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nelle (34) n e m sono interi o nulli, ma non contemporaneamente

nulli, entrambi gli indici nulli danno un campo nullo.


Concludendo in una guida metallica rettangolare si possono
propagare una doppia infinità numerabile di modi ad ogn'uno dei
quali possiamo associare una linea di trasmissione equivalente,
che, scegliendo le costanti di separazione come indicato in
precedenza, ha i parametri

L eq =μ
2
k znm (35)
C eq = 2
ω μ

In particolare il modo che si propaga con il k z più grande è detto


fondamentale.

Il fenomeno del cut-off nelle guide metalliche

Abbiamo mostrato che in una guida metallica a sezione


rettangolare si possono propagare infiniti modi. L'ampiezza del
generico modo (n,m) è costituita da due onde di tensione e di
corrente equivalenti propagantesi con costante di propagazione
k znm , consideriamo per semplicità la sola onda che si propaga
nella direzione delle z positive

V ( z)=V exp [−ik znm z ]
V

(1)
I (z)= nm exp[−ik znm z ]
Z TE

dove

k znm= √k −k tnm
2 2
(2)

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nella (2) k 2 =ω2 ϵμ è funzione di ω mentre k 2tnm è una costante
dipendente da n e m, ma indipendente da ω . Possiamo allora
calcolare la pulsazione ωtnm che annulla la (2)

k tnm
ωtnm= ϵμ (3)

2 2
per ω > ωtnm il radicando della (2) k −k tnm >0 e quindi la
radice ammette una determinazione reale positiva (corrispondente
a una propagazione nel verso positivo delle z), ma per ω < ωtnm
2 2
il radicando della (2) k −k tnm <0 e quindi la radice non ammette
una determinazione reale ma due determinazioni immaginarie,
quella immaginaria positiva corrisponde a un campo che cresce
nella direzione positiva delle z ed è in contrasto con la natura
passiva del mezzo, l'altra immaginaria negativa corrisponde a un
campo che si attenua nella direzione delle z positive, tale
attenuazione, non, però, associata a dissipazione di potenza, è di
tipo reattivo.
Da un punto di vista fisico la condizione (3) implica
k z =0 , k tnm =k e quindi tornando all'analisi del modo come
interferenza di onde piane, come indicato nelle (1), (2) e (3) del
primo paragrafo (quindi per m=0 e n=1), il caso k z =0 , k t =k
consiste nel considerare un'onda piana che incide ortogonalmente
su un piano conduttore, si riflette e l'interferenza tra le due onde si
annulla su un altro piano che, alla frequenza a cui questo
fenomeno si verifica, dista mezza lunghezza d'onda dal primo, a
frequenze più basse non è più possibile la presenza di due onde
piane, all'interno della guida possiamo solo trovare un campo
reattivo che non si propaga.
In relazione al singolo modo (n,m) otteniamo quindi che

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k znm= √k −k tnm =βnm ∈ℜ , sse ω> ω tnm
2 2 
(4)
k znm= √k −k
2 2 –
tnm =− j αnm ∈ ℑ , sse ω< ωtnm

Ogni modo si propaga, quindi, solo per pulsazioni superiori alla


pulsazione ωtnm di taglio del modo. Il modo che ha la pulsazione
di taglio più bassa e che, quindi, si riesce a propagare prima, è il
modo fondamentale. Nel caso di guida metallica rettangolare,
assumendo a>b, il modo fondamentale è il TE 10 a cui compete

k t10 = π
a
ωt10 = π (5).
a ϵμ


2
k z10= k −( π )
2
a

La pulsazione di taglio del modo fondamentale è detta pulsazione


di taglio o di cut-off della guida, in quanto al di sotto di tale
pulsazione non si può propagare alcun modo, possiamo, quindi
dire che una guida metallica semplicemente connessa si comporta
come un filtro passa alto.
A questo chiariamo meglio la caratteristica reattiva del campo in
una guida sotto taglio (a frequenze inferiori a quella di taglio),
assumendo sempre che in guida vi sia un campo del tipo descritto
nella (1), alla generica sezione possiamo scrivere il flusso di
potenza

1  1 
P ( z)=∫S E ×H ⋅i z dS =∫S E t ×H t ⋅i z dS =
2 2 (6).
 1 
∫S V ( z) e t × I ( z) h t⋅i z = V ( z) I ( z)
2

dove
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V ( z)=V  exp [−ik znm z ]
V

(7)
I (z)= nm exp[−ik znm z ]
Z TE

per ω > ωtnm



1  V  1  2 βnm
P= V exp[−ik znm z ] nm  exp[ik znm z ]= ∣V ∣ ω μ (8)
2 Z TE 2

nella valutazione della (8) abbiamo tenuto conto che k znm =βnm
per ω > ωtnm è reale positiva e quindi in tal caso la potenza è una
potenza attiva, al contrario per ω < ωtnm

1  V 
P= V exp[−ik znm z ] nm  exp[ik znm z ]=
2 Z TE (9)
1  V  αnm 1  2
V nm  exp[−2 α nm z ]= j ωμ ∣V ∣ exp[−2 α nm z ]
2 Z TE 2

dove abbiamo tenuto in conto che per ω < ωtnm k znm=− j α nm è


un immaginario negativo, per cui la potenza alla generica sezione
risulta puramente reattiva e diminuisce con z.

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