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a.

Repubblica

b. Politica

Capitolo 3

[“Mutamenti delle costituzione si hanno anche per un accrescimento, quello che rovina la
proporzione. Come, infatti, il corpo si compone di parti e bisogna che esso si accresca secondo gli
equilibri di queste perché la simmetria si conservi — in caso contrario si distrugge: qualora il piede
sia di quattro cubiti e il resto del corpo di due spanne, e talvolta potrebbe cambiarsi anche nella
forma di un altro animal, se si accrescesse senza proporzione non solo nel senso della quantità ma
anche della qualità] 1303a1-2 —così anche la città è formata da parti, una delle quali spesso
aumenta impercettibilmente (lanthanei) di misura, come accade per la massa dei poveri nelle
democrazie e nelle politeiai”.

1303a20-25 “I mutamenti avvengono inoltre per piccoli elementi (to para mikron). Con ‘piccoli’
voglio dire che spesso un cambiamento considerevole di procedura legali (tōn nomimōn) si realizza
inavvertitamente (lanthanei) quando si trascura ciò che pare di poca importanza, come ad
Ambracia: il censo era basso, ma infine si divenne magistrati con nulla, poiché il piccolo è vicino al
niente o non è affatto diverso”.

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Capitolo 4

1304a33-36: “In generale non si deve ignorare (mē lanthanein) il fatto che, quanti sono diventati
causa di potenza — che si tratti di privati cittadini, di cariche, di tribù, e in generale di una parte e di
una qualsivoglia massa — mettono in moro un conflitto (stasin kinousin)”.

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Capitolo 6

[“Spesso, infatti, all’inizio il censo è fissato in rapporto alle situazione del momento, in modo che
nell’oligarchia partecipino pochi e nella politeia i cittadini medi, ma allorché subentra uno stato di
prosperità come conseguenza della pace o di qualche altro evento fortunato, succede che le stesse
proprietà valgano un censo molte volte superiore, cosicché tutti partecipano a tutte le cariche;]
1306b14-16 talvolta il cambiamento si realizza per gradi, a poco a poco (kata mikron) e
impercettibilmente (lanthanei); talvolta invece più rapidamente (thātton)”.

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Capitolo 7

1307a40-1307b3: “Ma soprattutto le aristocrazie di trasformano impercettibilmente (lanthanousin),


dissolvendosi a poco a poco (kata mikron), che è quanto si è detto in precedenza in termini generali
relativamente a tutte le costituzioni, ossia che anche il piccolo è causa di mutamenti”.

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Capitolo 8 (dove inizia la sezione sulla sōtēria)

1307b30-37: “Nelle costituzioni, dunque, bisogna prestare attenzione come non mai a che non si
violi un nulla la legge, e soprattutto vigilare sui piccoli mutamenti (to mikron phylattein).
L’illegalità, infatti, si insinua impercettibilmente (lanthanei), come la piccola spesa, se ripetuta
spesso, distrugge il patrimonio. La spesa, infatti, passa inavvertita (lanthanei) perché non è fatta in
una sola volta [e la mente è indotta in errore da ciò, come induce in errore l’argomentazione
sofistica secondo la quale se ogni singola cosa è piccola, lo sono anche tutte insieme]”.

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Capitolo 8

1309a14-20: “Nelle democrazie bisogna risparmiare i ricchi, non solo non sottoponendo a
redistribuzione le loro proprietà, ma neanche i frutti delle stesse, cosa che in alcuni regimi si
verifica in modo furtivo (lanthanei)”.

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Capitolo 9

1309b18-21: “Oltre a tutte queste cose, è necessario non lasciar sfuggire (dei mē lanthanein) ciò
che attualmente sfugge (lanthanei) alle costituzioni deviate, cioè il giusto mezzo (to meson); infatti,
molte delle cose che sembrano democratiche rovinano le democrazia e molti di quelle che sembrano
oligarchiche le oligarchie”.

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Capitolo 10

13012a6-8: “Anche alcuni degli amici attaccano per disprezzo (dia kataphronēsin): per la fiduccia
accordata loro, infatti, provano disprezzo, convinti di non essere scoperti (hōs lēsontes)”.

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Capitolo 11

1313b5-9: “…giacché la conoscenza rende più grande la fiducia reciproca; fare in modo che i
residenti siano sempre ben visibili e passino il tempo vicino alle porte del palazzo; così, infatti,
avranno pochissime possibilità di nascondere che cosa fanno (lanthanoien ti prattousi) e, vivendo
continuamente in condizione di schiavitù, si abitueranno a essere mediocri”.

1313b11-18: “Cercare, inoltre, di non lasciare sfuggire (mē lanthanein) nulla di quanto ciascuno dei
sudditi si trova a dire o a fare, ma avere spie, come a Siracusa le cosiddette delatrici e gli origliatori
che Ierone mandava ovunque ci fosse un incontro o qualche raduno: per timore di tali individui,
infatti, si parla meno liberamente e, nel caso si parli liberamente, si sfugge meno all’attenzione
(lanthanousin hētton); mettere in discordia i cittadini fra loro e aizzare amici contro amici, il popolo
contro i notabili e i ricchi fra loro”.

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