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NERVI CRANICI

1. NERVO OLFATTIVO

E' un nervo sensitivo, formato dall'insieme dei filamenti olfattivi che recano al bulbo olfattivo
(formazione nervosa telencefalica) stimoli sensoriali ricevuti a livello delle mucose olfattive delle
cavità nasali. Le cellule olfattive, neuroni sensoriali primari, che danno origine ai filamenti olfattivi
(vie olfattive di 1° ordine), occupano l'area di mucosa delle fosse nasali poste al di sopra della
lamina cribrosa dell'etmoide. Dal loro polo profondo si distacca un neurite piuttosto sottile che
giunge alla mucosa e, insieme ai neuriti delle altre cellule, si avvia nella compagine di fascicoli
primari formati da fibre amieliniche (vie olfattive di 2° ordine). I fascetti primari, giunti nella
sottomucosa, si riuniscono in fascetti secondari visibili ad occhio nudo. I filamenti olfattivi
abbandonano la sottomucosa ed entrano nella cavità cranica attraverso due serie di fori, mediali e
laterali, della lamina cribrosa dell'etmoide, dai fori mediali si giunge al complesso abenulare mentra
dai fori laterali raggiungono l’ippocampo ed attraverso la fimbria e la fornice fino ai corpi
mammillari i quali si dividono i 3 vie:
 Via mammillo talamica che arriva ai nuclei del talamo.
 Via mammillo tegmentale che arriva alla calotta mesencefalica.
 Peduncolo del corpo mammillare che arriva al ganglio interpeduncolare.
Attraverso la faccia inferiore del bulbo olfattivo penetrano infine, le fibre olfattive dopo aver
contratto sinapsi con i dendriti delle cellule mitrali presenti nello stesso bulbo olfattivo.

Lesioni delle vie olfattorie:


- Anosmie (perdita dell'odorato)
- Cacosmia (sensazione di odore sgradevole)
- Iposmie (diminuzione)
- Iperosmie (aumento)
- Isosmie (confusione degli odori)
- Allucinazioni olfattive ( presenti nelle lesioni dell'area corticale)

2.NERVO OTTICO

Gli stimoli visivi vengono raccolti da speciali fotorecettori localizzati nella retina e convogliati
attraverso una complessa via nervosa alle aree visive corticali site nel lobo occipitale. I fotorecettori
sono neuroni altamente specializzati nei quali per effetto della luce si genera un impulso nervoso;
possiamo distinguere i coni, che contengono la rodopsina, concentrati nella macula retinica e i
bastoncelli, che contengono la scotopsina, presenti nelle restanti porzioni della retina. I fotorecettori
terminano con un assone amielinico che si mette in contatto sinaptico con le cellule bipolari., i
neuriti delle cellule bipolari, decorrendo sulla superficie interna della retina, prendono contatto con i
neuroni gangliari o multipolari , i cui neuriti formano il nervo ottico della fossa cranica anteriore
che emergendo dalla papilla abbandona il bulbo oculare e, attraverso il foro ottico, penetra nella
cavità cranica. Qui i 2 nervi ottici percorrono, dall'avanti all'indietro e dall'esterno all'interno, il
pavimento osseo della cavità orbitaria, poco dopo essere entrato nella cavità cranica, attraverso il
foro ottico, le fibre si incrociano parzialmente nel cosiddetto chiasma ottico. La decussazione
interessa unicamente le fibre che provengono dalla metà nasale delle due retine. I tratti ottici che dal
chiasma si portano ai corpi genicolati laterali, risultano pertanto costituiti dalle fibre che
provengono dalla metà temporale della retina omolaterale e dalla metà nasale controlaterale. Parte
delle fibre dei tratti ottici raggiungono il corpo genicolato laterale; poco prima di giungere al corpo
genicolato laterale un contingente di fibre, il tratto ottico accessorio, si porta ai tubercoli
quadrigemini superiori e ai nuclei della regione pretettale del mesencefalo: quest'ultimo
collegamento rappresenta il tratto afferente dell'arco nervoso per il riflesso fotomotore di
accomodazione. Dal corpo genicolato laterale originano le radiazioni ottiche dirette alle aree visive
corticali (area striata ed aree adiacenti) attraversando prima la capsula interna e dirigendosi infine
verso la corteccia occipitale, passando esternamente ai ventricoli laterali.

Lesioni delle vie ottiche:


 Lesione del nervo ottico: può essere completa (cecità omolaterale) o incompleta (scotoma).
 Lesione del chiasma: emianopsia bitemporale, cioè cecità nei due emicampi visivi temporali se
l'interruzione delle fibre si realizza sulla linea mediana (per es. nei tumori ipofisari), emianopsia
nasale bilaterale cioè cecità dei due emicampi nasali (è rara), emianopsia nasale omolaterale
cioè cecità nell’emicampo nasale dallo stesso lato della lesione per l’interruzione delle fibre nel
chiasma al margine esterno che provengono dalla metà omolaterale della retina e che non si
incrociano.
 Lesione postchiasmatica: le lesioni delle vie ottiche e dei centri ottici primari, provocano
emianopsia laterale omonima destra o sinistra, cioè cecità della metà destra o sinistra dei campi
visivi.
 Lesione corticale: emianopsia laterale omonima, (perdita delle metà dx o sn del campo visivo di
entrambi gli occhi) controlaterale alla lesione del tratto ottico, del corpo genicolato laterale o del
tratto anteriore/posteriore delle radiazioni ottiche e quadrantopsia controlaterale per danno del
tratto intermedio delle radiazioni ottiche.
 Papilla da stasi: La Papilla da Stasi (papilledema) è caratterizzata da edema non infiammatorio
della papilla ottica, che indica generalmente l’esistenza di ipertensione endocranica. Il
papilledema può tuttavia riscontrasi anche in alcune infezioni sistemiche,
nell’ipoparatiroidismo, nella ipervitaminosi A, in alcuni avvelenamenti e nell’anemia grave.

NERVI OCULOMOTORI

3. OCULOMOTORE COMUNE
Il nervo oculomotore comune è un nervo effettore, composto da fibre motrici somatiche e da fibre
effettrici viscerali. Le fibre motrici somatiche originano dai nuclei mesencefalici dell' oculomotore e
si distribuiscono ai muscoli estrinseci dell' occhio.

4. TROCLEARE
Il nervo trocleare o patetico è un nervo motore somatico, costituito da fibre che prendono origine
nel mesencefalo dal nucleo trocleare e si distribuiscono al muscolo obliquo superiore dell' occhio.

6. ABDUCENTE
E' un nervo motore somatico le cui fibre originano a livello del ponte, dell'omonimo nucleo, e
provvedono all'innervazione del muscolo retto laterale dell'occhio.

Tutti e tre gli oculomotori decorrono nel seno cavernoso insieme alla carotide interna e alla prima
branca del trigemino e penetrano nell’orbita attraverso la fessura sfenoidale.

Lesioni dei Nervi Oculomotori: La lesione di un nervo oculomotore provoca:


a) Diplopia (visione doppia)
b) Strabismo:
- divergente: il bulbo è ruotato verso l'esterno per paralisi del setto interno innervato dal III paio
- convergente: il bulbo è ruotato verso l'interno per paralisi del setto esterno, innervato
dall'abducente. E' assai più rara la rotazione verso l'alto o il basso.
Il deficit motorio può venire evidenziato saggiando la motilità dei globi oculari, il che si fa
invitando il paziente a fissare un dito posto davanti agli occhi e a seguirlo con lo sguardo, nel
mentre questo si sposta nelle varie direzioni.
Si parla di oftalmoplegia se si ha paralisi di due o più muscoli di uno stesso occhio innervati da
almeno due nervi diversi. Le cause più frequenti di paralisi dell'oculomotore comune ed in genere di
oftalmoplegia sono i traumi cranici, i tumori melocranici, la meningite, gli aneurismi della carotide
interna.

Motilità oculare intrinseca


La costrizione della pupilla (miosi) deriva dall'azione delle fibre parasimpatiche mesencefaliche sul
muscolo sfintere dell'iride; oltre che irritativa la miosi può essere paralitica, da paralisi del dilatatore
della pupilla.
La dilatazione della pupilla (mitriasi) può essere paralitica, da paralisi dello sfintere pupillare (III
paio) o irritativa, da irritazione del dilatatore della pupilla.
I riflessi dell'accomodazione e della convergenza (restringimento della pupilla nello sguardo vicino)
hanno lo stesso significato del riflesso alla luce.
A volte si può osservare una notevole lentezza dei riflessi alla luce, all'accomodazione ed alla
convergenza (pupilla atonica della sindrome di ADIE, cui si associa areflessia e iporeflessia
osteotendinea).

5. NERVO TRIGEMINO
Il nervo trigemino è il più voluminoso dei nervi encefalici. Deve il suo nome al tipo di distribuzione
periferica che ha luogo attraverso le tre branche in cui si divide: il nervo oftalmico, il nervo
mascellare e il nervo mandibolare. E' un nervo misto costituito da un contingente maggiore di fibre
sensitive somatiche e da un minor numero di fibre motrici somatiche. Le due componenti emergono
separatamente dal nevrasse come radici distinte e conservano la loro individualità dal punto di
emergenza fino all'origine delle tre branche. La componente sensitiva somatica ha origine nel
voluminoso ganglio semilunare del Gasser situato nella cavità di Meckel.
La componente motrice somatica origina dal nucleo masticatore del trigemino, emerge dal ponte
con la piccola radice motrice, supera il ganglio semilunare e passa per intero nella branca
mandibolare e si distribuisce ai muscoli masticatori.
Nella cavità di Meckel, una cavità delimitata dallo sdoppiamento della dura madre encefalica che
poggia sull' apice della rocca petrosa del temporale, è accolto il ganglio semilunare al cui margine
concavo, posteriore, giungono la radice sensitiva e quella motrice del trigemino; dal margine
convesso ,anteriore del ganglio si staccano le tre branche del trigemino: in alto e medialmente il
nervo oftalmico, al centro il nervo mascellare, in basso e in fuori il nervo mandibolare.

- Il nervo oftalmico: prima branca del trigemino, è un nervo sensitivo somatico che si distribuisce
alla cute della fronte e della volta cranica, all'occhio e alle formazioni a questo annesse e alla
mucosa nasale.
- Il nervo mascellare: seconda branca del trigemino, è un nervo sensitivo somatico che si
distribuisce ad una estesa area cutanea della faccia e alla mucosa delle cavità nasali e della bocca.
- Il nervo mandibolare: terza branca del trigemino, è un nervo misto costituito da fibre motrici
somatiche. Con la componente somatomotrice che gli giunge dal nucleo motore del ponte (nucleo
masticatorio) innerva i muscoli masticatori; con componente somatosensitiva si distribuisce alla
cute della parte inferiore della faccia e a parte della mucosa buccale. Il nervo mandibolare si
costituisce dall'unione di due contingenti: fibre sensitive e fibre motrici che rappresentano la diretta
continuazione della radice motoria del nervo trigemino.

Lesioni del Trigemino: La lesione periferica provoca disturbi sensitivi (ipoanestesia) se interessa la
1a e 2a branca; se è lesa la 3a branca si ha anche un deficit motorio dei muscoli masticatori.
I fenomeni irritativi della parte sensitiva si manifestano sotto forma di nevralgia.
Il riflesso corneo-congiuntivale è quasi sempre mancante per anestesia corneale, in caso di lesione
della 1a branca del trigemino.
L'esame della branca motoria si effettua valutando il funzionamento del muscolo massetere.
Ageusia: perdita della sensibilità gustativa.

7. NERVO FACIALE
Il 7° paio dei nervi encefalici comprende due distinti nervi, il nervo faciale propriamente detto e il
nervo intermedio del Wrisberg. Il nervo faciale propriamente detto è composto da fibre motrici
somatiche che originano nel ponte,dal nucleo del nervo faciale, e provvedono all'innervazione dei
muscoli mimici e di altri muscoli derivati embriologicamente dal secondo arco branchiale. Contiene
inoltre fibre parasimpatiche pregangliari originate dal nucleo muconasolacrimale che recano stimoli
effettori per la ghiandola lacrimale e le ghiandole della mucosa del naso del palato. Il nervo
intermedio del Wrisberg comprende fibre sensitive somatiche e viscerali che hanno un origine
comune nel ganglio genicolato e che si distribuiscono ai due terzi anteriori della lingua, dove
raccolgono la sensibilità gustativa specifica e vanno inoltre ad una ristretta area cutanea del
padiglione auricolare. I prolungamenti centrali di queste fibre sensitive mettono capo al nucleo del
fascicolo solitario, per la sensibilità gustativa, e al nucleo della radice discendente del trigemino per
la sensibilità generale. Il nervo intermedio comprende anche fibre pregangliari parasimpatiche che
originano dal nucleo salivatorio superiore e recano stimoli effettori viscerali per le ghiandole
sottomandibolare e sottolinguale e per le ghiandole salivari minori. Il 7° paio emerge dal tronco
encefalico in corrispondenza della fossetta sopraolivare ai limiti tra bulbo e ponte; passa poi sopra il
cervelletto e procede insieme al nervo statoacustico verso il meato acustico interno, dove si
immettono nel canale faciale. All'uscita del canale faciale il nervo si immette nella loggia carotidea,
e cede i suoi rami terminali: il tronco temporofaciale e il tronco cervico faciale.

Lesioni del Nervo Faciale: La funzione di quest'ultimo muscolo si saggia invitando il paziente a
stirare in basso gli angoli della bocca.
La paralisi può essere centrale o peroferica. La centrale si riconosce perchè la muscolatura della
fronte viene risparmiata e quella delle palpebre è lievamente interessata, mentre la periferica
interessa la muscolatura dell'intera emifaccia (fronte, palpebra e labbra). Sono presenti il segno di
Bell (rotazione verso l'alto quando il paziente cerca di chiudere gli occhi), e il segno di Negro (lo
stesso movimento subisce il bulbo quando il paziente rivolge lo sguardo verso l'alto).

8. NERVO ACUSTICO E VESTIBOLARE

L' ottavo paio di nervi encefalici è composto da due parti distinte: il nervo vestibolare e il nervo
cocleare. Il nervo cocleare, che raccoglie le informazioni uditive, e il nervo vestibolare, che
raccoglie le informazioni relative all'equilibrio statico e dinamico. Il nervo cocleare origina dal
ganglio spirale di Corti, sito nel modiolo della chiocciola e formato da neuroni bipolari, mentre il
nervo vestibolare origina dal ganglio vestibolare di Scarpa (anch'esso formato da neuroni bipolari)
situato nel meato acustico interno. Le fibre di ambedue i nervi si raccolgono assieme e penetrano
nel tronco encefalico a livello del solco bulbo-pontino, lateralmente all'emergenza del nervo
facciale. Le fibre del nervo cocleare si mettono in sinapsi con i neuroni dei nuclei cocleari situati
nella callotta del ponte di Varolio, da cui prendono origine le vie cocleari dirette ai corpi
quadrigemini inferiori. Le fibre del nervo vestibolare si mettono in sinapsi con i neuroni dei nuclei
vestibolari situati nel bulbo, in prossimità del pavimento del IV ventricolo, da cui partono fibre per
il cervelletto (che integra la sensibilità statocinetica con quella propriocettiva), per il midollo spinale
(per il controllo della muscolatura estensoria degli arti), per i nuclei viscero-effettori dei nervi
encefalici (che spiega i riflessi di nausea e vomito in seguito a stimolazioni vestibolari, quali il mal
di mare), per i nuclei dei nervi motori del bulbo oculare (per i movimenti coniugati di testa e occhi).
Lesioni del Nervo Vestibolare Acustico: Si esplora principalmente attraverso la valutazione della
risposta alla produzione di suoni (utili audiometria); è necessario inoltre far ruotare la testa in senso
orario e antiorario (per la valutazione del nistagmo) ed indagare la prova di Romberg e la marcia.
Si distinguono una componente acustica ed una vestibolare. Le patologie che ledono la componente
vestibolare determinano vertigine intensa, di tipo rotatorio ed oggettivo, severe turbe vegetative e
nistagmo orizzontale-rotatorio; le deviazioni posturali (marcia a stella) ed il nistagmo sono diretti
verso il lato leso (il nistagmo batte verso il lato sano); nel caso invece di sindromi irritative, le
deviazioni posturali e la fase lenta del nistagmo sono dirette verso il lato sano (il nistagmo batte
verso il lato leso). La compromissione della componente acustica si manifesta invece con ipoacusia
che può essere trasmissiva o neurosensoriale.

9. NERVO GLOSSOFARINGEO

E’ un nervo misto di origine bulbare; fuoriesce dal cranio attraverso il foro lacero posteriore
E innerva, come motore somatico, i muscoli della faringe importanti per la deglutizione, come
motore viscerale (parasimpatico) la ghiandola parotide, come sensitivo somatico preleva
l'esterocettiva dalla faringe e dal padiglione auricolare e la gustativa dalla parte posteriore della
lingua; come sensitivo viscerale, infine, raccoglie la sensibilità introcettiva dall'istmo delle fauci,
comprese le tonsille. Un importante ramo del glossofaringeo raccoglie informazioni relative al pH e
alla concentrazione di CO2 del sangue dal seno carotideo.

Lesioni del Nervo Glossofaringeo:


 L’interessamento della porzione motrice del nervo (in particolare del muscolo costrittore
superiore del faringe) determina il segno del movimento a tendina del palato molle, che si
evidenzia facendo pronunziare al paziente la vocale a. (deficide della deglutizione).
 L’interessamento della porzione sensitiva provoca invece una ipoestesia del velo pendulo, delle
tonsille e della faringe.
 Possibile anche un interessamento della funzione gustativa (ageusia) del terzo posteriore della
lingua.

10. NERVO VAGO

E' un nervo misto, costituito da fibre motrici, vegetative e sensitive. Le fibre motrici hanno origine
dal nucleo ambiguo, quelle vegetative dal nucleo dorsale del vago situato a livello del pavimento
del 4° ventricolo, quelle sensitive dai gangli giugulare e plessiforme i cui prolungamenti centrali
concorrono a costituire (con fibre del IX°) il fascicolo solitario, i periferici il tronco del nervo.
Questo esce dal cranio per il foro lacero posteriore e nel suo lungo decorso si distribuisce ai visceri
sopra- e sotto -diaframmatici (bronchi, polmoni, esofago, stomaco, cuore, fegato, etc.). Emette i
seguenti rami collaterali:
- rami intracranici: meningeo posteriore e auricolare di Arnold (il primo dalla dura madre della
fossa posteriore, il secondo alla parete posteriore del meato uditivo esterno e alla membrana del
timpano);
- rami cervicali: rami faringei che concorrono a costituire il plesso faringeo dal quale si staccano
rami per i muscoli costrittori medio ed inferiore della faringe ed elevatori del palato molle e
dell'ugola; il nervo laringeo superiore che innerva i muscoli cricotiroideo e costrittore inferiore della
faringe e la mucosa della parte sopra- e sottoglottica della laringe, dell'epiglottide e della radice
della lingua; il nervo laringeo inferiore o ricorrente che innerva i muscoli laringei tranne il
cricotiroideo e dà rami cardiaci, tracheali ed esofagei;
- rami toracici, distinti in cardiaci, tracheali, bronchiali, esofagei e pericardiaci;
- rami addominali che si dipartono dai plessi esofagei anteriore e posteriore e vanno all'esofago
(parte sotto diaframmatica), stomaco, fegato, reni, surreni, milza, pancreas e intestino tenue.
Come per il glossofaringeo, così per il vago le paralisi isolate del nervo sono molto rare essendo più
frequentemente associate a paralisi del IX° e dell'XI°.

Nervi Laringei: Si distaccano dal vago occorre ricordare in particolare. Il n. laringeo superiore che
si distacca dal vago destro: innerva il muscolo crico-tiroideo; trasporta la sensibilità dal laringe. Il
nervo laringeo inferiore o ricorrente che si distacca dal vago sinistro passando in corrispondenza
dell’arco dell’aorta, risalendo dietro il laringe.

Lesioni del Nervo Vago:


 disturbi motori del palato molle, consistenti in ipotonia e abbassamento dal lato leso, e
deviazione dell'ugola verso il lato sano quando il soggetto pronuncia la vocale "a" ;
 disturbi motori della faringe con deficit dei movimenti di deglutizione e rigurgito di liquidi
dal naso, specie se la lesione è bilaterale ;
 disturbi motori della laringe, con immobilità della corda vocale omolaterale e voce bitonale.
La voce diventa nasale nelle paralisi bilaterali, accompagnata da paralisi di entrambe le
corde vocali, di tutto il velo pendulo oltre ai gravi disturbi della deglutizione con rigurgito
dei liquidi dal naso. Si manifesta, inoltre la grave e complessa sintomatologia dovuta al
disturbo funzionale dei visceri innervati dal vago: disturbi respiratori (dispnea, tosse) e del
ritmo cardiaco (tachicardia e aritmia) sono i più tipici e manifesti.

11. NERVO ACCESSORIO SPINALE

Discordi sono tuttora i pareri tra gli anatomici circa le fibre di pertinenza dell'XI° paio dei nervi
cranici (nervo esclusivamente motore).
Alcuni comprendono una componente bulbare, costituita da fibre che originano dal nucleo
ambiguo, fuoriescono dal nevrasse a livello del solco laterale dell'oblungata e dal cranio attraverso
il foro lacero-posteriore per anastomizzarsi quindi col vago e concorrere ad innervare i muscoli
laringo-palatini; una componente spinale, costituita da fibre che originano dal midollo cervicale nei
segmenti C1 C2 C3 e C4 e innervano i muscoli sternocleidomastoideo e trapezio.
Altri, invece, considerano la componente bulbare (o nervo accessorio del vago) come facente parte
del X nervo cranico, essendo allora l'XI nervo limitato alla componente spinale.

Lesioni del Nervo Accessorio Spinale: La lesione dello spinale si manifesta con paresi dello
sternocleidomastoideo e del trapezio (non paralisi, in quanto questi muscoli ricevono fibre nervose
motrici dal plesso cervicale): la prima si manifesta scarsamente, cioè con deficit della rotazione
della testa verso il lato opposto al lato del muscolo paretico e con minor evidenza e consistenza del
muscolo interessato.
La paresi del trapezio si manifesta con abbassamento della spalla omolaterale e deficit dei
movimenti di sollevamento della spalla e tendenza alla scapola alata. Frequenti la contemporaneità
di deficit dell’XI° con altri nervi.

12. NERVO IPOGLOSSO

E' un nervo esclusivamente motore. Ha origine dal proprio nucleo situato sotto il pavimento del 4°
ventricolo, abbandona il nevrasse a livello del solco laterale anteriore ed esce dal cranio attraverso il
forame condiloideo. Innerva i muscoli sopraioidei e quelli della lingua, specie il genioglosso.
Lesioni del Nervo Ipoglosso:
 La paralisi bilaterale del nervo si manifesta con abolizione di qualsiasi movimento della
lingua, con conseguente grave disturbo della deglutizione, della fonazione e della
masticazione.

 Nella paralisi monolaterale è abolita la motilità della metà della lingua dal lato del nervo
leso. Tuttavia, mentre nel cavo orale la lingua è deviata verso il lato sano, questa devia verso
il lato della lesione quando viene sporta al di fuori del cavo orale, per l'azione del muscolo
genioglosso controlaterale (le fibre di questo muscolo si incrociano su la linea mediana e
perciò, contraendosi, portano la lingua verso il lato opposto).
L'organo è emiatrofico. I disturbi della fonazione, della deglutizione e della masticazione
sono modici e tendono col tempo a migliorare per l'azione di compenso dell'emilingua sana.

 La paralisi isolata dell'ipoglosso è piuttosto rara: più frequentemente essa si accompagna a


paralisi del IX°, X° e XI° paio di nervi cranici coi quali il XII° ha stretti rapporti di
vicinanza. L'agente eziologico delle paralisi degli ultimi quattro nervi cranici è più
frequentemente costituito da processi neoplastici, traumi con emorragie, disturbi circolatori
primitivi (a sede bulbare), siringobulbia e sclerosi laterale amiotrofica.

Sindromi da lesione associata degli ultimi nervi cranici

Sono sindromi unilaterali dovute a lesioni per lo più tumorali o traumatiche che colpiscono
contemporaneamente due o più nervi cranici dello stesso lato, nella fossa cranica posteriore o alla
base del cranio.
Le più importanti sono:
- La sindrome del foro lacero posteriore o di Vernet. Si ha lesione dei tre nervi che escono dal cranio
attraverso tale forame: IX°, X°, XI°, con conseguente paralisi del costrittore superiore della faringe
(IX°), del velopendulo e dei muscoli la laringei (IX° e X°), del trapezio e dello
sternocleidomastoideo (XI°).
- La sindrome condilo-lacero-posteriore o emiplegia glossolaringo-scapolo-faringea o di Sicard-
Collet. Sono presenti le stesse paralisi muscolari della Vernet con la paralisi dell'ipoglosso per
lesione del XII° (che esce dal foro condiloideo).
- La sindrome di Tapia, dovuta per lo più a lesione traumatica del collo, nel punto in cui il XII°
incrocia il vago. Si ha paralisi unilaterale della lingua e della corda vocale.
- La sindrome unilaterale globale o di Garcin-Bertolotti, in cui dovrebbero essere lesi tutti i nervi
cranici di un lato. Completa, è eccezionale. Non raramente però tumori della base o del rinofaringe,
che estendono lungo la faccia anteriore del tronco encefalico (tumori a colata), per lo più sarcomi,
oppure processi meningitici della base, comprimono od infiltrano numerosi se non tutti i nervi
cranici con conseguenti estese paralisi (di solito i primi due nervi cranici non vengono interessati).

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