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Sigismund Schlomo Freud, noto come Sigmund Freud, IPA: ['zɪkmʊnt 'fʀɔɪ̯ t] (Freiberg, 6

maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939) è stato un neurologo, psicoanalista e filosofo


austriaco, fondatore della psicoanalisi, sicuramente la più famosa tra le correnti teoriche e pratiche
della psicologia.

È noto per aver elaborato una teoria scientifico-filosofica, secondo la quale i processi psichici
inconsci esercitano influssi determinanti sul pensiero, sul comportamento umano e sulle interazioni
tra individui: di formazione medica, tentò di stabilire correlazioni tra la visione dell'inconscio,
rappresentazione simbolica di processi reali, e delle sue componenti con le strutture fisiche della
mente e del corpo umano[1], teorie che hanno trovato parziale conferma anche nella moderna
neurologia e psichiatria.[2][3][4]

Nella psicoanalisi l'impulso sessuale infantile e le sue relazioni con il rimosso sono alla base dei
processi interpretativi. Molti dissensi dalle teorie di Freud, e quindi indirizzi di pensiero alternativi
(Adler, Jung e altri) nascono dalla contestazione del ruolo, ritenuto eccessivo, riconosciuto da Freud
alla sessualità.

In un primo momento si dedicò allo studio dell'ipnosi e dei suoi effetti nella cura di pazienti
psichiatrici, influenzato dagli studi di Joseph Breuer sull'isteria, in particolare dal caso Anna O.
(ossia Bertha Pappenheim, futura fondatrice dei movimenti di assistenza sociale e di emancipazione
femminile), al quale s'interessò sulla base delle considerazioni di Charcot, che individuava
nell'isteria un disturbo della psiche e non una simulazione, come ritenuto fino ad allora. Dalle
difficoltà incontrate da Breuer nel caso, Freud costruì progressivamente alcuni principi basilari della
psicoanalisi relativi alle relazioni medico-paziente: la resistenza e il transfert.

Di questo periodo furono le intuizioni che formano il nucleo della psicoanalisi: il metodo d'indagine
mediante l'analisi di associazioni libere, lapsus (da cui il lapsus freudiano), atti involontari, atti
mancati e l'interpretazione dei sogni, e concetti come la pulsione (Eros e Thanatos), il Complesso di
Edipo, la libido, le fasi dello sviluppo psicosessuale e le componenti dell'inconscio e della
coscienza: Es, Io, Super-Io, in sintesi: Es è il subconscio istintivo, primordiale, derivante dalla
natura umana e spinto dalle pulsioni sessuali, Io rappresenta la parte emersa, cosciente (secondo
Freud situato nella corteccia cerebrale[5]), Super-Io una super-coscienza maturata dalla
“civilizzazione” dell'uomo, il codice di comportamento (questa suddivisione richiama certe teorie
neuroscientifiche come il Triune Brain).

Le idee e le teorie di Freud - viste con diffidenza negli ambienti della Vienna del XIX secolo - sono
ancor'oggi dibattute, non solo in ambito medico-scientifico, ma anche accademico, letterario,
filosofico e culturale. Molti hanno messo in discussione l'efficacia terapeutica della psicoanalisi. Di
questo fatto, lo stesso Freud era probabilmente consapevole, affermando che la psicoanalisi era una
valida terapia, ma sarebbe poi stata superata da altre teorie della mente più raffinate ed evolute:

«L'avvenire forse ci insegnerà ad influenzare direttamente, con speciali sostanze chimiche, le


quantità d'energia e la loro distribuzione nell'apparato psichico (...) probabilmente il futuro stabilirà
che l'importanza della psicoanalisi come scienza dell'inconscio oltrepassa di gran lunga la sua
importanza terapeutica.[6][7]»

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