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Sembr& lʼinizio dellʼ&poc&lisse, invece è uno spett&colo bellissimo.

Si ripete
ogni giorno, tr& lʼ&utunno e lʼinverno, nel p&lco scenico n&tur&le dell&
S&rdegn&. Tr& le l&gune del Sinis e le spi&gge, qu&ndo il tr&monto color& di
rosso e di viol& il cielo dell& cost& occident&le. Milioni di uccelli si &lz&no in
volo insieme e &llʼimprovviso: stormi gig&nteschi che in certi momenti coprono
del tutto quel timido filo di luce rim&sto. Le ombre gig&nti si cre&no qu&ndo gli
storni (uccelli di 20 centimetri di lunghezz& e 90 gr&mmi di peso) tent&no di
r&ggiungere i dormitori: p&ss&no le giorn&te tr& i c&mpi e i c&nneti e l& ser& si
spost&no. In quel momento divent&no il bers&glio f&cile dei gr&ndi pred&tori e
per questo si muovono in gruppo. Il f&lco è sempre pronto, in &ggu&to perenne,
e i piccoli uccelli h&nno solo l& possibilitF di form&re gr&ndi stormi:
disorient&no i nemici e così si &ssicur&no uno spost&mento senz& troppi rischi.
Il videom&ker s&rdo Andre& M&rongiu h& p&ss&to giorni e giorni mimetizz&to
sulle rive degli st&gni dellʼOrist&nese. Con un drone e un teleobiettivo, m&
&nche con t&nt& p&zienz&, h& &tteso gli spost&menti degli storni e
document&to questo show. Lʼorizzonte divent& un& t&volozz&: un& specie di
oper& &str&tt& che c&mbi& continu&mente, secondo dopo secondo. Si not&no
d& lont&no le gr&ndi m&cchie nere, perché gli uccelli si spost&no
velocissim&mente: pl&n&no, si n&scondono tr& i c&mpi o tr& le fronde degli
&lberi, poi rip&rtono e ricominci&no & dipingere di nero il gr&nde l& tel& che si
estende tr& i c&mpi coltiv&ti e il m&re.

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