RISCHI FINANZIARI
Rischio di liquidità:
definizione
Mercato Interbancario
Funding Garanzie
Banca
Crediti
SPORTELLI CAPOGRUPPO
Collateral Finanziamenti
non sia in grado di onorare in maniera puntuale e tempestiva il rimborso delle proprie passività a causa di
un volume di richieste inaspettatamente elevato
Liquidità infragiornaliera
Liquidità operativa
Liquidità strutturale
La natura multidimensionale del rischio di liquidità può aggravare il lavoro di
chi deve identificarlo, valutarlo, gestirlo all'interno dell'organizzazione
aziendale e di chi lo deve supervisionare dall'esterno
4. INDIVIDUAZIONE
2. CLASSIFICAZIONE CASH 3. CALCOLO LIQUIDITY
1. GAPPING PERIOD COUNTERBALANCING
FLOW GAP
CAPACITY
Poste che nella struttura contrattuale presentano un diritto di opzione tipicamente sulla scadenza (es. bond callable e mutui
Posizioni con
rimborsabili anticipatamente – opzioni di prepayment). Per tali poste la banca deve dotarsi di un sistema in grado di stimare, sulla
opzionalità
base delle esperienze storiche e/o previsionali, la possibilità di esercizio di tali opzionalità
Poste a vista Poste senza una scadenza contrattuale e che pertanto generano entrate ed uscite dicassa non definite apriori
Garanzie, linee ed E’ necessario stimare, sulla base dell’esperienza storica e/o di previsioni future sull’evoluzione del rapporto con la clientela, la
impegni quantità di poste fuori bilancio che si trasformerà in flussi dicassa
È necessario valutare il liquidity gap per ogni divisa in cui la banca è operativa, porre limiti al mismatch tra divise estere e
Poste in valuta domestica, valutare shift tra valute in caso di crisi di liquidità, considerare distintamente i pool di riserve liquide denominate in
valute differenti, vista possibilità di rifinanziamento presso banche centrali estere che utlizzano garanzie in valute differenti
È necessario stimare i cash flows provenienti dalle posizioni relative al new business, simulate attraverso un orizzonte temporale
New business futuro, sulla base di ipotesi ed assunzioni relative a tassi di mercato, comportamento dei clienti e strategie di business proprie
della banca
In ambito gestionale le banche compilano una maturity ladder di breve periodo, per la liquidità operativa, e di
medio/lungo periodo, per la liquidità strutturale
Buckettemporali
M atu rity
• 1 giorno
voce Descrizione st ck iniz. 1g 2g 3g 4g 5g 2s 3s 1m 2m 3m 6m 1a
o • 2 giorni
1000 Saldo netto cumulato posizioni in scadenza 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
• 3 giorni
1100 1. Operatività con controparti istituzionali 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
• 4 giorni
1105 Debiti con banchecentrali
1110 Depositi presso banche centrali ulteriori rispetto alla riserva obbligatoria • 5 giorni
Voce e 1115 Debiti secured con controparti dimercato
Un sistema di indicatori di rischio anticipatori di tipo quantitativo, denominati Early Warnings, rappresenta uno
strumento utile alla banca per individuare lo scenario operativo in cui si trova ed eventualmente attivare le procedure
che ritiene più idonee per rientrare nel normale corso degliaffari.
Di seguito, sono riportati alcuni esempi di indicatori il cui monitoraggio potrebbe anticipare alla banca il presentarsi di
situazioni di crisi:
BREVE TERMINE MEDIO/LUNGO TERMINE
(analisi daily/weekly) (anlisi weekly/monthly)
• Aumento dello spread di raccolta rispetto alle • Monitoraggio outlook società di rating
Crisi specifica condizioni di mercato/competitor • Variazione della volatilità della raccolta
Per ciascuno degli indicatori individuati, in funzione del livello assoluto raggiunto e della persistenza del livello stesso,
sono stabiliti dei range a cui sono associati livelli progressivi di allarme.
Buffer di HQLA
LCR = ≥ 100%
Saldo netto flussi di cassa a 30 giorni in ipotesi distress
Numeratore Denominatore
Il NSFR integra il LCR e rafforza le iniziative prudenziali promuovendo una modifica strutturale dei profili di rischio di
funding delle istituzioni, per evitare squilibri strutturali nella composizione di passività e attività di bilancio lungo un
orizzonte temporale oltre l’anno e per favorire un finanziamento più stabile e a più lungo termine delle attività e delle
operazioni.
Numeratore Denominatore
Il CFP permette alla Banca di far fronte ad un fabbisogno di cassa inatteso senza incorrere in eccessivi oneri straordinari, attraverso
l’individuazione di una serie di azioni da svolgere in caso di eventi avversi
Gli scenari di riferimento (operatività ordinaria, crisi specifica, crisi sistemica), sono collegati a strumenti operativi in grado di
coglierne i segnali e di definire le misure correttive (indicatori, procedure di monitoraggio, strategie di interventi)
Il processo di revisione delle attività da svolgere in situazioni di contingency, rappresenta un processo periodico ed integrato con gli
altri processi strategici (Stress test, RAF, Recovery plan,..)
Le posizioni detenute da una banca sono soggette a impatti economico- patrimoniali derivanti da
variazioni dei tassi d’interesse.
L'assunzione di questo rischio costituisce una componente normale dell'attività bancaria e può essere
un'importante fonte di reddito e di valore patrimoniale. Tuttavia, un rischio di tasso d'interesse eccessivo
può comportare impatti rilevanti su utili e capitale di una banca
Le metodologie per la stima del rischio tasso stimano l’esposizione ai rischi, così da consentire la gestione
degli impatti derivanti dal mismatching delle poste di bilancio, dalle scadenze di revisione dei tassi di
interesse, e da asimmetrie nei volumi.
Repricing Date
TASSO CERTO TASSO INCERTO
GappingPeriod
Le variazioni dei tassi d’interesse Le variazioni dei tassi incidono sul valore
incidono sul margine d’interesse e sul sottostante delle attività, passività e poste
livello di altri costi e ricavi operativi fuori bilancio, poiché il valore attuale dei
sensibili ai tassi futuri flussi finanziari varia al variare dei
tassi d’interesse
Fonte di valore
Esposizione adeguata vs rischio tasso Fonte di reddito
patrimoniale
Ai fini di calcolo del capitale interno non è sufficiente valutare l’impatto dello shock standard regolamentare ma occorre sviluppare e
utilizzare proprie metodologie di allocazione del capitale coerentemente con il profilo di rischio
Si propone di misurare l’entità e la sensibilità del margine Si propone di misurare l’entità e la sensibilità del valore
di interesse (differenza tra proventi totali e oneri totali per economico del patrimonio netto alle variazioni dei tassi di
interessi) alle variazioni dei tassi di mercato mercato
Applicando la logica degli utili correnti, la variazione del tasso d’interesse si riflette nel bilancio della Banca solo nel 2015,
ovvero 2 anni dopo la sua effettiva manifestazione
Applicando la logica del valore economico, la variazione del tasso d’interesse si riflette nel bilancio della Banca nello stesso
anno della sua effettiva manifestazione
Da cui:
∆MI = ∆ i a ⋅ A S − ∆ i p ⋅ P S [variazione tasso att. x attività sensibili – variazione tasso pass. x passività sensibili]
In ipotesi di medesima variazione dei tassi attivi e passivi (ia = iP = i):
∆ MI = ∆ i ⋅ ( A S − P S ) = ∆ i ⋅ ( ∑ a s j − ∑ p s j ) = ∆ i ⋅ G a p
Δi>0
Δ MI > 0 Δ MI < 0
tassi in aumento
Δ i <0
Δ MI < 0 Δ MI > 0
tassi in diminuzione
Per i soggetti (azionisti) che perseguono obiettivi di massimizzazione del rendimento di lungo termine la stabilizzazione
del margine di interesse è un obiettivo insufficiente. La minimizzazione dell’impatto delle fluttuazioni dei tassi di
mercato sul margine di interesse infatti, non impedisce che la banca possa subire perdite da riduzioni dei propri valori
patrimoniali.
Nelle scelte di composizione dell’attivo e del passivo delle banche si richiede l’applicazione di criteri e indicatori più
propriamente finanziari (già sviluppati nell’ambito della gestione dei portafogli di titoli a reddito fisso).
Uno degli strumenti per misurare la sensitivity del tasso di interesse è il c.d. duration gap, nel quale rientrano i modelli
che approssimano la sensibilità del prezzo di un'attività o passività finanziaria alla variazione dei tassi d 'interesse alla
relativa duration:
Duration
gap
L’espressione D/(1+i) rappresenta la modified duration e consente di quantificare la variazione percentuale del prezzo del
titolo al variare dei tassi di mercato. Tale relazione è vera per piccole variazioni nei tassi di mercato.
Tale espressione precedente è ricavata dalla derivata prima della relazione tra il prezzo del titolo obbligazionario e il tasso
d’interesse. Questo significa che la duration misura la pendenza di tale relazione (fattore di proporzionalità tra prezzo e tasso).
Caratteristiche principali
— Maggiore è la cedola, minore è la duration
— Maggiore è il rendimento del titolo, minore è la duration
— Maggiore è la scadenza del titolo, maggiore è la duration
Il concetto di duration può essere applicato ai modelli di repricing al fine di ottenere una misura dell’impatto delle
variazioni dei tassi di interesse sul valore economico del Patrimonio Netto della Banca. Tale impatto, che secondo la
prospettiva del valore economico è pari alla differenza tra il valore di mercato delle attività e delle passività, può
essere quantificato in base al gap tra le rispettive duration.
Dalla definizione di duration alla slide precedente, il valore di mercato delle attività e delle passività è dato
dalle seguenti formule:
Dalla relazione precedente è evidente che, data una variazione dei tassi d’interesse di mercato, la variazione del
Patrimonio Netto della Banca dipende da tre elementi:
differenza tra duration modificata dell’attivo e quella del passivo, corretta per la leva finanziaria, duration gap (DG)
valore di mercato delle attività della Banca (MVA)
entità della variazione dei tassi d’interesse (Δi)
La Banca può attuare manovre per immunizzare il valore di mercato del Patrimonio Netto da variazioni dei tassi
d’interesse di mercato gestendo il duration gap
Il rischio di un portafoglio è determinato da una serie di fattori che influenzano il corso dei titoli che lo compongono:
Probabilità: previsioni future ed andamento storico dei prezzi
Caratteristiche dello strumento: settore economico di riferimento, politica dei dividendi, rating, previsioni
del piano industriale, etc
1 2 3
Prezzo Rendimento Rischio
1
• Scelta dei fattori di rischio
Dati storici
• Estrazione dei dati nell’orizzonte temporaleconsiderato
1
• Analisi degli andamenti
Campionamento
• Campionamento delle osservazioni
1
• Modellizzazione delle ipotesi per la creazionedegli
Modelli di stima
andamenti dei fattori di rischio
1
Rivalutazione delle
• Repricing delle posizioni in ogni scenario di simulazione
posizioni
2 Distribuzione dei • Stima della distribuzione di probabilità deirendimenti
rendimenti • Calcolo dei profitti e delle perdite relative a ogniposizione
3
Definizione misuredi
• Stima delle misure di rischio rilevanti
rischio
Approfondimenti
A.Resti & A. Sironi - Rischio e valore nelle banche - Egea