1. Introduzione.
La produzione additiva è una tecnica di fabbricazione nella quale una riserva di materiale
grezzo viene man mano aggiunto al pezzo, comunemente stratificandolo; è la tecnica
opposta alla produzione sottrattiva che si basa sul togliere il materiale in eccesso per
ottenere la forma desiderata.
In poco più di 30 anni di storia la stampa 3D è entrata di diritto negli ambienti della
produzione industriale e negli ultimi anni si sta muovendo anche in edilizio, domestico e
aerospaziale.
2. Tecniche di fabbricazione
Questo elaborato verte sulle tecniche di estrusione a caldo e i relativi materiali, con dovuta
breve illustrazione delle altre.
● Fotopolimerizzazione
● Estrusione
le tecniche FFF e FDM sono impiegate con polimeri termoplastici, ma anche metalli,
sostanze commestibili, argille e vetri e sussiste nel riscaldare la materia prima sotto forma
di filamento o granuli, per poi estruderla su una superficie trattata e, a seconda dei
materiali, riscaldata. Una serie di motori sono posti tra l'estrusore e la superficie di stampa
in modo da permettere movimento tridimensionale tra i due.
Tg: 60°C
P.F.: 130/180°C
Temperatura di Stampaggio: 180-220°C
ρ: 1.2-1.4 g/cm3
Il PLA ha buone proprietà in tutti i campi ma non eccelle in nessuno, quindi viene
principalmente impiegato per la prototipazione rapida, però non essendo rigettato dal
corpo e degradando in ambiente organico senza rischi in un tempo di 6-24 mesi si stanno
studiando possibili applicazioni in campo medico per sostegni temporanei sotto cutanei o
scaffolding per la rigenerazione di tessuto osseo poiché degradando lentamente va a
scaricare il peso sulla struttura ossea che va a rigenerarsi su di esso.
ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene)
Tg: 105°C
P.F.: amorfo, non ha un vero e proprio punto di fusione
T.S.: 220-250°C
ρ: 0.9-1.5 g/cm3
NYLON (poliammidi)
I punti a sfavore del NYLON sono le relativamente alte temperature di estrusione e il fatto
che il filamento assorba umidità dall'atmosfera (effetto igroscopico), che viene poi
rilasciata durante la stampa portando alla formazione di difetti microscopici che vanno a
peggiorare le caratteristiche dell'oggetto, il filamento deve essere quindi conservato
sottovuoto.
PC (policarbonato)
Tg: 147°C
P.F.: non c'è un vero e proprio punto di fusione,
inizia a scorrere sopra i 157°C
T.S.: 260-310°C
ρ: 1.21 g/cm3
I grandi problemi del PC derivano dall'alta temperatura necessaria per la stampa, oltre a
porre necessità di camere di riscaldamento più potenti il PC è uno dei materiali più
soggetti al fenomeno del warping, non tanto per il suo valore del coefficiente di
espansione termica che si aggira sui 60 µm/m °C ma proprio per le alte temperature.
PETG (polietilene tereftelato - glicole)
Tg: 80°C
P.F.: 210-240°C
T.S.: 230-250°C
ρ: 1.23 g/cm3
La loro utilità risiede anche dove vi è necessità di creare frizione, rendendolo il materiale
di scelta per le ruote, soprattutto per la modellistica oppure per grip e case di
apparecchiature elettriche elettroniche date anche le ottime proprietà isolanti.
Tg: 100 °C
P.F.: amorfo
T.S.: 235-255°C
ρ: Tg: 80°C
P.F.: 210-240°C
T.S.: 230-250°C
ρ: 1.07 g/cm3
La struttura è analoga a quella dell'ABS ma viene utilizzata una gomma acrilica al posto
del butadiene, ciò fa si che le proprietà meccaniche dell'ASA siano molto simili all'ABS, ma
in aggiunta l'ASA presenta un'ottima resistenza ai raggi UV e agli agenti chimici come gli
alcoli, che vanno facilmente ad attaccare l'ABS.
Materiali molto diversi dal punto di vista chimico ma accomunati dal loro utilizzo nei
processi di stampa 3D poiché entrambi possono essere facilmente sciolti in solventi,
rendendoli ottime scelte per realizzare strutture di sostegno su pezzi con ponteggi o
componenti stalattitiche, queste parti vengono poi rimosse a fine lavoro, ovviamente per
fare ciò è necessaria una stampante a doppio estrusore.
4. Additivi
● Fibre di Carbonio
L'aggiunta di fibre di carbonio può essere fatta su tutte le matrici principali e non
elastomeriche trattate in questo elaborato, tale aggiunta migliora sensibilmente le
proprietà meccaniche dei materiali, rendendoli più rigidi e al tempo stesso
riducendo i fenomeni di warping.
Le proprietà di stampa quali temperatura dell'estrusore e del letto riscaldato,
velocità di stampa e adesione alla superficie di stampa non vengono
sostanzialmente alterate.
● Metalli
Polvere di rame, bronzo, ottone o acciaio vengono aggiunte alle matrici oltre che per
ragioni estetiche per rendere il polimero più pesante e duro, o magari per dargli
proprietà di conduzione elettrica o magnetiche, il costo di tali materiali è però molto
elevato e sebbene le temperature di stampa non vengano alterate sensibilmente il
materiale diventa estremamente abrasivo e poco scorrevole, creando la necessità di
estrusori ad alta resistenza, piuttosto che i più comuni in ottone.
● Legno
L'Aggiunta di polvere di legno è una scelta quasi puramente estetica, poiché non
comporta variazioni significative delle proprietà chimiche e fisiche.
6. Bibliografia