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Prima Vera Arte

A che cosa serve un libro senza figure? – si chiedeva Alice nel Paese delle Meraviglie, facendosi,
così, portavoce del bisogno spontaneo di ogni bambino di lasciare delle tracce grafiche.

Potremmo rispondere con le parole di Tognolini che, per immaginare, la mente ha bisogno proprio
di immagini.

Le illustrazioni , infatti, più che le parole tendono a depositarsi col tempo nella memoria dei
bambini e l’accostamento dei due codici, verbale e dell’immagine, stimola le attività cognitive del
bambino molto di più di quanto non lo facciano separatamente.

Questo emerge, anche, dalle affermazioni di Farnè: “Le illustrazioni costituiscono un'esperienza di
“lettura parallela” a quella del testo scritto, ovviamente diversa da questo per il linguaggio
utilizzato, ma altrettanto importante dal punto di vista dei possibili esiti educativi. In molti casi
sono proprio le figure più che le parole a depositarsi nella memoria di un bambino, come segni
indelebili di una lettura di cui quelle immagini sono autentici emblemi”.

Un bambino creativo è un bambino felice, diceva B. Munari.

Le arti insegnano, infatti, ai bambini a sviluppare capacità di problem solving, cercando soluzioni
anche impreviste e ad elaborare una prospettiva multipla nell’osservare ed interpretare la realtà.
Incoraggiano , inoltre, l’autoespressione superando i limiti del linguaggio verbale e, dal punto di
vista sociale, insegnano ad elaborare opinioni sulle relazioni “ qualitative “ e non solo “
quantitative “, preferendo opinioni e giudizi alle risposte corrette.

Sarà per tutte queste ragioni che i tentativi di avvicinare il mondo dell’infanzia a quello dell’arte
sono oggi sempre più frequenti, come testimoniano la nascita della didattica museale per bambini
e la diffusione di laboratori creativi .

Nella convinzione della imprescindibilità del “ fare per capire” , nell’ambito del Progetto Biblioteca,
si è condivisa l’esigenza di organizzare una giornata dedicata ai linguaggi espressivi e all’arte dal
titolo “ Prima Vera Arte “, durante la quale gli spazi della scuola si fanno Mostra, per dare visione
e raccontare percorsi e tecniche sperimentate anche altrove, magari nel Museo della propria città.

A coordinarne l’organizzazione sarà un gruppo di insegnanti ( una per modulo).

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