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cittadini e cittadine,
“Le parole patria e Italia – come scrisse una sensibilissima scrittrice, Natalia
Ginzburg - erano divenute gonfie di vuoto, ci apparvero d’un tratto senza
aggettivi e così trasformate che ci sembrò di averle udite e pensate per la
prima volta”.
Il 25 aprile infatti è non solo festa della liberazione, è festa della
riunificazione d’Italia. Dopo essere stata per 20 mesi tagliata in due, l’Italia
si riunifica nella libertà e nell’indipendenza.
Se ciò non fosse accaduto, la nostra nazione sarebbe scomparsa dalla storia.
E questa caratterizzazione più ricca della Resistenza si rispecchia nel
disegno e nei principi della Costituzione repubblicana.
1
La Costituzione è antifascista e lo scrive in modo indelebile. Il fascismo è
stato la dittatura che ha conosciuto l’Italia. La Costituzione e la Repubblica
segnano una discontinuità netta, radicale con il fascismo.
Non è possibile mettere sullo stesso piano la scelta tra chi ha lottato e
versato il proprio sangue per costruire in Italia una democrazia
parlamentare e quella di chi, non solo non ha rinnegato gli obiettivi politici
e ideologici della dittatura fascista, ma ha ritenuto di poter condividere la
visione hitleriana e razzista dell’ordine nuovo nazista.
2
Oggi nel giorno di festa, nel quale ricordiamo quanti hanno messo tutto il
loro entusiasmo, la loro giovinezza e hanno sacrificato il loro futuro per
costruire quello di noi tutti, dobbiamo chiederci: noi cosa stiamo facendo
per far vivere la Costituzione?