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PEAK STATE
Autore
Giacomo Bruno
Editore
Bruno Editore
Sito internet
www.Autostima.net
Introduzione pag. 5
Giorno 1: I Segreti del Focus Mentale pag. 8
Giorno 2: Il Potere del Linguaggio pag. 41
Giorno 3: Utilizzare Fisiologia e Ancoraggio pag. 77
Giorno 4: Come Gestire le Emozioni pag. 114
Giorno 5: Submodalità Visive pag. 144
Giorno 6: Submodalità Auditive e Cinestesiche pag. 184
Giorno 7: Strategie di Eccellenza pag. 222
Conclusione pag. 247
Buon lavoro!
Giacomo Bruno
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Tu puoi invece aprirti e dire: «Bene, io non sono fatto così, non
per forza sono fatto così». È una tua convinzione, ma una
convinzione può essere messa in dubbio perché si basa su dei
riferimenti e, sicuramente, puoi avere altrettanti riferimenti che
dicono il contrario. Io, per esempio, sono sempre stato convinto di
essere timido, poi mi sono chiesto: «Ma mi è mai capitato di
essere sicuro? Ci sono state delle occasioni in cui mi sono sentito
veramente forte, determinato, in peak state? Situazioni nelle quali
ho raggiunto dei risultati, degli obiettivi?» La risposta è stata:
«Sì».
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Ma potresti essere andato alla festa con un amico che stava seduto
vicino a te, che quindi aveva la tua stessa prospettiva, e che però
ha visto solo gente stufa e annoiata, due amici che litigavano,
oppure un uomo che tentava di sedurre una ragazza e veniva
respinto. Che cosa avrà pensato? Quale sarà stato il suo dialogo
interiore? Probabilmente si sarà detto: «Qui va tutto storto. Le
persone litigano, gli amici si separano, uno ci prova con una
ragazza e lei non ci sta. Ah, le donne sono tutte uguali!» Avrà
quindi elaborato una serie di convinzioni basate su quelle
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Eppure si tratta della stessa festa a cui avevi partecipato tu, che a
te era sembrata piena di emozioni, di sentimenti, di amore. Come
mai? Ti è mai capitato, per esempio, di sentire il racconto di un
incidente in macchina? Magari il guidatore di una macchina ti
racconta una versione e quello dell’altra ne racconta una
completamente diversa: chi dei due ha ragione? Entrambi o
nessuno dei due, perché per ognuno di loro è vera la propria
versione, quella è la realtà. La Programmazione Neuro-
Linguistica ha scoperto che il nostro cervello non coglie tutta la
realtà o una realtà oggettiva, ma una realtà soggettiva, quindi
filtrata dai nostri pensieri, da quello che abbiamo memorizzato,
registrato.
Quando sei andato alla festa, tu, semplicemente, non hai visto i
due amici che litigavano e il tuo amico non ha visto i due
fidanzati che si baciavano. Questo succede tutti i giorni, in tutte le
situazioni, ed è ciò che ci porta alla maggior parte dei litigi,
perché uno vede una cosa e l’altro ne vede una diversa: «Ah, ma
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Non deve passare un solo giorno della tua vita in cui non impari
nulla, perché altrimenti vorrà dire che stai perdendo il tuo tempo,
la tua stessa vita. Mesi fa ho letto un aneddoto che diceva: «Se tu
avessi 86.400 euro accreditati in banca per errore, andresti in
banca a ritirarli e li spenderesti tutti, non è vero?» Tu hai
veramente questo credito: ma è fatto di secondi, non di euro. I
secondi forse sono più preziosi degli euro, perché ogni giorno
abbiamo 86.400 secondi, e non sempre li usiamo tutti. Spesso
sprechiamo questo credito che nessuno ci darà di nuovo, non
raggiungendo i nostri obiettivi, ma perdendo tempo. Questo è uno
dei motivi per cui negli ultimi sei anni ho letto oltre 2000 libri:
perché non voglio sprecare il mio tempo. Se ho la possibilità di
aumentare e velocizzare la mia crescita, intendo sfruttarla. E si
può fare, perché si può leggere velocemente, ci sono tecniche per
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Questo puoi farlo anche tu, non pensare che per cambiare siano
necessari tempi lunghissimi. Il cambiamento non è lento, anche se
questa è una convinzione molto diffusa; non ci vogliono tempo,
fatica, sofferenza. Anzi, Richard Bandler, il fondatore della PNL,
afferma: «Il cambiamento è solo veloce». Se fai terapia perché hai
un problema, il cambiamento che noti dopo anni può essere
avvenuto negli ultimi cinque minuti dell’ultima seduta. Quando
Bandler ha individuato la cura delle fobie, per esempio, ha
studiato non le persone che ancora ne erano affette, ma quelle che
ne erano già uscite. Era infatti convinto che le persone che sono
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Già il fatto di chiedersi come migliorerà la tua vita, con quello che
imparerai oggi, presuppone che oggi imparerai qualcosa e che
questo influenzerà la tua vita in qualche modo. Quindi le
domande sono anche un ottimo strumento per lanciare altri
messaggi. In linguistica si chiamano “presupposti”, perché
presuppongono che tu stia spostando l’attenzione verso una
determinata risposta. Ad esempio, quando vai in un negozio e
devi comprare qualcosa, non chiedere: «Posso avere lo sconto?»
poiché una domanda del genere presuppone la possibilità di
ricevere un “no” come risposta, semmai chiedi: «Quanto sconto
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«Tu sei un bruco e anche il tuo amico era un bruco; sai, il bruco è
quello che si costruisce il bozzolo intorno e, quando succede, gli
altri bruchi pensano che il loro amico stia morendo. Poi però esce
dal bozzolo perché si è trasformato in una farfalla, vola via e
dall’alto, dal cielo, vive una vita felicissima, molto più bella di
quella precedente. Gli altri bruchi, però, continuano a pensare che
lui sia morto e pensano che essi stessi dovranno morire prima o
poi e, magari, guardano con ammirazione, con invidia le farfalle».
La verità è che è solo una questione di punti di vista. E così il
figlio si riprese, sorrise di quest’idea e disse: «Allora anch’io sarò
una farfalla, papà?» e Robbins: «Sì, anche tu, anch’io e tutti noi».
Con una metafora ha fatto capire anche a un bambino un concetto
molto difficile da spiegare.
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