Sei sulla pagina 1di 8
Mt. 5, 37: Ma it Vostro parlare Anno XI- n, 21 a % pi vien dal Ubi Veritas et lustitia, ibi Caritas ‘Ovindcinale Cation « ANTIMODERNISTA « Fondatore: Sac. Francesco Putt Dirottore: Sac. Emmanuel de Ts maligno. 15 Dicembre 1985 GOLLABORAZIONE APEATA A TUTTE UE - PENNE ~ PERO” NON VOIER SAPERE GH TWA DETTO "A PON MENTE A CIO CHE DEO’ tim UN DOCUMENTO DELLA CAPITOLAZIONE Da Der Fels, settembre 1985, of fam i etori in una nostra traduione il seguente articolo del prof. dr. Giorgio May. ordinario di diritto ecclesiastico nelf Universita di Magonza. LaConferenza episcopate tedesea ei Consiglio della chiebaevangelica in Ger mania hanno emanato una «Dichiarazion ne comune sul matrimonio fra persone di confessioni diverse, datata I gennaio 1985. Questa dichiarazione rappresenta, per ora, Tapice della confusione che in Germania imperversa in nome dell ecu ‘menismo, Chi vuole informarsi in propor sito, © quindi sapere dov'é arrivata. la Chiesa cattolica in Germania sotto la pressione dello sfacelo post-conciliare, 1d rendersene conto leggendo questo loglio. Per un cattolico, che prende sul serio la propria fede € ama la C questo foglio un testo del dolore e della 0 parte dal fatto che un matrimonio su tre nella Repubblica federale tedesca & un ma trimonio misto, To non riesco a vedere come i signori Vescovi possano rendere ragione di come si ® arrivati ad una tale situazione, della quale non so se si do- ‘mandino quanto siano colpevol. Non hanno forse essi allentato i freni uasi tutti i campi? Non hanno forse realizzato inmumerevoli_ pseudoriforme originate dal desiderio di comodita? Non hhanno forse favorito, con tutti i mezzi, Tecumenismo livellatore? Non hanno for se smesso di bollare Teresia del prote- stantesimo? Questa stessa dichiarazione comune, concordata coi capi religiosi protestanti, non > forse un grave indice di ambiguita dogmatica ed un ulteriore pas- nto dogmatico!. ‘omune non fa so verso Moffuseam 2) La dichiarazio nota nessun pu olica e nel protest pposti due si nme la verith e per conse uenza, mette sullo stesso piano la Chi ttoliea ela comunithprotes! i, si rende eolpevole di un’ omissione gravissima, che Confusione della eo eattolic. Non ci sono affatto Fauna» ef waltra» Chiesa (!), come afferma la dichiarazione ‘comune, mac soltanto una Chiesa, la cattolica ¢ ci sono, in rapporto ad essa, le Frazionic che possono quindi carattere zarsi tuttal pit, in modo. analogo alle chiese “e hanno i Vescovi valie ati, Ma questo caso non nel protestantesimo tedesco, {nella dichiarazione) non si per focalizzare la scaratteristion propria dell'una come dell altra Chiesa» (). Mentre siavrebbe il dovere di chiarire 2 tutti che la Chiesa istituita da Cristo tuna comunita religiosa fondata da Lutero stanno in reciproca contrapposizione. 3) La dichiaraaione comune. parla soltanto delle differenze nel campo della fede e della devozione, che sussistono tra cattolici ¢ protestanti, In nessun punto, peta, visi precisa che la Fede cattolica quella autentica, mentre la dottrina pro- testantica, in quanto devia da quella, ® falsa: e che al protestantesimo, per la sua apostasia dal molte ‘Chiesa eattoliea, mancano ratiche devozionali, che nella ttolica hanno il loro diritto di cittadinanza. Nel protestantesimo, per cit, non solo tutto & diverso, ma si arriva al punto che tale diversith ®, intrinseca- sent, erore dinanaia Dio, che ® a cerita eid non pud reggere. E” ovvio che ci sono aunt punti'en comurve fra la dottrina cattoliea ¢ le posizioni stantiche: infatti il protestantesimo ha conservato aleuni giusti prineipi del s passato eattolico. Ma per colpa degli errori con i quali nel protestantesimo la verith & stata mischiata, ess va bollato ‘nel suo insieme come un'eresia Il protestantesimo sostiene le sue posizioni anticattoliche con una ferrea *eoerenza ed aceusa la Chiesa cattolica di ‘esversi allontanata dal Vangelo, Sembra tuttavia, che isignori Vescovi non sisiano ‘ancora accorti che il protestan essenzialmente, Chiesa cattolica. 5 eso non sarebbe nato, 4) Inoltre i ae il protestantesimo, adeguatamente rilevati, Laccenno, che si trova nei cosiddettifogli di convergenza, ribuisce al superamento di que- sta frattura profondissima, perché essi sono, senza eccezione, dottrinalmente insufficienti. E° addirittura inaudita la tendenza a minimizzare Tabisso che se il sacrificio cattolico della Messa seappatoia della espressione: «malgrado aleune differenze nella concezione nella confezione dell Eucaristia». Dal sacerdo- te, validamente consacrato, il sacrificio viene offerto, in tutto il suo contenuto, come la rinnovazione incruenta del sax crificio della Croce a seopo di lode, di ringraziamento, era e di espir zione peri viventi iret defunti, All op- 2 si si_no no Anno XI n, 21 posto la cena prote-tantica & Ie comme- ‘morazione, da parte li un non consacra- ultimi giorni di Gest, Sullaltare compie una transustanzia~ verit®, peri protestant, & unque, chi elimina queste differen- ze lvora — delheratamenteo m9 com: sapevolmente o no — a vantaggio del Partido nemico, che vole opprictere verita, Pertanto % addirittura ridicolo asserire che i cattolici eredono, come i protestant, «che Gest Cristo ® realmente resente nella cena del Signore». Infa interpretazione di quésta espressione & sostanzialmente diversa: il che vale peri Iatrm, ma riguarda, in primo loge riformati. Viene allora il dubbio se i Vescovi tedeschi abbiano mai letto seritti religiosi dei protestanti. 5) La dichiarazione comome non fa aleun cenno sulla differenza radicale tra osizione protestantica. Quii tore la salt terrstrer stanney Fano i alfaltra, come il func e Facqua, iarazione comune elimina la di ico e quello protestantico. Lo spo- salizio cattolico & (nel sistema del mate monio eivile obbligatorio) la stipulazione dlel matrimonio, mentre lo sposalizio pro- testantico non? nessun stipulazione del matrimonio, ma la benedizione del ma- trimonio contratto presso Tufficio dello di questo documento trax 10 anche il fatto che, secondo Tor pinione protestantica, non e' aleun ma iio monogamics, indissolubile per ipia_mentre secondo le dottr jolica il matrin damente contratto & assolutamente indis- solubile, Chi sorvola su tutto cid si rende complice della confusione delle coscien- 6) La dichiarazione comune sottace snamente il fatto che, presso i prote- tant i const dcoensn ore iverge da quello eattolico. Per il prote- ante neeeunadisposzioneeeclststien € nessun sinodo possono imporre una norma vineolante in coscienza, cio® sotto pena di peceato. Al contrario, il eattolico & sottoposto al Magistero dottrinale © pastorale, insegnamenti egli ® te- nuto per prineipio a conformarsi, pena la perdita della salvezza. La dichiarazione comune, inoltre, non parla affatto dei vissimi contrasti nella dottrina morale la Chiesa cattolica ¢ il protestan- tesimo e preferisce sostenere una sforte convergensa». Eppure persino i bambini sano che per il protestantesimo non nessun precetto inteso come una legge valida senza eccezioni — per esempio, nelfambito della moralta sessuale — ¢ sanno che Carlo Barth ¢ il sinodo della chiesa evangelica in Germania hanno in qualche modo dichiarato che Taborto in determinati casi pud essere preseritto. Sembra, quindi, che i Vescovi tedeschi non sappiano che presso i cattolici ¢ presso i protestanti I wobbligo religioso» > sostanzialmente diverso, perehé i cattoli- ci e i protestanti hanno un concetto di Chiesa radicalmente diverso. Il prote- stante distingue tra la chiesa essenziale ¢ la chiesa empiric, Per la salvenza ® necessario soltanto appartenere alla chie~s sa essenziale. II protestante pud, quindi, appartenere anche alla Chiesa cattolica senza perdere la salvezza. Peril eattol ca, invece, la Chiesa essenziale, istituita da Cristo, e la Chiesa cattolica sidentifi- 7) Li jone comune oseura notevolmente la realta del matrimonio misto. F° certo, perd, che innumerevoli ‘matrin iniscono col precipitare imo. In nessun punto, 0 ichirarione comune trata dei successi, costantemente erescenti, del protestantesimo riguardo alla protestan- lizzazione dei matrimoni mist. Inu che finiseono col precipitare nel prote- stantesimo % molto pit alto dé dei protestanti che passano gattolica, IT numero dei bambini, nati da matrimoni mist, che vengono condotti Teresia de protestantesiaobingumen to costante, Infatti, mentre nel 1963 di 100 bambini nati da matrimoni misti 41 furono battezzati nel rito protestantica, ‘oggi il loro numero & salitoa52. Sennon- ‘questa dichiarazione comune, la nel protestantesimo viene messa cattolica, Ogni cattolico com pud che rimanerne colpito giacché, se- ido questa dichiarazione comune, un evento psicologico, ciot il radicarsi pitt forte, diuna part, enella sua Chiesa»() ® alforigine del fatto che Faltra parte passa alferrore, Inoltre, a causa di cit, si prospetta la possibilith di compiere que- sto passo «per convinziones: ossia di far motivare lapostasia dalla fede cattolica da un teologo protestante. E’ necessario, lire al signor Vescovi che una one», la quale spinge al pass sho dalla Chiesa eatin a protest tein ‘non pu evere che grronen jore delitto di cui un co potsa macchiaral Ma i Voocort ici tacciono su questa verith. Con Tinvito rivolto ai eattolicia frequentare il culto protestantica, tale apostasia dalla Chiesa cattolica e tale al prote stantesimo vengono incoraggiati quasi Galicia ee Allo stesso modo, la dichiarazione comune si pronuncia come se per un cattolicy ci fosse una legittima possibi- lim 'indurre alferesia i figli nati da ‘matrimonio misto. Ma siffatta possibilita non eR: ileattolico & obbligato, sempre ¢ in ogni modo, a far educare i propn fig nella vera Fede. I Vescovi, che hanno firmato questo documento, si rendono complici della rovina spirituale di coloro, che prciptan nlf rei pingono ad i loro figh. Nel giorno del giudizio i 4 dovranno rendere conto di tutto 8) La «responsability della Chiesa tolica dinanzi ai matrimoni misti con- te nel prevenire il pitt possibile tnatrimont nel proveedere allo spoeali cattolico, se in un matrimonio misto, ormai contratto, sono assicurate la con servazione della fede cattolica da parte del eoniuge cattolico e Feducazione cat- tolica dei figls nel mantenere, per il coniuge cattolico, la fede ¢ le pratiche religiose; nel curare Teducazione cattoli- ca dei figlie nel procurare, per il coniuge toon eattolca, if rmpatro nella Chioes cattolica Tutto eid os | cura cattolica delle anime nel ambito dei ma- trimoni mist : Resta da domandarsi se il card. Ho fuer, che, in qualita di Presidente della ‘Conferenza episcopale tedesca, ha sotto- serito un tale documenta, « i Vescor chegli ha rappresentato siano ancora cattolici Ci sarebbe anche da doman- dare quando Roma interverrd, com’? suo dovere, contro iniziative ecumeniche rea- lizzate a danno della Fede e con danno delle anime. Purtroppo, perd, il cattivo esempio in materia viene proprio dall’ alto, Abbagliata dal miraggio dell unita, conseguita non importa come e a quale presto, lagerarchiacattoliewagisee tome se aresse il mandato non di pascere il ce di Cristo, ma di disperderlo nei paseo dellerrore Ala lee dela Fede, znon si comprende a chi giovi un siffatto ecumenismo: non ai “fratelli separati”, perché li incoraggia a radicarsi nell’er Tore, non i attliiperché i allontana dalla veriti. Serve solo ad unificare ca tolici protestanti nella “comune rove na” (cfr. Humani Generis) di una “liber ti di coscienza” mai insegnata da Cristo, La natura stessa della religione esige che tutto sia trasmesso ai figli con la medesima fede, con la qua- le & stato ricevuto dai pa- ‘dri, e che inoltre non & leéito a noi menare la reli- gione dove ci pare, ma sia- mo noi piuttosto che dob- biamo seguirla dove essa ci guida. San Vincenzo di Lerino Anno XI a, 21 Due straordinarie ambi si si_no no RE su «L’OSSERVAT: Premessa Tante volte, ormai, siamo stati dolor rosamente costrettiaeriticare L"Osserva tore Romano per colpa delle troppe tesi neomodernistiche di troppi autor’ So posteconck dlovere di pruclamare il nostro bias — addiritura eostemato — a due straordi- ‘ci, perfettamente conform ai uovis, che abbiamo trovati sul n questione. Ci riferiamo all ar- ticolo — breve, ma intriso di doppiezza neomodernistica— pubblicatoil28 mar zo di questanno, sulla p. 5 di siffatto quotidian, ¢ firmato R.A II primo equivoco post-con Nel parlare della siflessione et mee ‘ontemporaneo, esi come clout. teologa poet che tale riflessiones parere di un to, esige sla riaffermazione della iberta su a alla Verita, [ef il superamento della contrapposizione tra- tcendonse-inmanenzis."(cttliveatra nostra, Saranno traseitt tat altri test). R.A. tronea il diseorso sul tema, limitandosi ad aggiungere che, se- condo quelf autore ¢ quel prelate, si p in tal modo, superare la seultura laica» Ben gevano precisasse nel modo pi fe {o del eauperamento dela contrupposizione trascendense-immuee nenzar. G altro R.A. non ha volute is oposite, mentre a noi importa sommamente la pr testimonianza_cristiana,_voglia 1 Himpida confutazione fasto equivoco, Dato, per ipotesi. che con un’espres ‘cos ambiguas intendaasserire che, conttario, verith ¢ nesta esi= vera, Ma in questo caso, si sfonda una porta aperta perché il Ci Da pari suo, poi, S. Tommaso di este verita fondamental: poiché esse, ovvero Tatto di es perfezione damente radieata negli imaterialis © poiché Dia, che uo wssenza, # la Causa dell esse part e-dunque ereaturale, di tutti gli enti, ne ‘consegue che Dio? intrinsecamente pre- fente nciaecuno dieui(c. 3. TK L 8, a I), Perta | Dio trascende tutti ali enti per eccellensa delle Sua natura # nondimeno, in tutte le cose in qualita di Colui che causa il loro atto di essere ufo (ivi Lg. 8. a Le ad Is fen] EP proprio dellonnipotenza di Dio Tagire immediatamente in tutti gli enti. Percio nessun ente ® distante da Lui, come se in sé-non avesse Dio» (ivi 1, q. 8a 2. ad 3). ef-]Come Fanima ® tutta in qualsiasi parte del corpo, cos Dio ® tuto in tutti singoligli enti (ivi. 1. q,8. a2. ad 3). Di quindl. * dappertatto sper essensa, per presenza e per potenza (ivi L 4.8. 3: Ch ivi Lg. & a). Anche nella questione sulf operare di Dio in ogni ente che opera. S. ‘Tomma dice magistralmentes «| Poiehé la for ma dela cova ¥ intima ala cova, tty pitt quanto piis ® considerata come ore Binatie¢ wtiorsaly o-Dia ston pre priamente la Causa, in tutte le cose, dell ato di esere sess, ci’ di quella perfezione che, tra tutte, & la pitt intima Cra cer nnoanaetud hal oe ope intimamente in tutti gli enti» (ivi 1.4 105. a. 5. CE Super Evang. 8. foannis Lectura, ¢. Vleet 5.n. 133, Ved. Cai, p 28 a) Vorremmo poter continuare nelle ei tazioni tomistiche al rigwardo, Ma dor vendo ceuparei di non pochi altri ar in merito semplice dit Catechismo dog Dio ® in cielo, in terra e in ogni luogo: Egli @ U''Immenso”» (Catechismo della Doutrina Cristiana pubblicato per onine del Sommo Pontefice S. Pio X. n. 7, Cooperativa Editoriale Cattolica, Napoli 1984, p. 18, nnonché a questi chiaros funa che fanno pensare alla pred De labore soli, nase il fndatotimore che quel esuperamento della contrappo- debba interpretare nel senso della prete= sa. poggio in i anperare a contrapposizione fra la trascendenza erie stiana ell principio dell mm derma, Se la si sospeitiamo, secondo il principio rifles Si'Ex commuter contingent dens fit praesumy allora oltre Tequivoco ‘oggettivamente, diuna bestemmia ancora pitt scandalosa di-quella del volgo. I motivi sono chisrissi Mentre la trascendenza cristiana fone ost-conciliari OMANO » respinge, cale, persinwy la trascendenza ai Dio. Reco perché Fimmanentismo ® Fumanesimo totalitar tii valor. Opie soltanto questo il sinifieato oggettive del cogito carte= iano, sia sul piano teoretico sia su quello religtrmorale Non a eano lo Hegel inneggia a siffatto cogito, in cui ravvisa io della nuova epoca del filosofare ‘enteo la quale il pensiero umsane, identi ccandosi con essere, si vanta della pror pria autorsufficiensa divina (of G. G. F. HEGEL. Lezioni sulla storia della filoso- fait, Firenze 1964, vol V2, pp te bo stesso dicono, modi diversi, lo Heidegger il Sartre 2M. HEIDEGGER. Nietzsche. Pful- cen 1961. vol Tk pp. 90-173: UD. Leepoca dellimmagine del mondo, in Sentieri interrotti, wr, it, Firenze 1973, pp. 94-98: J. -P. SARTRE, La liberté cartésienne.nella coll. Les classiques de ta liberia. a cura, di P, Growth ( ‘e—Paris 1946, pp. 9 Per cola delVimmanentisnia, quire dk, il giudeo-gnosticcrpanteista Baruch (tatCaltro che Benedetto) Spinoza — il quale. tramite ils ha atigor zzatorileogito, che # anche lo sviluppo specuilativo del aliberoesame>_ prote= co — afferma che Dio, oltreché pensanten. & addiituira «cosa stesa» (ef. B. SPINOZA, Ethic, P. Ih 1 pits che quel sproterv gos (come dite i! Mane oni) nega radie 4 delf vom singoto (cL Evhica, P. H prop AXXY, scolioe tr Per colpa delfimmanentisina, quite itera spinorian Hegek. propre nfonde, senza il tuondo (el HEGEL. Lesion: sla floso- fia delta religione, tx it, Bologna 1975: vol L pp. 193s, 235) blasfemaichiarata sata al Sacramento dell Es ntalita liberalesea, » Cree, & arri= c satana con Dio (ef. B. siamo chi sat a identi 4 CROCE, Logica come scienza del concet- to puro, Roma- Bari 1981, Illed., pp. 59 3): E' lo stesso che seh io eran (of CROCE. Logica p 293), lo stesso ciarlatano che, eo cinismo perfettamente immanentistica, nega la liberta morale del uomo singolo (fr, CROCE, Etica¢ politica» Roma ari 1981, Tl ed, pp. 102-11 stesso ciarlatano che, persino articolo «cristanoide non si vergog confondere Dio con Tumanita e di sprezzare con ti i dogmi cate toliei (ef CROCE, Perché non possiamo non dirci “cristiani”, in “La Critica”. vol. 60, Napoli 1942, pp. 289-297). Per colpa delftinmanentisn, qui di, il cartesiano, nonché hegel-husserk heideggeriano, Sartre. a cui si deve dare atto della pit lucida eoerenza nell errore pit grave, nega il vero Dio e, subito dopo, degrada Fuomo a «una passione inutiles (cE SARTRE: Ler et le néant [1983], Paris 1966, pp. 706 ss). Contro molti di questi sofismi, vi PETRUZZELLIS, Lidealismo e la sto- ria, Breseia 1957, Ill ed. ID., Problemie aporie del pensiero contemporaneo, Nar poli 1970, IL ed; ID, La crisi dello « scientismo, Milano 1983 affatto coneluso la sua lotta continua, Si pensi al terrorismo e all aborto legalizza- tw in Halia da sinarchi pseudorcestiani ¢ Filormarnisti (ef. sisi no no. 61978, pp. 5 5 itd 5, 1980, pp. 13). Ecco delineata, per sommi capi Pin- comparable radicalita con cui Fimma- nentismo, cioe Fumanesimo totalitario, nega Dio =perché Lo odia« e finisce c1 ‘annientare Cuomo stesso (ef. UL. LA’ TANZL, Occidente in pericolo, Bologna 195: Ebbene: rispetto atale errore, che ® il nichilismo pit. terificante, i evist dovrebbero far cadere la «contrapposi= siones? la espressione ambigua dovesse essere interpretata in questo senso, come per i suddetti motivi, sospet- tiamo’ sempre pit, allora i colpevoli di essa avrebbero realizzato il superamen- to» persino della bestemmia in quanty sarebbero precipitati, more neomoderni= stico, nella quintessenza del satanismo. La prova pitt convincente della fore datezza della nostra dolorosa c offerta da San Pio X il quale condanna, ripetutamente e definitivamente, nesimo immanentistico, da cui song ia mrdrnstca dened gg la sua Enc. Pascendi dominici gregis, in AAS, vol 40, 1907, pp. 593-650 (tr it in ai si no no, I bis, 1977, pp. 1-7; Encieli- che proibite, Roma 1972, pp. 29-70. Per si si nono la tr. it, del fondamentale Decreto La- ‘mentabili, anch'esso del 1907. v. sis no ‘no, m. cit, p. 8; Encicliche proibite, cit, pp. 71-76). Sullintrinseca perversita del moder niismo di ieri e di ogg. of: A. ROME Anticristo, in «Enciclopedia Cattolica», vol L 1948, coll 1433-1441; ID., L’En= celica “Divino afflante Spiritu” ¢ le “opiniones novae”, ivinitase, 3. 1960, pp. 387-456: ID. Il presente e il futuro nella Rivelazione Biblica, Roma - arigi -Tournai - New York 1964, pp. V- NXNV, 271-283: P. C. LANDUCCL Miti erealia, Roma 1968; HILARIUS, Errori @ deviazioni postconciliari, Brescia 1969; AA. VV. Oriodossa ortoprass a cura di L. Villa, ivi 1975; F. SPADA- FORA, Fatima e la peste del socialismo. Roma 1978. IIT ed, pp. 3-91, 94-98. E indispensabile, poi ricordare che i pit recenti e nocivi sviluppi della deviae zione immanentistica — storicismo, relax tivismo dogmatico © morale. pragma: timo simi, sono condannall daPIO XI nell Ene. Humani generis, in AAS, vol 42, 1950, pp. 561-578 (tr it, Roma 1964, IIL ed, seritta contro saleune false opinioni che minacciano di sovvertire i Jfondamenti della dottrina cattolica». Sul Valore di questo antorevolissimo dveu a. ef, ROMEO, L’Enciclica “Divino afflante Spiritu’... cit, pp. 419-442, 454 a8, Ma per i neomoderisti, «aperti> ne- atori della realta teologica del peecato, Bio Nit eo iTepuceaio supremer quello di cintegralismo pontifician (e fer= miamoci qui). L'amgro sarcasmo ci & suggerito dal detto secondo eui sil ridicom lo disonora piit del disonores (cf. F. DE LA ROCHEFOUCAULD, Massime, «Rie Aessioni: moralin, n. 326, te. it, Milano 1980, Hed. p. 195) Intorno alla grandezza di quel Ponte- fie, v. Le VILLA, Pio XI Papa calun- niato e seomodo, Breseia 1978, II secondo equivoco post-conciliare Continuando ad incensare il pensiero del suddetto autore cristiano contem- woraneo, R.A. dice che quel «pensiero wo] individua nella “Religio”, nell'att- tudine religiosa dell'uomo, il “eulmine dela rogioneraersa's Questo ® il second ri E' fuori dubbio che eit, che il Kier kergaard chiama Esercisio del Cristiane simo (of. S. KIERKERGAAD, Opere, tr. it, Firenze 1972, pp. 693-822), elev stra ragione. Basterelr o di San Tommaso che, ignante equir = le pert favore delf univocismo ontologico ediun Anno XI n. 21 volontarismo unilaterale (contro cui con qualche rispettosa riserva, il del Sac. P. DE TOTH, Ervori e pericoli dello scotismo, Firenze 1932). Acuta- percity un_pensatore cattolico settotines hela Grazia erestaura Ta natura|.-] [e lafa potente oltrele force e Inet rine” (ACE RABINO, La civilta ¢ lo spirito, in AA. VY. Bresie del secolo Assisi 1954, IIL edd, p. 348. Cf, AA. WV. i cura di A. Piolanti, Roma 1959), Ma appunto perché il Cristianesimo delfunica Chiesa di sempre ha il potere Ai tendere Tuono spirehe woo in juanto lo fa (EET 27h cle anche ve ol aves tutta Ta nulla senza la earita (ef ivi 13, 1-13); € che la earita di Gesti Cristo «supera ogni conoscenza» (Ef. 3. 19) Diviene, pertanto, necessario riba dire che la'pit originaria e nobile delle nostre facolta non & affatto la ragione, Anno XI n, 21 malgrado il suo valoreindiscutibile, bens ironies ye © cect condizionata dalfintelligenza e dalla ra- jome, ma non pud mai essere determi fata da cate, pena fannientamento dell liberta vera Da cid si ricava che, nel modo qualitativamente subordinato alla volonta libera, la sensibilta, Fintelligenr za. le ragione agiscono in’ «collabora sione e gerarchia» (of. G. VATTUONE, I falso scientifico materialista, Bres pensatore antieris sta Schopenhauer, mets in risalto «che Tazione virtuosa ¢ azione ragionevole son due cose essere zialmente differenti: che la ragione si sen tanto fon a melita bs na ‘quanto con la bonta pits esemplare |)» (A. SCHOPENHAUBR. II mondo come tolonti: e rappresentazione. 1, pat. 16. tr it, Milano 1969, p. 125). Questa tes, pera % ineccepibile non gia nel suo Urientaments, che rieade nelfaberrasior ne deterministica (ov, LIL, par. 23, tr cit, pp.151 s), ma solo in virtl,e alFine terno, del tomismo fondamentale, da pariano che «'uomo si congiu Dio mediante ta volontas(S The Fl, 81, a. 6), Infath een] In forza delle tolonta ci gioviamo di tutto cid che ® in noi Percid 6 eto buono non Cuomo che hha una buona intelligenza, ma quello che hha la buona volontit ivi I, qs a 4, ad 3) Quindi ola volonta muove le are facolta verso il suo fine |). Pertanto la ‘ign che nell ska ern ‘atti delle alte facolta alla riverenza verso Dio. Ma tra le altre facolti dell'anima, intelleto ta pit noble e la pit vicina alla volontis (iti, Hel q, 83. 4.3, a. 1 C6: Sc Gent, LL, @ 72: wi L LV. 0. 91; De Malo, 4 6. & un), Gi hasterebhe. Ma sul prima litativo della volonta libera sopra f ligenza e la ragione, San Tommaso ade duce un argomento che consideriamo apodittico, Infatti eg, nel trattare le viet teologali, qualifica fa carita, secondo Fine segnamento di San Paolo, eome la sfor man i gasdonenion be aude sfines ela smadres dit ll q, c ubito dopo, exlidichiara che la carita® nella volonta come nel suo soggettow (vi, Tell 9.24 a 1, «Sed contra) Della stessa portata teologicerspecte esto, in cui Aquinate puntuae la carit ha per soggetto la volonta ea In III Sent, «contra, ed. Moos, vol IIT, p. 880). «la perfezione della volonta» (S. Th. le Mi, 4 172, a 2. ad I). ein definitive: ¢..] la carita % come nel suo soggetto, soltanto in una facolta, ovvero nella votontis che, ‘mediante il suo dominio imperiale, muo- 2 eae fois conforme acids siamo obbligati ad amare Dio con tutta sisi nono anima ||» (De Caritate, a. 5, ad 6. Cf. ivi a 3, ad 12). Coa San Tommaso ci conduce aun ragionamento che, in fonda, semplice, ma ha importanza risolutiva in ordine a una delle prime veritteoler filosofico-morali sulla dignith dell ome: in quanto la cariti * la massima tirti teologale, la volonta, essendo Puni- co soggetto di questa virti, ® la pit mere a pees ek il mirabile asserto dell A ‘anto pit qualeuno ha la carita, tanto pitt ha liberta[.J» (In IIT Sent, 29, a 8, quaestiune.3,n.106, «Sed conteas, ed. cit, vol TH, p. 945). Era, pereid, un degno discepolo di San Tommaso quel teologo e maestro di spiritualita eristiana. che serisse: ¢..]O- grist converge tersola cari esendo carta la regina che impera a tutte le alee vr come la olonta la regina di tutte le facolta» (A. TANQUEREY, Le grandi verita cristiane che generano nell’ ‘anima la piet rit, Roma 952, IVed p. 105). Il primato qualitative della volonta libera ¢ difeso anche da uno dei capulae vori medieval di spivitualita (et, L’imitax zione di Cristo, tr it. Roma-Alba 1980, Hed. passim) e da Dante (ef: Par:,c. 5, wv. 19°24; De Monarckia, LL e. 12). F? su questa linea, altrest, il Kierke- ssiard — pensatore sostanaialmente ere stiano, al di fi dei suoi limiti — che dice: Un uomo dintelligensa [cio di sola inteligenza now port mat diventare cristiano: al massimo potra, attraverso Timmaginazione, balocearsi coi problemi cristiant. [..] [diventare cristiano, dune que, non dipende affato da wn mut ‘mento nella sfera dellintelligenza, ma in quella della volonti. Se non che questo ‘cambiamento @ la pit penosa di tutte le ‘operazioni |... E poiché quest operazion ne ® tanto orrenda, nella cristianita da molto tempo ildiventarecristiani|..J lo si Feambiatoinunatnasfermecione den telligenza» (KIERKEGAARD, Diario, 1854-1835, NL Ted. A436 = 4480, te it, Breseia 1983, I] ed., vol. 12. pp. 78 9. Conseguentemente: «Colui che ha un‘idea forse inesatta di Dio, ma fa cid che questa idea inesatta esige con abne- gazione da lui, egli ha pitt spirito di un ingegno dotto e speculativo, che avri forse una conoscenca pit esatta di Dio, ‘ma essa non esercita alcun potere sulla sua vitay (KIERKEGAARD, — Diario, 1850-1851. X. I ed, A736 = 3314, tr ° 18, p. 176. 0 e di altri Padri della Cl sa Anzi, alcuni Santi, tra cui San Gior vanni Vianney — il Curato Are — avevano un'intelligenza mediocre. Ma raggiunsero la vetta. spirituale perc con Fesercizio della loro buona volonta, 5 attuarono la piena corispondenza alla Grazia di Dion * Con sapienza _cristiana, percid, il grande Giuliotti serive:e|..] Non applan- do l'ingegno quando picchia nel vuoto ed iu nefasto dellimbecilita |...» (D. GIULIOTTI, L'ora di Barabba, «cura di L. Castiglione, Roma 1982, VI ed, p. 64), ¢ bola il Voltaire come un xillustre malfattore» (ivi, p. 86. CE. ivi, pp.325 328 «). Inoltre a questo figura, riceo di ia nel vuoto» e che ad avvelenare tante anime, il Giuliotti contrappone Timmensa supe- riorita spirituale di «San Benedetto Labre (il glorioso miserabile che rovistava |...| fra Vimmondezze) [..]> (ivi, p. 86) Altro che il neomodernistico ¢ trion- falistico sculmine della ragionevoleszas! Da sifatta anfibolia razionalistica 0 smostica — confutata financo dal primo ‘lei succitati testi schopenhaueriani nto, fra Taltro, ill recente slogan — ‘stoltor nel senso biblico — secondo cui sidovrebl e srendere cultura la fede» fino altura (sic € snza trascrivendo). Ma questa perfida sacar da ributare come: un errore gravissimo e turpissimo» (of. . Th.. HH, ‘ 154, 4 12) viene poleerizatadallo stesso Kierkegaard, quando egli osserva che strasformare il Cristianesimo in sciensza il pit grande errore possibile, ¢ s¢ dovesse completamente rascive (oh, che festa farebbe “il tempo”), anche i Caine als cutie arte ‘mente abolito» (Diario, 1850. X, Hed. 4 439 = 2802, tr. cit, Brescia 1981, IIT ek, vol 7, pp. 90.) Contr; Eat fora di rsioaissn pseudorreligioso, v.LATTANZL IL Pri- mato Romano, Brescia 1961 (dov't div mostrato, coi pit solidi argomenti teolo- ici, che questo Primato ® ade iure divi- nos): A. BARIVAULT, Aforismi di_un credente, tr. it, Roma 1968, J. MADI- RAN, Leresia del XX seecolo, tit. ivi 1972; SPADAFORA, Leone XIII e gli studi biblici, Rovigo 1976 (dove, nelle pp. 215-245, si trovano argomenti for damentali sul Primato di Pietro); ID., La Resurrezione di Gesis ivi 1978; ID. La Chiesa di Cristo e la formazione degli Apostoli, Roma 1982; 1D., Tre Fontane ivi 1984, spec. pp. 129-161 Si pud aggiungere che anche lo Hei a la dannosita del nel campo teoretico stesso (cl HEIDEGGER, La sentensa di Niets- sche: “Dio ® orto”. in Sentieriinterrott, tr. cit, p. 246) Dai teat qui cai oi pu pertanta en capire questa angosciante realtd or diema! i scoinvaltiv nella dipendensa dalla ultra-gnostica sinarchia giudaico- massonicormarxistica, di cui il neomo- dernisma, anche politico, ® pars magna, tona, tm il pecorame delfumanesimo totalitario, i eagnotti pit feudalizzati (cf 6 si si_ no no Anno XI n. 21 LAROCHEFOUCAULD. op. cit, loc cit; ivi, «Riflessioni varies, XI, tr. cit, Bp 357 sus TRILUSSA, La masrola in tutte le poesie, a cura di era, Milano 1979, XVII ed., p. 795). Conelusione Ammessa la congettura — inaceet- labile, @ parer nostro — che le due espressioni da noi contestate abbiano the un senso conforme alla Fede di I tanto del neomodernismo: pareggiabile errore piezza, non potrebb che, non per wale va, comunque, @ vantaggio sol t a oe delim ie, senza la dop- si alimenta di tanti slogan molto simili a quelle due expres: Sich cauperstriciseeclsivanente delle stuzia di Ulisee. E° questo uno dei motivi rer cui & tuttora valido il saggio di D. von HILDEBRAND. Il cavallo di Troia nella Gitta di Dio, te. it, Roma 1969. Vorremmo, nondimeno, poter spe re(?) che la aequivocatio qui ineriminata prelate, pit che a quello autore erst A questo punto potremmo terminare il nosteo discorso, costituito dalla fedelta alfinfalibile Magistero della Chiesa Cate toliea, Gi sia perm rilievor ile verso quell autore esaltato (come sfiloser fo, teologo, poetar) dipende da un servile lia sso, tuttavia, un ultimo, somaggio vassallesco». SEMPER INFIDELES ‘card, Ratzinger Mons. Gaillot, Vescove di Evreux, ha dichiarato: «Ho trovato que sto libro triste» (Le Monde 20/6,"85). Evidentemente Mons. Gaillot allegra Tattuale babilonia nella Chiesa Infattidichiara: «Non vedo la decadensa nella Chiesa di cu domando anzi se ce stata un'epoca nella Storia della Chiesa nella quale si vissuto il Vangelo come ogg». E° vers: non e'® peggior sordo ‘wuol sentire né peggior eieco di ehi non ‘uol vedere, © Mons. Orchampt, Ve: (cfr. no no, a Xn reeentemente parlare tervista concessa a Radior Oxygene, radio libera di Angers. Alla domanda: «Pensa che ci sono comunisti in cielo?s, Mons. Orchampt ha epost: RePerché no? L'essenziale invisibt le ai nostri acchi ed io sono pieno di speranza per tutti gli uomini, qualunque Nano le loro opsions. Ma, xe excovo Angers spera «contro ogni speranzan non perché abbia la fede di Abramo. Ai ccontraria, E° perché su certi novissimi ¢ precisamente sui pit sgradevoli, egli hai si buon aubbe «lo m'interrogo sul senso di certe parole, per esempio inferno e purgatorio; Fonmibsimtstese psi dhe per dire che tutto ® chiaro». A Mons ‘Orchampt non basta la parola della Fede perch tuto ia chiar: a nok, invece. basta Ia sua parola a Radio-Oxygene ¢ tutto & chiare: il Vescovo di Angers non ha pitt la fede cattolica, © Diocesi di Nizza. Ci gi Tapuseclr ell eatechiamo da eriad o redatto da Bernard Lorensato ¢ il Ser vizio d’Animazione catechetica», emana- gione, dunque, della Curia dt Mons Saint Macary (eft. si si nono, a XLn. - p 6). Gualche sieve, A pag, 8: all Rina scimento... L’Occidente ritorna pagano. Sarebbe necessaro. combattee Toler tria, le superstisioni ¢, soprattutto, joranza religiosa. Un monaco reagisce: utero, [uo] Per ridare un alimento so- stanzioso alla fede non c’é che un mezzo: il catechismo. Lutero pubblica, percid, nel 1529 “un piccolo é un grande cate chismo” ad uso dei pastori e dei pred ator’ poco istruiti. Mentre Lutero (ea pag 9. sia pur eon minor enfani Calving) & fatto nentrare nella storia della catechesi cattolica, in compenso ne & espulso San Pio X. Del suo catechisma, infatti, come di quello 1 Card, wvano si cerchereb- aspari ie traceia a pag. 14, dove si parla della eatechesi del XX secolo, Uniew eenno al pontifieato di San Pio Xt il seguente: “Diffcolta allinterno stesso della Chie~ sa il modernismo ¢ la reazione severa ‘ch’esso provoca creano all'interno della Chiesa un di diffidenza, che faralizee inisiative, ricercho © + Siamo alle solite: i modernisti non werdomano aSan Pio X diaverli smasche rati ¢ costretti a lungo alfimpotenza, ¢ ton raenteilo ‘metterebbero fuor della «Chiesa» al posto di Lutero. Con ragione, Taltronde, perché a «Chiccar neon. dernista, a Nizza come altrove, non ha illaa che vedere con la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica, romana, della quale Pio X fu Pontefice ¢ Pontefice santo, © Monde et Vie,6 dicembre u. s. p. 13, fornisce aleuni dati sui «frutti del Concilio» nella Diocesi di Vannes (Bretagna),trale pit loride della Francia in epoca preconeiliare: sui 452 preti superstti dell'esodo postconciliare 205 hanno trai60 €170 anni det 76 hanno superato i 70 anni: appena 17 hanno tun eta tra i 30 ¢ i 40 anni, Nel 1985 > sacerdoti deceduti né eda ‘meglio per il futuro, almeno perché la Diocesi conta solo 5 semina- rnemmeno I per anno. Anche s ha cura di strombazzare perindicar te un fantomatico ineremento delle ion © La Voce del Popolo, settimanale della Dioeesi di Torino, 13 ottobre 1985, p. 1: articolo del Balle strero: «ll laico ® Chiesas. Vi a Tegge: aun completa teologia del laicato ® ‘ancora da costruire: a partire dal Conci- lio Vaticano I sono stati fatti_passi ‘avanti e anche qualcuno indietro. Mauna globale teologia del laicato non ® ancora maturata...% Una steologias, che, dopo duemila anni, @ wancora da eostruire» nella Chie- sa. non pub che essere — come ¢ — uno dei tanti miti o favole, per dirla con San Paolo, che hanno preso a circolare col Vaticano TI, né pity ne meno della eoside Atta ecollegialit E di fatto Ia fantasia del Card, Balle strero si smarrisee nel ..favoloso: «Tutta la santita,e tutte{?} le vocazioni. possono tovare ne leo vation ane vocazionilaicali nella Chiesa di Dio sono state sempre pit articolate [?], pit ricche | pits numerose [la scoperta! laico da lave=popolo, designa appunto la massa dei bell che nor quelle trail cero» Chiarito che non esiste in senso pror jone allo stato laicale, essendo jione comune alla mage stan, aoe ‘che estrero, Cardinale e gia Superiore Generale dei Carmelitani sealzi, ginnga a prospettare lo stato laicale come superior re a quello sacerdotale, Non c'e da mera vigliarsi che la sua arcidiocesi 1.500.000 abitanti conti solo. 3. sem naristi All Arcivescovo di Torino non resta che contendersi con Carlo M. Martin S. Ji titolo di «eardinale laicos, Anno XI n, 21 sisi_no no Il card. Ratzinger e il «caso» Lefebvre Non sono certo imputabili a. sua ece.ra mons, Lefebyre né ai cosiddetti eattolici «radizionalistis tutti quei stiv nella eileard. Rat onstatat librorintervista Rap- porto sulla Fede. Eppure egli cos xi tsprime sll scaso Letebyres © «Non vedo alcun futuro per una pos sione che soning i un rifto di pinch io del Vaticano IL, Infatti essa ® in se stessaillogica, Punto di partenza di que= sta tendenza infatti la pit rigida fedelta all insegnamento, ‘mpc Pin e di Pio Xe ancor pitt a fondo, del Vaticano Te la sua definizione del prima- to del Papa. Ma perché i Papi sino a Pin XII e non olire? Forse che Fobbedienza alla Santa Sede ® divisibile secondo le annate 0 secondo la consonanza di un egnamento alle proprie convinzioni it stabilite?» Rifiuto, si, ma non di «principio» © -#Non vedo aleun futuro per una posizione che si ostina in un rifiuto di Principio del Vaticano I roprio agli atti della Congregazione, cui previede il card. Ratsinger, sono i ‘umerosi chiarimenti dati al riguardo da suueceamona Lefebvre gra quest la seguente Professione di fede cattolica: “Rot condantama, dn tt Pont fick dei secoli XIX e XX, il liberalismo, il ‘naturalism, ilrazionalismo sotto tutte le loro forme, cos come li hanno condan- nati t Pontefici. Noi rifiutiamo, con loro. di tali errori tutte le conseguenze, che soglino essere chiamate “le liberti: mo- derne”, “il nuovo diritto”, co come essi le hanno rifiutate sentiamo, in coscienza, obbligati » fare gravi riserve su questi testi ¢ este oe (che, Mone Lafebure il Sant Uffzio, ed. Volpe, p. 93). Riffuto fondato e motivate dunque, che ® troppo semplicistico, per non dire camoda ‘tichetire come seifuto di principio». Per poter asserire, infatti, che sua ‘ece.za mons, Lefebvre ha torto, & neces: sario dimostrare che i testi conciliarid Jui messi sotto accusa sono in armoni ccon la dottrina eattolica ribadita e preci sata dai Pontefici contro il liber che non lasciano nessun adito agli errori dda essi condannati. Per esempio, biso- jerebbe dimostrare che il concetto di liberta religiosa, qual ® affermato nella Dignitatis Humanae ed attuato dai vertici ecclesiali, non rientra nel patrimonio della cultura liberale né contraddice la ; olare Vine oVIa Poiché & palesemente assurdo poter ddimostrare quanto sopra, imporre il Con- cilio con tutti suoi enuovie orientamenti significa pretendere — come di fatto si pretende— imporre che si faccia tabula rasa della dottrina gia data per certa dal tmagistero dei Pontefici del XIX e XX olo. I che manifestamente eccede i qualsivoglia autorita nella Chie Un Vescovo «ribelle»... troppo fedele © «Essa [posizione za mona, Lefebyre ¢ dei eattolici dett “trae | &in se stessaillogica. Punto ai arenes di questa tendensa ®, infatt, lw pit rigida fedelta alTinsegnamento, in porticolare ‘lp iX ei Bo Ke oncor pi a fondo, del Vaticano I ¢ la sua definizione del primato del Papa». 1) In materia di fede non si danne feslelta accomodanti. 2) La fedelta alfinsegnamento vin particolare di Pio IX e di Pio X» i suggerita da ovvi motivi il magistero questi due grandi Pontefiei — in via beatificazione Tuno e santo Taltro — azsomma la dotting ditt i Paph che anno difeso la Chiesa dall aggressione liberal, inftratestnvece a dare i documenti del Vaticano I fe per cui oggi, nonostante il cor hhiaro magistero di quei Ponte- 1¢ riproposto alla coscienza dei cattolici il problema gia sollevato a suo tempo dai cosiddetti cattolici liberali ¢ in posible sbatteszare la rive izzando quelle idee lk hora he hanno dato origine allaRivoe sione francese (eft. E. E. Y. Hales La Chiesa cattolica nel mondo contempora- neo). Il problema ® tutto qui: avevano raggone if Caennais ela langa tora det stoi seguaci oppure avevano ragione Gre~ jorio XVI (Mirari vos) e i Papi che lo anno preceduto e seguito nella condan- na del liberalismo, pitr o meno verniciato ai eattolicesimo? Se aveva ragione il Lamennais, civt file cbattestare la rofutionee ard. Ratzinger dovrebbe dimo- strarlo — ha torto sua ece.za mons. Lefebvre o, pitsesattamente, tttii Ponte- fic ai quali egli ha il torto di volersi mrantence fede. Se invece,§ impossi- bile conciliare Cristianesimo e liberal- smo, come una lunga serie di Papi ha see ee dichiarato e dimostrato, sua ece.za mons. Lefebvre, restando rigidamente fedele al loro insegnamento, » particolarmente a io Xe cattolico ed & inconcepibile che il card. Ratzinger li muova rimprovero di cit che dovrelbe esser motivo di elogi. 3) Un Concilio dommatico, qual il Vaticano |, ¢ la sua definizione dommati- ea del primato pontificio obbligano in cascenss ogni catolica che intends restar tale; a maggior ragione, obbligano tin Vescova che della Fede. cattolien dev’esser Maestro e custode. Eppure— il testo parla chiaro— anche questa fedelta «li sua ece.za mons. Lefebvre & dal card, Ratzinger considerata un eccesso, Che pensare? Che il eard, Ratzinger, il quale ritiene che non ci sipossa spronunziare a Javore del Vaticano Te contro il Vaticano p. 26), & invece, del parere lebba fare Finverso. ¢ Vaticano I pastorale, @, ma a noi pity vieino nella inevitabile evoluzione della Fede? Pur troppo, quel che segue nel testo che stiamo’esaminando ei conferma nella risposta affermativa a tale interrogativo. Una logica inquinata di evoluzionismo to dopo, infatt, il card. Ratzinger Ma perché i Papi sino a Pio Xe non oltre? Forse che Vobbedienza alla Santa Sede ®divisibile secondo le annate © secondo la consonanza di un insegna ‘mento alle proprie convinzioni gia stab lite? Certo, Pobbedienza alla Santa Sede non & divisibile secondo le annate; ®, peris, divisibile secondo Toggetto dell obbedienza richiesta. 'autorita del Papa uta! ma ® limitata dal diritto di ‘materia di fede t limitata dalla 5. Scrittura e dalf insegnamento costante della Chiesa, Nessuna antorita ecelesiastica ha il diritto di chiedere ai fedeli di uscire dal solco della Tradizione cattolica. Quando | fa, pur non perdendo autorita, perde, per quel caso, il dirito ad essere ubbidita. Ancora: se lobbedienza alla Santa Sede non ® certamente diviaibile secondo la consonanza di un insegnamento alle sproprie» convinzioni gia stabilite, essa ® perd divisibile secondp la consonanza delPinsegnamento alla Fede cattolica, nella quale si® stati battezzati. Le «con vinzioni» di sua ece.za mons, Lefebvre dei cosiddetti cattolici «tradizionalisti» ron sono frutto del proprio cervello, ma 8 della Fede immutable della Chia, Se ra trattasse che di pura « semplice sciptina,senca rapporto con a Fede ha ceca sua ae mons, Lefebyre al Seat ffizio — non esiteremmo a sacrifi- care le nose opinion’ e preference per- sonalis (eft. ‘Mons eae Sant Uf Fria,» 89) ons, Lefebvre ei radizionalistin bidienza a Pio XU & mente, gli ultim® pontifieati' non sono la inea dei precedent eosa mai acc dita nella storia della Chiesa e ehe mai xarcbhe dovuta accadere. 1 card. Ratzinger. periy sembra tror vare del tutto normale questa wevoluzicr nie» nel magistero ecelesiale, «Tutt, nella Chiesa, condividevano Cattesa di-un'e voluzione tranquilla della sua dot trina». afferma, parlando dell atmosfera in cui si ® aperto il Concilio (Rapporto sulla Foe, p39) E ella sessa pbb eazione ap. 15 dichiare «Ho sempre Cereato di restare fedele al Vaticano’ IL questo hiesa, senza nostalgie peruno ier irrimediabilmente passa {to ¢ senza impazienze per un dontani che non @ nostro. i Levin Tutto cio che la fede dei padri ha seminato nel campo di Dio che ¢ta Chiest (cfi_1 Cor. 3, 9), questo deve essere coltivato e custodito dallo zelo dei figli questo soltanto, non altro, deve fiorire © maturare, crescere © giungere a perfor Sioes(Conmonitario ed sline 190) Se cod & se la Fede cattolica & ialmente Tradi nud il card. Ratzinger par fi della Chiesa che non sa fondato wafer, di wn doman.affato imprevedibile, che non sia implicito git nell o at inata di stork considera sirrimediabilmente justo» Fieri della Chiesa, ehe il card, sare eccessiva la fee si si no no ‘lelta di chi. invere, proprioa quell eri sa Ali dover restare fermamente Fedele (eft. Encielica Pascendi « Deereto Lamenta- bili specie n. 58) « sluts quanto non ® consonante alle -preprie convinsioni git stabilites sulla Fede vattoliea della quale nulla vit di pitt certo ed is «Tutto il possibile»? Circa la Fratemita sacerdotale fon lata da sua e Lefebsre. il ‘card, Ratzinger afferma:

Potrebbero piacerti anche