I MOVIMENTI MIGRATORI
I fattori che favoriscono le migrazioni possono essere interni al Paese d'origine (fattori di
spinta) oppure esterni, presenti nei Paesi di destinazione (fattori di attrazione). In genere, i
fattori di spinta influenzano maggiormente i più poveri, indotti a fuggire dal proprio Paese da
condizioni di indigenza estrema, causate da guerre e carestie; spesso, i migranti si spostano
dal proprio Paese ad un altro confinante, in condizioni economiche non molto migliori. I
fattori di attrazione sono invece efficaci sui meno poveri che possono, per esempio,
sopportare la spesa di un lungo viaggio. Li muove la speranza di trovare un lavoro che
permetta di migliorare le proprie condizioni di vita, oppure di acquistare un piccolo capitale o
una professionalità.
Molto più generalmente le motivazioni che spingono una persona a lasciare il proprio Paese
sono la ricerca di un lavoro che possa migliorare le proprie condizioni di vita; il
proseguimento degli studi o l'istruzione; il turismo; il matrimonio o il ricongiungimento
familiare; fuga dal proprio Paese per motivazioni politiche, etniche, religiose o ambientali. In
quest'ultimo caso si parla di profughi, cioè persone che ricercano un rifugio per sopravvivere.
LE MIGRAZIONI
DALL'EUROPA
Un'emigrazione permanente su larga scala dall'Europa ebbe inizio solo nell'Ottocento, quando
la rivoluzione industriale e la conseguente diminuzione dei tassi di mortalità provocò nei
Paesi europei una notevole crescita demografica. Crisi economiche, carestie (come quella della
patata in Irlanda negli anni 1845-48), persecuzioni politiche determinarono diverse fasi acute
del fenomeno, corrispondenti a particolari momenti della storia europea.
Nonostante ciò, fino agli anni Quaranta l'Europa è stata quasi esclusivamente una terra di
emigrazione verso le Americhe e l'Australia.
LE MIGRAZIONI CONTEMPORANEE
Si trattò di un'ingente migrazione che vide diventare l'Europa mediterranea (Italia, Portogallo,
Grecia, Spagna, Turchia) l'area di partenza dei migranti e l'area di arrivo divenne l'Europa
centro-occidentale (Francia, Germania, Inghilterra, BENELUX, Svizzera).
Dal 1989 ha avuto inizio anche un consistente, ma non massiccio, flusso di lavoratori
provenienti dai Paesi dell'Europa orientale verso quelli dell'Europa occidentale, dovuto a
varie ragioni:
Tratto da http://www.istitutosup-gavirate.it/studenti/immigrazione/geografia.html