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Mt. 5, 37: a a cid che Ma il ein vostro lit parlare vien dal sia maligno. Ubi Veritas et lustitia, ibi Caritas Aveiatione « Religie Attuzione © Informasione - Diesmina - Responsabita Anno XI- n. 14 ‘uinicinale Catolico « ANTIMODERNISTA Fondatore: Sac. Francesco Putt Divettore: S4e. Emmanuel de Taveeu Agosto 1985 [COLUABORATIONE APEATA A TUTTE LE = PENNE PERO “NON VOLER SAPERE GH LWA DETTO MA FON MENTE A CIO GHE DENIO™ im Gr] OFFENSIVA COMUNE PER GIUDAIZZARE LA FEDE CATTOLICA Un-vergognoso documento Questo poste: sorprendere: le sue stravaganze, i suoi erronei exploits si uecedono ¢, come razzi dal botto finale, pur scomparendo Tusciang ad pal lescano Joga fone E ae alla Ita il discusso olandese, cardinale (purtroppo!) Gio- vanni Willebrands, presidente ha co siddetta «Commissione per i rapporti con ebro: che — rrasamente a on troppo — Baolo VI vole collegata non come sarebbe stato logico, a Segretariato non cristians ma al eSegreiriato per Fanione dei cristiani». Di detta Com & sione ed a firma di detto Cardinale, L’Osservatore Romano del 24-25 giugno, 1s, alle pp. 6 e7, ha pubblicato «Sussidi Ber una correua presentazion dell raismo- Ebrei ed Ebraismo nella pred cazione e nella catechesi della Chiesa cattolica». Uno sproloquio, disseminato 4 grossolani svarioni in paticolare, un abuso, un vero scempio dei testi evan- gelici, dei quali si falsfica il senso e — cos inaudita nel documento dluna Cour missione della Curia romana — ai nega la storicita, sul fondamento del testo muti- lato della Dei Verbum! Contro i Vangeli: 'apologia dei Farisei Per quanto riguarda «Gli Ebrei nel nuovo Tesiamento> (IV), % fin troppo facile mettere in evidenza i tentativi ¢grossolani di tessere I apologia dei farise, tacendo interi capitoli dell Evangelo, ad esempio di San Matteo, con la severa condanna di Gest Nostro Signore neiloro confronti. Si arrivaa sostenere — nega li Ebrei dopo la morte di «redazione» dei Vangeli sarebbe in realta tun fatto tardivo, che rispecchia la situa- ione che si venne a ereare a poco a poco nella Chiesa prinitiv i invece, proiettati da Hi nel pasesto, du fubblico di Geet. ‘Tra le alte cove i Wittebrands ed i spent» (maledet cui si & servito, ignorano o, mej fingono di ignorare le conferme scien- tifiche recentissime sulla data di compo- sizione dei santi Evangeli (cfr. si no no a. XL.n.9p.1 ss) ad operadinotissimie competenti studiosi: Jean Carmignac, Claude Tresmontant, ¢ Tanglicano Ro- binson, che, con argomenti positivi stor Fiel-e flologiel henno comprovato la perenne tradizione della Chiesa cattol- ca Quest ed alregrossolane mistfiew zioni del verboso documento, vergoga- samente emesso da una Commissione romana € vergognosamente pubblicato Com nto rlevoda L Oxsereatore Romar ‘no, non hanno bisogno di confutazione: si Tiquidano da sé. Disastroso «segno» di questo sventurato periodo posteoncilis- re, che & durato git abbastanza, troppo per un concilio spastorale» dalle palesi contraddizioni, e che tarda a traméntare, anche se & destinato inevitabilmente a finire. Affermazioni inaccettabili In della Chiesa catto- lica sul popolo ebraico significa disco stata dap Evangel sul euemapio poo simo, della Commissione, che si spinta fino a negarne la storicita. Si altrea, negare che gli ebrei avevano ed hanno il dovere, al pari dei gentilie ancor iu dei gentili, di riconoscere la divinita AiNostv Signore Gest Cristo e diaceet tare la Sua Chiesa come mezzo di sak vezza. Significa, in pratica, che la Chiesa Cattolica non deve invitare pi gli ebret alla conversione, né pre tal fine, Esattamente ci cattoliea, il card. Lustiger (cfr. si no no a Xn. 10, pp. 1's). Ancor” in calce al documento in cesame si legge la seguente nota esplicar tive: «Si continua ad utilizzare nel testo Tespres Testamento perché tradizionale (efr. gia 2 Cor. 3, 14), ma anche perché «Antico» non significa né tecadulon nt ssorpassaton, Cid che, com munque, vuole essere sottolineato ® il suo valore permanente, quale sorgente della Rivelazione (eft. Dei Verbum n. 3)» (com sivo delf originale Se il card. Willebrands (c «peritis) non avesse ignorato, cod come hha fatto, malissimo e proprio in cattiva fede, lalettera di San Paolo agli Ebred, in icolare il c. 8, che contiene la pitt lunga citazione del Veechio nel Nuovo Testamento, si sarebbe risparmiata ak ‘meno la sciocea pretesa di contraddire la Sacra Scrittura. Nella succitata Lettera 8, ¥. 6, San Paolo serive, itamente Fopposto: ‘Ma ora Cristo ha ottenuto un mine stero tanto pitt elevato quanto pits eccel lente 2 Valleansa di cui 8 Mediatore basata su migliori promesse. Infatti, se ella prima alleanza fosse stata senza difetto, non ci sarebbe stato bisogno di sostitairla con una seconda. Invece, biasimandoli dice: Ecco, verrit un tempo, dice il Signore, in cui io far® col regno d'Israele ¢ col regno di Giuda una nuova alleanza, non come Valira’..Dicendo ab Teanza “nuova” — commenta San Paolo = dichiara antiquata la prima. Or, ei che & antiquato ¢ vecchio ? vieino a itazione ® presa da La 1, 1968, tradu- I talmud nel catechismo Nella Conctusione, il documento rim proveraaicattliei na epenosa ignorar- a dell storia dela adisione dell - ‘Accusa, in verita, ingiusta per quanto viguarda gl ecget cattliele gl studing! in genere del sisi nono ‘eechio Testament +r quanto riguarda i senr ii fede at quali la Chiesa degli ebreie el ebraismo ha insegnato da. sempre ato serve loro di conoscere. Il st thio poo avere un interease cultura e, we eit, eeu di fini del'insepnamento oso, della catechesi e della pre dicazione. Quanto ad immettere nella eatechesi Tesposizione degli usie costumi religiosi (2) degli ebrei anche odiemi, & questa oltre tutto, una ridicola pretesa. I poveri agave gia deformati dai libel alla da, imposti da Ve: ssponsabili in sostituzione del vero, genuino catechi ‘smo, dovrebbero sentir parlare di mishna e di talmud, a completare la loro confur sione ¢ la loro crassa ignoranza della dottrina eattolica. Davvero il eard, Wille- brands sogna ad oechi bislenchi! consistente Il card. Lustiger ¢ Veco milanese Ci fermiamo qui per quanto riguarda Tinfelice documento della «Commisione per i rapporti religiosi con TEbraismoy: sarebbe ancora da rilevare. vente abbiamo giudaiche che, eattolica, va propalando da anni il card. Lastifer(efe dno noa Xion 10, ppd ss). Un'eco, diversa per impostazione, ma con identica finalita, viene da tempo, enon fa meraviglia, dalla «magna» Dioce- si del Cardinale «laicos, Carlo Maria Manni S. J. 1 menile dineetano ft Segno, 6 marzo 1985 pp. 6 ss» portato ampi brani dells Conferenca tenuta a Vallombrosa'dal suddetto Car dinale in occasione del convegno dell Ir- ternational Council of Christians and Jews nel luglio 1984. L’esaltazione di Tsraele tuttora incredulo & sfrontata: cfr. 29 p. i recente, sempre su Il Segno, 1985, un'accentuata apol A pag. 6, 0 ero un ostacole?, si da Tevegei di 5, cio’ delle profetiche parole del ime one: «anche a te una spada trafiggera anima». Ebbene, non sitratta della partecipazione di Maria alla Pax sione di Ges Nostro Signore vede lontano e intuisce nelanima di ‘Maria, profondamente ebrea e cristiana, quella frattura dolorosa che dividera Cristianita ed ebraismo e generers tante alire ote edivsioni, Mail perzo fort wanegirico dell ebraismo, & alle pagine Beak: Certo — vi leggiamo — ‘non dato a tutti di leggere la Bibbia in cbraico, né di studiare nel testo originale il Talmud o i Midrashim: ma i eristiani, qualche voli, potrebbero,chedere ai 70 “fratelli maggioni’ cuola dai mie di prestar ‘oo ls chiave’ dela Serittura di cui sono in possesso @, sem vendosene, constaterebbero che cos. si aprirebbero davanti a loro delle porte insospettate, le quali li introdurrebbero nel dedalo di un palazzo meraviglioso ‘che non finirebbero mai di percorrere. Prenidiamo coscienza, se non lo abe biamo ancora fatto, che dal popolo Seas atiians ‘hasens a Chas he ‘era ebreo. La prima Chiesa di Gerusa- femme ero ebroica (Ciala seopre lt Junal]. Non 2 strano che qualche volta il su messoggio (andando ad annunsiare la Buona Novella fino ai confini della terra) abbia perduto il rigore primitivo, assumendo qua e lat accenti pagani... Se nel corso dei secoli la figura di Gesit ha assunto un abito troppo greco, latino, bisantino o di altra natura, sappiamo restituirgli Vabito originale, ritrovare il rolto o il linguaggio di Gest uomo e breo!s, Dovremmo moltiplicare le cit ‘Terminiamo sottolineando Taffermazio- ne, secondo la quale le" profezie solo tdeoto si realistrebbero'nel,.rserto stato Tralee comports i Lgica conseguenza, git expressa dai Parigt al tempo det primo blite contro TEgitto, che il Messia deve ancora venire. Tutti i profeti, infatti, annunziano che il regno messianico, la nuova steocra ayra Iuogo dopo il ritorno dall esiio dei deportati, ¢ dopo la rinascita d'Isracle, che sara elevato ed assorbito nel regno del Messia. E «il nostro tempo — serive con enfasi.l Gi man, che, si presenta come “una crr stiana d'Israele” e segue le orme di {qellaliro ebreo maleonvertto che & il card, Lustiger — @ stato testimone di questa cosa straordinaria, attesa da due- mila annie annunciata dai profeti: it torn deg eu dai quatro angol det mondo, il loro raccogliersi in Sion, il deserto che fiorisce, le colline che si ricoprono di foreste. la lingua ebraica che rinasce ¢ quale fiume d'acqua viva, tiene ad alimentare un pensiero ed una letteratura. Si, ai nostri giorni abbiamo visto aprirsi le tombe, le ossa disseccate riprendere vita, alzarsi e camminare al soffio dello Spirito (Ex. 37)» No! Ezechiele parlava agli esuli del 597 a. C., deportati con lui in Babilonia presso il gran Canale. E al «restor (i superstiti), da lui preparati al pentimento, preannunaia Tintervento dell! Onnipor tente in loro favore, per riportarli in Giudea, a costituire il risorto Israele, che sarafinalmente fedele alf alleanza e sara, qin elevated asorbito nel reg de Tutto il Vecchio Testamento termina conTavvento di Gent Noto Signore che compie tutte le profezie, tutta Tantica Alleanza che tenleva a Lai ed era de- stinata.afinire con la Sua venuta: pedagor go a Cristo, Confront il lettore, se ne ‘ole Fevidenza, il grande commento del wrofeta Ezechiele, nella Bibbia diretta da fons. Garofalo, edita da Marietti, ad * lettera ai Galati e ai Rom: Anno XI n. 14 si si -no no opera di Mons. Francesco Spadafora e la Che si tratti di Vecchio Testamento ¢ quale sia il significato del termine, lo spiega con somma chiarezza San Paolo nella citatalettera agli Ebrei 8, v6, da noi sopra trascritto, alla quale rimam diamo il lettore, Un’insidiosa manovra Carlo Maria Martini S. J. ed il bollet- tino della sua Diocesi non sono soli a far da eco al card. Lustiger. Affermazioni consimili, non di rado identiche, rico rono con sempre maggior frequenza nella Stampa cosiddeta cattolica, meg inter i ented oral di eeclesate di ogni grado. E° recente Paccusa mossa, in tun pubblico dibattito alf Universita’ di Oxford, dal card, Willebrands al Vangelo, segnatamente di Matteo, di essere all'o- rigine delfantisemitiamo (cfr. ssi no no a XL 210, po). Tutto cid suonava gia da un pezzo come un campanello allarme, come se tra le forze scardinatrici della cattolicita, si fosse stabilita una segreta intese. Ora il secente documento della Commissione ri rapporti con 'Ebraismo ce ne da la Confer ad alto Hivello stata presale firrntins decisions di realzear soto lla maschera di «corretta presenta- zione> dell ebraismo, un progressivo & della Si dante Posed termed ella Sinagoga, mediante Tuso di termini 8 doppio sens ed un miseuglio di vert «Educare una nuova generazione» infaty il italy dlfarticole dh Prospero Grech, docente alla Lateranense, che ne L-Osservatore Romano segue il docu mento della Commissione, cui presiede il card. Willebrands. Vi si legge: «bisogna che sia fatta un'opera di istruzione ca- pillare @ livello di professori di teologi ‘maestri di istrusione religiosa, catechist, ‘mezzi di comunicazione e particolarmen- tenelle omelie..». Il programma t chiaro: > prevista una manovra a lungo termine — il tempo di una generazione — per cambiare insensibilmente la mentalita dei,cattolici, E la tattica raccomandata per conseguire pit: sicuramente obi tivo finale ® I cstruzione capillare> o, pit esattamente, «azione eapillares, uno dei metodi usati nella guerra psic r trasformare poco «por Fapnien pa blica frutti di questa attivitta paziente e copilare si vedrannon, serie il Grech. Noi ei auguriamo di no. La risposta degli Ebrei Ed ecco le prime reazioni dell ebrai smo al documento «sui generis» della Commissione presieduta dal card. Wille- brands. Da Il Tempo 26 giugno 1985, p. 21: «Pud sorprendere — avverte il regno — la firma del card. Pellegrino che tutti sanno da tempo infermo e impossibiliato a parlaree ee confesse: «nel volu- ‘me che raccoglie gli atti dei convegni, la ‘alasone di eligrino non appar Enon appare perché non aveva accetato di attenuare alcuni passaggi, giudicati trop- po criticix, In altri termini: era stata saggiamente scartata. La raccoglie, inve- ee, ela pubbles, « distanza di ani if regno nella sua pattumiera, che continua la tradizione, ormai pitt che logora, delle talpe di quel sottobosco conciliare che ha riempito la Chiesa di vapori velenosi Non sarebbe compito precipuo del rey. padre Antonio Panteghini, riconfer mato Superiore Generale dei Dehoniani, eliminare una buona volta dalla sua Con eregazione, gia benemerita, questa voce Scandalosa, eco di ttt le strvaganze 4i tutti gli errori di questo postconcilio? Non farebbe che ottemperare alla esor tazione che Giovanni Paolo II ha rivolto al padre Generale e gi Membri del Consi- lio dei Dehoniani: «Curate con particolare sollecitudine e senso ecclesiale Vapostolato della stam pa. Esso 2 molto importante per la diffusione dei prineipi cristiani e per la difesa dei valori cattolici. Confido che non manchera da parte vostra in questo settore un rinnovato impegno di fedelia e i vigilanca per conthbuire tee al vero bene delle anime e alla edificazione della Chiesa. Formate le coscienze eri stiane, presentando con chiarezza le veri 14 che devono guidare la vita ed elimé nando tutto cid che pud turbare e confone dere. Siate pienamente fedeli al Magiste- roe alla Sede Apostolicas (L’Osservatore Romano, 15 giugno 1985, p). Esattamente I oppostofanno da annii Dehoniani de il regno. Le Cardi ioni acritiche del je a riposo Le considerazioni nelle loro Diocesi che era ora ai dare Teddlo all eotinismo wn. po" acrtico dell immediate postconcilion. tne somma, ventanni di esperienze, dure, amare, copra pe le anime ite tamquam:corpore la, prriecoprire ei the i Veecart wai wrebbero. dovuto dimenticare. Lott quel mondo, contro i mente messo in guardia Nostro. Sign Gesl Cristo e per'l quale non ha 2 imperdonsbile in chi ba cura. immortali, Ci. domandiamo-se il card. Ratzinger abbia misurato tutta Ia gravith delle sue affermazioni. Bernabe L’ Anticristo Al card, Willebrands ¢ alla sua Commissione segnaliamo ne La Penseé Catholique, maggio- giugno 1985, pp. 59 sla nota di «Romanus» Antisémitisme... An- tichristianisme su due pubblica- zioni ebraiche contro Chiesa cattoliea e Nostro Signore Gesit Cristo. E’ solo un esempio. Ci perviene una segnalazione do- attacchi alla Chiesa cattolica, alla sua dot- trina, ai suoi prina pi morali, che da tempo compaiono nelle varie rubriche de Il Giornale d'Ttalia, che, inoltre, due volte alla setti= mana, mette ana pagina intera a posizione di un certo prof. Me- nasse, ritenuto ebreo, «il quale non perde occasione per scagliarsi core aes ‘Nelle sue lettere, San Giovan- ni, parlando degli anticristi, spie ge: «Anticristo ® colui che che Gesu & Dio» (IT lett. v.:7). Purtroppo, & questa Ia caratteri- stica primaria dell'ebraismo di tutti i tempi. Anno XI n. 14 si si_no no = 5 ILLATINO ELOSLAVO Contemporaneamente _all’enciclica E'quiche sirivelala preoeeupazione sud, i Dalmati, i Croati e gli Sloveni apale sull opera evangeliszatrice dei di San Cirillo di dare aghslaviuna cvit&a itomarono al latina. Fu provvidensale ‘anti Cirillo e Metodio ® apparso su tineraires (giugno 1985) Tarticolo a firma di Jean Crét, che qui di seguito riportiamo in una nostra traduzione. Si celebra in questo anno 1985 Tun- decimo centenario della morte di San Metodio, La'sua opera ® inseparabile da ella di suo fratello Cirillo, Pereid ded chiamo quest'articolo a tutti e due i frateli Le popolazioni slave erano state & ‘angelizate con i oro artivo ne Balew ni, Nel?884 il re Boris di Bulgaria si era convertito e diffidando, giustamente, dek Timpero greco, sierarivolto direttamente al Papa, San Nicola il Grande, che gl indirizzd le Responsa Nicolai ad Bulga- ros. La Bulgaria fu disgraziatamente an- esa alfimpero greco prin dellafine di | fratelli Costantino e Metodio erano i una nobile famiglia di Tessalonica. Costantino fo, in seguito, soprannomi- nato Cirillo e, pertanto, noi lo designere- mo con questo nome. I due fratell rice- vettero un'educazione molto jaccurata Entrambi abbracciarono la vita mona- stica e furono ordinati preti. imperatri- ce Teodora invit Cirillo nel Chersoneso; ali operd numerose conversioni e ne orto le religuie dl papa San Clemente iunse poi suo fratello nel monaste- ‘olvehrona « Costantinopoli Era la te epoca dello scisma di Fozio. I due fratelli non ebbero nessun rapporto col patriarca scismatico e fu molto probabik mente per sfuggirgli che accettarono Tine vito del principe di Moravia, Ratislao, stabilirsi in quel Pacse. Vi trovarono una situazione particolarissima. La Moravia cra in parte eristiana, ma con Vescovi tedeschi, mal accetti: si manifestava git aque aniagonismo tra Tedeschi ¢ Savi che doveva perpetuarsi fino ai nostri giori. Cirillo e Metodio intrapresero con temporaneamente Tevangelizzazione dei aga cla realizzazione dell atonomia ella Chiesa in ¢ opera aposto fest di un aspetto Politco'0, come ai direbbe ogg wcultr rales, Per mancanza diletteratura scritta, lalingua slava primitiva lo staroslavo, era mal conosciute: le lingue popolari si 4ifferenziavano, ma erano ancora assai simili tra loro: San Cirillo ne ricavd lo slay, lingua leterara, ma ass vic alle lingue popolari per essere compres. InventD un novo lfsbeta, che porta i suo nome, Falfabeto cirillico. wropria: le lingue slave. infatt, possono yenissimo essere serite, ¢ la magi parte si gcrivona, in caratteri iipolacco,illituana, ilceco, serivono in caratteri lating; il rugso, uucraing, il bulgaro in carattericinlici, serbo eroato & scritto in caratteri cirillici dai Serbi, in caratteri latini dai Croati e dagli Sloveni, San Cirillo tradusse la Bibbia in slavo ¢, cosa molto pit grave, Ini ¢ suo fratello, Sacerdoti di nto greco, ma che avevano adottao il rito latino al loro arrivo in Moravia, si misero senza nex suna autorizzazione a celebrare la Messa e tutta la liturgia in slavo. Questa inizie- fvasolled una considerevole emorione an Nicola proibt loro di cel brureinslavoeliconvocbs Roms, Cilla ¢ Metodio partirono per Roma nell 867, portando con sé le reliquie di San Cle- ‘mente. San Nicola I moa prima del loro arrivo. Hsuecessore Adriano Ili ricevet- tecon ono; le reliquiediSan Clemente furono accolte da una grande proces one. Sulf uso dello sav nella htarga, ‘Adriano II, dapprima poco favorevole, si lascid convincere dagli argomenti dei Santi Cirillo e Metodio. Decive di consa- ‘rare San Cirillo Vescovo, ma questimoa, «¢ Roma senza aver ricevuto la consacre zione episcopale. San Metodio riparti per Ja Moravia, ma estese il suo apost Bulgari, ai Pannoni {attuale Ungheria ai Dalmati © agli abitanti della Carinzia. Dopo la morte di Adriano II nell’ 872, la questione dello slavo fu nuovamente sok levata e il nuovo papa, Giovanni VIII, convacd San Metodio aRoma. Loaccolae con benevolenza, lo consacrd Arcive~ seovo di Sirmio e gli rinnovd il privilegio usare lo slavo nella liturgia. San Meto- io tornd in Moravia, ma esercitd il suo apostolato anche in Boemiae Polonia, Gli sattribuisce la fondazione dei Vescovadi Ai Leopolie Kiev, ma non é storicamente certo. Sant Metodio torn’ in Moravia e vi mon il 6 aprile 885. E’ solo per il millenario della sua ss, ‘morte, nel 1885, che Leone XIII intro- dusse nel calendario romano la festa dei i Cirillo e Metodio, alla data del 5 Tuglio, poi del 7, allorché fu introdotta la festa di Sant Antonio Maria Zaccaria, Nel endario di Paolo VI al 14 febbraio Giovanni Paolo II lihe dichiarati compa- troni d' Europa Dopo la morte di San Metodio, Roma ordind ai popoli slavi di riprendere la liturgia latina. 1 Moravi, i Cechi, gli Slovacehi, i Polacchi, i Lituani e, pitta Quando scoppid lo scisma orientale, tutti jwesti popolislavi che avevano ripreso il tino restarono fedeli a Roma, mentre i Serbi, i Bulgari e gli Veraini, che avevano comervato ly sivo, furono teseina nello scisma, Ecco a qual punto la liturgi piece elm ln rismo comporta un rischio di sciama. Solo nel XVI secolo alcune comunith di rito bizantino slavo tornarono all unith romana; la principale fu la Chiesaneraina tuniata che si costitul nel 1596. Essa ® oggi perseguitata, pressoché annientata sue strutture dal regime comunista ma i fedeli ‘lero clandestino restano, malgrado tutto, romani, Inoltre, un gran numero di Oriental sen slayiece. sono emi in Canada. 1 orientali d’ America sono ritornati al celi- Dato consacrato. Senza misconoscere lo zelo apostoli- co dei Santi Cirillo e Metodio, bisogna riconoscere che la loro ostinazione ad introdurre lo slavo nella liturgia fu un grave errore, Ie cui conseguenze sono state limitate solo dalla fermezza di cui Roma ha dato prova dopo la loro morte dalf obbedienza della maggior parte dei cattolici slavi, N. B. Identico giudisio negativo sui fanesti effetti del privilegio accordato da Giovanni VIII a San Metodio di usare lo slavo nella liturgia > espresso da Dom Guéranger in Institutions —Liturgiques Pariy Il ed, tomo Ill pp 103-111 Ui Gueranger, che ® un‘autorita in campo liturgico, rileva che la Santa Sede, ‘pur non ritrattando la concessione di ‘Giovanni VII intanto, nel giro di quak che secolo, lo slavo liturgico cessava di essere una lingua viva), tentd perd. di limitare Vapplicazione e, soprattutto, si rifiutd di estendere il privilegio ad altri popoli. Tra i ponteficiche si adoprarono in tal senso, vi fu anche San Gregorio VII, ilquale defini «vana temerity larichiesta ‘avanzata dal duca di Boemia Vratislao di far celebrare in quel Paese Vufficio divino in lingua slava (pp. 114 ss). Pereanto rislta quanto meno inesat ta Vaffermazione che si legge su L’Osser vatore Romano del 20 luglio w , p. 5, secondo cui 'wso dello slavo nella liturgia sarebbe stato approvato «da una serie di Romani Pontehti da Giovanni Vill ad Innocenzo IV ed a tant altrfino al nostro tempo». © Le Stampa 20 aprile ws: A attr settimane dallarrivo del Papa a rruxelles, un gruppo di parroci belgi ha {fondato un regolare “sindacato dei pre- ti". [.J.Non sembra, tuttavia, che ci saranno casi di “tonaca selvaggia’, pem ché i preti sindacalizsati_non hanno intenzione di seioperare per ottenere sod- disfazione ai loro diritti economici, A meno che, ha aggiunto il leader del Ce, padre Jean-Marc Colette, le cose non Peso dal preti che, ansichs ella divina promessa: «Cercateilregno di Dio fla sua giustzi i resto vi sara dato in sovrappinn, preferiscono confidare nel sindaeato, perche hanno a eyore pit il esto» che il regno di Dio. Da notare, inoltre, che oggi i preti, © non soltanto in Belgio, plaudono abé tualmente alla saicitie dello Stata, non ccuranti del danno che ne sta derivando alle anime (aborto, divorzio ece,}, ma quando il danno va alle loro tasche, atrillano come aquile. © Torino: ilbollettino diocesano La Voce del Popolo (28 aprile u. s) per la mubriea parola di Dio, ha invitato Tom maso Panera, presidente nazionale della Gioc, promosso esegeta, a com mentare in’ occasione della festa dei lavoratori le lettere della domenica suc- cessiva al 1 maggo Leggamo inseme: «Gli Atti degli Apostoli ci parlano di Paola, Barnaba e degli alts dscepol di Gerusalemme. Tutti costoro, ci raccon- tano gli Atti “avevano paura di lui(Pao- lo) non credendo che fosse un discepolo”. [ro] ®unatteggiamento dimolte comunitir ‘che hanno paura e diffidenza dei “lon- tani, di coloro che possono mettere in discussione tradizioni consolidate ed a volte anche povere. La festa del primo ‘maggio ® un'oceasione ‘che ci invita a riflettere su quanto questo atteggiamento sia presente nei riguardi degli operai e dtl ne gperete EP ‘Ma c’e Barnaba, che prende Paolo con sé, lo presenta agli apostoi..». Appli¢azione pratica: «Per essere fe~ deli al vangelo i crstiani che vivono nel mondo operaio hanno il dovere di a compagnare nella chiesa iloro compagni, la comunita di accogler, sll exempio della chiesa di Gerusalemme, vincendo la aura. Pud essere questo Uinizio di un ‘cammino di riconciliazione tra la chiesa ed il mondo operaio. [.... Una riconciliar sione fatta di testimonianza e condivi- sione, dal lasciarsi ire dalla sioni, alle pesantezze ideologiche, sisi nono ‘ai_miti, viene dal movimento ope Non esegesi — & chiaro — né tanto meno elevazione spirituale, ma panegiri- co del «movimento operaios, cio del comunismo, della cui «lezione di sole darieta e di giustizia» la Chiesa ® invitata a farsi discepola. E la eparola di Dios? lo un pretesto per lanciare ai eattoliei tun messaggio politico di inequivocabile colore; sotto Pusbergo di quel eardinal Ballestrero, per tanti anni purtroppo Presidente della CEL. ae igno"85: «Consacrazione e sem vizio», rivista delf Unione Superiore Maggiori d'Italia (USMI), prende po- sizione contro Tintervento del Vaticano nella redazione definitiva della legisla. zione delle Carmelitane sealze (cfr. st no na, a XI-n, 7): x£" contro la stessa natura del carisma della vita consacrata che venga interpretato d'ufficio “da fuor ri", contro la volonta manifesta e matura della stragrande maggioranza. Una legi- slazione che venisse imposta da fuori, tmenteodo wn lango sero inv studio, verifica, esperienze,codificazione calibra saree un fatto nuovo molto grave nella prassi del aggiornamento postconciliare», Dungue per [USM che eos da man forte ai Carmeli caggiornati al ribellismo conciliare, il Papa t sfuorir © non ha neppure il diritto d'intervenire nella re- dazione definitiva della legislazione dun Ondine religioso, C'e da domandarsi se TUSMI ancora edentro» la Chiesa cat- toliea, © New York: ilP. Boteler, Generale de jonari di Maryknoll, suo mal- grado, ha dovuto comimicare sediment di oxpensione a di trasmesso da Propaganda Fide a Miguel @'Escoto, membro della sua Congregr zione, uno dei preti filomarxisti, ministri ne} Nicaragua Suo malgrado, si, perché il Generale knoll si premurato di emanare tun comiunicato, nel quale, dopo aver eee ee ae

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