25/11/2018

Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei

Sistemi

Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e

Sportive

Teoria
dell’Allenamento
Matteo Romanazzi, PhD

Romanazzi Matteo

I principi
dell’allenamento
fisico
Il carico di lavoro e le leggi generali dell’adattamento

Romanazzi Matteo

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L’ALLENAMENTO

Per allenamento si intende l’organizzazione

dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed intensità
tali da produrre carichi progressivamente crescenti
onde migliorare le capacità fisiche, tecniche,
tattiche e psichiche al fine di consolidarne ed
esaltarne il rendimento in gara.
(C. Vittori)

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L’adattamento (fitness)

 Abilità dell’organismo di reagire ad un

determinato compito o condizione (stressor).
 L’allenamento è un processo in cui si impongono
determinati carichi fisici e psichici al fine di
ottenere un adattamento (Verkhoshansky et al.,
Supertraining, 1999).
 Il principio SAID (Specific Adaptation to Imposed
Demand) definisce che gli adattamenti indotti
dall'esercizio fisico sono specifici
dell'allenamento fisico svolto se i carichi imposti
non superano le capacità di adattamento del
corpo.

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GAS
(General Adaptation Syndrome)
H. Selye, 1956
Fasi dell’adattamento

1. Allarme. È una variazione

dell’omeostasi Prestazione
dell’organismo suddivisa in

STRESS
EUSTRESS Crescita
una fase passiva (fase di
shock) , e in una attiva Riparazione
(controshock)
2. Resistenza. Esaurito il Decadimento
contrasto allo stress Danno
l’organismo si dirige verso DISTRESS
un nuovo stato di equilibrio Malattia
3. Esaurimento. lo stress Morte
perde il suo effetto
perturbante rispetto
all’omeostasi organica.

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LA LEGGE DI YERKES-DODSON

l’organismo, per raggiungere livelli ottimali di efficienza, ha bisogno di

operare in rapporto a quantità di stress non estreme: sollecitazioni
eccessive o carenza di stimoli hanno effetti negativi sull’efficienza

EUSTRESS
BUONO
STATO DI SALUTE
RENDIMENTO E/O

INSUFFICIENTE

INSUFFICIENTE OTTIMALE ECCESSIVA

STIMOLAZIONE E/O ATTIVAZIONE FISIOLOGICA

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Riserva adattativa disponibile

 La fase iniziale (allarme) è caratterizzata dalla reazione
di fuga, combattimento o attesa, in cui l’organismo
mette in atto meccanismi per contrastare gli stressor
(produzione energetica specifica)
 Una continua esposizione agli stressor determina la
stimolazione di processi di adattamento specifici al
tipo di stressor imposti. La tipologia di stimolazione
imposta determina il coinvolgimento di energia
adattativa superficiale o profonda.
 L’allenamento può essere considerato un processo in
cui il corpo viene sistematicamente sottoposto a
specifici stessor in grado di stimolare adattamenti in
grado di diminuire il loro effetto.

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Lo Stato di Affaticamento

 L’Affaticamento è uno stato funzionale momentaneo

che indica il livello di fatica raggiunto a tutti i livelli
organici.
 L’affaticamento rimane latente fino a quando
raggiunge una determinata soglia e i suoi effetti
diventano evidenti.
 L’affaticamento può essere inteso come uno stress al
qualel’organismo deve adattarsi.

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La supercompensazione

Il fenomeno della Supercompensazione definisce il miglioramento

della condizione fisica generale postuma al recupero
dall’affaticamento

Ricostruzione adattativa:

• Processi nervosi e endocrini

• Biosintesi enzimatica e proteica
• Supercompensazione di sostanze energetiche e proteiche

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Teoria ad un fattore

 Si basa sulla condizione

organico-funzionale (Livello dello
Stato Funzionale) momentanea
che si può esprimere a diversi
livelli di affaticamento: dal
totalmente compensato, i cui
effetti acuti non si manifestano, al
totalmente accumulato, i cui
effetti acuti impediscono la
realizzazione della prestazione.
 Più il sistema organico accumula
affaticamento, più si riduce la sua
capacità di compensazione e
meno efficiente risulta la
realizzazione della prestazione,
con il relativo calo dello stato
funzionale.

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Teoria a due fattori (Fitness-fatigue model)

Descrive gli effetti della

supercompensazione
osservando l'interazione
tra la performance e il
grado di affaticamento
accumulato che ne
consegue dalla sua
manifestazione.
Effetto Residuo dell'azione
di compenso
all'affaticamento
accumulato.

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Le fasi della supercompensazione

Fatica. Durata 1 – 2 ore. Compensazione. Durata 24 – 48 Supercompensazione.

ore. Durata 36 – 72 ore. Involuzione.
 Lo stato di Durata 3 – 7
 ripristino dei substrati
affaticamento interdice energetici interessati allo  Inquesta fase si giorni.
l’esecuzione efficiente sforzo. verifica un rimbalzo
(“ed anche”efficace)  Dopo 3h, vi è un ritorno positivo delle resintesi
dei gesti tecnici. dell’omeostasi glicemica nel di substrati energeti e
sangue arterioso. Dopo 24 h strutture proteiche.  Se l’atleta non
 Deplezione dei Da 12 ore dopo l’inizio
substrati energetici la sintesi proteica è  applica nessun
incrementata del 109%, della fase di recupero
muscolari (glicogeno, ritornando ai valori normali fino a circa 72 ore, vi è altro stimolo
PCr), dipendenti dopo 36 h. un aumento della allenante, il
dall’intensità  Entro le 20 – 24 h dopo lo sintesi delle proteine
dell’esercizio. sforzo, il glicogeno muscolare enzimatiche e progresso
 Acidosi Metabolica per è ripristinato, ma il tempo può strutturali. organico viene
variare a seconda
accumulo di lattati e dell’intensità del lavoro svolto  Dopo 72h la capacità riassorbito e la
ioni fosfato. e del carico di carboidrati di generare forza è
ingerito. ripristinata, in prestazione
 Dopo 24 – 38 h, s’innalza il relazione al ripristino ritorna ai valori
consumo di ossigeno (excess completo delle scorte
postexercise oxygen di glicogeno precedenti.
consuption – EPOC). Dopo muscolare.
15 – 48 h, s’innalza il
metabolismo basale.
 Dopo 3 giorni vi è un ripristino
delle scorte glucidiche nei
muscoli interessati

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Effetti del carico

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