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Viaggio intorno alla figura di Salvatore di Gesualdo

Bach il mio dio,


la fisarmonica la sua voce
di Salvatore Dell’Atti

Nel corso della sua vita, aveva spesso raccomandato ai giovani musicisti di investire
sulla buona formazione invece di passare attraverso …le ‘italiche raccomandazioni’.

In principio fu una piccola fisarmonica rossa Paolo


Soprani con ottanta bassi: quasi un premio o ricom-
voli bravate, si sostituirà l’étudiant illustre: «lo stu-
dio, o l’incontro, con la Kunst der Fuge ha incorag-
giato una mutazione nella mia vita di musicista».
pensa per essere diventato già all’età di cinque anni Pur vivendo un’infanzia priva di grandi stimoli cultu-
– a livello locale – un fenomeno con la chitarra e per rali, quella sorta di «Hausmusik» che organizzava il
aver dimostrato grande interesse e talento per la padre Lorenzo la sera dopo il lavoro di segretario
musica. In realtà il dono di una fisarmonica – erede comunale nella propria casa a Cansano, sembra
di quell’organetto tipico di quella cultura semplice, abbia inciso molto favorevolmente nel suo rap-
contadina e del “dopo lavoro” che richiama sia al suo porto con la musica.
paese di origine che agli stessi suoi nonni – sembra Salvatore inizia a coltivare un particolare interesse
quasi un marchio indelebile che lo voleva rendere per la musica, grazie soprattutto all’ascolto di con-
DOC, oltre a legare Salvatore di Gesualdo, nato a certi d’organo, con una piccola Phonola, e così da lì
Fossa (L’AQ), alla sua terra d’origine, l’Abruzzo. Al pic- a poco inizia a dedicarsi alla realizzazione del suo
colo e irrequieto enfant terrible, autore di innumere- grande sogno: riprodurre sulla sua “scatola sonora”

Salvatore di Gesualdo
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(la fisarmonica) quei suoni arcaici che sentiva du- alcuni concorsi nazionali, nel 1962 – grazie ad uno
rante il concerto delle dieci della Domenica a Rete strumento prestato per l’occasione da Alberto e
Azzurra. Quel concerto, ci riferirà lo stesso di Ge- Lelio Picchetti della Victoria e che, a seguito della vit-
sualdo, diventa una sorta di rito domenicale che, in toria, gli verrà poi regalato – si aggiudica il XII Trofeo
seguito, assumerà le caratteristiche di un granello mondiale a Salisburgo. Il concerto per la Camerata
che porterà molti frutti. Così Vignanelli, Germani, e Musicale Sulmonese del 18 Novembre 1962 in qual-
pochi altri organisti diventeranno suoi punti di riferi- che modo rappresenta il suo debutto. Ha inizio il
mento e suoi idoli. proiettarsi verso la professione – come scriverà egli
Inizia così, a partire dai 10 anni, una prima fase di stesso – di “solista inventore”, aprendo nuove pro-
studi da autodidatta sulla fisarmonica, spargendo spettive al suo strumento.
suoni nel suo paese, quasi a rafforzare con il suono i In sostanza, di Gesualdo, indagando su una serie di
muri, come lui stesso annota. elaborazioni di nuove tecniche di esecuzione sulla fi-
Ben presto il giovane si renderà conto che per rag- sarmonica, – in particolare per la polifonia e per
giungere i suoi obiettivi artistici ha bisogno di unire l’esplorazione di nuove possibilità timbrico- dinami-
lo studio della fisarmonica con uno studio più ampio che – inaugura l’inizio di una nuova stagione del
della musica. Dopo le prime lezioni di Luigi Lanaro concertismo per quello strumento. Si avvia così il
proseguirà con lo studio della Composizione sotto la passaggio della fisarmonica – usata finora quasi
guida di Rosolino Toscano; presso il Conservatorio esclusivamente per la musica popolare – a stru-
“G. Rossini” di Pesaro conseguirà il Diploma nel 1967 mento classico, il cui repertorio, partendo dalla let-
in Musica corale e Direzione di Coro, e nel 1970 – teratura antica da tasto, si proietterà
con Boris Porena – il Diploma di Composizione con successivamente anche verso la musica contempo-
la seguente commissione: Marcello Abbado, Mario ranea.
Bertoncini, Aldo Clementi, Domenico Guaccero e lo Per la realizzazione dell’ambizioso progetto per il
stesso Porena. “nuovo strumento” egli incontrerà molti ostacoli e
Il giovane musicista inaugura, così, una fase di stu- problemi. Sempre nel ‘Kunst & Fuga, Primo Libro’,
dio intenso e proficuo, isolandosi spesso. Lo studio scrive che il suo compito è stato quello di un “musi-
dello strumento durante tutta la giornata lasciava cista–contro” che ha dovuto inventarsi arti e parti
poi spazio dalle ore 23 allo studio “silenzioso” di par- (ovvero tutto, non essendoci ancora sia il repertorio
titure di vario genere, mentre il canto del primo che lo stesso ”nuovo strumento”) per aver diritto ad
gallo in lontananza lo avvisava che si faceva jòurn e esprimersi. Oltre a ciò, per realizzare il suo sogno è
bisognava smettere. L’esigenza di una reale concen- costretto, suo malgrado e con vari sensi di colpa, ad
trazione e un certo studio “silenzioso” lo accompa- abbandonare Cansano, diventando un ‘Wanderer’.
gnerà per tutta la vita. In particolare, d’estate, di «Ho lasciato il paese senza il mio suono, forse ho of-
Gesualdo trovava questa dimensione ideale di stu- feso i muri… ma il mio suono di Paese ha mosso
dio nella sua casa a Talla, paesino in provincia di l’aria…». Ormai la fama è tale che si susseguono, pur
Arezzo, nel Casentino, che sembra aver dato i natali fra i vari “calvari” e resistenze, diversi concerti per im-
a Guido d’Arezzo. portanti istituzioni concertistiche italiane: Firenze,
L’esperienza di studio della composizione per il no- Napoli, Siena, Brescia, Parma, Messina, etc.
stro musicista inizierà a dare i suoi primi frutti sia sul Soltanto l’8 Gennaio del 1969 ottiene il primo con-
piano dell’interpretazione che per la sua attività di certo Rai (ore 15:15 sul secondo canale, eseguendo,
compositore e trascrittore, ribadendo in tutte le oc- fra l’altro, la sua trascrizione realizzata a vent’anni
casioni l’orgoglio di essere stato un allievo quasi ati- della Toccata e Fuga in re minore di J. S. Bach), dopo
pico della scuola di composizione di Boris Porena. aver superato audizioni con commissioni formate
In uno dei suoi scritti egli (Kunst & Fuga, Primo da: Giorgio Vidusso, Francesco Siciliani, Wolfgang Sa-
Libro) ricorderà Porena come maestro mai abba- wallisch, etc., in quanto le domande di audizione
stanza gratificato della sua inquieta coscienza di au- che presentava per “Musica da Camera” venivano di-
todidatta, anche se dal suo maestro erediterà la rottate per “Musica leggera”. Questa è una data im-
passione e l’interesse per la didattica della composi- portante nella storia dei programmi Rai poiché la
zione che metterà in pratica nelle sue interessantis- fisarmonica entra nei palinsesti come strumento
sime e coinvolgenti lezioni di 'Elementi di classico per la prima volta e da allora seguiranno
Composizione' all’interno della scuola di Didattica molti altri concerti per i canali Rai video e audio. La
della Musica presso il Conservatorio “L. Cherubini“ tournée del 1969 negli Stati Uniti è l’occasione per
di Firenze (sua città adottiva ed elettiva) ove inse- presentare al pubblico – attraverso sue trascrizioni –
gnerà dal 1973 fino alla conclusione dell’attività di- programmi con musiche da tasto di autori come
dattica. Merulo, Byrd, Frescobaldi e Bach, ricreando sonorità
Il decennio 1960/70 rappresenta un periodo molto particolari che rimandano a strumenti dell’epoca, in
importante per di Gesualdo. Dopo i primi risultati in particolare all’organo positivo. Inoltre resta fonda-

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mentale l’esecuzione a New York dei suoi Momenti fisico musicale al solo pensiero di eseguire queste
d’improvvisazione che segna l’inizio di un new note… mi sconvolge il sangue alla testa, tutti i bri-
sound della fisarmonica. Finalmente di Gesualdo ini- vidi in corpo, il pianto accenna a dirompere i mu-
zia a realizzare il suo sogno: riprodurre attraverso il scoli tesi, totalmente coinvolto, le mani ferme, il
suo strumento quel misterioso suono dell’organo cuore mi scoppia come nel romano Dirumpi do-
ascoltato per radio da bambino e l’inizio di nuove in- lore!...”. Nel frattempo, nel pieno della sua attività
dagini sul suono. concertistica, insegna presso il Conservatorio di Pe-
Nel 1964 nella Sebaldus-Kirche di Nürnberg per la saro, scrive recensioni per il Resto del Carlino; segue
prima volta ascolta un corso di Dire-
L’Arte della fuga. A zione d’Orchestra a
quest’opera monu- Roma con Franco
mentale di J. S. Bach Ferrara, iniziano i
egli dedicherà molti primi lavori da “pit-
anni della sua vita; tore autodidatta”
porterà a termine nel che - solo per fare
1984 la realizzazione qualche esempio -
(trascrizione) per il saranno presentati
suo strumento del- in quelle varie “per-
l’opera e, successiva- sonali”(Anni Ot-
mente, a partire dal tanta), presentando
2000, la collabora- lavori di china e gra-
zione con la casa fite su carta, tecnica
editrice PHYSA e la mista su carta-co-
successiva pubblica- tone. Ai visitatori
zione dei quattro della mostra si rac-
volumi Kunst & Fuga. comanda:”… all’os-
In particolare, il la- J.S. Bach servatore chiedo di
voro di trascrizione ‘ascoltare’ questi
dell’Arte della fuga, oltre ad impegnarlo molto, ha quadri da vicino e da lontano e poi con una messa -
rappresentato: «… il punto finale dell’acquisizione a - fuoco sghemba o imperfetta…annebbiarsi la
della polifonia elaborata. Idealmente ho pensato a vista vuol dire estraniarsi slontanare porre un dia-
un esproprio di cultura!... Mancando il riferimento framma tra sé e il mondo o semplicemente ridurre
strumentale specifico…Sembra un paradosso, ma tutto a sé come un bimbo 'attraverso' lacrimoni a ca-
l’articolazione espressiva della fisarmonica suggeri- priccio… “.
sce quasi una sintesi tra gli strumenti polimelodici Curioso verso ogni campo del sapere, univa, attra-
con fissità dinamica (organo, cembalo) e gli stru- verso un sottile fil rouge, la musica e molte altre
menti monodici con variabilità sempre dinamica ». espressioni artistiche.
La realizzazione dell’Arte della fuga ebbe una lunga “Ho inseguito 'curiosità'… ho curiosato migliaia di
gestazione e si concretizzò in numerosi concerti. Si libri…quante cose so, di musica e di arti!… E quante
ricorda, a mo’ d’esempio, una selezione dell’opera cose non so?... Un milione di volte di più delle cose
alla XXXI Estate Fiesolana nel 1979; il concerto a Rai che so…”. Nel suo Primo Libro ‘Kunst & Fug’a, lo
Uno il 22 marzo 1985, in occasione del terzo cente- stesso maestro, quasi con vis polemica a proposito
nario della nascita di J. S. Bach e poi lo storico con- dei musicisti e dei pittori contemporanei, allude uto-
certo al Teatro Comunale di Firenze del 20 Febbraio picamente alla eliminazione di «quei clan che deci-
1986, dove l’esecuzione e l’interpretazione era sem- dono a tavolino il destino degli artisti con criteri di
pre preceduta da una sapiente introduzione di ogni mercato» in quanto «l’intermediazione lucra e non
parte dell’opera. Quel concerto si concluse con l’im- educa», esortando: ”…ogni artista torni alla sua bot-
provvisazione di una fuga con la sua fisarmonica da tega aperta agli amici sostenitori e ai nemici detrat-
un soggetto ricavato da alcune note suggerite dal tori…Allora il rapporto diretto tra artista e il suo
pubblico in sala. Da un quaderno di appunti “… de- popolo, tra il pittore e i suoi ‘collezionisti’, etc.,…si
ciso a studiare l’Arte della fuga di Bach… da anni ac- perfeziona in un “rapporto di conoscenza”, unica ga-
compagno il pensiero di questa 'impresa'…”; “ nelle ranzia di un gusto duraturo , selettivo di qualità…”.
ripercussioni al basso potrei raddoppiare con l’8º in- La critica e la stampa internazionale lo definiscono
feriore come un pedale d’organo o un contrabbasso ‘innovatore’; lo chiamano ‘il Segovia della fisarmo-
in un quintetto d’archi… forza e presto…”; “… nica’; in Italia non mancano altrettante critiche lusin-
quest’Arte della fuga non mi dà pace, non dormo la ghiere. Leonardo Pinzauti, in occasione di un suo
notte… Devo.” “… non so cosa accade al mio essere concerto, lo definisce ‘Fisarmonica sbalorditiva’.

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Saranno in particolare, già dalla fine degli anni ‘60, a vari autori tratti dalla letteratura da tasto come ad
numerosi incontri collaborazioni ed attestazioni di esempio: F. Landino, G. Frescobaldi, C. Merulo; B. Pa-
stima a segnare – come ricorda lui stesso – la sua squini, o W. Byrd), nascono e si aggiungono diverse
‘epifania’. Nel 1966 Goffredo Petrassi: ” … un contri- composizioni originali per la fisarmonica da con-
buto molto importante nello sviluppo del suo stru- certo raccolte in un CD edito da EMA Records nel
mento…”; 1967, G. Malipiero: “… lei aggiunge lustro 1996. Le intenzioni e i “sogni” di Salvatore per rag-
a un nome già tanto illustre, quello di Gesualdo….”; giungere nuove sonorità sulla fisarmonica si concre-
1968, Pierre Boulez : “l’artiste de l’accordèon” e Luigi tizzeranno nella realizzazione di un nuovo
Nono: ”… ha fatto una vera rivoluzione nel campo strumento. Grazie alla Victoria di Castelfidardo potrà
della fisarmonica…”; 1973 Luigi Dallapiccola: “Paga- cosi realizzare il modello V SdG, uno strumento che
nini della fisarmonica”; 1975, Bruno Bartolozzi si caratterizza soprattutto per ampie e nuove possi-
“…porta uno straordinario contributo alla cono- bilità espressive. Le sue composizioni così risultano
scenza di questo strumento, mettendone in luce le “nuove”, originalissime e aprono a nuove prospet-
reali possibilità…con effetti di grande nobiltà tive. Se in Epitaffio (Anni Settanta), composto in me-
espressiva e di insospettate risorse sonore…”; Syl- moria del padre, cerca una certa intesa e interazione
vano Bussotti: “…straordinario musicista… egli ri- di timbri tra lo strumento e un nastro preordinato,
vela quella proprietà (forse l’essenziale) di nelle Improvvisazioni (1-3) egli stesso ci informa che:
trasfigurazione del reale che la Musica, sopra tutte le «ho spinto la mobilità dinamica fino all’esaspera-
umane ricchezze, con ogni mezzo ed ingegno ci zione tramite quel “polmone esterno” che è il man-
dona”; György Ligeti: “You are Wonderful artist!”; tice». Agli anni ’80 risalgono i Moduli, composizioni
1976, Franco Donatoni, nel piacere e stupore nel- per fisarmonica e computer realizzate attraverso la
l’ascoltarlo, alludendo sia al coraggio che alle ra- collaborazione tecnica di Pietro Grossi; Musica Pro
gioni di far musica con la fisarmonica: “… Uno Guido (anni ’90), composta in occasione del Millena-
dovrebbe poter trovare la tua coerenza, e allora un rio dalla nascita di Guido Monaco sviluppa ulterior-
lumicino piccolo ma fermamente acceso illumine- mente il linguaggio utilizzato in Moduli e nasce una
rebbe la sua esistenza”. composizione per fisarmonica, nastro e suoni con-
Per comprendere l’originalità e la genialità del no- creti. Nel corso della non facile vita e professione
stro musicista non si può non accennare anche alla aveva fatto suo il motto “non senza fatiga si giunge
sua produzione compositiva, particolarmente indi- al fin” di frescobaldiana memoria; ed aveva racco-
rizzata per il suo strumento. “… Non sono un “com- mandato di investire sulla buona formazione invece
positore” dal punto di vista sindacale… compositore di passare attraverso “…le italiche 'raccomanda-
“malgré moi”… senza alcun motivo di inorgoglirmi, zioni'”, sono sue parole. A lui si deve, infine, anche la
davvero!...”. Ecco la sua autodefinizione di vista com- redazione dei Nuovi Programmi della Fisarmonica
positore (I Libro Kunst & Fuga). Alla già menzionata nei Conservatori, a seguito dell’incarico del Ministero
attività di trascrittore (J.S. Bach, Arte della Fuga, oltre negli anni ’90. @

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