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C1 Comprensione e produzione scritta

1. Italiani al volante

1. Prima di leggere: conosci le parole legate alla guida?


Abbina le parole alle immagini.
a. il clacson
b. la pattuglia stradale
c. i fari
d. le strisce pedonali

1. ....................... 2. ....................... 3. ....................... 4. .......................

2. Leggi l’articolo e poi abbina i titoli ai paragrafi corrispondenti.

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Titoli

a. Il linguaggio delle auto


b. I pedoni e gli stranieri in Italia
c. L’uso del clacson
d. Il mistero delle strisce scolorite
e. Segnali con i fari
f. Il “privilegio” di attraversare a piedi

Paragrafi

1. Nelle strade del mondo, davanti alle strisce pedonali, le automobili, in genere si fermano.
Dove non accade è perché non hanno le strisce, o non hanno le strade. In Italia siamo
speciali. Abbiamo strade (piene) e strisce (sbiadite); ma le automobili raramente si
fermano. Anticipano, posticipano, rallentano, aggirano. Passano dietro, schizzano davanti.
Il pedone si sente un torero, ma i tori almeno si possono infilzare.
2. Qualche volta, tuttavia, una santa, un matto o un forestiero si fermano. Osservate cosa
accade. I conducenti che seguono frenano, mostrando di essere irritati: hanno rischiato il
tamponamento, e per cosa? Per un pedone, che in fondo poteva aspettare che la strada
fosse libera. Il pedone, dal canto suo, assume una patetica aria di riconoscenza. Ha
dimenticato che sta esercitando un diritto. Vede solo la concessione, il privilegio insolito,
il trattamento personalizzato: attraversa e ringrazia. […]

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3. Un giornalista americano scriveva una trentina d’anni fa: “Non è chic essere un pedone
in Italia. È di cattivo gusto”. Se è cambiato qualcosa, è cambiato in peggio. Nella brutale
gerarchia della strada, tra le auto e i pedoni si sono inseriti i motorini (le biciclette
no: quelle sono compagne di sventura). Certo, rispetto ad allora, le auto frenano
meglio. Ma scoprire il buon funzionamento di un Abs a due metri dalle caviglie non è
una consolazione. A meno che non siate di quelli che arrivano in Italia e trovano tutto
pittoresco. In questo caso meritereste tutto quello che vi dovesse succedere. E in una
strada italiana, non so se l’avete capito, può succedervi di tutto.
4. Se gli esseri umani si esprimono attraverso le corde vocali, la lingua, gli occhi e le mani –
sostiene lo scrittore John Updike – le auto usano clacson e fari. Un suono breve significa
“Salve!”. Un suono lungo “Ti odio!”. Lampeggiare con i fari vuol dire “Passa tu”. Che dire?
Updike ha scritto romanzi magistrali, ma la sua semantica automobilistica è elementare.
Guardatevi intorno. In Italia le macchine non soltanto parlano: commentano, insultano,
insorgono, insinuano, tengono corsi universitari. […] E noi le capiamo.
5. Con il clacson componiamo sinfonie. Lo usiamo meno di un tempo, ma resta uno
strumento espressivo, allusivo, occasionalmente offensivo. Un suono secco indica “Ehi,
quel parcheggio l’ho visto prima io!”, oppure “Sveglia! Il semaforo è diventato verde!”.
Un altro suono, lungo e desolato, domanda “Di chi è quella macchina di fronte al mio
portone?”. […] Non è disturbo delle quiete pubblica. È una forma di virtuosismo superfluo:
non l’unica, in Italia.
6. E il lampeggio? Non vuol dire “Passa tu”; vuol dire, invece, “Passo io” (lo straniero che
ignora questo linguaggio, lo fa a suo rischio e pericolo). Sulle autostrade, in corsia di

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sorpasso, significa “Fammi passare”. Quando appare immotivato, serve a segnalare la
presenza di una pattuglia della polizia stradale. È uno dei rari casi in cui noi italiani –
felici di gabbare l’autorità costituita – ci coalizziamo, manifestando solidarietà con gli
sconosciuti. È un caso di civismo incivile. Qualcuno dovrebbe studiarlo.
Di Beppe Severgnini, da “La testa degli italiani”, BUR, 2008

a. b. c. d. e. f.

............ ............ ............ ............ ............ ............

3. Scegli l’opzione corretta.


1. I destinatari del testo, cioè il “voi” a cui si riferisce l’autore, sono:
A i pedoni
B i lettori stranieri
C i lettori italiani
2. Se un’auto si ferma davanti ad un pedone, quest’ultimo si sente privilegiato perché:
A di solito le auto non si fermano, neanche davanti alle strisce pedonali
B ha il diritto di attraversare la strada sulle strisce
C riceve un trattamento personalizzato dagli automobilisti che lo conoscono

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3. Secondo un giornalista americano essere un pedone in Italia è:


A una consolazione
B un privilegio
C una sfortuna
4. Quando in Italia un automobilista lampeggia con i fari, apparentemente senza motivo, lo fa:
A per avere la precedenza in corsia di sorpasso
B per avvertire le altre macchine della presenza della polizia
C per manifestare solidarietà con la polizia stradale

4. Indica se le seguenti frasi sono vere (V) o false (F).


1. Solo gli stranieri si fermano con l’auto davanti alle strisce pedonali V F

2. I pedoni in Italia sono come toreri, le automobili sono come i tori V F

3. Secondo l’autore le biciclette sono “compagne di sventura” dei motorini V F

4. In Italia a volte si usa il clacson al semaforo verde, se l’auto davanti non parte V F

5. Lampeggiare con i fari serve ad indicare che si vuole passare prima degli altri V F

5. Leggi i seguenti articoli e confrontali con il precedente. Poi indica nella tabella

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in quali testi sono presenti le informazioni indicate, come nell’esempio.
Automobilisti italiani: consapevoli ma poco responsabili
Gli italiani sono automobilisti consapevoli. In generale sanno riconoscere perfettamente (e condannano) i
comportamenti più rischiosi al volante. Almeno sulla carta e quando si tratta degli altri. Il “barometro della
guida responsabile”, indagine realizzata dalla Fondazione francese Vinci Autoroutes sul comportamento
dei conducenti in dieci nazioni dell’Unione Europea, traccia un quadro in bianco e nero del nostro Paese.
Da una parte, i nostri connazionali “eleggono” nell’ordine alcol, colpi di sonno e uso del cellulare come i
più rischiosi per la sicurezza stradale, ma dall’altra spesso sopravvalutano le proprie capacità di guida e
adottano proprio alcune delle condotte maggiormente pericolose. Quasi tutti gli italiani si considerano
degli assi al volante e si definiscono con un aggettivo positivo (98%) ma poi i fatti non mentono. Fra i
comportamenti più pericolosi - e comuni - in Italia è l’uso del cellulare al volante: lo ammette il 44%
dei conducenti (il 35% negli altri Paesi d’Europa), mentre il 65% utilizza vivavoce o auricolare (51% nel
resto dell’Ue). Quanto al rispetto (o, meglio, mancato rispetto) delle regole, l’88% dei nostri connazionali
ammette di superare i limiti di velocità, il 63% non mantiene le distanze di sicurezza, Il 63% ammette di
insultare altri conducenti (58% in Europa), il 58% usa in maniera impropria il clacson.
http://www.quattroruote.it/news/sicurezza/2015/04/01/indagine_europea_italiani_al_volante_spregiudicati_e_poco_responsabili.html

Bersaglio pedoni
Secondo un’indagine di Asaps (Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale) su duemila tentativi
di attraversamento pedonale in 5 città italiane, Milano, Napoli, Palermo, Firenze e Roma, i conducenti
più corretti sono stati quelli lombardi. I risultati nel complesso, però, sono deludenti. Uno scarso senso
civico che è reso evidente da alcune cifre: su duemila automobilisti solo 790 si sono fermati davanti ai
pedoni, dimostrando come il 60,5% non si sia fermato né sulle strisce, né al semaforo, né tantomeno in
assenza di segnaletica.
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11736949/Italiani-al-volante--il-60.html

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C1 Comprensione e produzione scritta

A. B. C.
Opinione Indagine Indagine
di Beppe Vinci Asaps
Severgnini Autoroutes
1. Buona parte degli automobilisti italiani insulta gli
X X
altri conducenti.
2. Più del 60% degli automobilisti italiani non si
ferma davanti alle strisce pedonali.
3. Gli italiani usano il vivavoce e l’auricolare in
macchina più della media europea.
4. Buona parte degli automobilisti italiani usa il
clacson in modo diverso dal resto d’Europa.
5. Gli italiani sono convinti di essere buoni
guidatori.
6. Agli attraversamenti pedonali spesso le auto non
si fermano.

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