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FONDAMENTI
PARTE N
N.1
1
• Grandezze elettromagnetiche (A)
• Equazioni di Maxwell (B)
• Relazioni costitutive (C)
PARTE N.2
• Teorema di Poynting (D)
• Grandezze sinusoidali (E)
• Equazioni
q di Maxwell ((F))
• Teorema di Poynting nel dominio delle frequenze (G)
dI
J (r, t ) ⋅ ˆi n = (A3)
dS
FA-5
CARICA ELETTRICA
• La corrente elettrica che attraversa una superficie è espressa da:
I( t ) = ∫S J(r, t ) ⋅ ˆin dS (A4)
• Gli esperimenti
p fatti hanno mostrato che esistono solo due tipi
p di cariche,, p
per
convenzione detti positivo e negativo. Cariche dello stesso tipo si respingono,
mentre cariche del tipo opposto si attraggono.
• EQUAZIONE DI CONTINUITA’
CONTINUITA . Si ammette che non ci possano essere processi
fisici che portano a distruzione o creazione di carica. Questo principio è enunciato,
matematicamente, dalla relazione:
∂ρ(r, t )
∇ ⋅ J (r, t ) = −
(A5)
∂t
• Per i teoremi del calcolo vettoriale la forma integrale dell’equazione
dell equazione di continuità è:
∫ ∫
d
J (r, t ) ⋅ ˆi n dS = − ρ(r, t ) dV (A6)
dt
S V
• La corrente uscente dalla superficie uguaglia la diminuzione per unità di tempo della
carica racchiusa entro essa.
d
I( t ) = − Q ( t ) (A7)
dt
FA-6
CAMPI ELETTRICI
• CAMPO ELETTRICO: in una certa regione di spazio è presente un campo elettrico
quando una carica elettrica posta in quiete in un punto della regione sperimenta una
forza proporzionale al valore della carica.
• Il vettore
tt campo elettrico
l tt i è definito
d fi it come:
F(r )
E(r ) = lim (A8)
Δq → 0 Δq
• I campi elettrici si manifestano attorno a tutti i corpi carichi e sono ritenuti
conseguenza della carica stessa posseduta dal corpo. Il campo elettrico si misura in
V/
V/m.
• INDUZIONE ELETTRICA: inserendo, all’interno di una regione materiale sottoposta
a campo elettrico, due lastre metalliche piane ad una certa distanza tra loro, si
sperimenta l’accumulo di carica elettrica di un segno su una delle lastre e di segno
opposto sull’altra. Riducendo la dimensione delle lastre si osserva che rimane
costante la densità di carica indotta.
• Il vettore induzione elettrica (o spostamento elettrico, indicato con la lettera D),
normale alle superfici, misura la quantità di carica indotta per unità di superficie. La
sua unità di misura è C/m2, o anche A s/m2.
FA-7
CAMPI MAGNETICI
• INDUZIONE MAGNETICA: la regione attorno ad un filo percorso da corrente ha la
proprietà per cui ai capi di una spira aperta la cui area vari nel tempo è indotta una
differenza di tensione.
• La
L proprietà
i tà è d
descrivibile
i ibil mediante
di t un campo vettoriale,
tt i l iindicato
di t d dalla
ll llettera
tt B e
B,
chiamato induzione magnetica. Si misura in V s/m2.
dL(t ) = ∫V [f (r, t )dV] ⋅ [u(r, t )dt ] = ∫V ρ(r, t )u(r, t ) ⋅ E(r, t )dV dt (A11)
• La
L potenza
t iistantanea
t t ceduta
d t dalla
d ll fforza di L
Lorentz
t alla
ll carica
i lib
libera iin movimento
i t
in V:
dL(t )
p L (t ) = = ∫V J(r, t ) ⋅ E(r, t )dV ((A12))
dt
∫ ∫
d
E(r, t ) ⋅ ˆi t dl = − B(r, t )⋅ ˆi n dS (B4)
d
dt
C S
• In forma differenziale:
∂
∇ × E(r, t ) = − B(r, t ) (B5)
∂t
• Il campo induzione elettrica è quello totale, dovuto anche a cariche esterne alla
p ; tuttavia q
superficie; questo contributo al flusso è nullo.
• E’ una forma alternativa della legge di Coulomb, valida anche per cariche in moto.
• LEGGE DELLA SOLENOIDALITA’ DELL’INDUZIONE MAGNETICA:
∫
S
B(r, t ) ⋅ ˆi n dS = 0 (B8)
∇ ⋅ B(r, t ) = 0 (B9)
∂ρ(r, t )
∫ ∫
Equazione d
di ∇ ⋅ J (r, t ) = − J (r, t ) ⋅ ˆi n dS = − ρ(r, t ) dV
continuità ∂t S
dt
V
∂
∇ × H(r, t ) = D(r, t ) + J (r, t )
d
∫ H(r, t ) ⋅ ˆi t dl = D(r, t )⋅ ˆi n dS + J (r, t )⋅ ˆi n dS
∫ ∫
∂t dt
Equazioni C S S
di Maxwell
∂
∫ ∫
d
∇ × E(r, t ) = − B(r, t ) E(r, t ) ⋅ ˆi t dl = − B(r, t )⋅ ˆi n dS
∂t dt
C S
Equazioni
∇ ⋅ D(r, t ) = ρ(r, t ) ∫
S
∫
D(r, t ) ⋅ ˆi n dS = ρ(r, t ) dV
V
di
divergenza
∇ ⋅ B(r, t ) = 0 ∫
S
B(r, t ) ⋅ ˆi n dS = 0
FA-14
EQUAZIONI FONDAMENTALI
• Le relazioni elencate nella pagina precedente non sono tutte indipendenti
indipendenti. Infatti:
¾ Le equazioni della divergenza possono essere derivate da quelle di rotore (le
vere e proprie equazioni di Maxwell) utilizzando l’equazione di continuità della
carica.
i
¾ L’equazione di continuità della carica può essere ricavata dalla legge di
Ampere-Maxwell e dall’equazione della divergenza di D.
• Tuttavia nessuno dei due sistemi di equazioni fondamentali è in generale risolvibile,
perché il numero di incognite è superiore al numero di equazioni. Occorre
specificare ulteriori relazioni
relazioni, dette costitutive
costitutive, che specificano i legami tra i quattro
campi vettoriali dovuti influenza del mezzo materiale in cui i campi stessi si trovano.
• In ogni caso una volta che sia nota la dipendenza dei vettori D, B, e J dai vettori E
ed H entrambi i set di equazioni definiscono univocamente i campi E ed H stessi.
stessi
Infatti per il teorema di Helmholtz un campo vettoriale sufficientemente regolare
all’infinito è completamente determinato dalla conoscenza, in tutti i punti dello
spazio del suo rotore e della sua divergenza
spazio, divergenza.
FA-15
RELAZIONI COSTITUTIVE
• Per tenere conto del comportamento effettivo dei mezzi materiali conviene
considerare nella equazione di Ampére-Maxwell una corrente di conduzione
legata ai campi elettrico e magnetico. Le equazioni di Maxwell generali si scrivono:
∂
∇ × H (r, t ) = D(r, t ) + J c (r, t ) + J i (r, t )
∂t (C1)
∂
∇ × E(r, t ) = − B(r, t )
∂t
• I vettori D, B, e Jc descrivono le reazioni del mezzo materiale alla presenza del
campo elettromagnetico. Sono rispettivamente riconducibili ad una polarizzazione
elettrica
l tt i e magnetica
ti d deglili atomi
t ieddelle
ll molecole
l l d
dell mezzo ed
d all ttrasporto
t di
cariche libere. Per un mezzo materiale qualunque le leggi fisiche, dette relazioni
costitutive, che descrivono questi fenomeni possono scriversi mediante operatori
integro differenziali eventualmente non lineari:
integro-differenziali
D(r, t ) = Θ[E(r, t ), H (r, t ), r, t ]
B(r, t ) = Ξ[E(r, t ), H(r, t ), r, t ] (C2)
Tale mezzo si dice infine omogeneo se i parametri costitutivi sono indipendenti dal
punto.
• Per un mezzo normale le equazioni
q di Maxwell p
possono scriversi:
∂
∇ × H(r, t ) = ε(r ) E(r, t ) + σ(r )E(r, t ) + J i (r, t )
∂t (C6)
∂
∇ × E(r, t ) = −μ(r ) H (r, t )
∂t
• Sono due equazioni differenziali lineari alle derivate parziali del primo ordine e non
omogenee nei due campi vettoriali incogniti
incogniti, aventi come termine noto le correnti
impresse. Il problema fondamentale dell’elettromagnetismo è integrare queste due
equazioni con determinate condizioni al contorno.
• La
L lilinearità
ità delle
d ll C6 assicura
i lla validità
lidità d
dell principio
i i i di sovrapposizione
i i degli
d li
effetti. Ovvero, in presenza di due o più sorgenti, il campo complessivo è la
somma dei campi sostenuti dalle singole sorgenti.
FA-18
TEOREMA DI POYNTING
• Le correnti impresse da forze indipendenti dal campo
campo, trasferiscono energia al
campo elettromagnetico mediante il lavoro compiuto contro la forza di Lorentz. E’
possibile scrivere dettagliatamente il bilancio di questo scambio energetico (A14).
• Supponendo
S d una regione
i lilimitata
it t iinvariante
i t nell ttempo, sede
d di un mezzo normale
l e
di una distribuzione di correnti impresse, dalle equazioni di Maxwell si può scrivere:
∂ ⎛1 1 ⎞
− Ji ⋅ E = ⎜ ε(r )E ⋅ E + μ(r )H ⋅ H ⎟ + σ(r )E ⋅ E + ∇ ⋅ (E × H ) (D1)
∂t ⎝ 2 2 ⎠
dove si è sottintesa la dipendenza dal punto e dal tempo di campi e sorgenti.
• Integrando ed applicando il teorema della divergenza si ottiene l’equazione del
teorema di Poynting:
d ⎛1 1 ⎞
− ∫V J i ⋅ E dV = ∫⎜ ε (r )E ⋅ E + μ(r )H ⋅ H ⎟ dV + ∫V σ(r )E ⋅ E + ∫SE × H ⋅ ˆin dS (D2)
dt V⎝ 2 2 ⎠
• Con ovvia corrispondenza
p dei simboli il teorema p
può scriversi sinteticamente:
d d
p I (t ) = u E (t ) + u H (t ) + p J (t ) + p T (t ) (D3)
dt dt
• Da un punto di vista dimensionale il termine a primo membro è una potenza:
[p I (t )] = A2 V m3 = VA = W (D4)
m m
FA-19
BILANCIO DI POTENZE
• Il teorema è un bilancio di cinque termini con il seguente significato:
1) pI(t): la potenza istantanea erogata dalle correnti impresse localizzate entro V.
2)) uE((t)) e uH((t):
) rappresentano
pp l’energia
g immagazzinata
g dal campop elettrico e da
quello magnetico entro la regione V. Nel caso in cui i parametri costitutivi siano
indipendenti dal tempo i due termini perdono significato. Se il mezzo è passivo
l’energia assorbita dal mezzo deve essere strettamente positiva e quindi in tal
caso:
ε(r ) > 0 μ(r ) > 0 (D5)
3) pJ(t):
(t) rappresenta
t energia
i ceduta
d t dalle
d ll forze
f di Lorentz
L t alle
ll cariche
i h libere
lib che
h
si muovono nel mezzo e/o agli atomi del reticolo cristallino. E’ una potenza
ceduta sotto forma di calore (effetto Joule). Se il mezzo è passivo deve essere:
σ(r ) ≥ 0 (D6)
non ha significato
g fisico p
punto p
per p
punto: solo il suo flusso attraverso una superficie
p
chiusa è fisicamente identificato.
• L’espressione (D1), forma locale del teorema, può anche riscriversi:
∂ ⎛1 1 ⎞
⎜ ε(r )E ⋅ E + μ(r )H ⋅ H ⎟ + ∇ ⋅ P = (− σ(r ) E + J i ) ⋅ E (D8)
∂t ⎝ 2 2 ⎠
la quale evidentemente è una relazione di continuità che coinvolge una densità di
energia del campo, il vettore di Poynting, un effetto termico ed un eventuale densità
di potenza erogata dalle sorgenti.
• Il teorema
t indica
i di che
h l’energia
l’ i è trasportata
t t t dai
d i campii ed
d è distribuita
di t ib it nella
ll regione
i
occupata dai campi stessi. Su questo principio si basano gran parte dei dispositivi
utilizzati per la trasmissione dei segnali (guide d’onda, linee di trasmissione, fibre
ottiche,
tti h ecc…): ) in
i queste
t strutture
t tt le
l partiti metalliche
t lli h e quelle
ll di
dielettriche
l tt i h non
servono per il trasporto o il confinamento di correnti, ma per modellare il campo
elettromagnetico nello spazio circostante e trasferire energia disegnando un
opportuno campo di flusso del vettore di Poynting
Poynting.
FA-21
GRANDEZZE SINUSOIDALI
• Una grandezza vettoriale le cui componenti variano sinusoidalmente nel tempo
(detto vettore sinusoidale), può scriversi in due forme equivalenti:
( )
E(t ) = E xM cos(ωt + ϑx ) ˆi x + E yM cos ωt + ϑy ˆi y + E zM cos(ωt + ϑz ) ˆi z
~
(E1)
E(t ) = E1 cos(ωt ) − E2sen (ωt )
~
dove si è posto:
E1 = E xM cos(ϑx )ˆi x + E yM cos(ϑy )ˆi y + E zM cos(ϑz ) ˆi z
(E2)
E2 = E xMsen (ϑx ) ˆi x + E yMsen (ϑy )ˆi y + E zMsen (ϑz ) ˆi z
• Definito il vettore complesso (detto fasore)
jϑ y
E = E1 + jE2 = E xM e jϑ x ˆi x + E yMe ˆi y + E zM e jϑz ˆi z (E3)
si p
può scrivere:
E(t ) = Re[E exp( jωt )]
~ (E4)
∂E(r, t )
~
= Re[ jωE(r ) exp( jωt )] (E6)
∂t
∂ n E(r, t )
[ ]
~
= Re ( j ω)n
E(r )exp( jωt ) (E7)
∂t n
FA-23
EQ. DI MAXWELL NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE
• Se tutte le grandezze elettromagnetiche sono funzioni sinusoidali del tempo con la
stessa pulsazione, introducendo i campi vettoriali complessi rappresentativi dei
campi vettoriali sinusoidali che compaiono nelle stesse, queste ultime possono
essere scritte come:
⎧∇ × H (r, ω) = jωD(r, ω) + J c (r, ω) + J i (r, ω) (F1)
⎨
⎩∇ × E(r, ω) = − jωB(r, ω)
• Le equazioni costitutive per un mezzo normale assumono la forma:
D(r, ω) = ε(r )E(r, ω)
B(r, ω) = μ(r )H(r, ω)
(F2)