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Tronco encefalico

Generalità e descrizione macroscopica del tronco encefalico

Il TE è costituito da:
- bulbo (o midollo allungato)
- ponte (di Varolio)
- mesencefalo

È la continuazione del MS il cui confine è rappresentato all’altezza del grande foro occipitale.
Rostralmente, il TE continua con il diencefalo.
Dorsalmente, al TE è appoggiato il cervelletto, che si connette al tronco mediante i tre peduncoli cerebellari, costituiti
da fasci nervosi; tra il TE e il cervelletto è interposta la fossa romboidale (o quarto ventricolo).

Bulbo

Rappresenta la continuazione del MS entro la scatola cranica.


- Rostralmente, è separato dal ponte per mezzo di una profonda incisura ventrale: il solco bulbopontino.
- Ventralmente, presenta le piramidi bulbari, due rilievi longitudinali costituiti da fasci di fibre piramidali che scendono
dalla corteccia telencefalica portando impulsi motori somatici ai motoneuroni del TE e del MS. Le piramidi bulbari hanno
forma di due semiconi a base maggiore rivolta verso l’alto, separati da una fessura mediana. Nella parte caudale la
fessura è interrotta dall’incrocio di parte delle fibre piramidali formando la decussazione delle piramidi (circa l’80% delle
fibre di ciascun fascio piramidale decussa).
- Posteriormente, comunica con il cervelletto tramite il peduncolo cerebellare inferiore.
- Lateralmente, la superficie è occupata dall’oliva, una protuberanza ovoidale nella cui profondità è presente il nucleo
olivare inferiore, un gruppo di neuroni fondamentale per le sue connessioni con il cervelletto.
- Dorsalmente, la superficie è lievemente depressa e detta fossa romboidale, e costituisce il pavimento del quarto
ventricolo, una dilatazione del canale ependimale, di cui il cervelletto e altre formazioni costituiscono la volta.

Ponte

- Rostralmente, è separato dal mesencefalo da un solco trasversale o solco pontomesoencefalico.


- Ventralmente, sporge presentando una faccia ventrale (antero-laterale) e una depressione sulla linea mediana, detta
solco basilare, che accoglie l’arteria omonima.
- Posteriormente, continua con i peduncoli cerebellari medi, in comunicazione con il cervelletto.
- Lateralmente, presenta l’emergenza delle radici del nervo trigemino.
- Dorsalmente, la superficie è costituita dalla metà cefalica della fossa romboidale.

Mesencefalo

È la formazione più rostrale del TE.


- La superfice ventro-laterale presenta i peduncoli cerebrali, separati sulla linea mediana dalla fossa interpeduncolare,
la cui porzione rostrale è detta sostanza perforata posteriore, per la presenza di piccoli vasi che la attraversano.
- Lateralmente, è delimitato dal decorso del tratto ottico che fa parte delle vie ottiche.
- Posteriormente, comunica con il cervelletto tramite il peduncolo cerebellare superiore.
- Dorsalmente, presenta la lamina quadrigemina o tetto, formata da quattro protuberanze rotondeggianti: due collicoli
o tubercoli quadrigemini superiori, stazioni delle vie ottiche, connessi al corpo genicolato laterale del diencefalo, e due
collicoli o tubercoli quadrigemini inferiori, stazioni delle vie acustiche, connessi con il corpo genicolato mediale del
diencefalo.
- Internamente, è percorso dall’acquedotto mesencefalico di Silvio, che mette in comunicazione il quarto ventricolo
con il terzo ventricolo, cavità presente nel diencefalo.

Struttura e cenni funzionali sul tronco encefalico

Bulbo

Nel TE si assiste a un cambiamento progressivo nella disposizione della sostanza bianca e della sostanza grigia. La parte
più caudale del bulbo conserva una struttura simile al MS mentre, procedendo cranialmente, la sostanza grigia viene
attraversata da fasci di fibre mieliniche che causano uno scompaginamento della sua struttura.
Tale cambiamento è dovuto anche al canale centrale dell’ependima che, portandosi dorsalmente per aprirsi nel quarto
ventricolo, divarica le corna posteriori spostandole lateralmente e sposta medialmente le corna anteriori. Più
cranialmente, la sostanza grigia, che dà origine ai nervi encefalici, tende a disporsi in senso medio-laterale e non più in
senso antero-posteriore (corna anteriori e corna posteriori).

In particolare, i nuclei dei nervi encefalici (o cranici), che corrispondono ai raggruppamenti neuronali delle corna
anteriori e posteriori del MS (in rapporto con i nervi spinali), assumono posizioni diverse:
- i nuclei motori hanno una posizione mediale (anziché anteriore)
- i nuclei sensitivi hanno una posizione laterale (anziché posteriore)

Nuclei propri del bulbo

Nel bulbo si trovano altre formazioni nucleari con funzioni di stazione lungo le vie ascendenti sensitive o discendenti
motorie o le altre vie di collegamento tra le parti del SNC: i nuclei propri del bulbo.

Procedendo in senso caudo-craniale, nel bulbo si riconoscono:


- dorso-lateralmente alla decussazione delle piramidi, il nucleo del nervo trigemino
- dorso-medialmente, il nucleo cuneato di Burdach e il nucleo gracile di Goll (nuclei propri), ai quali giungono i fascicoli
gracile e cuneato e dai quali origina il fascio bulbo-talamico (o fascio lemnisco mediale), che decussa e si porta al talamo
- ventralmente al corno grigio anteriore, decorrono il fascio piramidale diretto e più ventralmente il fascio tetto-spinale,
che origina dai tubercoli quadrigemini, e il fascio vestibolo-spinale, che origina dai nuclei vestibolari.

Più cranialmente, scompaiono le corna di sostanza grigia e compaiono nuove formazioni grigie, tra cui, sulla faccia
ventrale del bulbo:
- i nuclei olivari inferiori (nuclei propri), corrispondenti all’oliva, che ricevono fibre da varie parti del SNC e dai quali
escono le fibre rampicanti che, decorrendo nel peduncolo cerebellare inferiore, si portano alla corteccia del cervelletto

Le formazioni nucleari connesse con i nervi encefalici sono quasi tutte disposte dorsalmente e quindi vicine al pavimento
del quarto ventricolo.

Più superficialmente, in senso medio-laterale, si trovano:


- nucleo del nervo ipoglosso
- nucleo motore dorsale del vago
- nuclei vestibolari (superiore, inferiore, mediale e laterale)
e ventralmente:
- nucleo ambiguo dei nervi vago e glossofaringeo
- nucleo spinale del trigemino

Ponte

Si suddivide in due parti:


- piede, che occupa i due terzi ventrali
- tegmento o callotta, che occupa il terzo dorsale

Il piede contiene i nuclei basilari del ponte o nuclei pontini:


- su cui terminano le fibre cortico-pontine che originano da vaste aree della corteccia cerebrale
- da cui originano le fibre ponto-cerebellari che si portano al cervelletto decorrendo nel peduncolo cerebellare medio.
Queste fibre sono importanti per la trasmissione al cervelletto delle informazioni che riguardano la programmazione
corticale dei movimenti volontari.
Fibre cortico-spinali e fibre cortico-nucleari decorrono nel piede del ponte e costituiscono le vie piramidali.

Nel tegmento, o callotta, si trovano:


- nuclei cocleari ventrali, che ricevono impulsi uditivi dal nervo acustico e da cui originano fibre ascendenti dirette verso
i collicoli quadrigemelli inferiori connessi con il corpo genicolato mediale del diencefalo. Le fibre acustiche che originano
dai nuclei cocleari e dirette al talamo in parte decussano e formano il fascio lemnisco laterale
- nucleo motore del nervo facciale
- nucleo motore
- nucleo sensitivo pontino del nervo trigemino
- nucleo del nervo abducente

Mesencefalo

Si distinguono:
- una parte ventrale, costituita dai peduncoli cerebrali
- una parte dorsale, costituita dalla lamina quadrigemina

Tra essi decorre l’acquedotto mesencefalico di Silvio, circondato dalla sostanza grigia periacqueduttale, dove sono
presenti piccoli nuclei implicati nella regolazione centrale della sensibilità dolorifica.

Nei peduncoli cerebrali si trova il nucleo della sostanza nera di Sommering, un gruppo voluminoso di neuroni (pari) in
cui è presente il pigmento melanico, che segna il confine con il tegmento pontino. È implicato nella regolazione della
motilità e costituisce parte funzionale (non anatomica) dei nuclei della base.

Nella porzione rostrale del mesencefalo, dorsalmente alla sostanza nera, è localizzato il nucleo più voluminoso, il nucleo
rosso:
- su cui terminano le fibre cerebello-rubre che originano dal cervelletto e decorrono nel peduncolo cerebellare
superiore
e da cui originano:
- le fibre rubro-talamiche che si portano al talamo
- le fibre rubro-spinali che si portano alle corna anteriori del midollo cervicale
- le fibre rubro-cerebellari che si portano al cervelletto

Dorsalmente alla sostanza nera e lateralmente al nucleo rosso decorre il fascio lemnisco mediale che origina dai nuclei
gracile e cuneato e veicola informazioni per la sensibilità tattile e propriocettiva epicritiche.

Ventralmente, la superficie è occupata da:


- fibre cortico-nucleari che originano dalla corteccia motoria e decorrono verso i nuclei somatomotori dei nervi cranici
- fibre cortico-spinali che originano dalla corteccia motoria, costituiscono le vie piramidali e decorrono verso i
motoneuroni delle corna anteriori del MS
- fibre cortico-pontine che originano dalla corteccia motoria e decorrono verso i nuclei basilari del ponte, costituiscono
la principale via di comunicazione tra corteccia cerebrale e cervelletto

Formazione reticolare

È un insieme di nuclei piccoli ed estremamente diffusi, non sempre distinguibili tra loro, separati da fasci di fibre
mieliniche. È presente in tutto i TE.

Funzioni:
- promuove uno stato di veglia cerebrale (controllo del ritmo sonno-veglia e dello stato di vigilanza e di coscienza)
- è coinvolta nella regolazione muscolare, cardiovascolare, respiratoria, e nella percezione del dolore

Si suddivide in tre zone che differiscono per architettura cellulare, per connessioni e per funzioni:
- mediana
- mediale
- laterale

I nuclei della parte mediana sono collegati a doppia via con il cervelletto, cui portano impulsi per la sensibilità viscerale
ed esterocettiva.
I nuclei della parte mediale inviano fibre al MS inibendo attività riflesse e il tono muscolare (via reticolospinale).
I nuclei della parte laterale inviano sia fibre:
- al MS cui portano impulsi facilitatori per le attività riflesse (via reticolospinale)
- al diencefalo (via centrale della callotta) cui portano impulsi con funzione attivante, specialmente dei nuclei talamici,
i quali proiettano le loro fibre diffusamente alla corteccia cerebrale.

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