Sei sulla pagina 1di 1

Henri Matisse (1869-1954)

Museo Nazionale d’Arte Moderna - Parigi


Papiers gouachés découpés cm. 192 x 386

L’immagine collocata in uno spazio che sarebbe inutile ricercare nella vita quotidiana.
Siamo di fronte ad un’operazione che astrae, che si allontana dal reale o, meglio, che percepisce
ogni cosa in modo semplificato ed essenziale rendendola attraverso forme che, pur non esistendo
nella realtà, tuttavia riescono ad evocarla.
Non ci troviamo in una stanza né in un qualsiasi altro luogo identificabile.
Il pittore ha negato la tridimensionalità dello spazio sostituendola con quella derivante dal contrasto
cromatico delle diverse parti dell’opera.
Le immagini, le forme anzi, risaltano ed emergono come zone colorate che si giustappongono le
une alle altre come in un collage.
L’opera nasce come nascerebbe dalla mente di un bambino al quale fossero dati in mano tanti pezzi
di plastica colorata e calamitata da porre a suo piacimento su una lavagna che li attrae.
Ecco nascere il fondo, fatto di colori gioiosi distesi senza sfumature: verdini, lilla, azzurro-mare.
Ecco disporsi su di esso una grande macchia verde nella quale è riconoscibile ciò che resta di un
essere umano nelle capacità creative di un bambino, come quell’altra figura nera poco più avanti
che agita le sue mani bianche per suonare uno strumento simile ad una chitarra.
Ne deriva un suono che sembra ripercuotersi nel volo di quelle scaglie gialle che, come petali o
coriandoli oblunghi, si spandono soprattutto nella parte destra della composizione circondando una
figura femminile che ne raccoglie la melodia in una danza elegante.
Curiosamente questa figura riporta alla mente la bella Salomè sospinta da Erodiade a ballare di
fronte ad Erode per ottenere la decapitazione di San Giovanni Battista.
Ma non è questo che conta, importa che il senso dell’immagine sia immediato: c’è una figura
danzante, un’altra che suona, una terza che ascolta.
C’è la gioia della musica che si diffonde attraverso i colori allegri e quella massa scura che turba,
con la sua tristezza, chiunque essa sia, la serenità dell’evento.

“Egli vedrà tutta la vita con gli occhi dei bambini”

Potrebbero piacerti anche