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NEWSLETTER DIGITALE DELL’ASSOCIAZIONE SINDACALE DI INGEGNERI LIBERI PROFESSIONISTI

e-news n.33
ingegneri e architetti professionisti
SILP Milano
Ottobre – Novembre ’10

La rinascita italiana subito


Pronti ai sacrifici imposti dalla manovra finanziaria, a patto di un progetto epocale che restituisca al
Paese il piacere di vivere.

Il persistere della crisi che colpisce con particolare insistenza alcuni settori di fondamentale
importanza dell’economia, primo fra tutti quello delle costruzioni, rafforza la convinzione che in
mancanza di misure urgenti e mirate ad un epocale piano di interventi infrastrutturali, di recupero
di aree dismesse e degradate e di messa in sicurezza del territorio, ogni sforzo sarà vano.
Nessuno infatti può credere davvero che un tiepido “piano casa” o qualche incentivo per l’acquisto
di lavatrici e motorini basti a risollevare le sorti di un Paese.
Un Paese, l’Italia, che più di altri necessita di risarcimenti e tutele dopo decenni di sfruttamento
selvaggio, incuria e devastazioni.
Il paesaggio, la qualità dello spazio fisico dei luoghi, la forma delle cose - la “qualità di fondo” delle
cose - rende identificabile ed attraente un ambiente che altro non è che un insieme di spazi, forme
e sensazioni fisiche.
La qualità determina il piacere della vita nelle condizioni dell’ambiente in cui si svolge; ed è sempre
la qualità a determinare il successo di una offerta, sia essa di servizi, merceologica, turistica o
d’impresa.
In Italia, purtroppo, si è riusciti in pochi decenni ad espellere la qualità dell’ambiente e della vita
reale, dal dibattito e dagli obiettivi della cultura nazionale; con i risultati che si vedono, riuscendo
addirittura a indurre nei confronti di atteggiamenti altrimenti responsabili un senso di diffusa
diffidenza, sospetto verso chiunque ponga ragionevoli dubbi all’estrema apertura al “libero
mercato”, al consumo senza limiti e controllo.
Perfino tremende occasioni come quella offerta dall’attuale Grande Crisi vengono dilapidate a
vantaggio delle megalobby economiche e del perpetuarsi di rendite di posizioni storiche.
Siamo, in definitiva, tutti in stand-by, aspettando che la malattia passi da sola, che più o meno
fisiologiche produzioni di anticorpi inducano, come per miracolo, una non meglio precisata
guarigione di un sistema fragile, forse al capolinea; con la speranza, ben che vada, di riportare
tutto, in una decina d’anni, allo status quo ante: bella prospettiva.
Ma oltre la tragedia, ci sono nuove opportunità: una Rinascita Italiana dove una coalizione di
energie positive miri a risolvere, partendo dalle attuali ceneri, tutti d’un colpo i problemi cronici e
mai risolti del Paese.
Dalla lezione della crisi si può trarre il coraggio per progettare una vera grande svolta, che veda
cooperare la coalizione di tutte le forze attive e propositive di cui ancora l’Italia dispone.
Non ultime le libere professioni.
Un colpo di reni forse, o di genio programmabile.
Questo serve, chiamiamola pure “lucida follia”; la invocano consulenti, creativi, forze dinamiche e
attive, operatori della cultura e del made in Italy di qualità ed eccellenza.
Subito, adesso, senza indugi.

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e-news n.33 pagina 2 SILP Milano


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Professionisti in crisi tra bilico e bilancio


Se da un lato, l’ingresso in massa di neolaureati nelle attività tipiche ordinistiche è senza dubbio un
segno di vitalità e di attrattiva del settore professionale, dall’altro pone problematiche che vanno al
di là dello scontro generazionale tra professionisti.
In gioco c’è la sostenibilità del sistema in uno scenario politico miope e soggiogato da lobby
autoreferenziali, che non sanno interpretare l’evoluzione in atto nel comparto professionale.
Secondo un cliché, tanto radicato quanto pretestuoso, i liberi professionisti sono una casta ricca e
privilegiata.
Certo, per molti anni hanno potuto beneficiare di redditi elevati che assicuravano un tenore
economico e sociale sopra la media.
Oggi, il contesto di mercato in cui si trovano a operare i liberi professionisti è mutato radicalmente
e, complice la crisi, non sembra in grado di garantire negli anni a venire quelle tutele economiche e
di welfare che finora hanno fatto la differenza.
È stato calcolato che nel 2007 il volume dei redditi da lavoro autonomo degli iscritti agli Ordini
professionali ammontava a 20 miliardi di euro; alla fine del 2009 sono andati in fumo 6 miliardi di
euro: un calo del 30% in due anni.
In prospettiva, la capacità per i professionisti di generare reddito tenderà ulteriormente ad
assottigliarsi, soprattutto in quegli ambiti professionali a stretto contatto con le imprese e la
pubblica amministrazione, dove gli sconti sulle parcelle e i cronici ritardi di pagamento impongono
uno sforzo finanziario personale del titolare dello studio per resistere in un mercato al ribasso.
L’incremento del numero degli iscritti agli albi non sembra aver compensato le esigenze di cassa
degli enti previdenziali, anzi per garantire la gestione ordinaria e il flusso pensionistico, negli ultimi
anni le casse hanno aumentato i livelli contributivi, senza peraltro assicurare agli iscritti equilibrio di
lungo periodo alle gestioni.
I professionisti si sono impoveriti, il Paese si è impoverito.
In questo scenario si colloca una politica di governo che, a prescindere dal colore, ha penalizzato
un intero settore economico e sociale.
Nei mesi più duri della congiuntura e delle misure anticrisi, i liberi professionisti sono stati
sistematicamente tagliati fuori da qualsiasi intervento normativo teso ad alleggerire i morsi della
crisi: dalla detassazione degli utili reinvestiti fino alla moratoria sul debito.
Gli interventi messi in campo per incentivare il sistema produttivo, arginare il debito delle imprese,
favorire l’accesso al credito, alimentare la fiammella dei consumi si sono dimostrati efficaci
strumenti di politica economica per stabilizzare i conti pubblici, ma restano viziati da una
asimmetria politica che non tiene conto delle potenzialità economiche dei liberi professionisti.
Solo attraverso il pieno riconoscimento politico del comparto delle professioni nel suo insieme si
potrà avviare quel quadro di riforme indispensabili per mettere ordine nel mercato degli studi
professionali, del loro lavoro, della loro tutela e per la ripresa del Paese.
E’ proprio per queste ragioni che la nostra associazione Silp Milano, dopo avere attraversato un
periodo di crisi trasversale ed istituzionale determinato anche dalla cosiddetta Grande Crisi, in
questo particolare momento ha stabilito di rilanciarsi per ritrovare la pari dignità delle attività svolte
dalle libere professioni tecniche con il settore produttivo e commerciale del mercato.
Questo nostro rilancio intende, come già precedentemente fatto, coinvolgere tutte le figure di
ingegneri ed architetti liberi professionisti che, costituendo un importante polo economico e sociale,
sono in grado di assumere ruoli incisivi nella definizione delle principali tematiche che riguardano
la loro posizione ed organizzazione nei riguardi degli Enti istituzionali e dunque anche degli Ordini
provinciali e di Inarcassa, trovando intesa con uno dei punti fermi della linea politica portata avanti
da Confprofessioni.
La nostra associazione ha sempre messo in evidenza, specie negli ultimi anni, che l’Ingegnere non
è solo un tecnico che, con la sua attività intellettuale, è praticamente presente in tutte le attività che
determinano lo sviluppo, la ricerca, la sicurezza, il benessere sociale ed anche la salvaguardia del
pianeta, ma concorre, individualmente e con la propria categoria, allo sviluppo sociale secondo
importanti principi di etica e nel rispetto del suo codice deontologico; la nostra associazione ha
anche considerato che i medesimi obiettivi e ruoli sono svolti anche dalla figura dell’Architetto e per
questa ragione che negli ultimi anni, nel suo Consiglio Direttivo, hanno fanno parte anche alcuni
architetti liberi professionisti.
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e-news n.33 pagina 3 SILP Milano


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Per questi motivi si è dibattuto, e si sta ancora dibattendo, sulla necessità che anche la nostra
denominazione Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti di Milano debba cambiare adattandosi
alla ormai abituale cosiddetta inter-professionalità tecnica, ovvero coinvolgendo chi esercita, oltre
alla professione dell’Ingegnere, anche la professione di Architetto, ed inoltre cambiare anche
allargandosi sul territorio dall’ambito provinciale a quello regionale, raccogliendo i contributi delle
altre associazioni sindacali tecniche che, come la nostra, operano in Lombardia, coinvolgendole in
un progetto più ampio e rappresentativo della nostra categoria, per una sua crescita qualitativa e
quantitativa.
Sarà pertanto, a breve, indetta una specifica assemblea del Silp Milano nella quale verrà
apertamente discussa la proposta di trasformazione da Silp Milano ad Asso Lombardia A.I. dove il
termine Asso sta ad indicare un legame associativo più stretto con Asso Ingegneri che, assieme
ad ALA Architetti, fanno parte di Confprofessioni rappresentandone l’area tecnica, il termine
Lombardia ne identifica l’ambito territoriale, il termine A.I. sta a rappresentare il settore tecnico di
appartenenza: architetti ed ingegneri.
L’estensione territoriale ha particolare rilevanza tenuto conto che la Lombardia, seppur con tanti
limiti, rappresenta ancora oggi il centro della crescita del Paese.
Stringere un rapporto associativo con ALA Architetti ed Asso Ingegneri rappresenta peraltro una
continuità per il Silp Milano giacchè, da oltre 5 anni, siamo in contatto con Asso Emilia Romagna,
condividendone gli obiettivi ed i percorsi.
E ALA Architetti, con Asso Ingegneri sono andati oltre, associandosi a Confprofessioni.
Confprofessioni è, a livello nazionale, la confederazione che riunisce la principali associazioni dei
liberi professionisti italiani: ADC Associazione Dottori Commercialisti, ALA Assoarchitetti
Associazione Liberi Architetti, Asso Ingegneri Associazione Liberi Ingegneri, ANCL Associazione
Nazionale Consulenti del Lavoro, ANDI Associazione Nazionale Dentisti Italiani, A.N.F.
Associazione Nazionele Forense, ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani,
ANREV Associazione Nazionale Revisori Contabili, FEDERNOTAI Federazione Nazionale
Associazioni Sindacali Notarili, FIMMG Federazione Italiani Medici di Medicina Generale, ANRC
Associazione Nazionale Ragionieri Commercialisti, UNGDC Unione Nazionale Giovani Dottori
Commercialisti. Confprofessioni è presente con proprie sedi su tutto il territorio nazionale e
dispone di una sede centrale a Roma, ove vengono svolte regolari riunioni con tutte le
organizzazioni associate e rappresenta un referente importante nei rapporti con gli Enti istituzionali
dello Stato, col C.N.I. e con Inarcassa.
Aldilà di quanto verrà stabilito sulla eventuale mutazione della nostra denominazione attuale nella
citata prossima nostra assemblea, l’orientamento corrente del Silp Milano, conformemente a
quanto indicato ai punti 3.2, 3.3 e 3.4 del nostro statuto, è comunque quello di aderire a
Confprofessioni Lombardia, ambito territoriale dove attualmente risulta ancora assente una
associazione di Ingegneri ed Architetti liberi professionisti, dunque dove sussiste l’opportunità di
dare, e nel contempo avere, un contributo più incisivo negli interessi della nostra categoria tecnica.

Claudio Mosca
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12 Nov. 2010
Emergenza Veneto, UniCredit e Confprofessioni in aiuto dei professionisti
Stanziato un plafond di 150 milioni di euro per i danni provocati dall'alluvione

Grazie all’alleanza tra Confprofessioni e UniCredit, anche i professionisti colpiti dall’alluvione del
Veneto potranno usufruire del plafond di 150 milioni di euro a condizioni agevolate stanziato da
UniCredit. L’iniziativa mira a supportare le piccole e medie imprese e gli studi professionali colpiti
dal tragico evento che ha investito la regione e riguarda le aziende e i professionisti residenti nelle
zone di Padova, Rovigo, Verona (Est, Lago, Sud), Vicenza (Nord, Ovest), Treviso e Pordenone.
Confprofessioni si è attivata immediatamente per fornire indicazioni operative ai liberi professionisti
del Veneto sulle modalità di accesso ai finanziamenti stanziati da UniCredit e ha sollecitato
commercialisti e consulenti del lavoro della regione ad attivarsi per dare un utile supporto alle
aziende loro clienti e agevolare la ripresa delle attività produttive.
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11 Nov. 2010
Accordo tra UniCredit e Confprofessioni
E’ stato istituito il progetto “valore Professioni”

L’alleanza tra Confprofessioni e UniCredit per sostenere e promuovere il mondo delle libere
professioni è stata firmata il 28 ottobre a Roma: l’argomento riguarda il mondo dei liberi
professionisti che oggi conta oltre 2 milioni di iscritti agli Ordini con crescente presenza femminile e
una quota consistente di giovani professionisti under 40. In sintesi:
Dall’8 novembre, grazie all’accordo firmato tra Confprofessioni e Unicredit, i liberi professionisti
possono usufruire di un plafond di 500 milioni di euro stanziato per supportare le attività correnti di
investimento, attraverso soluzioni finanziarie innovative e vantaggiose: Valore Professioni offre,
oltre al catalogo di prodotti completo, in grado di rispondere alle effettive esigenze dei
professionisti sia nell’ambito dell’attività professionale che della sfera privata, prodotti distintivi per i
clienti dei professionisti (Imprendo export e Credito al consumo).
Accedere è semplice: è sufficiente essere iscritto ad un albo professionale e aderire al sistema
Confprofessioni: difatti l’iniziativa si rivolge ai professionisti e agli studi associati iscritti a
Confprofessioni attraverso una delle 15 associazioni (Andi, Anmvi, Fimmg, Plp, Adc, Anc, Ancl,
Anrev, Ungdcec, Anf, Federnotai, Ala-Assoarchitetti, Assoingegneri, Sindagrof, Singeop), oppure
aderenti agli enti bilaterali (Fondoprofessioni, Cadiprof, Ebipro) del sistema confederale.
Recandosi nella filiale Unicredit più vicina, basterà compilare la dichiarazione del professionista
con i propri dati anagrafici e scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Per ricevere maggiori informazioni sui prodotti e le procedure è stato istituito il numero verde
800.199.880, attivo dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì e una
casella di posta elettronica valoreprofessioni@confprofessioni.eu.
Nella scheda pubblicata sotto alcuni esempi.

Ho bisogno di... ...ecco la soluzione


Un fido per tutte le spese legate all'operatività Apertura di credito in conto corrente fino a 10
ordinaria e/o per l'inizio attività mila euro entro 48 ore dalla richiesta, senza
garanzie
Anticipare i flussi di liquidità per incassi legati a Possibilità di anticipare fino a 180 giorni le
prestazioni già erogate o in corso parcelle e incarichi documentabili a condizioni
vantaggiose
Anticipare i flussi legati a rapporti con la Possibilità di anticipare fino a 360 giorni crediti
pubblica amministrazione vantati verso enti della pubblica
amministrazione
Finanziare le spese ordinarie dello studio, gli Finanziamento rateale a 48 mesi per importi da
aggiornamenti in materia di sicurezza, 5 a 50 mila euro
rateizzare i contributi annuali da corrispondere
alle casse previdenziali
Acquistare beni immateriali come brevetti, Finanziamento chirografario fino a 5 anni per
software o corsi di formazione importi a partire da 10 mila euro
Riscattare gli anni di laurea, ricongiungere Finanziamento fino a 7 anni per importi fino a
diverse gestioni previdenziali 50 mila euro
Acquistare strumentazione professionale Finanziamento del 100% del bene tramite
propedeutica all'attività principale leasing fino a 5 anni per importi a partire da 10
mila euro
Una carta di credito aggiuntiva senza vincoli di Carta prepagata nominativa per gestire in tutta
conto corrente sicurezza le principali esigenze di operatività
bancaria.
Offrire al cliente del professionista un metodo Un prestito personale flessibile fino a 7 anni
comodo di dilazionare la spesa che offre la possibilità di gestire l'importo della
rata e chiedere nuova liquidità aggiuntiva

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Un nuovo impulso all'occupazione giovanile negli studi


Intesa tra Stato, Regioni e Parti sociali per il rilancio dell'apprendistato

Sarà l’apprendistato professionalizzante a dare nuovo impulso all’occupazione giovanile, in un


quadro giuridico certo e immediato: per questo ministero del Lavoro, Regioni e Parti sociali hanno
deciso di avviare un tavolo tripartito per definire una mappatura della normativa applicabile regione
per regione; delle linee guida condivise per la riforma dell’apprendistato professionalizzante; un
quadro più razionale ed efficiente dei tirocini formativi.
Questi i punti principali dell’intesa tra Governo, Regioni, Province autonome e Parti sociali siglata il
27 ottobre a Roma “per il rilancio dell’apprendistato” e sottoscritta dal delegato Economia e Lavoro
di Confprofessioni, Leonardo Pascazio, per il comparto dei liberi professionisti e degli studi
professionali.
Nel dettaglio, il protocollo d’intesa prevede una fase di transizione di 12 mesi, il tempo necessario
per mettere a punto il processo di revisione normativa e, in particolare, il riparto delle competenze
tra Stato, Regioni e Parti sociali.
Le sentenze della Corte Costituzionale (n. 50 del 2005 e n. 176 del 2010) infatti hanno delineato
un quadro giuridico di riferimento non sufficientemente chiaro e agevole per i lavoratori e i datori di
lavoro. In attesa un nuovo quadro normativo, l’operatività dell’apprendistato professionalizzante
sarà confermata dal D.Lgs. 276/2003, con particolare riferimento alla funzione surrogatoria dei
contratti collettivi nazionali di lavoro e dagli accordi interconfederali nelle Regioni dove
l’apprendistato non sia ancora stato regolamentato con le associazioni datoriali e sindacali
regionali.
In Italia l’apprendistato rappresenta il principale canale d’ingresso dei giovani nel mercato del
lavoro, tuttavia quasi 2 milioni di giovani sono ancora senza lavoro e non sono inseriti in percorsi
educativi o formativi, complice anche la crisi economica che nello scorso anno ha determinato una
drastica contrazione del numero dei contratti di apprendistato attivati: si è passati dai 645.986 del
2008 ai 567.842 nel 2009, con una riduzione di ben 78.144 unità. “Si tratta di una flessione
preoccupante” commenta il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, “che trova riscontro nel
vertiginoso incremento dei tassi di disoccupazione giovanile in Italia, che risultano tra i più alti
d’Europa.
“La strada per rilanciare l’occupazione giovanile negli studi professionali passa inevitabilmente
dall’apprendistato e da percorsi di alta formazione” continua Stella, “per facilitare l’accesso dei
giovani al mondo del lavoro sul fronte contrattuale, si sta valutando l’ipotesi di passare da un
contratto dei dipendenti a un contratto degli studi professionali per estendere a tutte le figure che vi
ruotano intorno, dai collaboratori ai praticanti, le garanzie assistenziali integrative, la sicurezza sul
lavoro e la formazione”.
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e-news newsletter digitale dell’associazione sindacale di ingegneri liberi professionisti


Gli spunti del programma editoriale
n. 31 Marzo – Maggio ‘08 Il nostro impegno di oggi e di domani
n. 32 Gennaio – Febbraio ‘09 La nostra figura nell’ambito della crisi mondiale
Hanno collaborato a e-news n. 33 Maria Pungetti , Claudio Mosca
Editor: Claudio Mosca staring.info@gmail.com
Publisher: Silp Milano – Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti di Milano
Corso Venezia 16 – 20121 Milano silpmi@libero.it telefono 02 76022285 fax 02 794227
Orari Segreteria Silp Mi : lunedì – venerdì 16.00 - 19.00
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