• ambito internazionale art. 6 Conv. Europea per la Salvaguardia dei Diritti Umani
(1950) e in
• ambito nazionale art. 111 COST. (riformato nel 1992): la giurisdizione si attua
mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si volge nel
contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e
imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata
Principi fissati dalla Costituzione e dagli atti internazionali
A. INDIPENDENZA DEL GIUDICE--> necessaria ad assicurare l’imparzialità
“giudice soggetto soltanto alla legge”, non dipende da alcun potere superiore e
da vincoli gerarchici. NB:non contraddice in caso di impugnazione che il giudice
superiore possa modificare quanto stabilito dal giudice inferiore, avendo entrambi
uguale dignità e garanzie di indipendenza
Giudice imparziale: il giudice terzo é ineliminabile, deve esser neutrale; giudice
deve essere terzo rispetto alle parti in causa, estraneo alle loro posizioni ed
interessi. Se sussistono convinzioni e presupposti per non essere neutrale il
giudice deve in primo luogo astenersi, se il giudice non si dovesse astenere c’e la
possibilità di ricusarlo attraverso un determinato procedimento
B. GARANZIA DEL GIUDICE NATURALE--> evitare che una controversia possa essere
rimessa ad un organo giudiziario creato appositamente per giudicarla.
Art. 25 COST: nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per
legge
Giudice precostituito per legge: giudice istituito secondi criteri generali fissati in
anticipo e non in vista di singole controversie
-->Questa regola serve per non avere la possibilità di scelta del giudice anche se
ci sono delle deroghe
ESEMPIO 1: controversie contrattuali
ESEMPIO 2: Nei casi in cui ci sono più attori e più convenuti (processi
litisconsortili) “se vengono citate tre persone di tre città diverse la legge
permette di scegliere dove instaurare il giudizio”. Per eludere l’art. 25 COST si
simula un litisconsorzio, la legge però
rifiuta la domanda con convenuto fittizio perché é contraria all’art. 25 COST
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
GIURISDIZIONE ORDINARIA
La funzione giurisdizionale é esercitata in materia civile e penale dagli organi giudiziari
“ordinari”, chiamati anche magistratura:
o Giudice di Pace--> organi unipersonali
o Tribunale--> organi che possono essere unipersonali o collegiali
o Corte d’Appello--> organi collegiali
o Corte di Cassazione--> organi collegiali
-->alla giurisdizione civile ordinaria appartengono tutte le materie non espressamente
escluse e ha ad OGGETTO rapporti giuridici di natura privata e pubblica dai quali si
originano diritti soggettivi a favore dei titolari
-->Giurisdizione Italiana<--
NB: lo stato non può non tenere conto dell’esistenza degli altri Stati, aventi anche essi
propri organi giurisdizionali perciò non ha ragione di interessarsi di controversie
estranee al proprio ambito di sovranità e di sottoporre ai giudici controversie che
non riguardino la vita concreta ed effettiva del paese.
CODICE PROC. CIVILE 1942:
-->criterio della cittadinanza del convenuto
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
• Cittadino italiano poteva essere in ogni caso convenuto davanti a giudici italiani
indipendentemente da qualsiasi nesso di collegamenti della lite con il territorio
italiano.
• Straniero nom era soggetto alla giurisdizione italiana a meno che non fossero
ricorrenti situazioni relative al soggetto straniero, tali da collegare la vicenda
litigiosa con l’ordinamento italiano. Questi elementi vengono denominati
momenti o criteri che si distinguono in
Subiettivi: si riferiscono ai soggetti
Obiettivi: si riferiscono alla controversia
Questi elementi servono a determinare se la competenza é giurisdizionale o
internazionale
LEGGE 218/1995--> Legge di riforma del diritto internazionale privato
Abroga gli articoli 2, 3, 4, 37 2° Comma del CodProcCiv
-->abbandonato il criterio generale della cittadinanza del convenuto, viene data
rilevanza alla residenza o domicilio del convenuto. Giurisdizione autorità italiana
sussiste indipendentemente dalla cittadinanza del convenuto se costui ha la residenza o
il domicilio sul territorio dello Stato, di conseguenza giurisdizione di un giudice italiano
può non sussistere nei confronti di un cittadino italiano domiciliato all’estero
Criteri aggiuntivi idonei a determinare la giurisdizione italiana:
❖ Materia Contrattuale: se in Italia deve essere eseguita o é stata eseguita
l’obbligazione dedotta in giudizio, indipendentemente da residenza/domicilio
❖ Illecito: se in Italia é avvenuto l’evento dannoso
NB: queste competenze speciali fanno parte di un Regolamento della CE (Regolamenti di
Bruxelles) e possono essere applicate sia a soggetti che hanno il domicilio in uno Stato
contraente del regolamento sia in uno Stato non europeo purché l’oggetto della
controversia rientri nelle materie regolate dal testo comunitario (art. 3 ln 218/1995)
NB: in caso di materie estranee al regolamento comunitario la giurisdizione é del giudice
del luogo di residenza dell’attore nei confronti del convenuto straniero NON avente ne
residenza ne domicilio in Italia. Le materie sono:
a) Nullità, annullamento, separazione personale e scioglimento del matrimonio se
uno dei due coniugi é cittadini italiano
b) Filiazione, rapporti personali tra genitori/figli, se uno dei genitori o il figlio é
cittadino italiano o risiede in Italia
c) Materia successoria se il defunto era cittadino italiano al momento della morte
ESEMPIO: incidente nella zona di Cernis, un caccia americano aveva tranciato i cavi di
una funivia, oppure anche per la questione dei Bond Argentini, oppure persone lese in
tempo di guerra (II GUERRA MONDIALE)--> se in questi casi vi é l’esercizio dello ius
imperi il giudice italiano non ha giurisdizione come nel caso del Cernis (esercitazione dei
caccia sono esercizio di ius imperi) così come nel caso dei Bond argentini mentre nel
caso del risarcimento dei danni di guerra é stata concessa la giurisdizione perché in
questo caso vi é la lesione dei diritti fondamentali e inviolabili.
LEGGE 218/1995--> abroga l’art 2 CodProcCiv che proclamava l’inderogabilità per
accordo tra le parti della giurisdizione italiana a favore della giurisdizione straniera
Art. 4 ln218/1995: stabilisce l'accettazione e deroga della giurisdizione:
1. Giurisdizione sussiste anche se in realtà fa difetto in base ai criteri dell’art. 3
ln218/1995 se viene:
• ACCETTAZIONE ESPRESSA: le parti l’abbiano convenzionalmente accettata
e l’accettazione sia provata per iscritto oppure se il convenuto “compare
in processo senza eccepire il difetto nel primo atto difensivo”
• ACCETTAZIONE TACITA: mancata e tempestiva eccezione da parte di chi ne
avrebbe interesse
2. Giurisdizione italiana può essere oggetto di deroga convenzionale a favore di
giudice/arbitro straniero purché la deroga sia provata per iscritto e la causa verta
su diritti disponibili.
NB: la deroga non ha effetto se la normativa interna prevede una competenza
territoriale inderogabile (materia di lavoro)
Art. 5 ln 218/1995: non sussiste giurisdizione italiana rispetto ad azioni reali aventi ad
oggetto beni immobili situati all’estero, deve inoltre ritenersi inefficace l’eventuale
deroga convenzionale alla giurisdizione italiana a fronte di azioni relative a immobili
situati in Italia
-->LITISPENDENZA ALL’ESTERO (giurisdizione italiana)
Art. 3 CodProcCiv: (abrogato) irrilevanza per l’ordinamento italiano della pendenza
davanti a un giudice straniero della medesima causa o di altra con questa connessa
Giudizio che pende davanti a due giudici di due stati diversi, in questo caso il giudice
italiano andava avanti senza tenere conto del giudicato straniero
Un cittadino straniero non poteva essere convenuto davanti a un giudice italiano anche
se residente o avente domicilio in Italia
Art. 7 Legge 218/1995--> giudice italiano, davanti al quale sia eccepita la previa
pendenza dinanzi a giudice straniero di domanda avente il medesimo oggetto e il
medesimo titolo, sospende il giudizio se ritenga che il provvedimento straniero possa
produrre effetto per l’ordinamento italiano
-->provvedimento di sospensione subordinato alla ricorrenza di due requisiti:
▪ Giudizio pendente all’estero sia anteriore a quello iniziato in Italia
▪ Valutazione dell’idoneità del provvedimento straniero a produrre
effetti nell’ordinamento italiano
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
-->GIURISDIZIONI SPECIALI
Limite alla giurisdizione ordinaria
• Giurisdizione amministrativa: la PA non ha necessità di rivolgersi al giudice per
ottenere dai cittadini l’adempimento dei propri obblighi perché dispone del
potere di costringerli ad obbedire ai suoi atti
Interesse Legittimo: interesse di un soggetto trova indirettamente protezione
nella legge perché si trova a coincidere con un interesse pubblico che la legge
intende tutelare nel disciplinare l’esercizio del potere della PA: di conseguenza
l’inosservanza della norma lede, insieme con l’interesse pubblico, anche
l’interesse del singolo
➔ Tribunale Amministrativo Regionale e Consiglio di Stato provvedono alla tutela
nei confronti della PA degli interessi legittimi
Giurisdizione esclusiva: materie indicate all’art. 133 L.n. 104/2010, materie in
cui la giurisdizione ordinaria civile per le cause che hanno ad oggetto diritti
soggettivi contro la pubblica amministrazione sono devolute al TAR e al Consiglio
di Stato (materia urbanistica ed edilizia, controversie in tema di pubblici servizi)
• Altre giurisdizioni: secondo articolo 102 COST Le giurisdizioni speciali esistenti
dovevano essere sottoposte a revisione nel termine di 5 anni, non essendo
successo la giurisprudenza ha affermato che questo termine non risulta perentorio
e perciò sia da considerarsi legittima la continuazione delle loro attività
DIFETTO DI GIURISDIZIONE
presupposto processuale=giurisdizione.
-->situazione in cui si trova il giudice ordinario in conseguenza alle limitazioni poste al
suo potere dalle ipotesi dall’art. 37 CodProcCiv e cioè:
▪ Nei confronti di soggetti con domicilio all’estero
▪ Nei confronti della PA
▪ Nei confronti delle giurisdizioni speciali
Art 37 CodProcCiv:Il difetto di giurisdizione può essere rilevato, in qualunque stato e
grado del processo, soltanto dal convenuto costituito che non abbia espressamente o
tacitamente accettato la giurisdizione italiana. È rilevato dal giudice d'ufficio, sempre
in qualunque stato e grado del processo, se il convenuto è contumace, se ricorre
l'ipotesi di cui all'articolo 5, ovvero se la giurisdizione italiana è esclusa per effetto di
una norma internazionale.
NB: Il giudice prima di entrare nel merito della questione guarda se vi sono i presupposti
processuali.
-->Difetto di giurisdizione era rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento,
ovvero teoricamente può essere rilevato anche in Cassazione.
Se la parte tace il difetto può essere rilevato d’ufficio dal giudice in qualsiasi stai e
grado compreso appello e Cassazione. Questa regola va bene in un contesto dove la
giurisdizione era ritenuta un elemento rappresentativo della sovranità
Fa eccezione all’art 37 CodProcCiv il difetto di giurisdizione nei confronti di persona con
domicilio all’estero e deve farlo nel primo atto o prima difesa utile se si ritiene che il
giudice italiano non abbia giurisdizione --> limitazione viene meno se il convenuto
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
convenuto é contumace
Se la pronuncia non é stata impugnata il giudice del grado superiore non può rilevare
nulla. Art. 37 CodProcCiv si applica solo se sulla questione il giudice non si é pronunciato
o se la questione di giurisdizione é stata impugnata
Pronuncia Implicita: limite all’applicazione art 37 CodProcCiv quando giudice (di primo
grado o appello) abbia pronunciato sul merito senza che abbia formato oggetti di
impugnazione la pur implicita affermazione d’essere, quel giudice, dotato di
giurisdizione sulla causa a lui proposta
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
ARBITRATO
Le parti possono sottrarre una loro causa alla cognizione del giudice se convengono di
farla decidere da arbitri di propria scelta. Esistono due tipi di arbitrato
a) Arbitrato rituale: art 806 ss CodProcCiv--> gli arbitri pronunciano una decisione
chiamata LODO, che sin dalla sua pronuncia ha efficacia vincolante per le parti e
può acquistare forza di titolo esecutivo mediante un decreto dell’autorità
giudiziaria
NB: per far decidere la controversia da arbitri rituali le parti devono stipulare un
accordo che può avere due forme:
o COMPROMESSO: stipulato dalle parti quando già é sorto il contrasto, con il
fine di farlo decidere agli arbitri anziché al giudice (art. 806 CodProcCiv)
o CLAUSOLA COMPROMISSORIA: stipulata dalle parti in occasione di un
contratto concluso tra le stesse, quando queste intendono far decidere a
un arbitro anziché a un giudice le controversie che potranno sorgere dal
contratto stesso (art. 808 CodProcCiv)
b) Arbitrato irrituale: prevede esplicitamente che le parti possiamo stabilire che la
controversia sia definita dagli arbitri mediante la determinazione contrattuale.
Per far valere quanto stabilito dal lodo, la parte interessata deve adire l’autorità
con i medesimi strumenti processuali che sono a sua disposizione per far valere
quanto previsto in qualsiasi contratto
Art. 2-3-4 del CodCiv sono stati abrogati con la legge del 1995
Le parti si aspettano che venga promosso un provvedimento che accolga la domanda
della parte che l’ha posta. Provvedimento diventa definitivo quando non sarà più
impugnabile. Provvedimento viene impugnato quando il provvedimento non ci soddisfa
appieno; ci sono dei termini per impugnare il provvedimento. Finché il processo rimane
aperto la questione non é stabile, quando viene chiuso il provvedimento diventa cosa
giudicata e di conseguenza diventa stabile.
La decisione del giudice non esclude che la questione possa esser rimessa in discussione
Le decisioni del giudice non riguardano solo questioni di litigiosità, può riguardare anche
la gestione del patrimonio di un minore
Esempio: un figlio minorenne eredita da un miliardario un’ingente quantità di denaro, i
genitori gestiscono il patrimonio del minore ma non possono gestirlo autonomamente,
per la vendita di un immobile bisogna prima passare dal giudice, nonostante il padre e la
madre siano d’accordo per questo atto di disposizione é necessario passare dal giudice
tutelare
--> definizione giurisdizione:
GIUDICE
Giudice di primo grado:
• Giudice di pace: introdotto con la legge 374/91. Nominato all’incarico dopo un
giudizio di idoneità che deve accertare l’esistenza di alcuni requisiti. Presta il suo
servizio per quattro anni (magistrato onorario)
• Tribunale: giudice di tribunale è un magistrato dipendente dallo stato a tempo
indeterminato. Accede all’incarico tramite concorso pubblico e cessa il ruolo solo
per: dimissioni volontarie, anzianità o a seguito di provvedimento disciplinare
Giudice di secondo grado:
Corteo d’appello
Giudice di legittimità:
✓ Corte di Cassazione: unica per tutto il territorio nazionale
COMPETENZA
Competenza è la quantità di giurisdizione assegnata in esercizio a ciascun organo.
-->le norme che la definiscono hanno lo scopo di distribuire equamente tra i diversi
giudici il carico delle controversie sottoposte alla giurisdizione ordinaria
-->Mancanza di competenza impedisce al giudice di decidere nel merito, ma lo vincola,
al contempo, ad indicare il giudice davanti al quale il processo può continuare, se
tempestivamente riassunto
-->Competenza determina in quali casi e nei riguardi di quali controversie il giudice ha il
potere di provvedere. Determina in astratto il gruppo di controversie che sono
attribuite al giudice stesso
NB: per ciascuna possibile causa esiste un giudice competente--> giudice naturale. Nel
caso in cui ci sia più di un giudice competente si avrà competenza concorrente
-->Competenza presupposto processuale: requisito di validità del processo e dei suoi
atti; ne consegue che gli atti del giudice incompetente sono nulli
NB: art. 50 CodProcCiv-->Se la riassunzione della causa davanti al giudice dichiarato
competente avviene nel termine fissato nella ordinanza dal giudice e in mancanza in
quello di tre mesi dalla comunicazione della ordinanza di regolamento o della ordinanza
che dichiara l’incompetenza del giudice adito, il processo continua davanti al nuovo
giudice.
Se la riassunzione non avviene nei termini su indicati, il processo si estingue
-->Questione di competenza é trattata come preliminare e deve essere decisa prima di
ogni altra, prima solo la regolarità della domanda introduttiva
-->competenza si determina sulla base della domanda che viene proposta al giudice,
poiché su di essa egli si deve pronunciare per giudicarla fondata o infondata
NB: art. 5 CodProcCiv--> giudice deve pronunciarsi con riguardo alla legge vigente al
momento della proposizione della domanda, non hanno rilevanza i successivi mutamenti
della legge o dello stato medesimo, che farebbero venire meno la domanda
-->atteggiamento del convenuto nel processo può ampliare la materia di discussione
senza modificare/allargare l’oggetto della domanda ne spostare la competenza
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
-->assegnazione della causa é fatta dal presidente del tribunale e non può essere
mutata, salvo che debbano riunirsi due cause pendenti davanti a sezioni diverse
D. Lgs. 51/1998--> i tribunali di maggiori dimensioni con sedi territorialmente
distaccate considerano queste ultime come mere articolazioni del medesimo
ufficio
NB: questione di competenza quella che sorge quando si discute se di una controversia
debbano conoscere i giudici ordinari o gli arbitri nominati dalle parti (eccezione di
arbitrato)
Art. 819-ter CodProcCiv: L'eccezione di incompetenza del giudice in ragione della
convenzione di arbitrato deve essere proposta, a pena di decadenza, nella comparsa di
risposta. La mancata proposizione dell'eccezione esclude la competenza arbitrale
limitatamente alla controversia decisa in quel giudizio.
CRITERI DI DISTRIBUZIONE DELLA COMPETENZA (CAP. 25)
-->Ordine Verticale: criterio per materia e per valore. Distribuire le cause tra gli organi
giudiziari di diverso tipo. Competenza distribuita tra giudice di pace e tribunale, dopo
la soppressione delle preture e il trasferimento delle relative competenze al tribunale
--> Ordine Orizzontale: criterio per territorio: distribuire le cause tra i molti organi del
medesimo tipo localizzati in luoghi diversi sul territorio dello stato. Dopo aver
determinato se una causa appartiene al giudice di pace o al tribunale, bisognerà
stabilire davanti a quale giudice di pace/tribunale la causa dovrà essere proposta
NB: distribuzione delle competenze é fatta dalla legge ed é inderogabile (art. 6
CodProcCiv--> competenza non può essere derogata per accordo delle parti, salvo nei
casi stabiliti dalla legge)
Criteri riferibili al PROCESSO DI PRIMO GRADO: quando questo sia esaurito, la
designazione del giudice competente per l’appello é data automaticamente dalla sede
del giudice di primo grado. Appello va sempre proposto al giudice immediatamente
superiore nella cui circoscrizione ha sede il giudice di primo grado
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
➢ Interdetto: tutore
-->semi-capace/minore emancipato/maggiore inabilitato stanno in giudizio con
assistenza del curatore
-->persone giuridiche ed enti stanno in giudizio per mezzo di organi che li rappresentano
per legge o per statuto
o Persone giuridiche pubbliche:
▪ Regioni: presidenti
▪ Province: presidente giunta provinciale
o Persone giuridiche private:
-Società commerciali: soci o amministratori con rappresentanza
-Condominio di edifici: amministratore
NB: se manca la persona a cui spetta la rappresentanza o l’assistenza, autorità
giudiziaria può nominare un curatore speciale art. 78 CodProcCiv. Istanza si propone al
giudice di pace o al presidente dell’ufficio giudiziario, il giudice provvede con decreto
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Art. 268 CodProcCiv-->intervento può avere luogo sino a che non vengono precisate le
conclusioni
-->possibilità di intervento tardivo, imposte all’interveniente, allo stesso regime
stabilito per le parti. Terzo potrà spiegare domande ed eccezioni solo entro il medesimo
termine fissato al convenuto per la costituzione col deposito della comparsa di risposta
-->modificazione di domande, eccezioni e conclusioni già formulate sarà consentita
anche al terzo, ma solo ove egli le abbia tempestivamente proposte
-->intervento principale e intervento adesivo autonomo non saranno proponibili oltre i
termini stabiliti per la costituzione del convenuto
-->intervento co-legittimato e intervento adesivo dipendente saranno proponibili Dino
a quando non saranno precisate le conclusioni
INTERVENTO A ISTANZA DELLE PARTI
Art. 106 CodProcCiv: ciascuna parte può chiamare nel processo un terzo al quale ritiene
comune la causa o dal quale pretende la causa venga garantita
Casi in cui la parte fa intervenire un terzo:
➢ Comunanza di cause: una causa a cui il terzo sia giuridicamente interessato,
tenendo conto che la parte, quando fa intervenire il terzo, ha di mira un interesse
proprio
Chiamata del terzo pretendente: il terzo (estraneo al processo) pretende di esser
titolare del diritto fatto valere dall’attore contro il convenuto, e il convenuto
voglia farlo intervenire affinché sia accertato quale tra attore e il terzo sia il vero
titolare del diritto fatto valere contro di lui
Chiamata del terzo vero legittimato od obbligato: convenuto ritenga che il terzo
sia il vero legittimato od obbligata a contraddire alla domanda contro di lui
proposta
Chiamata del terzo garante: terzo titolare di un rapporto subordinato o
dipendente da quello dedotto in giudizio, cosicchè la sentenza pronunciata si
ripercuoterà i suoi effetti sul rapporto del terzo
Chiamata semplice e chiamata in garanzia: non è esclusa che una delle parti
possa proporre anche altra domanda contro l’intervenuto e che questi ne possa
proporre contro uno od contro entrambe. Chiamata di Garanzia la parte oltre a
chiamare in causa il garante può proporre nello stesso processo in via eventuale la
domanda di regresso contro di lui, deducendo il diritto di garanzia e chiedendo la
condanna del terzo
NB: convenuto che intende chiamare in causa un terzo deve, a pena di decadenza, farne
dichiarazione nella comparsa di risposta e chiedere al giudice istruttore lo spostamento
della prima udienza allo scopo di consentire la citazione del terzo nel rispetto dei
termini
-->parte che chiama in causa il terzo deve depositare la citazione notificata entro il
termine di 10 giorni dalla notifica della citazione stessa-->termine ordinatorio,
inosservanza non é causa di improcedibilità della domanda nei confronti del terzo
-->terzo deve costituirsi almeno 20 giorni prima dell’udienza fissata dal giudice
istruttore ed indicata nell’atto di citazione. Terzo può considerarsi un convenuto in
seconda battuta
NB: terzo che intende a sua volta chiamare un terzo-->il terzo deve fare dichiarazione di
tale volontà a pena di decadenza nella comparsa di risposta ed essere poi autorizzato
dal giudice
INTERVENTO A ISTANZA DEL GIUDICE
Art. 107 CodProcCiv: il giudice, quando ritiene opportuno che il processo si svolga in
confronto di un terzo al quale la causa è comune , ne ordina l’intervento. In seguito
all’ordine di intervento il terzo diventa litisconsorte necessario.
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Art. 93 CodProcCiv: il difensore con procura può chiedere che il giudice, nella stessa
sentenza in cui condanna alle spese la controparte, distragga in favore suo e degli altri
difensori gli onorari non riscossi e le spese che dichiara di aver anticipate
La parte può chiedere al giudice la revoca del provvedimento qualora dimostri di aver
soddisfatto il credito al difensore per onorari e spese
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INIZIATIVA DEL PROCESSO (PRINCIPIO DELLA DOMANDA): ONERE E DIRITTO (CAP. 71)
-->Iniziativa del processo spetta alla parte interessata (eccezionalmente dal PM), in
quanto il giudice non procede d’ufficio e non prende in esame controversie se no lo
chiede l’interessato
-->iniziativa si esercita proponendo nelle debite forme la domanda in giudizio
Art. 2907 CodCiv: alla tutela giurisdizionale provvede l’autorità giudiziaria su domanda
di una parte e, quando la legge lo dispone, su istanza del PM
Art. 99 CodProcCiv: chi vuol far valere una diritto in giudizio deve proporre la domanda
al giudice competente
-->iniziativa rappresenta un diritto della parte, diritto di provocare esercizio della
giurisdizione con riguardo ad una situazione giuridica di cui il soggetto è interessato-->
scopo: ottenere dal giudice protezione del proprio interesse minacciato.
NB: parte indica l’oggetto del giudizio, giudice non può pronunciarsi oltre i limiti della
domanda: corrispondenza tra richiesto e pronunciato-->art. 112 CodProcCiv
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Art. 24 COST: tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi
legittimi. La difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Così
viene assicurato:
Principio del contraddittorio
Possibilità per tutte le parti di comparire dinanzi al giudice per difendere le
proprie ragioni
AGIRE: perseguire in giudizio la tutela del proprio diritto
AZIONE: designa il corrispondente del diritto
Diritto di azione esiste solo in virtù di un oggetto idoneo-->oggetto non idoneo, azione
non ammissibile
-->ammissibilità domanda di accertamento negativo: parte chiede al giudice di
dichiarare l’inesistenza di obblighi o doveri a suo carico nei confronti di un’altra parte
-->inammissibilità azione di accertamento di meri fatti o questioni giuridiche: non è
possibile porre fatti ad oggetto di un’autonoma decisione. Eccezioni: verificazione
scrittura privata e querela di falso, unici casi in cui semplici fatti sono oggetto di
autonomo accertamento nel nostro diritto
-->ammissibilità di decisione su certe questioni giuridiche che sono rilevanti come
premesse per sapere se certi diritti esistono o meno. Accertamento è ammissibile,
regola generale è quella per cui è sempre ammissibile l’accertamento della nullità o
inefficacia di atti giuridici
Esempio: azione volta a far dichiarare la nullità di un contratto
AZIONI DI COGNIZIONE
AZIONI DI COGNIZIONE COME DIRITTI AL GIUDIZIO DI MERITO (CAP. 77)
-->azioni che instaurano un processo di cognizione e conducono alla pronuncia di una
decisione, funzione specifica di provocare un giudizio che consisterà nell’accogliere o
rigettare la domanda proposta dall’attore. Questo avviene sulle basi dell’accertamento
della situazione giuridica esistente tra le parti-->giudice formula nella sentenza la
regola giuridica concreta che disciplina il caso che ha formato oggetto del processo
Esempio: tizio deve/non deve a Caio 1000 euro
-->Azione di cognizione è il diritto al giudizio sul merito della domanda
NB: se l’attore non riesce a dimostrare in fatto e in diritto la sua domanda, il giudice
dovrà rigettarla
potrà farne applicazione, in caso contrario la norma rimane in vigore e dovrà essere
applicata dal giudice (questione pregiudiziale costituzionale)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
AZIONE DI CONDANNA
Azione che chiede la condanna dell’altra parte
-->sentenza di condanna possiede efficacia esecutiva, vale come titolo esecutivo
permettendo a colui che è indicato come creditore di chiedere l’esecuzione forzata
contro il condannato
Effetti duplici:
❖ Accerta l’esistenza del diritto a una prestazione e il suo inadempimento
❖ Conferisce al titolare del diritto una nuova azione-->azione esecutiva
❖ Titolo esecutivo valido per iscrivere ipoteca giudiziale sui beni del debitore e
allunga il termine del diritto alla prestazione per il quale è stata pronunciata
l’ipoteca
NB: condanna provvedimento ulteriore e consequenziale all’accertamento e consiste
nell’applicazione della sanzione stabilità dalla legge per l’atto illecito commesso
dall’altra parte
Esempio: assoggettamento del debitore alle misure esecutive
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-->azione di condanna ha come sua causa una situazione di fatto in cui l’attore denuncia
la lesione di un suo diritto ad opera di un’altra persona tenuta verso di lui a dare, fare o
non fare
-->interesse ad agire è dato dalla necessità di ottenere una sentenza, la quale accerti
l’esistenza del diritto ed il suo in soddisfacimento, e condanni il debitore
all’adempimento
NB: certezza dell’inadempimento è dunque il presupposto logico necessario della
condanna, azione di condanna da luogo ad una cognizione ordinaria intorno
all’esistenza del diritto ed al suo inadempimento
-->Condanna anticipata: condanna pronunciata prima che consti nell’inadempimento
• Inadempimento non si è ancora verificato-->condanna in futuro
Si ammette quando, anche se l’obbligo non è ancora scaduto, si ravvisa probabile
che alla scadenza l’obbligo non verrà adempiuto spontaneamente
• Non si ha piena certezza dell’adempimento-->azione sommaria di condanna
Art. 278 CodProcCiv: condanna generica-->già accertata la sussistenza del diritto, ma è
ancora controversa la quantità della prestazione dovuta, il giudice può limitarsi a
pronunciare la condanna generica alla prestazione, rinviando al proseguimento del
processo la liquidazione dovuta:
➢ Condanna generica è vera condanna
➢ Sentenza di liquidazione è una sentenza d’accertamento-->si limita a liquidare il
quantum integrando quella precedente condanna
Azione sommaria di condanna:Legge concede a favore di determinati diritti di credito il
privilegio di poter ottenere la condanna è la conseguente azione esecutiva in modo più
rapido del normale-->prima del pieno accertamento dei presupposti
-->condanna può essere pronunciata quando sono incerti ma molto verosimili l’esistenza
del diritto e l’inadempimento. Processo continua in seconda fase nella quale avrà luogo
una piena cognizione dei presupposti logici di condanna
NB: casi tassativamente previsti dalla legge-->azione di condanna può condurre alla
pronuncia di una condanna incompleta nei suoi normali presupposti: azione sommaria
di condanna
-->figura speciale di azione di condanna, diretta alla pronuncia di un provvedimento di
cognizione semplificato e incompleto, necessariamente provvisorio e condizionato,
poichè dipende dalla seconda fase del processo
Due figure di azioni sommarie di condanna:
o Condanna con riserva di eccezioni: azione di condanna è fondata su documenti di
particolare qualità, può portare alla condanna senza che alcune eccezioni del
debitore vengano prese in esame, rimanendo riservate all’ulteriore fase del
processo
o Condanna inaudita altera parte: senza previo contraddittorio
Ammissibile a favore dei creditori di una somma di denaro o di una quantità
determinata di cose fungibili. Se esistono le condizioni previste e senza sentire il
debitore, il giudice ingiunge di pagare la somma o consegnare la cosa nel termine
di 40 giorni, con avvertimento che nello stesso termine può essere fatta
opposizione (senza opposizione: esecuzione forzata), in caso di opposizione il
giudizio si svolge secondo le regole del processo ordinario
AZIONI COSTITUTIVE
Azione che tende a una sentenza che costituisca, modifichi od estingua un rapporto
giuridico
-->precedentemente vi è l’accertamento della sussistenza delle condizioni volute dalla
legge perché possa prodursi il mutamento giuridico
Esempio azioni esecutive:
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
AZIONI ESECUTIVE
ESECUZIONE IN GENERALE (CAP. 90)
Attività degli organi giudiziari con cui mirano a porre in essere coattivamente un
risultato pratico equivalente a quello che avrebbe dovuto produrre un altro soggetto in
adempimento di un obbligo giuridico
-->mezzo con cui l’ordine giuridico reagisce a una particolare forma di illecito, che
consiste nella trasgressione di una regola giuridica concreta, da cui sorge l’obbligo di un
determinato comportamento di un soggetto a favore di un altro
giurisdizionali che possono prendere i beni del debitore per soddisfare il creditore senza
che il debitore possa opporsi
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
AZIONI CAUTELARI
AZIONE CAUTELARE IN GENERALE (CAP. 96)
Diretta ad assicurare l’efficace svolgimento e il proficuo svolgimento della cognizione e
dell’esecuzione.
Azione cautelare-->azione diretta a porre in atto una cautela ed è sempre legata da un
rapporto di complementarietà ad un’azione principale dato dal fatto che la cautela
chiesta ha lo scopo di garantire il proficuo risultato dell’azione principale.
NB: azione autonoma che può essere accolta/respinta. Condizioni che subordinano
l’accoglimento dell’azione cautelare sono:
➢ Probabile essenza di un diritto di cui si chiede la tutela nel processo principale
➢ Fondato timore che, mentre si attende questa tutela, vengano a mancare le
circostanze di fatto favorevoli alla tutela stessa
-->giudice decide intorno a questi due punti, concedendo o negando la cautela, con un
provvedimento che ha valore di verificazione nel caso concreto dell’esistenza dei
presupposti di fatto stabiliti dalla legge per l’esercizio del potere cautelare del giudice
Provvedimenti cautelari sono sempre destinati a durare per un tempo limitato, infatti
quando il processo principale giunge alla conclusione si avranno due possibilità:
▪ Diritto riconosciuto: esso potrà ricevere piena tutela e soddisfazione
▪ Diritto inesistente: misura cautelare diviene inefficace
GLI ATTI
NOZIONE DI ATTO PROCESSUALE (CAP. 98)
Atti processuali si distinguono dagli atti giuridici perchè appartenenti al processo.
Esercitano un effetto giuridico diretto ed immediato sul rapporto processuale in quanto
lo costituisco, lo svolgono e lo concludono
NB: NON rientrano nella categoria degli atti processuali:
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
• Semplici attività di fatto dei soggetti del processo che abbiano scopo preparatorio
Esempio: studio carte processuali del giudice
• Atti compiuti dalle parti fuori dal processo, anche se possono essere coordinati al
processo
Esempio: rilascio della procura alle liti al difensore
• Atti di terzi posti in essere nel processo-->
Esempio: deposizione di un testimone
Sono invece atti processuali:
Produzione in giudizio di documenti-->procura, elezione del domicilio
Assunzione della testimonianza da parte del giudice e la sua verbalizzazione
Atto Processuale: dichiarazione/manifestazione del pensiero, fatta volontariamente da
uno dei soggetti del processo, la quale rientri in una delle categorie di atti previsti dalla
legge processuale ed appartenga ad un procedimento, con efficacia costitutiva,
modificativa od estintiva sul corrispondente rapporto processuale.
NB: regolati dalla legge processuale e dalla legge vigente al momento in cui l’atto viene
compiuto
✓ Ordinanza
✓ Decreto
Decreto e ordinanza sono provvedimenti ordinatori: provvedono allo svolgimento del
processo, impiegando si di solito l’ordinanza quando si pronuncia nel contraddittorio
delle parti o il decreto
Art. 131 CodProcCiv: mancando una prescrizione legale espressa, il giudice è libero di
pronunciare il provvedimento nella forma che ritiene più idonea, scegliendo uno dei tre
tipi di provvedimento previsti dalla legge
Art. 111 7° Comma CodProcCiv: contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà
personale, pronunciati dagli organi ordinari e speciali, è sempre ammesso il ricorso in
Cassazione per violazione della legge-->norma usata per risolvere i casi in cui la legge
dispone che un provvedimento decisorio venga pronunciato (sentenza) nella forma
dell’ordinanza o del decreto
NB: maggior peso al contenuto sostanziale rispetto alla forma-->provvedimenti decisori,
anche se aventi forma di ordinanza o decreti, sono impugnabili per ricorso in Cassazione
Caso in cui il giudice pronunci erroneamente un provvedimento in forma diversa da
quella prescritta dalla legge per quel determinato contenuto: eventuale errore del
giudice non è rilevante e l’atto è assoggettato alla disciplina dettata dalla legge per
quello che è il suo contenuto
SENTENZA
Atto di giudicare-->atto finale del processo con cui il giudice formula il suo giudizio
Art. 279 CodProcCiv: giudice pronuncia sentenza
• Quando definisce il giudizio decidendo questioni di giurisdizione
• Quando definisce il giudizio decidendo su questioni pregiudiziali attinenti al
processo o questioni preliminari di merito
• Quando definisce il giudizio decidendo totalmente nel merito
• Quando definendo alcune delle questioni ai numeri 1, 2, 3 non definisce il giudizio
e impartisce distinti provvedimenti per l’ulteriore istruzione della causa
Sentenza può essere:
Definitiva: sentenza che definisce il giudizio, conclude ed esaurisce il processo in
quell’istanza. Sentenza definitiva è la sentenza finale del procedimento di primo
grado o di quella fase che si è svolta davanti ad un dato organo giurisdizionale
Non Definitiva: sentenza che non definisce il giudizio, cosicchè il processo debba
continuare dopo la sua pronuncia. Con essa il giudice decide una parte della
materia controversa
Art. 132 CodProcCiv: contenuto della sentenza
▪ Indicazione del giudice che l’ha pronunciata
▪ Indicazione delle parti e dei loro difensori
▪ Conclusioni del PM e delle parti
▪ Concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione
▪ Dispositivo (decisione presa dal giudice riguardo alla materia che gli è stata
sottoposta), la data della deliberazione e la sottoscrizione dei soli presidente e
dal giudice estensore
NB: mancata menzione delle parti, conclusioni PM o parti, non è motivo di nullità della
sentenza ma si potrà rimediare con procedimento della correzione
Art. 111 COST: obbligo di motivazione garantito dalla Costituzione. Eventuale
inosservanza è di per se motivo di impugnazione della sentenza. Mancanza della
sottoscrizione del giudice rende la sentenza giuridicamente inesistente
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
NB: se per errore la sentenza è stata sottoscritta da un giudice diverso da quello che
doveva sottoscriverla la giurisprudenza ritiene che si possa provvedere alla rettifica col
provvedimento della correzione
-->con l’atto del deposito e a datare da esso la sentenza diviene giuridicamente
esistente, e da quel momento non può essere revocata o modificata, tranne che per
mezzo delle impugnazioni
ORDINANZA
Funzione di provvedere allo svolgimento del processo, contenuto meramente ordinario
-->può anche presupporre la risoluzione di una questione dubbia e controversa fra le
parti, specialmente di carattere istruttorio--> art. 134 CodProcCiv
• Pronunciata in udienza(trattazione della causa davanti al giudice istruttore):
inserita nel processo verbale
• Pronunciata fuori dall’udienza: scritta in calce fuori dal processo verbale, con
data della sottoscrizione del giudice. Cancelliere comunica alle parti l’ordinanza
pronunciata fuori dall’udienza, salvo che la legge ne prescriva la notificazione
NB: ordinanza revoca bile da parte del’’organo che l’ha pronunciata e in ogni caso dal
collegio. Di regola non pregiudica la decisione della causa
DECRETO
Forma più semplice del provvedimento giudiziale. Impiegato quando non vi è
contraddittorio tra le parti
-->decreto pronunciato d’ufficio o su istanza anche verbale della parte
-->decreto non è revocabile ne impugnabile (di regola)
-->Decreto datato e sottoscritto dal giudice o dal presidente se organo
collegiale+cancelliere
NB: decreto no motivato, salvo che la motivazione sia espressamente prescritta dalla
legge
✓ Ufficio/sede lavorativa
Se non viene trovato la copia dell’atto può essere consegnata a:
-una persona di famiglia
-addetto casa/ufficio/azienda
NB: persona non deve essere minore di 14 anni o palesemente incapace
In mancanza di tali persone: copia può essere consegnata al portiere
dell’abitazione/ufficio/azienda o in mancanza ad un vicino di casa che accetti
di riceverla e ne dà notizia al destinatario tramite lettera raccomandata.
In caso di irreperibilità/rifiuto/incapacità, ufficiale deposita la copia nel
comune dove la notificazione deve eseguirsi
Se il destinatario ha eletto il proprio domicilio presso una persona o ufficio,
consegna può essere fatta alla persona o al capo dell’ufficio in qualità di
domiciliatario, nel luogo indicato dall’elezione
Se non espressamente vietato dalla legge, la notifica può essere fatta a mezzo
del servizio postale
Notifica alle persone giuridiche: eseguita nella loro sede mediante consegna
della copia al rappresentante o alla persona incaricata di ricevere le notificazioni
Notificazioni all’amministrazione dello Stato: presso avvocatura dello Stato
Forme speciali di notificazione o consegna della copia:
▪ Se il destinatario non ha residenza fissa/dimora/domicilio in Italia, e non vi è
eletto domicilio o costituito procuratore--> atto notificato mediante l’affissione
di copia nell’albo dell’ufficio giudiziario davanti al quale si procede
▪ Se non sono conosciuti residenza/dimora /domicilio del destinatario e non vi è
procuratore--> ufficiale deposita la copia nella casa comunale dell’ultima
residenza o, se questa ignota, in quella del luogo di nascita del destinatario
▪ Giudice può prescrivere anche d’ufficio che la notificazione sia prescritta in modo
diverso dalla legge anche per mezzo di telegramma
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
3° Comma: nullità non può essere opposta dalla parte che vi ha dato causa, nè da quella
che vi ha rinunciato anche tacitamente
NB: art. 157 CodProcCiv non riguarda le nullità assolute che devono essere pronunciate
dal giudice d’ufficio
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Effetti secondari rispetto agli effetti dichiarativi, costitutivi ed esecutivi. Effetti disposti
dalla legge come conseguenza immediata e automatica di alcuni effetti principali
-->effetti secondari non sono oggetto di domanda delle parti, ma seguono ex lege al
prodursi dell’effetto principale a cui accedono
Esempio: sentenza di condanna è titolo per iscrivere ipoteca sui beni del debitore
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
TERZI
• TERZI INDIFFERENTI: per questi terzi la sentenza non ha particolare significato,
dovranno subire le conseguenze (utili o dannose) delle sentenze pronunciate tra
altri, sentenze che per altro non alterano in alcun modo i loro diritti
• TERZI TITOLARI DI RAPPORTI DIPENDENTI: terzi che sono titolari di un rapporto di
dipendenza logica e giuridica con le parti, per cui la decisione sul rapporto che fu
oggetto di giudizio influisce nel rapporto col terzo. Questi terzi sono interessati e
devono rispettare la sentenza pronunciata tra le parti e ne consegue che il loro
rapporto ne esce di riflesso modellato in armonia con ciò che la sentenza ha
disposto-->efficacia riflessa:
o Il terzo non ha partecipato al processo e così non ha potuto svolgere le sue
difese, avrebbe potuto intervenire adesivamente, per appoggiare o supplire
la difesa della parte adiuvata, ma può aver ignorato l’esistenza del
processo mentre era pendente
o Legittimazione subordinata consente al terzo di intervenire adesivamente
su un processo altrui, gli consente quindi di contestare la sentenza in
ipotesi come ingiusta e, se la dimostrazione gli riesce, ottenere la
disapplicazione nei suoi confronti della decisione
NB: art. 404 CodProcCiv: terzi mediamente interessati possono anche
proporre opposizione ordinaria di terzo contro la sentenza
• TERZI TITOLARI DI RAPPORTI PERMANENTEMENTE DIPENDENTI: rapporto facente
capo al terzo è legato a quello principale da un nesso di dipendenza giuridica così
stretto che il terzo è esposto a subire tutti gli effetti delle vicende relative al
rapporto principale
Dipendenza permanente: rapporto del terzo dipende da quello principale anche
per tutte le vicende annesse
Art. 1595 CodProcCiv: nullità o risoluzione di locazione ha effetto anche nei
confronti del sub-conduttore e la sentenza pronunciata fra locatore e conduttore
ha effetto anche contro di lui
• TERZI TITOLARI DI DIRITTI INCOMPARABILI: terzi che si affermano titolari di un
diritto autonomo incompatibile con la situazione contenuta nella sentenza. Anche
questi terzi possono proporre ordinaria opposizione contro la sentenza (art. 404
CodProcCiv) e, se vengono convenuti in giudizio sul fondamento della sentenza,
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
COSA GIUDICATA
ESSENZA DELLA COSA GIUDICATA (CAP. 137)
-->sentenza passata in giudicato: divenuta immutabile. Immutabile è anche la
statuizione che nella sentenza è contenuta
Efficacia Negativa: sentenza era già efficace in proprio e per sua naturale attitudine, ma
da questo momento non potrà proporsi una nuova domanda sullo stesso oggetto e tra le
stesse parti. Se proposta dovrà essere rigettata in accoglimento dall’eccezione NE BIS IN
IDEM. Giudice obbligato a non pronunciarsi sull’oggetto del precedente giudizio
Efficacia Positiva: è tra le stesse parti sorge una controversia su un rapporto giuridico
logicamente dipendente da quello su cui fu pronunciato, il giudice non deve fare altro
che accogliere il rapporto o stato pregiudiziale come certo è non più discutibile
NB: in caso di pronuncia conforme sullo stesso oggetto, l’ordinamento non ha motivo di
reagire. Nel caso di pronuncia difforme sullo stesso oggetto e tra le stesse parti la
sentenza è
viziata e può essere revocata o annullata in Cassazione ma se passa in giudicato prevale
in confronto alla precedente
Cosa giudicata: immutabilità e indiscutibilità che sopravvengono con la preclusione delle
impugnazioni ordinarie e conseguente consolidazione della sentenza e dei suoi effetti
pronunciata. Identica situazione per i Terzi succeduti alla parte mentre era pendente il
processo perché:
▪ Se successori a titolo universale sono subentrati al dante causa anche nel processo
e nella qualità di parti
▪ Se successori a titolo particolare sono vincolati alla sentenza secondo le regole
della sostituzione processuale--> sostituto processuale assume la veste di parte a
tutti gli effetti con tutti i diritti e gli obblighi che ne derivano ma visto che fa
valere in giudizio un altrui diritto la sentenza produce effetti nei confronti del
sostituito. NB: tutti i casi di sostituto processuale sono anche casi di litisconsorzio
necessario
Differente la condizione dell’avente causa che ha acquistato il diritto precedentemente
al processo in cui fu pronunciata la sentenza:
❖ Se subentrato nell’intero rapporto controverso, è chiaro che il dante causa non ne
era più titolare e difettava perciò della legittimazione per essere parte nel
processo, con la conseguenza che la sentenza non può avere nessun effetto nei
confronti del vero legittimato
❖ Se invece ha acquistato un diritto dipendente da quello di cui è titolare il Dante
causa, allora la sua posizione è automa ed egli non è soggetto nel giudicato
formatosi nei confronti del Dante causa, bensì soltanto alla sua efficacia
DANTE CAUSA: colui dal quale un soggetto acquista a titolo derivato un diritto per atto
tra vivi o mortis causa
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
NB: devono sempre trovare applicazione le norme sulle prove che sono in vigore nel
momento in cui il processo si svolge--> in materia di prova vale la lex fori (applicazione
delle norme dell’ordinamento giuridico a cui il giudice appartiene) anche se il rapporto
controverso sia regolato da una legge straniera
Il giudice può tuttavia, senza bisogno di prova, porre a fondamento della decisione le
nozioni di fatto che rientrano nella comune esperienza.
-->la mancata contestazione dei fatti allegati dalla controparte costituisce un
comportamento rilevante ai fini della definizione del thema probandum, in quanto
esonera l’organo giudicante dal dedicare alcuna istruzione probatoria ai fatti non
contestati.
-->attività di contestazione dev’essere posta in essere da ciascuna delle parti del
processo in relazione alle allegazioni delle proprie controparti
NB: non contestazione deve vertere sui fatti allegati in giudizio dalle parti mentre é
esclusa la ricostruzione giuridica, che resta un compito esclusivo dell’organo giudicante
FATTI NOTORI (CAP. 153)
Fatti che sono noti alla generalità delle persone di media cultura nei tempi e nel luogo
della decisione, in modo che non possa aversi alcun dubbio sulla loro esistenza o modo di
essere
NB: prova nulla in virtù della notirietà di tali fatti
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
LA CONSULENZA TECNICA
NATURA E FUNZIONI DELLA CONSULENZA TECNICA (CAP. 159)
Scopo di integrare le conoscenze del giudice nei vasi in cui per valutare una prova sono
necessarie cognizioni tecniche di cui il giudice non é fornito.
-->Iniziativa consulenza tecnica spetta
-->Considerata come mezzo ausiliario d’integrazione delle conoscenze e attività del
giudice
Documento: cosa che rappresenta o raffigura un fatto, in modo da dare a chi l’osserva
una certa conoscenza di esso.
-->Documenti importanti come mezzi di prova qualora rappresentino fatti
giuridicamente rilevanti
Nel documento si distinguono due elementi:
➢ Elemento materiale (carta)-->estrinseco
➢ Contenuto intellettuale e figurativo--> intrinseco
Documenti possono distinguersi in:
Dichiarativi: contenuto una dichiarazione dell’autore del documento
Narrativi: tutti gli altri
Narrativo-dichiarativi: autore del documento riferisce una dichiarazione fatta da
altra persona
NB: atto giuridico dato dalla dichiarazione, documento é solo il mezzo che la contiene
-->Documento viene attribuita la qualità che è propria della dichiarazione che contiene
• Confessorio-->dichiarazione di un fatto contrario all’interesse di colui che fa la
dichiarazione
• Dispositivo/costitutivo-->stipulazione contrattuale
• Riproduttivo-->rappresenta una dichiarazione già fatta precedentemente
• Copia-->documento che riproduce un altro documento
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Se l’esibizione importa una spesa, questa deve essere in ogni caso anticipata dalla parte
che ha proposta l’istanza di esibizione.
Art. 118 CodProcCiv: Il giudice può ordinare alle parti e ai terzi di consentire sulla loro
persona o sulle cose in loro possesso le ispezioni che appaiano indispensabili per
conoscere i fatti della causa, purchè ciò possa compiersi senza grave danno per la parte
o per il terzo, e senza costringerli a violare uno dei segreti previsti negli articoli 351 e
352 del codice di procedura penale.
Se la parte rifiuta di eseguire tale ordine senza giusto motivo, il giudice può da questo
rifiuto desumere argomenti di prova a norma dell’articolo 116, secondo comma.
GIUDICATO
Norme di riferimento:
Art. 324 CodProcCiv: S’intende passata in giudicato la sentenza che non è più soggetta
né a regolamento di competenza, né ad appello, né a ricorso per cassazione, né a
revocazione per i motivi di cui ai numeri 4 e 5 dell’articolo 395.
-->giudicato formale. Si ha giudicato formale quando la sentenza non viene impugnata o
ultimato l’iter delle impugnazioni
Art 2909 CodCiv: giudicato sostanziale! importante per i limiti soggettivi. Giudicato
sostanziale incontra 3 limiti:
• Oggettivi: stabilire il “perimetro” della sentenza norma su cui si fonda l’art. 34
CodProcCiv: Il giudice, se per legge o per esplicita domanda di una delle parti è
necessario decidere con efficacia di giudicato una questione pregiudiziale che
appartiene per materia o valore alla competenza di un giudice superiore, rimette
tutta la causa a quest’ultimo, assegnando alle parti un termine perentorio per la
riassunzione della causa davanti a lui
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
PRECLUSIONE
Nel diritto processuale significa che la parte non ha più la possibilità di fare qualcosa
che prima aveva la possibilità e facoltà di fare.
-->Inizialmente assenza di barriere temporali, successivamente inserite dal legislatore
-->Giudice giudica in base a una ricostruzione dei fatti, si basa sui documenti
➢ Fatti sopravvenuti: sono coperti dal giudicato? I fatti che sopravvengono possono
essere spesi nel processo anche se vi é una barriera preclusiva
NB: barriera vale solo per ciò che si poteva dedurre anteriormente all’inizio del
processo e non per ciò che non era possibile rilevare
TRASCRIZIONE
-->Forma di pubblicità
-->Meccanismo di opposizione
Art. 2643 ss CodCiv--> articoli di riferimento istituto
-->trascrizione domanda giudiziale crea un effetto prenotativo--> se la sentenza sarà
favorevole all’attore, l’attore se ha trascritto la domanda giudiziale potrà farla valere
contro l’avente causa (chi ha acquistato il bene in pendenza di giudizio dal convenuto)
TERMINI
• PERENTORIO: fissato dalla legge
• ORDINATORIO: si può chiedere al giudice, prima della scadenza del termine, la
fissazione di un termine più ampio. Si diversifica dalla rimessione dei termini (art.
153 CodProcCiv) perché la rimessione viene usata quando vi sono cause di forza
maggiore che non permettono il rispetto del termine
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
DOMANDA GIUDIZIALE
Domanda rivolta al giudice per chiedere la tutela conseguente alla lesione di un diritto
-->3 elementi:
✓ Diritto soggettivo di cui si chiede tutela
✓ Lesione del diritto
✓ Provvedimento
-->EFFETTI DELLA DOMANDA GIUDIZIALE
Meramente procedimentali: quando si fa la domanda si ha il potere di proporre un atto
successivo rispetto a quello che si ha compiuto
Processuali: proposizione della domanda determina effetti a livello di competenza e
giurisdizione. Inoltre la domanda é irrinunciabile senza il consenso dell’altra parte
NB: possibile succedere nel processo-->successione di erede
Sostanziali: proponendo la domanda ho effetti sul diritto sul quale chiedo una tutela.
Gli effetti sostanziali prodotti dalla domanda sono
❖ Prescrizione estintiva--> (diritto sostanziale) esercitare il diritto per
interromperla.
Art. 2943 CodCiv--> prescrizione si interrompe quando vi é la notifica dell’atto
che da il via al processo. Nel processo la prescrizione ha due effetti:
-->PERMANENTI: prescrizione corre fino a che non si arriva a una pronuncia che
passa in giudicato
-->ISTANTANEI: se alla notifica dell’atto c’é un fenomeno che porta all’estinzione
del processo
NB: Domande giudiziali si propongono con atto di citazione--> atto introduttivo del
processo ordinario di cognizione.
Art. 163 CodProcCiv: atto di citazione
VERIFICAZIONE IN VIA PRINCIPALE (CAP 185)
La querela di falso può proporsi in ogni stato e grado del processo principale a patto che
la proponibilità della stessa non sia esclusa dalla espressa preclusione di nuove
conclusioni. La querela. non può proporsi perché urterebbe il giudicato se la veritàà del
documento sia stata accertata con sentenza passata in giudicato tanto civile , quando
penale.
Querela —> proponibili vs qualsiasi specie di documento e quindi atto pubblico, scrittura
privata. Finché non p stata riconosciuta , la scrittura è più facile disconoscerla.
La querela si deve proporre dalla parte personalmente o a mezzo di procuratore
speciale , con dichiarazione presentata all’udienza e allegata al verbale. Se la
dichiarazione è fatta personalmente in udienza da un analfabeta , provvede il
cancelliere a raccoglierla.
Intervento del PM obbligatorio.
N all’udienza in cui si presenta la querela si forma processo vero Ale d deposito nelle
mani del cancelliere del documento impugnato. Il processo verbale è redatto in
presenza del PM e delle parti e devecontenere la descrizione dello stato in cui il
documento si trova com indicazione delle cancellature abrasioni ecc.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
In caso di remissione separata, il giudice istruttore può disporre , che la trattazi0e della
causa principale continui davanti a sé relativamente a quelle domande che posso essere
decise indipendentemente dal documento impugnato. La dentrnza ja per oggetto la
dichiarazione della falsità o verità del documento . Controverso è il punto se tale
dihciarazione abbia efficacia o no erga omnes. —> accertamento della verità o falsità di
documenti ha efficacia per tutto ma con autorità di giudicato per le sole parti.
Se la sentenza rigetta la querela di falso, ordina la restituzione del documento e dispone
a una pena pecuniaria , se accerta la falsità da disposizioni ex art. 537 c.p.c.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
LA TESTIMONIANZA
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
L’ISPEZIONE (212-213)
LA CONFESSIONE E L’INTERROGATORIO
La legge definisce la connessione come “ la dichiarazione che una parte fa ella verità dei
fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all’altra parte” (Art. 2730 c.c.)
Oggetto della confessione sono fatti della causa e i fatti sfavorevole al dichiarante. La
dichiarazione di una parte, che afferma come vero uno o più fatti, sarà confessione se
avrà per oggetto fatti sfavoreboleri alla parte stessa e favorevoli all’avversario.
Solo i fatti che devono essere provati dalle parti (perciò la confessione non può avere ad
oggetto ile norme giuridiche , che il giudice conosce ed applica liberamente (principio
iura novit curia).
Differente è il caso in cui la dichiarazione di carattere confessori abbia per contenuto
anziché i fatti , l’intera pretesa avversaria ossia il diritto o il rapporto giudico fatto
valere dalla controparte.
Si considera la confessione come ua dichiarazione di verità , ossia una dichiarazione
testimoniale con la quale la parte dichiara ciò che sta attorno ai fatti della causa.
“La volontà di fare dichiarazione nella dichiarazione che sia vero il fatto che viene
confessato indipendentemente dalla consapevolezza delle conseguenze che possono
verificarsi”
E’ lecita la dimostrazione della NON verità del fatto confessato , quando si provi l’errore
del di colui che ha fatto la confessione del fatto medesimo, cioè l’erronea condizione
che il fatto fosse vero.
Per essere efficace la confessione deve provenire da persona capace di disporre del
diritto.
CONFESSIONE GIUDIZIALE
LA CONFESSIONE è GIUDIZIALE QUANDO è RESA IN GIUDIZIO , SPONTANEA QUANTO
PROVOCATA DA UN INTERROGATORIO FORMALE (2733 C.C. —> 228 C.P.C.)
La confessione giudiziale può essere spontaneamente sia in forma orale, sia in forma
scritta.
Orale —> quando viene resa al giudice in udienza e i tal caso dovrà essere documentata
verbalmente (raramente è difficile che la parte si trovi a contatto col giudice)
le risposte che le parti dato al giudice in sede di interrogatorio informale non possono
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
valere come confessioni tant’è che la legge ha previsto che dalle risposte ricevute il
giudice può derivare elementi di convinzione soggetti al libero apprezzamento ma non
PROVE LEGALI.
La confessione può essere fatta in forma scritta quando è contenuta in uqlaisi atto
processuale firmato opersonalmente dalla parte (229 c.p.c).
la confessione giudiziale: “essa forma piena prova contro colui che l’ha fatta , purché
non verta su fatti relativi a. diritti non disponibili”
L’efficacia di piena prova ha il significato di escludere, nei confronti della confessioni
ogni libertà di apprezzamento da pare del giudice che è vincolato a considerare il fatto
come pienamente e definitivamente provato.
La confessione è dunque un tipico esempio di prova legale (116 c.p.c.)
la confessione oltre che vincolante per il giudice non può nemmeno essere , non può
nemmeno essere smentita dal confitente o combattuta con la semplice prova contraria:
essa cioè “ non può essere revocata se non si prova che è stat determinata da errore di
fatto o di violenza.”
In caso di litisconsorzio necessario la confessione resa da alcuni soltanto dei litisconsorzi
non potendo valere per gli altri è liberamente apprezzato dal giudice (Art. 2733, 3° co.)
Litisconsorzio facoltativo —> Nel litisconsorzio facoltativo la decisione essendo divisibile
ha effetti legali nei confronti del confitente ed è un semplice argomento di prova verso
gli altri.
TUTTE QUESTE AFFERMAZIONI PERO’ HAN FATTO PER MOLTO TEMPO DUBITARE CHE LA
CONFESSIONE SIA UNA PROVA SIA PURE LEGALE. ESSA SAREBBE UN NEGOZIO GIURIDICO
CON CUI LA PARTE DISPORREBBE DEL PROPRIO DIRITTO UN NEGOZIO GIURIDICO
PROCESSUALE CON CUI IL CONFITENTE DISPORREBBE DEL MATERIALE IN CUSA
COSTRINGENDO IL GIUDICE A POORRE I FSATTI CONFESSATI A FONDAMENTO DLELA SUA
DECISIONE, MA SONO ENTRAMBE OPINIONI INACCETTABILI .
1° OPINIONE —> NON SPOEGA DI QWUALE DIRITTO DISPONGA DEL CONFITENTE NEL CASO
CHE IL FATTO CONFESSATO SIA VERO.
2° —> NON TIENE CONTO CHE NELL’ACCERTAMENTO DEI FATTI ALLEGATI E NELLA
VALUTAZIONE DELLE PROVE FORNITE LA DECISIONE DEL GIUDICE NON E’ DETERMINATA DA
ATTIVITA’ DELLE PARTI E DAL SUO LIBERO APPREZZAMENTO O DA UNA VALUTAZIONE
ASTRATTA DELLA LEGGE.
CONFESSIONE STRAGIUDIZIALE
Quando è fatta dalla parte o da chi la rappresenta ha la stessa efficacia probatoria di
quella giudiziale , tranne se è fatta ad un terzo è liberamente apprezzata dal giudice.
tale confessione deve essere pronta in giudizio.
INTERROGATORIO FORMALE
Il mezzo per provocare la confessione giudiziale è l’interrogatorio formale. L a parte che
vuole interrogare l’avversario sui fatti della causa deve proporre la domanda su cui
questi è invitato a rispondere , deducendosi per articoli separati e specifici - capitoli
separati”.
Il giudice istruttore ammette con ordinanza , con ordinanza , l’interrogatorio su singoli
capitoli secondo le solite regole (quando li si ritenga ammissibili e rilevanti) fissando
modi e tempi per la sua assunzione.
L’ordinanza dovrà essere comunicata alle parti se pronunciata fuori dall’udienza e
notificata in ogni caso alla parte contumace.
Nell’assunzione dell’interrogatorio non possono farsi domande sui fatti diversi da quelli
formulati ne i capitoli ad eccezione delle domande su cui le arti per concordato e che il
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
giudice ritiene simile ma il giudice può riviere i chiarimenti opportuni sulle risposte
date. (230, 3° co c.p.c.)
la parte interessata deve rispondere personalmente; essa non può servirsi di scritti
preparati ma il il giudice istruttore può consentire di valersi di note o appunti quando
deve far riferimento a nomi o cifre (231 c.p.c.)
Se la parte non si presenta all’udienza fissata o rifiuta di rispondere senza giustificato
motivo il collegio potrà ritenere con ammessi i fatti dedotti nell’interrogatorio: ficta
confessio; se il giudice istruttore riconosce giustificata la mancata presenza di una parte
, dispone una nova udienza per l’assunzione
INTERROGATORIO LIBERO
Interrogatorio di dichiarazione. Il giudice può, in ogni stato e grado del processo ,
ordinare la comparizione personale elle parti in contraddittorio tra loro per interrogarle
in merito alla causa.
L’interrogatorio libero è più vicino alla fase preparatoria che a quella istruttoria del
processo. —> mira a fare si che le parti possano chiedere la loro dichiarazione di fatto e
la loro conclusioni.
Tale interrogatorio LIBERO mira prima di tutto a giovare alla parte interrogata per dar
modo di spiegare dal giudice le ragioni o di proporre la propria difesa. Tale
interrogatorio libero è diretto è messo per permettere al giudice d avere una visione più
semplice e diretta del contrasto esistente tra le parti.
IL GIURAMENTO
Dagli scritti difensivi di parte il giudice trae il maggior numero delle notizie che gli
serviranno a ricostruire storicamente il caso su cui p chiamato a giudicare.Le
dichiarazioni delle parti sentenziano diversi gradi di sattendiilitò a secondach l fatto
dichiarato sia favorevole o sfavorevole. Massimo, favorevole - minimo, sfavorevole.
Possibile accrescere con mezzi estrinseci l’attendibilità della dichiarazione di un fatto
anche favorevole, e ciò si ottiene costringendo a rispondere sottili vincolo del
giuramento.
Il nostro legislatore Jha conservato il giuramento nella sua figura tradizionale di prova
solenne e formale, sottratta alla libera valutazione del giudice 8sorta di rimedio esterno
nel caso di mancanza di prove)
giuramento —> dichiarazione con cui una parte asserisce come vero un fatto nella forma
grave e solenne prevista dalla legge. Esso ha nel processo l’effetto di determinare
l’assuzione del fatto stesso come pienamente e definitivamente provsto.
Il giramento è di due specie:
1) decisorio —> una parte deferisce all’altra per fare dipendere la decisione totale o
parziale della casa
2) supplettorio —> deferito d’ufficio dal giudizio ad un delle due parti al fine di decidere
la causa quando le eccezioni / domande non sono pienamente provate (2736 c.p.c)
poiché, oggi, la legge definisce il giuramento come anche un mezzo per la decisione
parziale della causa esso è divenuto un mezzo di prova che non consente alcuna
decisione ulteriore sul suo risultato ma solo unicamente del singolo fatto rilevane che ne
fa oggetto.
Se il giuramento è prova, va detto che è prova legale, la prova legale assoluta perché
pur possedendo un minimo di efficacia probante naturale , riceve dalla legge un
massimo di efficaci probatoria legale che vincola il giudice e non può in n nessun grado
essere contestata.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
REQUISITI DI CAPACITA’
L’atto di deferire o riferire il giuramento decisorio può provenire soltanto dalla parte
personalmente , purché sia capace di disporre.
Se la parte è persona incapace o una persona giuridica, l’atto sarà compiuto da chiunque
legittimato ad agire in nome e per conto di essa.
OGGETTO
Il giramento non può essere deferito quando ha per effetto un fatto relativo ad un
rapporto giuridico di cui le parti non possono disporre (2739 c.c.). Sarà bene precisare
che la disponibilità/indisponibilità va esaminata con riguardo al rapporto giuridico per il
quale il fatto è rilevante sia esso o meno l’oggetto principe della domanda/eccezione.
ma se il processo ha carattere dispositivo il giuramento può avere per oggetto vincolante
i fatti e perciò può essere deferito su qualsiasi fatto rilevante per la decisione:
1- il fatto dve essere porpoo della parte a cui si deferisce cioè un fatto/atto da essa
compiuto, oppure un fatto altrui purché a lui volto.
2 - non può essere un fatto illecito
3 Il giuramento non può essere diretto a negare un fatto risultante da atto pubblico
poiché la prova può essere distrutta solo con querela di falso
EFFICACIA
L’efficacia del giuramento è rigorosamente fissata dalla legge nel senso che in caso di
prestazione il fatto dichiarativo rimane pienamente provato e nessuna prova contraria
può essere ammessa.
L’effetto del giuramento prestato è sottratto a qualsiasi discussione anche anche se in
sede penale è dichiarata la sua falsità, ciò non ha alcuna conseguenza nel processo
civile, si potrà soltanto domandare il risarcimento deo danno dall’autore del falso
giuramento (2708 c.c. , 2°co)
DEFERIMENTO E RIFERIMENTO
IL DEFERIMENTO è RIPORTATO IN MANIERA DIVERSA A SECONDA DELLA SPECIE DI
GIURAMENTO:
1- GIURAMENTO DECISORIO: DEFERITO DA UNA PARTE ALL’ALTRA la quale viene così, quasi
sfidata a dichiarare , col vincolo del giuramento , il fatto che è favorevole. D’altro lato
la parte che deferisce il giuramento manifesta la sua fiducia nella sincerità
dell’avversario.
Il deferimento è atto di parte e può essere compiuto in qualcuno stato e grado del
processo finché questa si trovi davanti al giudice istruttore: perciò anche in appello e
nel rinvio la dichiarazione deve essere fatta dalla parte o dal procuratore con mandato
speciale o con atto sottoscritto dalla parte.
La legge consente alla parte di riferite il giuramento alla parte. che l’ha deferito purché
il fatto che forma oggetto sia comune ad entrambe.
Se RIFERIMENTO —> ha lo scopo di acquistare la posizione delle parti di fronte questa
prova ed è una garanzia della sua attendibilità.
deferimento e riferimento son revocabili, finchè l’avversario dichiari di essere pronto a
giurare.
2- Il giramento supplettorio è invece deferito d’ufficio dal giudice ed assume le
caratteristiche di prova sussidiaria, che ricorre ad essa quando su un fatto rilevante è
già acquisita una semipiena probatio, che fa ritenere credibile il fatto anche se non c’è
un attendibilità assoluta.
I tal caso è lecito al giudice interpretare il materiale probatorio esistente deferendo il
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
giuramento a quello delle due parti che gl sembri più idoneo a fornire una notizia certa
attorno al fatto medesimo.,
il giuramento è prestato personalmente dalla parte ed è ricevuto dal giudice istruttore,
il quale deve ammonire il giurante sull’importanza morale dell’atto e sulle conseguenze
penali delle dichiarazioni false e quindi lo invita a giurare.
La prestazione s’intende mancata se la parte che deve giurare non si presenta
all’udienza fissata o se , comparendo, aggiunge alla formula stabilita per legge dalle
parti
se si tratta di giuramento decisorio la parte può riferire il giuramento , anziché
prestarlo.
La parte che non è comparsa può giustificarsi.
Giuramento supplettorio —> quello deferito d’ufficio dal giudice a una delle parti al fine
di decidere la causa quando la domanda o le eccezioni non sono pienamente provate ,
ma no sono del tutto sfornate di prova, ovvero quello che è deriso al fine di stabilire il
valore della cosa domandaTa se non si può accertarlo diversamente (2736, 2° co, c.c.)
TESTIMONIANZA—> E’ la Narrazione che fa una persona deo fatti a lui monti per dare
conoscenza a altri. la sua funzione è di rappresentare un fatto privato e renderlo
presente a chi lo ascolta (strumento fondamentale per la ricostruzione storica dei fatti).
La testimonianza può avere ad oggetto non solo le percezioni dirette del fatto da parte
del testimone ma anche il ricordo di fatti pregressi.
Purtroppo la testimonianza non è una prova molto sicura, per cui la percezioni dei
testimoni mancano spesso di precisione ed esattezza e soffrono di alterazione della
realtà. La legge quindi digita della prova testimoniale e pone limitazioni alla sua
ammissibilità. Quando è ammissibile è soggetta al libero apprezzamento del giudice.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Sono, dunque, sono esclusi dal prestare testimonianza anche oloro cui spetta la
legittimazione formale, in sostituzione della parte che difetta della capacità
processuale.
A maggior garanzia dell’attendibilità della testimonianza , la legge esclude che possano
essere sentiti come testi quei terzi che per ragioni diverse , considera particolarmente
interessati all’esito del giudizio e perciò primi della necessaria imparzialità e/o serenità.
Le deposizioni testimoniali assunto vs. Art. 246 devono considerarsi inefficaci e però sul
giudice nel decidere la causa non ne deve tenere conto.
OBBLIGO DI DEPORRE
I testimoni sono obbligati a rendere le loro deposizioni; ritratta di un o obbligo giuridico
pubblico che la legge impone a coloro che , per aver avuto conoscenza dei fatti della sua
, possono e percio debbono prestare la loro collaborazione all’amministrazione della
giustizia. L’obbligo implica:
Obbligo di comparire davanti al giudice nel momento nel luogo da lui ordinato ; tale
obbligo è sanzionato da una pena pecuniaria da 100 a 1000 euro e il giudice può disporre
l’accompagnamento forzato del teste all’udienza; l’obbligo di comparire viene meno per
il testimone che si trovi in impossibilità materiale di farlo
L’obbligo di fornire gli elementi per la propria identificazione
3) L’obbligo di prestare giuramento
4) L’obblio di rispondere alle domande del giudice dicendo verità , null’altro che la
verità
Il teste ha diritto di astenersi al deporre per motivi di segreto prof. e d’ufficio.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
parti in causa.
Le parti possono fare osservazioni sull’attendibilità dei testimoni.
Compiute queste formalità preliminari il giudice il giudice assume la deposizione del
teste, interrogandolo sui fatti intorno ai quali è chiamato a deporre e rivoglendogli tutte
le domande ritenute utili.
IL TESTE deve risponder oralmente e non si deve servire di scritti preparati ( a meno che
gli sia concesso farlo PER NOMI E CIFRE).
GIURISDIZIONE (CAP. 1)
PRINCIPI GENERALI E GARANZIE RELATIVE ALLA GIURISDIZIONE E PROCESSO
Art. 111 Cost: la giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge.
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti
ad un giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
-->norma ampliata dalla legge Cost. n. 2/1999 e art. 6 CEDU
NB: Corte Costituzionale giudica solo della legittimità della norma di legge; Corte CEDU
giudica sulla lesione Diritto a equo processo (può derivare dalle regole del processo
interno o dal suo svolgimento nel caso concreto). Differenze:
• Sentenza resa dalla Corte CEDU vincola gli Stati ma non ha effetto diretto negli
ordinamenti nazionali
• Sentenza Corte Costituzionale di accoglimento comporta la cessazione
dell’efficacia della norma di legge dichiarata costituzionalmente illegittima
GARANZIE MAGISTRATURA
Indipendenza e terziarietà del giudice--> Art. 101 Cost: la giustizia è amministrata in
nome del popolo (principio della sovranità popolare). I giudici sono soggetti solo alla
legge (principio della divisione dei poteri)
-->giudici vincolati agli atti dello stato che abbiano forza di legge
-->Imparzialità si divide in:
➢ Imparzialità soggettiva: assenza di partito preso e di preconcetto del giudice
➢ Imparzialità oggettiva: viene meno se le funzioni da lui precedentemente svolte
nella medesima causa lo fanno apparire come giudice parziale
NB: problema dell’incompatibilità del giudice derivante dal ruolo che il giudice ha
svolto prima del processo o in altre fasi dello stesso
Art. 102 Cost: l’esercizio della funzione giurisdizionale è attribuita ai magistrati
ordinari istituiti e regolati dalle norme sull’ordinamento giudiziario
-->divieto di istituire giudici straordinari o speciali: possibilità di istituire sezioni
specializzate per determinate materie all’interno degli organi giudiziari ordinari
NB: possibile la partecipazione di cittadini idonei ma estranei alla magistratura
Art. 107 Cost--> magistrati sono inamovibili. Eguaglianza tra i magistrati, si distinguono
solo in base alle loro funzioni
Art. 104 Cost: la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni
altro potere.
-->particolari garanzie previste per i PM che devono assicurare l’indipendenza dei giudici
e delle giurisdizioni speciali e degli estranei che partecipano all’amministrazione della
giustizia
GARANZIE DEL PROCESSO
Garanzia del giusto processo: processo deve essere regolato dalla legge.
-->principio di proporzionalità:. Giudice deve poter mantenere un potere discrezionale
in ordine a lacune o aspetti procedimentali di dubbia interpretazione
DIRITTO DI ACCESSO AI TRIBUNALI E DIRITTO D’AZIONE
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Art. 6 CEDU: soggetto ha il diritto che la sua causa sia esaminata equamente da un
tribunale
Art. 24 Cost: tutti possono agire in giudizio per la tutela dei loro diritti o interessi
legittimi--> diritto d’azione
-->assicurare la possibilità di richiedere la tutela delle situazioni sostanziali
giuridicamente rilevanti che si assumono esser state minacciate o violate--> tutela deve
avere carattere di effettività ed essere in forma esecutiva e coattiva
GARANZIA DEL GIUDICE NATURALE
Art. 25 Cost: nessuno può esser distolto dal giudice naturale precostituito per legge.
-->diritto di conoscere in via preventiva la giurisdizione presso la quale agire o essere
convenuti
PRINCIPIO DEL CONTRADDITTORIO, DIRITTO DI DIFESA E PARITÀ DELLE PARTI
Art. 24 Cost: difesa é un diritto inviolabile in ogni stato e grado del processo
Art. 111 Cost: ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti in condizioni di
parità
Art. 24 e 111 Costituzione racchiudono i seguenti principi:
✓ Garanzia della conoscenza: convenuto deve conoscere la domanda proposta
contro di lui e gli elementi di fatto e di diritto dedotti
✓ Garanzia del dialogo: possibilità del dialogo tra le parti durante il processo
✓ Garanzia della prova: riconosciuta possibilità, per ciascuna parte, di essere
ammessa a provare in giudizio l’inesistenza dei fatti dedotti in giudizio dalla
controparte
NB: la garanzia del contraddittorio vale per ogni tipo di processo
GARANZIA DELLA MOTIVAZIONE
Art. 111 Cost: tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati
Duplice funzione di garanzia:
Rassicurare i cittadini sulla razionalità dello svolgimento del giudizio e affidabilità
esercizio giurisdizione
Controllo del provvedimento ai fini delle impugnazioni
NB: la motivazione della sentenza consiste nella succinta esposizione dei fatti rilevanti
della causa e delle ragioni giuridiche della decisione, anche con riferimento a
precedenti conformi
DURATA RAGIONEVOLE DEL PROCESSO
Art. 11 Cost-->causa deve essere esaminata entro un tempo ragionevole
NB: ragionevole durata valutata in base alla complessità della causa, comportamento
delle parti e comportamento delle autorità
-->Principi cardine della normativa sulla ragionevole durata sono:
▪ il procedimento è finalizzato a ottenere il ristoro di tutti i danni subiti, a motivo
della violazione del principio della ragionevole durata del processo
▪ principio si considera rispettato se il processo non eccede la durata di 3anni in
primo grado, 2 anni in secondo, ed 1anno nella fase in Cassazione. Per
l’esecuzione forzata il termine è considerato ragionevole se il procedimento si
conclude in 3anni, e per le procedure concorsuali in 6anni
▪ il procedimento può esser attivato solo dopo che il provvedimento emessa dal
giudice è passato in giudicato, e a pena di decadenza entro 6mesi da tale
momento
▪ la competenza è attribuita alle Corti d’Appello
▪ la domanda si propone con ricorso, con onere per il ricorrente di produrre tutta la
documentazione necessaria a verificare l’irragionevole durata del processo
▪ Prima fase rapida e sommaria e seconda parte di eventuale opposizione (deve
concludersi entro 4 mesi con decreto impugnabile per Cassazione)
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▪ non è riconosciuto alcun indennizzo: in favore della parte soccombente che sia
stata condannata per responsabilità aggravata (art. 96 CodProcCiv--
>responsabilità aggravata) o che abbia rifiutato la proposta formulata
Tripartizione in: processo ordinario (tutti i processi non riconducibili alle altre due
ripartizioni), rito del lavoro (procedimenti con poteri ufficiosi del giudice nella fase
istruttoria) e procedimento sommario di cognizione (riti improntati a una accentuata
semplificazione).
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Causa viene iscritta al ruolo all’atto della prima costituzione di una delle parti
-->Cancelliere iscrive la causa al ruolo generale e forma il fascicolo d’ufficio
-->Cancelliere presenta il fascicolo al presidente del tribunale per nomina del giudice
istruttore e assegnazione alla sezione
Art. 168-bis CodProcCiv--> designazione del giudice istruttore. duplice finalità:
Accelerare investitura del giudice--> prescrizione: trasmettere il fascicolo al
giudice istruttore subito dopo la designazione
Consentire al giudice di tenere la prima udienza
NB: se nel giorno fissato il giudice istruttore non tiene l’udienza, la comparizione delle
parti é d’ufficio rimandata all’udienza immediatamente successiva tenuta dal giudice
designato
Fascicoli delle parti: atti e documenti di causa sono inseriti in sezioni separate del
fascicolo di parte. Cancelliere sottoscrive l’indice del fascicolo ogni volta che viene
inserito in esso un atto o un documento
-->alle parti e ai loro difensori é richiesta gestione logica e ordinata del fascicolo e degli
atti in esso contenuti
NB: restano ferme per il convenuto le decadenze ex art. 171 CodProcCiv: Se nessuna
delle parti si costituisce nei termini stabiliti, si applicano le disposizioni dell’art. 307,
primo e secondo comma
Se una delle parti si è costituita entro il termine rispettivamente a lei assegnato,
l’altra parte può costituirsi successivamente fino alla prima udienza, ma restano ferme
per il convenuto le decadenze di cui all’articolo 167
La parte che non si costituisce neppure in tale udienza è dichiarata contumace con
ordinanza del giudice istruttore, salva la disposizione dell’art. 291
-->convenuto potrà chiedere la rimessione in termini se dimostra che la nullità della
citazione o della sua notificazione gli ha impedito di avere conoscenza del processo
e che la costituzione é stata impedita da causa a lui non imputabile
NB: solo dopo tale verifica preliminare potrà avviarsi la trattazione nel merito della
causa
-->Esauriti adempimenti preliminari: trattazione destinata al chiarimento delle
allegazioni delle parti tramite il loro interrogatorio e precisazione ed eventuale
modificazione delle domande.
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
NB: principio che regola ammissione e assunzione di prove nel processo é che il giudice
deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti o dal PM, salvi i
casi previsti dalla legge
Art. 183 CodProcCiv: nel caso in cui vengano disposti d’ufficio mezzi di prova con
ordinanza, ciascuna parte può dedurre, entro un termine perentorio, assegnato dal
giudice con l’ordinanza medesima, i mezzi di prova che si rendano necessari in
relazione ai primi disposti dal giudice.
-->ammissibilità e rilevanza non sarebbero però sufficienti all’ammissione qualora i
mezzi di prova non fossero raccordati a quelli disposti d’ufficio e non si concretassero
nella deduzione di una prova contraria sui fatti ammessi a prova dal giudice. Prova
contraria può essere:
Prova contraria diretta: dimostrare in modo immediato la falsità del fatto addotto
a prova col provvedimento del giudice
Prova contraria indiretta: mira a provare il fatto principale in via presuntiva,
attraverso la dimostrazione di fatti diversi e secondari
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▪ Ordinanze pronunciate sull’accordo delle parti, in una materia della quale queste
possono disporre
▪ Ordinanze dichiarate non impugnabili dalla legge
▪ Ordinanze per le quali la legge disponga uno speciale mezzo di reclamo
-->nei processi a decisione collegiale il collegio dispone di un potere generale di
controllo sulle ordinanze. Le parti possono proporre al collegio tutt'e le questioni
risolute dal giudice istruttore con ordinanza revocabile.
Art. 178 CodProcCiv: reclamo immediato al collegio contro l’ordinanza del giudice
istruttore, che non operi in funzione di giudice unico, ma solo per l’ipotesi di ordinanza
che dichiara l’estinzione del processo
Contemporanea pendenza di più processi, relativi alla stessa causa o a cause connesse
davanti allo stesso giudice, da luogo ad altri provvedimenti volti a favorire la
realizzazione del processo simultaneo-->assegnazione delle cause allo stesso giudice/
persona fisica
-->riunione nell’ipotesi di pendenza di lui procedimenti per la stessa causa innanzi al
medesimo giudice/persona fisica, può essere disposta anche d’ufficio ma dopo aver
instaurato il contraddittorio tra le parti. Se invece le cause pendono davanti a giudici-
persone fisiche diversi dello stesso organo giudiziario, il potere di dare luogo alla
riunione spetta al presidente
-->disposta la riunione, la trattazione prosegue congiuntamente sulla materia dedotta a
oggetto dei diversi giudizi e il processo deve ritenersi unico
NB: il giudice può valersi di tutti gli elementi emersi in ciascun procedimento
anteriormente alla riunione
-->nel caso di giudizi connessi siano pendenti in grado diverso, la riunione deve essere
disposta solo dopo che sia stato verificato che ciò non determini per la causa la perdita
di un grado di giudizio
-->solo dopo la riunione il processo é unico: applicazione regole litisconsorzio
facoltativo
NB: una volta che la riunione sia stata ordinata, il giudice può discrezionalmente
provvedere alla separazione delle cause riunite-->separazione viene disposta nel caso in
cui:
Vi sia istanza di tutte le parti
Prosecuzione del processo simultaneo sia idoneo a provocare aggravi o ritardi
nella procedura
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
-->sospensione quando sia proposta querela di falso di fronte al Giudice di Pace o Corte
d’Appello. Questi sono tenuti a sospendere il processo in attesa che la controversia sulla
querela venga risolta dal Tribunale-->giudice inderogabilmente competente per materia
SOSPENSIONE VOLONTARIA
-->disposta dal giudice istruttore su istanza di tutte le parti
-->sospensione può essere disposta solo ove sussistano giustificati motivi per una sola
volta e per un periodo non superiore a 3 mesi
SOSPENSIONE IMPROPRIA
In realtà il processo prosegue per lo svolgimento di una sua fase speciale davanti ad un
altro giudice, titolare per legge di una competenza esclusiva per decidere una delle
questioni del processo. Si verifica quando:
✓ Proposto un regolamento di giurisdizione
✓ Proposto regolamento di competenza
✓ Accolta istanza di ricusazione del giudice
✓ Giudice rimette alla Corte di Giustizia UE la decisione, in via pregiudiziale, delle
questioni relative all’interpretazione dei trattati
✓ Atti trasmessi alla Corte Costituzionale per risoluzione della questione di
legittimità costituzionale di una legge
FATTISPECIE SPECIALE
Art. 337 2° Comma CodProcCiv: Quando l’autorità di una sentenza è invocata in un
diverso processo, questo può essere sospeso se tale sentenza è impugnata.
-->disposizione si applica fuori dai casi in cui la sospensione del giudizio sulla causa
dipendente sia imposta da una disposizione espressa o il processo pregiudicante sia stato
definito con sentenza non passata in giudicato
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
Estinzione del processo costituisce una forma anomala di chiusura anticipata del
processo
-->due cause in grado di provocare l’estinzione del processo:
• Rinuncia agli atti--> deve avere ad oggetto gli atti del giudizio e per essere
efficace dev’essere accettata dalle parti costituite che potrebbero avere
interesse alla prosecuzione. La rinuncia agli atti non tollera alcuna apposizione di
condizioni o riserve.
NB: rinuncia dichiarata con ordinanza, giudice istruttore deve liquidare con
ordinanza non impugnabile le spese dovute dal rinunciante alle altre parti
• Inattività delle parti-->omissione di un atto di impulso processuale, che
costituisca l’esercizio di un potere-onere della parte. Sei ipotesi:
o Contumacia dell’attore: se il convenuto non fa richiesta di proseguire il
processo il giudice dispone che la causa sia cancellata dal ruolo-->processo
si estingue
o Mancata costituzione del convenuto: se viene rilevato un vizio che porta
alla nullità della notificazione di citazione l’attore deve provvedere a
rinnovarla entro un termine perentorio. Se la rinnovazione non viene
eseguita, giudice ordina la cancellazione della causa dal ruolo-->processo si
estingue
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
FASE DECISORIA
RIMESSIONE DELLA CAUSA IN DECISIONE (CAP. 60)
-->terminata la fase di trattazione della controversia si apre la fase conclusiva: fase di
decisione
Art 187 CodProcCiv-->condizioni in presenza delle quali il giudice istruttore rimette le
parti davanti al collegio
• Il giudice istruttore, se ritiene che la causa sia matura per la decisione di merito
senza bisogno di assunzione di mezzi di prova, rimette le parti davanti al
collegio.
Tutti i fatti della causa sono pacifici tra le parti-->controversia di puro diritto
• Può rimettere le parti al collegio affinché sia decisa separatamente una
questione di merito avente carattere preliminare, solo quando la decisione di
essa può definire il giudizio.
Decisioni su questioni relative all’intervento, quando il giudice non ritenga di
deciderle insieme col merito
• Il giudice provvede analogamente se sorgono questioni attinenti alla giurisdizione
o alla competenza o ad altre pregiudiziali, ma può anche disporre che siano
decise unitamente al merito.
Alternativa tra procedere ad un’istruzione probatoria che potrebbe risultare
inutile a seguito della definizione del processo in rito e rimettere la causa in
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DIRITTO PROCESSUALE CIVILE (LIBRO VERDE + LIBRO BLU)
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o Sentenza dichiara nullità del procedimento per vizio vocatio in ius non
impedisce la riproposizione della domanda. Atti compiuti nel processo nullo
non conservano efficacia
o Mancanza di presupposti processuali impedisce la decisione sul merito,
effetti della sentenza diversi a seconda della natura e rilevanza del
presupposto mancante
o Sentenza che dichiara difetto di giurisdizione: improponibilità della
domanda solo se si tratta di un difetto assoluto-->il giudice che ha
pronunciato la sentenza é ogni altro giudice difettano di giurisdizione
o Ordinanza che dichiara incompetenza: deve designare il giudice
competente e il processo potrà continuare dinanzi a lui
Sentenza definitiva quella con la quale il giudice pronuncia sul merito della
domanda ed eccezioni delle parti
Causa rimessa in decisione da parte del giudice istruttore affinché sia decisa
separatamente una questione di merito avente carattere preliminare quando la
decisione di essa può definire il giudizio è quando siano sorte questioni attinenti
alla giurisdizione o alla continenza o ad altre questioni pregiudiziali
Più cause cumulate non tutte mature per la decisione. In tal caso, il giudice può
decidere quelle che appaiono già sufficientemente istruite e disporre con distinti
provvedimenti la separazione delle altre cause e l’ulteriore istruzione riguardo
alle medesime
-->costituisce, modifica, estingue un rapporto giuridico nei soli casi previsti dalla legge
-->esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto, producendo gli effetti
del contratto non concluso
SENTENZA INIBITORIA
Proibisce la continuazione o reiterazione di un comportamento illegittimo e impartisce
gli opportuni provvedimenti affinché vengano eliminati gli effetti. In tali casi il giudice
ordina la cessazione delle turbative, la cessazione del comportamento illegittimo e la
rimozione degli effetti
Art. 614 bis c.p.c. —> Con il provvedimento di condanna all'adempimento di obblighi
diversi dal pagamento di somme di denaro il giudice, salvo che ciò sia manifestamente
iniquo, fissa, su richiesta di parte, la somma di denaro dovuta dall’obbligato per ogni
violazione o inosservanza successiva, ovvero per ogni ritardo nell’esecuzione del
provvedimento (non applicato alle controversie di lavoro subordinato, pubblico o privato
e ai rapporti di co.co.co )
-->Il giudice individua i via preventiva una somma di denaro che l’obbligato sarà tenuto
a corrispondere a favore della parte vittoriosa in ogni ipotesi di inottemperanza o
ritardata ottempera za al provv. di condanna. Occorre che la somma sia commisurata
alle condizioni economiche del debitore. Per le obbligazioni di non far fungibili e
infungibili deve considerare, il giudice, oltre al danno an che il valore della
controversia, natura della prestazione e ogni circostanza utile come condizioni
soggettive del debitore, tipo di violazione posta in essere.
possibili cumulabilità della misura ex art. 614-bis CodProcCiv
-->Giudice è abilitato a concedere la misura sanzionatoria a condizione che ciò non
risulti manifestamente iniquo; è richiesto dunque all’autorità giudicante di valutare
tutte le circostanze del caso affinché il provvedimento non sia contrario all’equità e
affinché lo strumento dell’esecuzione indiretta non diventi un mezzo che vada a svilire
in maniera eccessiva l’obbligato. Quanto al regime di stabilità, la norma non prevede
alcuno strumento di revisione o riforma della misura coercitiva.