MISSÆ
JUXTA RITUM
SANCTÆ ECCLESIÆ
M EDIOLANENSIS
MEDIOLANI
—
MMXIV
signum ambrosianum
!
ARCIDIOCESI DI MILANO
Curia Arcivescovile
Il Celebrante, indossando il piviale del colore del giorno, giunto sul pre-
sbiterio si inginocchia con il chierico sul gradino più basso dell’Altare
per una breve orazione. Alzatosi, intona:
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
. ⇢
calandola ai versetti del Salmo 50 (Miserere):
⌦ @ @ @ ⇢
A spérges me * Dómi-ne, hyssópo et mundábor :
1
⌦ SF. @ . ⇢ ⇢
⌦
lavá- bis me, et
⇢
super ni-vem de- albá-bor. Ps.
✓
⌦
Mi-se-ré-re me- i, De- us,
3( ⇢
* se cúndum magnam mi-
⇢ ✓
⌦
se-ri-córdi- am tu- am. Et
⇢ se cúndum
⇢ multi-túdi-nem
mi-se-ra-ti- ónum tu- á-rum, de-le i-ni qui-tá-tem
⌦ (3 ⇢ @
*
2
Quoniam iniquitatem meam Riconosco la mia colpa, il mio
ego agnosco, 5 et delictum peccato mi sta sempre dinanzi.
meum contra me est semper.
Tibi soli peccavi, et malum co- Contro di te, contro di te solo
ram te feci; 5 ut justificeris in ho peccato, quello che è male ai
sermónibus tuis, et vincas cum tuoi occhi io l’ho fatto; perciò
judicaris. sei giusto quando parli, retto
nel tuo giudizio.
Ecce enim in iniquitátibus con- Ecco, nella colpa sono stato ge-
ceptus sum, 5 et in delictis pé- nerato, nel peccato mi ha con-
perit me mater mea. cepito mia madre.
Ecce enim veritatem dilexisti; 5 Ma tu vuoi la sincerità del cuo-
incerta et occulta sapientiæ tuæ re e nell’intimo m’insegni al
manifestasti mihi. sapienza.
Asperges me hyssopo, et Purificami con issopo e sarò
mundabor; 5 lavabis me, et su- mondato; lavami e sarò più
per nivem dealbabor. bianco della neve.
Audítui meo dabis gáudium et Fammi sentire gioia e letizia,
lætitiam; 5 et exsultabunt ossa esulteranno le ossa che hai
humiliata. spezzato.
Averte faciem tuam a peccatis Distogli lo sguardo dai miei
meis; 5 et omnes iniquitates peccati, cancella tutte le mie
meas dele. colpe.
Cor mundum crea in me, Deus; 5 Crea in me, o Dio, un cuore
spíritum rectum ínnova in vi- puro, rinnova in me uno spirito
scéribus meis. saldo.
Ne projicias me a facie tua; 5 Non respingermi dalla tua pre-
Spiritum Sanctum tuum ne áu- senza e non privarmi del tuo
feras a me. santo spirito.
Redde mihi lætitiam salutaris Rendimi la gioia di essere sal-
tui; 5 et spíritu principali con- vato, sostieni in me un animo
firma me. generoso.
5
Docebo iniquos vias tuas; et Insegnerò agli erranti le tue vie,
ímpii ad te convertentur. e i peccatori a te ritorneranno.
3
Líbera me de sanguínibus, Liberami dal sangue, Dio, Dio
Deus, Deus salutis meæ; 5 exal- mia salvezza, la mia lingua
tabit lingua mea justitiam esalterà la tua giustizia.
tuam.
Domine, labia mea aperies; 5 et Signore, apri le mie labbra, e la
os meum annunciabit láudem mia bocca proclami la tua lode;
tuam.
poiché non gradisci il sacrificio
Quoniam si voluisses, sacrifi- e, se offro olocausti, non li ac-
cium dedissem útique 5 ho- cetti.
locáustis non delectáberis.
Sacrificium Deo spíritus con- Uno spirito contrito é sacrificio
tribulatus: 5 cor contritum et a Dio, un cuore affranto e umi-
humiliatum Deus non spernit. liato tu, Dio non disprezzi.
Benigne fac, Domine, in bona Nel tuo amore fa’ grazia a Sion,
voluntate tua Sion; 5 et ædifi- rialza le mura di Gerusalemme.
centur muri Jerúsalem.
Tunc acceptabis sacrificium Allora gradirai sacrifici pre-
justitiæ, oblationes et ho- scritti, l’olocausto e l’intera
locáusta; 5 tunc imponent su- oblazione, allora immoleranno
per altare tuum vítulos. vittime sopra il tuo altare.
r F .@ .⇡ ⇢
le due seguenti Antifone:
⌦ . ø .@
V i-di a- quam
⌦ ø F .↵ ⇢ F. ⇢
* egredi- én- tem de tem-
.r @
plo a lá- te-re dextro, halle- lú-jah: et
4
@
⌦ ⇢ .@. .@. ø. ⇢ S
⌦ ø . . F. T¿. F G ⇢
omnes, ad quos pervé-nit a- qua i- sta, salvi
¿ ⇢ ∫ @
facti sunt, et di-cunt: halle- lú- jah.
5
Ant. Vidi aquam egredientem Vidi l'acqua uscire dal tempio,
de templo a látere dextro, hal- sul lato destro, alleluia; e tutti
lelujah: et omnes, ad quos per- coloro a cui giunse quest'acqua
venit aqua ista, salvi facti sunt, furono salvati, e dicono: Alle-
. .@ G ..@ ⇢ ∫ . F . ⇢
@
et dicunt: hallelujah. (Ezech. 47) luia.
⌦ S.
I
∫F
n-tónu- it de cæ- lo Dó- mi nus, Al- tíssi-
⌦ @ .. ø. ⇢
@r »
mus de- dit vo- cem su- am: et appa-ru- é-
⌦ ⇢ r @↵
⇢ . ⇢ r
runt fontes a- quá- rum: hal- le-lú-jah, halle-
⌦ @r . ⇢
lú- jah.
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
⌦ @
⇢ ⇢
V. Domi nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e
6
⌦ ⇢ @ ∫⇢ ⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ ⇢ . ⇢⇢
⌦
V. Bene dí-cat, et exáudi- at nos De- us. R. Amen.
⇢ ⇢
Pro-cedámus cum pa-ce. R. In nómi-ne Christi.
⌦
V.
⇢ ⇢
V. Benedi-cámus Domi no. R. Deo gra-ti- as.
V. Bene· ·dicat, et exáudiat nos Dio ci benedica e ci esaudisca.
Deus.
R. Amen. Amen.
V. Procedamus cum pace. Andiamo in pace.
R. In nómine Christi. Nel nome di Cristo.
V. Benedicamus Domino. Benediciamo il Signore.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
7
S TATIO
A N TE M ISSA M
————
⌦ @ . @ .
K ý-ri-@ e e-lé- i-son.⇢ ⇢
⌃@ . ⇢
R. Ký-ri- e e-lé- i-son. (ter)
⌦ ⌃ . ⇢
V. Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son. (ter)
Se la Festa che si celebra è quella del Titolare della chiesa, nel caso in cui
esso sia un Martire, è usanza antichissima che il Celebrante, senza nulla
dire, nel passare i cancelli del presbiterio dia fuoco, con un’alta canna
che reca in cima tre candelette accese, ad un pallone di bambagia appeso
all’arco trionfale. Esso, detto Faro, simboleggia il sacrificio della vita del
Santo per l’ardente amore di Cristo.
8
O RD IN A RIU M
M ISSÆ
————
9
Apostolis Petro et Paulo, beato ti Apostoli Pietro e Paolo, al
Ambrosio Confessori, ómnibus beato Ambrogio Confessore, a
Sanctis, et vobis, fratres: quia tutti i Santi e a voi, fratelli, che
peccavi nimis cogitatione, ver- ho molto peccato in pensieri,
bo, et opere, mea culpa, mea parole ed opere, per mia colpa,
culpa, mea maxima culpa. Ídeo mia colpa, mia massima colpa.
precor beatam Mariam semper E così supplico la Beata sempre
Virginem, beatum Michaëlem Vergine Maria, il beato Michele
Archangelum, beatum Joan- Arcangelo, il beato Giovanni
nem Baptistam, sanctos Apo- Battista, i Santi Apostoli Pietro
stolos Petrum et Paulum, bea- e Paolo, il beato Ambrogio
tum Ambrosium Confessorem, Confessore, tutti i Santi e voi,
omnes Sanctos, et vos, fratres, fratelli, a pregare per me il Si-
orare pro me ad Dominum gnore Dio nostro.
Deum nostrum.
R. Deo gratias. Misereatur tui Rendiamo grazie a Dio. Dio
omnípotens Deus, et dimissis onnipotente abbia misericordia
ómnibus peccatis tuis, perdu- di te, perdoni tutti i tuoi pecca-
cat te ad vitam æternam. ti e ti conduca alla vita eterna.
V. Amen. Amen.
I Ministranti, cui possono aggiungersi i Fedeli, dicono a loro volta la
Confessione.
R. Confíteor Deo omnipotenti, Confesso a Dio onnipotente, al-
beatæ Mariæ semper Virgini, la beata sempre Vergine Maria,
beato Michaëli Archangelo, al beato Michele Arcangelo, al
beato Joanni Baptistæ, sanctis beato Giovanni Battista, ai San-
Apostolis Petro et Paulo, beato ti Apostoli Pietro e Paolo, al
Ambrosio Confessori, omnibus beato Ambrogio Confessore, a
Sanctis, et tibi, pater: quia pec- tutti i Santi e a te, padre, che ho
cavi nimis cogitatione, verbo, molto peccato in pensieri, pa-
et opere, (ci si percuote tre volte il role ed opere, per mia colpa,
petto) mea culpa, mea culpa, mia colpa, mia massima colpa.
mea maxima culpa. Ídeo precor E così supplico la Beata sempre
beatam Mariam semper Virgi- Vergine Maria, il beato Michele
nem, beatum Michaëlem Ar- Arcangelo, il beato Giovanni
changelum, beatum Joannem Battista, i Santi Apostoli Pietro
Baptistam, sanctos Apostolos e Paolo, il beato Ambrogio
10
Petrum et Paulum, beatum Confessore, tutti i Santi e te,
Ambrosium Confessorem, om- padre, a pregare per me il Si-
nes Sanctos, et te, pater, orare gnore Dio nostro.
pro me ad Dominum Deum
nostrum.
V. Deo gratias. Misereatur ve- Rendiamo grazie a Dio. Dio
stri omnípotens Deus, et dimis- onnipotente abbia misericordia
sis ómnibus peccatis vestris, di voi, perdoni tutti i vostri
perducat vos ad vitam æter- peccati e vi conduca alla vita
nam. eterna.
R. Amen. Amen.
V. Indulgentiam, absolutionem, Il Signore onnipotente e mise-
et remissionem omnium pec- ricordioso ci conceda l’indul-
catorum nostrorum tríbuat no- genza, l'assoluzione ed il per-
bis omnípotens, et miséricors dono di tutti i nostri peccati.
Dominus.
R. Amen. Amen
V. Adjutorium nostrum in Il nostro aiuto è nel nome del
nómine Domini. (Ps.123) Signore.
R. Qui fecit cælum, et terram. Egli ha fatto cielo e terra.
(Ps.123)
V. Sit nomen Domini benedic- Sia benedetto il nome del Si-
tum. (Ps.112) gnore.
R. Ex hoc nunc et usque in Da ora fino alla fine dei secoli.
séculum. (Ps.112)
Quindi il Celebrante si inchina profondamente ed in segreto dice:
V. Rogo te, altíssime Deus Ti chiedo, altissimo Dio degli
Sábaoth, Pater sancte, ut pro eserciti, Padre Santo, che io
peccatis meis possim inter- possa intercedere per i miei
cédere, et astántibus veniam peccati, meritare il perdono per
peccatorum promereri, ac pací- quelli di tutti i presenti, ed of-
ficas singulorum hostias immo- frire in sacrificio le offerte in-
lare. cruente di ciascuno.
11
!!
Il Celebrante sale all’Altare, si genuflette, fa un segno di croce nel mezzo
dello stesso e lo bacia, mentre prosegue in segreto:
V. Oramus te, Domine, per mé- Ti preghiamo, o Signore, per i
rita Sanctorum tuorum, meriti dei tuoi Santi le cui reli-
quorum reliquiæ hic sunt, et quie qui si conservano, e di tut-
omnium Sanctorum, ut indúl- ti gli altri Santi, perché ti degni
gere digneris omnia peccata di perdonare tutti i miei pecca-
mea. Amen. ti. Amen.
Nelle Messe in canto, se c’è l’incensazione, il Celebrante procede alla be-
nedizione dell’incenso dicendo:
V. Ab illo bene· ·dicaris, in Che tu sia benedetto da Colui
cujus honorem cremáberis. in onore del quale sarai brucia-
Amen. to. Amen.
Quindi, preso il turibolo, incensa il Tabernacolo, la Croce, le Reliquie e
l’intero Altare; poi egli stesso è incensato.
INGRESSA
(vedi il proprio del giorno)
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Durante il Gloria, alle parole in grassetto si fa un inchino del capo.
⌅ ⌦ ⌥
Tonus Dominicalis
↵ ⇧
IV
⌅ ⌥ ⌥ ⌥⇥ ⇧
homí-ni-bus bo-næ vo-luntá- tis. Laudámus te. Bene-dí-
⌅ ⌥ ⌥⇥ ⌥ ⌥ ⇤⌃
ci-mus te. Ado-rámus te. Glo-ri- fi-cámus te.
⌅ ↵ ⌥ ⇥ ⇧
Grá-ti- as á-gi mus ti- bi propter magnam gló-ri- am
⌅ ⌥ ⌥ ↵ ⌥ ⇥ ⌦ ⌥ ⇤ ⇧
tu- am. Dó- mi-ne De- us, Rex cæ-lés-tis, De- us Pa-
⌅ ⌦ ⌥ ↵ ⌥⇥ ⇥ ⇧
ter omní-po- tens. Dó- mi-ne Fi- li u-ni-gé-ni- te Je-su
13
⌅ ⌥ ⌥ ↵ ⌥⇥ ⌦ ⌥⇥ ⇧
Chri- ste. Dó- mi-ne De- us, Agnus De- i, Fí- li- us
⌅ ⌥ ⌥ ⌦ ⌥ ⌥⇥ ⌥ ⌥ ⇧
Pa-tris. Qui tol-lis peccá-ta mundi, mi-se-ré-re no- bis.
⌃ ⌅ ↵ ⌥
⌦
Qui tol
tol-lis peccá ta mundi,
peccá- súsci
ci-pe de
depre-
pre-ca
ca-ti
ti- óónem
nem
⌃ ⌦↵ ⌦ ⇥⇥ ↵ ✏ ⌅ ⌥
no-stram. Qui se
no se- des ad déxte-ram Pa
Pa- tris
tris, mi-
mi-se-
se-
⌃ ⌦↵ ⌦ ⌅ ⌥
ré
ré-re no
no- bis
bis. Quó
Quó-ni
ni- am tu so
so-lus San
Sanctus
ctus. Tu
Tu so
so-lus
lus
⌃ ⇧ ↵
Dó
Dó- mi
mi-nus. Tu so
so-lus Altíssi
si-mus
mus, Je-su
su Chri-
Chri-ste.
ste. Cum
Cum
⌃⌦ ⌦↵ ⌅ ⇤ ⇥⇥ ⌅ ⌦ ⌦⇥⇥ ⇥ ⇧
San
Sanct
cto Spí
Spí- ri
ri-tu
tu, in
in gló
gló- ri
ri- aa De
De- ii Pa
Pa- tris
tris.
⌃ ⇥⇥ ↵ ⌅ ↵ ⌦ ⇧⌥
A
A- men
men. K
K⇧-ri
ri- ee ee-lé
lé- ii-son
son. K⇧
K⇧-ri
ri- ee ee-lé
lé- ii-son
son.
⌃ ↵⌦ ⇤ ⇥⇥ ⌦
K⇧-ri- e e- lé- i-son.
14
V. Gloria in excelsis Deo. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.
R. Et in terra pax homínibus E pace in terra agli uomini di
bonæ voluntatis. Laudamus te. buona volontà. Noi ti lodiamo,
Benedícimus te. (inchino) Ado- ti benediciamo, ti adoriamo, ti
ramus te. Glorificamus te. (in- glorifichiamo, ti rendiamo gra-
chino) Grátias ágimus tibi prop- zie per la tua gloria immensa.
ter magnam gloriam tuam. Signore Dio, Re del cielo, Dio
Domine Deus, Rex cælestis, Padre onnipotente. Signore Fi-
Deus Pater omnípotens. Domi- glio Unigenito, Gesù Cristo. Si-
ne Fili unigénite (inchino) Jesu gnore Dio, Agnello di Dio,
Christe. Domine Deus, Agnus Figlio del padre. Tu che togli i
Dei, Filius Patris. Qui tollis peccati del mondo, abbi pietà
peccata mundi, (inchino) súscipe di noi. Tu che togli i peccati del
deprecationem nostram. Qui mondo, accogli la nostra sup-
sedes ad déxteram Patris, mi- plica. Tu che siedi alla destra
serere nobis. Quóniam tu solus del Padre, abbi pietà di noi.
Sanctus. Tu solus Dominus. Tu Perché tu solo il Santo, tu solo
solus Altíssimus, (inchino) Jesu il Signore, tu solo l'Altissimo,
Christe. Cum Sancto Spíritu, Gesù Cristo. Con lo Spirito
in gloria Dei Patris. Amen. Santo, nella gloria di Dio Pa-
dre. Amen.
Kyrie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison. Kyrie eleison.
Kyrie eleison. Kyrie eleison.
—————————————————————————————
In luogo del Gloria, nelle Domeniche di Quaresima, il Diacono o, in sua
assenza, il Celebrante cantano le Preci Quaresimali.
—————————————————————————————
15
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.
V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.
LECTIO
(vedi il proprio del giorno)
La Lezione è di solito tratta dall’Antico Testamento, ma può talvolta
derivare dagli Atti degli Apostoli o dalla vita del Santo Titolare.
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
16
Se la lettura è tratta dall’Antico Testamento, dice:
PSALMELLUS
(vedi il proprio del giorno)
Il Salmello è un salmo abbreviato che, di solito, ha relazione con le Veri-
tà contenute nella Lezione. Serve a meditare sulla lettura appena pro-
clamata.
EPISTOLA
(vedi il proprio del giorno)
L’Epistola è un brano tratto dalle memorie degli Apostoli, specialmente
dalle Lettere di San Paolo.
17
Il Celebrante o il Lettore intona:
V. Epístola beati Apóstoli ... (no- Lettera del beato Apostolo ...
me della lettura).
Jube, domne (o Domine se il Ce- Degnati di benedirmi, Signore.
lebrante benedice se stesso), bene-
dícere.
Apostólica doctrina répleat La dottrina apostolica infonda
nos gratia divina. in noi la grazia divina.
Il Celebrante o il Lettore legge o canta quindi l’Epistola (vedi il proprio
del giorno). Nelle Messa Solenni essa è cantata dal Suddiacono. Termina-
ta la lettura si risponde:
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
HALLELUJAH
(vedi il proprio del giorno)
L'Hallelujah è un canto gioioso che accompagna l’ingresso del Santo
Evangelo in chiesa. È composto da un brano della Scrittura, preceduto e
seguito da un’acclamazione di lode a Dio. Serve a prepararsi al-
l’imminente proclamazione del Vangelo.
—————————————————————————————
ANTIPHONA ANTE EVANGELIUM
(vedi il proprio del giorno)
Solo nelle più grandi Solennità vi è un’ulteriore Antifona, detta Ante
Evangelium, che il Celebrante recita al lato destro dell’Altare. Il Coro la
canta per solennizzare ancor più l’ingresso del Libro Sacro.
—————————————————————————————
18
LECTIO SANCTI EVANGELII
(vedi il proprio del giorno)
Il brano del Vangelo ricorda gli insegnamenti del Signore Gesù o episo-
di della sua vita che hanno relazione con la Solennità o con la Festa del
Santo che ricorre.
Nelle Sante Messe solenni il Vangelo è cantato dal Diacono, che ne porta
in processione il libro prima all’Altare, poi al lettorile o all’ambone.
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
19
⌦ ⇢
⌦
R. Lecti- o Sancti Evangé-lii se-cundum ...
⇢
V. Glo-ri- a ti-bi Domi-ne.
20
Il Celebrante torna quindi al centro dell’Altare, stende e giunge le mani
e canta:
⌦ @
⇢ ⇢
⌦ @ ∫⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e
⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i- son, Ký-ri- e e-lé- i-son.
21
Il Celebrante (o il Diacono nelle Messe Solenni), secondo l’insegnamento
evangelico, invita a darsi la pace. Stende e congiunge le mani, e canta:
⌦ ⇢ . ⌃.. ↵ .↵ ⇢
@ @
V. Pa-cem ha be-te. R. Ad te, Domi-ne.
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
Poi recita l’Orazione sopra la Sindone (vedi il proprio del giorno) e con-
⌦ .⇢⇢
clude:
⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.
V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.
22
OFFERTORIUM
Ha qui inizio il ‘Piccolo Canone’, come fu dall’antichità nominato
l’insieme delle preghiere offertoriali con le quali il Celebrante presenta,
offre a Dio e benedice i Sacri Doni. Così santificati e resi sacramentali,
ora essi sono degni di divenire il Corpo e il Sangue del Signore.
Durante l'offerta, se la Santa Messa è cantata, il Coro canta l'Antifona
dell'Offertorio (vedi il proprio del giorno).
—————————————————————————————
Quando si portano le offerte in processione all’Altare, gli offerenti proce-
dono ai cancelli della balaustra e, stando in piedi, presentano i loro doni
al Celebrante. Si può usare il seguente rito, con cui il Celebrante benedi-
ce le offerte nelle mani degli offerenti, che possono baciare il manipolo:
V. Benedícite, Pater reverende. Benedite, reverendo padre.
R. Benedicat te Dominus et hoc Il Signore benedica te e questa
tuum munus: in nómine Patris, tua offerta, nel nome del Padre,
et Filii, et Spiritus Sancti. del Figlio e dello Spirito Santo.
V. Amen. Amen.
—————————————————————————————
OFFERTA DEL PANE – Il Celebrante si raccoglie nel silenzio delle pre-
ghiere offertoriali. Prende la patena con l’Ostia e, elevando gli occhi, la
offre dicendo:
V. Súscipe, clementíssime Pa- Accetta, Padre clementissimo,
ter, hunc panem sanctum, ut questo Pane Santo, perché di-
fiat Unigéniti tui Corpus, in venti il Corpo del tuo Unigeni-
nómine Patris, et Filii, et to, nel nome del Padre, del
Spíritus Sancti. Amen. Figlio, e dello Spirito Santo.
Amen.
PREPARAZIONE DEL CALICE – Riposta l’Ostia sul Corporale, il Cele-
brante si porta al lato dell’Epistola e versa nel Calice un po’ di vino di-
cendo sottovoce:
V. De látere Christi exivit san- Dal costato di Cristo uscì san-
guis … gue …
23
Poi benedice l’acqua e ne infonde alcune gocce nel Calice, proseguendo:
… et aqua páriter, in nómine … insieme ad acqua, nel nome
Patris, et Filii, et Spiritus del Padre, del Figlio, e dello
Sancti. Amen. Spirito Santo. Amen.
OFFERTA DEL VINO – Il Celebrante torna nel centro dell’Altare e, ele-
vando gli occhi, alza il Calice e lo offre dicendo:
V. Súscipe, clementíssime Pa- Accetta, o Padre clementissi-
ter, hunc Cálicem, vinum aqua mo, questo Calice di vino misto
mixtum, ut fiat Unigéniti tui ad acqua, perché diventi il
Sanguis, in nómine Patris, et Sangue del tuo Unigenito, nel
Filii, et Spiritus Sancti. Amen. nome del Padre, del Figlio, e
dello Spirito Santo. Amen.
ORAZIONI SEGRETE DELL’OFFERTORIO – Il Celebrante appoggia le ma-
ni giunte all’Altare, si inchina profondamente e prega:
V. Omnípotens sempiterne De- O Dio onnipotente ed eterno,
us, placábilis et acceptábilis sit possa placarti e ti sia bene ac-
tibi hæc oblatio, quam ego in- cetta questa offerta, che io in-
dignus pro me mísero peccato- degnamente offro alla tua pietà
re, et pro delictis meis innu- per me misero peccatore e per
merabílibus tuæ pietati óffero, le innumerevoli mie colpe, af-
ut véniam et remissionem om- finché tu mi conceda il perdo-
nium peccatorum meorum mi- no e la remissione di tutti i miei
hi concedas: et iniquitates meas peccati. Non guardare alle mie
ne respéxeris, sed sola tua mi- iniquità, ma la tua misericordia
sericordia mihi prosit indigno. venga in soccorso a me, che ne
Per Christum Dominum no- sono indegno. Per Cristo, no-
strum. stro Signore.
Poi, stendendo le mani, continua:
V. Et súscipe, Sancta Trínitas, E accetta, Trinità Santa, questa
hanc oblationem, quam tibi oblazione che noi ti offriamo
offérimus pro regímine, et cu- per il governo, la difesa e
stódia, atque unitate cathólicæ l’unità della Fede cattolica; ed
Fídei: et pro veneratione quo- in venerazione della Beata Ma-
que beatæ Dei Genitricis Ma- dre di Dio, Maria, e di tutti i
riæ, omniumque simul Sanc- tuoi Santi; e per la salvezza e
24
torum tuorum: et pro salute, et l’incolumità dei tuoi servi e
incolumitate famulorum famu- delle tue serve, e di tutti quelli
larumque tuarum, et omnium, per i quali abbiamo promesso
pro quibus clementiam tuam di implorare la tua clemenza e
implorare pollíciti sumus, et dai quali abbiamo ricevuto
quorum quarumque eleemó- elemosine; e di tutti i fedeli cri-
synas suscépimus, et omnium stiani, tanto i vivi quanto i de-
fidélium Christianorum, tam funti affinché, perseverando
vivorum, quam defunctorum: fedelmente nelle tue lodi, per
ut te miserante, remissionem la tua misericordia, meritino di
omnium peccatorum, et æter- ottenere la remissione di tutti i
næ beatitúdinis præmia, in tuis peccati ed il premio della beati-
láudibus fidéliter perseveran- tudine eterna, a gloria e ad
do, percípere mereantur, ad onore del tuo nome, o Dio, mi-
gloriam et honorem nóminis sericordioso creatore di tutte le
tui, Deus, misericordíssime re- cose. Per Cristo nostro Signore.
rum cónditor. Per Christum
Dominum nostrum.
La seguente orazione non si dice nelle Sante Messe feriali e votive:
V. Súscipe, sancta Trínitas, Accetta, Trinità Santa, questa
hanc oblationem, quam tibi oblazione che ti offriamo in
offérimus in memoriam Pas- memoria della Passione, della
sionis, Resurrectionis, et A- Resurrezione e dell’Ascensione
scensionis Domini nostri Jesu di Gesù Cristo, nostro Signore;
Christi: et in honorem omnium ed in onore di tutti i tuoi Santi,
Sanctorum tuorum, qui tibi che ti furono graditi fin dal
placuerunt ab initio mundi, et principio del mondo e di quelli
eorum, quorum hodie festívitas di cui oggi si celebra la festa;
celebratur, et quorum hic ed in onore di coloro dei quali
nómina, et reliquiæ habentur: qui veneriamo i nomi e le reli-
ut illis sit ad honorem, nobis quie, così che torni a loro onore
autem ad salutem: ut illi omnes ed a nostra salvezza; ed inter-
pro nobis intercédere dignen- cedano per noi nei cieli coloro
tur in cælis, quorum memo- dei quali facciamo memoria
riam fácimus in terris. Per sulla terra. Per lo stesso Signo-
eundem Christum Dominum re nostro Gesù Cristo.
nostrum. Amen.
25
Il Celebrante, imponendo le mani stese sulle Offerte, conclude:
V. Et súscipe, Sancta Trínitas, Ed accetta, Trinità Santa, que-
hanc oblationem pro emunda- sta oblazione per la mia purifi-
tione mea, ut mundes, et pur- cazione, affinché Tu mi mondi
ges me ab universis pecca- e mi liberi da ogni macchia di
torum máculis: quátenus tibi peccato, così che io meriti di
digne ministrare mérear, Deus servirti degnamente, Dio e Si-
et clementíssime Domine. gnore clementissimo.
Quindi benedice le Offerte, dicendo:
V. Benedictio Dei omnipoten- La benedizione di Dio onnipo-
tis, Pa· ·tris, et Fi· ·lii, et tente, Padre e Figlio e Spirito
Spiritus Sancti, copiosa de Santo, discenda copiosa dai
cælis descendat super hanc no- cieli sopra questa nostra obla-
stram oblationem: et accepta zione; ed essa ti sia gradita, Si-
tibi sit hæc oblatio, Domini gnore santo, Padre onnipoten-
sancte, Pater omnípotens, te, eterno Dio, misericordioso
æterne Deus, misericordíssime creatore di tutte le cose.
rerum cónditor.
—————————————————————————————
Nelle Sante Messe Solenni, o almeno cantate, si procede all’INCENSA-
ZIONE delle Offerte, della Croce, dell’Altare, del Clero e dei Fedeli.
26
tecum vivit et regnat in unitate nell’unità dello Spirito Santo,
Spiritus Sancti Deus per omnia Dio, per tutti i secoli dei secoli.
sécula seculorum. Amen. Amen.
Il Celebrante, preso il turibolo dal Diacono, incensa le Offerte pregando:
V. Incensum istud a te benedic- Ascenda a te, o Signore, questo
tum, ascendat ad te, Domine: et incenso da te benedetto, e di-
descendat super nos miseri- scenda sopra di noi la tua mi-
cordia tua. sericordia.
Incensando la Croce e l’Altare, dice queste parole dal Salmo:
V. Dirigatur, Domine, oratio Si elevi la mia preghiera come
mea, sicut incensum in con- incenso al tuo cospetto; si ele-
spectu tuo: elevatio mánuum vino le mie mani come al sacri-
mearum sacrificium vesperti- ficio della sera. Poni, o Signore,
num. Pone, Domine, custo- una guardia alla mia bocca e
diam ori meo, et ostium una porta di riparo alle mie
circumstantiæ lábiis meis: ut labbra, affinchè non inclini il
non declinet cor meum in ver- mio cuore a parole di malizia
ba malitiæ, ad excusandas ex- ed a giustificazione ai miei
cusationes in peccatis. (Ps. 140) peccati.
Dopo l’incensazione dell’Altare, il Celebrante consegna il turibolo al
Diacono, ripetendo alcune parole di benedizione che già Isacco disse al
figlio Giacobbe:
V. Ecce odor Sanctorum Dei, Ecco il profumo dei Santi di
tamquam odor agri pleni, Dio, è come il profumo di un
quem Deus benedixit. (Gen.27) campo ubertoso, benedetto da
Dio.
Il Diacono incensa il Celebrante e, fatto un segno di croce con il Turibolo
sul corno del Vangelo, lo bacia.
Nelle Sante Messe da vivo, dopo aver recitato il Credo insieme al Cele-
brante ed essersi genuflesso all’INCARNATUS cantato dal coro, il Diaco-
no incensa anche il Suddiacono ed il Clero. In seguito il Cerimoniere o
un Chierico incensa il Diacono, i Chierici ed i Fedeli.
—————————————————————————————
27
OFFERTORIUM
(vedi il proprio del giorno)
Il Celebrante, nel centro dell’Altare con le mani giunte legge l’Antifona
dell’Offertorio (vedi il proprio del giorno). I Fedeli vi si possono unire, co-
me per le altre Antifone, solo se essa non è già stata cantata dal Coro
all'inizio dell'azione.
CREDO
Il Credo è una solenne professione di fede che, nel Rito Ambrosiano, ha
funzione mistagogica, cioè preparatoria ai Santi Misteri che stanno per
compiersi sull’Altare.
L’incensazione dei Ministri e dei Fedeli durante il Credo rappresenta il
fatto che, proprio durante il canto del Simbolo Niceno-Costantinopoli-
tano, in cui si professano le Verità essenziali della Santa Fede Cattolica,
il Popolo raffigura pienamente la Chiesa di Dio militante sulla terra.
Secondo l’uso ambrosiano, il Credo si recita non solo nelle Messe di So-
lennità e di Domenica, ma in tutte le Messe di Santo e in quelle votive
solenni da vivo.
Dopo il consueto dialogo introduttivo il Celebrante, stendendo ed ele-
vando le mani e facendo inchino verso la Croce, intona:
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
⇥ ⌃ ⌃ ⇧
C redo in unum De- um, R. Patrem omni-po-tén-
28
⇥ ⌃ ⇤ ⌃⌅ ⌥ ⇤⇧
⇥
tem, factó-rem cæ-li et terræ, vi- si-bí- li- um ómni- um
⌃ ⌥ ⇧
⇥
et invi- si-bí- li- um. Et in unum Dómi-num Je-sum
⌃ ⇤ ⌃ ⇧
⇥
Chri stum, Fí- li- um De- i u-ni-gé-ni-tum. Et ex Patre
⌥⇤ ⌃ ⌥ ⇤⇧
⇥
na-tum ante ómni- a sǽcu-la.
⌥
De- um de De- o,
⌃⇤ ⌃ ⌃ ⇧
⇥
lumen de lúmi-ne, De- um ve-rum de De- o ve- ro.
⌃ ⌃ ⇤ ⌃ ⌅⇧
⇥
Gé-ni-tum, non factum, consubstanti- á-lem Patri:
⌃ ⇧
⇥
per quem ómni- a facta sunt. Qui propter nos
⌥⇤ ⌃ ⇤ ⇧
⇥
hómi-nes et propter nostram sa-lú-tem descéndit de
⌃ ⌥ ⇤⇧
cæ-lis. ET IN CAR NÁ TUS EST DE S PÍ-RI TU S ANC TO
29
⇥ ⌃⌅ ⌃ ⇧
⇥ ⌥⇤
EX M A RÍ- A V ÍR GI NE , ET HO MO FAC TUS EST.
⌃ ⇤⇧
⇥
Cru-ci- fí-xus é- ti- am pro no-bis sub Pónti- o Pi- lá-to;
⌃ ⌥ ⇤⇧
⇥
passus et sepúltus est. Et re-surré-xit térti- a di- e,
⌃ ⌥⇤ ⇧
⇥
se-cúndum Scriptú-ras. Et ascéndit ad cæ-los, sedet
⌃ ⇧
⇥ ⌥⇤ ⌥⇧
ad déxte-ram Patris. Et í- te-rum ventú-rus est cum
⌃⌅
⇤
gló-ri- a, ju di-cá-re vi-vos et mórtu- os, cu-ius regni
⇧ ⌥
⇤
non e-rit fi-nis. Et in Spí- ri-tum Sanctum, Dómi-num
⌃ ⌥
⇤
et vi-vi- fi-cántem: qui ex Patre Fi- li- óque pro-cé-dit.
↵⇧ ↵⇧ ⌥
Qui cum Patre et Fí- li- o si-mul ado-rá-tur et
30
⇤ ⌃ ⌥
⇤ ↵
conglo-ri- fi-cá-tur: qui lo-cú-tus est per prophé-tas. Et
↵ ↵⇧ ⌥
⇤
unam, sanctam, cathó- li-cam et apostó- li-cam Ecclé-si- am.
⇧ ⌥
⇤
Confí- te- or unum baptísma in remissi- ónem pecca-
⇧ ⌥
⇤
tó- rum. Et exspécto re-surrecti- ónem mortu- ó-rum.
↵ ↵⌅ ⇥
⇥⇥ ⌦ ⇥⇥
Et vi- tam ventú-ri s ǽcu-li. A- men.
31
ET INCARNATUS EST DE SPIRITU TO SI È INCARNATO NEL SENO
SANCTO EX MARIA VIRGINE: ET DELLA VERGINE MARIA, E SI È
HOMO FACTUS EST. (ci si rialza) FATTO UOMO. Fu crocifisso per
Crucifixus etiam pro nobis sub noi sotto Ponzio Pilato, morì e
Pontio Pilato, passus, et sepul- fu sepolto e il terzo giorno è re-
tus est. Et Resurrexit tertia die suscitato secondo le Scritture; è
secundum Scripturas. Et ascen- salito al Cielo, siede alle destra
dit ad cælos: sedet ad déxteram del Padre e di nuovo verrà nel-
Patris. Et íterum venturus est la gloria per giudicare i vivi e i
cum gloria judicare vivos et morti ed il suo Regno non avrà
mórtuos: cuius regni non erit fine. Credo nello Spirito Santo
finis. Et in Spíritum sanctum, che è Signore e dà la vita e pro-
Dominum et vivificantem. Qui cede dal Padre e dal Figlio e
ex Patre, Filioque procedit: qui con il Padre ed il Figlio è ado-
cum Patre et Filio simul (inchi- rato e glorificato e ha parlato
no) adoratur et conglorificatur: per mezzo dei profeti. Credo la
qui locutus est per Prophetas. Chiesa una, santa, cattolica e
Et unam sanctam cathólicam et apostolica. Professo un solo
apostólicam Ecclésiam. Confí- battesimo per il perdono dei
teor unum baptisma in remis- peccati e aspetto la resurrezio-
sionem peccato-rum. Et ex- ne dei morti. E la vita del
specto resurrectionem mortuo- mondo che verrà. Amen.
rum, et vitam venturi séculi.
Amen.
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
32
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Poi, a mani stese, canta l’Orazione sopra le offerte (vedi il proprio del
giorno) e conclude:
⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.
V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
Amen.
R. Amen.
PRÆFATIO
(vedi il proprio del giorno)
Il Prefazio costituisce la parte introduttiva della Preghiera Eucaristica e
lega ad essa la memoria del Santo o il Mistero del giorno. La grande va-
rietà di Prefazî è elemento caratteristico della Messa Ambrosiana.
Il Celebrante intona:
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
⌦ .
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Quindi
D alza le mani
v disgiunte e prosegue:
⌦ ⌃. . ⌃∫ ∫⇢ ⇢
bis Et p
∫⇢ ⇢
V. Sursum corda. R. Ha bemus ad Do-mi-num.
33
⌦
V. Sursum corda.
∫⇢
R. Habemus ad Dominum.
In alto i cuori.
Abbiamo rivolti al Signore.∫
Congiungendo le mani e chinando il capo assieme ai fedeli continua:
⌦ ⌃.
Sur d H be d D
⇢
⌦ . ⌃∫
V. Gra- ti- as a-ga- mus Domi-no De- o nostro. R. Di-gnum
∫⇢ ⇢
et justum est.
Qui viene inserito il Prefazio (vedi il proprio del giorno), a cui segue un
epilogo che può variare in uno dei quattro modi seguenti:
FORMULA I
Per Christum (oppure eundem Per (lo stesso) Cristo, nostro
Christum) Dominum nostrum. Signore, per mezzo del quale la
Per quem Majestatem tuam lá- tua Maestà viene lodata dagli
udant Angeli, venerantur Ar- Angeli, venerata dagli Arcan-
changeli, Throni, Dominatio- geli, adorata dai Troni, dalle
nes, Virtutes, Principatus, et Dominazioni, dalle Virtù, dai
Potestates adorant. Quem Ché- Principati e dalle Potestà. I
rubim et Séraphim, socia exul- Cherubini e i Serafini lo cele-
34
tatione concélebrant. Cum qui- brano con comune esultanza.
bus et nostras voces, ut admitti Noi ti preghiamo di ammettere
júbeas deprecamur, súpplici al coro delle loro voci anche le
confessione dicentes: nostre, che acclamano con
supplice atto di fede:
FORMULA II
Et ideo cum Angelis et Ar- Allo stesso modo, insieme con
changelis, cum Thronis ac Do- gli Angeli e con gli Arcangeli,
minationibus, cumque omni con i Troni, con le Dominazio-
militia cælesti exércitus, hym- ni, e con ogni altra Gerarchia
num gloriæ tuæ canimus sine delle schiere celestI, leviamo a
fine dicentes: te l'inno della tua gloria, ac-
clamando senza fine:
FORMULA III
Quem una tecum, omnípotens Il quale insieme con te, o Padre
Pater, et cum Spiritu sancto lá- onnipotente, e con lo Spirito
udant Angeli, venerantur Ar- Santo, è lodato dagli Angeli,
changeli: Throni, Dominatio- venerato dagli Arcangeli, ado-
nes, Virtutes, Principatus, et rato dai Troni, dalle Domina-
Potestates adorant. Quem Ché- zioni, dalle Virtù, dai Principati
rubim et Séraphim socia exul- e dalle Potestà. I Cherubini e i
tatione concélebrant. Cum qui- Serafini lo celebrano con co-
bus et nostras voces, ut admitti mune esultanza. Noi ti pre-
jubeas deprecamur, súpplici ghiamo di ammettere al coro
confessione dicentes: delle loro voci anche le nostre,
che acclamano con supplice at-
to di fede:
FORMULA IV
Unde profusis gáudiis totus in Per cui con incontenibile gioia
orbe terrarum mundus exultat: gli uomini esultano su tutta la
sed et supernæ Virtutes atque terra; come pure le schiere ce-
angélicæ concinunt Potestates, lesti e le Potestà angeliche can-
hymnum gloriæ tuæ, perpetim tano l'inno della tua gloria,
sine fine dicentes: acclamando senza posa e senza
fine:
35
SANCTUS
Il Sanctus, o Trisagio degli Angeli, è tratto dal cantico che Isaia e san
Giovanni Evangelista udirono intonare davanti al trono dell’Altissimo;
è l'inno con il quale le folle di Gerusalemme salutarono Gesù come Mes-
sia. Introduce le preghiere segrete del Canone.
Il Celebrante congiunge le mani e si inchina alla Croce. Il Chierico dà
segnale con tre tocchi di campanello ed i Fedeli si mettono in ginocchio.
Al Benedictus tutti si segnano.
⌦ F ⇢ ⌃ @. F ø ⌃ .@ ✓
SF ⇢ F
Tonus Festivus
S S ⇢
S an- ctus, San- ctus,
⌦¿ . ⇢ ⌃ F ø ⌃∫@. ¡ . ⌃ ⌃ .@ ¿
* San- ctus, Dó mi- nus De-
⌦ ⇢ ⌃ ⌃ F ø⇢ ⇢ ⌃ . F S¡ ⌃. ⌃ ⇢
us Sába- oth. Ple-ni sunt cæ- li et ter-
⌃ @
ra gló-ri- a tu- a. Ho- sán-na in excélsis.
⌦ ⌃ .@ ø⇢ ⇢
⌦ ⌃. F S¡ ⌃. ⌃. ⇢
Bene díctus qui ve-nit in nómi-ne Dó- mi-ni.
II
⌘ . ⇢ . ⇢ . ⇢
S
∫ ⇢
anctus, * Sanctus, Sanctus Dómi nus De- us
⌘ ⇢
@
Sába- oth. Ple-ni sunt cæ-li et terra gló-ri- a
⌘ ⇢ @ ⇢
tu- a. Ho-sánna in excélsis. Bene díctus qui
⌘ ⇢ @ . ⇢
ve-nit in nómi-ne Dómi-ni. Ho-sánna in excél- sis.
⌦ Qw
@ . ⇢ S. ⇡ ⇢ Qw
@ . ⇢
de perpetuo numine
S ⇢
@ K. ⇢
⌦ ↵ S ª
an- ctus Sanctus, San- ctus Dómi nus De-
.⇡ M
K ø@ ⇢ ✓
us Sá- ba- oth Ple-ni sunt cæli et terra gló- ri- a
⌦ ø
⇢ . ⇢ S @F
@ sis. Bene díctus
⌦ ∫ ⇢ ⇡ CK . ⇢ SS
tu- a. Ho- sánna in ex- cél-
@
⌦ ø . ⇢ S. ⇡ M r ø@ ⇢
qui ve-nit in nómi-ne Dó- mi-ni. Ho-
@F@
sánna in ex- cél- sis.
37
CANON MISSÆ
Il Canone costituisce la reale consumazione del Sacrificio. È lo stesso
Gesù, Vittima divina, che si immola e si sostituisce alle Offerte dei Fede-
li sull’Altare. È ancora Gesù, Sacerdote eterno, che entra in azione nella
persona del Sacerdote terreno, facendosi mediatore tra Dio e gli uomini.
I Fedeli rimangono in ginocchio per l’intera durata del Canone.
—————————————————————————————
PROPRIA INFRA CANONEM
La prima parte del Commune infra Canonem che segue, in alcune fe-
ste del Signore subisce le seguenti modifiche:
40
NEL GIORNO E NELL’OTTAVA DI PASQUA
Communicantes, et diem sacra- Uniti in comunione, e celebran-
tíssimum (noctem sacratíssi- do il giorno santissimo (la notte
mam) celebrantes, Resurrec- santissima) della Resurrezione
tionis Domini nostri Jesu Chri- secondo la carne del Signore
sti secundum carnem: sed et nostro Gesù Cristo, veneriamo
memoriam venerantes, in pri- innanzitutto la memoria della
mis gloriosæ semper Virginis gloriosa e sempre Vergine Ma-
Mariæ, Genitricis Dei et Domi- ria, Madre di Dio e di nostro
ni nostri Jesu Christi ... Signore Gesù Cristo ...
41
COMMUNE INFRA CANONEM
42
COMMUNE INFRA ACTIONEM
44
DIVINO MEMORIALE – Deposto il Calice, il Celebrante si genuflette in
adorazione, poi l'innalza per l'adorazione dei Fedeli. Il Ministrante dà
tre segni con il campanello, come sopra, ed il Celebrante prosegue:
45
hæ: et quod tibi óbtulit sum- Abramo, e ciò che ti offrì il tuo
mus sacerdos tuus Melchíse- sommo sacerdote Melchise-
dech, sanctum sacrificium, im- dech, il sacrificio santo e la Vit-
maculatam Hostiam. tima immacolata.
Si inchina profondamente e prosegue:
Súpplices te rogamus, omnípo- Supplici ti preghiamo, o Dio
tens Deus: jube hæc perferri onnipotente: comanda che ques-
per manus sancti Angeli tui in ti doni, per mano del tuo An-
sublime Altare tuum, ante con- gelo santo, siano portati sul tuo
spectum tremendæ majestatis sublime Altare, al cospetto del-
tuæ: la tua tremenda maestà:
Congiungendo le mani, conclude l'Orazione:
ut quotquot ex hac Altaris par- affinché quanti, partecipando a
ticipatione sacrosanctum Cor questo Altare, riceveremo il sa-
·pus et Sán· ·guinem Domini crosanto Corpo e Sangue del
nostri Jesu Christi sumpséri- Signore nostro Gesù Cristo,
mus, omni benedictione cæ- siamo ricolmati di ogni celeste
lesti et gratia repleamur. Per benedizione e grazia. Per lo
eundem Christum Dominum stesso Cristo nostro Signore.
nostrum. Amen. Amen.
46
Il Celebrante si percuote il petto con la mano destra ed incomincia la
preghiera con voce un po’ più alta, proseguendo poi in segreto:
Nobis quoque minimis et pec- Ed anche a noi, tuoi servi ulti-
catóribus fámulis tuis de multi- mi e peccatori, che speriamo
túdine misericordiæ tuæ spe- nell'abbondanza della tua mi-
rántibus, partem aliquam, et sericordia, dégnati di conce-
societatem donare digneris, tu- derci di avere parte e comu-
is sanctis Apóstolis et Martý- nione con i tuoi santi Apostoli
ribus: e Martiri:
Joanne et Perpétua, Giovanni e Perpetua,
Joanne, Anastasia, Giovanni, Anastasia,
Stephano, Agatha, Stefano, Agata,
Andrea, Euphemia, Andrea, Eufemia,
Barnaba, Lucia, Barnaba, Lucia,
Petro, Justina, Pietro, Giustina,
Marcellino, Sabina, Marcellino, Sabina,
Agnete, Thecla, Agnese, Tecla,
Cæcilia, Pelagia atque Cecilia, Pelagia e
Felicitate, Chatarina, Felicita, Caterina,
et cum ómnibus Sanctis tuis: e con tutti i tuoi Santi: in com-
intra quorum nos consortium pagnia dei quali noi ti pre-
non æstimator mériti, sed ve- ghiamo di ammetterci, non
niæ, quǽsumus, largitor admit- guardando al merito, ma per
te. Per Christum Dominum no- grazia del tuo perdono. Per
strum. Per quem hæc omnia Cristo nostro Signore. Per
Domine, semper bona creas, mezzo del quale tu, o Signore,
sanc· ·tíficas, viví ficas, sempre crei tutti questi beni, li
bene dicis, et nobis fámulis santifichi, li vivifichi, li benedi-
tuis lárgiter præstas, ad aug- ci e li concedi con generosità a
mentum fídei, et remissionem noi, tuoi servi, ad accrescimen-
omnium peccatorum nostro- to della nostra fede e remissio-
rum. ne di tutti i nostri peccati.
Si genuflette e dice:
Et est tibi Deo Patri omnipo- E viene a te, o Dio Padre onni-
tenti, potente,
47
Rialzatosi, con la mano sinistra tiene l’Ostia sopra il Calice, con la de-
stra prende la Patena e traccia tre segni di Croce sull’Ostia e sul Calice.
ex ipso, et per ipsum, et da lui, per lui, ed in lui, ogni
in ipso omnis honor, virtus, onore, virtù, lode e gloria, do-
laus et gloria, imperium, per- minio, eternità e potenza, nel-
petúitas, et potestas in unitate l’unità dello Spirito Santo.
Spiritus Sancti.
Il Celebrante eleva l'Ostia al di sopra del Calice e conclude il Canone
cantando a voce alta:
⌦ ⇢ . ⇢⇢
V. Per infi-ní-ta sé cu-la se cu-ló-rum R. Amen.
V. ... per infinita sécula seculo- ... per gli infiniti secoli dei seco-
rum. li.
R. Amen. Amen.
Tutti si alzano in piedi.
FRAZIONE DEL PANE – Il Celebrante tiene l’Ostia Santa sul Calice e la
divide in due parti, dicendo:
V. Corpus tuum frángitur, Il tuo Corpo è spezzato, o Cri-
Christe, Calix benedícitur. San- sto, il Calice è consacrato. Il tuo
guis tuus sit nobis semper ad Sangue sia per noi sempre vita
vitam et ad salvandas ánimas, e salvezza delle anime, o Dio
Deus noster. nostro.
Il Celebrante lascia cadere nel Calice una parte dell’Ostia, dicendo:
V. Commixtio consecrati La commistione del Corpo con-
Córporis et Sánguinis Domini sacrato e del Sangue del Signo-
nostri Jesu Christi, nobis edén- re nostro Gesù Cristo, giovi a
tibus, et suméntibus proficiat noi che ne mangiamo e ne be-
ad vitam et gáudium sempi- viamo, per la vita e la beatitu-
ternum. dine eterna.
48
CONFRACTORIUM
(vedi il proprio del giorno)
Il Confrattorio è una breve antifona che accompagna la frazione
dell’Ostia e la sua commistione con il Sangue divino.
Il Celebrante copre il Calice, si genuflette, si alza e dice il Confrattorio
(vedi il proprio del giorno). Nelle Messe in canto esso è cantato dal Coro.
COMUNIONE
La Comunione, terza parte della Messa, è la consumazione del Sacrifi-
cio. Il Celebrante ed i Fedeli, dopo atti e preghiere preparatorie, si uni-
scono a Gesù Cristo cibandosi del suo Corpo e del suo Sangue divini.
PATER NOSTER
Il Padre Nostro è l’orazione insegnata dallo stesso Gesù, che il Cele-
brante recita a preparazione della Comunione. I Fedeli vi si aggiungono
all’ultima petizione. Laddove è consuetudine, tuttavia, il Pater può esse-
re cantato dai Fedeli insieme al Celebrante, ma solo in lingua latina.
Il celebrante, aprendo e congiungendo le mani, dice sottovoce:
V. Oremus. Preghiamo.
Quindi, a mani giunte e a voce alta intona:
⌦ ⇢
V. Præcéptis sa-lu-tá-ri bus móni- ti, et di-ví na
⌦ ⇢ ⇢
isti-tu-ti- óne formá-ti, audémus dí-ce-re:
P
<
a-ter noster, qui es in cæ-lis, sancti- fi-cé-
<
tur nomen tu- um. Advé-ni- at regnum tu- um:
<
fi- at vo-lúntas tu- a, si-cut in cæ-lo, et in terra.
<
Panem nostrum quo-ti-di- ánum da no bis hódi- e:
et di mítte no bis dé-bi-ta nostra, si-cut et nos
50
All’ultima petizione i Ministranti ed i Fedeli rispondono:
⌦ @
⌦ @
V. Et ne nos indúcas in tenta-ti- ónem. R. Sed lí-be-ra
⇢
nos a ma-lo.
V. Et ne nos inducas in tenta- E non ci indurre in tentazione.
tione.
R. Sed líbera nos a malo. Ma liberaci dal male.
V. Amen. Amen.
51
⌦ ⇢ . ⇢⇢
V. ... Per omni- a sé cu-la se cu-ló-rum R. Amen.
Segnandosi, prosegue:
⌦ @ ⇢
⌦
V. Pax et communi-cá-ti- o Dómi-ni nostri Je-su Christi
⇢ ⇢
sit semper vo-bíscum. R. Et cum spí-ri-tu tu- o.
V. Pax et communicatio Do- La pace e la comunione del Si-
mini nostri Jesu Christi sit sem- gnore nostro Gesù Cristo sia
per vobiscum. sempre con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Celebrante (o, nelle Sante Messe solenni il Diacono), canta infine a
mani giunte:
⌦
⇢ ⇢
V. Offérte vo bis pa-cem. R. De- o gra-ti- as.
V. Offerte vobis pacem. Offritevi la pace.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
—————————————————————————————
Nelle Messe per i defunti, omesso l’Offerte vobis pacem, il Celebrante,
a mani giunte all’Altare (in segreto se la Messa è cantata), dice
l’orazione seguente, che può essere recitata anche da Fedeli:
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem. cati del mondo, dona loro il ri-
poso.
52
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem. cati del mondo, dona loro il ri-
poso.
V. Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi, dona eis requiem sem- cati del mondo, dona loro il ri-
piternam, et locum indulgen- poso eterno ed accoglili con
tiæ cum Sanctis tuis in gloria. indulgenza con i tuoi Santi nel-
la gloria.
Si omette l'oraizione, Domine Jesu Christe, che segue.
—————————————————————————————
—————————————————————————————
IL BACIO DI PACE – Nelle Messe solenni, il Celebrante fa un segno di
croce sull’Altare, poi con il Diacono bacia l’Altare stesso, che è figura di
Gesù Cristo e sul quale si trovano il Corpo e il Sangue del Signore Gesù,
per significare che solo da lui deriva la vera pace. In seguito, dà il bacio
di pace al Diacono con la seguente formula:
V. Pax tecum. La pace sia con te.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
Il Diacono, con la stessa formula, trasmette il bacio di pace al Suddiaco-
no, e questi, a sua volta, a tutti i membri del Clero.
—————————————————————————————
53
Il Celebrante prosegue in segreto:
V. Domine sancte, Pater omní- Signore Santo, Padre onnipo-
potens, æterne Deus, da mihi tente eterno Dio, concedimi di
hoc Corpus Jesu Christi Filii tui ricevere questo Corpo di Gesù
Domini mei ita súmere, ut non Cristo, Figlio tuo e mio Signo-
sit mihi ad judicium, sed ad re, in modo che non sia per me
remissionem omnium peccato- condanna, ma remissione di
rum meorum. Qui tecum vivit, tutti i miei peccati. Per Lui, che
et regnat in unitate Spiritus con te vive e regna in unione
Sancti Deus per omnia sécula dello Spirito Santo, Dio per tut-
seculorum. Amen. ti i secoli dei secoli. Amen.
V. Domine Jesu Christe, Fili Signore Gesù Cristo, Figlio del
Dei vivi, qui pro voluntate Pa- Dio vivo, che per volontà del
tris, cooperante Spiritu Sancto, Padre e con la cooperazione
per mortem tuam mundum dello Spirito Santo, per la tua
universum vivificasti: líbera morte hai dato a tutto il mondo
me óbsecro per hoc sacrosanc- la vita, liberami, ti prego, per
tum Corpus et Sánguinem questo tuo sacrosanto Corpo e
tuum a cunctis iniquitátibus et Sangue, da tutte le iniquità e
universis malis: et fac me tuis da ogni male; fa' che io obbedi-
obedire mandatis, et a te nun- sca ai tuoi comandi e non per-
quam separari permittas: Qui mettere mai che mi separi da
cum eodem Deo Patre et Spiri- te, che con lo stesso Dio Padre
tu Sancto vivis et regnas Deus e con lo Spirito Santo vivi e re-
in sécula seculorum. Amen. gni, Dio, nei secoli dei secoli.
Amen.
Stando ancora inchinato, il Celebrante si batte il petto con la destra, e ri-
pete per tre volte la seguente preghiera, a voce alta le prime parole, in se-
greto il resto:
V. Domine, non sum dignus ut O Signore, non sono degno che
intres sub tectum meum: sed tu venga sotto il mio tetto; ma
tantum dic verbo, et sanábitur di’ soltanto una parola, e l'a-
ánima mea. (tre volte) nima mia sarà risanata.
54
Il Celebrante adora il Santissimo Sacramento genuflettendosi, e dice:
V. Quid retríbuam Domino pro Cosa renderò al Signore per
ómnibus quæ retríbuit mihi? tutte le cose che mi ha dato?
Panem cælestem accipiam, et Prenderò il Pane celeste e invo-
nomen Domini invocabo. cherò il nome del Signore.
Segnandosi con l’Ostia, dice:
V. Corpus Domini nostri Je- Il Corpo del Signore nostro Ge-
su Christi custodiat ánimam sù Cristo custodisca la mia a-
meam in vitam æternam. Amen. nima per la vita eterna. Amen.
Appoggiandosi leggeremente con le braccia all’Altare, si comunica con il
Corpo del Signore. Quindi, dopo un breve raccoglimento, dice:
V. Quid retríbuam Domino pro Cosa renderò al Signore per
ómnibus quæ retríbuit mihi? tutte le cose che mi ha dato?
Cálicem salutaris accipiam, et Prenderò il Calice di salvezza e
nomen Domini invocabo. Láu- invocherò il nome del Signore.
dans invocabo Dominum, et ab Invocherò il Signore lodandolo,
inimicis meis salvus ero. Præ- e sarò salvato dai miei nemici.
sta, quæso, Domine, ut percep- Concedi, ti prego, o Signore,
tio Córporis, et Sánguinis che la comunione del Corpo e
Domini nostri Jesu Christi ad del Sangue del Signore nostro
vitam nos perducat æternam. Gesù Cristo ci conduca alla vita
eterna.
Il Celebrante si comunica quindi con il Sangue del Signore e si raccoglie
per alcuni istanti.
Quindi, se necessario, estrae la sacra Pisside dal Tabernacolo, la pone sul
Corporale e la scopre. Si volta verso i Fedeli e, con gli occhi fissi al San-
tissimo Sacramento, mostrandolo al popolo, dice a voce chiara:
V. Ecce Agnus Dei. Ecce qui Ecco l'Agnello di Dio. Ecco co-
tollit peccata mundi. lui che prende su di sé i peccati
del mondo.
I Ministranti ed i Fedeli, rivolti all’Ostia Santa, si battono il petto con la
mano destra e ripetono per tre volte:
R. Domine, non sum dignus ut O Signore, non sono degno che
intres sub tectum meum: sed tu venga sotto il mio tetto; ma
55
tantum dic verbo, et sanábitur di’ soltanto una parola, e l'a-
ánima mea. (tre volte) nima mia sarà risanata.
TRANSITORIUM
(vedi il proprio del giorno)
56
ORATIO POST COMMUNIONEM
(vedi il proprio del giorno)
⌦
⇢ ⇢
V. Domi-nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o.
⌦ ⇢ .⇢⇢
V. ... per omni- a sé-cu-la se-cu-ló-rum. R. Amen.
V. ... per omnia sécula seculo- ... per tutti i secoli dei secoli.
rum.
R. Amen. Amen.
CONCLUSIONE
L'ultima parte della Santa Messa è composta da preghiere fisse. Nel dia-
logo tra il Celebrante e i Fedeli sono inseriti il congedo, costituito dai tre
Kyrie eleison, la richiesta della benedizione divina e l'ultimo invito alla
pace. La Messa termina con la lettura dell’Ultimo Vangelo, dove sono
compendiati i principali Misteri della nostra Fede.
57
BENEDIZIONE – Il Celebrante intona:
⌦ @
⇢ ⇢
@
V. Domi nus vo-bíscum. R. Et cum spíritu tu- o. Ký-ri- e
⌦ ⇢ ∫⇢ ⇢ @ . ⇢
e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son, Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ ⇢ . ⇢⇢
⌦
V. Bene dí-cat, et exáudi- at nos De- us. R. Amen.
⇢ ⇢
Pro-cedámus cum pa-ce. R. In nómi-ne Christi.
⌦
V.
⇢ ⇢
V. Benedi-cámus Domi no. R. Deo gra-ti- as.
58
V. Benedicamus Domino. Benediciamo il Signore.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
Il Celebrante si inchina profondamente, posa le mani giunte sull’Altare,
e dice in segreto:
V. Pláceat tibi, Deus obsequi- Ti sia gradito, o Dio, l’omaggio
um servitutis nostræ: et sacrifi- della nostra servitù, e il sacrifi-
cium, quod óculis tuæ divinæ cio che indegnamente ho offer-
majestatis indignus óbtuli, sit to al cospetto della tua divina
tibi acceptábile, mihique, et maestà, ti sia bene accetto e,
ómnibus, pro quibus illud ób- per la tua misericordia, torni
tuli, sit, te miserante, propitiá- propiziatorio a me e a tutti
bile. Per Christum Dominum quelli per i quali l’ho offerto.
nostrum. Amen. Per Cristo, nostro Signore. A-
men.
Fa quindi un segno di croce sull’Altare e lo bacia, poi canta:
V. Benedicat vos omnípotens Vi benedica Dio onnipotente,
Deus,
Si genuflette e si rivolge a benedire i Fedeli che si inginocchiano e fanno
il segno di croce:
⌦ @ ⇢ ⇢
⇢
V. Pa-ter, et Fí- li- us, et Spí-ri-tus Sanctus. R. Amen.
—————————————————————————————
Nelle Messe per i defunti vengono omessi tre Kyrie eleison e la Benedi-
zione finale (ma non il Placeat). Il Celebrante dice invece:
V. Dominus vobiscum. Il Signore sia con voi.
R. Et cum spíritu tuo. E con il tuo spirito.
59
V. Requiem æternam dona L’eterno riposo dona loro, Si-
eis, Domine. gnore.
R. Et lux perpétua lúceat eis. E splenda ad essi la luce perpe-
tua.
V. Ánime istorum, et omnium Le anime di costoro e di tutti i
fidelium defunctorum per Dei fedeli defunti, per la miseri-
misericordiam requiescant in cordia di Dio, riposino in pace.
pace.
R. Amen. Amen.
—————————————————————————————
60
stimonium, ut testimonium pe- ni. Egli venne come testimone
rhiberet de lúmine, ut omnes per rendere testimonianza alla
crederent per illum. Non erat luce, perché tutti credessero
ille lux, sed ut testimonium pe- per mezzo di lui. Egli non era
rhiberet de lumine. Erat lux ve- la luce, ma doveva render te-
ra quæ illúminat omnem stimonianza alla luce. Veniva
hominem venientem in hunc nel mondo la luce vera, quella
mundum. In mundo erat, et che illumina ogni uomo. Egli
mundus per ipsum factus est et era nel mondo, e il mondo fu
mundus eum non cognovit. In fatto per mezzo di lui, eppure
propria venit, et sui eum non il mondo non lo riconobbe.
receperunt. Quotquot autem Venne fra la sua gente, ma i
receperunt eum, dedit potesta- suoi non l'hanno accolto. A
tem filios Dei fíeri; his qui cre- quanti però l'hanno accolto, ha
dunt in nomine eius, qui non dato potere di diventare figli di
ex sanguinibus, neque ex vo- Dio: a quelli che credono nel
luntate carnis, neque ex volun- suo nome, i quali non da san-
tate viri, sed ex Deo nati sunt. gue, né da volere di carne, né
(ci si genuflette) ET VERBUM CARO da volere di uomo, ma da Dio
FACTUM EST (ci si rialza), et habi- sono stati generati. E IL VERBO
tavit in nobis: et vidimus glo- SI FECE CARNE e venne ad abita-
riam ejus, gloriam quasi Uni- re in mezzo a noi; e noi ve-
geniti a Patre, plenum gratiæ et demmo la sua gloria, gloria
veritatis. come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
R. Deo gratias. Rendiamo grazie a Dio.
————
61
ANTIPHONÆ
B EA TÆ M A RIÆ
V IR G IN IS
————
Dalla Natività della Beata Vergine Maria alla Vigilia della Natività del
Signore esclusa.
⌦ ⇢ ⌃
A -ve Re-gí na cæ-ló-rum, ave Dómi na Ange-
⌦ ⌃
*
⇢ @
⌃ @
ló-rum: salve radix, salve porta, ex qua mundo
⌦ ⇢ ⌃
lux est orta. Gáude Virgo glo-ri- ó-sa, su-per omnes
63
⌦ ⇢ ⌃ ⌃ . ⇢ ⌃ ⌃ . ⇢
spe-ci- ó-sa. Va-le, o valde de-có- ra, et pro no- bis
⌦ ⇢
Christum exó- ra.
⌦ . ⇢ ⇢
@.
A l- ma Redemptó-ris Ma-ter, quæ pérvi- a
⌦
*
⇢ ⇢ ⇢
⌦
cæ-li porta manes,
⇢
et stella ma-ris, succúrre cadénti,
@ ✓
súrge-re qui cu-rat pópu-lo: Tu quæ genu- ísti,
64
⌦ ✓
⇢ . ø⇢ ⇢
⌦
na-tú-ra mi-ránte, tu- um sanctum Ge-ni-tó-rem:
@ ⇢
Virgo prí- us ac posté-ri- us, Gabri- é-lis ab o-
⌦ @ ⇢ ø ∫ ⇢
re sumens illud Ave, pecca-tó-rum mi-se-ré- re.
SALVE REGINA
Dalla Quaresima alla Pasqua del Signore esclusa.
⌦ @ ⌧ ⇢
S alve, Re-gi na, ma-ter mi-se-ri-córdi- æ, vi-ta, dul-
⌦ @
@ ∫ ⇢
cédo et spes nostra, salve. Ad te clamámus,
65
⌦ ⇢ ✓
@
⌦
éxsu-les
@
fí- li- i Evæ. Ad te suspi-rámus, geméntes
@
⇢ ⇢
et flentes in hac lacri má-rum val-le. E-ja ergo,
⌦ ⇢ @ @
⌦
advo-cá-ta nostra, illos
@
tu- os mi-se-ri-córdes ócu-los
✓
∫ ⇢ .
ad nos convér te. Et benedíctum fructum
⌦
Jesum,
⇢ @ ∫ ⇢ @
@ ø ø ⇢ G¿ @
ventris tu- i, no bis post hoc e-xí- li- um osténde. O
⌦
⇢ . ∫ ⇢
cle- mens, o pi- a, o dulcis Virgo Ma- rí- a.
66
REGINA CÆLI
Dalla Domenica di Pasqua all’Ottava di Pentecoste inclusa.
⌦ @ ⌃ @ ⌃ @ ◆
⇢
R @
@ ⌃
e-gí na cæli, lætá-re, halle-lú-jah, qui- a, Quem
⌦ ⌃ ⇢
⌃ ⇢ @
me-ru- ísti portá-re, halle-lú-jah, re-surré-xit, sic ut
⌦ @ ⌃ @ ⇢
di-xit halle- lú-jah; o-ra pro nobis De- um, halle-lú- jah.
INVIOLATA
Dalla prima Domenica dopo Pentecoste alla Natività della Beata Vergine
Maria esclusa.
@ @ ⇢
⌦
I nvi- o-lá-ta, íntegra, et casta es, Ma-rí- a, quæ
@ ⇢ @
⌦
es effécta fúlgi da cæ-li porta. O Ma-ter alma
67
⇢ @ ⇢
⌦
@
Christi ca-ríssi ma, súsci pe pi- a láudum præcóni- a.
⌦ ⇢
@
Nostra ut pu-ra pécto-ra sint et córpo-ra,
⌦ ⇢
te nunc flá-gi-tant devó-ta corda et o-ra. Tu- a
@ ⇢ @
⌦
per pre-cá-ta dulcí-sona, no bis concédas vé-ni- am
⇢ ⇥⇥ . ↵ ⇢ ⇥⇥ . ↵ ⇢ ⇥⇥
⌦
@ @↵ . F . ⇡ ⇥ ∫⇢
per sé cu-la. O be-ní- gna! O Re-gí- na! O
↵
⌦ . ⇢ ⇢
Ma-rí- a, quæ so-la invi- o-lá-ta perman- sís- ti.
Inviolata, íntegra, et casta es, O Maria, inviolata, integra e
Maria, quæ es effecta fúlgida casta sei tu, e sei stata costituita
cæli porta. O Mater alma Chri- come fulgida porta del cielo. O
sti caríssima, súscipe pia láu- carissima e benigna Madre di
dum præconia. Nostra ut pura Cristo, accogli le devote pre-
péctora sint et córpora, te nunc ghiere di lode. Affinchè le no-
flágitant devota corda et ora. stre menti e corpi rimangano
Tua per precata dulcísona, no- puri, i nostri devoti cuori e boc-
bis concedas veniam per sécu- che ora ti invocano. Tu per le
la. O benigna! O Regina! O nostre dolci preghiere, conce-
Maria, quæ sola inviolata per- dici il perdono eterno. O beni-
mansisti. gna! O Regina! O Maria, tu sola
rimanesti inviolata.
68
LITANIÆ
B EA TÆ M A RIÆ
V IR G IN IS
————
Prima della Messa, è uso lodevole recitare il Santo Rosario, che termina
con le Litanie della Beata Vergine Maria, o Litaniæ Lauretanæ.
Alla recitazione del Santo Rosario in chiesa è annessa l’Indulgenza Ple-
naria, alle solite condizioni e con questi accorgimenti: è sufficiente reci-
tare solo una delle serie dei Misteri, composte di cinque decadi; alla
preghiera vocale va aggiunta la meditazione dei misteri, enunciati se-
condo la consuetudine del luogo. (E.I. 48)
⌦ ⇢ ⇢
Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ . ⇢ . ⇢
⌦
Christe e-lé- i-son. R. Christe e-lé- i-son.
⇢ ⇢
Ký-ri- e e-lé- i-son. R. Ký-ri- e e-lé- i-son.
⌦ .S .S
⇢ ⇢
⌦
Christe áudi nos. R. Christe áudi nos.
. ⇢ 69 . ⇢
Christe exáudi nos. Christe exáudi nos.
⌦ . .
⇢ ⇢
Christe exáudi nos. R. Christe exáudi nos.
Kyrie eléison. R. Kyrie eléison. Signore, pietà.
Christe eléison. R. Christe eléi- Cristo, pietà.
son.
Kyrie eléison. R. Kyrie eléison. Signore, pietà.
Christe áudi nos. R. Christe á- Cristo, ascoltaci.
udi nos.
Christe exáudi nos. R. Christe Cristo, esaudiscici.
exáudi nos.
⌦ . ⇢ ø ⇢
Pa-ter de cæ-lis De- us, R. mi-se-ré-re no-bis.
Pater de Cælis Deus, Padre del Cielo, Dio, abbi pietà
R. miserere nobis. di noi.
Fili Redemptor mundi Deus, Figlio, Redentore del mondo,
R. miserere nobis. Dio, abbi pietà di noi.
Spiritus Sancte Deus, Spirito Santo, Dio, abbi pietà di
R. miserere nobis. noi.
Sancta Trinitas unus Deus, Santa Trinità, unico Dio, abbi
R. miserere nobis. pietà di noi.
⌦ . * 4* ⇢ . ø ⇢
Sancta Ma-ri- a, R. o-ra pro no-bis.
Sancta Maria Santa Maria
R. ora pro nobis. prega per noi.
70
Sancta Dei Génitrix Santa Madre di Dio
R. ora pro nobis. prega per noi.
Sancta Virgo vírginum R. Santa Vergine delle vergini
Mater Christi R. Madre di Cristo
Mater Ecclesiæ R. Madre della Chiesa
Mater divinæ Gratiæ R. Madre della divina Grazia
Mater puríssima R. Madre purissima
Mater castíssima R. Madre castissima
Mater inviolata R. Madre inviolata
Mater intemerata R. Madre incorrotta
Mater amábilis R. Madre amabile
Mater admirábilis R. Madre ammirabile
Mater boni consilii R. Madre del buon consiglio
Mater Creatoris R. Madre del Creatore
Mater Salvatoris R. Madre del Salvatore
Virgo prudentíssima R. Vergine prudentissima
Virgo veneranda R. Vergine degna di venerazione
Virgo prædicanda R. Vergine degna di ogni lode
Virgo potens R. Vergine potente
Virgo clemens R. Vergine clemente
Virgo fidelis R. Vergine fedele
Spéculum Justitiæ R. Specchio della Giustizia
Sedes Sapientiæ R. Sede della Sapienza
Cáusa nostræ lætitæ R. Causa della nostra letizia
Vas spirituale R. Dimora dello Spirito
Vas honorábile R. Dimora onorabile
Vas insigne devotionis R. Dimora consacrata a Dio
Rosa mýstica R. Rosa mistica
71
Turris davídica R. Torre di Davide
Turris ebúrnea R. Torre d’avorio
Domus áurea R. Casa d’oro
Fœderis
´ arca R. Arca dell’Alleanza
Jánua Cæli R. Porta del Cielo
Stella matutina R. Stella del mattino
Salus infirmorum R. Salute degli infermi
Refugium peccatorum R. Rifugio dei peccatori
Consolatrix afflictorum R. Consolatrice degli afflitti
Auxilium christianorum R. Aiuto dei cristiani
Regina Angelorum R. Regina degli Angeli
Regina Patriarcharum R. Regina dei Patriarchi
Regina Prophetarum R. Regina dei Profeti
Regina Apostolorum R. Regina degli Apostoli
Regina Mártyrum R. Regina dei Martiri
Regina Confessorum R. Regina dei Confessori della Fede
Regina Vírginum R. Regina delle Vergini
Regina Sanctorum omnium R. Regina di tutti i Santi
Regina sine labe originali con- Regina concepita senza peccato
cepta R. originale
Regina in Cælum assumpta R. Regina assunta nel Cielo
Regina sacratíssimi Rosarii R. Regina del santissimo Rosario
Regina familiæ R. Regina della famiglia
Regina pacis R. Regina della pace
⌦ ⇢ ⇢
Agnus De- i, qui tollis peccá-ta mundi, R. parce
72
⌦ * ⇢
no bis Dó- mi-ne.
Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. parce nobis Domine. cati del mondo, perdonaci, o
Signore.
Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. exáudi nos Domine. cati del mondo, esaudiscici, o
Signore.
Agnus Dei, qui tollis peccata Agnello di Dio, che togli i pec-
mundi R. miserere nobis. cati del mondo, abbi pietà di
noi.
73
S PIRITA LIS
C O M M U N IO N IS
ACTUS
————
L'atto di Comunione Spirituale può essere recitato dai Fedeli ogni qual
volta essi non si comunicano sacramentalmente nel corso della Santa
Messa, oppure durante ogni Visita al Santissimo Sacramento.
75
NOTAZIONE MUSICALE
www.signumambrosianum.it
ISBN 978-88-907422-2-4