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STUDIO SUGLI EFFETTI DELLA PRATICA YOGA RISPETTO ALLA PAURA DA

PALCOSCENICO E L'ANSIA DA PERFORMANCE NEI MUSICISTI

Uno dei grandi ambiti che investe la psicologia della musica è quello legato agli stati emozionali e
-appunto- psicologici che il musicista si trova ad affrontare nel momento dell'esibizione in
pubblico. Molti individui vivono infatti, nel momento della performance, esperienze di disagio,
paura ed insicurezza peculiari di quella particolare esperienza e spesso circoscritti solamente a quel
determinato momento, ma che, come è facile immaginare, possono influenzarne l'intera carriera
nonché il benessere psicofisico in generale. Lo stato psichico ha infatti ripercussioni importanti su
quello fisiologico (alterazione del battito cardiaco, sudorazione eccessiva, tremito, apnea, ecc), che
costringono il musicista in concerto (o sotto esame/audizione) ad una sorta di lotta contro se stesso.
Particolarmente interessante è il fatto che questi stati di ansia e stress possano manifestarsi
indipendentemente dalla preparazione tecnica del soggetto e dal suo livello (si presentano nel
giovane studente come nel solista affermato) ed è quindi importante condurne uno studio il più
ampio ed approfondito possibile per poter comprenderne sempre più chiaramente i meccanismi
scatenanti e poter elaborare quindi dei percorsi positivi di superamento dello stato di disagio.
Molti sono già i metodi che nel corso del secolo scorso hanno proposto delle tecniche di gestione
della paura da performance o sono state applicate anche in questo ambito (training autogeno,
tecnica Alexander, metodo Feldenkreis, meditazione, ecc): una delle caratteristiche comuni a queste
pratiche e, sembra, imprescindibile per ottenere risultati positivi è la consapevolezza corporea,
declinata in diverse varianti (respiro, rilassamento e potenziamento muscolare, postura, movimento
consapevole del corpo, ascolto del corpo e dei suoi ritmi) e la connessione mente-corpo.
In questa ottica sembra interessante uno studio recente condotto da Sat Bir S. Khalsa, Stephanie M.
Shorter, Stephen Cope, Grace Wyshak e Elyse Sklar riguardo gli effetti della pratica dello yoga sui
musicisti. In sintesi lo yoga (o, meglio, le diverse pratiche riconducibili a questo termine) è una
pratica che allena la mente e il corpo incorporando diverse tecniche di meditazione, respirazione
controllata, esercizi fisici, di postura e di stretching che migliorano la forza, la flessibilità e la
consapevolezza corporea. E' ormai dimostrato da diversi studi come questa attività abbia influssi
positivi sul benessere psico-fisico della persona e ci siano numerosi riscontri positivi nella
riduzione dello stress, di stati depressivi e ansiosi e nel rafforzamento della consapevolezza
corporea. Per queste caratteristiche, si è ipotizzato un effetto benefico anche per quanto riguarda
l'attività artistica, in particolare musicale, e i problemi di stress correlati ed è stato effettuato uno
studio che ha coinvolto un gruppo di 15 musicisti a cui è stato proposto un'esperienza intensiva di
yoga e "yoga lifestyle", uno di 15 musicisti che hanno seguito solo un corso di yoga e meditazione
e un gruppo di controllo di altri 15 musicisti che non ha partecipato a nessuna di queste attività.
Sono stati monitorati, tramite questionari all'inizio e alla fine dell'esperimento di due mesi (e poi
dopo un periodo più lungo di 10 mesi), i livelli di stress, negatività, mancanza di sonno, ansia da
performance. I questionari utilizzati sono stati:
-"The Performance Anxiety Questionnaire" (PAQ) di Cox and Kenardy
-"The Profile of Mood States" (POMS)
-"The Performance-Related Musculoskeletal Disorders" (PRMD)
-The Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI)
-"The Perceived Stress Scale"
L'esito dei questionari ha mostrato una netta differenza tra i due gruppi partecipanti a sessioni di
yoga e meditazione rispetto al gruppo di controllo per quanto riguarda la gestione dell'ansia durante
la performance e le conseguenze fisiche di questo stato. Tutti i partecipanti dei due gruppi "attivi"
hanno riscontrato dei miglioramenti a livello fisico per quanto riguarda la forza e la flessibilità ed
una minore tensione muscolare. Sopratutto le tecniche di respirazione sono state evidenziate come
fondamentali per la gestione dell'ansia prima della performance. Non ci sono stati cambiamenti
evidenti invece per quanto riguarda la quantità del sonno e nella scala dello stress.
Interessante notare che i dati più alti nell'indicazione dello "stress da concerto" fossero stati dati
dalle partecipanti di sesso femminile.
Sebbene lo studio abbia degli evidenti limiti (principalmente il numero di partecipanti, il fatto che
fossero volontari e che si svolgesse all'interno dell'ambiente molto particolare di un corso estivo
particolarmente prestigioso), i risultati sembrano corroborare l'ipotesi di partenza di un positivo
beneficio in campo musicale (oltre che globale) per gli individui che praticano con costanza e
regolarità attività di yoga.

Articolo di riferimento: https://link.springer.com/article/10.1007/s10484-009-9103-4

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