE COINCIDENZA.
Accorgimenti tecnici si possono sviluppare integrando o correggendo contenuti della volontà
manifestata. Operazione presuppone di aver interpretato contratto e avere ricavato qualificazione
= avere stabilito quali siano effetti essenziali che parti avevano previsto, quale sia causa contratto
= avere identificato giuridicamente contratto.

INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO= procedimento che su base accordo manifestato tra le parti
ne completa il contenuto o ne determina compiutamente gli effetti.

1. INTEGRAZIONE DELL’ACCORDO: applicare regole che prevedono inserimento nel contratto


di clausole che entrano a far parte dell’accordo come se le parti le avessero stipulate.
- integrazione dispositiva= si applica se le parti non hanno stipulato diversamente.
Art. 1340 <<CLAUSOLE D’USO: Le clausole d'uso s'intendono inserite nel
contratto, se non risulta che non sono state volute dalle parti.>>
S’intendono inserite nel contratto clausole d’uso a meno che non siano state volute
dalle parti.
- integrazione imperativa o sostitutiva= si applica anche contro una diversa stipulazione
delle parti.
Art. 1339 <<INSERZIONE AUTOMATICA DI CLAUSOLE: Le clausole, i prezzi di
beni o di servizi, imposti dalla legge o da norme corporative sono di diritto inseriti
nel contratto, anche in sostituzione delle clausole difformi apposte dalle parti.>>
Clausole o prezzi di beni/servizi imposti dalla legge o da contratti collettivi con
efficaci erga omnes siano inseriti di diritto nel contratto, anche a sostituire clausole
difformi pattuite. Sostituzione fa si che contratto benché in origine presenti clausola
nulla rimanga valido con contenuto imposto dalla legge.
2. INTEGRAZIONE DEGLI EFFETTI:
Art. 1374 <<INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO: Il contratto obbliga le parti non solo a quanto è
nel medesimo espresso, ma anche a tutte le conseguenze che ne derivano secondo la legge, o, in
mancanza, secondo gli usi e l'equità.>>
Effetti contratto non si limitano a quanto parti abbiano pattuito riconosciuto con integrazione, ma si
estendono anche a conseguenze che ne derivano secondo la legge, gli usi, l’equità.
Ordine delle TRE FONTI DI EROGAZIONE stabilisce graduatoria = prima si ricorre alla legge, poi
agli usi e infine all’equità.
Solo legge ha forza di correggere volontà dei privati, di imporsi contro una espressa
determinazione, solo norme inderogabili che limitano autonomia privata in ragione di interessi
della collettività o per dare protezione a interessi deboli. Non hanno questa forze le norme
dispositive.

INTEGRAZIONE DEI CONTRATTI INNOMINATI


Fonte legislativa esiste per contratti nominati.
Lite che nasce da contratto innominato è una controversia che non può essere decisa con una
precisa disposizione. In conformità a criterio di analogia si applicano disposizioni che regolano casi
simili o materie analoghe.
Giudice può ricorrere a disciplina contratti nominati cercando nel contratto atipico elementi di
somiglianza con contratti espressamente regolati. Analogia dovrà riguardare funzione economica
del contratto, la causa.
Se contratto non presenta analogia giudice terrà conto degli usi e infine ricorrerà ad equità.
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REGOLA DI BUONA FEDE NELL’ESECUZIONE
Prima regola da considerare e che vale per tutti i contratti:
Art. 1375 <<ESECUZIONE DI BUONA FEDE: Il contratto deve essere eseguito secondo buona
fede.>> = BUONA FEDE OGGETTIVA, che diventa strumento di integrazione del contratto.
Contratto dev’essere eseguito con correttezza e lealtà secondo principio di buona fede presente
anche in fase di formazione e nei criteri di integrazione del contratto.
Si vuole evitare esecuzione letterale del contratto.

5. L’EFFICACIA DEL CONTRATTO RISPETTO A TERZI.


AUTONOMIA CONTRATTUALE = possibilità per contraenti di regolare propri rapporti: né sacrifici
né svantaggi possono essere imposti terzi. Contratto non produce effetti rispetto ai terzi se non nei
casi previsti dalla legge. Principio di RELATIVITÀ degli effetti del contratto= efficacia riguarda solo
le parti.
Contratto non può produrre EFFETTI DIRETTI nella sfera giuridica di terzi: diritti e obblighi che
hanno fonte nel contratto possono trasferirsi solo a parti contraenti.
Si possono però creare EFFETTI RIFLESSI del contratto verso i terzi, nei confronti dei quali si
possono far valere effetti del contratto = opponibilità. Es. passaggio di proprietà.

CONTRATTO A FAVORE DI TERZI.


Eccezione= contratto a favore di terzi.
Art. 1411 <<CONTRATTO A FAVORE DI TERZI: È valida la stipulazione a favore di un terzo,
qualora lo stipulante vi abbia interesse. Salvo patto contrario, il terzo acquista il diritto contro il
promittente per effetto della stipulazione. Questa però può essere revocata o modificata dallo
stipulante, finché il terzo non abbia dichiarato, anche in confronto del promittente di volerne
profittare. In caso di revoca della stipulazione o di rifiuto del terzo di profittarne, la prestazione
rimane a beneficio dello stipulante, salvo che diversamente risulti dalla volontà delle parti o dalla
natura del contratto.>>
Contratto con cui parte PROMITTENTE si obbliga nei confronti della parte STIPULANTE a
eseguire prestazione a favore di un terzo. Es. assicurazione a vita (creditore= stipulante).
Art. 1174 <<CARATTERE PATRIMONIALE DELLA PRESTAZIONE: La prestazione che forma
oggetto dell'obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica e deve corrispondere
a un interesse, anche non patrimoniale, del creditore.>>
Stipulante deve avere anche un interesse anche non patrimoniale a che promittente esegua
prestazione a favore del terzo.
Salvo il patto contrario il terzo acquista il diritto per effetto della stipulazione anche se può rifiutare.
- accettazione ESPRESSA del terzo non è necessaria per efficacia contratto, basta il non-rifiuto.
Se però c’è accettazione si rende irrevocabile la stipulazione favore dell’accettante.
Riflessi fiscali= nel contratto a favore di terzi non si ha doppio trasferimento diritti ma attribuzione
diretta al terzo per effetto del contratto.
Effetto verso debitori solidali della novazione//mandato senza rappresentanza//acquisto diretto
di diritti su beni mobili da parte del mandante.

CONTRATTO PER PERSONA DA NOMINARE.


Non è eccezione contratto per persona da nominare.
Si ha quando una parte si riserva di nominare successivamente (3 gg o diverso) persona che deve
acquistare diritti e assumere obblighi nascenti da contratto stesso.
Art. 1401 <<RISERVA DI NOMINA DEL CONTRAENTE: Nel momento della conclusione del
contratto una parte può riservarsi la facoltà di nominare successivamente la persona che deve
acquistare i diritti e assumere gli obblighi nascenti dal contratto stesso.>>
Accordo è efficace nei confronti del terzo solo per effetto di una sua manifestazione di volontà.
DICHIARAZIONE DI NOMINA fa uscire dal contratto chi ha stipulato e fa entrare il nominato. Ha
effetto soltanto se:
- prima del contratto il terzi avesse dato procura allo stipulante
- il nominato accetti.
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Art. 1402 <<TERMINE E MODALITÀ DELLA DICHIARAZIONE DI NOMINA: La
dichiarazione di nomina deve essere comunicata all'altra parte nel termine di tre giorni dalla
stipulazione del contratto, se le parti non hanno stabilito un termine diverso. La dichiarazione non
ha effetto se non è accompagnata dall'accettazione della persona nominata o se non esiste una
procura anteriore al contratto.>>

Dichiarazione di nomina come procura o accettazione devono rivestire stessa forma usata per
conclusione del contratto anche quando non è prescritta dalla legge.
In caso di mancata nomina del terzo o di nomina invalida/tardiva —> contratto produce suoi effetti
tra i contraenti originari.
Art. 1405 <<EFFETTI DELLA MANCATA DICHIARAZIONE DI NOMINA: Se la dichiarazione di
nomina non è fatta validamente nel termine stabilito dalla legge o dalle parti, il contratto produce i
suoi effetti fra i contraenti originari.>>

6. CESSIONE DEL CONTRATTO E SUBCONTRATTO

CESSIONE DEL CONTRATTO


Contratto tra un CEDENTE e un CESSIONARIO. Cessione riguarda solitamente rapporto a
prestazioni corrispettive e implica anche successione nel debito, a differenza della cessione di
credito in cui effetto riflesso si produce per debitore senza suo consenso. Cessione di contratto
invece non opera senza consenso dell’altra parte, del contraente ceduto.
Art. 1406 <<NOZIONE: Ciascuna parte può sostituire a sé un terzo nei rapporti derivanti da un
contratto con prestazioni corrispettive, se queste non sono state ancora eseguite, purché l'altra
parte vi consenta.>>
Possibile però che consenso alla cessione sa espresso con clausola che preveda credibilità del
contratto per volontà unilaterale di una delle parti. Cessione è in questo caso opponibile secondo
regole simili a quelle per cessione del credito.
Art. 1407 <<FORMA: Se una parte ha consentito preventivamente che l'altra sostituisca a sé un
terzo nei rapporti derivanti dal contratto, la sostituzione è efficace nei suoi confronti dal momento in
cui le è stata notificata o in cui essa l'ha accettata. Se tutti gli elementi del contratto risultano da un
documento nel quale è inserita la clausola «all'ordine» o altra equivalente, la girata del documento
produce la sostituzione del giratario nella posizione del girante.>>
Se documento che raccoglie contratto comprende clausola ‘’all’ordine’’, contratto circola per girata.
Girata non ha effetti di quella apposta su titoli di credito.

Necessità consenso ha eccezioni:


- per contratto di locazione di immobili urbani ad uso abitativo, in caso di separazione
consensuale o nullità del matrimonio, coniuge del conduttore succede ne contratto se così i
coniugi hanno convenuto —> regola estesa a separazione di fatto.

Effetto successione può verificarsi senza o contro la volontà di entrambe le parti. Nel caso di
locazione di un’abitazione quando inquilino sia coniugato, in sede di separazione personale
giudice può assegnare casa familiare a coniuge del conduttore= CESSIONE LEGALE contratto.

ALIENAZIONE DI BENI E SUCCESSIONE NEI CONTRATTI.


Alienazione di un bene ha per effetto successione nei contratti stipulati dall’alienante in qualità di
titolare del bene stesso. Campo locazioni —> vale regola per cui vendita del bene locato non fa
cessare contratto di locazione. Acquirente succede all’alienante nella posizione di locatore. Se
oggetto alienazione è azienda (= complesso di beni e servizi organizzati dall’imprenditore per
l’esercizio dell’impresa) acquirente subentra in tutti i contratti stipulati da titolare azienda alienata,
che non abbiano carattere personale.
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Art. 2558 <<SUCCESSIONE NEI CONTRATTI: Se non è pattuito diversamente, l'acquirente
dell'azienda subentra nei contratti stipulati per l'esercizio dell'azienda stessa che non abbiano
carattere personale. Il terzo contraente può tuttavia recedere dal contratto entro tre mesi dalla
notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa, salvo in questo caso la responsabilità
dell’alienante. Le stesse disposizioni si applicano anche nei confronti dell'usufruttuario e
dell'affittuario per la durata dell'usufrutto e dell'affitto.>>

SUCCESSIONE A TITOLO UNIVERSALE mortis causa + FUSIONE DI SOCIETÀ= successore


subentra nei contratti in corso. Discorso a parte per contratti legati alla fiducia e identità della
persona.
Art. 2502 <<DECISIONE IN ORDINE ALLA FUSIONE: La fusione è decisa da ciascuna delle
società che vi partecipano mediante approvazione del relativo progetto. Se l'atto costitutivo o lo
statuto non dispongono diversamente, tale approvazione avviene, nelle società di persone, con il
consenso della maggioranza dei soci determinata secondo la parte attribuita a ciascuno negli utili,
salva la facoltà di recesso per il socio che non abbia consentito alla fusione e, nelle società di
capitali, secondo le norme previste per la modificazione dell'atto costitutivo o statuto. La decisione
di fusione può apportare al progetto di cui all'articolo 2501-ter solo le modifiche che non incidono
sui diritti dei soci o dei terzi.>>
Art. 2504 <<DEPOSITO E ISCRIZIONE DELLA DECISIONE DI FUSIONE: La deliberazione di
fusione delle società previste nei capi V, VI e VII deve essere depositata per l'iscrizione nel registro
delle imprese, insieme con i documenti indicati nell'articolo 2501 septies. Si applica l'articolo 2436.
La decisione di fusione delle società previste nei capi II, III e IV deve essere depositata per
l'iscrizione nell'ufficio del registro delle imprese, insieme con i documenti indicati nell'articolo 2501
septies; il deposito va effettuato a norma dell'articolo 2436 se la società risultante dalla fusione o
quella incorporante è regolata dai capi V, VI, VII.>>

IL SUBCONTRATTO
Ipotesi di subcontratto= non intende realizzare sostituzione nel primo contratto ma costituire
situazione nuova, derivata da quella esistente, tra una parte e un terzo. Es. sublocazione.
Duplice problema:
1. Stabilire se contratto originario attribuisce tale facoltà al contraente o sia necessario consenso
dell’altra parte. Ci sono casi in cui consenso non occorre e molti altri in cui invece è necessario
(locazione di immobili ad uso abitativo).
Art. 1594 <<SUBLOCAZIONE O CESSIONE DELLA LOCAZIONE: Il conduttore, salvo
patto contrario, ha facoltà di sublocare la cosa locatagli, ma non può cedere il contratto
senza il consenso del locatore. Trattandosi di cosa mobile, la sublocazione deve essere
autorizzata dal locatore o consentita dagli usi.>>
Art. 1624 <<DIVIETO DI SUBAFFITTO. CESSIONE DELL’AFFITTO: L'affittuario non può
subaffittare la cosa senza il consenso del locatore. La facoltà di cedere l'affitto comprende
quella di subaffittare; la facoltà di subaffittare non comprende quella di cedere l'affitto.>>
2. Vedere se subcontratto fa nascere rapporti diretti tra primo contraente e terzo subcontraente,
es. locatore e subconduttore.

7. LA RAPPRESENTANZA. LA PROCURA.
Molti contratti stipulati direttamente da parti interessate ma molti di più quelli che da una parte sono
stipulati da un rappresentante. Modo di stipulazione considerati particolare modo di produzione
degli effetti del contratto: rappresentante ha potere di sostituirsi al rappresentato e manifesta
volontà e forma un accordo che produce effetti nella sfera giuridica del rappresentato.
RAPPRESENTATO= non è un terzo, ma parte sostanziale del contratto.
Art. 1387 <<FONTI DELLA RAPPRESENTANZA: Il potere di rappresentanza è conferito dalla
legge ovvero dall’interessato.>>

Attenzione prevalente rivolta a potere di rappresentanza conferito dall’interessato e alla procura.


PROCURA= atto unilaterale rivolto ai terzi, costitutivo del potere di rappresentanza.
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FORMA DELLA PROCURA.
Art. 1392 <<FORMA DELLA PROCURA: La procura non ha effetto se non è conferita con le
forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere.>>
Vale anche per procura principio delle forma libera fino a che una forma particolare sia imposta
dalla natura del contratto da stipulare.
PROCURA TACITA= può ricavarsi dal comportamento dei soggetti o dalla situazione di fatto.

- PARTE SOSTANZIALE contratto è il rappresentato. È suo esercizio di autonomia privata e


capacità di agire.
- PARTE FOMALE è il rappresentante che deve manifestare volontà di contrarre e quindi essere
capace di intender e di volere.
Art. 1389 <<CAPACITÀ DEL RAPPRESENTANTE E DEL RAPPRESENTATO: Quando la
rappresentanza è conferita dall'interessato, per la validità del contratto concluso dal
rappresentante basta che questi abbia la capacità di intendere e di volere, avuto riguardo alla
natura e al contenuto del contratto stesso, sempre che sia legalmente capace il rappresentato.
In ogni caso, per la validità del contratto concluso dal rappresentante è necessario che il contratto
non sia vietato al rappresentato.>>
Qualità di parte formale ha conseguenza pratiche: se c’è problema di errore che determina
conclusine del contrato in buona o in mala fede, si guarda sempre al rappresentante —> è sua
volontà viziata.
Se invece si tratta di aspetti decisi da rappresentato, funzione del rappresentante è quella di
nunzio, messo, che si limita a trasmettere volontà altrui.
Art. 1391 <<STATI SOGGETTIVI RILEVANTI: Nei casi in cui è rilevante lo stato di buona o di
mala fede, di scienza o d'ignoranza di determinate circostanze, si ha riguardo alla persona del
rappresentante, salvo che si tratti di elementi predeterminati dal rappresentato. In nessun caso il
rappresentato che è in mala fede può giovarsi dello stato d'ignoranza o di buona fede del
rappresentante.>>

Rappresentante può agire solo nei limiti della procura e nell’interesse del rappresentato. Diverse
sono conseguenze per violazione di questi criteri.
FALSO PROCURATORE= rappresentante eccede limiti procura o non la possiede.
Art. 1398 <<RAPPRESENTANZA SENZA POTERE: Colui che ha contrattato come
rappresentante senza averne i poteri o eccedendo i limiti delle facoltà conferitegli, è responsabile
del danno che il terzo contraente ha sofferto per avere confidato senza sua colpa nella validità del
contratto.>>
Se rappresentante limiti della procura o ne è sprovvisto siamo nel caso di ECCESSO DAL
POTERE, manca legittimazione, potere di agire in nome e con effetti altrui.
Solo la RATIFICA può determinare efficacia contratto nei confronti del rappresentato.
A. ratifica espressa= dichiarazione che abbia forma richiesta per la procura con cui
rappresentante fa propri effetti del contratto.
B. ratifica tacita= pura e semplice spontanea esecuzione del contratto. Suppone che contratto
abbia forma libera.
Se manca la ratifica contratto è inefficace:
- nei confronti del rappresentato perché mancava potere di rappresentanza
- nei confronti del rappresentate perché non ha agito in nome proprio e non è parte del contratto.
Resta responsabilità precontrattuale del falso rappresentante che ha violato dovere di correttezza,
buona fede oggettiva, e deve risarcire danni dell’altra parte per aver confidato senza colpa, in
buona fede soggettiva, nella efficacia del contratto (non nella validità).
Art. 1890 <<ASSICURAZIONE IN NOME ALTRUI: Se il contraente stipula l'assicurazione in nome
altrui senza averne il potere, l'interessato può ratificare il contratto anche dopo la scadenza o il
verificarsi del sinistro. Il contraente è tenuto personalmente ad osservare gli obblighi derivanti dal
contratto fino al momento in cui l'assicuratore ha avuto notizia della ratifica o del rifiuto di questa.
Egli deve all'assicuratore i premi del periodo in corso nel momento in cui l'assicuratore ha avuto
notizia del rifiuto della ratifica.>>
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Rappresentato subisce effetti dell’atto concluso dal falso procuratore solo quando abbia dato
causa con proprio comportamento ad una apparente legittimazione= APPARENZA IMPUTABILE.
Secondo criterio di tutela dell’affidamento, rischio apparenza sopportato da chi l’ha determinata e
ne è responsabile.

Violazione regola per cui rappresentante deve agire nell’interesse del rappresentato= ABUSO DI
POTERE. Poter c’è ma usato in modo deviante dallo scopo. Contratto non è inefficace dall’origine,
produce suoi effetti ma rappresentato ha potere di chiedere annullamento. Ipotesi di conflitto
d’interesse e contratto con se stesso.

Procura è di regola revocabile, ma REVOCA va portata a conoscenza dei terzi con mezzi idonei
altrimenti contratto produce effetti per rappresentato anche se rappresentante non aveva potere
—> tutela dell’AFFIDAMENTO DEI TERZI.

8. SIMULAZIONE DEL CONTRATTO


Può succedere che parti stesse siano d’accordo per escludere che contratto produca effetti tra di
loro: intendono far apparire che un contratto o un tipo di contratto è stato da loro concluso ma non
intendono che regoli effettivamente loro rapporto= SIMULAZIONE DEL CONTRATTO.
Art. 1414 <<EFFETTI DELLA SIMULAZIONE TRA LE PARTI: Il contratto simulato non produce
effetto tra le parti. Se le parti hanno voluto concludere un contratto diverso da quello apparente, ha
effetto tra esse il contratto dissimulato, purché ne sussistano i requisiti di sostanza e di forma. Le
precedenti disposizioni si applicano anche agli atti unilaterali destinati a una persona determinata,
che siano simulati per accordo tra il dichiarante e il destinatario.>>
Spesso inquinata da scopo illecito frode alla legge ma non sempre scopo è illecito e interessi parti
e terzi vanno tutelati.

ACCORDO SIMULATORIO
Simulazione= operazione che richiede:
- stipulazione di un contratto
- un accordo in base al quale quel contratto è solo apparente, destinato a non avere effetto tra le
parti= accordo simulatorio.
- se le parti non si sono accordate per simulare stipulazione del contratto, a regolare rapporti
resta unica volontà manifestata, ovvero contratto concluso. Non conta che una parte non
intendesse in realtà vincolarsi= riserva mentale non ha rilevanza giuridica.

A. SIMULAZIONE RELATIVA: simulazione può comprendere anche ulteriore accordo, diretto a


concludere contratto vero che parti vogliono mantenere nascosto= contratto dissimulato.
Es. prezzo dichiarato diverso da quello effettivo, donazione nascosta da compravendita…
B. SIMULAZIONE ASSOLUTA: non c’è contratto nascosto che debba valere. Es. vendita
simulata, alienazione simulata azienda a familiare,…

Tipo particolare di simulazione relativa= INTERPOSIZIONE FITTIZIA DI PERSONA. Si simula


acquisto bene di A da parte di B mentre vero acquirente è C. Richiede accordo di tre persone:
alienante, acquirente simulato e acquirente vero. Se accordo fosse solo tra A e B, vendita non
avrebbe efficacia nei confronti di C ed effetti sarebbero prodotti solo tra A e B. B e C sarebbero
legati solo da patto di fiducia con effetti obbligatori= interposizione reale di persona.

Simulazione è particolare espressione di autonomia, operazione contrattuale su due piani, uno


palese e uno apparente, uno reale e uno nascosto.
EFFETTI SIMULAZIONE nei rapporti tra le parti sono attuazione di ciò che le parti hanno stabilito:
- contratto simulato non ha effetto nei loro rapporti
- quando esiste contratto dissimulato si producono tra le parti i suoi effetti.
Legge precisa che ne devono esistere requisiti di sostanza e di forma del contratto simulato.
Simulazione ha una sua causa, soddisfa certi interessi meritevoli o meno di tutela. Quando scopo
non è lecito= simulazione fraudolenta. Se contratto dissimulato è in sé illecito, esso è nullo.
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Anche quando scopo è degno, simulazione fa nascere problema di TUTELA DEI TERZI, di chi può
aver fatto affidamento su situazione apparente o di chi è interessato a situazione giuridica reale.
Es. simulato acquirente potrebbe vendere a un terso cosa di cui appare proprietario in base a titolo
simulato e terzo potrebbe acquistarla in buona fede. Anche simulato alienante potrebbe vendere a
terzi mettendoli al corrente della simulazione o ottenere credito come proprietario reale di un bene.
EQUILIBRATA PROTEZIONE DEGLI AFFIDAMENTI.
Art. 1415 <<EFFETTI DELLA SIMULAZIONE RISPETTO A TERZI: La simulazione non può
essere opposta né dalle parti contraenti, né dagli aventi causa o dai creditori del simulato
alienante, ai terzi che in buona fede hanno acquistato diritti dal titolare apparente, salvi gli effetti
della trascrizione della domanda di simulazione. I terzi possono far valere la simulazione in
confronto delle parti, quando essa pregiudica i loro diritti.>>
Art. 1426 <<RAPPORTI CON I CREDITORI: La simulazione non può essere opposta dai
contraenti ai creditori del titolare apparente che in buona fede hanno compiuto atti di esecuzione
sui beni che furono oggetto del contratto simulato. I creditori del simulato alienante possono far
valere la simulazione che pregiudica i loro diritti e, nel conflitto con i creditori chirografari del
simulato acquirente, sono preferiti a questi, se il loro credito è anteriore all'atto simulato.>>

1. I terzi pregiudicati dalla simulazione possono farla valere nei confronti delle parti. Es. ho un
credito verso A che non adempie, quindi avvio esecuzione su bene di cui si è simulata
alienazione.
2. Né le parti, né aventi causa o creditori del simulato alienante possono opporre la simulazione
ai terzi che in buona fede soggettiva hanno acquistato diritti dal titolare apparente, salvi effetti
trascrizione. Non è richiesto titolo oneroso.
3. Non può essere opposta la simulazione ai creditori del simulato acquirente he abbiano in
buona fede iniziata l’esecuzione forzata. Es. ho comparato da B che aveva simulatamente
comprato da A. Creditori di B, in buona fede, hanno pignorato bene che credevano adesso
suo.
4. I creditori del simulato alienante possono far valere simulazione che pregiudica loro diritti.
Anche creditori del simulato acquirente possono aver fatto conto sul bene. Se hanno costituito
ipoteca, pegno o hanno iniziato esecuzione, si cade nei casi 2 e 3. Se sono creditori
CHIROGRAFARI (= non assistiti da particolari garanzie reali o personali) soccombono di fronte
a creditori del simulato alienante cui credito sia però anteriore a simulata alienazione.

REGOLA SULLA PROVA: è sempre ammissibile prova per testimoni della simulazione. Stesso
vale per parti che vogliano dimostrare illiceità/nullità del contratto simulato.
Art. 1417 <<PROVA DELL SIMULAZIONE: La prova per testimoni della simulazione è
ammissibile senza limiti, se la domanda è proposta da creditori o da terzi e, qualora sia diretta a far
valere l'illiceità del contratto dissimulato, anche se è proposta dalle parti.>>

9. USO INDIRETTO E FIDUCIA. IL TRUST.


USO INDIRETTO DEL CONTRATTO diverso da simulazione. Alcuni risultati che parti cercano
raggiunti non direttamente usando tipo di contratto cui effetti corrispondono a operazione da
realizzare, ma indirettamente= usando contratto con uno schema causale diverso, che permette
di raggiungere per via traversa scopo o risultato equivalente.
Previsto espressamente caso in cui DONAZIONE si realizza INDIRETTAMENTE, tramite contratto
diverso come vendita a prezzo simbolico= DONAZIONE INDIRETTA. Motivo concreto del contratto
importante per applicare norme che riguardano donazione come obbligo di collazione.
Art. 737 <<SOGGETTI TENUTI ALLA COLLAZIONE: I figli [legittimi e naturali] e i loro discendenti
[legittimi e naturali] ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto
ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione direttamente o indirettamente, salvo che il
defunto non li abbia da ciò dispensati. La dispensa da collazione non produce effetto se non nei
limiti della quota disponibile.>>
USO INDIRETTO NON È SIMULAZIONE= parti NON si accordano per concludere contratto
apparente destinato a non avere effetto, qui contratto è stipulato proprio per produrre effetti anche
se in vista di un risultato magari diverso dal consueto.
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PATTO DI FIDUCIA.
Particolare ipotesi di uso indiretto= fiducia. Contratto con effetto di trasferire proprietà
accompagnato da patto con cui di impone all’acquirente di conservare il bene per restituirlo
all’alienante o ad altri.
Strumento usato ha più effetti del risultato concreto voluto dalle parti.
Due ipotesi:
1. FIDUCIA CUM CREDITORE. Persona disposta a farmi prestito ma vuole garanzia. Gli vendo
un bene ma con patto che restituito prestito, anche bene tornerà a me. Scopo pratico= mutuo
con garanzia reale, raggiunto attraverso strumento con effetti giuridici eccedenti —> proprietà
cosa si trasferisce sl creditore. Accordo al limite dell’illiceità perché legge vieta patto
commissorio con cui debitore e creditore stabiliscono che cosa ipotecata o data in pegno passi
di proprietà se debito non viene pagato.
Art. 2744 <<DIVIETO DEL PATTO COMMISSORIO: È nullo il patto col quale si conviene
che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa
ipotecata o data in pegno passi al creditore. Il patto è nullo anche se posteriore alla
costituzione dell'ipoteca o del pegno.>>
2. FIDUCIA CUM AMICO. A assume figura pubblica e non vuole figurare come proprietario di
certi beni. Li trasferisce a un congiunto, B, con intesa che amministri beni e ne disponga
nell’interesse e secondo le condizioni del fiduciante e restituisca a richiesta beni stessi o loro
prezzo se venduti.
Vige principio della EFFICACIA ESCLUSIVAMENTE OBBLIGATORIA della fiducia.
Fiduciario è nella piena titolarità del diritto con solo limite l’obbligo che lo era personalmente a
fiduciante—> non ha diritto su bene ma pretesa verso fiduciario. Se fiduciario dispone della cosa
violando fiducia, atti compiuti sono efficaci ma sono un illecito contrattuale rispetto a fiduciante che
ha quindi diritto risarcimento del danno.
Creditori fiduciario possono agire esecutivamente sul bene ma se esecuzione avviene fiduciario
deve risarcire danno.

IL TRUST.
Sistema anglosassone del trust dove un soggetto, trustee, acquista proprietà del bene vincolata
allo scopo del trust. Beneficiario del trust ha suo diritto sulla cosa ma protetta da alcune azioni.
Proprietà è divisa in due:
- proprietà formale o di gestione del fiduciario, vincolato alla fiducia;
- proprietà sostanziale dell’interessato.
Anche in Italia sono riconoscibili i trust stipulati nei Paesi che li prevedono. Considerato valido
anche trust stipulato nel nostro ordinamento.
TRUST= rapporti giuridici istituiti da una persona, il costituente, qualora beni siano stati posti sotto
controllo di un trustee nell’interesse di un beneficiario o per fine specifico.
Caratteristiche del Trust:
1. beni del trust costituiscono massa distinta e non fanno parte del patrimonio del trustee
2. beni del trust sono intestati a nome del trustee o di un’altra persona per conto del trustee
3. trustee è investito del potere e onerato dell’obbligo di cui deve rendere conto, di amministrare,
gestire, disporre beni secondo termini del trust e norme particolari impostegli dalla legge.

Trascrizione di ATTI DI DESTINAZIONE: per realizzazione di interessi meritevoli di tutela riferibili a


persone con disabilità, a pubbliche amministrazioni, ad altri enti o persone fisiche.
Scopo= rendere opponibili a terzi i vincoli di destinazione su beni immobili o mobili iscritti in
pubblici registri da atti di autonomia privata.
Da rivedere limite di efficacia verso terzi del contratto fiduciario nei casi in cui vincolo di
destinazione sia stabilito con atto bilaterale tale che titolarità dei beni attribuita a un fiduciario resti
gravata da vincolo di destinazione trascritto.
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INTERPOSIZIONE DI PERSONA.
Sia simulazione, sia fiducia possono caratterizzare interposizione di persona.
Si può avere:
- interposizione fittizia= può verificarsi solo con un accordo a tre.
- interposizione reale= se accodo manca produce suoi effetti solo tra i contraenti e chi acquista
per conto altrui è solo obbligato a ritrasferite. Obbligo può derivare da mandato senza
rappresentanza, o anche da patto di fiducia. Es. sindaco località vuole partecipare a creazione
villaggio turistico ma non vuole figurare quindi fornisce ad A mezzi per partecipare all’affare
come suo fiduciario.
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CAPITOLO 22: VALIDITÀ E INVALIDITÀ DEL


CONTRATTO
1. LE VICENDE DEL VINCOLO CONTRATTUALE
Contratto crea un vincolo che lega parti, ha forza di legge. Vincolo contrattuale può:
1. non formarsi, manca uno dei requisiti essenziali (oggetto illecito)
2. formarsi in modo fragile, perché requisiti contratto sono presenti ma difettosi (volontà viziata)
3. formarsi bene, ma poi rompersi per fatti sopravvenuti che incidono su rapporto contrattuale
(prestazione diventa impossibile).
In ogni modo contratto non sussiste, parti hanno modo di liberarsi dal legame contrattuale. C’è
però differenza:
A. hp 1 e 2 = ragione che impedisce o vizia formarsi vincolo è difetto originario del contratto,
guasto del titolo, mancanza o malformazione che rende inoperanti o travolge effetti contratto
= INVALIDITÀ DEL CONTRATTO.
B. hp 3 = ragione che determina rottura del vincolo non è difetto originario ma elemento nuovo
che riguarda svolgersi del rapporto, non incide su titolo, ma soltanto su effetti =
SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO.

A. VALIDITÀ E INVALIDITÀ
Dicendo che contratto è valido diciamo che:
- si è trasformato in modo conforme a quanto prescrive la legge, esistono requisiti e non ha difetti
- contratto è idoneo a produrre effetti stabili, resistenti.
Dicendo che contratto è invalido diciamo che:
- si è formato in modo difforme rispetto a quanto prescrive la legge, mancano requisiti essenziali o
sono viziati
- contratto è inidoneo a produrre effetti (nullo) o non è idoneo a produrre effetti stabili
(annullabile)
Validità e invalidità non da intendere come semplice efficacia o meno del contratto. Da invalidità
può derivare sia inefficacia che efficacia: contratto invalido può essere efficace (annullabile, finché
non è annullato); contratto valido può essere inefficace (es. sottoposto a condizione sospensiva o
a termine iniziale o perché stipulato da soggetto che non ha potere di farlo) o diventare inefficace
(scatta condizione risolutiva, si cade in ipotesi di scioglimento, ecc).
Simulazione —> contratto è inefficace tra le parti per effetto della stessa volontà dei contraenti ma
può produrre effetti verso terzi.

B. SCIOGLIMENTO
Non suppone alcune idea di idoneità contratto (è valido), ma cessa di produrre effetti, rapporto si
scioglie, per:
1. concorde volontà delle parti, è un nuovo accordo che libera parti del vincolo precedente
2. recesso di una delle parti nei casi stabiliti dalla legge o previsti nel contratto stesso
3. risoluzione contratto per inadempimento, impossibilità sopravvenuta, onerosità eccessiva
sopravvenuta.
Art. 1453 <<RISOLUBILITÀ DEL CONTRATTO PER INADEMPIMENTO: Nei contratti con
prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l'altro
può a sua scelta chiedere l'adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso,
il risarcimento del danno. La risoluzione può essere domandata anche quando il giudizio è
stato promosso per ottenere l'adempimento; ma non può più chiedersi l'adempimento
quando è stata domandata la risoluzione. Dalla data della domanda di risoluzione
l'inadempiente non può più adempiere la propria obbligazione.>>

RESCISSIONE= figura discussa tra invalidità e scioglimento.


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2. NULLITÀ E ANNULLABILITÁ
Si predispongono due reazioni diverse alla difformità del contratto da modello previsto dalla legge.
Contratto è viziato. Si è sempre distinto tra
- invalidità che operava automaticamente: IPSO JURE= NULLITÀ. Contratto nullo non produce
effetti giuridici. Imprescrittibile. Insanabile. Dichiarata, rilevata d’ufficio, dal giudice o da chiunque
ne abbia interesse. —> Mancanza di un elemento essenziale, violazione di norme imperative,
nullità virtuali.
- invalidità che per operare aveva bisogno di iniziativa= ANNULLABILITÀ. Produce effetti finché
non viene pronunciato annullamento, ma annullamento ha effetto retroattivo fin dal momento
della sua costituzione. Si prescrive. Situazione di pendenza non può durare all’infinito. Come si
chiede annullamento si può anche convalidare. Può essere solo la parte nel cui interesse è
posta la norma sull’annullamento che la può far valere. Giudice non lo può pronunciare d’ufficio.
—> Ipotesi di incapacità e ipotesi in cui consenso sia viziato= errore, dolo e violenza.
• ERRORE= si può chiedere annullamento quando lo si è stipulato per errore. Ha rilevanza
limitata. Errore deve essere ESSENZIALE e legge dice quali sono i casi e
RICONOSCIBILE ALL’ALTRO CONTRAENTE, l’altro doveva avvedersi che stavo
sbagliando. Se errore è mio e l’altro non poteva accorgersene, l’errore non ha rilevanza.
• DOLO= inganno, truffa. Deve essere inganno DETERMINANTE.
• VIOLENZA= non fisica ma morale, minaccia. Estorsione. Minaccia di un male ingiusto e
notevole.
Due sottoinsiemi che sono due regimi diversi da punto di vista degli effetti e della disciplina perché
sono diverse le cause di ciascuno. Diversa la ratio, il perché.

La nullità è VIRTUALE (può sussistere dove se ne riconoscono presupposti senza espressa


previsione) mentre l’annullabilità è TESTUALE (richiede esplicita e specifica previsione).

NULLITÀ
Cause hanno a che vedere con lo sfavore dell’ordinamento giudico verso un certo contratto perché
ha contenuto invalido o è strutturalmente incompleto, manca uno degli elementi essenziali. Sono
contratti a non andare bene. Interessi pubblici di ordinamento.
1. contratto nullo è contratto totalmente originariamente inefficace. Strutturalmente inidoneo a
produrre effetti, sterile, da principio.
2. sentenza che afferma nullità è dichiarativa, si limita a fotografare, dichiarare una situazione già
esistente
3. legittimazione all’azione: accertamento della nullità può essere chiesto da chiunque ne abbia
interesse, interessato a tenere pronuncia di nullità.
4. azione di nullità è azione imprescrittibile= no soggetta a prescrizione, in ogni tempo si può
chiedere dichiarazione di nullità del contratto.
5. contratto nullo non può essere in nessun modo sanato. Contratto strutturalmente viziato. Non
può essere riconosciuto in nessun modo. Fattispecie originaria è insanabile.
6. difetti contratto mettono in gioco interessi superiori a quelli delle parti, interessi generali,
superprotetti.

Art. 1418 <<CAUSE DI NULLITÀ DEL CONTRATTO: Il contratto è nullo quando è contrario a
norme imperative, salvo che la legge disponga diversamente. Producono nullità del contratto la
mancanza di uno dei requisiti indicati dall'articolo 1325, l'illiceità della causa, l'illiceità dei motivi nel
caso indicato dall'articolo 1345 e la mancanza nell'oggetto dei requisiti stabiliti dall'articolo 1346. Il
contratto è altresì nullo negli altri casi stabiliti dalla legge.>>

Fondamento della nullità sta nella votazione di una norma inderogabile che regola esercizio
dell’autonomia privata.
Contratto è nullo per:
1. mancanza di uno degli elementi fondamentali (art. 1325)
2. illiceità del contratto prodotta da
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- illiceità causa
- illiceità oggetto
- illiceità motivo (art. 1345)
- illiceità condizione (art. 1354)
3. altri casi stabiliti da legge (art. 1418)
Ogni volta che contratto viola norma imperativa è nullo salvo diversa disposizione di legge. Nullità
non ha bisogno di essere stabilita di volta in volta.
Nullità ha fondamento generale.

ANNULLABILITÀ
Ha funzione non di colpire un negozio che non va bene ma di proteggere uno dei contraenti perché
contraente è un incapace, un soggetto che non è in grado di concludere un contratto per la sua
condizione o perché volontà del contraente non si è formata in modo corretto, magari è stato
ingannato, destinatario di pubblicità ingannevole magari. Eliminare effetti contratto per tutelare
contraente. Tutela di interessi sostanzialmente privati.
1. contratto annullabile si caratterizza per inefficacia eventuale, successiva alla sua conclusione,
quando viene concluso comincia subito a produrre effetti. Contratto idoneo a produrre effetti
definitivi ma fragili, che possono consolidarsi e diventare irredimibili solo con decorso di altre
circostanze. Semmai è sentenza di annullamento ad annullarne gli effetti. Alle parti è dato
potere di chiederne cessazione effetti.
2. sentenza che pronuncia annullamento è costitutiva, ovvero incide effettualmente sul contratto
originariamente efficace e che da quel momento cessa di generare effetti. Cambia la
situazione.
3. solo la parte nel cui interesse è previsto annullamento del contratto lo può richiedere. Es. in
caso di inganno, solo il contraente ingannato può chiedere annullamento.
4. azione si prescrive, in 5 anni. Solo entro 5 anni parte può chiedere annullamento. Art. 1442.
Decorrenza di questo termine è diversa a seconda della ragione per cui si chiede
annullamento. Es. contratto concluso da minorenne: termine dei 5 anni decorre dal
compimento della maggiore età.
5. contratto annullabile può essere sanato. Parte nel cui interesse legge prevede annullamento
resosi conto dell’inganno, volendo comunque dare corso al contratto, legge consente al
contraente di sanare il contratto. Lo si fa con la CONVALIDA del contratto. Parte protetta d
ordinamento può in modo espresso o tacito salvare il contratto, riconoscendo che contratto è
invalido ma intende comunque avvalersi degli effetti, oppure dando esecuzione al contratto pur
essendo consapevoli della causa di annullamento.
6. difetti contratto pongono problema di tutela degli interessi particolari di una sola parte delle
contraenti.
7. NO definizione generale del fondamento dell’annullabilità. Si hanno singole e tassative cause
di annullamento.

Art. 1425 <<INCAPACITÀ DELLE PARTI: Il contratto è annullabile se una delle parti era
legalmente incapace di contrarre. È parimenti annullabile, quando ricorrono le condizioni stabilite
dall'articolo 428, il contratto stipulato da persona incapace di intendere o di volere.>>
- Nel codice previsti anche altri casi di annullabilità del contratto.

3. PRINCIPALI CASI DI NULLITÀ


Mancanza di un elemento essenziale.
Primo elemento essenziale= ACCORDO. Può mancare sotto due punti di vista:
- soggetti contraenti. Difetto radicale non solo se soggetto manca del tutto (persona inesistente
o defunta) ma anche quando un contraente difetta di capacità giuridica, capacità speciale
richiesta per assumere diritti e obblighi derivanti dal contratto. Es. nullo contratto di lavoro in cui
parte come lavoratore sia una persona giuridica soggetto collettivo non ritenuta capace di
assumere diritti e obblighi che spettano a lavoratore nel rapporto di lavoro.
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- volontà da questi manifestata. Contratto nullo quando manca dichiarazione di volontà
attendibile. Es. contratto concluso per scherzo (ioci causa) e contratto stipulato per effetto di
violenza assoluta o fisica con materiale costrizione a dichiarare (diverso se firma è
disconoscibile).
Ci sono anche casi estremi di incapacità naturale o di fatto. Incapacità di intendere e di volere è
causa di annullamento, quando incapace è tale da permettere almeno manifestazione di consenso
al contratto, se invece si tratta di bambino piccolissimo o persona incapace di esprimersi,
ragionare in alcun modo, allora manca ogni possibilità di qualificare condotta dell’incapace come
manifestazione della volontà di contrarre e quindi contratto è nullo.
Anche nel contratto simulato c’è mancanza di volontà ma non è considerato contratto nullo, solo
inefficace tra le parti.

MANCANZA DI UNO DEGLI ELEMENTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO.


1. MANCANZA DELL’ACCORDO: riguarda contratto concluso e non da confondere con mancata
formazione dell’accordo contrattuale. Inesistenza del contratto= palese difformità tra proposta
e accettazione, contratto non si può neanche ritenere concluso= dissenso palese. Bisogna
accertare mancata conclusione, non nullità. Nullità= solo se c’è almeno parvenza di accordo,
quando parti hanno emesso dichiarazioni almeno esteriormente concordanti.
2. MANCANZA DELLA CAUSA: es. assicurazione contro rischio inesistente (Art. 1895). Contratto
concluso allo scopo di costituire obbligazione civile, reale, al posto di una obbligazione
naturale —> es. convivente vuole assumete debito di mantenimento verso la convivente.
Riconosciuto da dottrina ma non da giurisprudenza (nullo).
3. MANCANZA DELL’OGGETTO: oggetto impossibile o inesistente//oggetto indeterminabile.
Non sempre si ha nullità. Es. prezzo compravendita può essere deciso dal giudice (Art. 1474).
4. MANCANZA DEELLA FORMA: si produce nullità se si ha mancanza forma richiesta per la
validità dell’atto (Art. 1350) e NON se manca forma richiesta solo per la prova (Art. 1967).

ILLICEITÀ DEL CONTRATTO.


Contratto ILLECITO quando:
- è illecito uno dei suoi elementi essenziali (CAUSA E OGGETTO): non facile distinguere illiceità
causa e oggetto. Illiceità causa può non implicare illiceità oggetto, mentre illiceità oggetto implica
illiceità della causa in concreto. Anche se contratto corrisponde a un tipo di per sé lecito.
Es. associazione con scopo illecito.
- sono illeciti motivo comune ad entrambe le parti: contratto illecito quando entrambe le parti lo
concludono esclusivamente per motivo illecito comune a entrambe. Contratto concluso per
motivo illecito è valido e vincola le parti: tutela dell’affidamento —> parte che non è spinta da
motivo illecito è protetta. Causa del contratto è lecita finché non sovrastata da motivo comune
comune ed esclusivo.
Art. 1345 <<MOTIVO ILLECITO: Il contratto è illecito quando le parti si sono determinate a
concluderlo esclusivamente per un motivo illecito comune ad entrambe.>>
- è illiceità la condizione: motivo è accolto NEL contratto e fa parte integrante del suo contenuto.
Contratto è illecito. Se condizione riguarda singolo patto applicata norma su nullità parziale.
Art. 1354 <<CONDIZIONI ILLECITE O IMPOSSIBILI: È nullo il contratto al quale è
apposta una condizione, sospensiva o risolutiva, contraria a norme imperative, all'ordine
pubblico o al buon costume. La condizione impossibile rende nullo il contratto se è
sospensiva; se è risolutiva, si ha come non apposta. Se la condizione illecita o impossibile
è apposta a un patto singolo del contratto, si osservano, riguardo all'efficacia del patto, le
disposizioni dei commi precedenti, fermo quanto è disposto dall'articolo 1419.>>
Art. 1419 <<NULLITÀ PARZIALE: La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole
clausole importa la nullità dell'intero contratto, se risulta che i contraenti non lo avrebbero
concluso senza quella parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità. La nullità di
singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite
di diritto da norme imperative.>>
Parametri illiceità= in contrasto con A) norme imperative B) ordine pubblico, C) buon costume.
A. NORME IMPERATIVE. Ha carattere imperativo norma inderogabile dall’autonomia privata
perché posta a tutela di un interesse pubblico. NORME IMPERATIVE= in primis norme
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costituzionali o che attuano principi costituzionali. Altre norme —> vedere quale ne sia la ratio.
NULLITÀ ‘VIRTUALE’= se norma violata è imperativa contratto è nullo anche se nullità non è
espressamente prevista, a meno che legge non disponga diversamente (Art. 1418). Legge
stabilisce altri casi di nullità = casi in cui nullità è testualmente prevista sia nel codice (divieto a
comprare, divieto patto commissorio) sia in leggi collegate.
B. ORDINE PUBBLICO. Limite a efficacia leggi e atti Stato estero, ordinamenti e atti di qualunque
istituzione o ente + private convenzioni. Qui è limite alla validità di contratti e quindi di atti di
autonomia. Formula per indicare linee fondamentali e inderogabili ordinamento giuridico.
Principi non espressi in una norma (altrimenti avremmo norme imperative) ma che si ricavano
da tutto il sistema e non possono essere derogati dalla volontà privata. Evita che liceità
contratto che va contro interessi da difendere derivi solo dal fatto che nessuna norma espressa
viene violata. Es. STATUS non è disponibile —> non occorre esplicito divieto per ritenere nullo
contratto di surrogazione della maternità in cui donna si impegna a partorire figlio che poi
diventerà giuridicamente figlio di un’altra donna.
C. BUON COSTUME. Fa riferimento a valori della morale corrente, NON limitato a morale
sessuale. Es. dare consenso per interventi chirurgici molto rischiosi non necessari, esempio
chirurgia estetica.

CONTRATTO IN FRODE ALLA LEGGE.


Art. 1344 <<CONTRATTO IN FRODE ALLA LEGGE: Si reputa altresì illecita la causa quando il
contratto costituisce il mezzo per eludere l'applicazione di una norma imperativa.>>
Si estende illiceità contratto a caso in cui contratto è mezzo per aggirare applicazione di una
norma imperativa. Davanti a norma che vieta di realizzare un certo risultato, parti si accordano per
raggiungere risultato pratico equivalente. Es. vendita con patto di riscatto per eludere divieto del
patto commissorio.
FRODE ALLA LEGGE= funzione in astratto lecita piegata in concreto per fine contrario alla legge.
FRODE AI CREDITORI= atto con cui debitore pregiudica ragioni dei creditori (es. alienando
immobile per sottrarlo a creditori). Viene leso interesse particolare, rimedio è inopponibilità ai
creditori del contratto ottenuta tramite azione revocatoria (Art. 2901).
FRODE AL FISCO= non incide su validità contratto, produce solo conseguenze disposte per
violazione norme tributarie.

4. CASUE DI ANNULLAMENTO.
Cause di 3 tipi:
1. incapacità delle parti= una parte era incapace al momento della conclusione del contratto.
2. vizi del consenso= devianze, problemi, interferenze nella formazione della volontà
contrattuale di una parte (minaccia, inganno..)
3. categoria residuale, per cause diverse. Es. rappresentanza in conflitto di interessi è contratto
annullabile.

1. INCAPACITÀ DELLE PARTI (legale e naturale)


A. INCAPACITÀ LEGALE (soggetti privati in tutto o in parte della capacità di agire) —> Minore,
interdetto, minore emancipato, inabilitato (per atti di straordinaria amministrazione compiuti senza
assistenza del curatore), soggetto sottoposto ad amministrazione di sostegno (per atti compiuti in
violazione delle regole stabilite dal giudice che istituiva figura amministratore di sostegno). In tutti
questi casi soggetto è privo della capacità di disporre di diritti, di compiere atti giuridici. È da questo
che scaturisce la nullità, non perché soggetti fossero necessariamente non in grado di intendere e
di volere al momento di conclusione dell’atto, semplicemente c’è MANCANZA DELLA CAPACITÀ
LEGALE. Capacità di fatto non ha più rilevanza. Non può fare contratti perché presunto non in
grado di determinarsi. Misura di protezione. Persona incapace di contrattare. Contratto sempre
annullabile. Interdizione annotata su atto di nascita.
- interdetto giudiziale= incapace di intendere e di volere.
- interdetto legale= condannato a reclusione superiore a 5 anni. Non è incapace di intendere e di
volere ma è misura sanzionatoria, non protettiva.
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Annullabilità anche in caso di difetti dell’atto compiuto dai rappresentanti legali dell’incapace senza
rispetto norme che prevedono necessità di AUTORIZZAZIONE GIUDIZIALE per atti di
straordinaria amministrazione e di disposizione = annullabilità per violazione di norme stabilite a
tutela dell’incapace.
B. INCAPACITÀ DI FATTO, NATURALE. Annullabilità perché soggetto incapace di intendere e
di volere. Soggetto protetto nel momento in cui conclude un contratto. Annullabile solo però a
determinate condizioni.
- Atto giuridico annullabile quando:
• autore atto transitoriamente incapace di intendere e di volere quando ha concluso contratto.
Non richiesta prova di assoluta incapacità ma si stato di menomazione delle facoltà
intellettive e volitive tale da impedire serio controllo del proprio comportamento e formazione
di una cosciente volontà.
• dall’atto deriva grave pregiudizio per l’incapace. Non basta dimostrare che incapace non
avrebbe dato consenso fosse stato lucido, ma bisogna dimostrare che è stato gravemente
pregiudicato dall’atto. Es. se da ubriaco rilascio procura per vendere casa a buon prezzo,
procura è valida.
- Per i contratti previsto requisito di malafede dell’altro contraente, risultante da pregiudizio o da
qualità del contratto (o altro).

Art. 1425 <<INCAPACITÀ DELLE PARTI: Il contratto è annullabile se una delle parti era
legalmente incapace di contrarre.È parimenti annullabile, quando ricorrono le condizioni stabilite
dall'articolo 428, il contratto stipulato da persona incapace di intendere o di volere.>>

Art. 428 <<ATTI COMPIUTI DA PERSONA INCAPACE D’INTENDERE O DI VOLERE: Gli atti
compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche
transitoria, incapace d'intendere o di volere al momento in cui gli atti sono stati compiuti, possono
essere annullati su istanza della persona medesima o dei suoi eredi o aventi causa, se ne risulta
un grave pregiudizio all’autore. L'annullamento dei contratti non può essere pronunziato se non
quando, per il pregiudizio che sia derivato o possa derivare alla persona incapace d'intendere o di
volere o per la qualità del contratto o altrimenti, risulta la malafede dell'altro contraente. L'azione si
prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l'atto o il contratto è stato compiuto. Resta
salva ogni diversa disposizione di legge.>>
Si riferisce ad atti patrimoniali tra vivi esclusi i contratti. Per annullamento concluso da incapace di
fatto non è necessario pregiudizio ma solo stato di incapacità e malafede della controparte.
Malafede più evidente quando contratto sia anche gravemente pregiudizievole per incapace, ma
non deriva solo da quello. Contratto concluso da incapace naturale è annullabile solo se l’altra
parte ha approfittato dello stato di incapacità, era in malafede.

Stato di incapacità legale è sempre conoscibile dalla controparte quindi non è contemplato caso in
cui controparte sia in buona fede —> anche se c’è ignoranza è sempre ritenuta colpevole, dovuta
a negligenza.
Stato di incapacità naturale può capitare a chiunque e può essere più o meno conoscibile.

Se non ci fosse malafede, però, contratto non sarebbe annullabile. Diminuzione in qualche modo
della tutela dell’incapace perché si vuole al contempo proteggere anche buona fede della
controparte. Se si è in buona fede si fa affidamento sulla normalità della situazione.
—> Persona che in buona fede soggettiva, ignorando senza sua colpa condizione dell’altra
parte, conclude contratto con l’incapace è protetta perché ritiene attendibile dichiarazione ricevuta
dall’incapace. Si tutela suo affidamento.
Buona fede si presume, deve essere altra parte a provare che era a conoscenza dell’incapacità.

Art. 1426 <<RAGGIRI USATI DAL MINORE: Il contratto non è annullabile, se il minore ha con
raggiri occultato la sua minore età; ma la semplice dichiarazione da lui fatta di essere maggiorenne
non è di ostacolo all'impugnazione del contratto.>>
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Dimostra che annullabilità come istituto giuridico vuole proteggere interessi di natura privata. Da
una sorta di eccezione. Se ci fosse interesse ordinamento giuridico affinché minori non concludano
contratti ci dovrebbe essere comunque annullabilità. Se invece minore usa raggiri ad essere
truffata è controparte, in più se minore ha usato raggiri non è tanto incapace, non ha bisogno di
tutela, anzi.

5. I VIZI DEL CONSENSO.


Eventi che deviano la formazione della volontà di un contraente.
N.B. Ci sono casi in cui soggetto dichiara una volontà che non risponde però all’interno volere. Se
dichiarazione non corrisponde a volontà NON si tratta di annullabilità ma di NULLITÀ perché non
c’è volontà, non c’è accordo.
Annullabilità —> dichiarazione di una parte è del tutto conforme alla sua volontà interna ma
questa si è formata grazie a intervento di fatti che hanno influenzato, deviato il processo volitivo. è
viziata. Contraente non protetto in tutti i casi ma quando c’è significativo scostamento tra volontà
malformata e volontà che invece si sarebbe formata normalmente.

Art. 1427 <<ERRORE, VIOLENZA, DOLO: Il contraente, il cui consenso fu dato per errore, estorto
con violenza o carpito con dolo, può chiedere l'annullamento del contratto secondo le disposizioni
seguenti.>>
C’è stato consenso, ma frutto di un processo viziato. Parte legata a un contratto al quale non
avrebbe consentito se non si fosse verificato errore, violenza o dolo.

ERRORE
Errore non definito da codice. Inteso come falsa rappresentanze della realtà. Contraente crede una
cosa invece realtà è diversa. Es1. attore professionista tramite agente negozia scrittura credendo
che si tratti di un film invece è per uno spot pubblicitario. Es2. compro quote società a
responsabilità limitata. In realtà ci sono fondi neri, contabilità occulta, no patrimonio immobiliare,
ecc. Es3. compro macchina perché mi è stata illustrata in un certo modo invece ci accorgiamo che
prestazioni non sono quelle che ci aspettavamo.
Discrepanza tra aspettative e realtà. NON sempre però errore è rilevante.
Si considerano due tipi di errori:
1. Errore-vizio o errore-motivo= caso in cui una persona viene indotta a contrarre a causa di un
errore. Errore-vizio —> errore che vizia la formazione della volontà; errore-motivo —> errore
che motiva, determina a contrarre.
2. Errore ostativo= errore nella manifestazione della volontà o nella sua trasmissione. In caso di
errore ostativo si forma coincidenza di dichiarazioni e quindi che non corrisponde alla reale
volontà della parte che ha sbagliato: divergenza tra volontà e dichiarazione. Si equipara
trattamento errore ostativo quello dell’errore-vizio, causa di annullabilità del contratto purché
essenziale e riconoscibile all’altra parte.

Art. 1428 <<RILEVANZA DELL’ERRORE: L'errore è causa di annullamento del contratto quando
è essenziale ed è riconoscibile dall'altro contraente.>>
Ci si preoccupa di contenere rilevanza errore. Per produrre annullabilità errore deve essere
essenziale e riconoscibile dall’altro contraente.

1. ERRORE ESSENZIALE:
Art. 1429 <<ERRORE ESSENZIALE: L'errore è essenziale: 1) quando cade sulla natura o
sull'oggetto del contratto; 2) quando cade sull'identità dell'oggetto della prestazione ovvero sopra
una qualità dello stesso che, secondo il comune apprezzamento o in relazione alle circostanze,
deve ritenersi determinante del consenso; 3) quando cade sull'identità o sulle qualità della persona
dell'altro contraente, sempre che l'una o le altre siano state determinanti del consenso; 4) quando,
trattandosi di errore di diritto, è stata la ragione unica o principale del contratto.>>
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Concetto che implica che:
a) errore sia determinante per il consenso
b) errore riguardi certe circostanze.
Si riconoscono 4 casi di errore essenziale:
1. Errore sulla natura o sull’oggetto del contratto. Errore sulla natura riguarda causa
contratto. Errore sull’oggetto si riferisce a prestazioni su cui verte accordo, complesso delle
prestazioni che determina senso contratto. Distinzione sfumata. Si crede di firmare per una
cosa invece si firma per qualcos’altro. Errore cade sulla prestazione. Es. si decide di associarsi
ad una associazione pensando che sia società (errore su natura contratto).
2. Errore sull’identità dell’oggetto della prestazione o su qualità dell’oggetto. Deve essere
determinante per il consenso. ERRORE SUL VALORE: se errata valutazione dipende da errore
sulla qualità contratto è annullabile. Se si valuta male un oggetto di cui si conoscono le qualità
il contratto non è annullabile. Rischio operazione economica è carico dei contraenti salvi casi
di dolo o della rescissione per stato di bisogno o pericolo. Es. compro copia dipinto credendo
che sia originale. Oggetto prestazione è la copia ma io mi sono falsamente rappresentato che
sia quadro originario. Qualità dell’oggetto della prestazione —> credo di comprare olio
extravergine di oliva invece è olio normale. ERRORE DI CALCOLO: contratto non annullabile
ma soggetto a rettifica.
Art. 1430 <<ERRORE DI CALCOLO: L'errore di calcolo non dà luogo ad annullamento del
contratto, ma solo a rettifica, tranne che, concretandosi in errore sulla quantità, sia stato
determinante del consenso.>>
3. Errore sull’identità o sulle qualità dell’altro contraente (determinanti per il consenso).
Importante natura e contenuto e contratto. Se scambio persona non posso far valere mio
errore. Se però stipulo pagamento a lunga scadenza, identità del compratore più o meno
affidabile/solvibile può essere rilevante. Ci sono contratti che per natura si basano su fiducia
nella persona (di società, di mandato, di opera professionale..). ERRORE SU QUALITÀ—>
assumo calciatore per pubblicizzare uno sciampo, si scopre però che calciatore ha
parrucchino, non ha i capelli (qualità)
4. Errore di diritto (ragione unica o principale del contratto). Ignoranza di una norma giuridica o
fraintendimento suo contenuto possono esser determinanti per consenso. Ignoranza mi
consente di annullare contratto, non di sottrarmi ad applicazione della legge. Es. ho letto piano
regolatore, mi sembra che terreno sia edificabile, compro un terreno in quella zona, invece
avevo capito male. Errore indotto da falsa interpretazione giuridica.

Ci sono casi in cui errore è determinante ma non è essenziale perché riguarda circostanze
diverse da quelle previste. Problema dei motivi individuali che spesso sono determinanti. Motivi
erronei non sono rilevanti nel contratto (ERRORE SUI MOTIVI). Si realizza tutela della controparte
che non ha onere di informarsi su ragioni per cui l’altra parte si è decisa al contratto.
Regola NON vale per atti di liberalità, quindi donazione riceve disciplina simile a testamento.

2. ERRORE RICONOSCIBILE:
Art. 1431 <<ERRORE RICONOSCIBILE: L'errore si considera riconoscibile quando, in relazione
al contenuto, alle circostanze del contratto ovvero alla qualità dei contraenti, una persona di
normale diligenza avrebbe potuto rilevarlo>>
Errore considerato riconoscibile da altro contraente quando in relazione a contenuto, circostanze,
qualità contratto e contraenti, una persona di normale diligenza avrebbe potuto rilevarlo.
Controparte tutelata quando non ha elementi che le facciano rilevare errore dell’altra parte.

Errore essenziale deve essere riconoscibile altrimenti contratto non è annullabile.


Entrambi i criteri proteggono interesse di chi riceve una dichiarazione e in buona fede confida nella
sua attendibilità= tutela dell’affidamento. Assicurano però anche generale sicurezza e fluidità
dell’ambiente contrattuale. Chi incorre in errore macroscopico non merita di tutela. Errore più
insidioso è invece preso in considerazione. Errore non deve essere irriconoscibile da controparte,
deve essere errore di cui altra parte si potrebbe accorgere.
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RETTIFICAZIONE DEL CONTRATTO: annullabilità per errore limitata.
Art. 1432 <<MANTENIMENTO DEL CONTRATTO RETTIFICATO: La parte in errore non può
domandare l'annullamento del contratto se, prima che ad essa possa derivarne pregiudizio, l'altra
offre di eseguirlo in modo conforme al contenuto e alle modalità del contratto che quella intendeva
concludere>>
Parte in errore non può domandare annullamento contratto se l’altra offre tempestivamente di
eseguirlo in modo conforme a contenuto e modalità che la prima intendeva concludere.

VIOLENZA
Art. 1434-1438. VIOLENZA MORALE = MINACCIA portata dall’altra parte per estorcere consenso
al contratto. Se male è fisico invece il contratto è nullo. Si tratta di violenza psicologica: coazione
psicologica che lede, menoma libertà di determinarsi di uno dei contraenti.
Art. 1434 <<VIOLENZA: La violenza è causa di annullamento del contratto, anche se esercitata
da un terzo>>

Minaccia deve avere alcune caratteristiche:


a) essere tale da fare impressione su una persona sensata (con riguardo a età, sesso, condizioni)
b) deve riguardare un male ingiusto e notevole a persona o beni del minacciato.
È ingiusto (in iustum) male che lede interesse giuridicamente protetto (contra ius) e non trova
giustificazione in una norma giuridica (non iure).
Ingiusta azione minacciata in sé ma anche scopo per cui si minaccia un’azione in sé lecita.
Ingiustizia del male può sussistere anche quando si minaccia di far valere un diritto per
conseguire vantaggi ingiusti. Diritti potrebbero essere utilizzati in maniera strumentale.
Art. 1438 <<MINACCIA DI FAR VALERE UN DIRITTO: La minaccia di far valere un diritto può
essere causa di annullamento del contratto solo quando è diretta a conseguire vantaggi ingiusti.>>

Minaccia rilevante anche se esercitata da un terzo, non dalla controparte.


Gravità minaccia anche quando male riguarda persona o beni del coniuge, di un discendente o
ascendente del contraente ed è quindi causa di annullamento.
Se male minacciato riguarda altre persone annullamento è rimesso alla prudente valutazione del
giudice.
Art. 1436 <<VIOLENZA DIRETTA CONTRO TERZI: La violenza è causa di annullamento del
contratto anche quando il male minacciato riguarda la persona o i beni del coniuge del contraente
o di un discendente o ascendente di lui. Se il male minacciato riguarda altre persone,
l'annullamento del contratto è rimesso alla prudente valutazione delle circostanze da parte del
giudice>>

Minaccia può anche essere rivolta ai beni —> anche minaccia patrimoniale è contemplata.
Art. 1435 <<CARATTERI DELLA VIOLENZA: La violenza deve essere di tal natura da fare
impressione sopra una persona sensata e da farle temere di esporre sé o i suoi beni a un male
ingiusto e notevole. Si ha riguardo, in questa materia, all'età, al sesso e alla condizione delle
persone.>>

IL TIMORE: violenza deve derivare da fatto umano finalizzato a provocare conclusione del
contratto, minaccia che proviene dall’esterno. Minaccia distingue violenza da timore, NON causa di
annullamento anche se ha determinato volontà di contrarre. Situazione psicologica in cui si trova
persona che immagina o prevede male che la potrà colpire. Se timore è indotto dall’esterno per
effetto di una minaccia siamo nello schema della violenza morale (—> annullabilità), se non è in
relazione con minaccia altrui ma endogeno allora alterazione psicologica non è rilevante come
vizio del volere nell’ambito del contratto.
Confine incerto tra violenza e timore quando relazione tra persone tale che una incute timore
all’altra. Atteggiamento costantemente minaccioso può avvicinarsi a violenza.
Sicuramente TIMORE REVERENZIALE NON rientra nel campo della violenza= pura situazione
psicologica di soggezione verso una persona.
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Art. 1437 <<TIMORE REVERENZIALE: Il solo timore riverenziale non è causa di annullamento
del contratto>>

Timore può essere rilevante se controparte se ne accorge e ne approfitta= violazione del dovere di
correttezza nelle trattative. Parte in malafede potrà essere obbligata a risarcimento del danno (art.
1337)

DOLO
Art. 1439 <<DOLO: Il dolo è causa di annullamento del contratto quando i raggiri usati da uno dei
contraenti sono stati tali che, senza di essi, l'altra parte non avrebbe contrattato.Quando i raggiri
sono stati usati da un terzo, il contratto è annullabile se essi erano noti al contraente che ne ha
tratto vantaggio.>>
= raggiro usato da uno dei contraenti per carpire consenso, per indurre altra parte a contrarre.
Richiedere raggiro= richiedere che una parte si sia positivamente data da fare per ingannare
l’altra. Non basta reticenza su difetti della cosa venduta e nemmeno è in dolo contraente che si
accorge di un errore dell’altra parte su qualità oggetto ma non la informa (—> ci potrà essere
annullamento per errore se è essenziale e risarcimento danno per responsabilità precontrattuale).
Si ritiene accettabile certo imbonimento e ogni parte sa che deve soppesare bene ciò che racconta
controparte —> piccolo inganno chiamato DOLUS BONUS.

NON sempre dolo è causa di annullamento del contratto. Ne esistono 2 tipi:


- dolo determinabile, raggiro senza il quale il contraente non avrebbe mai concluso il
contratto. SOLO QUESTO TIPO è causa di annullamento del contratto.
- dolo incidente, senza il quale il contraente avrebbe comunque concluso il contratto ma a
condizioni diverse. Es. prezzo più alto per un bene che però avrei comunque comprato. NON
è senza conseguenze ma non è causa di annullamento. Conseguenza non è annullamento
del contratto ma risarcimento del danno da parte dell’ingannatore = responsabilità
precontrattuale. Violazione del dovere di realtà e correttezza nelle negoziazioni imposto dal
codice.
Art. 1440 <<DOLO INCIDENTE: Se i raggiri non sono stati tali da determinare il consenso,
il contratto è valido, benché senza di essi sarebbe stato concluso a condizioni diverse; ma il
contraente in mala fede risponde dei danni.>>

Altro limite a rilevanza dolo: se autore dei raggiri è un terzo contratto è annullabile solo se
controparte ne era a conoscenza e ne ha tratto vantaggio. Preoccupazione di equilibrare
protezione delle due parti: controparte che riceve dichiarazione e ignora che autore è stato
ingannato è in posizione degna di tutela —> ha fatto affidamento in buona fede su quanto gli
veniva manifestato.
Non si ha norma simile per la violenza perché interesse leso è ritenuto degno di una tutela
incondizionata. Non esiste ipotesi di buona fede della controparte.

6. LA TUTELA DELL’AFFIDAMENTO
Si realizza sempre equilibrio di due interessi contrapposti:
• interesse della parte il cui consenso è viziato. Non interesse connesso pregiudizio economico
ricevuto con contratto, ma interesse a non vedersi legato a vincoli contrattuali che non
corrispondono a propria volontà. Stesso principio dell’autonomia: nessuna modificazione sfera
giuridica può prodursi per un soggetto senza suo consenso = TUTELA DELLA VOLONTÀ.
• interesse controparte che ha regolato suoi atti in conformità con dichiarazione ricevuta.
Occorre dare importanza alla dichiarazione —> chi dichiara e tiene comportamento che significa
impegno ne deve portare rischio = principio di auto-responsabilità che risponde a esigenze di
serietà nella contrattazione.
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IL CRITERIO DELL’AFFIDAMENTO
Tentativo di equilibrare due esigenze riassunto nella tutela dell’affidamento. Protezione della
volontà è limitata dove si riconosce esigenza di proteggere parte cha ha fatto affidamento su
dichiarazione emessa da controparte. Criterio visibile in ogni tipo di annullamento:
- disciplina dei vizi del volere —> principio vi ha influenza diffusa ma lo si vede bene a) nella
regola che limita rilevanza errore a errore essenziale ed esclude errore sui motivi; b) nella regola
che da rilevanza solo a errore riconoscibile; c) nella regola che limita rilevanza del dolo del
terzo.
- incapacità legale —> si intravede nella norma su raggiri usati da minore.
- incapacità naturale —> equilibrio si sposta a favore delle esigenze oggettive di certezza del
traffico. Malafede della controparte consente l’azione. Se invece controparte è in buona fede
contratto vale. Art. 428 applicabile a contratti conclusi in uno stato di completo obnubilamento
(che se è palese porta a nullità contratto).
- contratto concluso da procuratore in conflitto di interessi con rappresentato —
>Annullabilità solo se conflitto è riconosciuto o conoscibile dal terzo.
- contratto con se stesso —> Art. 1395 <<CONTRATTO CON SE STESSO: È annullabile il
contratto che il rappresentante conclude con se stesso, in proprio o come rappresentante di
un'altra parte, a meno che il rappresentato lo abbia autorizzato specificamente ovvero il
contenuto del contratto sia determinato in modo da escludere la possibilità di conflitto d'interessi.
L'impugnazione può essere proposta soltanto dal rappresentato.>>
Problema affidamento non si pone: per evitare annullamento occorre che rappresentante dia
stato autorizzato a contrarre con se stesso o che contenuto contratto fosse predeterminato in
modo da escludere conflitto.
- NO tutela affidamento se annullabilità è conseguenza della violazione di un divieto. Es. atti
vietati ai genitori, al tutore e divieti stabiliti da legge. Elemento di illiceità del contratto.
Art. 1471 <<DIVIETI SPECIALI DI COMPRARE: Non possono essere compratori
nemmeno all'asta pubblica, né direttamente né per interposta persona: 1) gli amministratori
dei beni dello Stato, dei comuni, delle province o degli altri enti pubblici, rispetto ai beni
affidati alla loro cura; 2) gli ufficiali pubblici, rispetto ai beni che sono venduti per loro
ministero; 3) coloro che per legge o per atto della pubblica autorità amministrano beni altrui,
rispetto ai beni medesimi; 4) i mandatari, rispetto ai beni che sono stati incaricati di
vendere, salvo il disposto dell'articolo 1395. Nei primi due casi l'acquisto è nullo; negli altri è
annullabile.>>

A principio di tutela dell’affidamento i ispira anche soluzione problemi relativi a posizione dei terzi
aventi causa= da chi acquista in forza di un contratto annullabile.

7. LE AZIONI DI NULLITÀ E ANNULLAMENTO


Esiste rapporto stretto tra cause di invalidità e i due diversi rimedi che sono predisposti. In ogni
caso di invalidità c’è un interesse leso: a seconda di come legislatore lo valuta e pesa in confronto
con interessi contrapposti di avrà la scelta di un certo rimedio.
Art. 1419 e ss. = AZIONE DI NULLITÀ
Art. 1441 e ss. = AZIONE DI ANNULLAMENTO

LEGITTIMAZIONE AD AGIRE.
Nullità è ASSOLUTA, può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse e può essere
rilevata d’ufficio.
Art. 1421 <<LEGITTIMAZIONE ALL’AZIONE DI NULLITÀ: Salvo diverse disposizioni di
legge la nullità può essere fatta valere da chiunque vi ha interesse e può essere rilevata
d'ufficio dal giudice.>>

Nullità stabilita in vista di esigenze di carattere generale. Es. vendita beni immobili conclusa senza
atto scritto non lede interesse particolare di venditore o compratore ma lede esigenza di avere
riflessione e certezza negli atti con cui si fa circolare proprietà su quei beni. Se interesse di una
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parte o di un terzo coincide con quello generale, parte e terzo sono legittimati a prendere iniziativa.
Chiunque ne abbia interesse può far valere nullità del contratto.

Annullabilità è RELATIVA, può essere fatta valere solo da parte nel cui interesse annullabilità è
stabilita dalla legge.
Art. 1441 <<LEGITTIMAZIONE: L'annullamento del contratto può essere domandato solo
dalla parte nel cui interesse è stabilito dalla legge. L’incapacità del condannato in istato di
interdizione legale può essere fatta valere da chiunque vi ha interesse.>>

Annullabilità per errore, violenza, dolo, incapacità è stabilita dalla legge nell’interesse della parte
che ha concluso contratto per effetto di un vizio del volere o in stato di incapacità. Modo in cui
contratto si è concluso contrasta solo con interesse particolare di una delle parti —> legge lascia
quindi la parte in questione libera di decidere se far cadere o meno il contratto.

ECCEZIONI
- Nullità RELATIVA: prevista a favore del cliente per contratti bancari conclusi da violazione delle
norme su trasparenza delle condizioni contrattuali e dei rapporti con i clienti o anche per
contratti di edizione.
- Annullabilità ASSOLUTA: in caso di incapacità derivano da interdizione legale.

LA CONVALIDA
In caso di annullabilità la stesa parte che potrebbe chiedere annullamento può produrre la
convalida con un atto unilaterale che contenga menzione:
1. del contratto
2. della causa di annullabilità
3. dichiarazione che si intende convalidarlo.

Art. 1444 <<CONVALIDA: Il contratto annullabile può essere convalidato dal contraente al quale
spetta l'azione di annullamento, mediante un atto che contenga la menzione del contratto e del
motivo di annullabilità, e la dichiarazione che s'intende convalidarlo. Il contratto è pure convalidato,
se il contraente al quale spettava l'azione di annullamento vi ha dato volontariamente esecuzione
conoscendo il motivo di annullabilità. La convalida non ha effetto, se chi l'esegue non è in
condizione di concludere validamente il contratto.>>

Convalida si ha anche tacitamente quando parte a conoscenza del vizio esegue volontariamente
contratto. Parte deve essere in condizione di concludere contratto —> se era incapace al momento
della conclusione non deve esserlo al momento della convalida (stesso vale per violenza subita,
ecc).
Nella nullità NON è ammessa convalida sia perché non può riparare difetto originario (mancanza),
sia perché decisione di una parte non può essere rilevante in una situazione che supera suo
interesse.

CONVERSIONE CONTRATTO NULLO


Prevista possibilità che contratto nullo produca effetti di un contratto diverso di cui abbia requisiti di
sostanza e forma= conversione contratto nullo in un altro contratto valido.
Art. 1424 <<CONVERSIONE DEL CONTRATTO NULLO: Il contratto nullo può produrre gli effetti
di un contratto diverso, del quale contenga i requisiti di sostanza e di forma, qualora, avuto
riguardo allo scopo perseguito dalle parti, debba ritenersi che esse lo avrebbero voluto se
avessero conosciuto la nullità.>>
Conversione non richiede dichiarazione di volontà delle parti, ma opera solo se contratto valido
risultante da conversione si può considerare espressione di autonomia delle parti: in relazione a
scopo dei contraenti avevano in mente è necessario poter ritenere che conoscendo causa di nullità
avrebbero concluso quel diverso contratto cui legge riconosce validità.
Vi sono casi in cui legge stessa dispone conversione senza dover indagare su corrispondenza tra
contratto convertito e volontà delle parti. Es. contratti agrari —> legge vieta stipulazione nuovi
contratti di mezzadria ma prevede che contratto concluso si converta di diritto in contratto d’affitto.
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Conversione si avvicina così a operazione che legge fa nel sostituire di diritto clausole nulle con
clausole imposte —> in questo caso nullità contratto era solo parziale.
Automatica anche CONVERSIONE FORMALE contratto= atto formato da pubblico ufficiale ma
incompetente o incapace non può valere come atto pubblico. Valido però come scrittura privata se
sottoscritto dalle parti.
Art. 2701 <<CONVERSIONE DELL’ATTO PUBBLICO: Il documento formato da ufficiale pubblico
incompetente o incapace ovvero senza l'osservanza delle formalità prescritte, se è stato
sottoscritto dalle parti, ha la stessa efficacia probatoria della scrittura privata>>

PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE
Conversione contratto= applicazione di un principio di conservazione del contratto. Legislatore
tende a dare efficacia a decisioni assunte da privati e salvare atti di autonomia da essi compiuti
—> norme in tema di nullità parziale, annullabilità contratti plurilaterali, interpretazione oggettiva
contratto e in tema di clausole vessatorie in contratti di adesione e del consumatore.

INVALIDITÀ E INEFFICACIA
Rapporto tra invalidità e inefficacia diverso del contratto diverso nelle due forma di invalidità.
- Contratto privo di requisiti essenziali o illecito non può avere forza di legge tra le parti e non può
quindi produrre effetti.
- Nel contratto annullabile è in discussione interesse di una parte a cui è rimessa decisione se
togliere o no il contratto di mezzo. Solo azione e sentenza favorevole producono questo effetto.

Nullità= conseguenza giuridica del fatto previsto, non della sentenza che si limita a dichiarare
la nullità.
Se contratto è nullo dall’origine manca titolo per trasferimento diritti o per obbligazioni
previste. Effetti non si verificano e anche se prestazioni sono state eseguite si considerano
da sempre prive di fondamento.
Sentenza di nullità è dichiarativa (accerta situazione già esistente).
Annullamento= effetto della sentenza. Conseguenza giuridica dei fatti è solo l’annullabilità,
ovvero possibilità di ottenere annullamento. Annullamento deve essere domandato e
pronunciato.
Titolo dei trasferimenti e delle obbligazioni previste c’è fino a che non viene annullato.
Cancellato titolo con annullamento, annullamento ha efficacia retroattiva.
Sentenza di annullamento è costitutiva (produce annullamento).

LA PRESCRIZIONE
- Azione di nullità non si prescrive. Mancanza di titolo può essere accertata senza limiti di
tempo. Solo con usucapione si può diventare proprietari e solo con prescrizione delle azioni per
la ripetizione dell’indebito ci si può sottrarre all’obbligo di restituire.
Art. 1422 <<IMPRESCRITTIBILITÀ DELL’AZIONE DI NULLITÀ: L'azione per far
dichiarare la nullità non è soggetta a prescrizione, salvi gli effetti dell'usucapione e della
prescrizione delle azioni di ripetizione.>>
- Azione di annullamento si prescrive in 5 anni a partire dalla cessazione dell’incapacità
legale, della violenza, dalla scoperta dell’errore o del dolo o dalla conclusione del contratto.
Art. 1442 <<PRESCRIZIONE: L'azione di annullamento si prescrive in cinque anni.
Quando l'annullabilità dipende da vizio del consenso o da incapacità legale, il termine
decorre dal giorno in cui è cessata la violenza, è stato scoperto l'errore o il dolo, è cessato lo
stato d'interdizione o d'inabilitazione, ovvero il minore ha raggiunto la maggiore età. Negli
altri casi il termine decorre dal giorno della conclusione del contratto. L'annullabilità può
essere opposta dalla parte convenuta per l'esecuzione del contratto, anche se è prescritta
l'azione per farla valere.>>
Trascorso questo tempo titolo non può essere eliminato quindi effetti diventano definitivi (non più
annullabile). Solo se contratto non è stato eseguito parte che avrebbe potuto chiedere
annullamento ma ha lasciato passare termine di prescrizione può ancora respingere richiesta di
adempimento con una eccezione di annullabilità.
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EFFETTI VERSO TERZI
Diversa soluzione al problema della opponibilità per nullità e annullamento vero terzi.
Art. 1445 <<EFFETTI DELL’ANNULLAMENTO DEI TERZI: L'annullamento che non dipende da
incapacità legale non pregiudica i diritti acquistati a titolo oneroso dai terzi di buona fede, salvi gli
effetti della trascrizione della domanda di annullamento.>>

Annullamento che non dipenda da incapacità legale non pregiudica diritti dai terzi in buona fede a
titolo oneroso, salvi effetti della trascrizione della domanda. Esempio di tutela della buona fede
oggettiva.

ESEMPIO: Vendo costretto terreno ad A. Chiedo annullamento. A ha venduto a B. Trascrivo


domanda di annullamento prima che B trascriva sua acquisita proprietà così quando va a
trascrivere non può essere in buona fede (altrimenti se è in buona fede B rimane proprietario
anche se cade il titolo del suo dante causa, A).

Fondamento regola= tutela dell’affidamento.


Regola non opera quando interesse protetto è di natura tale da escludere tutela dell’affidamento
come nel caso di annullamento per incapacità legale.

Norma generale di salvaguardia del terzo non esiste nel caso di nullità. Si applica principio per
cui chi non è titolare di un diritto non può trasmetterlo ad altri.

Eccezione a questo principio nell’acquisto di mobili o immobili registrati, quando ci sia divario di più
di 5 anni tra trascrizione dell’atto impugnato e successiva trascrizione della domanda diretta ad
ottenere dichiarazione di nullità o annullamento per incapacità legale= PUBBLICITÀ SANANTE.

NULLITÀ PARZIALE
Art. 1419 <<NULLITÀ PARZIALE: La nullità parziale di un contratto o la nullità di singole clausole
importa la nullità dell'intero contratto, se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza
quella parte del suo contenuto che è colpita dalla nullità. La nullità di singole clausole non importa
la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.>>

Caso in cui nullità riguardi solo una parte del contratto o singole clausole. TUTTO il contratto è
nullo se i contraenti non lo avrebbero concluso senza la parte colpita da nullità.
Riferimento a ipotetica volontà di entrambi i contraenti —> bisogna stabilire se contratto privo della
parte nulla realizza egualmente interessi che entrambe le parti volevano raggiungere o se divenga
privo di senso o squilibrato a favore di una parte.
Regola non si applica quando clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.

ESEMPIO: se contratto di locazione immobile urbano prevede durata inferiore a quella stabilita
dalla legge clausola è nulla ma interesse che si vuole proteggere comminando nullità non sarebbe
tutelato facendo cadere tutto il contratto, ovvero togliendo a conduttore diritto a godere
dell’abitazione. Scopo legge si raggiunge solo facendo si che per effetto del contratto conduttore
possa utilizzare immobile per intera durata stabilita dalla legge, imponendo quindi validità intero
contratti nonostante nullità della clausola attraverso sostituzione clausola nulla con clausola
imposta da norma inderogabile.

Art. 1339 <<INSERZIONE AUTOMATICA DI CLAUSOLE: Le clausole, i prezzi di beni o di servizi,


imposti dalla legge o da norme corporative sono di diritto inseriti nel contratto, anche in
sostituzione delle clausole difformi apposte dalle parti.>>

Prevede uno dei limiti all’autonomia contrattuale (= libertà di determinare contenuto contratto).
Es. norme inderogabili a tutela del lavoro subordinato // norme su affitto dei fondi rustici. Se privati
vogliono realizzare quella causa contrattuale devono adeguarsi a imposizioni legge. Se si
discostano legislatore tiene ferma volontà essenziale espressa con contratto ma adegua effetti
contratto a modello che ritiene necessario realizzare.
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INVALIDITÀ CONTRATTO PLURILATERALE


Art. 1420 <<NULLITÀ DEL CONTRATTO PLURILATERALE: Nei contratti con più di due parti, in
cui le prestazioni di ciascuna sono dirette al conseguimento di uno scopo comune, la nullità che
colpisce il vincolo di una sola delle parti non importa nullità del contratto, salvo che la
partecipazione di essa debba, secondo le circostanze, considerarsi essenziale.>>

Art. 1446 <<ANNULLABILITÀ NEL CONTRATTO PLURILATERALE: Nei contratti indicati


dall'articolo 1420 l'annullabilità che riguarda il vincolo di una sola delle parti non importa
annullamento del contratto, salvo che la partecipazione di questa debba, secondo le circostanze,
considerarsi essenziale>>

In un contratto plurilaterale (es. associazione o società) in cui prestazioni di ciascuna parte sono
dirette a conseguimento di uno scopo comune, nullità o annullabilità colpiscono vincolo di una sola
delle parti. Contratto intero cade o rimane a seconda che partecipazione invalida sia o meno da
ritenersi essenziale (secondo circostanze).

7.1 LE NULLITÀ SPECIALI O PROTETTIVE.


Legislazione speciale—> tendenza protettiva nei confronti di determinate categorie di contraenti
‘deboli’= NULLITÀ DI PROTEZIONE. Strumento nullità= rimedio duttile e flessibile conformato a
interessi contraente debole in contratti caratterizzati da asimmetria di potere contrattuale. Nullità
totale potrebbe risolversi in danno della parte alla cui protezione invece si mirava. Regime nullità
quindi si discosta da quello tradizionale.
Si adottano misure che cercano di mantenere in vita il contratto invece che demolirlo sempre nel
rispetto degli interessi della parte da proteggere.
- Quando nullità colpisca intero contratto attraverso regola che limita legittimazione al solo
contraente protetto dalla disciplina imperativa violata.
- Potere giudice di rilevare nullità può esercitarsi solo a favore del contraente debole e nel rispetto
di un suo eventuale interesse a prosecuzione rapporto.
- In presenza di clausole nulle intento protettivo si realizza privilegiando conservazione contratto
anche se con contenuto modificato attraverso sostituzione o integrazione clausola nulla con
quella imperativa violata o anche attraverso eliminazione clausola stessa.

Fa eccezione applicazione meccanismo di NULLITÀ PARZIALE ‘NECESSARIA’ (art. 1419-1339)

8. IL CONTRATTO ‘INIQUO’.
Diritto contratti si regge su principio dell’autonomia= parti sono libere di determinare contenuto
contratti e anche di stabilire ragioni di scambio che sembrano loro più appropriate. Principio di
rispetto del libero mercato che resiste finché legislatore non stabilisce un limite all’autonomia
contrattuale. Es. alle volte determinazione corrispettivo in denaro non libera ma deve obbedire a
criteri normativi (prezzi imposti, tariffe).
Principio di equilibrio nei diritti e obblighi del contratto regola contratti del consumatore
escludendo efficacia clausole che determinano significativo squilibrio a carico del consumatore.
Di regola privato corre il rischio della poca convenienza economica dei propri affari finché non
si consideri viziata formazione dell’atto di autonomia.

Iniquità non ha rilievo su invalidità contratto.


Ogni soggetto capace di agire considerato in grado di valutare propri interessi e decidere in
proposito. Concrete differenze di capacità intellettuale e volitiva coperte da capacità d’agire.
Rimedio a incompetenza o ingenuità non può venire neanche da regola su incapacità di intendere
e di volere—> giurisprudenza ne da interpretazione stretta per principio di certezza nelle
contrattazioni.
Necessario in certi casi dimostrare di essere stati totalmente obnubilati al momento della
conclusione del contratto per renderlo invalido (es. anziano che vende a prezzo troppo basso
perché non sa valore moneta).
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Visi del volere: valutazione economica sbagliata del rapporto tra prestazioni non è causa di
annullamento né di rettifica del contratto. Solo errore su qualità o quantità consente di liberarsi
dal contratto. Ciò che rende essenziale l’errore è che parte non avrebbe stipulato contratto se non
ci fosse stato quell’errore e non lo squilibrio economico derivato dall’errore.

LA RESCISSIONE.
= limitato rimedio a INIQUITÀ dello scambio (contratto economicamente ingiusto). Dà rilievo a
squilibrio delle prestazioni solo se c’è approfittamento dello stato di pericolo o di bisogno in cui si
trovi una delle parti.

CONTRATTO CONCLUSO IN STATO DI PERICOLO


Art. 1447 <<CONTRATTO CONCLUSO IN ISTATO DI PERICOLO: Il contratto con cui una parte
ha assunto obbligazioni a condizioni inique, per la necessità, nota alla controparte, di salvare sé o
altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, può essere rescisso sulla domanda della
parte che si è obbligata. Il giudice nel pronunciare la rescissione può, secondo le circostanze,
assegnare un equo compenso all'altra parte per l'opera prestata.>>

Contratto concluso in condizione inique perché concluso in condizioni di pericolo. Si deve trattare
di pericolo attuale di un danno attuale e grave alla persona (NON alle cose). Stato di pericolo
deve essere noto alla controparte. Rilevante anche se causato volontariamente. Colui che ha
concluso contratto in stato di pericolo può richiedere rescissione.
Stato di pericolo ESISTENTE e OGGETTIVO distingue questa fattispecie da quella della violenza
che è invece causa di annullamento.
[[Giudice che pronuncia rescissione può riconoscere equo consenso per il soccorritore anche se
contratto è rescisso.]]

LESIONE ‘ULTRA DIMIDIUM’


Rescindibile contratto concluso a condizioni inique per lo stato di bisogno di una parte del quale
l’altra parte abbia approfittato per trarne vantaggio.
Art. 1448 <<AZIONE GENERALE DI RESCISSIONE PER LESIONE: Se vi è sproporzione tra la
prestazione di una parte e quella dell'altra, e la sproporzione è dipesa dallo stato di bisogno di una
parte, del quale l'altra ha approfittato per trarne vantaggio, la parte danneggiata può domandare la
rescissione del contratto. L'azione non è ammissibile se la lesione non eccede la metà del valore
che la prestazione eseguita o promessa dalla parte danneggiata aveva al tempo del contratto. La
lesione deve perdurare fino al tempo in cui la domanda è proposta. Non possono essere rescissi
per causa di lesione i contratti aleatori. Sono salve le disposizioni relative alla rescissione della
divisione.>>

Contratto concluso in uno stato di bisogno, situazione di difficoltà economica, NON di necessità di
una cosa. Svendo così un bene pur di realizzare della liquidità che mi serve in modo immediato.
Contratto non correttamente stipulato, se parte non versava in quello stato di bisogno non avrebbe
concluso quel contratto. Non vale per tutti i contratti conclusi così, vale solo quando valore della
prestazione è minimo del 50% superiore al valore della controprestazione = occorre lesione
ultra-dimidium.

NON è mai rescindibile un contratto aleatorio= prestazione della controparte è incerta. Parte è
soggetta a rischio. Es. gratta e vinci, lotteria, ecc. Non si sa se e come si avrà prestazione.

[[[ALEA NORMALE DEL CONTRATTO: qualunque contratto ha un fattore di rischio. Contratto


non nasce come aleatorio. Alea può sopraggiungere a causa di eventi esterni, indipendenti dalla
volontà della parte.]]]
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Legislatore limita tutela contro iniquità del contratto per ragioni di certezza.
Art. 1449 <<PRESCRIZIONE: L'azione di rescissione si prescrive in un anno dalla conclusione del
contratto; ma se il fatto costituisce reato, si applica l'ultimo comma dell'articolo. La rescindibilità del
contratto non può essere opposta in via di eccezione quando l'azione è prescritta.>>

Azione di rescissione si prescrive nel breve termine di un anno (salvo caso in cui costituisca reato)
e dopo quel termine viene meno anche possibilità di eccepire la rescindibilità.
Convenuto può evitare rescissione offrendo di riportare il contratto a equità.
Art. 1450 <<OFFERTA DI MODIFICAZIONE DEL CONTRATTO: Il contraente contro il quale è
domandata la rescissione può evitarla offrendo una modificazione del contratto sufficiente per
ricondurlo ad equità.>>

Rescissione non opera come forma di invalidità dell’atto ma si avvicina a uno scioglimento del
rapporto. Non pregiudica diritti acquisiti dai terzi (senza alcun requisito né di buona fede né di
onerosità), salvi solo effetti della trascrizione della domanda.
Art. 1452 <<EFFETTI DELLA RESCISSIONE RISPETTO AI TERZI: La rescissione del contratto
non pregiudica i diritti acquistati dai terzi, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di
rescissione.>>

Norme particolari regolano rescissione nella divisione di beni comuni. Qui sola lesione oltre il
quarto dà fondamento alla domanda di rescissione.
Art. 763 <<RESCISSIONE PER LESIONE: La divisione può essere rescissa quando taluno dei
coeredi prova di essere stato leso oltre il quarto. La rescissione è ammessa anche nel caso di
divisione fatta dal testatore, quando il valore dei beni assegnati ad alcuno dei coeredi è inferiore di
oltre un quarto all'entità della quota ad esso spettante. L’azione si prescrive in due anni dalla
divisione.>>

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