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FANGHI BIOLOGICI DI DEPURAZIONE: EMERGENZA E

PROSPETTIVE A MEDIO E LUNGO TERMINE

Gli aspetti sanitari relativi alla gestione dei


fanghi di depurazione

Eleonora Beccaloni
Istituto Superiore di Sanità

13 dicembre 2018
Firenze, Auditorium di Sant’Apollonia
Sostanze Chimiche

Le sostanze immesse nell’ambiente, sia di origine naturale (già presenti


nell’ambiente), che di origine antropica, possono muoversi tra i vari comparti (aria,
acqua, suolo, sedimenti), in funzione delle trasformazioni che le sostanze stesse
possono subire (processi di idrolisi, biodegradazione, ossidazione) soprattutto in
funzione delle loro caratteristiche chimico-fisiche, che ne determinano, infine,
l’eventuale accumulo prioritario in un dato comparto ambientale.

Le categorie di inquinanti più diffuse sono i metalli pesanti, seguiti dagli idrocarburi
policiclici aromatici (IPA) e da altre sostanze organiche quali PCB e Diossine.

Il potenziale passaggio suolo-pianta può favorire l’ingresso dei contaminanti nella


catena alimentare e indurre potenziale rischio sanitario per la popolazione
mediante la dieta
Traslocazione degli Inquinanti
E’ doveroso sottolineare che, nella valutazione dello stato di potenziale contaminazione di aree ad
uso agricolo, l’attenzione deve basarsi sulla possibile traslocazione degli inquinanti dal suolo alla
pianta, con il conseguente ingresso di sostanze contaminanti nella catena alimentare.
Infatti, la bioaccessibilità o biodisponibilità dei contaminanti nel suolo non dipende dal loro
contenuto totale, ma, soprattutto, dalle forme chimiche e mineralogiche in cui sono presenti.
La bioaccessibilità è influenzata da numerose variabili quali le proprietà fisiche, chimiche e
microbiologiche del suolo nonché dalle proprietà chimico-fisiche del contaminante e dalla forma
in cui esso è presente nell’ambiente.
Non tutte le componenti del suolo hanno lo stesso peso nella comprensione dei fenomeni di
traslocazione delle sostanze chimiche, infatti i parametri fondamentali per la ritenzione dei
composti organici e dei microinquinanti inorganici nel suolo sono:
Granulometria
Sostanza organica
Attività microbica
pH
Attività dei microrganismi degradatori
Microinquinanti Inorganici

La presenza dei microinquinanti inorganici nel suolo ad uso agricolo può porre
rischi per il biota e per la salute umana.
Il rame, il cromo, il molibdeno, il nichel, il selenio e lo zinco sono essenziali per il
normale funzionamento e riproduzione di microrganismi, piante e animali (uomo
incluso), se presenti a basse concentrazioni.
Alcuni di essi tuttavia ad elevate concentrazioni possono risultare tossici.

Per i microinquinanti inorganici non essenziali, la tossicità si manifesta anche a


basse concentrazioni (per es. arsenico, piombo e mercurio).
Pratiche agricole
Le pratiche agricole costituiscono una fonte rilevante di contaminazione diffusa da Metalli
Potenzialmente Tossici (MPT) dei suoli, soprattutto nelle regioni ad agricoltura intensiva. L’inquinamento
di origine agricola deriva, prevalentemente, dall’uso di:
• fertilizzanti, nei quali, in particolare, sono presenti come impurità: Cd, Cr, Mo, Pb, U, V, Zn;
• fanghi di depurazione: soprattutto Cd, Ni, Cu, Pb, Zn, ma anche molti altri elementi;
• letame proveniente da allevamenti zootecnici intensivi: Cu, As, Zn;
• pesticidi: Cu, As, Hg, Pb, Mn, Zn;
• compost: Cd, Cu, Ni, Pb, Zn;
• disseccanti: As;
• agenti protettivi del legno: As, Cu, Cr;
• acque irrigue contaminate.

Tra queste elencate, le principali fonti di contaminazione di suoli derivano dai concimi fosfatici, dai
compost e dai fanghi di depurazione.
Quadro Legislativo
Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n.99
Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo,
nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura.

Art. 1 Finalità
1. Il presente decreto ha lo scopo di disciplinare l’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura in modo da
evitare effetti nocivi sul suolo, sulla vegetazione, sugli animali e sull’uomo, incoraggiandone nel contempo la
corretta utilizzazione.

Art. 2 Definizioni
d) Utilizzazione: l recupero dei fanghi previsti al punto a) mediante il loro spandimento sul suolo o qualsiasi
altra applicazione sul suolo e nel suolo.

Art. 3 Condizioni per l’utilizzazione


1. E’ ammessa l’utilizzazione in agricoltura dei fanghi indicati all’art. 2 solo se ricorrono le seguenti condizioni:
c) non contengono sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose
per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale.
Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n.99

Art. 3 Condizioni per l’utilizzazione

2. l’utilizzazione dei fanghi è consentita qualora la concentrazione di uno o più metalli pesanti nel suolo
non superi i valori limite fissati nell’Allegato IA ovvero qualora tali valori limite non vengano superati a
motivo dell’impiego dei fanghi
3. Possono essere utilizzati i fanghi che al momento del loro impiego in agricoltura non superino i valori
limite per le concentrazioni di metalli pesanti e di latri parametri stabiliti nell’Allegato IB

Art. 5 Competenze dello Stato


1. Il Ministro dell’Ambiente di concerto con il Ministro dell’Agricoltura e con il Ministro dell’Industria

Tale Decreto non elenca il Ministro della Salute tra i Ministeri concertanti
Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n.99 Allegato I B
ALLEGATO I B
VALORI MASSIMI DI CONCENTRAZIONE DI METALLI PESANTI NEI
Allegato I A FANGHI
ALLEGATO I A DESTINATI ALL'UTILIZZAZIONE IN AGRICOLTURA
VALORI MASSIMI DI CONCENTRAZIONE DI METALLI
PESANTI NEI SUOLI AGRICOLI DESTINATI Valore limite
ALL'UTILIZZAZIONE DEI FANGHI DI DEPURAZIONE (mg/kg SS)

Cadmio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
Valore limite Mercurio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
(mg/kg SS) Nichel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300
Piombo . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 750
Cadmio...........................................1,5 Rame . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . .1000
Mercurio...........................................1 Zinco . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . 2500
Nichel..............................................75
CARATTERISTICHE AGRONOMICHE E MICROBIOLOGICHE NEI FANGHI
Piombo......................................... 100
DESTINABILI ALL'UTILIZZAZIONE IN AGRICOLTURA
Rame.............................................100
Zinco..............................................300 Valore limite
Carbonio organico %SS (min.) 20
Nota: sui terreni destinati all'utilizzazione dei fanghi deve Fosforo tot. (P) %SS (min.) 0,4
essere eseguito, prima della somministrazione, un test Azoto tot. %SS (min.) 1,5
rapido di Bartlett e James (allegato II A, rif. 3) per
l'identificazione della capacità del suolo ad ossidare il Cr III a Salmonelle MPN/gSS (max.) 10 (al cubo) E' ammessa l'utilizzazione in
Cr VI. I terreni che, sottoposti a tale test, producono deroga alle caratteristiche agronomiche indicate in allegato, per i
quantità uguali o superiori a 1 (Micron( M di Cr VI non fanghi provenienti dall'industria agro-alimentare.
possono ricevere fanghi contenenti cromo. Per i parametri carbonio organico, azoto totale, fosforo totale i valori
limite di cui all'articolo 3, comma 3, devono essere considerati
quali limiti inferiori di concentrazione.
ART. 41.
………….. 26 anni dopo (Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione).

1. Al fine di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di


depurazione, nelle more di una revisione organica della normativa di
settore, continuano a valere, ai fini dell'utilizzo in agricoltura dei fanghi
di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 27
gennaio 1992, n. 99, i limiti dell'Allegato IB del predetto decreto, fatta
eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per gli idrocarburi policiclici
aromatici (IPA), per le policlorodibenzodiossine e i
policlorodibenzofurani (PCDD/PCDF), per i policlorobifenili (PCB), per
Toluene, Selenio, Berillio, Arsenico, Cromo totale e Cromo VI, per i
quali i limiti sono i seguenti: idrocarburi (C10-C40) ≤1.000 (mg/kg tal
quale), sommatoria degli IPA elencati nella tabella 1 dell'allegato 5
al titolo V della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152, ≤6 (mg/kg SS), PCDD/PCDF + PCB DL ≤25 (ng WHO-TEQ/Kg SS),
PCB ≤0,8 (mg/kg SS), Toluene ≤100 (mg/kg ss), Selenio ≤10 (mg/kg SS) e
Berillio ≤2 (mg/kg SS), Arsenico <20 (mg/kg SS), Cromo totale <200
(mg/kg SS) e Cromo VI <2 (mg/kg SS). Per ciò che concerne i parametri
PCDD/PCDF + PCB DL viene richiesto il controllo analitico almeno una
volta all'anno. Ai fini della presente disposizione, per il parametro
idrocarburi C10-C40, il limite di 1000 mg/kg tal quale si intende
comunque rispettato se la ricerca dei marker di cancerogenicità
fornisce valori inferiori a quelli definiti ai sensi della nota L, contenuta
nell'allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, richiamata
nella decisione 955/2014/UE della Commissione del 16 dicembre 2008,
come specificato nel parere dell'Istituto superiore di sanità protocollo n.
36565 del 5 luglio 2006, e successive modificazioni e integrazioni.
Nota: in considerazione del fatto che il metodo di analisi per la
determinazione del parametro idrocarburi C10-C40 non è in
IDROCARBURI
grado di distinguere tra idrocarburi di origine minerale e
idrocarburi di origine vegetale o animale, e che a conferire la
caratteristica di pericolo e le caratteristiche di inidoneità del
fango allo spandimento sono esclusivamente gli idrocarburi di
origine minerale, tale parametro può essere derogato qualora il Art. 41 Legge 130/2018
produttore dimostri, con metodologie riconosciute a livello
internazionale, nazionale oppure validate dall’autorità di Idrocarburi C10-C40 1000 mg/kg tal
controllo, che nel fango non sono presenti idrocarburi di
origine minerale in concentrazione maggiore di 1000 mg/kg. In
quale
assenza delle predette metodologie, ai sensi della nota L
contenuta nell'allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 il limite di 1000 mg/kg tal quale si intende comunque
richiamata nella Decisione 955/2014/UE, il predetto parametro rispettato se la ricerca dei marker di cancerogenicità fornisce
può essere derogato se la ricerca dei marker di cancerogenicità valori inferiori a quelli definiti ai sensi della nota L, contenuta
fornisce valori inferiori a quelli indicati nella nota ISS 32074 del nell'allegato VI del regolamento (CE) n. 1272/2008 del
23 giugno 2009, sotto riportati. Ciò vale per escludere la Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008,
presenza di idrocarburi di origine minerale. richiamata nella decisione 955/2014/UE della Commissione
Numero d’Indice Numero CAS Nome sostanza Valore limite Sinonimo
del 16 dicembre 2008, come specificato nel parere dell'Istituto
601-032-00-3 50-32-8 Benzo[a]pirene 100 mg/kg Benzo[def]crisene
superiore di sanità protocollo n. 36565 del 5 luglio 2006, e
successive modificazioni e integrazioni
601-041-00-2 53-70-3 Dibenzo[ah]antracene 100 mg/kg
601-034-00-4 205-99-2 Benzo[e]acefenantrilene 1000 mg/kg Benzo[e]fluorantene
601-049-00-6 192-97-2 Benzo[e]pirene 1000 mg/kg
601-035-00-X 205-82-3 Benzo[j]fluorantene 1000 mg/kg
601-036-00-5 207-08-9 Benzo[k]fluorantene 1000 mg/kg
601-033-00-9 56-55-3 Benzo[a]antracene 1000 mg/kg
601-048-00-0 218-01-9 Crisene 1000 mg/kg Benzo[a]fenantrene
Art. 41 Legge 130/2018
Idrocarburi Policiclici Aromatici
Sommatoria IPA ≤6 (mg/kg SS)
sommatoria degli IPA elencati nella tabella 1 dell'allegato 5 al titolo V della parte quarta del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Benzo(a)antracene, Benzo(a)pirene, Benzo(b)fluorantene, Benzo(k,)fluorantene,


Benzo(g,h,i,)perilene, Crisene, Dibenzo(a,e)pirene, Dibenzo(a,l)pirene, Dibenzo(a,i)pirene,
Dibenzo(a,h)pirene Dibenzo(a,h)antracene, Indenopirene, Pirene

Policlorobifenili

PCB ≤0,8 (mg/kg SS)

I PCB sono una famiglia di 209 congeneri e tolti i 17 PCBdl ne rimangono 192
La domanda è: quali di questi devono essere quantificati?
Nota: Sommatoria dei composti policlorobifenilici (28, 52, 95, 99, 101, 110, 128, 138, 146, 149,
151, 153, 170, 177, 180, 183, 187).
PCDD/PCDF + PCB DL ≤25 (ng WHO-TEQ/Kg SS),
Nota: sommatoria dei policloro-dibenzodiossine (PCDD) e
policlorodibenzofurani (PCDF) e dei congeneri dioxin-like (diossina
simili), rappresentati dai numeri 77, 81, 105, 114, 118, 123, 126,
156, 157, 167, 169, 189. Per il calcolo occorre utilizzare i fattori di
equivalenza della seguente tabella (WHO 2005)

Fattori di Equivalenza per il calcolo dei PCB dioxin like


Fattore di
equivalenza
3,3’,4,4’ Tetra - Clorobifenile (PCB 77) 0,0001
3,4,4’,5 Tetra - Clorobifenile (PCB 81) 0,0003
3,3’,4,4’,5 Penta - Clorobifenile (PCB 126) 0,1
3,3’,4,4’,5,5’ Esa - Clorobifenile (PCB 169) 0,03
2,3,3’,4,4’ Penta - Clorobifenile (PCB 105) 0,00003
2,3,4,4’,5 Penta - Clorobifenile (PCB 114) 0,00003
2,3’,4,4’,5 Penta - Clorobifenile (PCB 118) 0,00003
2',3,4,4’,5 Penta - Clorobifenile (PCB 123) 0,00003
2,3,3’,4,4’,5 Esa - Clorobifenile (PCB 156) 0,00003
2,3,3’,4,4’,5' Esa - Clorobifenile (PCB 157) 0,00003
2,3’,4,4’,5,5' Esa - Clorobifenile (PCB 167) 0,00003
2,3,3’,4,4’,5,5' Epta - Clorobifenile (PCB 189) 0,00003
Considerazioni conclusive
• Ancora una volta si è costretti ad evidenziare elementi di criticità nella legislazione
ambientale ed in particolare nelle modalità di legiferare in emergenza in modo non
organico e coordinato.

• Il problema dei “fanghi di depurazione” è oramai arrivato al un punto in cui è alta la


percezione del rischio sanitario da parte della popolazione, preoccupata per un
possibile inquinamento ambientale e delle derrate alimentari quando detti fanghi
vengano riutilizzati in agricoltura.

• Il ciclo dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane è piuttosto
complesso in quanto deve rispondere alla disciplina sulle acque (parte III del D. Lgs.
152/06 e s.m.i.) fino a quando i fanghi rimangono nell’impianto di depurazione che li
ha originati e alla disciplina sui rifiuti (parte IV) quando escono dall’impianto.

• Quando vengono utilizzati devono rispondere alla normativa sull’uso in agricoltura


(D.Lgs.99/92 e oggi anche all’art.41 della Legge 130/2018). L’uso agricolo dei fanghi è
pratica molto comune (46% di utilizzo in agricoltura )

• La disciplina sull’uso agricolo dei fanghi deve essere profondamente innovata


Considerazioni conclusive
• Nella normativa dovrebbero essere considerati anche altri possibili usi
quali ad esempio per i terreni destinati a ripristini ambientali

• Purtroppo, si continua a legiferare in modo disorganico, inserendo


articoli che riguardano importanti aspetti della legislazione ambientale
in decreti legge che nulla hanno a che fare con detta disciplina,
contribuendo alla stratificazione delle leggi ambientali ed ingenerando
difficoltà interpretative delle stesse.

• Sarebbe opportuno avere il tempo necessario per rivedere tutta la


disciplina, assicurando più elevati livelli di tutela ambientale e sanitaria
e un confronto con tutti gli stakeolders del settore per pervenire ad una
norma coerente ed applicabile, in un ottica di maggior chiarezza nelle
procedure e dando maggior possibilità di riutilizzo o smaltimento sul
territorio nazionale.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!
eleonora.beccaloni@iss.it

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