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DIFESA PERSONALE

Per difesa personale si intende la propria capacità di gestire una situazione critica, una disputa (anche non
violenta) o un’aggressione fisica vera e propria, che vede la nostra partecipazione e quella degli altri .

Bisogna ricordare che la decisione di intervenire comporta dei rischi.Bisogna servirsi della difesa personale
esclusivamente per difendersi e mai per l’offesa. Non bisogna dimenticare l’aspetto giuridico /penale

L’autodifesa permette di conoscere le situazioni di pericolo nelle quali bisogna sapersi proteggere e “detta”
gli atteggiamenti da mettere in atto. E’ necessario intraprendere il combattimento solo se non si hanno
altre possibilità(gridare aiuto, chiamare le forze dell’ordine , sprovviste di spray al peperoncino, scappare) .

Gli atteggiamenti da mettere in atto di fronte ad un’aggressione :

 Scappare quando si avverte il pericolo e chiamare le forze dell’ordine , inoltre è importante


assicurarsi che lui abbia perso le vostre tracce.
 Colpire e scappare allertando le forze dell’ordine
 Combattere

Nell’autodifesa sono molto importanti le leve articolari . Sono dei colpi che vengono sferrati alle
articolazioni per lesionarle o romperle.

Se l’avversario è forte fisicamente (magari più di noi) tutto si complica ma con le giuste tecniche si può far
fronte a tali situazioni.

Nell’autodifesa è importante evitare le distanze ravvicinate perché questo significherebbe pericolo e


maggior rischio che la persona ci provochi male.Anche la situazione opposta può avere lati negativi : da una
parte ci permette di scappare poiché se siamo molto distanti e quasi impossibile prevedere le sue mosse e
di conseguenza agire quindi in questo caso è bene scappare.

Nel caso di un “ combattimento “ è bene ricordare che se la presa avviene alle estremità (capelli, occhi,
naso,dita, genitali,mignolo) si avverte dolore e siamo “sicuri di aver fatto del male”

Testate e morsi sono delle tecniche che possono risultare utili in alcune situazioni particolarmente
drammatiche.Non possono essere adottate come strategia principale, ma al massimo, come ultima opzione
per salvarsi la vita. Possono diventare rischiose anche per chi le utilizza, oltre che all’avversario.Infatti è
bene ricordare che la testata non va data sulla fronte perché potrebbe portare a traumi cranici e
soprattutto prova più dolore la persona che lo riceve piuttosto che l’avversario.La testata va data sul naso
.La testata non è stata provata dai compagni per ovvi motivi .

In un combattimento se l’avversario viene avanti bisogna fare un passo indietro per assicurarsi la distanza
di sicurezza

Tipi di presa:

1.Unilaterale quando la presa avviene in modo frontale con lo stesso braccio .La chiave della
liberazione è l’utilizzo del corpo e della sua trazione per trovare forza .Per metterla in atto bisogna
fare un passo indietro e ruotare il corpo ; tenere il gomito vicino a noi ; mettiamo in pratica la
trazione del corpo (faccio un movimento che consiste nel spostare con forza la mano dall’interno
verso l’esterno ) E’ sempre sbagliato farsi prendere il polso. Eventualmente , in caso di presa
unilaterale , con la mano libera colpire la parte intera che congiunge avambraccio e braccio per
liberarsi.
2. presa doppia (da tutte edue i polsi ) bassa  caricare forza sulle gambe e spingere dall’interno
verso l’esterno con tutte e due le mani
3. presa doppia ( da tutte e due i polsi ) alta  movimento dall’esterno verso l’interno
1. incrociata presa con polsi opposti ,far salire su il braccio dall’interno e con la mano libera fare
pressione sul braccio dell’avversario in questo caso il peso del corpo grava sul braccio
2. Presa sul collo, in questo caso le soluzioni per difendermi sono : “giro” il suo mignolo ; blocco la sua
mano e colpisco il gomito della pers A; con la mano spingo sul suo interno del gomito; presa
incrociata ,,colpisco con il pugno
Le la presa è con due mani al collospinta braccio dall’interno , eventualmente posso aiutarmi
caricando la forza sulle gambe ed eventualmente testata oppure spinta dall’esterno
3. Presa al collo da dietro  cerco di liberarmi con le mani
La presa al collo no può essere fraintesa e ha come conseguenza la perdita dei sensi pertanto se
mi sento soffocare non alzo la testa (mento)per prendere “ossigeno” perché la persona potrebbe
schiacciare di più ma abbasso la testa (mento) per permettermi di mantenere i sensi e usufruire di
ossigeno

Le tecniche devono essere eseguite ad una certa velocità per essere efficaci , e possono essere combinate
tra loro .Non esiste uno schema preciso .Le tecniche da mettere in pratica sono quelle che mi permettono
di essere le più veloci ed efficaci con minor strada da percorrere.

Se intendiamo dare dei calci dobbiamo assicurarci delle gambe che non siano divaricate quindi no
risultato anche perché non si ha sufficiente forza e poi perché mi può prendere la gamba e buttarmi a terra
facendomi male .

Le gambe devono essere : una avanti e una indietro perché così posso girare dalla parte debole della
persona che calcia( la parte debole corrisponde con il piede avanti della persona in azione) spostarmi
dalla parte debole della pers. che è in azione mi permette di mantenere le distanze di sicurezza

Se tira un calcio  spostarsi dalla parte dove il piede è in avanti

Se calcio a gamba tesa no risultato e sento più dolore io che sono in azione che la persona che riceve i
calci

Calcio a gamba flessa la persona sente più male e la gamba è “sicurezza”

Se la distanza tra me e l’altra pers. è ravvicinata  pericolo

Se la distanza è notevole  scappo perché non riesco a prevedere le sue azioni

Pugno diretto  mi abbasso perseguendo una s “scappo” con braccia unite e mi abbasso

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