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e ricostruzione dialettica.
H.G. Backhaus e la critica
dell'economia politica
9 H.G. Backhaus, Zufor: Die Anfänge der neuen Marx-Lektüre, in Id., Di-
alektik der Wertform, cit., p. 29.
10 Cfr. H. Reichelt, Warum hat Marx seine dialektische Methode versteckt?,
in «Beiträge zur Marx-Engels-Forschung. Neue Folge», 1996, ora ri-
visto e inserito come capitolo ottavo in H. Reichelt, Neue Marx Lek-
türe, op. cit. Si veda inoltre sulla stratificazione del primo capitolo
del primo libro del capitale R. Fineschi, Le edizioni del libro I del Ca-
pitale, in Id., Un Nuovo Marx, Roma, Carocci, 2008.
11 A. Schmidt, (a cura di), Beiträge zur Marxschen Erkenntnistheorie,
Frankfurt am Main, Suhrkamp, 1969, ora in H.G. Backhaus, Dialek-
tik der Wertform, cit.
14 Infra, p. 196.
15 Infra, p. 199.
18 Infra, p. 232.
3 della rivista «Marx 101» nel 1984. In una lettera Backhaus ha fatto
sapere ai curatori di questo volume che la sua analisi del rapporto tra
logico e storico presentata in questo saggio dovrebbe essere aggior-
nata in relazione al dibattito che si è riacceso in questi ultimi anni in
Germania sull’interpretazione engelsiana della teoria del valore di
Marx, cfr. W. Haug, Historisches/Logisches, in «Das Argument», n. 251,
2007; M. Krätke, Das Marx-Engels-Problem: Warum Engels das Mar-
xsche «Kapital» nicht verfälscht hat, in «Marx-Engels Jahrbuch 2006»,
Berlino 2007; I. Elbe, Die Beharrlichkeit des «Engelsismus», in «Marx-
Engels-Jarbuch 2007», Berlino 2008.
Backhaus ci faceva notare che le mancanze maggiori del saggio sono
di ordine testuale. Nel saggio non si tiene abbastanza di conto del Ca-
pitolo Sesto Inedito e dei Manoscritti del 1861-63. Come ci ha scritto
Backhaus: «con i testi di cui sopra sia la vecchissima controversia sul
‘logico’ e lo ‘storico’ sia quella del vecchio Engels sono definitiva-
mente sciolte: Engels semplicemente non ha capito quella dialettica
della merce e del capitale e perciò è del tutto responsabile della per-
sistente incomprensione della teoria marxiana del valore, che alla
fine dovrebbe essere concepita come una teoria dello sviluppo del
valore, invece che come un modello – o addirittura come una mito-
dologia storicistica – il cui sviluppo logico procede dal valore nella
sua prima, astratta, semplice forma non sviluppata, fino alla forma
più sviluppata di capitale. Così e solo così può essere vista tutta
l’economia, e precisamente come teoria del valore nel suo insieme».
20 Infra, p. 551.
22 Ibid.
26 Infra, p. 221.
27 Infra, p. 123.
31 Infra, p. 393.
32 Infra, p. 394.
33 Il Capitale, I, p. 119.
34 Infra, p. 403.
37 Infra, p. 365.
40 Ibid.
41 Lineamenti, I, p. 34.
42 Il Capitale, I, p. 108.
43 Infra, p. 381.
44 Infra, p. 506.
45 Infra, p. 495.
46 Ibid.
47 Ibid.
48 Infra, p. 485.
51 Infra, 524.
56 T.W. Adorno, Sulla logica delle scienze sociali, in Aa. Vv., Dialettica e po-
sitivismo in sociologia, cit., p. 130.
57 Ibid.
58 Ibid.
59 Ibid.
60 H.G. Backhaus, Über den Begriff der Kritik im Marxschen Kapital und
in der Kritischen Theorie, in J. Bruhn, M. Dahlmann, C. Nachtmann, (a
cura di), Kritik der Politik. Johannes Agnoli zum 75. Geburstag, Freiburg,
ça ira, 2000, p. 51. Cfr. S. Petrucciani, Introduzione a Adorno, Roma-
Bari, Laterza, 2007, pp. 104-105.
61 T.W. Adorno, A. Sohn-Rethel, Notizien von einem Gespräch, in A.
Sohn-Rethel, Warenform und Denkform. Mit zwei Anhängen, Frankfurt
a. M., Suhrkamp, 1978, p. 139, cit. in H. Reichelt, Die neue Marx-Lek-
türe, p. 24.
62 H.G. Backhaus, Anhang. Theodor W. Adorno über Marx und die Grund-