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INDICE
INTRUDUZIONE pag. 3
1. LA TEORIA DEI NON LUOGHI » 4
1.1 DEFINIONE DI NON-LUOGO » 4
1.2 LE FUNZIONI DEL NON-LUOGO » 5
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INTRODUZIONE
“L’alternanza lavoro-riposo è sempre esistita nella
storia dell’uomo per necessità fisiologiche e psichiche
ed ora questo binomio si è fatto molto più intenso” e le
persone cercano di ritagliarsi il loro momento di riposo
anche in diversi momenti della giornata.
G.Rocca
Nella seguente tesina si analizzano le caratteristiche dei nonluoghi, definiti principalmente da Marc
Augé che applica gli strumenti dell’etnologia allo studio del mondo contemporaneo. Nei suoi testi,
utilizza gli strumenti analitici e teorici della disciplina, alle condizioni della vita culturale presente.
Successivamente si analizzano le differenti tipologie dei parchi divertimento, intesi nella loro
eccezione di nonluogo, mediante un’analisi basata su un’ indagine sul campo, avente come oggetto
il parco divertimento Disneyland Paris.
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I NON LUOGHI . UNA ESPRESSIONE DEL CONSUMO
Nel seguente capitolo si analizzano le caratteristiche dei nonluoghi definiti della letteratura.
Secondo la rappresentazione elaborata nel 1992 da Marc Augé, etnologo francese che inizia ad
applicare gli strumenti dell’etnologia allo studio del mondo contemporaneo, utilizza gli strumenti
analitici e teorici della disciplina alle condizioni della vita culturale presente.
Nel seguente paragrafo è elaborata la definizione di nonluogo secondo Marc Augè: surmodernité e
non-lieux1. Nello specifico per giungere al concetto di nonluogo, si deve mettere in evidenza il
concetto di surmodernità inscindibile da quello di nonluogo.
Con il termine “surmodernità” si definisce una nuova modernità che ha sostituito quella precedente
del XVIII e XIX secolo per le sue caratteristiche di esasperazione e complicazione della realtà, del
tempo e dello spazio; ciò che contempla lo spettatore della modernità, sono il passaggio dell’antico
al nuovo, mentre la surmodernità fa dell’antico e della storia, uno spettacolo specifico.
“La surmodernità sarebbe l’effetto combinato di un’accelerazione della storia, di un restringimento
dello spazio e di un’individualizzazione dei destini”2. Si sostiene che essa sia risultante
simultaneamente delle tre figure dell’eccesso3 e trova naturalmente la sua espressione completa nei
nonluoghi che sono lo “spazio” della surmodernità, spazio segnato da una contraddizione: ha a che
fare con individui solo quando sono identificati, socializzati e localizzati solo all’entrata e all’uscita.
A tal proposito si definiscono i luoghi4 e i nonluoghi due polarità sfuggenti, poiché il primo non si
cancella mai totalmente e il secondo non è mai compiuto totalmente, la distinzione tra i due passa
piuttosto attraverso l’opposizione del luogo con lo spazio. Essi sono sempre altamente interlegati e
1
Augè Marc, “Nonluoghi, introduzione a un’antropologia della surmodernità”, Eleuthera 1992
2
Augè Marc, “Nonluoghi, introduzione a un’antropologia della surmodernità”, Eleuthera 1992
3
http://www.wikipedia.it: La condizione di surmodernità rappresenta il verso della medaglia il cui rovescio è stato
costituito dalla postmodernità ed è definita dallo stesso Augé attraverso la figura dell'eccesso, nelle sue declinazioni di
eccesso di tempo, eccesso di spazio ed eccesso dell'individuo o dell'ego.
L'eccesso di tempo si risolve in una difficoltà di pensare il tempo a causa della sovrabbondanza di avvenimenti del
mondo contemporaneo.
L'eccesso di spazio è anch'essa una trasformazione accelerata del mondo contemporaneo che porta da un lato al
restringimento del pianeta rispetto alla conquista dello spazio e, dall'altro, alla sua apertura grazie allo sviluppo dei
mezzi di trasporto rapido. In questa dimensione nascono e si moltiplicano i nonluoghi.
L'eccesso di ego si manifesta nel momento in cui, come avviene nelle società occidentali, l'individuo si considera un
mondo a sé: si ha cioè un'individualizzazione dei riferimenti poiché l'individuo si propone di interpretare da sé stesso
per se stesso le informazioni che gli vengono date
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spesso è difficile distinguerli. Raramente esistono in forma pura: non sono semplicemente uno
l’opposto dell’altro ma fra essi vi è una serie di sfumature.
I nonluoghi sono prodotti della società moderna capaci di integrare in se i luoghi storici
confinandoli e banalizzandoli in posizioni limitate e circoscritte alla stregua di curiosità o oggetti
interessanti; spazi in cui milioni di individualità s’incontrano senza entrare in relazione, essi sono
incentrati solamente sul presente e altamente rappresentativi della nostra epoca che è caratterizzata
dalla precarietà assoluta dal transito, dal passaggio e da un individualismo solitario. Le persone
transitano nei nonluoghi ma nessuno vi abita.
Il paragrafo seguente descrive il non luogo e le sue caratteristiche, in quanto se i luoghi tradizionali
presuppongono una società sostanzialmente sedentaria, i nonluoghi sono i nodi e le reti di un mondo
senza confini e, dal punto di vista architettonico, sono gli spazi dello standard, strutture dove nulla è
lasciato al caso, al loro interno è calcolato il numero dei decibel, la lunghezza dei percorsi, la
frequenza dei luoghi di sosta, il tipo e la quantità di informazioni. Sono identici a Milano, a New
York, a Londra o a Hong Kong. L’utente sembra non curarsi che i centri commerciali siano, in gran
parte, uguali. Questo, piuttosto, lo rassicura. Possiamo definire i parchi divertimento come un
“nonluogo”.
Secondo quanto definito nel nonluogo, si è socializzati, identificati e localizzati solo in occasione
dell'entrata o dell'uscita (o da un'altra interazione diretta) nel/dal nonluogo, per il resto del tempo si
è soli e simili a tutti gli altri utenti/passeggeri/clienti che si ritrovano a recitare una parte che implica
il rispetto delle regole. La società che si vuole democratica non pone limiti all'accesso ai nonluoghi,
a patto che si rispettino una serie di regole: poche e ricorrenti. Farsi identificare come utenti
solvibili, attendere il proprio turno, seguire le istruzioni, fruire del prodotto e pagare5.
Il rapporto fra nonluoghi e i suoi abitanti avviene solitamente tramite simboli (parole o voci
preregistrate). L'esempio lampante sono i cartelli affissi negli aeroporti vietato fumare oppure non
superare la linea bianca davanti agli sportelli. L'individuo nel nonluogo perde tutte le sue
caratteristiche e i ruoli personali per continuare ad esistere solo ed esclusivamente come cliente o
fruitore. Il suo unico ruolo è quello dell'utente, questo ruolo è definito da un contratto più o meno
tacito che si firma con l'ingresso nel nonluogo.
5
AUGE’M.,Nonluoghi, 1992, tr.it. Milano,Eleuthera 1993
5
Le modalità d'uso dei nonluoghi sono destinate all'utente medio, all'uomo generico, senza
distinzioni. Non più persone ma entità anonime: Il cliente conquista dunque il proprio anonimato
solo dopo aver fornito la prova della sua identità, solo dopo aver, in qualche modo, controfirmato il
contratto. Non vi è una conoscenza individuale, spontanea ed umana. Non vi è un riconoscimento di
un gruppo sociale, come siamo abituati a pensare nel luogo antropologico6. Una volta l'uomo aveva
una anima e un corpo, oggi ha bisogno anche di un passaporto, altrimenti non viene trattato da
essere umano così scriveva il novelliere e saggista Stefan Zweig: da quel tempo il processo di
disindividualizzazione della persona è andato così di seguito progredendo.
6
AUGE’ M.1993 Nonluoghi. Milano, Elèuthera. Definizione di luogo antropologico è quella delimitazione sociale del
suolo che organizza la geografia economica, sociale, politica e religiosa di un gruppo in un ordine vincolante e
comunque evidente che la sua trascrizione nello spazio si presenta come una seconda natura.
6
2. I PARCHI DIVETIMENTI. ESEMPIO DI NON LUOGO
Il seguente capitolo, illustra le differenti tipologie dei parchi divertimento, intesi nella loro
eccezione di nonluogo, mediante un’analisi, basata su un’ indagine sul campo avente come oggetto
il parco divertimento Disneyland Paris.
Nel paragrafo si procede ad un’analisi dei parchi divertimento in quanto essi sono una espressione
dei nonluoghi, poiché ne possiedono tutte le caratteristiche, come già affermato nel capitolo
precedente, in termini di modalità d’uso e funzionalità.
Il concetto di parco di divertimento come oggi viene inteso nasce essenzialmente negli Stati Uniti
con Disneyland negli anni cinquanta. A differenza del luna park, che può essere definito come
un'area con ingresso libero dove vengono esibite attrazioni meccaniche che possono essere anche
smontabili e trasportabili, il parco divertimenti ha come idea di base la realizzazione di un mondo o
di una città fantastica, dove il visitatore può estraniarsi dalla realtà. L'idea vincente del parco
divertimenti infatti non risiede nelle singole attrazioni presenti al suo interno bensì nella ricreazione
di un luogo immaginario, con strade e vie principali, negozi, ristoranti e mezzi di trasporto. Prima di
Disneyland strutture simili di fatto sono assenti7.
Queste strutture rientrano nella classificazione dei parchi di divertimento con il nome di Parchi e
tema, dove il primo a essere costruito fu, appunto, Disneyland in California nel 1955 che diete
inizio a molte ispirazioni per investitori di tutto il mondo. Queste strutture sono concepite intorno
ad un tema base che può essere preso dalla storia, dal cinema, dall’ambiente o come il caso
Disneyland, dai fumetti. In Italia i Parchi divertimento a tema più famosi sono due: Gardaland
inaugurato nel 1975 sulle Rive del Garda, e Mirabilandia nel 1992 sulla Riviera Romagnola;
Seguendo la classificazione si trovano i Parchi d’attrazione meccanici o luna park, che presenta solo
attrazioni di tipo meccanico che possono essere stabili come ad esempio il LunEur a Roma con
prossima riapertura prevista fine 2011 per la messa in sicurezza e nuove attrazioni, o itineranti.
Parchi Didattici che parte da un tema scientifico, archeologico o storico, è una sorta di museo
all’aperto con attrazioni e spettacoli ad esempio il Parco Oltremare, dedicato alla vita marina.
7
CUTRUFO M. “Parchi a tema e nuove risorse competitive” in Celant A., Ferri M., L’Italia. Il declino economico e la
forza del turismo, Marchesi, Roma, 2009
7
I Parchi Acquatici, che in Italia è le più diffuse, consiste in grandi piscine, percorsi d’acqua con
scivoli di vario genere, e anche qui ne possiamo elencare tanti tra i più importanti abbiamo
Acqualandia di Venezia, Acquafan di Riccione, Zoomarine di Roma, Etnaland di Catania.
I Parchi di Miniature, sono la ricostruzione di regioni o stati interi come Miniatura di Rimini
inaugurato negli anni 70 e Minitalia-Leolandia Park di Capriate S. Gervasio (BG).
I Parchi Ambientali e Parchi Avventura, che ultimamente stanno caratterizzando i parchi
divertimento in Italia sono luoghi dove è possibile mettere alla prova le proprie doti psico-fisiche e
di equilibrio.
Il settore Parchi Divertimento in Italia è in costante crescita ed evoluzione l’Italia può vantare un
numero elevato di Parchi divertimento, ma per lo più sono appunto parchi acquatici, faunistici e di
avventura. Negli ultimi anni sono stati proposti alle autorità locali molti progetti per nuovi parchi di
vario genere ma solo alcuni sono stati inaugurati come nel maggio di quest’anno Rainbow
Magicland di Valmontone (RM), alcuni frenati dalle burocrazie e da motivazioni ambientali, e altri
ancora in attesa d’inizio lavori, tra cui il parco a tema sulla storia di Roma antica, con la
ricostruzione del Colosseo, del Circo Massimo, dei Fori, di Ostia antica dando la possibilità di
rivivere come da protagonista i momenti più importanti sulla fondazione di Roma.
I progetti moderni al contrario di quelli passati si avvicinano sempre di più al concetto di resort, e
sono composte oltre che all’area divertimento, da aree commerciali, outlet, ristorazione, cinema,
con aree sportive e tutto ciò che fa intrattenimento.
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2.2 L’ESPERIENZA DI DISNEYLAND
Si procede nel paragrafo seguente all’analisi basata su un’ indagine sul campo avente come oggetto
il parco divertimento Disneyland Paris. L’indagine sul campo è stata condotta mediante l’utilizzo di
strumenti quali, foto, interviste, raccolta di riviste e di un’attenta osservazione dei luoghi e dei
servizi.
Disneyland Paris è un parco divertimenti ispirato ai temi della Disney, situato a Marne-la-Vallée,
vicino a Parigi. Esso di compone di due parchi a tema, Disneyland park e Walt Disney Studios park.
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http//:www.disneylandparis.it/:
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È di proprietà della società francese Euro Disney R.C.A., il cui 39.781% delle azioni è nelle mani di
The Walt Disney Company, il 10% da un principe saudita ed il restante è detenuto da azionisti di
minoranza9.
La costruzione iniziò nel 1988 ed il complesso aprì ufficialmente il 12 aprile 1992 con il nome di
Euro Disney Resort. Il parco a tema incontrò le proteste di coloro che temevano che la presenza di
un parco Disney in Francia avrebbe potuto scontrarsi con la cultura francese a causa della sua
influenza americana.
Dalla sua apertura si è più volte modificato il proprio nome, fino a quando nel 1995 Disneyland
Resort Paris raggiunse finalmente il profitto dato dalla combinazione dei diversi elementi quali il
cambio di nome, l'aggiunta di nuove attrazioni e il riassetto dell'intero complesso per essere più
vicini alle esigenze europee.
Nel 2002, Disneyland Resort Paris introdusse il suo secondo parco a tema, Walt Disney Studios
park. Decimo parco a tema Disney nel mondo, il parco Walt Disney Studios aprì con l'obiettivo di
trattenere i visitatori nel complesso per più giorni, ma il parco fu subito criticato per non avere
sufficienti attrazioni, molte delle quali erano delle vere e proprie copie di attrazioni presenti
all'interno di Disney-MGM Studios nel Walt Disney World in Florida.
Oggi, con quindici milioni di visite nel 2010, Disneyland Paris è la destinazione turistica più visitata
in Europa, secondo i tour operator in Francia nel 2010, il 51% dei ospiti erano francesi, il 12% dal
Regno Unito, il 12% dal Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), il 9% dalla Spagna, il 4%
dell’ Italia, il 2% dalla Germania e il 9% dal resto del mondo10.
Disneyland Paris ha suscitato tante polemiche, ma nello stesso tempo è un impatto molto positivo
sulla comunità, generando più di 56.000 posti di lavoro indiretti e indotti, tra cui più di 14.500
impiegati presso il Resort, comprende appunto i due parchi a tema che offre cinquantatre attrazioni
emozionanti.
Parco Disneyland cattura la meraviglia e la fantasia di un classico parco a tema Disney, è diviso in
cinque componenti dove sono rappresentate a sua volta in cinque paesi magici con emozionanti temi
tra cui Adventurelend, il mondo dell’avventura e del mistero, in un mondo tutto nuovo fatto di
brivido e di emozioni insieme a Indiana Jones; Frontierland, La conquista del West, si rivive le
leggende del Far West, tramite un battello a vapore a pale e il trenino della miniera con Big Thunder
Mountain. Main Street U.S.A, si tratta della ricostruzione di una tipica cittadina americana del
Missouri degli inizi del 1900 in cui ha vissuto Walt Disney da piccolo. All'ingresso si può trovare una
9
http://www.disneylandparis.it/:
10
http://www.wikipedia.it/:
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stazione ferroviaria e alla fine della via (Main Street) si trova il castello della Bella Addormentata nel
bosco (Sleeping Beauty Castle); Fantasyland, con la magia dei classici Disney che hanno ispirato la
storia come Peter Pan, Pinocchio, Bianca neve e i sette nani, Dumbo, Alice e il curioso labirinto e
molti altri ancora con le loro fiabe che diventano realtà; Discoveryland, è il luogo dove prendono vita
le profezie sul futuro dei grandi geni visionari dal passato al presente;
Walt Disney Studios Park offre quattro studi “cinematografici” scoprendo la magia di film-making,
con le meraviglie del cinema e della televisione con azioni ed effetti speciali in 3 D e 4 D.
Al Disneyland Resort le sistemazioni alberghiere sono molto varie, con una offerta in grado di
soddisfare tutte le esigenze, dagli alberghi a 5 e più stelle, extra lusso ad alternative più economiche
compreso un campeggio, in altre parole non ci sono scuse per non alloggiare nei pressi di Marne-
laValèè.
Dato le sue caratteristiche Disneyland è considerato un nonluogo, avente un impatto positivo per
l’economia basando il rapporto con i suoi abitanti/fruitori mediante un’attenta espressione dei
singoli.
Secondo quanto raccolto sul campo nel varcare i cancelli non ci sono più le differenze etniche,
culturali, non si è grandi o piccini ma un'unica entità si entra in un mondo di fiaba che tutti noi
vorremmo recitare, dove tutti i problemi, i pensieri, le preoccupazioni che un essere umano può
avere scompaiono come per magia e si entra in una favola dove ogni piccolo particolare anche
l’aiuola con il fiorellino curato, o le doppie fontanelle per grandi e bambini, trasmette serenità, si
respira un aria di gioia, all’interno del parco ci si trova in un atmosfera magica, vedi famiglie che si
tengono per mano che ridono o mangiano un gelato in tranquillità senza fretta, senza tempo.
Secondo quanto definito dalle modalità d’uso11 dei nonluoghi, in quanto destinate all’utente tutto
questo è permesso dalla grande organizzazione che c’è dietro ad un parco di divertimento cosi
grande, ai servizi offerti, noleggio e al parcheggio di sedie a rotelle e passeggini, spazi riservati ai
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http:// www.wikipedia.it/: teoria di Christaller. intende spiegare, in virtù di un esame deduttivo e generale, la
distribuzione dei centri urbani, la loro forma e struttura gerarchizzata sul territorio per approdare a fornire un
fondamento razionale (smentendo le precedenti tesi che sposavano l'idea dell'ubicazione casuale) alla loro sistemazione
che, secondo il suo modello, avveniva per aree gravitazionali.Da un punto di analisi strettamente funzionalistico le città
possono distinguersi a seconda della funzione che rivestono: attiva, se dirette a praticare attività produttive e lavorative,
passiva se ridotte sul piano esclusivamente residenziale.
Le ipotesi economiche sottostanti al modello sono:
1. Ottimalità del comportamento dei consumatori (minimizzazione dei costi di trasporto: aree di mercato non
sovrapposte);
2. Spazio geografico omogeneo: l'agglomerazione delle attività nasce per ragioni economiche e non fisico-geografiche);
3. Costo di trasporto proporzionale alla distanza percorsa;
4. Presenza di economie di scala (implicite nel concetto di soglia);
5. Equità nell’offerta del servizio: è implicita nell’affermazione della necessaria copertura dell’intero territorio, in modo
che tutti i consumatori abbiano accesso a tutti i servizi e beni.
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fumatori, pronto soccorso, all’ innovazione del Fastpass per accedere più velocemente alle
attrazioni riducendo i tempi di attesa.
Dalle domande rivolte ai visitatore si è potuto osservare un entusiasmo iniziale che però andando
verso le ore serali si è potuto notare un cambiamento di umore nelle persone, bambini stanchi,
genitori e ragazzi che s’iniziano ad innervosire, pensano solo a trovare un posto per sedersi e
rilassarsi un po’, in quanto trascorrere una giornata con una media di trentacinque attrazioni per
visitatore12, stressa la mente.
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Tutta l’analisi è stata basata su un’esperienza giornaliera
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CONCLUSIONI
In conclusione l’individuo, nel nonluogo, perde tutte le sue caratteristiche e i ruoli personali per
esistere solo esclusivamente come cliente o utilizzatore. Si è socializzati ed identificati solo in
occasione dell’entrata o dell’uscita nel/dal nonluogo, per il resto del tempo si è soli e simili come
tutti gli altri, utenti, passeggeri e clienti che si ritrovano a recitare una parte che implica il rispetto
delle regole. Definire Disneyland un nonluogo, porta i suoi visitatori ad essere paragonati a dei
semplici fruitori, in grado di emozionarsi nell’attesa della grande parata serale, con grandi carri
pieni di luci colorate che illuminano la notte e l’immaginazione si accende con tutti i protagonisti
della Disney che tra un ballo e l’altro salutano come un degno finale di una favolosa giornata, dove
si è sognato ad occhi aperti, si conclude guardando su in alto al cielo, che risplende di incredibili
fuochi d’artificio, dietro lo sfondo del castello della Bella Addormentata nel Bosco.
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BIBLIOGRAFIA
AUGE’ Marc, “Nonluoghi, introduzione a un’antropologia della surmodernità”, Eleuthera 1992
AUGE’ Marc, Nonluoghi, Elèuthera, Milano maggio 2009
AUGE’ Marc, Rovine e macerie, Il senso del tempo 2004
CUTRUFO M. “Parchi a tema e nuove risorse competitive” in Celant A., Ferri M., L’Italia. Il
declino economico e la forza del turismo, Marchesi, Roma, 2009
DE CERTEAU M. L’invention du quotidien 1990
FABIETTI Luca, Storia dell’antropologia 2001
GAROFALO M. (2008), I nonluoghi, Nova100, Il sole 24ore.com
SITOGRAFIA
http://www.disneylandparis.it/
http://www.raimbow.it/
http:// www.wikipedia.it/ teoria di Christaller
http://www.wikipedia.it/
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