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Il trattato di Versailles del 1919, conclusivo della Grande Guerra, impose punizioni estremamente

dure per gli sconfitti tedeschi. Questo mito, e la pessima situazione economica della Repubblica
di Weimar data dalle conseguenze del crollo della borsa statunitense del 1929, fu importante per
l'affermarsi del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori di Adolf Hitler: dopo la vittoria
nelle elezioni federali tedesche del 1933, un parlamento controllato dai nazisti concesse al
leader nazista poteri dittatoriali e l'anno dopo Hitler assunse la carica di Führer.Con Hitler al
potere iniziarono ben presto reiterate violazioni della pace del 1919. Iniziò a formarsi un
sodalizio tra la Germania nazista e il Regno d'Italia sfruttando anche la comunanza ideologica tra
il regime hitleriano e quello fascista di Benito Mussolini. Questo ottimo rapporto fu rafforzato
per poi concretizzarsi in un'alleanza militare tra le due nazioni (la cosiddetta "Asse Roma-
Berlino").Mentre il riarmo tedesco continuava, Hitler attuò i suoi piani per un'espansione
territoriale della Germania. Sfruttando il fatto che gli anglo-francesi non mostravano desiderio di
scatenare un'altra guerra mondiale e tendevano a riconoscere alcune concessioni alla Germania.
Nel marzo 1938 l'Austria fu pacificamente annessa al Reich tedesco, nonostante il divieto di
un'unione austro-tedesca contenuto nel trattato di Versailles.Successivo obiettivo dei tedeschi
divenne la Polonia. Si contava sull'appoggio dell'Unione Sovietica per impedire un'invasione
tedesca della Polonia, ma Berlino rispose con un abile colpo diplomatico: il 24 agosto 1939 il
ministro degli esteri russo Vjačeslav Michajlovič Molotov e quello tedesco Joachim von
Ribbentrop firmarono un patto di non aggressione tra le due nazioni della durata di dieci anni, il
patto Molotov-Ribbentrop; un protocollo segreto dell'accordo divise l'Europa orientale in due
sfere d'influenza, prevedendo una spartizione della Polonia, dando modo a Hitler di lanciare
l'offensiva senza dover temere una guerra su due fronti. Il 1º settembre, le truppe tedesche
attraversavano la frontiera polacca; due giorni dopo Francia e Regno Unito dichiararono guerra
alla Germania, dando inizio alla seconda guerra mondiale.

1939

L'inizio della guerra viene indicato da gran parte della storiografia nel 1º settembre del 1939,
quando la Germania invase la Polonia.Il 1º settembre 1939 la Germania diede inizio alle
operazioni militari contro la Polonia. L'esercito tedesco era immenso e inarrestabile, vantava
ottime tecnologie militari. La Polonia invece era arretrata da questo punto di vista. La Germania
l'8 settembre entra a Varsavia. Temendo un offensiva da parte della Francia da ovest, i tedeschi si
affrettarono a conquistare la Polonia. cominciarono a colpire Varsavia con una serie di
bombardamenti a tappeto (blitzkrieg = guerra lampo). Da quel momento, il conflitto assunse il
carattere di una guerra totale: militari e civili furono ugualmente coinvolti, lottando
disperatamente per la vittoria e la sopravvivenza. Il 17 settembre, in linea con quanto previsto
nel patto Molotov-Ribbentrop, l'Unione Sovietica invase la Polonia da est incontrando scarsa
resistenza. L'attacco sovietico segnò definitivamente il destino della Polonia: con la popolazione
civile ridotta allo stremo, Varsavia si arrese. I territori polacchi finirono spartiti tra tedeschi e
sovietici, i quali istituirono durissimi regimi di occupazione.
L'unione sovietica si mosse anche contro la finlandia, la germania occupò la danimarca e la
norvegia. Per colpire l'economia inglese controllando le rotte del mare del nord.

Dopo l'invasione della polonia la francia e l'inghilterra avevano dichiarato guerra alla germania
ma non avevano intrapreso nessuna iniziativa militare volta ad attaccare i tedeschi da ovest. Le
due potenze seguivano la politica del APPEASEMENT e speravano di poter risolvere i problemi
diplomaticamente. Così questo periodo viene chiamato strana guerra DROLE DE GUERRE.

1940

Nel frattempo hitler ormai credeva che la weirmacht fosse pronta per puntare su Parigi. Il 10
MAGGIO 1940 cominciò l'assalto all'europa occidentale. I tedeschi riuscirono ad aggirare la linea
maginot (400 di poderose fortificazioni disposte lungo la frontiera franco tedesca) travolgendo
belgio olanda e lussemburgo (paesi neutrali). L'attacco fu sferrato nel punto più trascurato il fitto
bosco delle ARDENNE, erroneamente considerato una barriera invalicabile.

I tedeschi infatti riuscirono a superarla e a penetrare in francia. I soldati francesi e inglesi si


trovarono circondati in una morsa di fuoco poichè venero accerchiati dai tedeschi. Il 26 maggio il
nuovo primo ministro del Regno Unito Winston Churchill autorizzò il corpo di spedizione
britannico a ripiegare senza indugio verso la costa e il porto di DUNKERQUE, dove in seguito si
radunò una numerosa flotta di navi militari, mercantili e naviglio privato civile per l'evacuazione
dei soldati. Hitler ordinò di non distruggere tutto il contingente inglese, per mantenere aperta la
possibilità di un alleanzza con la gran bretagna. Svanita questa ipotesi l'attacco riprese con più
vigore e il 14 giugno i tedeschi entrarono a parigi.

Nella parte non occupata dai tedeschi nasce la repubblica di VICHY, ideologicamente affine a
quello nazista . Non tutti i francesi capitolarono sotto il dominio tedesco. il generale charles de
gaulle da radio londra esortò i suoi connazionali alla resistenza contro l'occupante.

Mentre Hitler occupava la Francia, Mussolini, convinto di una prossima fine della seconda guerra
mondiale, annuncia con notevole ritardo l’intervento italiano a fianco dell’alleato nazista. I motivi
per cui l’Italia non era entrata in guerra prima (nonostante il patto d’acciaio) erano l’effettiva
impreparazione dell’esercito e la carenza di materie prime. Per questo all'inizio l'italia aveva
dichiarato la NON BELLIGERANZA. La velocità con cui la Francia era definitivamente crollata,
però, aveva fatto cambiare idea non soltanto a Mussolini, ma anche al re, agli industriali, e ai
gerarchi fascisti più moderati. Sembrava che l’Italia avrebbe ottenuto una vittoria gloriosa con
sforzi minimi. Il 10 giugno del 1940, dal balcone di Piazza Venezia, a Roma, da cui era solito
parlare al popolo, il duce annuncia alla folla l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale.
L’offensiva contro la Francia parte il 21 giugno, soltanto un giorno prima che Pétain avrebbe
firmato l’armistizio con i nazisti, e non è il successo sperato: la penetrazione in territorio francese
è molto limitata, e le perdite piuttosto alte. Nonostante questo, la Francia stremata chiede subito
l’armistizio (firmato il 24 giugno), che prevede soltanto qualche piccola variazione nei confini e
una limitata smilitarizzazione. Contemporaneamente Mussolini attacca gli inglesi nel
Mediterraneo. La flotta italiana viene sconfitta in Calabria e nell’Egeo, mentre un’offensiva
contro gli inglesi in Libia si ferma per la carenza di mezzi. Mussolini era convinto che l’Italia
poteva combattere una propria seconda guerra mondiale, parallela ed indipendente da quella
tedesca, e per questo, per il momento, rifiuta le offerte di aiuto tedesche in NORDAFRICA

Gli italiani attaccheranno la GRECIA il 28 ottobre del 1940, scontrandosi ancora una volta con una
resistenza al di sopra delle aspettative e dovendo ripiegare in Albania. A dicembre, gli inglesi
conquistano la Cirenaica, ed è a questo punto che Mussolini deve accettare gli aiuti tedeschi per
riconquistare la regione. Nel 1941 gli inglesi riusciranno a conquistare le colonie italiane in Africa
orientale: Etiopia, Somalia, Eritrea. Ormai era chiaro che l’Italia non poteva farcela nella seconda
guerra mondiale senza l’aiuto dei tedeschi, che nell’aprile del ‘41 interverranno anche nei Balcani
ed in Grecia.

Alla fine del ‘40, l’unica potenza in grado di fronteggiare con qualche successo l’avanzata della
Germania nazista nel corso della seconda guerra mondiale era l’Inghilterra. Il primo ministro, il
conservatore Winston Churchill, al potere dal maggio del ‘40, aveva un programma semplice:
guerra totale contro la Germania nazista. Nell’autunno del 1940, a Hitler non rimaneva che
tentare di invadere l’Inghilterra. Il punto di forza della Gran Bretagna era la propria flotta, e per
questo i nazisti scelgono la via aerea, bombardando continuamente per tre mesi obiettivi sia
militari che industriali (tra cui la stessa città di Londra). Il bombardamento di Coventry (14
novembre 1940), è uno dei casi più emblematici: le 150.000 bombe non distruggono solo
obiettivi militari, ma anche migliaia di case, gran parte della città. Nonostante casi come questo,
le incursioni dell’aviazione tedesca (Luftwaffe) vengono però contrastate con una certa efficacia
dalla contraerea britannica, la Royal Air Force (Raf), e l’operazione, che Hitler aveva chiamato
“LEONE MARINO” viene fermata e rimandata. Per la prima volta, la macchina da guerra nazista
era costretta a fermarsi, almeno per un po’.

1941

Il 22 giugno del 1941 la Germania nazista inizia ad invadere l’Urss, che del resto era da anni il
principale obiettivo dell’imperialismo nazista, principalmente perchè voleva sottomettere le
popolazioni slave, considerate inferiori e un pericolo per l'integrità della razza ariana. Il nome in
codice dell’operazione militare, era OPERAZIONE BARBAROSSA. All’inizio è un successo
sorprendente, a cui prende parte anche un corpo di spedizione voluto da Mussolini. Come per
Napoleone, Ad ottobre viene lanciato l’attacco finale su Mosca: ma il maltempo favorisce la
resistenza sovietica. Il fronte russo è ormai un problema per Hitler, che non era riuscito a
mettere sotto combattimento i sovietici. Gran parte dell’esercito nazista era bloccato in pianura,
alle prese con un inverno gelido.

Alla fine del 1941, la Seconda guerra mondiale diventa veramente globale. Fino ad allora gli Stati
Uniti si erano limitati a sostenere economicamente l’intenso sforzo bellico inglese. Il presidente
Franklin D. Roosevelt, unico presidente degli Stati Uniti ad essere eletto per la terza volta, ad
agosto aveva firmato con Churchill la Carta Atlantica: documento in otto punti che condannava il
fascismo e stabiliva alcune linee guida per un nuovo ordine democratico a venire, basato
sull’autodeterminazione dei popoli, sul commercio libero, sulla cooperazione internazionale e
sulla rinuncia all’utilizzo della forza tra Stati.

Nel frattempo, il Giappone, principale potenza asiatica, si era legato dal settembre del 1940 ad
un patto (il patto tripartito) con Germania e Italia. Il paese era all’epoca dominato da una politica
militarista ed espansionista. L’obiettivo nipponico, era quello di espandersi per tutto il Sud-Est
Asiatico, ed in questo senso il paese era già impegnato dal 1937. A luglio del 1941 i giapponesi
avevano invaso l’Indocina francese, suscitando da parte di Gran Bretagna e Stati Uniti un blocco
delle esportazioni verso il Giappone, uno stato altamente industrializzato ma privo di materie
prime. Per non rinunciare ai propri disegni espansionistici in Cina e Indocina, piegandosi alle
richieste delle potenze occidentali, il Giappone attacca apertamente gli Stati Uniti. Poco prima
delle otto di mattina del 7 dicembre 1941, l’aeronautica giapponese sferra un devastante attacco
alla base navale americana di Pearl Harbor, alle Hawaii. Si trattava di un attacco a sorpresa, senza
nessuna formale dichiarazione di guerra. Centinaia di aerei giapponesi attaccarono le maggiori
navi da guerra americane. Gli americani non si aspettavano un attacco del genere. Il giorno dopo,
gli Stati uniti entrano in guerra a fianco degli alleati.

Per il momento però, le cose sembravano andare in favore dei tre paesi del patto tripartito. Nello
specifico, l’intento del Giappone e della Germania era quello di costituire un nuovo ordine
mondiale basato su una decisa supremazia sui paesi sottomessi. Questo per la Germania
significava ridurre letteralmente in schiavitù i popoli sottomessi, Nel frattempo, tra i 5 ed i 6
milioni di ebrei (ma anche gli slavi)che abitavano i paesi sotto il dominio tedesco, prima
discriminati e confinati nei ghetti, iniziavano ora ad essere sterminati nei campi di prigionia
(lager).

1942

In questi anni si assiste alle prime grandi vittorie degli alleati. Per esempio abbiamo la svolta sul
fronte orientale. I sovietici si riarmano e riescono a impedire l'invasione di stalingrado. Fu una
guerra sanguinaria e dura per i sovietici, una guerra combattuta tra le case, tra i civili che non
avevano avuto il tempo per lasciare la città. Però i tedeschi furono respinti con successo.

In nord arfica invece i tedeschi erano arrivati fino ad el alamein guidati dal generale Rommel. ma
la controffensiva britannica costringe i tedeschi alla ritirata ad ottobre. Nel maggio del ‘43 italiani
e tedeschi saranno definitivamente cacciati dall’Africa.

1943
Nel gennaio del 43 c’era stata nel frattempo una conferenza a Casablanca, in Marocco, dove gli
alleati, decidono che il prossimo passo sarebbe partito dalla Sicilia, e che la seconda guerra
mondiale sarebbe continuata fino alla resa incondizionata della Germania, ovvero la sconfitta
senza alcun tipo di patteggiamento.

Il governo fascista aveva ormai perso credibilità a causa di una serie di clamorosi insuccessi.
Erano le prime proteste di massa sotto il fascismo, segno di un profondo malcontento popolare
causato dall’aumento dei costi della vita, dalla fame e dai bombardamenti alleati.

Il 25 Mussolini viene invitato a rassegnare le dimissioni ed arrestato dai carabinieri, mentre


Pietro Badoglio viene nominato capo del governo. Gli italiani si abbandonano a questo punto a
manifestazioni pubbliche di gioia, mentre dopo vent’anni di protagonismo assoluto sulle scene
politiche non c’era praticamente traccia del Partito fascista. Gli italiani speravano che sarebbe
presto finita la seconda guerra mondiale, senza sapere che sarebbe finita in modo drammatico.
Badoglio trattava in segreto con gli alleati mentre proclamava alla nazione che l’impegno bellico
sarebbe proseguito al fianco dei tedeschi.

Poco tempo dopo, stipulano un armistizio firmato a Cassibile, reso noto l’8 settembre. Appena la
notizia raggiunse Hitler, il fuhrer comando di mettere in atto il piano Alarico. Questo piano
prevedeva l'occupazione militare della penisola italica in caso di ritiro dell italia dalla guerra.

Badoglio ed il re fuggono verso Brindisi, mentre l’Italia centrale e l’Italia del nord vengono
occupate dai tedeschi, il Sud è occupato dagli alleati, e l’esercito italiano è allo sbando. Nessuno
che lo guida. I soldati sono stati abbandonati ai tedeschi. L'esercito tedesco adesso vedono gli
italiani come traditori avanza lasciando migliaia di morti dietro se. Inoltre tantissimi italiani sono
rastrellati e spediti nei campi di concentramento. il 12 di settembre i tedeschi liberano
Mussolini dal Gran Sasso. Il piano era quello di creare un nuovo stato fascista nel nord: la
Repubblica sociale italiana, dotata di un suo esercito, aveva come capitale Salò, città sul lago di
Garda. La politica della Repubblica di Salò richiamava il primo fascismo, quello più
‘rivoluzionario’, ma rimaneva uno stato controllato dai tedeschi. Alla fine del ‘43 si formano le
prime bande partigiane,

Nel 1943 roosvelt churchill e stalin si riuniscono teheran per concordare la strategia da adottare
per una conclusione vittoriosa del conflitto. A teheran fu deciso uno sbarco nella francia
settentrionale. In particolare lo sbarco avvenne sulle coste della normandia. L'operazione inizio
la notte tra il 5/6 giugno 1944 e in poco tempo arrivarono sulle rive del reno.

Nel frattempo l'armata rossa aveva compiuto notevoli progressi sul fronte orientale. I tedeschi
tentarono l'ultima grande offensiva contro i sovietici a kursk e procedettero a un ultima efferata
catena di violenze con la deportazione nei campi di concentramento di circa 600000 ebrei.
Gli alleati attaccavano da nord, da sud e da est e la Germania era ormai accerchiata.
Cominciarono così i bombardamenti sulla germania. Venivano prese di mira la attività produttive
come le industrie belliche ma anche i civili. Infatti si voleva anche fiaccaare il morale dei tedeschi.

Hitler non voleva arrendersi chiamo alle armi anche i 16 enni e i 60 enni ordinando di fare terra
bruciata. Dopo una fallimentare controffensiva tedesca sulle ardenne gli alleati superarono il
reno e occuparono la germania. Anche le armate rosse ormai erano in marcia verso berlino.
Davanti ad una situazione irreprensibile Hitler si toglie la vita in un bunker. Il 7 maggio 1945 la
Germania firma la resa incondizionata a Reims.

Però i giapponesi non avevano ancora deposto le armi, anzi la guerra nel pacifico aveva costi
umani e finanziari sempre più elevati. Anche l'opinione pubblica chideva di interrompere la
guerra

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