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Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”

Il giornalismo non è per tutti. Ma con dei veri esperti ci si può avvicinare molto. A dicembre i giornalisti del
Mattino, hanno tenuto varie lezioni agli alunni della III LB che subito si sono mostrati molto interessati. “I giovani
sono la voce del futuro” e in quanto tali sono tenuti ad essere informati 24 ore su 24 di tutto ciò che avviene nel
mondo. Ma poniamoci una domanda: al giorno d’oggi quanto è frequente vedere qualcuno che legge ancora il
giornale cartaceo? Ormai persone di tutte le età scelgono il web che è sempre più efficace, ricco di novità e
informazioni.

I giornali cartacei nel XXI secolo stanno lasciando spazio a quelli on-line, ma i nostri giornalisti amanti della carta
e del suo fruscìo non demordono; è quella la loro passione, quella cui hanno dedicato anni, litri di caffè e notti
insonni, come ci dice il nostro Viggiano.

È proprio lui la spiccata personalità del mondo giornalistico che risalta in Penisola Sorrentina. Ciriaco incarna
tutte le caratteristiche che un buon giornalista dovrebbe avere. Egli oltre al suo lavoro si diletta a investigare su
casi riguardanti soprattutto la sua Meta, il paese da cui proviene e che gli sta molto a cuore.

Uno dei casi che Viggiano ha approfondito particolarmente è quello del famoso Ecomostro di Alimuri che per
più di 50 anni ha deturpato la costa più bella della Penisola Sorrentina. Tutto ha inizio nel 1963 dove l'idea era di
realizzare una lussuosa struttura sul mare di Alimuri, tra il comune di Meta e di Vico Equense. L'anno successivo
iniziano i lavori di costruzione che vengono poi bloccati perché intralciavano i lavori fognari. Gli operai se ne
vanno, i rumori cessano, l'Ecomostro rimane. Dopo vari permessi e divieti, però, nel 1971 il comune vicano ne
ordina finalmente la demolizione che viene annullata subito dopo dal Consiglio di Stato. Successivamente il
ricorso giudiziario sarà perentorio e quindi l'ordine di demolizione ritorna efficace ma nessuno se ne accorge...
Intanto la pseudo struttura alberghiera viene inscritta nell'elenco degli Ecomostri d'Italia e cresce l'attenzione
mediatica che vuole il suo abbattimento. Il grande scheletro di legno che per anni ha rovinato la bellissima costa
metese infine si dissolve in una grande nuvola di fumo il 30 novembre del 2014.

Oggi il sole batte sui resti di un mostro e sui cartelli di divieto incrostati dalla salsedine, ma nonostante tutte le
recinzioni non vi è metese a cui un nonno, un padre o uno zio non abbia insegnato a scavalcare le protezioni
arrugginite per raggiungere il pezzo di costa dove sorgeva il gigante di cemento: è il luogo da cui il tramonto
affascina di più.

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