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Cap.

10
LA RICERCA BIBLIOGRAFICA E INFORMATIVA
di Carola Della Porta

Schedatura
10.1 Generalità
La ricerca bibliografica e informativa è un’ attività volta "ad accertare l'esistenza di
documenti. Attraverso la ricerca bibliografica è possibile:
• recuperare i riferimenti bibliografici di documenti;
• recuperare i documenti che forniscono informazioni;
• recuperare le informazioni stesse.

L'attività di ricerca bibliografica e informativa viene sia per i servizi interni sia per i servizi
al pubblico:

Servizi interni Servizi al pubblico


• Acquisizioni • Informazioni di base
• Revisione delle collezioni • Assistenza al catalogo
• Prestito interbibliotecario
• Reference
• Creazione di bibliografie
• Preparazione di guide alla lettura

È fondamentale durante il servizio di reference (vedi § 9.5), nel quale il bibliotecario svolge
la ricerca come intermediario, su sollecitazione di un utente che formula una precisa richiesta
informativa. Per la ricerca bibliografica e per il recupero dell'informazione il bibliotecario dispone
delle seguenti fonti, che verranno analizzate in maniera dettagliata nel corso del capitolo:
• cataloghi ed OPAC;
• opere di consultazione;
• bibliografie o repertori bibliografici;
• World Wide Web.

Dopo aver individuato la fonte il bibliotecario traduce il quesito nei termini da ricercare. A
tal fine è necessario appurare se lo strumento sia indicizzato e con quali sistemi di indicizzazione.
Infatti è necessario sapere se occorre utilizzare parole del testo, parole chiave (keyword) o termini di
linguaggio controllato.

Ricerca per parole nel testo


Questo tipo di ricerca è possibile in archivi elettronici a testo completo o nel Word Wide
Web. La ricerca si compie direttamente sul documento, utilizzando qualsiasi parola del linguaggio
naturale o simbolo alfanumerico che un motore di ricerca rintraccia nel testo. È necessario
utilizzare la lingua in cui il documento è scritto e prestare particolare attenzione a sinonimi,
omografi e parole troppo generiche. Si tratta di una ricerca che in genere produce un alto richiamo
e una bassa pertinenza.

Ricerca per termini derivati (vedi anche § 10.4.1)


Vengono utilizzati termini significativi di linguaggio naturale derivati dalle schede
bibliogra-fiche o dai documenti stessi, in maniera manuale o automatizzata (indicizzazione
derivata). I termini, definiti parole-chiavi (keyword), sono raccolti in indici che possono essere
scorsi (browsé) o ricercati con un motore di ricerca (search). Sono escluse dall'indice le
stopword, cioè gli articoli, le preposizione, le congiunzioni, i pronomi, gli avverbi, le voci verbali,
nonché le parole troppo comuni.

Ricerca per termini assegnati


È una ricerca molto efficace che impiega termini di linguaggio controllato, assegnati ai
documenti o alle schede bibliografiche da un indicizzatore, a seguito dell'analisi concettuale del
documento (indicizzazione assegnata): si tratta di voci o descrittori di soggetto (vedi § 6.3),
oppure di notazioni di classe (vedi § 7.4).

Qualora il bibliotecario non sia in grado di soddisfare l'utente, deve chiarire con lui la
ragione e deve rinviarlo a un'altra struttura (biblioteca più grande e/o specializzata, centro di
documentazione ecc.), indicandogli chiaramente il percorso da seguire.

10.2 I cataloghi di biblioteca


Tutte le biblioteche grandi e piccole dispongono di un catalogo. II materiale documentario si
cataloga in base alle sue caratteristiche formali e al suo contenuto, di conseguenza può essere
localizzato sia a partire dagli elementi identificativi (autore, titolo ecc), sia a partire dall'argomento in
esso trattato. Nel primo caso l'accesso al documento avviene tramite gli accessi formali, formulati
secondo le RIGA (vedi § 4.4), negli altri casi bisogna utilizzare i soggetti (vedi § 6.4), o le notazioni
di classe (vedi § 7.4).

10.2.1 I cataloghi cartacei


Tra i cataloghi cartacei sono annoverabili i cataloghi a volume. Questi cataloghi possono
raccogliere tutto il posseduto della biblioteca oppure contenere soltanto la descrizione di materiali
particolari o di documenti afferenti a un determinato fondo. Le notizie catalografiche, comprensive
di segnatura di collocazione e di inventario, presentano un numero di riferimento e sono ordinate
secondo l'intestazione principale. Gli indici consentono di consultare gli accessi secondari.
I cataloghi a volume erano molto diffusi in passato. Oggi risultano ancora utili per localizzare
opere antiche (è il caso dei cataloghi degli incunaboli, delle cinquecentine oppure dei manoscritti
posseduti da una certa biblioteca o raccolta) oppure per conoscere il posseduto di biblioteche che
non hanno un catalogo elettronico o non hanno ancora recuperato tutto il pregresso. Il limite
sostanziale di queste pubblicazioni, anche se periodiche, è la difficoltà di ottenere un'informazione
aggiornata.
Esempi di questi cataloghi sono:
• Catalogo dei periodici correnti delle biblioteche lombarde, Milano, Bibliografica, 1985-1991.
• Catalogo collettivo nazionale delle pubblicazioni periodiche, a cura del Consiglio nazionale
delle ricerche, Istituto di studi sulla ricerca e documentazione scientifica, Roma, Istituto di studi
sulla ricerca e documentazione scientifica, 1990.
• Le cinquecentine della biblioteca Trivulziana, catalogo a cura di Giulia Bologna, Milano,
Castello Sforzesco, 1965-1966.

I cataloghi a volume per uso interno alla biblioteca sono stati progressivamente sostituiti da
quelli a schede mobili, più facilmente aggiornagli. Entro schedar! a cassettini sono custodite le
schede cartacee ordinate alfabeticamente. Sulle schede è riportata la descrizione bibliografica, il
tracciato, la segnatura di collocazione e l'inventario (vedi anche § 4.2). Ogni scheda ha
un'intestazione, che permette di ordinarla all'interno dello schedario e che cambia a seconda del tipo
di accesso che consente. Le varie schede vengono poi inserite nei diversi schedar! (catalogo degli
autori/titoli, catalogo a soggetto, catalogo sistematico ecc.).

10.2.2 I cataloghi elettronici


I cataloghi su supporto elettronico stanno sostituendo in molte biblioteche i cataloghi
cartacei. Ogni record, suddiviso per campi, corrisponde alla scheda catalografica di un documento.
Ogni campo è costituito da un'area o da una sottoarea della descrizione ISBD: per esempio il "campo
titolo" corrisponde alla "sottoarea del titolo", il "campo pubblicazione" all'"area della pubblicazione"
ecc. (si vedano anche i capp. 4, 5, 6 e 7).
A differenza del catalogo cartaceo, attraverso i campi tutte le componenti del record
bibliografico possono diventare accessi al documento. Sarà possibile conoscere tutte le opere
pubblicate da una certa casa editrice in un determinato anno, oppure ricercare tutte le opere
appartenenti ad una collana editoriale, e così via.
Prima della diffusione di Internet sono stati prodotti cataloghi elettronici su cd-rom. Si
tratta di vere e proprie pubblicazioni che permettono di conoscere il posseduto di importanti
biblioteche. Per esempio, la British Library di Londra ha pubblicato il British Library generai
catalogue ofprinted books to i 995 in 5 CD-ROM, distribuito dalla Chadwyck nel 1997. Invece
l'Editrice bibliografica distribuisce con aggiornamento mensile il catalogo su cd-rom della Biblioteca
nazionale centrale di Firenze.

Dall'affermazione di Internet i cataloghi delle biblioteche possono essere raggiunti in linea.


Questi cataloghi sono definiti OPAC (Online Pubblic Access Catalog) e vengono aggiornati con
regolarità (talvolta anche in tempo reale) rispetto alle nuove accessioni della biblioteca. La
consultazione è disponibile gratuitamente, 24 ore su 24 ore, da qualsiasi computer collegato a
Internet.
Nella ricerca per campi la maschera si presenta con alcune caselle di testo che si possono
compilare: il sistema interroga soltanto i campi compilati, ignorando quelli lasciati in bianco.

Gli OPAC offrono la possibilità di utilizzare alcuni filtri (o limiti), che permettono di
restringere o focalizzare la ricerca. I filtri più comuni sono quelli per data, per tipologia di
documenti, per lingua ecc. Alcuni OPAC consentono di scegliere l'ordinamento da dare ai
documenti visualizzati: per esempio ordinare per autore, per titolo, per data crescente o per data
decrescente.
In molti OPAC è possibile scorrere il contenuto di singoli campi in ordine alfabetico
("Browse", "Ricerca per liste", "Ricerca per indici"). In genere è possibile visualizzare in questa
modalità le liste degli autori, dei titoli, dei soggetti, delle classi ecc. compiendo una ricerca simile a
quella che si può fare in un catalogo cartaceo.

10.2.3 La ricerca bibliografica attraverso gli OPAC


Sempre più biblioteche nel mondo offrono un OPAC accessibile tramite la rete Internet: di
conseguenza è teoricamente possibile consultare tutti i cataloghi mondiali restando in biblioteca o a casa
propria. Per evitare di navigare alla cieca e soprattutto per poter ottenere i documenti desiderati nel minore
tempo possibile è consigliabile seguire un metodo. È bene infatti muoversi dal centro verso la periferia,
identificando il centro con la biblioteca in cui si opera o che in genere si frequenta. Dopo aver consultato
il catalogo di questa biblioteca si può spostarsi sui cataloghi delle altre biblioteche della zona; in seguito si
passa ai cataloghi della propria regione e dopo ai cataloghi delle altre regioni italiane. Soltanto qualora sia
esaurito il panorama italiano, è consigliabile rivolgersi agli OPAC stranieri. Per evitare di dover consultare
un numero molto elevato di OPAC vengono in aiuto due tipi di strumenti: i cataloghi collettivi e i meta-
cataloghi.
I cataloghi collettivi sono delle vere e proprie basi dati che vengono incrementate attraverso la
catalogatone partecipata di tutte le biblioteche afferenti (vedi § 4.7). Il principale catalogo collettivo
italiano è l'Indice SBN, che dispone di un OPAC di facile consultazione (http://opac.sbn.it/ o
http://sbnonline.sbn.it). Un'altra importante risorsa bibliografica è ACNP (in origine Archivio Collettivo
Nazionale dei Periodici, ora Catalogo Italiano dei Periodici: http://www.cib.unibo.it/acnp/) a cura
dell'Istituto di Studi sulla Ricerca e Documentazione Scientifica del CNR, che comprende le notizie dei
periodici posseduti da numerose biblioteche italiane.
I meta-cataloghi non sono dei veri e propri cataloghi, bensì dei motori di ricerca che interrogano
simultaneamente alcuni OPAC. I principali meta-cataloghi italiani sono Azalai, catalogo delle biblioteche
lom-barde (http://azalai.cilea.it/lombardo/), e MAI, Meta-catalogo Azalai Italiano (ht-
tp://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm). Non sempre però è necessario ricorre ai cataloghi collettivi e ai
meta-cataloghi, talvolta basta rivolgersi a una biblioteca specializzata: per conoscere gli indirizzi web degli
OPAC l'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) mette a disposizione, sul proprio sito web, un
repertorio di OPAC italiani (ht-tp://www.aib.it/aib/opac/repertorio.htm). Questi sono suddivisi tra
cataloghi collettivi nazionali, cataloghi collettivi regionali e cataloghi di singole biblioteche.
Sempre sul sito dell'AIB è ospitato un repertorio dei principali OPAC mondiali
(ht-tp://www.aib.it/aib/lis/r.htm3). Tra gli OPAC europei si può ricordare il catalogo della British
Library (ht-tp://blpc.bl.uk/) che è funzionale anche al Document Supply Centerdella stessa biblioteca. Sempre
restando in Europa si può segnalare l'OPAC della Bibliotéque Nationale di Parigi, che dal 1999 è migrato
sul web (http://cataloque.bnf.fr/) e il meta-catalogo Karlsruher Virtueller Katalog
(http://www.ubka.uni-karl-sruhe.de/kvk.html) che permette di interrogare simultaneamente alcuni tra i
principali cataloghi tedeschi. Inoltre specializzato in studi europei è ECLAS (http://europa.eu.int/eclas/),
OPAC della biblioteca della Commissione europea a Bruxelles, che come catalogo di spoglio funge anche
da importante fonte bibliografica per gli studi sull'Unione europea.
Tra i cataloghi extraeuropei va ricordato l'OPAC della Library of Congress di Washington, la biblioteca più
grande del mondo (http://cataloq.loc.gov/).
10.3 Le opere di consultazione
Le opere di consultazione possono costituire un buon punto di partenza nella ricerca
bibliografica. Tradizionalmente per opere di consultazione si intendono quei repertori che danno una
rapida informazione e che vengono letti in maniera discontinua. Sono disponibili sui seguenti
supporti:
• a volumi monografici;
• a volumi periodici;
• a fogli mobili;
• su CD-Rom;
• in linea.

Si tratta in primo luogo delle Enciclopedie, dei Dizionari enciclopedici, dei Digesti, dei
repertori Who's Who ecc. Queste opere riportano in ordine alfabetico una serie di voci che contengono
spiegazioni e informazioni di base su uno specifico tema. In genere in calce alla voce o a fine
volume vengono riportati i principali riferimenti bibliografici sull'argomento. Qualora il repertorio
enciclopedico sia cartaceo o su CD-rom bisogna porre particolare attenzione alla data di
pubblicazione e verificare se non siano nel frattempo usciti aggiornamenti o supplementi.
Esistono numerosi tipo di repertori enciclopedici: in genere si distingue tra generali, che si
occupano dei più svariati argomenti, e disciplinari (o settoriali), che si occupano soltanto di
argomenti afferenti alla specifica materia.

10.4 I repertori bibliografici


Come è stato illustrato nei paragrafi precedenti il catalogo di una biblioteca consente
principalmente il reperimento fisico dei documenti, tuttavia ha come limite, per la ricerca
bibliografica, il fatto che riporta soltanto quanto posseduto dalla biblioteca. La possibilità di
consultare gli OPAC di altre biblioteche non supera questo limite, semplicemente allarga la rosa dei
documenti che è possibile reperire. Inoltre, per quanto riguarda le riviste, i cataloghi delle
biblioteche riportano soltanto la notizia del periodico secondo le regole ISBD(S) (vedi § 4.5), cioè la
descrizione di un contenitore di documenti, non i singoli articoli pubblicati nella rivista.
Per supplire ai limiti dei cataloghi il bibliotecario dispone dei repertori bibliografici. Si tratta di
insiemi di citazioni bibliografiche, raggruppate secondo specifici criteri, che segnalano l'avvenuta
pubblicazione di documenti di varia natura. Per compilare una bibliografia il curatore o l'editore spoglia
(cioè scheda, analizza e talvolta riassume) tutta la letteratura (libri, capitoli di libri, articoli di periodici,
letteratura grigia, atti di congressi ecc.) pubblicata in una determinata lingua, in uno specifico paese
oppure su un dato argomento o nell'ambito di un determinato settore disciplinare. Le schede
bibliografiche però non indicano dove ciascun documento sia fisicamente recuperabile. In una ricerca
bibliografica è necessario quindi impiegare in maniera strettamente correlata sia i repertori bibliografici
sia i cataloghi di biblioteche, cioè fonti bibliografiche e strumenti di localizzazione dei documenti.
Presso le grandi biblioteche pubbliche o universitarie si sta diffondendo la tecnologia denominata
"linking", che permette attraverso l'impiego di basi dati (bibliografie e cataloghi) e di archivi a testo
completo di passare, dalla citazione bibliografica alla scheda catalografica fino al testo del do-
cumento, in modo che l'operazione di ricerca e localizzazione vengano a trovarsi fuse insieme.
Durante una ricerca bibliografica è necessario individuare la bibliografia che maggiormente
risponde alla richiesta. A tale fine esistono numerosi ausili.
In primo luogo i cataloghi e gli OPAC delle biblioteche: infatti le bibliografie sono opere
a loro volta e come tali appaiono nel catalogo.

Altre fonti per reperire i repertori bibliografici sono:


• le bibliografie di bibliografie: per esempio il Bibliographic Index: a cumulative bibliography
of bibliographies, New York, Wilson, 1938-.;
• le guide alle bibliografie: per esempio Andrea Martinucci, Guida alla bibliografia
internazionale, Milano, Editrice bibliografica, 1994;
• le bibliografie nazionali: per esempio BNI: Bibliografia nazionale italiana su CD-rom,
Milano, Editrice bibliografica, 1995- ;
• i repertori di basi dati bibliografiche on-line o su cd-rom: per esempio: Cale directory of
databases, Detroit [etc], Gale Group, disponibile a stampa e on-line.

Sempre per reperire bibliografie sono particolarmente utili gli indici di periodici.

10.4.1 Le bibliografie cartacee


Le bibliografie cartacee sono delle pubblicazioni monografìche e periodiche. Le prime sono in
genere bibliografie retrospettive, che raccolgono le citazioni di opere edite nel passato e per le quali
non è particolarmente importante un tempestivo aggiornamento. Possono per esempio raccogliere
tutte le opere di un autore ormai defunto. Per citare soltanto alcuni esempi di bibliografie
monografiche recenti:
• L'opera di Gianfranco Contini: bibliografia degli scritti, a cura di Giancarlo Breschi,
Tavarnuzze (FI), Edizioni del Galluzzo, 2000.
• Bibliografia dei giornali sindacali di categoria del Milanese, 1944-1980, a cura di Ester Bielli
e Alberto De Cristofaro, Milano, [s. n.], 1999.
• Le api di carta: bibliografia della letteratura italiana sull'ape e sul miele, a cura di Marco
Accorti, Firenze, Olschki, 2000.

Le bibliografie periodiche, invece, sono pubblicazioni aperte, il cui contenuto può


aumentare nel tempo: esse vengono aggiornate con scadenza regolare. Per citare soltanto alcuni
esempì di bibliografie cartacee:
• International bibliography of politicai science, a cura dell'lnternational committee for social
science information and documentation, London, Tavistock.
• Public international law: a current bibliography of books and articles, Berlin, Springer
international.
• French XX bibliography: criticai and bibliographical references for thè study of French
literature since 1885, a cura del French institute, New York, French institute, 1969-.

In entrambi i casi i repertori risentono della loro struttura a volume. Le citazioni


bibliografiche possono essere ordinate secondo un unico criterio (accesso primario), che può
essere alfabetico, cronologico, classificato, contenutistico, per tipologia di documenti ecc.
Gli indici e le tavole sussidiarie consentono di ritrovare le notizie secondo altri criteri (accessi
secondari).
Tra i repertori bibliografici è bene comprendere anche i cataloghi editoriali. Infatti nonostante il
nome, essi sono in genere opere che segnalano la pubblicazione di un documento. Il criterio di
raggruppamento è che ogni documento sia stato pubblicato da uno specifico editore. La
consultazione di queste pubblicazioni è essenziale quando si vuole acquistare un'opera perché ne
segnalano tempestivamente la disponibilità in commercio e il prezzo, ma esse possono essere utili
anche ai fini della ricerca bibliografica. Accanto ai cataloghi dei singoli editori esistono i cataloghi
dei libri in commercio (Books in prìnf), strumenti di ausilio ai distributori editoriali, alle librerie e
alle biblioteche per facilitare le operazioni di reperimento, di acquisto e di catalogazione dei libri.

10.4.2 Le basi dati bibliografiche: modalità di ricerca


Insieme alle bibliografie cartacee per una ricerca bibliografica possono essere impiegate anche
basi dati bibliografiche, che attualmente sono disponibili sui seguenti supporti:
• cd-rom/dvd-rom;
• on-line ad accesso libero;
• on-line ad accesso riservato diretto;
• on-line ad accesso riservato tramite data banks.

Basi dati su cd-rom/dvd-rom


Sono delle vere e proprie pubblicazioni periodiche. Quando esce un nuovo cd-rom/dvd-rom,
il disco vecchio può essere sostituito completamente (disco a sostituzione) oppure essere affiancato
a quello nuovo. I cd-rom/dvd-rom sono interrogabili su un'unica postazione o su una rete locale.
Esistono anche programmi che permettono di interrogare in rete prodotti di case editrici diverse.

Basi dati on-line ad accesso libero


Sono archivi disponibili gratuitamente in rete e possono essere consultati senza alcuna
limitazione. In genere si tratta di archivi elettronici curati da enti, istituzioni pubbliche,
biblioteche e centri di documentazione il cui fine è la diffusione dell'informazione.

Basi dati on-line ad accesso riservato diretto


Molti editori di risorse elettroniche offrono i loro archivi on-line a pagamento. Rispetto alla
fornitura di cd-rom è garantito un aggiornamento costante e tempestivo. In genere l'utente abbo-
nato o abilitato può accedere alla maschera di interrogazione mediante l'inserimento di codice
identificativo (login) e di una password, oppure per mezzo del riconoscimento dell'indirizzo IP del
computer dal quale naviga.

Basi dati on-line ad accesso riservato tramite data bank


In alcuni casi gli editori e i curatori delle basi dati non si occupano della
commercializzazione dei loro prodotti. Essi danno in licenza lo sfruttamento dello loro opere ad
aziende commerciali che si occupano della distribuzione. La singola base dati viene scaricata su un
server e insieme ad altre forma un'unica banca dati (data bank), accedendo alla quale si possono
consultare le singole risorse.

10.4.3 Le basi dati bibliografiche: tipi principali


Tra le basi dati utili alla ricerca bibliografica troviamo gli indici, le basi dati di citazione (o
basi dati bibliografiche) e le basi dati a testo completo (o futi texf).
I primi sono in genere repertori di periodici: ogni articolo pubblicato nelle riviste spogliate
viene schedato e talvolta indicizzato, ma molto raramente viene incluso un riassunto (abstract). La
ricerca più proficua è quella per parole chiave del titolo o quella per descrittori di soggetto.
Le basi dati bibliografiche o di citazione sono in genere archivi elettronici che spogliano la
letteratura internazionale di specifici settori disciplinari (citazioni di articoli di riviste, monografie,
atti di convegni, letteratura grigia ecc.). La presenza in quasi tutte le schede di un riassunto (abstract)
permette di ottenere un risultato molto soddisfacente anche utilizzando la ricerca per parola chiave
Le basi dati a testo completo raccolgono archivi di testi o raccolte di dati numerici. Sono
strutturate in record, suddivisi in campi, che contengono oltre la descrizione bibliografica anche il
testo completo. Non sono da confondere con altre risorse elettroniche a testo completo, come gli e-
journal. Questi ultimi infatti sono raccolte di testi elettronici non strutturate dove si possono sol-
tanto cercare parole nel testo, senza la possibilità di filtrare o raffinare la ricerca. Un esempio di
banca dati tuli text sono le Banche Dati del Sole 24 Ore. contengono il tuli text degli articoli apparsi
sul «Sole 24 Ore» dal 1984 in avanti. Inoltre sono disponibili i tuli text di altre testate del gruppo,
nonché del quotidiano «La Stampa». Le maschere di ricerca sono molto amichevoli e i sistemi di
indicizzazione permettono di fare ricerche per specifici argomenti.

10.5 Internet nella ricerca bibliografica


La ricerca bibliografica è cambiata in maniera significativa dall'avvento di Internet e in
particolar modo del World Wide Web.

Web visibile (o di superficie)


Viene così definito l'insieme delle pagine web raggiungibili dai motori di ricerca. Si tratta princi-
palmente di documenti, testuali o multimediali, non strutturati (cioè non inseriti in basi dati), talvolta
occasionali, scritti in linguaggio HTML o derivati. Generalmente l'espressione "navigare in Internet" si
riferisce proprio alla consultazione del web visibile. Benché la sua crescita sia significativa e costante, è
stato calcolato che la sua dimensione sia 500 volte inferiore rispetto a quella del web profondo.

Web invisibile (o profondo)


Si tratta dell'insieme delle risorse elettroniche disponibili in rete che non può essere raggiunto dai
motori di ricerca, per il quale le pagine HTML costituiscono soltanto l'interfaccia di copertina. In genere si
tratta di cataloghi e basi dati (ad accesso libero o riservato) che sono "migrate" sul web, per sfruttare le
possibilità offerte delle interfacce grafiche e dall'ipertesto (vedi §§ 10.2.2 e 10.4.2), oppure raccolte di testi
ad accesso riservato (es. e-journal: vedi anche §§ 5.1 e 8.5).
Nel presente paragrafo verrà illustrato come trovare informazioni nel web visibile.

Per orientarsi in rete sono disponibili diversi strumenti che permettono di ricercare nel
web visibile solo informazioni e documenti su specifici temi. Tra i principali strumenti si
possono segnalare:
• Virtual reference desk (o VRD) generali o specializzati;
• Directory generali e specializzate;
• Motori di ricerca;
• Portali.

Si rinvia alla bibliografia specifica per una trattazione più approfondita di questi strumenti.

10.5.1 I virtual reference desk e le directories


I virtual reference desk (VRD) raccolgono, ordinano e riassumono fonti informative e
strumenti di ricerca. Esistono VRD generalisti, spesso frutto di un'attività collaborativa di più
soggetti, che raccolgono risorse generali e su temi di comune interesse, oppure specializzati, che si
dedicano a una specifica disciplina o argomento. Le risorse vengono raccolte da bibliotecari e
documentalisti. Si possono citare alcuni esempi di VRD generali:
• VRD per le biblioteche pubbliche:
http://www.cultura.reqione.toscana.it/bibl/ref/index.htm
• Eureka: http://biblioteche.provincia.vicenza.it/Eureka/Home.htm
• Segnaweb: http://www.seqnaweb.it/
• The Internet Public Library: http://www.ipl.org/
• Librarians' Index to thè Internet - lii.org: http://lii.org/

Accanto ai VRD si possono citare anche le directory, in cui vengono raccolti i siti ordinati
per categorie. Le più usate e conosciute sono le directory generaliste, che con dichiarati fini di lucro
impiegano personale specializzato che filtra e ordina i siti secondo categorie e argomenti. Tra gli
esempi più conosciuti si può citare:
• Yahoo!: http://www.yahoo.com/ con la consorziata italiana Yahoo Italia!
http://it.yahoo.com/
• Open Directory Project: http://dmoz.org/
• Looksmart: http://www.looksmart.com che offre anche un interessante servizio di
ricerca entro articoli di riviste disponibili on-line.

Più interessanti ai fini della ricerca bibliografica sono le directory per argomento, che
ordinano, indicizzano e spesso riassumono risorse su ambiti disciplinari specifici. Tra queste le
directory distribuite si possono citare:
• RDN - Resource Discovery Network: http://www.rdn.ac.uk/, di cui fanno parte
Humbul Humanities Hub (http://www.humbul.ac.uk/), SOSIG
(http://www.sosig.ac.uk/) ed altri;
• The WWW Virtual Library: http://www.vlib.org/

Sia i VRD sia le directory si consultano scegliendo la materia di interesse tra quelle proposte e
via via attraverso i link ipertestuali si aprono i livelli inferiori più specifici a cascata.

10.5.2 I motori di ricerca e i portali


I motori di ricerca sono strumenti molto conosciuti che raccolgono milioni di pagine web
conservate sui server mondiali. Non sempre riescono a garantire un aggiornamento tempestivo,
soprattutto per quanto riguarda i siti meno noti, e conservano in memoria anche pagine non più
esistenti. Tra i principali motori di ricerca si può citare:
• Google: http://www.qooqle.com
• AIITheWeb: http://www.alltheweb.com
• AltaVista: http://www.altavista.com

Per riuscire a sfruttare le caratteristiche dei vari motori di ricerca sono nati anche i meta-motori,
che permettono di interrogare contemporaneamente più motori: è in genere possibile selezionare i
motori desiderati ed evitare di visualizzare i siti ripetuti:
• Metacrawler: http://www.metacrawler.com/
• ProFusion: http://www.profusion.com
• Dogpile: http://www.doqpile.com/
• Mamma - The Mother of Ali Search Engines: http://www.mamma.com/

Per evitare di trovarsi davanti a liste lunghissime di siti e documenti poco pertinenti è necessario
studiare con cura i termini da impiegare. È comunque consigliabile utilizzare i motori di ricerca
soltanto dopo aver esaurito tutte le possibilità offerte dagli altri strumenti e per cercare informazioni
molto specifiche. Sono molto utili, per esempio, per trovare siti di cui si conosce o si suppone
l'esistenza, ma non si sa l'indirizzo.

I portali sono un altro strumento molto utilizzato dal grande pubblico, perché raccolgono
in un solo sito informazioni, directory di siti web, motori di ricerca e link vari per consentire un
primo orientamento per la navigazione in rete. Limitandoci al panorama italiano è possibile
segnalare:
• Virgilio: http://www.virqilio.it/
• KataWeb: http.//www.kataweb.it
• SuperEva: http://www.supereva.it

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