Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1397/02
? S. P. Q. R.
COMUNE DI ROMA
Deliberazione n. 9
ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE
Anno 2003
VERBALE N. 21
L’anno duemilatre, il giorno di giovedì ventisette del mese di febbraio, alle ore 14, nel
Palazzo Senatorio, in Campidoglio, si è adunato il Consiglio Comunale in seduta pubblica, previa
trasmissione degli avvisi per le ore 14 dello stesso giorno, per l’esame degli argomenti iscritti
all’ordine dei lavori e indicati nei medesimi avvisi.
Partecipa alla seduta il sottoscritto Vice Segretario Generale dott. Massimo SCIORILLI.
Alla ripresa dei lavori – sono le ore 14,30 – il Presidente Giuseppe MANNINO, assunta
la presidenza dell’Assemblea, dispone che si proceda al secondo appello.
Argentin Ileana, Bafundi Gianfranco, Baldi Michele, Berliri Luigi Vittorio, Carapella
Giovanni, Cau Giovanna, Della Portella Ivana, De Luca Pasquale, D’Erme Nunzio, Di Stefano
Marco, Fioretti Pierluigi, Malcotti Luca, Marchi Sergio, Mariani Maurizio, Marroni Umberto,
Milana Riccardo, Rizzo Gaetano, Sabbatani Schiuma Fabio, Sentinelli Patrizia, Smedile
Francesco e Tajani Antonio.
.
2
Partecipano alla seduta, ai sensi dell’art. 46 del Regolamento, gli Assessori Coscia Maria,
D’Alessandro Giancarlo, Minelli Claudio, Morassut Roberto e Valentini Daniela.
(O M I S S I S)
Alla ripresa dei lavori – sono le ore 16,10 – la Vice Presidente CIRINNA’ assume la
presidenza dell’Assemblea. Assiste il Vice Segretario Generale.
(O M I S S I S)
Alla ripresa dei lavori – sono le ore 17,15 – il Presidente MANNINO riassume la
presidenza dell’Assemblea. Assiste il Segretario Generale.
(O M I S S I S)
Il Presidente pone quindi in votazione, con procedimento elettronico, la 202ª proposta nel
sottoriportato testo risultante dall’accoglimento degli emendamenti:
comunali e i bambini ammessi sono stati n. 4.420, pari al numero di posti resisi
disponibili per effetto del passaggio di altrettanti bimbi alla scuola dell’infanzia, con il
conseguente determinarsi di una lista di attesa pari a n. 7.294 bambini;
L’Amministrazione Comunale, pertanto, in relazione al numero dei posti
disponibili, nell’impossibilità di soddisfare autonomamente tutte le richieste, come risulta
evidente dalla tabella “Allegato A”; ha la necessità di garantire che i bambini in lista di
attesa in via prioritaria, nonché, più in generale, tutti i bambini residenti nel Comune di
Roma, usufruiscano di servizi destinati alla prima infanzia gestiti privatamente o in
convenzione con l’Amministrazione Comunale;
Dato atto che negli ultimi anni – nelle more dell’attivazione di nuove strutture
comunali – sono state realizzate soluzioni alternative quali:
- l’attivazione di “Sezioni Ponte” nelle Scuole dell’Infanzia Comunali;
- la stipula di convenzioni con Enti e Associazioni per la realizzazione di servizi
integrativi per la prima infanzia (micronidi e spazi Be.Bi);
- l’apertura di Spazi-Gioco nelle Ludoteche già convenzionate con il Comune;
- un servizio sperimentale denominato “Famiglie in relazione. Un’operatrice d’infanzia
per i nostri figli”;
Rilevato che i suddetti servizi hanno inciso limitatamente sulla riduzione delle
liste d’attesa, ciò anche a causa della crescente richiesta di tali servizi verificatasi durante
l’ultimo decennio, nonché dalla difficoltà di reperire spazi idonei;
E’ necessario individuare azioni volte a promuovere e favorire l’attivazione di
nuovi servizi destinati alla prima infanzia al fine di ampliare l’offerta all’utenza e, in tal
senso utilizzare strutture messe a disposizione sia da soggetti pubblici che privati, sia in
regime di convenzione sia ad esclusiva utenza privata;
Considerato che la legge della Regione Lazio n. 3 del 3 gennaio 2000, di modifica
ed integrazioni alla legge regionale n. 59/1980, ha introdotto l’articolo 4 bis che consente
il cambio di destinazione d’uso di edifici, o parti di essi, in tutte le zone urbanistiche di
Piano Regolatore Generale, per la realizzazione di nidi pubblici e privati, micronidi, spazi
per bambine e bambini, e simili per l’educazione dell’infanzia da zero a tre anni, fatti
salvi i diritti dei terzi;
I citati cambi di destinazione d’uso devono, comunque, garantire:
a) il rispetto della normativa igienico sanitaria sui progetti edilizi, della normativa
concernente i nulla osta sanitari e le autorizzazioni sanitarie nonché della normativa
vigente in materia di sicurezza per i nidi;
b) il rispetto della normativa edilizia e urbanistica vigente in materia;
Detta legge regionale n. 3/2000 prevede, altresì, che non sono dovuti oneri di
urbanizzazione primaria e oneri concessori qualora, al termine del servizio, lo spazio
riacquisti la precedente destinazione urbanistica e in tal senso si rende necessaria – in
sede di procedura di cambio di destinazione d’uso – la predisposizione di uno specifico
atto d’obbligo;
Atteso che il Comune di Roma dovrà dotarsi di un Piano di Localizzazione
rapportato alle documentate esigenze demografiche e produttive e che lo stesso
rappresenta lo strumento urbanistico indispensabile per la costruzione di nuove strutture o
la riconversione di strutture già esistenti, da destinare all’attivazione di servizi per la
prima infanzia;
Al fine di ottemperare a quanto prescritto dalla già citata legge della Regione
Lazio n. 3/2000, con Determinazione Dirigenziale n. 1201 dell’11 aprile 2002 è stata
costituita un’apposita Commissione tecnico-amministrativa incaricata della
individuazione degli indicatori necessari alla predisposizione del Piano di Localizzazione
4
dei servizi all’infanzia sul territorio del Comune di Roma, da sottoporre all’approvazione
del Consiglio Comunale;
La citata Commissione pur non avendo terminato il proprio lavoro, ha evidenziato
che l’indicatore più attendibile per una rapida quantificazione delle esigenze attuali ed a
breve-medio termine appare la consistenza delle liste d’attesa formatesi in occasione delle
iscrizioni ai nidi comunali per l’anno scolastico 2002/2003;
Ritenuto che al fine di dare risposte concrete al fabbisogno emerso in termini di
servizi all’infanzia, sia necessario assumere quale elemento fondamentale per
l’elaborazione del Piano di Localizzazione l’entità e la distribuzione dei bambini in lista
di attesa all’interno dei singoli Municipi come specificato nella tabella allegato “B”;
Tale prima elaborazione possa essere perfezionata ed integrata a conclusione
dell’analisi della distribuzione dei servizi dedicati all’infanzia da zero a tre anni, in
termini territoriali ed aziendali e dei relativi trend decennali;
A garanzia della qualità dei servizi dei nidi, sia necessario stabilire criteri di
qualità educativa ed ambientale per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie
all’attivazione delle citate strutture, come specificato nell’Allegato “C”;
Considerato che nella permanenza della necessità di ampliare l’offerta di posti
nido a favore dell’utenza collocata nelle liste di attesa comunali, sia proficuo ricorrere
anche all’utilizzo dello strumento convenzionale con soggetti privati gestori di servizi per
la prima infanzia – muniti dell’autorizzazione ex articolo 27 della legge regionale
n. 59/1980 – che regoli l’ammissione alla frequenza nei nidi privati, di bambini e bambine
provenienti dalle liste di attesa dei nidi del Municipio di riferimento;
Che in data 28 ottobre 2002 il Direttore del Dipartimento XI Dott.ssa Silvana Sari,
quale responsabile del Servizio, ha espresso il parere che di seguito integralmente si
riporta: “Ai sensi e per gli effetti dell'art. 49 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, si esprime
parere favorevole in ordine alla regolarità tecnico-amministrativa della proposta di
deliberazione indicata in oggetto.
Il Direttore F.to: S. Sari”;
Che la Giunta Comunale, nella seduta del 17 dicembre 2002, in ordine alle
osservazioni e richieste di modifica dei Consigli Municipali si è determinata come segue:
Municipi VII e XIX:
- a livello nazionale non esistono norme che vietano di collocare i locali destinati ai
bambini ai piani superiori;
- a livello regionale la L.R. 5/73 così come successivamente integrata e modificata,
prevede, all’art. 8, che : “Gli edifici di nuova costruzione da destinare ad asilo nido
devono essere realizzati ad un solo piano. E’ consentito utilizzare locali seminterrati
solo per destinarli a centrale termica, lavanderia, dispensa, magazzino;
- la L.R. 59/80, art. 4, dispone che gli asili nido siano ubicati:
- preferibilmente in complessi edilizi di nuova costruzione destinati a strutture
scolastiche;
- in edifici singoli di nuova costruzione;
- nei nuovi edifici residenziali, con le necessarie garanzie di funzionalità, sicurezza
ed igiene;
- nei centri storici e nelle aree edificate ove non siano reperibili aree idonee, gli
asili nido, possono essere ubicati in edifici preesistenti, purchè siano rispettate le
norme di cui all’art. 5.
6
Pertanto fermo restando il divieto alla realizzazione di asili nido in piani interrati e
l’obbligo a realizzare le nuove costruzioni per asili nido ad un unico piano, nulla osta alla
realizzazione di strutture di servizio nido ai piani superiori al primo, nel caso di riuso di
strutture edilizie già esistenti, sempre nel rispetto dell’art. 5 della L.R. 59/80, che recita:
“… i progetti esecutivi, prima della loro approvazione, a norma delle vigenti disposizioni
devono comunque essere sottoposti all’esame e all’approvazione dei competenti organi
tecnici, sia per le norme di sicurezza, che per quelle igienico sanitarie”.
Tenuto conto, quindi, da un lato, dell’impegno assunto dall’Amministrazione
Comunale per consentire l’apertura di strutture dedicate alla prima infanzia ed abbattere
le sempre numerose liste di attesa – rispondendo adeguatamente alle esigenze delle
famiglie romane – e, dall’altro, non sussistendo norme ostative alla realizzazione di
strutture di servizio nido ai piani superiori al primo, non risulta opportuno introdurre
ulteriori limitazioni alla realizzazione di strutture di servizio nido, soprattutto nella città
esistente e consolidata, fatte salve le verifiche già previste nella legislazione vigente in
ordine alle caratteristiche di sicurezza ed igiene.
Infine per quanto attiene alle competenze del Municipio, non risulta necessaria
alcuna precisazione all’interno del provvedimento in oggetto, in quanto il vigente articolo
63 del Regolamento sul Decentramento (“… allo scopo di ottimizzare le funzioni e le
esigenze di carattere locale e al fine di poter esercitare pienamente l’autonomia conferita
dallo Statuto, è necessario affidare ai Municipi tutte le procedure occorrenti per l’apertura
di strutture per la prima infanzia”) già attribuisce ai Municipi la competenza alla
autorizzazione dei nidi, a seguito delle verifiche igieniche e di sicurezza previste dalla
legislazione vigente.
Municipio XIII:
1) E’ raccolta la richiesta di modificare nell’Allegato C:
“Articolazione degli spazi di nido e micronido”:
il 4° punto con: Spazi per le attività e per il consumo dei pasti dei piccoli, dei medi e
dei grandi;
il 10° punto con: Spazio polivalente da utilizzare per segreteria, riunioni con i genitori
e riunioni del Gruppo Educativo;
“Articolazione degli spazi Be.Bi”:
il 10° punto con: Spazio polivalente da utilizzare per segreteria, riunione con i genitori
e riunioni del Gruppo Educativo;
2) Non si ritiene, invece, opportuna l’introduzione del punto 11 bis “magazzino per
materiali vari e sussidi didattici” in quanto appare sufficiente un armadio da adibire a
tale uso, più facile da collocare, senza occupazione di spazi che potrebbero essere
meglio utilizzati per le attività dei bambini;
3) La richiesta di attivazione di servizi alternativi per rispondere alle esigenze dei
lavoratori turnisti che prevedano anche la fascia oraria di funzionamento tra le ore
20,00 e le ore 24,00 non è accoglibile, in quanto non coerente con gli obiettivi
chiaramente definiti dal piano di localizzazione medesimo e, soprattutto, è
inopportuna rispetto alla delicatezza che la particolare fascia di età richiede;
Che le Commissioni Consiliari V e VII in data, rispettivamente, 18 e 12 febbraio
2003 hanno espresso parere favorevole all’ulteriore iter della proposta;
Visto il parere favorevole del Dirigente responsabile del Servizio espresso, ai sensi
dell’art. 49 del D.Lgs. n. 267/2000, in ordine agli emendamenti approvati;
7
IL CONSIGLIO COMUNALE
DELIBERA
1. di approvare i Piano di Localizzazione delle strutture relative ai servizi per la prima
infanzia (nidi, micronidi e spazi Be.Bi) di cui alla tabella allegato “B” sulla base della
consistenza delle liste di attesa determinatesi a seguito delle iscrizioni ai nidi
comunali nei singoli, di cui alla tabella allegato “A”.
2. Di determinare il numero delle strutture potenzialmente attivabili sul territorio di
ciascun Municipio secondo quanto previsto nella tabella “Allegato B” che tiene conto
della capienza minima e massima fissata dalla normativa vigente per i servizi
integrativi di cui sopra (di norma da 12 a 30 posti per i micronidi e gli Spazi Be.Bi da
31 a 60 posti per i nidi).
3. Di approvare le specifiche tecniche ed educative per il rilascio delle autorizzazioni per
l’attivazione di strutture private per la prima infanzia – ex articolo 27 della L.R.
n. 59/80 – di cui all’allegato “C”.
4. Di stabilire che, in ragione del principio di snellimento delle procedure nonché della
necessità di incentivare l’apertura di strutture per la prima infanzia, l’attribuzione ai
Municipi delle competenze per l’istruttoria ed il rilascio dei titoli abilitativi, ove
necessari, per gli interventi di cambio di destinazione d’uso sia temporaneo che
permanente, con o senza opere.
I Municipi si attivano direttamente, presso gli altri uffici dell’Amministrazione
Comunale e presso le altre strutture pubbliche competenti, per l’acquisizione di ogni
necessario parere propedeutico al rilascio delle autorizzazioni medesime.
Per tutti i progetti relativi alla realizzazione di nidi, micronidi o spazi Be.Bi, che
richiedano autorizzazioni in deroga a quanto previsto nel presente provvedimento e/o
alle norme urbanistiche, i Municipi trasmettono gli atti ad una Commissione centrale
appositamente istituita presso il Dipartimento XI, che dovrà esaminare i progetti e
rilasciare specifico parere, nonché le eventuali prescrizioni e condizioni.
La Commissione sarà composta da rappresentanti qualificati del Dipartimento XI, del
Dipartimento IX, del Dipartimento VI, dell’Azienda USL Roma C – Servizio
Interzonale Progetti, dei Vigili del Fuoco, del Municipio interessato.
La composizione della Commissione potrà essere integrata, secondo necessità, dai
rappresentanti di altre strutture pubbliche competenti ad esprimere i pareri di
competenza.
Le modalità di costituzione e di funzionamento della Commissione saranno stabilite
con specifico, successivo provvedimento.
5. Di stabilire che il rilascio delle concessioni edilizie, di variazione temporanea, per le
finalità indicate dalla legge regionale, avverrà secondo un principio cronologico di
presentazione dell’istanza e fino alla saturazione dei posti disponibili.
6. Di autorizzare, in considerazione della circostanza che la legge regionale consente la
localizzazione dei micronidi o nidi in ambienti già destinati a residenza, anche la
localizzazione dei micronidi in ambienti a precedente destinazione residenziale, di
altezza netta m. 2.70, ancorchè collocati ai piani terreni degli edifici, in quanto ad essi
non è applicabile la limitazione fissata dal vigente art. 39 (a) del R.E. per i pubblici
esercizi collocati ai piani terreni.
7. Di stabilire che gli allegati “A”, “B” e “C” costituiscono parte integrante e sostanziale
del presente provvedimento.
8
relativi progetti siano stati sottoposti a preventiva approvazione da parte dei competenti organi
tecnici sotto il profilo igienico-sanitario e della rispondenza alle norme relative alla sicurezza e al
superamento delle barriere architettoniche.
In tali casi, a norma del combinato disposto dell’art. 46 bis e art. 40 – punti e, f, g, - del
vigente Regolamento Edilizio comunale, potranno essere autorizzate strutture con altezza utile
netta non inferiore a mt. 2,7 e, a norma degli artt. 41 e 42/a, gli ambienti corridoi e bagni potranno
avere una altezza utile non inferiore a mt. 2,4. Potranno inoltre essere autorizzate, sempre
nell’ambito della città consolidata ed in caso di riuso di strutture esistenti, previo specifico
approfondimento dell’idoneità della proposta, anche strutture sprovviste di spazi esterni di
pertinenza, sempre che siano disponibili spazi ad uso esclusivo adeguatamente protetti.
Al fine di garantire uno sviluppo adeguato delle attività educative è necessario prevedere
un minimo inderogabile di mq. 10 coperti a bambino per i nidi, i micro-nidi e gli spazi Be.Bi.
Le strutture destinate a servizi per la prima infanzia dovranno in ogni caso rispondere ai
requisiti di esposizione, insolazione e controventilazione previsti nei regolamenti esistenti, nonché
alle norme del D.Lgs. n. 626/94 relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Tutti gli impianti dovranno essere conformi alla legislazione vigente.
17
Procedutosi alla votazione nella forma come sopra indicata, il Presidente, con l’assistenza
degli scrutatori, dichiara che la proposta risulta approvata all’unanimità, con 35 voti favorevoli.
(O M I S S I S)
IL PRESIDENTE
G. MANNINO – M. CIRINNA’
IL SEGRETARIO GENERALE
V. GAGLIANI CAPUTO
La presente deliberazione è stata adottata dal Consiglio Comunale nella seduta del
27 febbraio 2003.
Dal Campidoglio, li …………………………………
p. IL SEGRETARIO GENERALE
……..……………….……………………