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Indice
Indice Lezioni .......................................................................................................................... p. 2
Lezione 001 ............................................................................................................................. p. 4
Lezione 002 ............................................................................................................................. p. 5
Lezione 003 ............................................................................................................................. p. 6
Lezione 004 ............................................................................................................................. p. 7
Lezione 005 ............................................................................................................................. p. 8
Lezione 006 ............................................................................................................................. p. 9
Lezione 007 ............................................................................................................................. p. 10
Lezione 008 ............................................................................................................................. p. 11
Lezione 009 ............................................................................................................................. p. 12
Lezione 010 ............................................................................................................................. p. 13
Lezione 011 ............................................................................................................................. p. 14
Lezione 012 ............................................................................................................................. p. 15
Lezione 013 ............................................................................................................................. p. 16
Lezione 014 ............................................................................................................................. p. 17
Lezione 015 ............................................................................................................................. p. 18
Lezione 016 ............................................................................................................................. p. 19
Lezione 017 ............................................................................................................................. p. 20
Lezione 018 ............................................................................................................................. p. 21
Lezione 019 ............................................................................................................................. p. 22
Lezione 020 ............................................................................................................................. p. 23
Lezione 021 ............................................................................................................................. p. 24
Lezione 022 ............................................................................................................................. p. 25
Lezione 023 ............................................................................................................................. p. 26
Lezione 024 ............................................................................................................................. p. 27
Lezione 026 ............................................................................................................................. p. 28
Lezione 027 ............................................................................................................................. p. 29
Lezione 028 ............................................................................................................................. p. 30
Lezione 029 ............................................................................................................................. p. 31
Lezione 030 ............................................................................................................................. p. 32
Lezione 032 ............................................................................................................................. p. 33
Lezione 034 ............................................................................................................................. p. 34
Lezione 035 ............................................................................................................................. p. 35
Lezione 036 ............................................................................................................................. p. 36
Lezione 039 ............................................................................................................................. p. 37
Lezione 040 ............................................................................................................................. p. 38
Lezione 041 ............................................................................................................................. p. 39
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 001
01. Testo Domanda
02. La filosofia accademica, soprattutto dopo la decadenza del positivismo, è generalmente una filosofia di tipo
umanistico
utilitaristico
gnostico
utopistico
03. Che filosofia e scienza siano distinte non vuol dire che debbano essere
separate
identiche
coincidenti
in conflitto
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 002
01. Romagnosi concepisce la società come un organismo retto da
leggi positive
leggi metafisiche
leggi naturali
leggi sovrannnaturali
02. Cattaneo paragona «il fatto artificiale del diritto», che si stabilisce «sul fatto naturale della convivenza», al «fatto artificiale» - cioè appunto alla
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 003
01. Il giurista Mancini asseriva il diritto naturale
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 004
01. Nietzsche esalta come virtù tutto ciò che è
morale comune, cioè razionale, non così del diritto, strumento di razionalizzazione della vita sociale
morale comune, cioè razionale, così del diritto, strumento di razionalizzazione della vita sociale
morale comune, cioè irrazionale, così del diritto, strumento di razionalizzazione della vita sociale
morale comune, cioè razionale, così del diritto, strumento di non razionalizzazione della vita sociale
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 005
01. Secondo Tolstoj la società cristiana originaria è retta
02. Nell'opera di Dostoevskij I fratelli Karamazov in cui è rappresentato il Cristo a cui il Grande Inquisitore rimprovera di avere offerto agli uomini la libertà,
dono che gli uomini non vogliono:
perché gli uomini vogliono non la libertà ma la sicurezza, anche a costo di essere schiavi, e la loro natura di uomini richiede l'autorità.
perché gli uomini vogliono non la libertà nè la sicurezza, anche a costo di essere schiavi, e la loro natura di uomini richiede l'autorità.
perché gli uomini vogliono non la sicurezza ma la libertà anche a costo di essere schiavi, e la loro natura di uomini richiede l'autorità.
perché gli uomini vogliono non la libertà ma la sicurezza, anche a costo di non essere schiavi, e la loro natura di uomini richiede l'autorità.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 006
01. In un articolo del 1874 intitolato Sul rapporto tra filosofia del diritto e scienza positiva del diritto,
Adolfo Merkel scrive quello che non può considerarsi il manifesto del positivismo giuridico
Adolfo Merkel scrive quello che può considerarsi il manifesto del positivismo giuridico
Adolfo Merkel scrive quello che può considerarsi il manifesto del diritto giuridico
Adolfo Merkel scrive quello che può considerarsi il manifesto del giusnaturalismo
la fine della filosofia del diritto e la sostituzione di essa con la teoria generale
l'inizio della filosofia del diritto e la compatibilità di essa con la teoria generale
la fine della teoria generale del diritto e la sostituzione di essa con la filosofia del diritto
la fine della filosofia del diritto e la incompatibilità di essa con la teoria generale
vede la configurazione del diritto entro la schematizzazione della logica non formale
non vede la configurazione del diritto entro la schematizzazione della logica formale
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 007
01. Per Jhering
il diritto non si fonda sulla forza, esercitata dallo Stato e mediante la quale lo Stato di Diritto limita se stesso
il diritto si fonda sulla forza, esercitata dallo Stato e mediante la quale lo Stato di Diritto limita gli altri Stati
il diritto si fonda sulla forza, esercitata dallo Stato e mediante la quale lo Stato di Diritto limita se stesso
il diritto si fonda sulla forza, esercitata dallo Stato e mediante la quale lo Stato di Diritto si impone sul cittadino
è una scula giuridica che non si contrappone a quella dei concetti o dogmatica
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 008
01. Il movimento del diritto libero
bisogna rinunciare, anche in regime di codificazione, a trovare nella legge non scritta una fonte completa e sufficiente di soluzioni giuridiche
bisogna rinunciare, anche in regime di codificazione, a trovare nella legge scritta una fonte incompleta e insufficiente di soluzioni giuridiche
non bisogna rinunciare, anche in regime di codificazione, a trovare nella legge scritta una fonte completa e sufficiente di soluzioni giuridiche
bisogna rinunciare, anche in regime di codificazione, a trovare nella legge scritta una fonte completa e sufficiente di soluzioni giuridiche
a cui appartiene Ehrlich ritiene che in qualsiasi ordinamento legislativo, per quanto questo si dichiari completo, permane uno spazio vuoto che spetta all'interprete colmare
a cui appartiene Ehrlich ritiene che in qualsiasi ordinamento legislativo, per quanto questo si dichiari completo, permane uno spazio vuoto che spetta al legislatore colmare
a cui non appartiene Ehrlich ritiene che in qualsiasi ordinamento legislativo, per quanto questo si dichiari completo, permane uno spazio vuoto che spetta all'interprete
colmare
a cui appartiene Ehrlich ritiene che in qualsiasi ordinamento legislativo, per quanto questo si dichiari completo, permane uno spazio pieno che non spetta all'interprete
colmare
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 009
01. Gierke si oppone al positivismo giuridico che riduceva il diritto al comando formale dello Stato.
Il diritto invece, oltre che forma, è contenuto (Inhalt), e anche per ciò che concerne la legge dello Stato non si deve separare il comando dal suo legislatore
Il diritto invece, oltre che contenuto è forma (Inhalt), e anche per ciò che concerne la legge dello Stato non si deve separare il comando dal suo contenuto
Il diritto invece, oltre che forma, è contenuto (Inhalt), e anche per ciò che concerne la legge dello Stato non si deve separare il comando dal suo contenuto
Il diritto invece, oltre che forma, è contenuto (Inhalt), e anche per ciò che concerne la legge dello Stato si deve separare il comando dal suo contenuto
Il diritto come proveninete da una forza esteriore delle comunità si contrappone a quello come forza esteriore dello Stato
Il diritto come proveninete da una forza interiore delle comunità si contrappone a quello come forza esteriore dello Stato
Il diritto come proveninete da una forza interiore delle comunità si contrappone a quello come forza interiore dello Stato
Il diritto come proveninete da una forza esteriore delle comunità si contrappone a quello come forza interiore dello Stato
espressione della coscienza individuale, precede il diritto positivo come forza vivente immanente alla società
espressione della coscienza sociale, precede il diritto positivo come forza vivente trascendente la società
espressione della coscienza sociale, precede il diritto positivo come forza vivente immanente alla società
espressione della coscienza sociale, è successiva al diritto positivo come forza vivente immanente alla società
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 010
01. Il giurista Binder concepisce l'idealismo oggettivo con cui
svolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un «idealismo assoluto», che si conclude in un'esaltazione dello Stato nazionale fondata sulla concezione della
nazione come unica forma di comunità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente giustificazione dello Stato totalitario
svolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un «idealismo assoluto», che si conclude in un'esaltazione dello Stato sociale fondata sulla concezione della società
come unica forma di comunità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente giustificazione dello Stato totalitario
svolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un «idealismo assoluto», che si conclude in un'esaltazione dello Stato nazionale fondata sulla concezione della
nazione come unica forma di individualità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente negazione dello Stato totalitario
svolgendo fino all'estremo il tema hegeliano, trapassa a un «idealismo relativo», che si conclude in un'esaltazione dello Stato nazionale fondata sulla concezione della
nazione come unica forma di comunità in cui la libertà dell'individuo si realizza, e alla conseguente giustificazione dello Stato totalitario
02. Secondo Radbruch che appartiene alla neokantiana filosofia dei valori
il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù della
decisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso metafisico il diritto non è l'insieme delle norme, bensì l'insieme delle decisioni
il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù della
decisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso teleologico il diritto è l'insieme delle norme, e non l'insieme delle decisioni
il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù della
decisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso teleologico il diritto non è l'insieme delle norme, bensì l'insieme delle decisioni
il singolo caso giuridico non è soltanto un esempio di una legge generale, come per le scienze naturali, bensì, proprio al contrario, la legge esiste soltanto in virtù della
decisione dei casi singoli, ragione per cui in questo senso causalistico il diritto non è l'insieme delle norme, bensì l'insieme delle decisioni
un divenire incessante che tuttavia non muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana
un divenire incessante che muta con il mutare delle comunità in una concezione neokantiana
un divenire incessante che muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana
un essere incessante che non muta con il mutare delle comunità in una concezione neohegeliana
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 011
01. Dallo studio dell'idealismo tedesco classico Gioele Solari
02. Tutte le norme cosiddette norme «sociali» o del costume si riducono necessariamente, secondo il Del Vecchio,
all'una o all'altra delle due categorie di norme: materiali e formali ossia morali e giuridiche
all'una o all'altra delle due categorie di norme: religiose e razionali ossia morali e giuridiche
all'una o all'altra delle due categorie di norme: soggettive ed oggettive, ossia morali e giuridiche
all'una o all'altra delle due categorie di norme: evienti ed assolute ossia morali e giuridiche
03. Alessandro Levi per primo concepì la teoria del rapporto giuridico
che contro la dominante concezione relativistica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Stato
che contro la dominante concezione statualistica del diritto, affermava la non giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Stato
che contro la dominante concezione statualistica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Stato
che contro la dominante concezione metafisica del diritto, affermava la giuridicità di ogni gruppo sociale, compresi quelli illeciti secondo il diritto dello Stato
pone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, ossia nello Stato
pone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, in Dio
pone l'idea relativa del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, in Dio
pone l'idea suprema del diritto, in sé universale ed assoluta, nella fonte stessa di ogni assolutezza, nel pensiero assoluto, ossia nel legislatore
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 012
01. Quando Gentile pensa la società la risolve inter homines nella società in interiore homine, nella società trascendentale:
una sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto relativo
una sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto assoluto
una sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto individuale
una sorta di corpo mistico immanentisticamente concepito, in cui i più sono consumati nell'unità del Soggetto divino
fondato sul principio che non può esservi realtà se non del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non
ha realtà
fondato sul principio che non può esservi realtà del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non ha
realtà
fondato sul principio che può esservi realtà del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero non ha realtà
fondato sul principio che non può esservi realtà se non del pensante, cioè del soggetto attuale del pensiero. Il pensato, l'oggetto del pensiero, fuori dell'atto del pensiero ha
una propria realtà
perché i soggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che non li pone, ossia non li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità
facendoli universali nella sua universalità stessa
perché i soggetti empirici, i vari io, sono soggetti dell'Io trascendente, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli
universali nella sua universalità stessa
perché igli oggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli
universali nella sua universalità stessa
perché i soggetti empirici, i vari io, sono oggetti dell'Io trascendentale, che li pone, ossia li crea, nell'atto in cui li pensa e pensandoli ne consuma l'individualità facendoli
universali nella sua universalità stessa
il diritto era concepito come parte della moralità, entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano
il diritto era concepito come parte della moralità, entro una visione non teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano
il diritto era concepito come parte della economia entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano
il diritto era concepito come parte della politica entro una visione teleologica dello svolgimento progressivo del mondo umano
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 013
01. Vyšinskij enunciò ufficialmente le critiche, nell'epoca staliniana,
ai giuristi dell'età rivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente individualista e libertaria
ai giuristi dell'età imperiale, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualistica
ai giuristi dell'età prerivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualistica
ai giuristi dell'età rivoluzionaria, impostando per contro una teoria del diritto ispirata a una concezione di esso nettamente imperativistica e statualistica
02. A proposito della rivoluzione bolscevica scrive nel 1921 lo Stu?ka , ci si trova in un periodo di transizione nel quale
il diritto è una sovrastruttura che verrà estinta nella società comunista sin dall'inizio della rivoluzione
il diritto è una sovrastruttura che non verrà estinta nella società comunista
il diritto è una sovrastruttura che mai verrà estinta nella società comunista
come il conflitto tra il diritto spontaneo, o «intuitivo», della classe dominata e il diritto della classe dominante (che è il diritto negativo
come il conflitto tra il diritto spontaneo, o «intuitivo», della classe dominata e il diritto della classe dominante (che è il diritto positivo)
come il conflitto tra il diritto spontaneo, o «intuitivo», della classe dominata e il diritto della classe dominata (che è il diritto positivo)
come il conflitto tra il diritto spontaneo, o «intuitivo», della classe dominata e il diritto della classe dominante (che non è il diritto positivo)
05. Nel giustificare il diritto coattivo esercitato dal potere statuale Vyšinskij
corregge la sua definizione sostituendo a «volontà della classe dominante» «volontà del popolo tedesco».
corregge la sua definizione sostituendo a «volontà della classe dominante» «volontà del popolo sovietico».
corregge la sua definizione sostituendo a «volontà della classe dominata» «volontà del popolo sovietico».
corregge la sua definizione sostituendo a «volontà della classe dominante» «volontà del popolo polacco».
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 014
01. Secondo la concezione di Giuseppe Maggiore
lo Stato totalitario è anti-individualistico, anti-giacobino, anti-borghese, anti-liberale, anti-classista, ma può essere bolscevico, anti-massonico
alla base dello Stato totalitario vi sono valori positivi come il popolo, la razza, la religione, il lavoro, l'autorità
alla base dello Stato totalitario vi sono valori positivi come il popolo, ma non la razza, la religione, il lavoro, l'autorità
alla base dello Stato totalitario vi sono valori positivi come il popolo, la razza, ma non la religione, il lavoro, l'autorità
alla base dello Stato totalitario vi sono valori negativi come il popolo, la razza, la religione, il lavoro, l'autorità
un attivismo irrazionalistico che utilizzava motivi di varia origine filosofica, derivati in forma più o meno diretta ed autentica dalle filosofie positivistiche dell'inizio del
secolo
un attivismo irrazionalistico che non utilizzava motivi di varia origine filosofica, derivati in forma più o meno diretta ed autentica dalle filosofie antipositivistiche
dell'inizio del secolo
un attivismo irrazionalistico che utilizzava motivi di varia origine filosofica, derivati in forma più o meno diretta ed autentica dalle filosofie antipositivistiche dell'inizio del
secolo
un attivismo razionalistico che utilizzava motivi di varia origine filosofica, derivati in forma più o meno diretta ed autentica dalle filosofie antipositivistiche dell'inizio del
secolo
non polemizza con la concezione «atomistica e meccanica» della società e dello Stato risalente alla Riforma protestante e al giusnaturalismo dei secoli XVII e XVIII
polemizza con la concezione «atomistica e meccanica» della società e dello Stato risalente alla Riforma protestante e al giusnaturalismo dei secoli XVII e XVIII
polemizza con la concezione «atomistica e meccanica» della società e dello Stato risalente alla Riforma protestante e al giusnaturalismo dei secoli XV e XVI
polemizza con la concezione «atomistica e meccanica» della società e dello Stato risalente alla Riforma cattolica e al giusnaturalismo dei secoli XVII e XVIII
«I diritti dell'individuo non sono che riflesso dei diritti dello Stato»; «come tutti i diritti individuali, anche la libertà è una concessione dello Stato».
«I diritti dell'individuo non sono che riflesso dei diritti dello Stato»; «come tutti i diritti dello Stato, anche la libertà è una concessione del diritto».
«I diritti dell'individuo sono diversi dai diritti dello Stato»; «come tutti i diritti sociali, neanche la libertà è una concessione dello Stato».
«I diritti dell'individuo non sono solo il mero riflesso dei diritti dello Stato»; «come tutti i diritti individuali, la libertà non è una concessione dello Stato».
la dottrina del fascismo allo Stato moderno ma non ne fa nascere proprio dalla opposizione ad esso i valori fondanti
la dottrina del fascismo allo Stato medioevale e ne fa nascere proprio dalla opposizione ad esso i valori fondanti
la dottrina del fascismo allo Stato antico e ne fa nascere proprio dalla opposizione ad esso i valori fondanti
la dottrina del fascismo allo Stato moderno e ne fa nascere proprio dalla opposizione ad esso i valori fondanti
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 015
01. Secondo Bottai
Il diritto corporativo non è uno strumento o un mezzo per evitare il conflitto sociale, ma nemmeno un modo di intendere il lavoro che permetterebbe al lavoratore di
realizzarsi come soggetto
Il diritto corporativo è uno strumento o un mezzo per evitare il conflitto sociale, ma non un modo di intendere il lavoro che permetterebbe al lavoratore di realizzarsi come
soggetto
Il diritto corporativo è uno strumento o un mezzo per evitare il conflitto sociale, ma anche un modo di intendere il lavoro che permetterebbe al lavoratore di realizzarsi
come soggetto
Il diritto corporativo non è uno strumento o un mezzo per evitare il conflitto sociale, bensì un modo di intendere il lavoro che permetterebbe al lavoratore di realizzarsi
come soggetto
02. Secondo i principi della Carta del Lavoro cui contribuì Bottai
solo lo Stato trascende nel Ministero delle Corporazioni gli interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi per coordinarli ad un fine superiore
non solo lo Stato trascende nel Ministero delle Corporazioni gli interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi per coordinarli ad un fine superiore
solo lo Stato non trascende nel Ministero delle Corporazioni gli interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi per coordinarli ad un fine superiore
solo lo Stato trascende non nel Ministero delle Corporazioni gli interessi contrastanti dei singoli e dei gruppi per coordinarli ad un fine superiore
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 016
01. Secondo Schmitt
dipendente dalla razionalità, da valori di bene o di giustizia, o da esigenze di ordine; non è espressione di pura volontà, riconnessa alla categoria fondamentale
«amico-nemico», cioè al fatto che a un gruppo d'uomini che combatte per la propria esistenza si contrappone sempre un gruppo che fa altrettanto
indipendente dalla razionalità, da valori di bene o di giustizia, o da esigenze di ordine; è espressione di pura volontà, riconnessa alla categoria fondamentale
«amico-nemico», cioè al fatto che a un gruppo d'uomini che combatte per la propria esistenza si contrappone sempre un gruppo che fa altrettanto
indipendente dalla razionalità, da valori di bene o di giustizia, o da esigenze di ordine; è espressione di pura volontà, riconnessa alla categoria fondamentale
soggetto-oggetto, cioè al fatto che a un gruppo d'uomini che combatte per la propria esistenza si contrappone sempre un gruppo che fa altrettanto
dipendente dalla razionalità, da valori di bene o di giustizia, o da esigenze di ordine; è tuttavia anche espressione di pura volontà, riconnessa alla categoria fondamentale
soggetto-oggetto», cioè al fatto che a un gruppo d'uomini che combatte per la propria esistenza si contrappone sempre un gruppo che fa altrettanto
ben si adatta al positivismo giuridico, unione di normativismo e di decisionismo, espressioni entrambe, egli sostiene, del socialismo.
non si adatta al positivismo giuridico, unione di normativismo e di decisionismo, espressioni entrambe, egli sostiene, del cristianesimo.
non si adatta al positivismo giuridico, unione di normativismo e di decisionismo, espressioni entrambe, egli sostiene, dell'individualismo.
non si adatta al positivismo giuridico, che a sua volta si oppone al normativismo e decisionismo, espressioni entrambe, egli sostiene, dello spiritualismo.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 017
01. Secondo la concezione di Léon Degrelle
L'autorità e la legittimità delle norme e delle istituzioni è fondata solo se è espressione della Verità cristiana, cioè dell'etica protestante
L'autorità e la legittimità delle norme e delle istituzioni è fondata solo se è espressione della Verità cristiana, cioè dell'etica cristiana
L'autorità e la legittimità delle norme e delle istituzioni non è fondata se è espressione della Verità cristiana, cioè dell'etica cristiana
L'autorità e la legittimità delle norme e delle istituzioni è fondata non solo se è espressione della Verità cristiana, cioè dell'etica cristiana
è stata una delle sintesi più importanti del cattolicesimo contro-rivoluzionario, nonché una delle espressione più intransigenti della rivolta contro il mondo antico
è stata una delle sintesi più importanti del cattolicesimo contro-rivoluzionario, nonché una delle espressione più intransigenti della rivolta contro il mondo moderno
è stata una delle sintesi più importanti del cattolicesimo rivoluzionario, nonché una delle espressione più intransigenti della rivolta contro il mondo moderno
è stata una delle sintesi meno importanti del cattolicesimo contro-rivoluzionario, nonché una delle espressione più intransigenti della rivolta contro il mondo moderno
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 018
01. Per istituzione Santi Romano intende
ogni ordinamento giuridiconon è mai un'istituzione, e viceversa ogni istituzione non è mai un ordinamento giuridico: l'equazione fra i due concetti è erronea
ogni ordinamento giuridico può essere un'istituzione, e viceversa ogni istituzione può essere un ordinamento giuridico: l'equazione fra i due concetti non è necessaria ed
assoluta
ogni ordinamento giuridico è un'istituzione, ma non viceversa ogni istituzione è un ordinamento giuridico: l'equazione fra i due concetti non è necessaria ed assoluta
ogni ordinamento giuridico è un'istituzione, e viceversa ogni istituzione è un ordinamento giuridico: l'equazione fra i due concetti è necessaria ed assoluta
prima di essere norma, prima di concernere un semplice rapporto o una serie di rapporti sociali, è organizzazione, struttura, posizione della stessa società in cui si svolge e
che esso costituisce come unità, ma non come ente per sé stante
prima di essere norma, prima di concernere un semplice rapporto o una serie di rapporti sociali, è amore, struttura, posizione della stessa società in cui si svolge e che esso
costituisce come unità, come ente per sé stante
prima di essere norma, prima di concernere un semplice rapporto o una serie di rapporti sociali, è organizzazione, struttura, posizione della stessa società in cui si svolge e
che esso costituisce come unità, come ente per sé stante
prima di essere organizzazione, prima di concernere un semplice rapporto o una serie di rapporti sociali, è norma, struttura, posizione della stessa società in cui si svolge e
che esso costituisce come unità, come ente per sé stante
la presa di posizione antinormativistica è precisa; ma non nega la realtà della norma, bensì inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società
la presa di posizione antinormativistica è precisa; nega la realtà della norma, e inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società
La presa di posizione antinormativistica è precisa; ma non nega la realtà della norma, bensì inserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la fede
La presa di posizione antinormativistica è precisa; ma non nega la realtà della norma, bensì noninserisce questa in una realtà più ampia e complessa, che è la società
05. Il Romano si pone dal punto di vista esattamente opposto a quello del Kelsen.
Questi muoveva dal dovere e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo nell'ordinamento; il Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto
anche come norma
Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo al diritto; il Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto anche
come norma
Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo nell'ordinamento; il Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto
anche come esegesi
Questi muoveva dalla norma, e giungeva infatti soltanto in un secondo tempo nell'ordinamento; il Romano muove dall'ordinamento, e nell'ambito di questo spiega il diritto
anche come norma
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 019
01. Calogero si fa innanzitutto portavoce della necessità
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 020
01. Nel primo Novecento
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 021
01. Proprio verso la fine della guerra si ebbe
02. Radbruch
nel dopoguerra concepì l'ingiusta legalità e la giusta illegalità su un diritto mai sopralegale
nel dopoguerra concepì l'ingiusta legalità e la giusta illegalità su un diritto mai legale
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 022
01. Per l'esistenzialismo
la società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si disperde e si annulla.
la società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità del divino si disperde e si annulla.
la società, e quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si ritrova e non si annulla.
la società, e non quindi il diritto, sono dimensioni nelle quali l'autenticità dell'uomo si disperde e si annulla.
non come sola norma, ma come attività, come esperienza: «esperienza giuridica», che non è in definitiva e in sostanza l'esperienza umana, giacché «l'esperienza giuridica si
allarga sino a comprendere tutta l'esperienza concreta».
come sola norma, e non come attività, come esperienza: «esperienza giuridica», che è in definitiva e in sostanza l'esperienza umana, giacché «l'esperienza giuridica si
allarga sino a comprendere tutta l'esperienza concreta».
non come sola norma, ma come attività, come esperienza: «esperienza giuridica», che è in definitiva e in sostanza l'esperienza umana, giacché «l'esperienza giuridica si
allarga sino a comprendere tutta l'esperienza concreta».
non come sola norma, ma come attività, come esperienza: «esperienza giuridica», che è in definitiva e in sostanza l'esperienza umana, giacché «l'esperienza giuridica si
allarga sino a escludere tutta l'esperienza concreta».
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 023
01. Nella teoria di Rawls i principi di giustizia vengono dedotti
seguendo una procedura contrattuale non ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata dell'antico contratto sociale.
non seguendo una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata dell'antico contratto sociale.
seguendo una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata dell'antico contratto negoziale.
seguendo una procedura contrattuale ipotetica, che rappresenta una versione nuova e raffinata dell'antico contratto sociale.
ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali del positivismo, ovvero la convinzione dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti
deontologici.
ha chiarito uno degli assunti fondamentali del positivismo, ovvero la convinzione dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti
deontologici.
ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali della metafisica, ovvero la convinzione dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti
deontologici.
ha messo in crisi uno degli assunti fondamentali del naturalismo, ovvero la convinzione dell'impossibilità di un discorso razionale sui, o una teoria scientifica dei, contenuti
deontologici.
03. Dworkin perviene a una teoria del diritto come interpretazione e come integrità, nel senso che
il diritto non viene concepito come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto
di un preciso svolgimento storico.
il diritto viene concepito non come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto
di un preciso svolgimento storico.
il diritto viene concepito come una complessa attività d'interpretazione lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di un
preciso svolgimento storico.
il diritto viene concepito come una complessa attività d'interpretazione non lasciata, tuttavia, alla discrezionalità dei giudici, ma fermamente ancorata ai principi, frutto di
un preciso svolgimento storico.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 024
01. A tale proposito, Alexy afferma che i principi
sono contraddistinti dalla dimensione del «valore», piuttosto che da quella del peso
sono contraddistinti dalla dimensione del «peso», piuttosto che da quella della validità
sono contraddistinti dalla dimensione del «peso», ma anche da quella della validità
sono contraddistinti dalla dimensione del «valore», piuttosto che da quella della validità
come specie di norme che presentano caratteri e comportamenti indifferenti rispetto alle regole
come specie di norme che non presentano caratteri e comportamenti differenti rispetto alle regole
come specie di norme che presentano caratteri e comportamenti differenti rispetto alle regole
come specie di norme che presentano caratteri e comportamenti non differenti rispetto alle norme stesse
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato su principi che esprimono i diritti delle corporazioni e hanno quale
presupposto l'idea di eguaglianza
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato su principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale
presupposto l'idea di disuguaglianza
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato su principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale
presupposto l'idea di ineguaglianza
essa non viene più vista quale semplice deliberazione della maggioranza, ma quale sistema basato su principi che esprimono i diritti degli individui e hanno quale
presupposto l'idea di eguaglianza
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 026
01. Benedetto Croce definisce la filosofia
come momento metodologico della storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia a favore della tradizionale concezione della filosofia
come metafisica
come momento metodologico della storiografia non sostenendo e osteggiando la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia
come metafisica
come momento metodologico della storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia come
metafisica
come momento metodologico diverso dalla storiografia sostenendo e difendendo la riduzione della filosofia a metodologia contro la tradizionale concezione della filosofia
come metafisica
si è venuta contrapponendo, da alcune scuole del XX secolo, la nuova concezione della filosofia come logica
si è venuta contrapponendo, da alcune scuole del XX secolo, la nuova concezione della filosofia come psicologia
si è venuta contrapponendo, da alcune scuole del XX secolo, la nuova concezione della filosofia come scienza
si è venuta contrapponendo, da alcune scuole del XX secolo, la nuova concezione della filosofia come metodologia.
03. La riflessione sulla scienza, sulla la validità e sui limiti delle sue ricerche, è, in senso ampio,
la genealogia
la gnoseologia
la metodologia.
la logica
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 027
01. La prima più accurata ed acuta discussione sui procedimenti intellettuali del giurista, su quella che si chiamò in seguito la tecnica giuridica,
si fa risalire a Rodolfo von Jhering e si trova nella sua nota opera "Lo spirito del diritto tedesco"
si fa risalire a Rodolfo von Jhering e si trova nella sua nota opera "Lo spirito del diritto inglese"
si fa risalire a Rodolfo von Jhering e si trova nella sua nota opera "Lo spirito del diritto romano"
si fa risalire a Rodolfo von Jhering e si trova nella sua nota opera "Lo spirito del capitalismo"
02. Samuele von Pufendorf, inizia il suo celebre trattato "De iure naturae et gentium" (1672),
con due capitoli in cui cerca di dimostrare per quali motivi e con quali accorgimenti si possa fare della scienza anche nel campo delle discipline giuridiche e morali; e in tal
modo propone come problema iniziale e preliminare proprio il problema metodologico della scienza positivista
con due capitoli in cui cerca di dimostrare per quali motivi e con quali accorgimenti non si possa fare della scienza anche nel campo delle discipline giuridiche e morali; e
in tal modo propone come problema iniziale e preliminare proprio il problema metodologico della scienza giuridica.
con due capitoli in cui cerca di dimostrare per quali motivi e con quali accorgimenti si possa fare della scienza anche nel campo delle discipline giuridiche e morali; e in tal
modo propone come problema iniziale e preliminare proprio il problema metodologico della scienza giuridica.
con due capitoli in cui cerca di dimostrare per quali motivi e con quali accorgimenti si possa fare della scienza anche nel campo delle discipline giuridiche e morali; e in tal
modo propone come problema iniziale e preliminare proprio il problema metodologico della scienza matematica
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 028
01. Nel medioevo l'ideale del rigore era dato
dal sistema della logica formale aristotelica ed una disciplina era considerata più o meno rigorosa, più o meno scienza, a seconda che si adeguasse o no ai canoni psicologici
tradizionali.
dal sistema della logica formale platonica ed una disciplina era considerata più o meno rigorosa, più o meno scienza, a seconda che si adeguasse o no ai canoni platonici
tradizionali.
dal sistema della logica formale platonica ed una disciplina era considerata più o meno rigorosa, più o meno scienza, a seconda che si adeguasse o no ai canoni logici
tradizionali.
dal sistema della logica formale aristotelica ed una disciplina era considerata più o meno rigorosa, più o meno scienza, a seconda che si adeguasse o no ai canoni logici
tradizionali.
la giurisprudenza non è un'attività logico-formale applicata alle norme giuridiche, e la logica formale non è il modello ideale di ogni scienza.
la giurisprudenza è un'attività logico-formale applicata alle norme giuridiche, e la logica formale è il modello ideale di ogni scienza.
la giurisprudenza è un'attività logico-formale applicata alle norme giuridiche, e la logica formale è il modello ideale di ogni diritto
la giurisprudenza non è un'attività logico-formale applicata alle norme giuridiche, ma la logica formale è il modello ideale di ogni scienza.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 029
01. Wundt scrisse
una "Logica" che è divisa sostanzialmente in tre parti: una parte generale, una seconda parte sul metodo delle scienze esatte e una terza, appunto, sul metodo delle scienze
esatte
una "Logica" che è divisa sostanzialmente in tre parti: una parte generale, una seconda parte sul metodo delle scienze esatte e una terza, sul metodo delle scienze spirituali
una "dottrina del diritto" che è divisa sostanzialmente in tre parti: una parte generale, una seconda parte sul metodo delle scienze esatte e una terza, appunto, sul metodo
delle scienze spirituali
una "Logica" che è divisa sostanzialmente in due parti: una parte generale, una seconda parte sul metodo delle scienze esatte
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 030
01. Per il Dilthey il diritto
occupa un posto assai importante, perché non mostra la connessione tra sistemi della cultura e organizzazione esterna della società.
occupa un posto assai importante, perché mostra la connessione tra sistemi della cultura e organizzazione esterna della società.
non occupa un posto assai importante, perché mostra la connessione tra sistemi della cultura e organizzazione esterna della società.
occupa un posto assai importante, perché mostra la connessione tra sistemi della cultura e organizzazione interna della società.
02. Dilthey
non cerca di dimostrare l'esistenza e di giustificare la validità delle scienze spirituali come complesso di scienze per se stante e distinto dalle scienze naturali
cerca di dimostrare l'esistenza e di giustificare la validità delle scienze esatte come complesso di scienze per se stante e distinto dalle scienze naturali
cerca di dimostrare l'esistenza e a giustificare la validità delle scienze spirituali come complesso di scienze per se stante e distinto dalle scienze giuridiche
cerca di dimostrare l'esistenza e di giustificare la validità delle scienze spirituali come complesso di scienze per se stante e distinto dalle scienze naturali
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 032
01. Per Croce
solo la storia è conoscenza, e quindi solo attraverso la ricerca storica (che sia genuinamente "storia" e non "cronaca" o altro) noi acquistiamo conoscenza della realtà; le
scienze naturali non sono esse stesse conoscenza, ma soltanto un sussidio alla scienza
non solo la storia è conoscenza, e quindi solo attraverso la ricerca storica (che sia genuinamente "storia" e non "cronaca" o altro) noi acquistiamo conoscenza della realtà; le
scienze naturali non sono esse stesse conoscenza, ma soltanto un sussidio alla conoscenza
solo la storia è conoscenza, e quindi solo attraverso la ricerca storica (che sia genuinamente "storia" e non "cronaca" o altro) noi acquistiamo conoscenza della realtà; le
scienze naturali non sono esse stesse conoscenza, ma soltanto un sussidio alla conoscenza
solo la storia è conoscenza, e quindi solo attraverso la ricerca storica (che sia genuinamente "storia" e non "cronaca" o altro) noi acquistiamo conoscenza della realtà; le
scienze naturali sono esse stesse conoscenza, non soltanto un sussidio alla conoscenza
le scienze naturali non come mero ausilio alla ricerca storica presuppongono la storia, cioè non vengono dopo la storia
le scienze naturali come mero ausilio alla ricerca storica non presuppongono la storia, cioè vengono prima della storia
le scienze naturali come mero ausilio alla ricerca storica presuppongono la storia, cioè non vengono dopo la storia
le scienze naturali come mero ausilio alla ricerca storica presuppongono la storia, cioè vengono dopo la storia
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 034
01. Il Gorla ammette una scienza naturale del diritto:
l'ammette perché esiste e perché chiunque si occupa di problemi giuridici si imbatte in certi concetti giuridici generali che non sono stati ottenuti attraverso il metodo
dell'astrazione, proprio delle scienze naturali.
l'ammette perché esiste e perché chiunque si occupa di problemi giuridici si imbatte in certi concetti giuridici generali che sono stati ottenuti attraverso il metodo
dell'astrazione, proprio delle scienze filosofiche
l'ammette perché esiste e perché chiunque si occupa di problemi giuridici si imbatte in certi concetti giuridici generali che sono stati ottenuti attraverso il metodo
dell'astrazione, proprio delle scienze naturali.
l'ammette perché non esiste e perché chiunque si occupa di problemi giuridici non si imbatte in certi concetti giuridici generali che sono stati ottenuti attraverso il metodo
dell'astrazione, proprio delle scienze naturali.
accanto e sopra alla scienza naturale del diritto, vi è la conoscenza genuina, reale del diritto
accanto e sopra alla scienza naturale del diritto, vi è la conoscenza genuina, reale del pensiero religioso
accanto e sopra alla scienza naturale del diritto, non vi è la conoscenza genuina, reale del diritto
accanto e sotto alla scienza naturale del diritto, non vi è la conoscenza genuina, reale del diritto
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 035
01. Secondo Carnap
La categoria "scienza empirica" serve a distinguere propriamente ciò che è "scienza" da ciò che non è "metafisica"
La categoria "scienza empirica" serve a non distinguere propriamente ciò che è "scienza" da ciò che è "metafisica"
La categoria "scienza empirica" non serve a distinguere propriamente ciò che è "scienza" da ciò che è "metafisica"
La categoria "scienza empirica" serve a distinguere propriamente ciò che è "scienza" da ciò che è "metafisica"
ha teorizzato per primo ma non con chiarezza la teoria del formalismo giuridico
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 036
01. Dire che la logica è una scienza formale
significa che essa studia le proposizioni non in quanto tali, prescindendo dal loro contenuto specifico, bensì studia le operazioni di formazione e di trasformazione delle
proposizioni indipendentemente da quel che le parole (o simboli) significano.
significa che essa studia le proposizioni in quanto tali, prescindendo dal loro contenuto specifico, cioè studia le operazioni di formazione e di trasformazione delle
proposizioni in dipendenza da quel che le parole (o simboli) significano.
significa che essa studia le proposizioni in quanto tali, prescindendo dal loro contenuto specifico, cioè studia le operazioni di formazione e di trasformazione delle
proposizioni indipendentemente da quel che le parole (o simboli) significano.
significa che essa studia le proposizioni in quanto tali, prescindendo dal loro contenuto generico, cioè studia le operazioni di formazione e di trasformazione delle
proposizioni indipendentemente da quel che le parole (o simboli) significano.
vuol dire considerare il diritto esclusivamente come norma e precisamente come norma giuridica, così la teoria formale del diritto non si identifica con la teoria normativa
del diritto
vuol dire considerare il diritto non esclusivamente come norma e precisamente come norma giuridica, così la teoria formale del diritto si identifica con la teoria normativa
del diritto
vuol dire considerare il diritto esclusivamente come norma e precisamente non come norma giuridica, così la teoria formale del diritto si identifica con la teoria normativa
del diritto
vuol dire considerare il diritto esclusivamente come norma e precisamente come norma giuridica, così la teoria formale del diritto si identifica con la teoria normativa del
diritto
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 039
01. la scienza giuridica ha a che fare
non già con comportamenti reali e neppure con comportamenti previsti, ma con comportamenti presunti.
con comportamenti reali e con comportamenti previsti, ma non con comportamenti presunti.
non già con comportamenti reali e neppure con comportamenti previsti, ma non con comportamenti presunti.
non già con comportamenti reali e neppure con comportamenti previsti, ma nemmeno con comportamenti presunti.
non è già quella di esprimere un giudizio sulla realtà, e nemmeno quella di formulare un enunciato su ciò che deve essere.
non è già quella di esprimere un giudizio sulla realtà, bensì di formulare un enunciato su ciò che non deve essere.
è quella di esprimere un giudizio sulla realtà, non di formulare un enunciato su ciò che deve essere.
non è già quella di esprimere un giudizio sulla realtà, bensì di formulare un enunciato su ciò che deve essere.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 040
01. La teoria secondo cui il giurista
ha il compito di cercare per proprio conto ma non coi propri mezzi il diritto al di fuori delle proposizioni normative si può chiamare, per quanto abbia avuti diversi nomi,
teoria sociologica.
non ha il compito di cercare per proprio conto e coi propri mezzi il diritto al di fuori delle proposizioni normative si può chiamare, per quanto abbia avuti diversi nomi,
teoria sociologica.
ha il compito di cercare per proprio conto e coi propri mezzi il diritto al di fuori delle proposizioni normative si può chiamare, per quanto abbia avuti diversi nomi, teoria
soteriologica
ha il compito di cercare per proprio conto e coi propri mezzi il diritto al di fuori delle proposizioni normative si può chiamare, per quanto abbia avuti diversi nomi, teoria
sociologica.
il giurista è puramente e semplicemente un ritrovatore di norme giuridiche già implicite nel sistema normativo non dato.
il giurista è puramente e semplicemente un ritrovatore di norme giuridiche già implicite nel sistema normativo dato.
il giurista non è puramente e semplicemente un ritrovatore di norme giuridiche già implicite nel sistema normativo dato.
il giurista è puramente e semplicemente un ritrovatore di norme giuridiche già implicite nel sistema sociologico dato.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 041
01. La ricerca del giurista
è insieme ricerca storica per il modo di accedere all'oggetto (che è l'interpretazione) e ricerca di tipo naturalistico per il fine che si propone (la generalizzazione e il
sistema).
non è insieme ricerca storica per il modo di accedere all'oggetto (che è l'interpretazione) e ricerca di tipo naturalistico per il fine che si propone (la generalizzazione e il
sistema).
è insieme ricerca storica per il modo di accedere all'oggetto (che è l'interpretazione) e ricerca di tipo non naturalistico per il fine che si propone (la generalizzazione e il
sistema).
è insieme ricerca storica per il modo di accedere all'oggetto (che è l'interpretazione) e ricerca di tipo naturalistico per il fine che si propone (la generalizzazione e il diritto).
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 043
01. Se la scienza non consiste nell'apprendimento di verità universali e necessarie,
cade l'eterna obiezione che è risuonata così sovente tra i giuristi e contro i giuristi, che la ricerca giuridica sia scienza perché le cose di cui essa si occupa sono caduche e
magari contingenti
non cade l'eterna obiezione che è risuonata così sovente tra i giuristi e contro i giuristi, che la ricerca giuridica non sia scienza perché le cose di cui essa si occupa sono
caduche e magari contingenti
cade l'eterna obiezione che è risuonata così sovente tra i giuristi e contro i giuristi, che la ricerca giuridica non sia scienza perché le cose di cui essa si occupa sono caduche
e magari contingenti
cade l'eterna obiezione che è risuonata così sovente tra i giuristi e contro i giuristi, che la ricerca giuridica non sia scienza perché le cose di cui essa si occupa non sono
caduche e magari contingenti
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 044
01. Il giurista tende,
col suo lavoro intellettuale applicato alle proposizioni normative, alla costruzione di concetti scientifici, vale a dire di termini non esattamente definiti
col suo lavoro intellettuale applicato alle proposizioni normative, alla costruzione di concetti non scientifici, vale a dire di termini esattamente definiti
col suo lavoro intellettuale applicato alle proposizioni normative, alla costruzione di concetti non scientifici, vale a dire di termini non esattamente definiti
col suo lavoro intellettuale applicato alle proposizioni normative, alla costruzione di concetti scientifici, vale a dire di termini esattamente definiti
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 045
01. Oltre le norme giuridiche,
vi sono precetti religiosi, regole morali, regole sociali, regole del costume, regole di quella etica minore che è l'etichetta, regole della cattiva educazione e così via
vi sono precetti religiosi, regole amorali, regole asociali, regole del costume, regole di quella etica minore che è l'etichetta, regole della buona educazione e così via
vi sono precetti religiosi, regole morali, regole sociali, regole del costume, regole di quella etica minore che è l'etichetta, regole della buona educazione e così via
non vi sono precetti religiosi, regole morali, regole sociali, regole del costume, regole di quella etica minore che è l'etichetta, regole della buona educazione e così via
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 046
01. Una norma può essere
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 047
01. Se la distinzione tra il giusto e l'ingiusto non è universale, bisogna porsi il problema di a chi spetta stabilire ciò che è giusto e ciò che è ingiusto.
bisogna porsi il problema di a chi spetta stabilire ciò che è giusto e ciò che è ingiusto.
non bisogna porsi il problema di a chi spetta stabilire ciò che è giusto e ciò che è ingiusto.
bisogna porsi il problema di a chi spetta stabilire ciò che è vero e ciò che è falso
bisogna porsi il problema di a chi spetta stabilire ciò che è bello e ciò che è ingiusto.
il diritto naturale "provvisorio" per distinguerlo dal diritto positivo che chiamò "perentorio", e fece così intendere che solo i diritto positivo era diritto nel senso pregnante
della parola.
il diritto naturale "provvisorio" per distinguerlo dal diritto assoluto che chiamò "perentorio", e fece così intendere che solo i diritto positivo era diritto nel senso pregnante
della parola.
il diritto naturale "provvisorio" per distinguerlo dal diritto negativo che chiamò "perentorio", e fece così intendere che solo i diritto positivo era diritto nel senso pregnante
della parola.
il diritto naturale "provvisorio" per distinguerlo dal diritto individuale che chiamò "perentorio", e fece così intendere che solo i diritto positivo era diritto nel senso
pregnante della parola.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 048
01. Secondo Hobbes
non esiste altro criterio del giusto e dell'ingiusto all'infuori della legge positiva, vale a dire all'infuori del comando del individuo
non esiste altro criterio del giusto e dell'ingiusto all'infuori della legge positiva, vale a dire all'infuori del comando del sovrano
non esiste altro criterio del giusto e dell'ingiusto all'infuori della legge divina, vale a dire all'infuori del comando del sovrano
non esiste altro criterio del giusto e dell'ingiusto all'infuori della legge naturale, vale a dire all'infuori del comando del sovrano
ha valore di comando solo ciò che è giusto, per la dottrina opposta è giusto solo ciò che è comandato e per il fatto di essere comandato. Per un giusnaturalista, una norma
non è valida se non è giusta; per la teoria opposta una norma è giusta solo in quanto valida
ha valore di comando solo ciò che è giusto, per la dottrina opposta è giusto solo ciò che è comandato e per il fatto di essere comandato. Per un positivista una norma non è
valida se non è giusta; per la teoria opposta una norma è giusta solo in quanto valida
non ha valore di comando solo ciò che è giusto, per la dottrina opposta è giusto solo ciò che è comandato e per il fatto di essere comandato. Per un giusnaturalista, una
norma non è valida se non è giusta; per la teoria opposta una norma è giusta solo in quanto valida
ha valore di comando solo ciò che è giusto, per la dottrina opposta non è giusto solo ciò che è comandato e per il fatto di essere comandato. Per un giusnaturalista, una
norma non è valida se non è giusta; per la teoria opposta una norma è giusta solo in quanto valida
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 049
01. Il realismo giuridico critica
il giusnaturalismo che avrebbe una concezione ideale del diritto e il positivismo in senso stretto che ha una concezione formale del diritto
il giusnaturalismo che avrebbe una concezione ideale del diritto e il positivismo in senso stretto che ha una concezione aristotelica del diritto
il giusnaturalismo che avrebbe una concezione logica del diritto e il positivismo in senso stretto che ha una concezione ideale del diritto
il giusnaturalismo che avrebbe una concezione formale del diritto e il positivismo in senso stretto che ha una concezione razionale del diritto
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 050
01. Secondo il formalismo etico
è ingiusto ciò che è conforme alla legge, e in quanto tale si respinge ogni criterio di giustizia che stia al di sopra delle leggi positive e in base al quale le stesse leggi positive
possano essere valutate.
è giusto ciò che è conforme alla legge, e in quanto tale si respinge ogni criterio di giustizia che stia al di sopra delle leggi positive e in base al quale le stesse leggi positive
possano essere valutate.
è giusto ciò che è conforme alla legge, e in quanto tale si respinge ogni criterio di ingiustizia che non stia al di sopra delle leggi positive e in base al quale le stesse leggi
positive possano essere valutate.
è giusto ciò che è conforme alla legge, e in quanto tale non si respinge ogni criterio di giustizia che stia al di sopra delle leggi positive e in base al quale le stesse leggi
positive possano essere valutate.
la caratteristica del diritto è quella di prescrivere ciò che ciascuno deve fare, e non semplicemente il modo con cui ciascuno deve agire se vuol raggiungere i propri scopi, e
pertanto appartiene al compito del diritto non già stabilire il contenuto del rapporto intersoggettivo ma la forma che esso deve assumere per avere certe conseguenze
la caratteristica del diritto non è già quella di prescrivere ciò che ciascuno deve fare, ma semplicemente il modo con cui ciascuno deve agire se vuol raggiungere i propri
scopi, e pertanto appartiene al compito del diritto stabilire il contenuto del rapporto intersoggettivo ma la forma che esso deve assumere per avere certe conseguenze
la caratteristica del diritto non è già quella di prescrivere ciò che ciascuno deve fare, ma semplicemente il modo con cui ciascuno deve agire moralmente se vuol
raggiungere i propri scopi, e pertanto appartiene al compito del diritto non già stabilire il contenuto del rapporto intersoggettivo ma la forma che esso deve assumere per avere
certe conseguenze
la caratteristica del diritto non è già quella di prescrivere ciò che ciascuno deve fare, ma semplicemente il modo con cui ciascuno deve agire se vuol raggiungere i propri
scopi, e pertanto appartiene al compito del diritto non già stabilire il contenuto del rapporto intersoggettivo ma la forma che esso deve assumere per avere certe conseguenze
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 051
01. Per quanto riguarda la funzione,
osserviamo che con la descrizione miriamo a informare altrui; con la prescrizione a modificarne il comportamento.
osserviamo che con la descrizione non miriamo a informare altrui; con la prescrizione a modificarne il comportamento.
osserviamo che con la descrizione miriamo a informare altrui; con la prescrizione a non modificarne il comportamento.
osserviamo che con la funzione miriamo a informare altrui; con la prescrizione a modificarne il comportamento.
non c'è la convinzione che l'unica ragione per cui si esegue un comando è il timore della sanzione, e pertanto la funzione del comandare venga espletata soltanto attraverso
la sanzione
c'è la convinzione che l'unica ragione per cui si esegue un comando è il timore della sanzione, e pertanto la funzione del comandare venga espletata soltanto attraverso la
sanzione
c'è la convinzione che l'unica ragione per cui si esegue un comando è il timore del comando stesso e pertanto la funzione del comandare venga espletata soltanto attraverso
il comando
c'è la convinzione che l'unica ragione per cui si esegue un comando non possa essere il timore della sanzione, e pertanto la funzione del comandare non venga espletata
soltanto attraverso la sanzione
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 052
01. Si dicono autonomi
quegli imperativi in cui colui che pensa la norma e colui che la ascolta sono la stessa persona
quegli imperativi in cui colui che pone la norma e colui che la esegue sono la stessa norma
quegli imperativi in cui colui che pone la norma e colui che la esegue non sono la stessa persona
quegli imperativi in cui colui che pone la norma e colui che la esegue sono la stessa persona
gli imperativi morali, ma non solo gli imperativi morali, sono autonomi
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 053
01. Il Thon con l'imperatività del diritto
sostiene che per mezzo del diritto l'ordinamento giuridico non tende a dare a coloro che sono soggetti alle sue statuizioni un impulso verso un determinato contegno, tale
impulso viene esercitato per mezzo di precetti di contenuto ora positivo ora negativo
sostiene che per mezzo della scienza l'ordinamento giuridico tende a dare a coloro che sono soggetti alle sue statuizioni un impulso verso un determinato contegno, tale
impulso viene esercitato per mezzo di precetti di contenuto ora positivo ora negativo
sostiene che per mezzo del diritto l'ordinamento giuridico tende a dare a coloro che sono soggetti alle sue statuizioni un impulso verso un determinato contegno, tale
impulso viene esercitato per mezzo di precetti di contenuto ora positivo ora negativo
sostiene che per mezzo del volere divino l'ordinamento giuridico tende a dare a coloro che sono soggetti alle sue statuizioni un impulso verso un determinato contegno, tale
impulso viene esercitato per mezzo di precetti di contenuto ora positivo ora negativo
l'intero diritto di una società non è altro che un complesso d'imperativi, i quali sono l'uno all'altro così strettamente inanellati che la disobbedienza agli uni costituisce
sovente il presupposto di ciò che da altri non è comandato
l'intero diritto di una società non è altro che un complesso d'imperativi, i quali sono l'uno all'altro così strettamente inanellati che la disobbedienza agli uni costituisce
sovente il presupposto di ciò che da altri è comandato
l'intero diritto di una società non è altro che un complesso d'imperativi, i quali sono l'uno all'altro così poco inanellati che la disobbedienza agli uni costituisce sovente il
presupposto di ciò che da altri è comandato
l'intero diritto di una società non è altro che un complesso d'imperativi, i quali sono l'uno all'altro così strettamente inanellati che la disobbedienza agli uni non costituisce
mai il presupposto di ciò che da altri è comandato
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 054
01. Lo Jhering sostenne che
i destinatari della norma giuridica sono i cittadini ma anche gli organi giudiziari incaricati di esercitare il potere coattivo.
i destinatari della norma giuridica non sono i cittadini ma gli organi giudiziari incaricati di esercitare il potere coattivo.
i destinatari della norma giuridica non sono i cittadini e nemmeno gli organi giudiziari incaricati di esercitare il potere coattivo.
i destinatari della norma giuridica sono i cittadini e non gli organi giudiziari incaricati di esercitare il potere coattivo.
02. Lo Jhering
partiva da una rigida dottrina non statualistica, bensì coazionistica del diritto
esclude che le norme giuridiche, per il solo fatto di essere imperativi siano anche comandi, in quanto non manca il soggetto che comanda
esclude che le norme giuridiche, per il solo fatto di essere imperativi siano anche comandi, in quanto manca il soggetto che comanda
esclude che le norme giuridiche, per il solo fatto di essere imperativi siano anche efficaci, in quanto manca il soggetto che comanda
esclude che le norme giuridiche, per il solo fatto di essere imperativi siano anche valide, in quanto manca il soggetto che comanda
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 055
01. Teorie imperativistiche miste sono quelle che
ammettono che in ogni ordinamento giuridico vi siano degli imperativi, ma negano che tutte le proposizioni componenti un sistema giuridico siano imperativi o riducibili a
imperativi.
ammettono che in ogni ordinamento giuridico vi siano degli imperativi, ma negano che tutte le proposizioni componenti un sistema giuridico non siano imperativi o
riducibili a imperativi.
non ammettono che in ogni ordinamento giuridico vi siano degli imperativi, ma negano che tutte le proposizioni componenti un sistema giuridico siano imperativi o
riducibili a imperativi.
ammettono che in ogni ordinamento giuridico vi siano degli imperativi, ma non negano che tutte le proposizioni componenti un sistema giuridico siano imperativi o
riducibili a imperativi.
la differenza tra diritto e giusto in questi termini: la legge morale comanda categoricamente quello che si deve fare, la legge giuridica permette quello che si può fare
la differenza tra diritto e morale in questi termini: la legge morale comanda categoricamente quello che si deve fare, la legge giuridica permette quello che si può fare
la differenza tra diritto e morale in questi termini: la legge morale non comanda categoricamente quello che si deve fare, la legge giuridica permette quello che si deve fare
la differenza tra diritto e morale in questi termini: la legge morale comanda categoricamente quello che si può fare, la legge giuridica permette quello che si deve fare
la legge morale si limita a permettere che si compia ciò che essa vuole, ma lo impone; dall'altro la legge giuridica ordina che si eserciti un diritto.
la legge morale non si limita a permettere che si compia ciò che essa vuole, ma lo impone; dall'altro la legge giuridica ordina che si eserciti un diritto.
la legge morale non si limita a permettere che si compia ciò che essa vuole, ma lo impone; dall'altro la legge giuridica non ordina mai che si eserciti un diritto.
la legge morale si limita a permettere che si compia ciò che essa vuole, ma non lo impone; dall'altro la legge giuridica non ordina mai che si eserciti un diritto.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 056
01. In Kelsen le norme giuridiche
sono eteronome, hanno bisogno di una garanzia che la volontà dei sudditi si adegui a quella dello stato, garanzia che il comando in quanto tale non può dare, e può esser
raggiunta soltanto attraverso la norma
sono eteronome, hanno bisogno di una garanzia che la volontà dei sudditi si adegui a quella dello stato, garanzia che il comando in quanto tale non può dare, e può esser
raggiunta soltanto attraverso la Grundnorm
sono eteronome, hanno bisogno di una garanzia che la volontà dei sudditi si adegui a quella dello stato, garanzia che il comando in quanto tale non può dare, e può esser
raggiunta soltanto attraverso la conoscenza
sono eteronome, hanno bisogno di una garanzia che la volontà dei sudditi si adegui a quella dello stato, garanzia che il comando in quanto tale non può dare, e può esser
raggiunta soltanto attraverso la sanzione.
02. Il Perassi
nella critica antimperativista parla della sanzione giuridica come di canoni che valutano un contegno dell'individuo nella vita di società
nella critica antimperativista parla della norma giuridica come di canoni che non valutano un contegno dell'individuo nella vita di società
nella critica antimperativista parla della norma giuridica come di canoni che valutano un contegno dell'individuo nella vita di società
nella critica imperativista parla della norma giuridica come di canoni che valutano un contegno dell'individuo nella vita di società
è nella natura del diritto di non contenere nessuna garanzia che il comportamento altrui fosse effettivamente modificato
è nella natura dei comandi di non contenere nessuna garanzia che il comportamento altrui fosse effettivamente modificato
non è nella natura dei comandi di non contenere nessuna garanzia che il comportamento altrui fosse effettivamente modificato
è nella natura dei comandi di contenere la garanzia che il comportamento altrui fosse effettivamente modificato
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 057
01. Ciò che si osserva è un divieto,
ciò che si esegue è un comando, onde due modi diversi di violazione, l'inosservanza rispetto a un imperativo negativo, l'inesecuzione rispetto a un imperativo positivo
ciò che si esegue è un diritto onde due modi diversi di violazione, l'inosservanza rispetto a un imperativo negativo, l'inesecuzione rispetto a un imperativo positivo
ciò che si esegue è un comando, onde due modi diversi di violazione, l'inosservanza rispetto a un imperativo positivo l'inesecuzione rispetto a un imperativo positivo
ciò che si esegue è un dovere onde due modi diversi di violazione, l'inosservanza rispetto a un imperativo negativo, l'inesecuzione rispetto a un imperativo positivo
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 058
01. Il fine della sanzione è
l'efficacia della sanzione o, in altre parole la sanzione è un espediente per ottenere che le norme siano meno violate o le conseguenze della violazione siano meno gravi
l'efficacia della norma, o, in altre parole la sanzione è un espediente per ottenere che le sanzioni siano meno violate o le conseguenze della violazione siano meno gravi
l'efficacia della norma, o, in altre parole la sanzione è un espediente per ottenere che le norme siano violate o le conseguenze della violazione siano meno gravi
l'efficacia della norma, o, in altre parole la sanzione è un espediente per ottenere che le norme siano meno violate o le conseguenze della violazione siano meno gravi
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 059
01. Lo "stato di diritto" è avanzato e continua ad avanzare
nella misura in cui si sostituiscono ai poteri arbitrari quelli giuridicamente controllati, agli organi irresponsabili gli organi giuridicamente responsabili, infine nella misura in
cui l'ordinamento giuridico organizza la risposta alla violazione che proviene non solo dai privati cittadini, ma anche dai pubblici funzionari
nella misura in cui si sostituiscono ai poteri arbitrari quelli giuridicamente incontrollati, agli organi irresponsabili gli organi giuridicamente responsabili, infine nella misura
in cui l'ordinamento giuridico organizza la risposta alla violazione che proviene non solo dai privati cittadini, ma anche dai pubblici funzionari
nella misura in cui si sostituiscono ai poteri arbitrari quelli giuridicamente controllati, agli organi responsabili gli organi giuridicamente irresponsabili, infine nella misura in
cui l'ordinamento giuridico organizza la risposta alla violazione che proviene non solo dai privati cittadini, ma anche dai pubblici funzionari
nella misura in cui si sostituiscono ai poteri arbitrari quelli giuridicamente controllati, agli organi irresponsabili gli organi giuridicamente responsabili, infine nella misura in
cui l'ordinamento giuridico organizza la risposta alla violazione che proviene non solo dai privati cittadini, ma non dai pubblici funzionari
è un fatto impossibile
è un fatto inventato
è un fatto incontestabile
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 060
01. Alle norme generali
si contrappongono quelle che hanno per destinatario un individuo singolo, alle norme astratte si contrappongono quelle che regolano un'azione singola
non si contrappongono quelle che hanno per destinatario un individuo singolo, alle norme astratte non si contrappongono quelle che regolano un'azione singola
si contrappongono quelle che non hanno per destinatario un individuo singolo, alle norme astratte si contrappongono quelle che regolano un'azione singola
si contrappongono quelle che hanno per destinatario un individuo singolo, alle norme astratte non si contrappongono quelle che regolano un'azione singola
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 061
01. In ogni ordinamento,
accanto alle norme di condotta, vi è un altro tipo di norme, che si sogliono chiamare norme di struttura o di competenza.
accanto alle norme di condotta, vi è un altro tipo di norme, che si sogliono chiamare norme di concetto o di relazione
accanto alle norme di condotta, vi è un altro tipo di norme, che si sogliono chiamare norme di relazione o di invidiualità
accanto alle norme di condotta, vi è un altro tipo di norme, che si sogliono chiamare norme di visione o di immagine
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 062
01. Le norme costituzionali
sono in rapporto con le leggi ordinarie tale che esse possono essere talora considerate come regolamenti più generali ma esecutivi delle direttive di massima contenete nella
costituzione
sono in rapporto con le leggi ordinarie tale che esse possono essere talora considerate come regolamenti non esecutivi delle direttive di massima contenete nella
costituzione
sono in rapporto con le leggi ordinarie tale che esse non possono essere talora considerate come regolamenti esecutivi delle direttive di massima contenete nella
costituzione
sono in rapporto con le leggi ordinarie tale che esse possono essere talora considerate come regolamenti esecutivi delle direttive di massima contenete nella costituzione
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 064
01. Secondo la teoria della costruzione a gradi dell'ordinamento giuridico,
elaborata dal Gentile l'unità di un ordinamento giuridico complesso perchè le norme di un ordinamento non stanno tutte sullo stesso piano.
elaborata da Aristotele l'unità di un ordinamento giuridico complesso perchè le norme di un ordinamento non stanno tutte sullo stesso piano.
elaborata dal Croce l'unità di un ordinamento giuridico complesso perchè le norme di un ordinamento non stanno tutte sullo stesso piano.
elaborata dal Kelsen l'unità di un ordinamento giuridico complesso perchè le norme di un ordinamento non stanno tutte sullo stesso piano.
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 065
01. In Kelsen
La norma giuridica che produce il potere costituente è la norma fondamentale. Che questa norma sia espressa, significa che essa esista: ad essa ci riferiamo come a
fondamento sottinteso di legittimità di tutto il sistema.
La norma giuridica che produce il potere costituente è la norma fondamentale. Che questa norma non sia espressa, non significa che essa non esista, ma ad essa non ci
riferiamo come a fondamento sottinteso di legittimità di tutto il sistema.
La norma giuridica che produce il potere costituente è la norma fondamentale. Che questa norma non sia espressa, non significa che essa non esista: ad essa ci riferiamo
come a fondamento sottinteso di legittimità di tutto il sistema.
La norma giuridica che produce il potere costituente non è la norma fondamentale. Che questa norma non sia espressa, non significa che essa non esista: ad essa ci
riferiamo come a fondamento sottinteso di legittimità di tutto il sistema.
02. In Kelsen
la norma fondamentale non è espressa. Ma noi la presupponiamo per fondare il sistema normativo. Per fondare un sistema normativo occorre una norma ultima oltre la
quale sarebbe utile andare
la norma fondamentale non è espressa. Ma noi la presupponiamo per fondare il sistema normativo. Per fondare un sistema normativo occorre una norma ultima oltre la
quale sarebbe inutile andare
la norma fondamentale non è espressa. Ma noi la presupponiamo per fondare il sistema normativo. Per fondare un sistema normativo occorre una norma ultima che si
fonda su Dio
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 066
01. Quando il Kelsen dice che il diritto è un ordinamento coercitivo vuole intendere che
è composto da norme che regolano la coazione, cioè che non dispongono il modo con cui si debbano applicare certe sanzioni
non è composto da norme che regolano la coazione, cioè che dispongono il modo con cui si debbano applicare certe sanzioni
è composto da norme che regolano la coazione, cioè che dispongono il modo con cui si debbano applicare certe sanzioni
è composto da norme che regolano la coazione, cioè che dispongono il modo con cui si non debbano applicare certe sanzioni
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Set Domande: FILOSOFIA DEL DIRITTO
GIURISPRUDENZA (D.M. 270/04)
Docente: Bonavoglia Massimiliano
Lezione 068
01. Il problema di un'antinomia tra due norme appartenenti a diversi ordinamenti
nasce quando questi ordinamenti non sono indipendenti tra loro ma sono tra loro in un qualche rapporto che può essere di coordinazione o di somiglianza
nasce quando questi ordinamenti non sono indipendenti tra loro ma sono tra loro in un qualche rapporto che può essere di coordinazione o di subordinazione
nasce quando questi ordinamenti non sono indipendenti tra loro ma sono tra loro in un qualche rapporto che può essere di identità o di subordinazione
non nasce quando questi ordinamenti non sono indipendenti tra loro ma sono tra loro in un qualche rapporto che può essere di coordinazione o di subordinazione
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