Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Come scout abbiamo dei valori, e vogliamo parlarne anche con te.
La scoperta
In fondo al paese c’è una strada che porta al mare, una che porta in città e
una che non va in nessun posto. Lo sapevano tutti e tutti ci credevano.
Martino Testadura invece no, un bel giorno prende la strada che non va in
nessun posto e, dopo un bel po’ di strada e di difficoltà che quasi stava per
tornare indietro, arriva a un castello, dove viene accolto e a questo punto
inizia una favola dentro la favola, con avventure e tesori ed esperienze
nuove.
Quando torna a casa, Martino racconta la sua storia. È contento, porta dei
regali (primo fra tutti la sua conoscenza) e così anche altri, pervasi dal suo
entusiasmo, provano a percorrere la stessa strada. Ma non andranno da
nessuna parte, non arriveranno mai al castello e torneranno al paese delusi,
perché certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada
nuova.
La mia traccia è la tua traccia, la mia tana è la tua tana, la mia preda è la
tua preda se avrai fame fratellino. (Parola Maestra di Fratel Bigio)
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli
altri in spirito di fratellanza.
Un cittadino è responsabile
quando ha cura di sé, degli
altri e dell’ambiente in cui vive.
Un cittadino responsabile è
una persona che rispetta le
regole di convivenza, che
partecipa alla vita sociale, che
chiede il rispetto dei propri
diritti e tutela quelli degli altri.
Questo si chiama cittadinanza
attiva.
(Stephen Littleword)
Fino a pochi mesi prima, l’odio e le vendette tra francesi e tedeschi erano
state enormi: la Germania di Hitler aveva invaso la Francia e vi aveva fatto
eseguire stragi atroci. Fra gli scout francesi c’era certamente grande motivo
di risentimento verso i tedeschi. I due gruppi si trovarono di fronte: i
tedeschi, consapevoli delle colpe dei loro padri, stavano timidamente
chiusi fra di loro. I francesi li osservavano da lontano, incerti sul da farsi.
Improvvisamente accadde il miracolo: i francesi lasciarono i loro zaini e si
precipitarono di corsa verso i tedeschi. Un attimo di esitazione e un numero
sterminato di abbracci, saluti,
strette di mano fecero scomparire
ogni incertezza. Lo scautismo
aveva vinto: quei ragazzi stavano
vivendo davvero il punto della
Legge che dice di essere fratelli di
tutti.
(Giuseppe Mazzini)
Come dicono sia la promessa che il Motto Rover, per noi Servizio significa
aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio. (Carta di Compagnia,
Compagnia Karakorum)
Servire non è la stessa cosa che aiutare. Aiutare implica una disuguaglianza,
non prevede un rapporto alla pari. Quando si aiuta, si usa la propria forza a
beneficio di qualcuno che ne ha meno. Ponendoci nell’ottica dell’aiuto
possiamo inavvertitamente sottrarre all’altro più di quanto gli diamo,
indebolirne il senso di dignità e l’autostima. Quando aiuto, sono cosciente
della mia forza. Ma per servire dobbiamo mettere in gioco qualcosa di più
della nostra forza. Dobbiamo mettere in gioco la totalità di noi stessi,
attingere all’intera gamma delle nostre esperienze. Servono anche le
nostre ferite, i nostri limiti, perfino i nostri lati oscuri. La nostra
interezza serve l’interezza dell’altro e l’interezza della vita. Aiutare crea un
debito. L’altro sente di doverci qualcosa. Il servizio, al contrario, è reciproco.
Quando aiuto provo soddisfazione; quando servo provo gratitudine.
Servire è inoltre diverso dal provvedere. Quando cerco di provvedere a
qualcuno, vedo nell’altro qualcosa che non va. È un giudizio implicito, che
mi separa dall’altro e crea una distanza. Fondamentalmente, aiutare,
provvedere e servire sono modi differenti di vedere la vita. Quando aiutiamo,
la vita ci appare debole. Quando cerchiamo di provvedere, ci sembra che
abbia qualcosa che non va. Ma quando serviamo, la vita ci appare completa,
e siamo consapevoli di fare da canale a qualcosa di più grande di noi.
(Rachel Remen)
Più che mai ho adesso la sensazione che per mezzo dello spirito di
fratellanza degli scout, estesosi in tutto il mondo, potremo fare un primo
passo verso una pace internazionale riportando un concreto risultato. Tale
pace non può ottenersi con leggi, ma solo essere fondata su un reciproco
sentimento di fratellanza tra popoli. (Baden-Powell, fondatore dello
Scautismo)
Mentre vivete la vostra vita terrena, cercate di fare qualche cosa di buono
che possa rimanere dopo di voi. […] E ricordate che essere buoni è qualche
cosa, ma che fare il bene è molto di più.
Oggi, forse più che mai, la cura e la condivisione sono una necessità, non
un atto di carità.
Lo spirito di fratellanza.
Prenditi qualche minuto per riflettere su quali sono i valori che giorno per
giorno vivi e trasmetti al prossimo; e se poi vorrai condividerli con noi…ne
saremo felici.
cngeibergamo@gmail.com
CENTOPERCENTO
(Francesco Agliardi ed Elena Pesenti, 2014)
Cento compleanni e mille candeline,
una luce accesa per ogni vita che è passata
tra le pieghe di questa rivoluzione
che non fa rumore e tra le dita ha una canzone
INT 2.
RIT 1.
INT 2.
RIT 2. Cento, cento, cento… (1° voce)
e la strada s’apre ancora lunga (2° voce)
Cento, cento, cento… (1° voce)
e qui ogni giorno è un po’ una giungla (2° voce)
Cento, cento, cento… (1° voce)
ma è un abbraccio che è una meraviglia (2° voce)
Cento per cento, questa storia ci somiglia (Tutti)
INT 1.