L eq =μ
2
k znm (35)
C eq = 2
ω μ
dove
k znm= √k −k tnm
2 2
(2)
19
nella (2) k 2 =ω2 ϵμ è funzione di ω mentre k 2tnm è una costante
dipendente da n e m, ma indipendente da ω . Possiamo allora
calcolare la pulsazione ωtnm che annulla la (2)
k tnm
ωtnm= ϵμ (3)
2 2
per ω > ωtnm il radicando della (2) k −k tnm >0 e quindi la
radice ammette una determinazione reale positiva (corrispondente
a una propagazione nel verso positivo delle z), ma per ω < ωtnm
2 2
il radicando della (2) k −k tnm <0 e quindi la radice non ammette
una determinazione reale ma due determinazioni immaginarie,
quella immaginaria positiva corrisponde a un campo che cresce
nella direzione positiva delle z ed è in contrasto con la natura
passiva del mezzo, l'altra immaginaria negativa corrisponde a un
campo che si attenua nella direzione delle z positive, tale
attenuazione, non, però, associata a dissipazione di potenza, è di
tipo reattivo.
Da un punto di vista fisico la condizione (3) implica
k z =0 , k tnm =k e quindi tornando all'analisi del modo come
interferenza di onde piane, come indicato nelle (1), (2) e (3) del
primo paragrafo (quindi per m=0 e n=1), il caso k z =0 , k t =k
consiste nel considerare un'onda piana che incide ortogonalmente
su un piano conduttore, si riflette e l'interferenza tra le due onde si
annulla su un altro piano che, alla frequenza a cui questo
fenomeno si verifica, dista mezza lunghezza d'onda dal primo, a
frequenze più basse non è più possibile la presenza di due onde
piane, all'interno della guida possiamo solo trovare un campo
reattivo che non si propaga.
In relazione al singolo modo (n,m) otteniamo quindi che
20
k znm= √k −k tnm =βnm ∈ℜ , sse ω> ω tnm
2 2
(4)
k znm= √k −k
2 2 –
tnm =− j αnm ∈ ℑ , sse ω< ωtnm
k t10 = π
a
ωt10 = π (5).
a ϵμ
√
2
k z10= k −( π )
2
a
1 1
P ( z)=∫S E ×H ⋅i z dS =∫S E t ×H t ⋅i z dS =
2 2 (6).
1
∫S V ( z) e t × I ( z) h t⋅i z = V ( z) I ( z)
2
dove
21
V ( z)=V exp [−ik znm z ]
V
(7)
I (z)= nm exp[−ik znm z ]
Z TE
nella valutazione della (8) abbiamo tenuto conto che k znm =βnm
per ω > ωtnm è reale positiva e quindi in tal caso la potenza è una
potenza attiva, al contrario per ω < ωtnm
1 V
P= V exp[−ik znm z ] nm exp[ik znm z ]=
2 Z TE (9)
1 V αnm 1 2
V nm exp[−2 α nm z ]= j ωμ ∣V ∣ exp[−2 α nm z ]
2 Z TE 2
22