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di GIULIO ALBANESE
Il presidente nigeriano condanna la strage jihadista di 11 cristiani anni morte e distruzione. Particolar-
mente toccante è stato il messaggio
natalizio formulato dal Santo Padre,
L’OSSERVATORE ROMANO ANDREA MONDA Servizio vaticano: redazione.vaticano.or@spc.va Tariffe di abbonamento Concessionaria di pubblicità Aziende promotrici
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domenica 29 dicembre 2019 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
«La vita gioca con me» di David Grossman L’ultimo numero di «Cultura e Fede»
L’isola Ecologia
che ancora c’è etica e diritto
Il dovere della cura del creato
di GIULIA GALEOTTI tradotto da Alessandra Shomroni, non curate e rimarginate bene — so-
un libro assolutamente meraviglioso. no radici capaci di avvelenare anche
i sono romanzi che non Narrati dalla nipote Ghili, i prota- quello che verrà.
C riesci a levarti di dosso gonisti della storia sono la nonna Scritto magistralmente, duro, a È in uscita l’ultimo numero del 2019 Prendersi cura della Terra, la no-
nemmeno quando li Vera, sua figlia Nina e il padre della tratti difficile, il romanzo di Gros- della rivista «Cultura e Fede» del stra casa comune, nella certezza che
chiudi, nemmeno se narratrice, Rafi (che è anche figlia- sman obbliga il lettore a comporre e Pontificio Consiglio della cultura. La anche ogni persona è terra (Genesi
vorresti. Romanzi che stro di Vera e grande innamorato di scomporre di continuo le posizioni sezione monografica è dedicata all’eco- 2, 7), è la proposta di Papa France-
continuano a scorrerti dentro, sug- Nina). Protagonisti in viaggio tra dei protagonisti, le loro versioni del- logia. Pubblichiamo stralci di uno de- sco rivolta a credenti e non creden-
gerendoti uno sguardo sul mondo l’allora Jugoslavia, Israele e poi an- la storia, creando un mosaico in cui gli articoli contenuti nel periodico. ti, nella Laudato si’. Tuttavia il tem-
più sfaccettato di quanto non sareb- cora Gioli Otok, l’isola oggi croata, buoni e cattivi cambiano ruolo. Il ri- Il campo di concentramento po essendo di speranza non è di at-
sultato è una riflessione su quanto la sull’isola di Gioli Otok tesa. Incentrata sulla «ecologia
responsabilità individuale ricada sul di MARIA DA GLÓRIA F.P.D. umana» (Papa Benedetto XVI), la
prossimo perché — e non c’è regime, GARCIA cultura della fede si rende disponi-
Ci sono romanzi che continuano a scorrerti dentro solitudine, odio, amore e dolore che confronti estenuanti, di dolori che si bile a tutti come etica della cura
iamo esseri creati e, allo
S
tenga — nessun uomo è un’isola. incancreniscono e che parrebbero degli altri e del creato.
suggerendoti uno sguardo sul mondo più sfaccettato Anche se da quell’isola non si è mai paralizzare. stesso tempo, protagonisti Il passaggio dal discorso etico
di quanto non sarebbe più comodo e placido avere riusciti a fuggire. Ma La vita gioca con me è anche del processo creativo, il all’azione quotidiana esige un cam-
La vita gioca con me è una storia la storia della parola che può salva- che ci rende soggetti di biamento di stile di vita perché
È il caso dell’ultimo libro dello scrittore israeliano di bambine a cui viene strappato via re. Delle domande che possono tro- una cultura specifica: la «tutto dipende da tutto» (Rachel
qualcosa, di madri che scelgono vare barlumi di risposte, degli eventi cultura della cura del creato. Una Carson). La creatività umana, pre-
(perché anche non esserci non è dolorosi e inaspettati che possono volta definito il posto che ci spetta, sente nell’arte, persino in quella che
sempre un caso, o un’imposizione), rimettere molto in gioco, di sguardi dobbiamo sentire dal di dentro la si rinnova distruggendosi, come
be più comodo e placido avere. È tristemente celebre per il campo di di uomini capaci di un amore come che possono imparare a essere acco- realtà del creato, come pure ogni Girl with Balloon di Bansky, è indi-
questo il caso dell’ultimo libro dello concentramento destinato agli oppo- sospeso (e quindi a tratti mortife- glienti. Perché l’ultimo romanzo di “altro” che la integra; da qui fluisce spensabile, perché, sebbene le co-
scrittore israeliano David Grossman, sitori di Tito. Un viaggio tra passa- ro?), di orfani che non sono tutti Grossman è il meraviglioso passag-
una forma di pensare agli “altri”, noscenze scientifiche siano decisive
La vita gioca con me (Milano, Mon- to, presente e anche futuro, perché uguali (perché esiste anche chi è or- gio da «Il mio granello di terra» a
come pure un agire in conformità nella definizione degli stili di vita,
dadori 2019, pagine 293, euro 21), le ferite che ci portiamo dentro — se fano «in maniera indescrivibile»), di «Il nostro granello di terra». l’arte emana luce, ispira, ed è anche
con questo pensare. La cultura del-
la cura del creato si sviluppa in fonte di futuro. Il potere incantato-
questa interiorità di sentire, pensare re dell’arte mobilita e dà respiro
e agire, auspicata da Fernando Pes- all’incorporazione del discorso etico
soa: «Sentire come chi guarda, pen- nell’azione.
sare come chi cammina». In questo processo d’incorpora-
zione il diritto è un potente alleato.
PUNTI DI RESISTENZA La cultura umana non è però uni-
Negli Stati democratici, il cui pote-
ca nel mondo delle realtà create. Gli
re si fonda su di esso, i doveri deri-
studi recenti dello scienziato Antó- vanti dalla responsabilità tenderan-
nio Damásio hanno dimostrato che
Quel residuo di libertà dietro le sbarre persino le forme più semplici di vi-
ta, i batteri, possiedono comporta-
no a essere compiuti e a raggiunge-
re gli obiettivi in virtù della garan-
zia della norma giuridica e dell’ap-
menti culturali, in quanto collabora- parato statale, segnatamente giudi-
Sesta edizione per la rassegna nazionale di teatro in carcere no tra loro, secondo regole precise. ziario. Indissolubilmente legati so-
E hanno anche dimostrato che esiste cietà e diritto non vivono fianco a
un potere nei meccanismi di vita e fianco; la vita in società non avvie-
nelle condizioni della sua regolazio- ne al di fuori del diritto né il diritto
di ENRICA RIERA raccontato l’attesa, la distanza, i di se stessi per intraprendere una
sentimenti e le proprie emozioni; nuova vita. «Sconfiggendo la bale-
bbattere l’intrinseco chi, pure, ha parlato di seconde na bianca, che altro non è che la
Esercizi
on ho mai capito
S suo Dialogue on Dramatic Poetry che parte stare. Perché, come sostiene, se è no, uno scorcio o un raduno, una persona
(1928): «Quando un’epoca pos- vero che la fotografia non cambia il mondo oppure un cielo. Guardare è stata la sua at-
siede una pratica e una fede re- ma solo la propria coscienza può farlo, essa tività principale, che si è materializzata in
ligiosa stabile, allora il dramma però «come un buon libro può essere una straordinarie immagini». Un lavoro che ha
può e dovrebbe tendere verso il realismo. fiammella». E allora le fotografie di Letizia raccolto consensi non solo in Italia. Nel
Più facili, più caotiche sono le convinzio- Battaglia sono come tante fiammelle accese 2017 il «New York Times» l’ha inserita tra
ni etiche e religiose, e più il dramma de- per illuminare le coscienze di fronte ai mali le donne più influenti dell’anno.
ve procedere nella direzione della litur- e alle ingiustizie della società. Classe 1935, Letizia Battaglia ha racconta-
gia». In questo modo il drammaturgo Un’ampia selezione di queste immagini to soprattutto la sua Palermo, nel bene e
statunitense naturalizzato britannico chia- sono esposte fino al 19 gennaio 2020 al Pa- nel male. Ha mostrato il paesaggio urbano,
risce sia le ragioni della propria opzione lazzo Reale di Milano nella mostra Storie di i volti dei poveri, le rivolte delle piazze, gli
per un teatro di parole e di poesia, desti- strada, una retrospettiva con oltre trecento omicidi per le strade, lo strazio dei familia-
nato al dibattito e alla riflessione piutto- fotografie, molte delle quali inedite. La ras- ri, lo sdegno degli onesti. La città è stata
sto che alla vera e propria azione scenica; segna ricostruisce il percorso professionale sempre il suo spazio privilegiato di osserva-
sia il carattere esplicito di “sacra rappre- della fotografa palermitana, focalizzandosi zione della realtà. Un’osservazione che at-
sentazione” di Assassinio nella cattedrale, sui temi che costituiscono la cifra espressiva traverso l’obiettivo della macchina fotografi-
la cui prima rappresentazione risale al più caratteristica dell’artista, con la sua pro- ca si è trasformata in una sorta di manifesto
Miniatura del XIII secolo
1935, a Canterbury. fonda e continua critica sociale; una critica delle sue idee, riscrivendo così il ruolo della
con l’assassinio di Tommaso Becket
Il dramma — incentrato sull’uccisione, che ha sempre evitato la banalizzazione dei fotografia di cronaca, portandolo oltre il
nel 1170, dell’arcivescovo Tommaso Bec- luoghi comuni, le rappresentazioni e le let- dovere di documentare. Perché dalle sue
ket (di cui il 29 dicembre ricorre la festa sivo e illuminante se venisse dotato di so- ture stereotipate della realtà. Perché quello immagini, anche le più crude, si scorge il
liturgica) nella cattedrale di Canterbury vrastrutture: esse ne inficerebbero la cari- che emerge di Letizia Battaglia è il ritratto tentativo di catturare l’emozione del mo-
per mano di quattro cavalieri del re Enri- ca argomentativa. Del resto, come ha di un’intellettuale controcorrente, di una fo- mento ed emerge quasi sempre un senti-
co II — si configura come l’espressione acutamente notato il saggista Roberto tografa che ha unito poetica e politica, inte- mento di pietas.
solenne del conflitto spirituale del marti- Sanesi la posta in palio è alta ed Eliot ressandosi con profonda partecipazione Nulla spiega meglio delle sue parole ciò Letizia Battaglia, Donna che fuma, Catania, 1984
re predestinato di fronte alla morte immi- «scomoda» i massimi sistemi. In quanto emotiva a tutto ciò che la circondava o la che l’ha animata nel lavoro, soprattutto © Letizia Battaglia
nente: in questo scenario Becket assurge incuriosiva. quando si è trovata a dover documentare le
martire, Becket è associabile a Cristo,
a simbolo della resistenza cattolica all’as- «La fotografia l’ho vissuta come docu- vicende di mafia che hanno segnato la sto-
esattamente come i tentatori, risvegliando mento, come interpretazione e come altro
solutismo politico. Sulla base di un in- ria dell’Italia: «Intanto è stato un gran pri- re, un’altra testa, non era un mezzo per
treccio nel quale i sacerdoti, il coro e i nell’arcivescovo le non segrete ambizioni ancora... L’ho vissuta come salvezza e come vilegio avere la macchina fotografica in ma- vendere fotografie, per diventare famosa,
tentatori “recitano” i momenti della tra- terrene, sono associabili al maligno. Men- verità» racconta l’artista nel catalogo che no, saperla usare, cercare documenti e tutto era il mio cuore che parlava. Parlava con la
vagliata analisi di Becket su se stesso e ne tre le donne di Canterbury — «Noi ci ri- accompagna la mostra (Venezia, Marsilio, quello che si agitava dentro. Perché prima macchina fotografica. È stato commovente,
precisano il senso con rimandi a immagi- conosciamo come il tipo dell’uomo co- 2019, pagine 286, euro 50): «Io sono una di fotografare la città, dentro c’era il pati- molto commovente. Ci penso ancora. Per-
ni e concetti già contenuti in The Waste mune. Riconosciamo che il peccato del persona, non sono una fotografa. Sono una mento, c’era l’amore, c’era la passione per ché il mio trascorrere trentotto anni doloro-
Land e poi ripresi nei Four Quartets, il di- mondo è sulla nostra testa» — r a p p re s e n - persona che fotografa». Per questo, come la città, c’era il rammarico, la rabbia e poi sissimi, il mio essere intaccata insieme ad
scorso affronta il rapporto delle categorie tano il genere umano caduto e sono spiega la curatrice Francesca Alfano Mi- tutto quello che stava avvenendo. Per cui la altri nella nostra fiducia, nella nostra digni-
dell’azione e della sofferenza come ele- espressione, a imitazione di Becket, di glietti, «le sue sono “forme d’attenzione”: macchina fotografica era come un altro cuo- tà — perché vivere civilmente vuol dire vive-
menti dialettici di una vocazione alla san- quella lotta interiore che egli stesso reci- re con dignità. E questi esseri ci macchiava-
tità che appare spinta dall’ambizione. In ta, a imitazione, a sua volta, di Cristo. E no, ci corrompevano — è stato molto forte.
filigrana si percepisce un’allusione ai come la correlazione istituita fra l’arcive- È molto forte».
dubbi di Cristo nell’O rto La realtà dell’emarginazione, la violenza
del Getsemani: l’arcivescovo provocata dalle guerre di potere, l’emanci-
dovrà prendere atto di una pazione della donna: scegliendo i soggetti
contraddizione che per esse- Nell’assassinio dell’arcivescovo di Canterbury
dei suoi scatti Letizia Battaglia ha tracciato
re solo apparente, non è per il drammaturgo vede il segno del vero martire un percorso finalizzato a rafforzare le pro-
questo motivo meno profon-
da: la passività come azione
Che per diventare strumento di Dio prie convinzioni sulla società. Il suo è stato
uno sguardo neorealista, che ha dato conto
nella necessità ineludibile di non desidera neppure la gloria di essere un martire di una quotidianità normale ma mai banale
rimettersi, senza tentenna-
e di una umanità alle prese con vicende
menti, alla volontà di Dio.
spesso drammatiche; uomini, donne, bam-
Nella prima parte, il serra-
bini (bambine soprattutto) in lotta ogni
to dibattito psicologico e morale, solo scovo e il coro serva a far risaltare il dua-
giorno per vivere dignitosamente pur nelle
marginalmente politico, che agita l’animo lismo fra tempo finito ed eternità, fra du-
difficoltà. Il bianco e nero è diventata allora
di Becket, acquista sostanza tramite per- rata e flusso, nonché fra carne e spirito,
così la persecuzione dei cavalieri, che si una scelta di contenuto — «permette di ve-
sonaggi, in particolare i quattro tentatori,
i quali si manifestano come proiezioni nutre delle tentazioni che essi forgiano, dere cose che il colore non rivela» — più
della coscienza del protagonista. Attra- riflette la trasformazione in martirio che un’esigenza estetica. Alfano Miglietti
verso la decisione di Becket di rinunciare dell’assedio psicologico portato dai tenta- parla di “spregiudicatezza formale”, laddove
all’azione (tratto questo che, fatte le do- tori. Sia i cavalieri che i tentatori diven- ogni foto «è un tuffo senza rete, consapevo-
vute differenze, richiama la supina ina- gono così gli strumenti di quella insinda- le, coraggioso e rischioso». Forse perché
zione di Amleto) si scioglie un amaro in- cabile volontà di Dio alla quale Becket quella di Letizia Battaglia è sempre stata
no alla sofferenza: si vorrebbe agire per deve adeguare la propria. Così facendo, una fotografia impegnata, mai neutrale.
la difesa di una causa. Ma il modo mi- nel segno di un nobile atto di umiltà, E in tal senso le sue immagini ancora og-
gliore per difenderla, in realtà, è non op- l’arcivescovo incarna l’autentico valore gi non sono solo una preziosa testimonian-
porsi alla morte, che ineluttabilmente si della fede, vissuta e sofferta nei fatti, e za, ma anche una denuncia forte, un grido
Letizia Battaglia, Lunedì di Pasquetta a Piano Battaglia, 1974 © LetiziaBattaglia di riscatto, una richiesta di cambiamento.
avvicina. «Un martirio — scrive Eliot nel- non banalizzata a parole.
la predica natalizia dell’Intermezzo — è
sempre un disegno divino e mai un dise-
gno dell’uomo, perché il vero martire è
colui che è diventato lo strumento di Dio
e che non desidera più niente per se stes-
so, neppure la gloria di essere un marti-
re». Tale perentoria affermazione sembra
richiamare i versi del terzo canto del Pa-
radiso di Dante (per il quale Eliot aveva
Sotto lo sguardo di Anubi
una vera e propria venerazione), relativi Presente e passato remoto in dialogo nella mostra «Della materia spirituale dell’arte» al Maxxi di Roma
all’incontro con Piccarda Donati, «E’n la
sua voluntade è nostra pace». Versi che
ricordano all’umanità il dovere di confor-
marsi alla volontà divina, fino all’annulla- di SILVIA GUIDI bra una fiera dantesca, lo spettro di un cani, il Museo nazionale romano, il Museo mostra, Bartolomeo Pietromarchi — sono in
mento di se stessi. Eliot riconosce in Bec- enorme sciacallo nero. nazionale etrusco di Villa Giulia e i Musei potenza un’esplosione di forme e colori cri-
ket la figura perfetta in cui esprimere Forse Anubi, signore della morte e dell’ol- Capitolini. stallizzata in eterno nel bronzo, custodi dei
a lontano sembra la riproduzione di tretomba per gli antichi egizi, forse il sim-
questo concetto. Così, quando i quattro
cavalieri irrompono nella cattedrale per
ucciderlo, l’arcivescovo, pur sollecitato
dai suoi sacerdoti a fuggire e a mettersi
D una tavoletta incisa a caratteri cunei-
L’effetto straniante di questo gemellaggio molteplici significati nascosti e possibili».
bolo dell’onnipresenza del male, della sua spazio temporale è fortissimo: una coppia di Gli oggetti più antichi sono stati scelti con
formi, appena un po’ sfocati dal ba- insonne opera di distruzione e persecuzione mani in bronzo costellate di piccole placche
gliore dei pixel, una sorta di omaggio digi- nella storia degli uomini. L’ombra scura del- in oro — del settimo secolo prima di Cristo,
un approccio volutamente non archeologico
in salvo, rimane al suo posto, pronto, per tale alla Stele di Rosetta. Ma quando ci si lo sciacallo rotea incessantemente lo sguar- provenienti da Vulci — sembrano a un rapi- o antropologico, solo per la loro forza evo-
il bene della Chiesa, a subire il martirio. avvicina per guardare meglio ci si accorge do, come l’occhio di un riflettore in cerca di do sguardo provenire da un’installazione del cativa. Di questa Wunderkammer posta al
Prima di essere assassinato, come attesta- che i piccoli segni neri sullo sfondo sono fi- prigionieri in fuga in un lager; «leone rug- ventunesimo secolo e invece sono una fine- cuore al centro dello spazio espositivo parle-
no documenti d’epoca, Becket andò nella gure umane, viventi, gesticolanti in una gente in cerca di chi divorare» come recita stra sul nostro passato più remoto, un foto- ranno il curatore, Bartolomeo Pietromarchi,
sua stanza per indossare, per l’ultima vol- (forse) disperata richiesta di aiuto. O co- la prima lettera di Pietro. Nilus della video- gramma dell’immaginario funerario etrusco e l’archeologo Andrea Carandini il prossimo
ta, i paramenti sacri, tra i quali la mitria munque mosse dal desiderio di comunicare artista israeliana Michal Rovner è una delle arrivato fino a noi. Stessa magia a-tempora- 23 gennaio nell’Auditorium del Maxxi.
con chi li sta guardando; minuscole figure opere più ipnotiche e affascinanti in mostra le per la coppia di pavoni che decoravano Nell’ottobre scorso, in gemellaggio con la
e l’anello. Tenendo stretto nella mano il Festa del cinema di Roma, la mostra ha
suo salterio personale. umane, diverse una dall’altra, inequivocabil- al Maxxi fino al prossimo 8 marzo. in origine il Mausoleo dell’imperatore proposto un itinerario spirituale per imma-
Il conflitto interiore che domina la pri- mente vive. Intanto, in sovraimpressione si Il tema è ambizioso: Della materia spiri- Adriano — oggi Castel Sant’Angelo — come
ma parte del dramma prepara il terreno muove la silhouette scura di quella che sem- tuale dell’arte è il titolo dell’allestimento, na- allegoria dell’immortalità. Questa era infatti gini attraverso lo sguardo di tre grandi regi-
al conflitto reale e concreto che si svilup- to da una conversazione tra la la simbologia attribuita al pavone nel mon- sti: Akira Kurosawa (con Dersu Uzala. Il
presidente della Fondazione piccolo uomo delle grandi pianure, del 1975)
pa nella seconda parte. Un travaglio, do romano, dove aveva il compito di accom-
sperimentato nel segno di vertiginoso Maxxi, Giovanna Melandri con pagnare nell’oltretomba le anime delle im- l’affresco bibblico e cosmologico The Tree of
oscillamento fra momenti di forza e mo- la storica dell’arte Lea Matta- peratrici. L’arte paleocristiana adottò la sua life, di Terrence Malick e l’inno alla vita Lo
menti di debolezza, che sfocia nel supe- rella, prematuramente scompar- immagine come emblema di risurrezione ed Scafandro e la Farfalla di Julian Schnabel.
ramento delle motivazioni portate dai sa il primo gennaio del 2018. è con questa valenza che le due sculture fu- Il nostro passato remoto può regalarci oc-
tentatori («l’ambizione opera con frode, Ancora più ambizioso è il me- rono reimpiegate nella fontana per le ablu- chi nuovi per immaginare il futuro, ribadi-
con lusinga, con violenza» afferma Bec- todo: indagare la presenza im- zioni dei pellegrini nel portico della basilica scono gli organizzatori. E il confronto con il
ket nella predica) e delle tentazioni, an- materiale dello spirito attraver- di San Pietro, al centro del quale era collo- passato può smascherare patologie nascoste
cor più insidiose, offerte dai quattro cava- so lo sguardo dell’arte contem- cata una grande pigna bronzea (ora affian- in un presente troppo vicino per poter esse-
lieri. poranea e della storia arcaica di cata dai pavoni sulla balaustra dell’omoni- re messo bene a fuoco, come la frattura in-
Qualche critico ha puntato il dito con- Roma. In mezzo a video, in- mo cortile dei Musei Vaticani). Ritenuto naturale tra materia e spirito che trasforma
tro la trama del dramma, giudicata esigua stallazioni, bagni galvanici per rappresentazione del cosmo nell’Oriente an- la ragione in razionalismo, riduce i riti che
e troppo asciutta. In realtà sta proprio in moderni ex voto (come tico, il pavone incarna anche la compiutezza non capisce a folclore e guarda con disprez-
questo spartano rigore narrativo la forza nell’opera di Namsal Siedlecki) delle cose: unendo sulle sue piume tutti i zo intuizione e istinto. «Siamo fatti di
di un testo che, muovendo da fatti stori- c’è una sorta di recinto sacro colori dell’iride, del cielo e della terra, la to- un’oscura e rovente energia e di un lumino-
ci, intende intessere una riflessione formato da diciassette reperti talità a cui questo animale allude ben si so e gelido pensiero» scrive Andrea Caran-
sull’uomo, sul suo rapporto con il mondo archeologici etruschi, romani e adatta a rappresentare il concetto etrusco e dini, dando un nome esplicito a quella “di-
terreno e con la dimensione divina. Il di produzione laziale, prove- romano di mundus. cotomia invisibile” tanto diffusa nella nostra
lento ma graduale processo catartico che nienti da quattro fra i principali «I due grandi pavoni del cortile della Pi- epoca, che fa ammalare e (troppo spesso)
investe il protagonista sarebbe meno inci- Michal Rovner, «Nilus» (2018) musei della città: i Musei Vati- gna in Vaticano — spiega il curatore della paralizza ogni slancio di creatività autentica.
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO domenica 29 dicembre 2019
Il Dio bambino
insegna ad amare l’umanità
di PAOLO AFFATATO Natale, rileva il sacerdote, «è per dei fedeli cristiani in Pakistan, circa barbaramente uccisi nel novembre
noi un’occasione di annuncio del il 2 per cento su una popolazione di 2014 da una folla di militanti islami-
stato un Natale dal sapore e Vangelo e del suo messaggio di duecento milioni di abitanti, al 95 ci perché accusati di blasfemia. I
Intervista al cardinale Ayuso Guixot a un mese dal viaggio del Papa in Thailandia e Giappone
Dall’amicizia al dialogo
co le grandi tradizioni religiose, c’è nità degli altri, testimoniando a vi- E il Pontificio consiglio per il dialogo si tiene sul Monte Hiei per comme-
stata la spinta necessaria per avviare cenda i valori della propria tradizio- interreligioso come si muove in questo morare le vittime del bombardamen-
un dialogo fecondo. Nel contesto ne religiosa. Voglio qui menzionare campo? to atomico di Nagasaki e Hiroshi-
giapponese di grande rilievo fu l’in- che all’interno di questi scambi fra ma.
Attraverso frequenti contatti e
contro di preghiera per la pace, vo- monaci, giunti ormai alla quindicesi- specialmente con le visite dei suoi
luto da Giovanni Paolo II e che si ma edizione, l’ultimo ha inaugurato Quanta strada c’è ancora da fare in
tenne nell’ottobre del 1986 ad Assisi, responsabili: da quelle pionieristiche,
una nuova serie: quello dello scam- ma davvero lungimiranti, del cardi- quest direzione?
al quale parteciparono molti giappo- bio fra monache appartenenti alle
nesi, rappresentanti di diverse tradi- nale Pignedoli, del vescovo Rossano Ripeto: il dialogo è congeniale ai
due tradizioni religiose. Infine, in se- e di padre Shirieda, fino alle più re- giapponesi, nel senso di rapporti re-
zioni religiose. Uno dei frutti di tale no all’episcopato giapponese, è atti-
partecipazione è stato il summit reli- centi, e numerose, alle quali ho par- ciproci rispettosi e amichevoli; ma
va una sotto-commissione per il dia- tecipato spesso assieme al segretario non è ancora, di solito, uno stimolo
gioso che dal 1987 viene organizzato logo interreligioso, tra le cui attività,
ogni anno, il 4 agosto, al Monte del dicastero, monsignor Indunil Ja- per un reciproco interrogarsi e spro-
vi sono l’edizione di un compendio nakaratne Kodithuwakku. Ogni an- narsi a fare passi avanti. Il pericolo è
Hiei, nei pressi di Kyoto, sede cen-
dei principali documenti della Chie- no inviamo messaggi del dicastero ai che la superficialità del fatto religio-
trale del buddhismo tendai. Anche
sa cattolica su questo tema (2006) e buddhisti in occasione della festa di so, la facilità con cui si partecipa a
la partecipazione di numerosi rap-
Il toccante incontro del Papa con i sopravvissuti di Hiroshima (24 novembre) presentanti delle tradizioni religiose la pubblicazione di una Guida per il Vesakh, che ricorda la nascita del momenti dell’una o dell’altra religio-
giapponesi all’annuale incontro in- dialogo a uso dei fedeli cattolici (2009) Buddha, e il 1° gennaio, in occasione ne, la tendenza a ridurre la vita reli-
ternazionale «Uomini e religioni», tradotta anche in inglese (2010) e in del nuovo anno, ai fedeli dello shin- giosa alla sfera individuale, come
promosso dalla Comunità di portoghese (2012), per i molti catto- toismo. In alcune diocesi cattoliche, elemento facoltativo, sentimentale, si
di GIANLUCA BICCINI mento, sottolineando che essi sono Sant’Egidio, contribuisce a tenere vi- lici immigrati. Non solo, dal 2010 come Fukuoka e Osaka, questi mes- riflettano nella prassi e nel concetto
condivisibili da tutti quanti. Per que- va e vivace la fiaccola del dialogo ogni anno viene organizzato un sim- saggi vengono inviati a tutte le par- stesso di dialogo, fermandolo a un
uello in Thailandia e Giap- sto il suo messaggio è arrivato fino nella terra del Sol Levante. Dal 1979 posio con la partecipazione di rap- rocchie, chiedendo ai rispettivi par-
Q pone è stato il primo viaggio
da cardinale nel seguito pa-
in Oriente, a dimostrazione della
sua universalità.
l’iniziativa «East West Spiritual
Exchanges» ha promosso il dialogo
presentanti di diverse religioni su
importanti tematiche di interesse co-
roci e ai fedeli di farne occasione per
una visita o un contatto con i rap-
livello superficiale di “buoni rappor-
ti” vicendevoli, e favorendo un certo
relativismo di fondo.
pale per Miguel Ángel Ayuso Gui- tra monaci cattolici e buddhisti, con mune, come il fenomeno dei nume- presentanti delle due religioni. Inol-
xot. Il presidente del Pontificio con- Cominciamo dalla fine: qual è lo stato uno scambio di esperienza di vita re- rosi suicidi, la trasmissione della fe- tre, fin dall’inizio nel 1987, rappre- E per quanto riguarda il dialogo inter-
siglio per il dialogo interreligioso era attuale del dialogo interreligioso in ligiosa che permette agli uni di vive- de ai giovani oggi, l’uso dei mezzi sentanti del Dicastero partecipano il religioso in Thailandia?
ancora vescovo quando ha accompa- Giappone? re per un breve periodo nella comu- moderni di comunicazione. 4 agosto all’evento interreligioso che
gnato Francesco negli Emirati Arabi È ugualmente un dialogo che esi-
Bisogna fare una premessa: questo
Uniti e in Marocco nel febbraio e ste da anni e al quale ha dato, e dà,
dialogo è stato in un certo senso
nel marzo scorso, e un mese fa per un grande e generoso contributo il
preparato dalla millenaria storia dei
la prima volta dopo il concistoro di lavoro della Conferenza episcopale
rapporti tra il buddhismo, giunto
inizio ottobre si è recato nel Sud-est thailandese e della comunità cattoli-
nell’arcipelago nel sesto secolo, e la
asiatico e in Estremo oriente vesten-
do la porpora.
S
Thailandia sia in Giappone dove,
rapporti sociali. Tutto ciò predispo- di chi ha trovato ciò che da sullo stipendio. La nonna mino di stima e di mutuo riconosci-
anche se la Chiesa cattolica è un pic-
ne a creare e mantenere buone rela- sempre cercava. Ha peggiorò e mi chiamarono perché mento iniziato molti anni prima. Ha
colo gregge, si respira un’aria di ri-
zioni tra religioni diverse. Questa è trentacinque anni, ma ne dimostra voleva vedermi. È un incontro infatti ricordato, tra l’altro, la visita
spetto e di amicizia, come desiderato
la realtà che si vive oggi in Giappo- almeno dieci di meno. Ha un mancato che ancora mi pesa: del diciassettesimo Patriarca supre-
dal Santo Padre, fra le varie compo-
ne, cioè quella di buone e armoniose desiderio profondo di servire Dio, arrivai troppo tardi! Tornando a mo, Somdej Phra Wanaratana (Pun
nenti di quelle società nonché fra le
relazioni fra persone di diverse reli- pur avendo conosciuto miseria, lavorare sapevo di aver perso le Punnasiri) a Paolo VI, cinquant’anni
diverse religioni. Due emozioni mi
gioni. sfruttamento, dolore, sacrificio. La due donne che erano sempre state fa. Da allora si sono moltiplicate le
sono rimaste nel cuore: una, il pro-
sua storia, con le dovute di sostegno per me. Ero indebitata occasioni di incontro e di scambio.
fondo silenzio condiviso dal Papa
Di quali religioni stiamo parlando? proporzioni, ricorda quella di e senza un punto di riferimento. Ho avuto modo anch’io di visitare la
con le autorità civili e religiose, di Giuseppina Bakhita; gente Mi sentivo triste e cercai Thailandia, nel novembre del 2018,
fronte ai memoriali dell’atomica a Oltre a quelle tradizionali, cioè lo meschina si è intromessa nella sua consolazione nelle scritture in occasione del duecentotrentesimo
Nagasaki e a Hiroshima; l’altra, shintoismo e il buddhismo, si ag- vita senza però riuscire a rubarle buddhiste». Poi, continua, «un
l’aver constatato la profonda sinto- anniversario del tempio di Wat Phra
giungono altre esperienze religiose, la bellezza. giorno presi la Bibbia e lessi: Chetuphon (Wat Pho). Il legame
nia che si è creata durante i vari in- alcune delle quali con numerose Vive in Thailandia, ma viene dal erano le beatitudini. Un senso di
contri interreligiosi — in particolare con i monaci del Wat Pho è stato
adesioni e una notevole organizza- Laos, e tutti la chiamano Su. Il pace e di benessere mi entrò nel ulteriormente consolidato da una vi-
durante lo scambio fraterno del Pon- zione, come il Tenrikyo, la più anti- padre andò via da casa quando cuore. Continuai la lettura di quel
tefice con il Patriarca supremo del sita in Vaticano, nel maggio 2018,
ca di esse (nata nel 1838), e la Ris- aveva 6 anni e la sorella 3. Intorno libro sacro con interesse crescente,
buddismo thailandese — nei quali si durante la quale hanno incontrato
sho-kosei-kai, un’importante orga- ai 14, volendo aiutare la mamma, finché un giorno trovai un brano
è resa manifesta la comune intenzio- Papa Francesco. A testimonianza dei
nizzazione laica buddhista fondata decise di cercare un’occupazione. decisivo nelle parole di Gesù:
ne di collaborare insieme per il bene buoni rapporti con i monaci di quel
da Nikkyo Niwano nel 1938, entram- Uno zio la portò in Thailandia, “Non sono i sani che hanno
dell’umanità. dove lavorò duramente per un Tempio ricordo che, proprio in occa-
be particolarmente attive nel dialo- bisogno del medico, ma i malati;
anno ma venne imbrogliata e sione del recente viaggio apostolico,
go. Lo stesso venerabile Niwano, non sono venuto a chiamare i
Lei è anche presidente del «Comitato rimase solo con pochi soldi. ho avuto la gioia di incontrare e sa-
che partecipò al concilio Vaticano II, giusti, ma i peccatori perché si
superiore per raggiungere gli obiettivi diede vita, nel 1970, alla World Ritornata a Vientiane, vi restò per lutare personalmente alcuni di essi.
convertano”. Fu la grande
contenuti nel Documento sulla fratel- Council for Religions and Peace circa due anni, facendo ciò che famiglia arrivò la richiesta per La visita del Santo Padre in Thailan-
scoperta! E così finalmente potei
lanza umana per la pace mondiale e la (Wcrp) che ha raggiunto ormai un poteva, ma lo stipendio era da badare a una bimba con disabilità rispondere all’invito, che già mi dia ha, pertanto, contribuito a inten-
convivenza comune». In occasione del- importante livello di organizzazione fame. «Di notte soffrivo il freddo fisica e mentale. Accettò. «Era avevano rivolto, di frequentare il sificare i rapporti fra buddisti e cat-
l'incontro con il Patriarca buddhista in e di azione su scala mondiale per — ricorda — e saltavo almeno un gente modesta — racconta — che catechismo. Quel brano mi dava tolici, perché possano progredire
Thailandia, Francesco ha lasciato in pasto al giorno. Una volta mentre abitava in una piccola casa, con una bella notizia, mi diceva che nella reciproca conoscenza e nella
coordinare l’impegno delle religioni
dono questo testo, noto anche come stavo andando a cercare lavoro, un altro figlio ancora più piccolo. non dovevo considerarmi di una stima delle rispettive tradizioni spiri-
nel mondo a servizio della pace. Nel
«Dichiarazione di Abu Dhabi». Che dall’autobus vidi per la prima Mi prendevo cura della bambina e tuali, e possano essere nel mondo te-
contesto religioso giapponese è an- classe “diversa”. Gesù non la
volta una chiesa. Fui molto delle pulizie della casa. Il papà era stimoni dei valori della giustizia,
valore ha questo gesto? che presente una piccola comunità vedeva così. Lui invitava anche
colpita: il suono delle campane, la cristiano, la mamma buddhista. della pace e della fraternità umana.
islamica. me! Potevo anch’io pregare
In quanto presidente del Comita- croce, le suore vestite in modo Comprarono poi un terreno non
apertamente con gli altri, fare il
to superiore sono stato estremamen- particolare, e provai una gioia lontano dalla parrocchia cattolica e
Quando sono iniziati i contatti? segno di croce, leggere la Parola,
te colpito dal fatto che il Santo Pa- profonda. Avrei voluto entrare e il padre diceva che avrebbe
frequentare il catechismo».
dre abbia consegnato, a Bangkok, il Anche se esistono precedenti, direi rimanere lì». portato in chiesa la sua famiglia se
Su iniziò alcuni mesi di incontri
testo del Documento al Patriarca su- che gran parte del merito va al con- A 17 anni decise di uscire di nuovo fosse riuscito a farsi la casa. Così
personali con una missionaria, per
premo. E non solo. Francesco, in di-
verse occasioni, ha parlato dell’im-
cilio Vaticano II. Con la dichiarazio-
ne Nostra aetate del 28 ottobre 1965,
dal Paese per tornare in
Thailandia. La mamma non voleva
fu. Inizialmente sua moglie non
era molto entusiasta, ma dopo la preparazione di base. Poi
continuò col gruppo: «Mi
Nomine
qualche tempo fu battezzata.
portanza dei contenuti del Docu- che ha incluso nell’orizzonte cattoli- e lei partì di nascosto. Da una
Anch’io andavo a messa la innamorai — assicura — della
Parola di Dio. Sentivo che il
episcopali
domenica perché accompagnavo la
bimba. Ascoltare la Parola di Dio Signore mi raggiungeva attraverso
mi dava gioia». Un giorno la una forza interiore, come un Augustine Ndubueze
mamma della piccola le propose di fuoco, e aspettavo con ansia la
domenica. Mi confrontai e la Echema, vescovo di Aba
Il calendario 2020 delle Guardie svizzere pontificie diventare cristiana. Ma la sua
(Nigeria)
prima risposta fu tiepida. «Sentivo condivisione dell’esperienza mi
— spiega — che quel mondo non aiutò molto. Ero entusiasta. Arrivò