INTERESSATE
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APRILE 2017
Tali fattori sono riconducibili ai seguenti ambiti di riferimento dell’Organizzazione, che nel complesso
determinano il Contesto nel suo complesso.
Contesto interno
Contesto esterno:
o Contesto Ambientale – risorse - paesaggio
o Contesto Sociale
o Contesto Economico – Finanziario
o Contesto Giuridico e Normativo
CONTESTO INTERNO
Ad ogni capo area sono assegnate tutte le funzioni dell’area stessa e non sono stati nominati responsabili di
servizio o procedimento.
SINDACO
SINDACO
GIUNTA 3
SEGRETARIO GENERALE
E
STAFF DEL SINDACO
–
UFFICIO PROGETTAZIONE E UFFICIO
COMUNICAZIONE – PROMOZIONE DEL SUPPORTO ORGANI POLITICI E
REPERIMENTO RISORSE
TERRITORIO – SPORT
NUCLEODI
VALUTAZIONE
I dipendenti comunali sono passati dai 100 del 2009 a 79 nel 2016, in seguito ad alcuni pensionamenti e
trasferimenti ..
La ripartizione dei servizi e delle funzioni tra le aree è disciplinata dal regolamento di organizzazione.
L’attuale Giunta Comunale, eletta nel 2014 è guidata dal Sindaco Sandra Scarpellini, la quale ha confermato
la Politica Ambientale del Comune di Castagneto approvata dalla precedente amministrazione.
Edificio
Palazzi Palazzo Municipale, Ufficio Turistico, Centro civico, Area Centro Cantonieri, uffici Via della
Comunale Resistenza, uffici Via della Repubblica. Archivio Pratiche edilizie, Uffici Pubblici, Struttura
Polivalente, Sala Consiliare
Scuole Palestra / Scuola Media Donoratico, Scuola Elementare Donoratico, Scuola Materna
Donoratico
Cimiteri Donoratico, Bolgheri, Castagneto
I palazzi comunali
Negli uffici comunali vengono svolte attività amministrative, di servizio e di controllo verso i cittadini e le
imprese. Le principali attività svolte sono il rilascio dei certificati presso l’ufficio anagrafe; la gestione delle
pratiche edilizie presso l’ufficio tecnico e il ricevimento delle pratiche relative al commercio presso il SUAP; 4
la registrazione degli atti formali del Comune di Castagneto Carducci presso la segreteria generale e la
gestione del servizio mensa e trasporto scolastico presso l’ufficio scuola. Assistenza alle fasce deboli
(anziani, minori in difficoltà…) da parte dei servizi sociali; progettazione opere pubbliche; controllo del
territorio (abusi edilizi e ambientali).
Le scuole
Le scuole sono edifici di proprietà comunale in cui vengono svolte attività di istruzione dalla scuola
dell’infanzia fino alle scuole medie inferiori con personale statale, mentre l’asilo nido è gestito
dall’Amministrazione Comunale tramite una Cooperativa di servizi per l’infanzia. Nelle palestre comunali
vengono svolte attività sportive a livello scolastico.
I Cimiteri
Nei tre cimiteri comunali, il personale dipendente svolge attività di custodia mentre la ditta esterna svolge
attività di tumulazione, estumulazione ed esumazione delle salme.
Palestra Donoratico
E’ opportuno premettere che tali analisi è volutamente limitata ai compiti istituzionali che hanno uno
specifico impatto con l’ambiente e per un comune avente popolazione residente inferiore ai 10.000
abitanti.
Protezione civile
I Comuni di: Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona e Castagneto Carducci, hanno deciso di unire le proprie
forze per gestire congiuntamente il servizio Protezione Civile, costituendo un Ufficio Comune (o Centro
Intercomunale) per la gestione associata della Protezione Civile, al fine di superare la dimensione localistica
comunale, di valorizzare le risorse umane motivate secondo una logica organizzativa basata sul lavoro di
squadra o di gruppo e di trasversalità della specializzazione. La sede del Centro Intercomunale è presso gli
Uffici dell’U.O. Manutenzioni del Comune di Rosignano M.mo (via della Repubblica, 16/g a Rosignano
Solvay).
– svolgimento delle attività di prevenzione di cui all’art. 4 della L.R. 67/2003 e della L.100/2012;
– effettuazione di campagne educative e informative rivolte alle scuole e alla popolazione in genere;
l’ oasi faunistica di Bolgheri : classificata come zona umida di importanza internazionale con D.M. Ambiente
9 maggio 1977, avente un estensione di 518 ettari. La proprietà è privata;
l’oasi di protezione “le Colonne” di Donoratico (inaugurata quest’ultima nel 2003), confermata come tale
dal piano faunistico-venatorio dell’Amm.ne Provinciale anni 2000-2005.
Incendi boschivi
Il Comune attua le attività di previsione e di prevenzione secondo le attribuzioni stabilite dalle Regioni. Il
Comune provvede ad aggiornare annualmente il catasto dei boschi percorsi da fuoco.
Il Comune provvede ad informare la popolazione in merito alle cause determinanti l’innesco di incendio e
alle norme comportamentali da rispettare in situazioni di pericolo, anche mediante l’Ufficio per le Relazioni
con il pubblico (URP).
• assumere informazioni;
• accertamenti anagrafici
• accertamenti anagrafici, per iscrizione all'albo degli artigiani, tributari, per cure climatiche,
iscrizione ai coltivatori diretti, ecc.
Alcune di queste attività vengono svolte tramite lo Sportello Unico delle Attività produttive.
L’elenco completo degli Atti prodotti dalla Amministrazione Comunale in materia ambientale è raccolto nel
documento del SGA ATTI LEGISLATIVI COMUNALI IN MATERIA AMBIENTALE. I principali Regolamenti del
Comune di Castagneto Carducci sono:
Statuto Comunale: in vigore dal 03.09.2011, è l’atto fondamentale che determina l’esercizio
dell’autonomia normativa ed organizzativa del Comune nell’ambito dei principi della Costituzione e delle
leggi vigenti.
Piano Regolatore generale: complesso degli atti di pianificazione territoriale con i quali il comune
disciplina l’utilizzazione e la trasformazione del territorio comunale e delle relative risorse. Esso è costituito
dal Piano strutturale di coordinamento e dal regolamento urbanistico.
Piano strutturale di coordinamento: definisce le indicazioni strategiche per il governo del territorio
comunale, i quali discendono dal Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, integrati con gli indirizzi
di sviluppo espressi dalla Comunità Locale (in fase di redazione).
Regolamento edilizio: approvato con Del C.C n. 117/2010 in vigore dal 28/01/2011, disciplina, all’interno
dell’intero territorio comunale, ogni attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia e contiene 9
disposizioni per la tutela dei valori ambientali e architettonici, per il decoro e la qualità urbana ed edilizia,
per l’igiene e la sicurezza cittadina ed è finalizzato all’applicazione dei principi di efficienza e di trasparenza
dei procedimenti amministrativi, al perseguimento contestuale del servizio al singolo cittadino e della tutela
degli interessi pubblici e collettivi. Tra l’altro disciplina le seguenti attività:
Regolamento per la gestione del Demanio marittimo: approvato con del C.C. n. 04 del 31/01/2007
disciplina lo svolgimento delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di concessioni di beni del
demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalità turistico-ricreative, situati sul territorio
comunale. Il Regolamento è stato modificato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 55 del
29/07/2015.
Nella gestione del demanio marittimo l’attività del comune è improntata ai principi di buon andamento e di
pubblicità ed al perseguimento della tutela degli interessi pubblici e collettivi e per il perseguimento di
pubblici usi del mare. Tra l’altro disciplina le seguenti attività:
Regolamento di Polizia Rurale: approvato con Del C.C. n. 62 del 23/06/2006 assicurare nel territorio
extraurbano del Comune l’applicazione delle leggi e dei regolamenti dello Stato e del Comune nell’interesse
generale della coltura agraria, della vita sociale e della tutela ambientale.
• Attività di pascolo
• Emungimento da falda (artt. 21,22,24,25)
REGOLAMENTO COMUNALE PER L’APPLICAZIONE DEL CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE
PUBBLICHE: disciplina inoltre le occupazioni permanenti o temporanee di suolo, soprasuolo e sottosuolo
appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, che comportino o meno la costruzione o l’esistenza
di manufatti e che sono soggette a concessione/autorizzazione rilasciata dal Comune.
Piano di protezione civile: definisce le modalità di gestione e pianificazione delle attività che si devono
svolgere o attuare per fronteggiare situazioni di calamità naturali sviluppatisi a livello locale o , più in
generale, a livello regionale e nazionale. Il Comune ha aderito al Centro Intercomunale di Bassa Val di
Cecina con I comuni di Rosignano Marittimo, Cecina e Bibbona, nell’ambito del quale è stato adottato il
piano unico intercomunale, approvato nel 2008 per il precedente Centro Intercomunale, ai sensi dell’art. 16
della L.R. 67/2003 e della L. 100/2012, attualmente in revisione (rispetto al precedente centro
intercomunale, sono usciti i comuni che non facevano parte della provincia di Livorno)
Piano operativo antincendio boschivo (Piano Operativo AIB 2014-2016): contiene norme relative
all’accensione dei fuochi, alle attività di prevenzione e protezione in merito agli incendi: ogni anno viene
redatto dalla Provincia di Livorno utilizzando gli aggiornamenti forniti dai singoli Comuni e approvato dalla
Regione Toscana.
Piano esecutivo di gestione (P.E.G.): la sua applicazione è obbligatoria per i comuni con più di 15.000
abitanti, ma è stato scelto di impiegarlo comunque in quanto in esso sono determinati gli obiettivi di
gestione che sono affidati, unitamente alle risorse strumentali e finanziarie, ai responsabili dei servizi. Il
Piano esecutivo di gestione, oltre agli elementi finanziari, contiene sia gli obiettivi di gestione, sia
l’individuazione degli strumenti e delle dotazioni organiche necessarie per la realizzazione degli stessi.
Ogni anno viene approvato con apposita delibera
Regolamento Comunale per la disciplina dei contratti: approvato con CC. 102 del 04/11/1998 e modificato
con del CC n. 47 del 27/06/2008, disciplina l’attività contrattuale del Comune relativamente agli appalti, alle
compravendite, alla concessione dei pubblici servizi, alle forniture, ai trasporti, agli acquisti, agli affitti ed
agli altri contratti strumentali al perseguimento dei fini dell’Ente.
Alcune attività del Comune di Castagneto C.cci sono gestite direttamente, altre invece sono gestite con
gestioni associate, altre ancora sono affidate, in virtù delle disposizioni di leggi vigenti, a terzi qualificati.
In particolare
- Trasporto scolastico: l’appalto è stato gestito insieme alla Amministrazione Comunale di Bibbona,
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mentre il servizio è gestito dal Comune di Castagneto
- Gestione acquisti gare e contratti: il comune i di castagneto Carducci ha meno di 10.000 abitanti,
pertanto in base alle disposizioni dell’attuale codice dei contratti (D.Lgs. 50/2016) non può essere
stazione appaltante qualificata, e deve aderire ad una centrale unica di acquisto associandosi con
altri enti per la gestione delle gare e dei contratti. Pertanto L’amministrazione ha aderito alla CUC
della Bassa Val di Cecina e di Collesalvetti, con capofila il comune di Rosignano.
- Protezione Civile: l’Amministrazione comunale hga aderito al Centro Intercomunale di Prtezione
Civile per la gestione associata del servizio (CC n. 95 del 28.11.14)
- Protezione Incendi Boschivi: in base alla legge forestale toscana (L.R. 39/2000 e s.m.i.) sono state
delimitate le aree da proteggere dagli incendi boschivi. Il Comune di Castagneto C.cci fa parte del
comparto “Colline metallifere”e, insieme agli altri comuni del comparto, mette a disposizione una
risorsa qualificata e formate per lo svlgimento del servizio.
Nella tabella che segue sono elencate le attività che vengono svolte sul territorio comunale e che il
Comune gestisce attraverso il proprio personale (gestione diretta) e quelle gestite in forma associata
con altri Comuni oppure affidate a gestori terzi, individuati per legge,es. Gestore Unico servizio idrico
(gestione indiretta).
IL TERRITORIO AMMINISTRATO
Castagneto Carducci, uno dei venti comuni della provincia di
Livorno, confina a Nord con il comune di Bibbona, ad Est con quelli
di Monteverdi (Pisa), Sassetta e Suvereto e a Sud con il comune di
San Vincenzo. Il comune di Castagneto Carducci, con un’estensione 13
Il Comune di Castagneto Carducci comprende gli abitati di Castagneto Carducci, capoluogo del comune, di
Bolgheri, Donoratico e Marina di Castagneto C.cci. La popolazione, di circa 8.979 abitanti, in aumento, al 31
dicembre 2013. Di seguito si riporta il trend relativo al periodo 2012-2014.
Popolazione totale
10.000
9.000
8.000
7.000
6.000
5.000 F
4.000 M
3.000
2.000
1.000
0
2012 2013 2014 2015 2016
Nel periodo estivo si riscontra un’elevata affluenza turistica che porta a circa 40.000 le presenze giornaliere
nei periodi di punta estivi (Luglio ed Agosto).
14
presenze turistiche
800.000
700.000
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
0
2012 2013 2014 2015 2016
presenze turistiche 707.101 351.969 362.148 442.490 452.094
CLIMA
Il territorio di Castagneto Carducci si inquadra per le sue caratteristiche climatiche generali nel tipo della
"Toscana litoranea”, rientrante nella classe di clima mediterraneo umido/semiarido. Le temperature medie
annue si attestano intorno ai 15° C (+8° C Gennaio, + 24 ° C Luglio). Il clima risulta caratterizzato da estati
calde ed asciutte, mentre nelle altre stagioni le temperature sono miti, con temperature invernali che
soltanto raramente scendono al di sotto dello zero e la piovosità è relativamente alta. Il regime
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pluviometrico presenta infatti una netta distinzione fra stagione asciutta (estate) e umida (autunno-
inverno) con una precipitazione media annua di 850 mm.
Per quanto riguarda i venti sono predominanti, durante l’anno, quelli da nord-est e da ovest. Tra i venti il
libeccio soffia frequentemente recando particolari danni alle colture e alla vegetazione sotto costa.
Il Comune ha assunto dal 1995 la qualifica di Parco Letterario Giosuè Carducci che promuove e valorizza
gli ambienti storico-culturali che sono stati d’ispirazione poetica. Dal paese lo sguardo coglie il pendio, la
breve pianura, fino al mare e alle isole; intorno un paesaggio agricolo ricco di oliveti, di vigneti, denso di
boschi di castagni e di macchia, dominato a sud ovest dalla Torre di Donoratico, rudere dell’omonimo
castello che secondo la leggenda ospitò il Conte Ugolino della Gherardesca cantato da Dante nell’Inferno. 16
Scendendo verso il mare si trova Marina di Castagneto, una tra le più rinomate e frequentate località
balneari della Costa degli Etruschi. Sorge a ridosso di una folta pineta costiera impiantata nella prima metà
del secolo scorso per difendere la campagna retrostante dai venti di mare; si è sviluppata nelle vicinanze di
un bellissimo Forte settecentesco, realizzato sotto i Lorena. È dotata di strutture ricettive e di divertimenti,
tra cui uno dei più grandi parchi giochi della Toscana. La spiaggia ampia e sabbiosa è dotata di numerosi
stabilimenti balneari, mentre a sud ed a nord della località, chilometri di spiaggia libera offrono lo
spettacolo della fioritura del gigli di mare e delle altre piante pioniere. Il Comune, in ragione della qualità
dell’ambiente, della sua tutela e per i servizi offerti, ha ottenuto ed ottiene importanti riconoscimenti quali
ad es. l’assegnazione della “Bandiera Blu” e il riconoscimento di Lega Ambiente “Eco sistema vacanze”.
Fa parte del Comune anche Bolgheri, piccolo borgo medievale che fu il centro di un vasto territorio
detto “Sala ducis Allonis” diventato poi patrimonio ducale, la cui storia è legata a lungo ai della
Gherardesca. Vi si arriva attraverso il famoso Viale dei Cipressi (considerato monumento nazionale) cantato
dal Carducci nella celebre poesia “Davanti San Guido”. La torre del castello, il cui impianto è del XVI secolo,
costituisce la porta d’accesso al borgo. Il centro storico conserva la sua antica struttura urbanistica
originale, dove tra vicoli, botteghe artigianali ed enoteche, in un’atmosfera di altri tempi, è possibile trovare
ancora l’abitazione della famiglia Carducci. Nel cimitero monumentale è sepolta Nonna Lucia, la nonna del
poeta le cui fattezze sono riproposte da una bellissima statua che si trova al centro del borgo.
Per gli amanti del birdwatching, una meta d’eccezione è il Rifugio Faunistico di Bolgheri, inserito nel
sistema delle Oasi del WWF; è una zona umida d’interesse internazionale che comprende stagni e dune
coperte di macchia mediterranea, popolata dalla tipica fauna della costa toscana.
La fascia di pinete di pino domestico ad impianto artificiale copre il sistema delle dune costiere recenti.
Nella stessa area si riscontra anche una presenza di leccio più o meno cospicua.
In questa situazione va rilevata la presenza importante, nella zona nord-occidentale del comune,
dell’Oasi di Bolgheri e della recente Oasi delle Colonne nei pressi di Donoratico, entrambe gestite dal WWF.
La lunghezza della spiaggia in concessione è 2.400 m, quella libera o attrezzata 9.600 m, l’arenile è
profondo 50 metri.
Dal punto di vista agricolo, la ricchezza minerale e la fertilità dei terreni sono eccellenti. I problemi
derivano dal ristagno delle acque nel periodo invernale (pericolo ancora oggi esistente, ma derivante dalla
natura alluvionale della pianura).
La morfologia del luogo si rispecchia sulle colture locali così che nella zona collinare si hanno
essenzialmente frutteti, oliveti e seminativi semplici irrigui, mentre oltre i 200 metri è diffuso come si è
visto per lo più il bosco ceduo e nella fascia immediatamente prospiciente la costa, aghifoglie e boschi
d’alto fusto misto.
Nella zona compresa fra queste due invece, in quanto area bonificata, si hanno colture specializzate il
cui sviluppo è assicurato prevalentemente da una irrigazione artificiale a pioggia, garantita con prelievi
idrici dalle falde acquifere sotterranee.
Le principali produzioni dell’agricoltura sono l’uva, in gran parte su vigneti promiscui (anche se la quota 17
dei vigneti specializzati è in aumento), il grano, l’olio, la frutta (molta importanza stanno assumendo le
pesche), i pomodori, gli ortaggi in genere: a sud di Donoratico era stato istituito un centro di raccolta orto-
frutticolo.Contesto Sociale
Acque superficiali
Dal punto di vista idrografico il territorio comunale si basa essenzialmente su tre grandi aste di
drenaggio: Fossa Camilla, Fossa di Bolgheri e Fossa dell’Acquabona.
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Alle prime due si aggiungono come affluenti il Fosso della Carestia e il Fosso dei Molini.
Il maggiore corso d’acqua della piana fra Castagneto e Bolgheri è la Fossa di Bolgheri, lunga circa 17 Km.,
nella quale confluiscono quasi tutti i torrenti che scendono dalle colline, salvo la Fossa Camilla e i suoi
affluenti, che raccolgono buona parte delle acque che scendono dai colli di Bibbona.
ARPAT monitora lo stato qualitativo del Torrente Sterza (indicato corpo idrico significativo dal Piano di
Tutela delle Acque) e della Fossa Camilla. I risultati dei monitoraggi effettuati da ARPAT nel triennio 2013 –
2015 sono riportati di seguito. Per lo stato ecologico si rileva un peggioramento rispetto al triennio
precedente: si passa infatti da buono a sufficiente sia per la Fossa Camilla, sia per il torrente Sterza.
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Classificazione Triennio 2013 – 2015 – Stato ecologico (la data in tabella indica l’anno in cui è stato effettuato il monitoraggio biologico)
Lo stato chimico descrive invece una situazione invariata rispetto al triennio precedente, risultando buono
in tutti gli anni considerati. Nell'ultima colonna viene indicato il parametro o i parametri responsabili della
classificazione
Acque di transizione
Il territorio comunale era interessato in passato dalla presenza di ampie e malsane zone paludose che
vennero bonificate entro l’inizio del XX secolo. La palude di Bolgheri era delimitata dalla fossa Camilla a
nord e nord-est, dalla costa ad ovest e dal fosso Borghio a sud e sud-est. Ciò che rimane dell’ampia palude
ad oggi è comunque un perfetto esempio della Maremma Toscana: un’area umida costiera retrodunale con
stagni permanenti e boschi umidi ad allagamento stagionale (durante l’inverno). L’area riveste un
particolare pregio naturalistico (Zona umida Ramsar, Sito Natura 2000) ed è inoltre oggetto del
monitoraggio ARPAT della qualità delle acque. I risultati ottenuti dal monitoraggio condotto nel triennio
2013 – 2015 sono riportati di seguito.
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Acque sotterranee
Le acque sotterranee presenti sul territorio comunale hanno sede nel deposito di materiali a diversi gradi di
permeabilità che si estende dalla linea di riva alle prime pendici collinari, fino al contatto con le formazioni
rocciose appartenenti ai domini Toscano e Ligure. Tali depositi presentano spessori compresi tra i 40 ed i 60
– 65 metri. E’ possibile distinguere, nei suddetti depositi, due tipologie di acquiferi: · un acquifero
superficiale a falda libera; · un acquifero profondo confinato
L’ARPAT effettua il monitoraggio della qualità delle acque sotterranee in corrispondenza di diversi pozzi di
monitoraggio, individuati nella mappa riportata di seguito
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ARPAT ha reso disponibili i risultati del monitoraggio condotto nel 2014, riportati di seguito.
L’acquifero costiero è classificato in stato chimico buono ma scarso localmente per la presenza dei
parametri indicati in tabella. Si ricorda che lo stato Buono scarso localmente corrisponde a situazioni con un
numero di stazioni in stato “scarso” inferiore ad 1/5 del totale delle stazioni.
Le acque marino-costiere rivestono una notevole importanza in termini ambientali ed ecologici, oltre che
per le attività antropiche che da esse traggono origine, come la pesca e il turismo balneare. Esse sono
riconosciute come corpo idrico significativo dal Piano di Tutela delle Acque e sono soggette ad un
monitoraggio specifico che viene condotto da ARPAT. Sia nel 2013 sia nel 2014, applicando le metodologie
previste dalla normativa nazionale, è stato attribuito uno stato chimico non buono e uno stato ecologico
buono alle acque nel tratto di costa del Cecina, con stazione di monitoraggio posta a Marina di Castagneto.
Per quanto riguardo lo stato chimico, la classificazione è condizionata dalla presenza “sopra soglia” di
mercurio, come mostra la tabella riportata di seguito.
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La qualità delle acque costiere è oggetto di controllo periodico in corrispondenza dei mesi estivi, al fine di
verificarne l’idoneità alla balneazione. I controlli effettuati hanno permesso di verificare una qualità
eccellente delle acque per la balneazione sia al 2013, sia al 2014
Il Comune di Castagneto, in ragione della qualità dell’ambiente, delle azioni per la sua tutela e per i servizi
offerti, ha ottenuto l’assegnazione della "Bandiera Blu" ed il riconoscimento di Legambiente "Eco sistema
vacanze".
Ambiti di particolare valenza naturalistica SIR – SIC - ZPS IT5160004 “Padule di Bolgheri”
Il sito interessa i Comuni di Castagneto Carducci e Bibbona e corrisponde ad una zona umida di notevole
importanza, soprattutto a livello ornitologico. Con DM 9/5/77 è stata dichiarata “Zona di importanza
internazionale” (Convenzione di Ramsar 1971) ed è inclusa tra i Siti di Importanza Regionale (SIR) e
Comunitaria (SIC IT5160004) e come Zona di Protezione Speciale (ZPS IT5160004). L’area è inoltre inclusa
tra le Oasi WWF. L’oasi ha un’estensione di 500 ettari ed è un raro esempio di ambiente originario della
maremma toscana. Vi è anzitutto, a contatto con il mare, un litorale sabbioso d’aspetto desertico,
colonizzato dalla tipica vegetazione pioniera alofila, tra cui spicca il vistoso e candido giglio di mare; viene
quindi la consueta macchia mediterranea, con ginepro, mirto, etc., seguita dalla magnifica pineta tirrenica.
Seguono poi gli acquitrini e la palude, provvisti a tratti di canneti fino all’Aurelia. La zona più interna, quella
dei boschi di Bibbona, Bolgheri, Castiglioncello, è caratterizzata da una serie di rilievi degradanti verso la
costa, coperti da lecci, sughere, ginestre, etc. e abitati, tra gli altri, da cinghiali, caprioli, volpi e istrici. Il
padule è formato da un laghetto con Fragmiteto, Typha e Carex ed un bacino completamente ricoperto di
canne; nella parte meridionale si trova un piccolo bosco e da questo fino al fosso settentrionale si
estendono prati che rimangono sott’acqua da novembre ad aprile. I prati, molto umidi d’inverno, si
estendono verso est fino ad una pineta e ad un piccolo bosco di Olmi e Querce.
Il borgo di Castagneto conserva i principali elementi di interesse storico – culturale del territorio. Sul borgo
domina il Castello dei Conti della Gherardesca, un tempo circondato da mura di cui sopravvive il fronte
rivolto verso il mare e che insieme alla Chiesa di San Lorenzo costituisce il nucleo originario del centro
abitato. Intorno al Castello la cui edificazione risale probabilmente al Mille, si è sviluppato il centro urbano
secondo uno schema di anelli concentrici che danno vita ad un sistema di strade, vicoli e piazzette. Il
castello ebbe, nella sua lunga storia, numerose modificazioni e rifacimenti successivi, al pari della chiesa
parrocchiale, a lungo utilizzata come chiesa del castello, come si ravvisa dall’esame delle strutture interne.
Davanti alla propositura di San Lorenzo, sorge la Chiesa del S.S. Crocifisso al cui interno è conservato il
Crocifisso ligneo di epoca quattocentesca, rinvenuto tra i ruderi dell’antico monastero di San Colombano ed
oggetto di vivissimo culto locale. L’attuale municipio, divenuto sede municipale nel 1849 nel quadro della
complessa vicenda delle preselle, aveva funzionato, a partire dal 1716, da palazzo pretorio; nella piazzetta
retrostante, la Piazza della Gogna, avevano luogo le grida di condanne e l’esecuzione di infamanti pene alla
gogna ed alla berlina. Bolgheri
Il nucleo urbano di Bolgheri fu interamente ricostruito nella prima metà del Cinquecento sui resti del nucleo
originario distrutto nella metà del XV sec e, nonostante i numerosi rifacimenti successivi, il castello ed il
paese, cui si accede dall’unica porta ad arco, non hanno perso niente di quello che doveva essere il loro
fascino originario. Il tempo sembra essersi fermato: qui il trascorrere delle stagioni è ancora scandito dal
variare dei colori dei campi e dei poggi tutt’intorno. Gran parte della notorietà di Bolgheri si deve alla
poesia carducciana "Davanti San Guido", al celebre "Viale dei Cipressi", considerato monumento nazionale,
insieme al cimitero monumentale dove fu sepolta Nonna Lucia.
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Torre di Donoratico
Il Castello di Donoratico, ora in rovina, sorge su una piccola altura di m. 179 di altitudine, con le pendici
assai ripide ad eccezione della parte meridionale. Fu distrutto nel 1433 a causa di una contesa tra i Della
Gherardesca e Firenze. Era munito di una duplice cinta di mura che racchiudeva un ripiano. Sopravvivono
alcuni ruderi delle mura esterne (tra cui la porta a sud ovest) e della torre. Di quest’ultima si conservano
ancora il lato ovest (con due finestre), parte del lato nord (dove rimane traccia del quadruplo ordine di
aperture ad arco) ed il lato sud, addossato ad una torre più bassa e di epoca più recente. La più alta aveva
quattro piani ed una cisterna. Non pare avesse una porta di ingresso ma all’altezza di circa tre metri dal
piano si trovava un’apertura a cui si accedeva da una scala mobile che, in caso di necessità, veniva ritirata.
Sul fronte ovest della torre, nelle mura superstiti, si apre una porta ad arco a tutto sesto sormontata dai
resti di una scala, mentre a sud est di nuovo i resti di una porta di accesso al castello. La torre fu
ampiamente ristrutturata da Walfredo della Gherardesca, nel 1929. In quell’occasione il conte fece
asportare alcune pietre dal castello di Donoratico per costruire la torre campanaria a fianco della chiesa di
S. Lorenzo , a Castagneto Carducci. Circa 400 metri sotto la torre, lungo la strada di accesso, si trovano i
resti di tombe etrusche scavate nella roccia e di più recenti necropoli.
Castiglioncello di Bolgheri
Edificio a due ali fortificato con bastioni ed una torretta, sorge su un poggio conico (393 mt s.l.m.),
completamente ricoperto di boscaglia con prevalenza di lecci. Sulle pendici in basso sono presenti estesi
uliveti. La sua origine è incerta, già citata nel 780 dC, sia pure con il significativo toponimo di Oliveto, fu
possedimento dei Gherardesca fino al 1440, dei Soderini fino al 1665, degli Incontri fino al 1801 ed ancora
dei Gherardesca successivamente. La posizione dell’edificio, solitario e pressoché inaccessibile, in cima ad
un colle che domina Castagneto e Bolgheri e da cui la vista può spaziare dall’Isola d’Elba alla Corsica, a
Livorno, al piano ed ai vigneti sottostanti, fino al mare, è alquanto suggestiva. Viene aperto al pubblico una
volta all’anno, il 16 Luglio, in occasione della festa della Madonna del Carmine
RISCHI NATURALI E ANTROPICI
PERICOLOSITÀ DA ALLUVIONE
Il Piano di Gestione dal Rischio Alluvionale del Distretto Appennino Settentrionale ricomprende l’Unit of
Management Toscana Costa in cui è compreso il territorio comunale, che ricade inoltre nel comprensorio
del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa. Situazioni di pericolosità idraulica si riscontrano in gran parte
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delle pianure, caratterizzate in prevalenza da sedimenti fluviali messi in posto dalle opere di bonifica
idraulica delle aree di palude, mediante la tecnica della colmata. Il reticolo afferente alla ex bonifica
idraulica è caratterizzato da drenaggio difficoltoso, con allagamenti e ristagni, causati dalla perdita di
efficienza del sistema di canalizzazione, ma anche dalle intense urbanizzazioni e dalle pratiche agricole
intensive. Tali criticità si riscontrano maggiormente nelle aree soggette a sollevamento meccanico.
Procedendo verso l’entroterra la pericolosità idraulica è connessa a tracimazioni dai corsi d’acqua non
arginati, ad esondazioni in tratti torrentizi incisi, anche per la presenza di materiale litoide in alveo e
attraversamenti che necessitano di adeguamenti.
I fenomeni di esondazione visibili annualmente in alcuni punti del territorio hanno la loro origine nel
sistema naturale dei livelli. Il Fosso dei Molini è il recipiente della rete fognaria di Donoratico e di
Castagneto e ha il livello di massima piena inferiore a quello della Fossa di Bolgheri in cui sfocia. Ma tutto il
sistema di pianura in caso di piena raggiunge un livello inferiore della Fossa di Bolgheri, provocando così
diversi fenomeni. Tutto questo accade per tre motivi principali: il centro urbano di Marina è sorto su terreni
mancanti di intervento di bonifica; la cattiva manutenzione delle fossette e dei capofossi poderali e
interpoderali ed il parziale disfacimento della rete idrica secondaria in conseguenza di variazioni di coltura;
l’assenza di un sistema di intersezione delle acque di monte che permetta di farle sfociare a quote
superiori.
PERICOLOSITÀ DA FRANA
Dal Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico per i bacini Toscana Nord, Toscana Costa e
Ombrone, adottato con delibera della G.R. n°831 d el 23-07-2001, si evince che l’unica area nel Comune di
Castagneto Carducci soggetta a fenomeni di rischio franoso, risulta essere quella in prossimità del versante
Sud del capoluogo. L’area in questione misura complessivamente circa 3,30 ettari ed è classificata come
R.F.3 (zona a rischio franoso elevato).
FENOMENI DI EROSIONE
La zona costiera è definita come l’estensione marina dal limite di marea fino alla parte più esterna della
piattaforma continentale. Nel territorio comunale il litorale è caratterizzato da costa bassa e sabbiosa, con
fondali a debole pendenza e scarsa profondità, anche a notevole distanza dalla costa. L’evoluzione delle
spiagge è molto sensibile ai rapporti di interferenza con l’entroterra. I corsi d’acqua trasportano grosse
quantità di materiale solido che una volta raggiunto il mare viene in parte portato a largo e in parte viene
distribuito lungo tutta la fascia costiera. L’equilibrio tra apporti sedimentari e capacità distributiva da parte
delle correnti marine, nonché la forza del moto ondoso sottocosta, regola l’evoluzione della costa
favorendo condizioni di erosione o di accrescimento
Il tratto di litorale che ricade nel comune di Castagneto è alimentato prevalentemente dai sedimenti
provenienti dal Cecina ed è stato interessato da un’erosione (anni dal 1976 al 1984) che, iniziata alla foce di
questo fiume, si è progressivamente espansa fino alle spiagge meridionali di Marina di Castagneto. Questa
tendenza sembra però essersi invertita. Un tratto di spiaggia di circa 2 km a nord del Fosso di Bolgheri e 500
m a sud di esso risulta in leggero ripascimento (circa 15 m), a riprova forse del fatto che un certo contributo
può venire dagli interventi per il mantenimento, il recupero e la ricostruzione del cuneo morfologico-
vegetazionale e anche, in misura minore, dai corsi d’acqua secondari che insistono su questa costa.
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CONTESTO SOCIALE
Al 1 gennaio 2016 la popolazione totale residente in Comune di Castagneto Carducci si attestava sui 9'010
abitanti. Negli ultimi dieci anni si è registrata nel complesso una crescita della popolazione residente, come
mostrano il grafico e la tabella riportati di seguito
Si nota che la maggior parte della popolazione è concentrata nella frazione di Donoratico (che raccoglie il
73% della popolazione), mentre a Castagneto Carducci abita solo il 17% del totale della popolazione
residente.
CONTESTO ECONOMICO – FINANZIARIO
La struttura economica di Castagneto, caratterizzata dalla predominanza di micro-imprese, è
particolarmente indicata a favorire processi di interdipendenza con i territori vicini. A ciò si aggiunge il fatto
che le attività economiche principali sono molto legate alle relazioni con l’esterno: l’agricoltura è infatti
un’agricoltura ad altissima specializzazione e molto vincolata alla vendita sull’esterno e il turismo è
anch’esso fortemente dipendente dai flussi provenienti dall’esterno. Manca dunque un elemento di
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pronunciata regionalità. Essendo l’economia di Castagneto prevalentemente basata sui settori agricolo e
turistico-ricettivo, una delle principali caratteristiche delle attività ad essi collegate è costituita inoltre dalla
stagionalità. Per quanto riguarda il settore produttivo e commerciale, di seguito si riportano i dati del
Censimento Industria e Servizi del 2011
trasporto e magazzinaggio 16 16 50 46
attività immobiliari 31 57 49 80
istruzione 3 1 8 1
Dai dati sopra riportati si osserva che nel 2011 erano attive 791 unità locali2 (con un aumento di 47 unità
rispetto al 2001) per un totale di 1'943 addetti (contro i 2'132 del 2001). Il settore predominante è quello
del "Commercio all'ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli" con 213 unità (27% sul
totale), seguito dal settore delle costruzioni (130 unità, corrispondenti al 16% del totale) e dalle attività dei
servizi di alloggio e di ristorazione (117 unità, corrispondenti al 15% del totale). I due settori che registrano
il maggior numero di addetti il commercio al dettaglio (324 addetti), le costruzioni (272 addetti), le attività
di servizi alla ristorazione (246 addetti) e le attività manifatturiere (252 addetti). Le coltivazioni agricole e
produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi e le attività manifatturiere registrano le più
significative riduzioni sia in termini di unità locali sia nel numero di addetti impiegati in queste attività, ma
in generale gran parte delle attività presentano un trend negativo rispetto al 2001. Questo dato riguarda
più in generale tutta la Provincia di Livorno, dove le statistiche registrano dinamiche negative rispetto ai
tassi di mortalità e natalità delle imprese; questo significa che tutti i settori sono attraversati da interventi
di razionalizzazione. Ciò non va registrato come sintomo patologico, ma come effetto delle dinamiche
competitive. Tra i settori che registrano una crescita rispetto al 2001 vi sono le costruzioni, il commercio, le
attività immobiliari, quelle connesse alla sanità e ai servizi di assistenza sociale e le attività professionali,
scientifiche e tecniche
CONTESTO NORMATIVO
LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL GOVERNO DEL TERRITORIO
Le principali novità della Legge regionale 65/2014 in materia di governo del territorio, pubblicata il 12
novembre 2014 sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana sono costituite dai principi di contrasto al
consumo di nuovo suolo, riqualificazione dell’esistente, tutela del territorio agricolo da trasformazioni
edilizie e pianificazione di area vasta.
La nuova legge regionale toscana n. 65 del 2014 introduce importanti novità nei contenuti, nel linguaggio e
negli elementi costitutivi degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, la più importante delle
quali è senz’altro rappresentata da quanto disciplinato all’art. 4, che stabilisce un limite all’impegno di
suolo non edificato, nell’ambito di quello che viene definito “territorio urbanizzato”-
Inoltre lo strumento urbanistico che disciplina l’attività urbanistica ed edilizia per l’intero territorio
comunale viene definito dalla nuova legge “Piano operativo” (art. 95) e rappresenta l’atto che prende il
posto del Regolamento Urbanistico della L.R. n. 1/2005.
Il Comune di castagneto Carducci essendo dotato di Piano Strutturale e Regolamento Urbanistico approvati
ai sensi della vecchia L.R.1/2005, si trova nella condizione definita nelle Disposizioni transitorie del Titolo IX,
dall’art.228 – Disposizioni transitorie per i comuni dotati di piano strutturale e di regolamento urbanistico
approvati, per il quale comma 2 “ Ove sia scaduta l'efficacia delle previsioni del regolamento urbanistico ai
sensi dell'articolo 55, commi 5 e 6, della l.r. 1/2005, nel caso in cui il comune avvii il procedimento del
nuovo piano operativo dopo l'entrata in vigore della presente legge e comunque entro i tre anni successivi,
procede all'individuazione del perimetro del territorio urbanizzato ai sensi dell'articolo 224. Fino
all'adozione del nuovo piano e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall'entrata in vigore
della presente legge, sono consentite le varianti di cui all’articolo 222, comma 1, nonché le varianti
semplificate al piano strutturale e al regolamento urbanistico di cui agli articoli 29, 30, 31, comma 3 e 35”. Il
nuovo Piano è in fase di adozione.
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L’art. 88 comma 1 della L.R. 65/2014 definisce che il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) “è lo strumento di
pianificazione territoriale della Regione al quale si conformano le politiche regionali, i piani e i programmi
settoriali che producono effetti territoriali, gli strumenti della pianificazione territoriale e gli strumenti della
pianificazione urbanistica”.
Il vigente PIT della Regione Toscana è stato definitivamente approvato con Delibera di Consiglio Regionale
nr. 72 del 24.7.2007; inoltre il 16 giugno 2009 è stato adottato il suo adeguamento a valenza di Piano
Paesaggistico. Esso rappresenta l’implementazione del piano di indirizzo territoriale (PIT) per la disciplina
paesaggistica – Articolo 143 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del
paesaggio ai sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137) e articolo 33 della legge regionale 3 gennaio
2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Le norme si allineano ai contenuti e alle direttive della
Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze nel 2000, da 26 paesi europei. Nel giugno 2011 è
stata avviata la procedura la redazione del nuovo Piano Paesaggistico, adottato successivamente con
delibera del C.R. n. 58 del 2 luglio 2014. Il Consiglio Regionale, nella seduta del 27 marzo 2015, ha
definitivamente approvato il Piano Paesistico.
Il PIT quindi si configura come uno strumento di pianificazione regionale che contiene sia la dimensione
territoriale sia quella paesistica. E’ uno strumento di pianificazione nel quale la componente paesaggistica
continua a mantenere, ben evidenziata e riconoscibile, una propria identità.
L’elemento di raccordo tra la dimensione strutturale (territorio) e quella percettiva (paesaggio) è stato
individuato nelle invarianti strutturali che erano già presenti nel PIT vigente. La riorganizzazione delle
invarianti ha permesso di far dialogare il piano paesaggistico con il piano territoriale. Il Codice prevede che
il Piano Paesaggistico riconosca gli aspetti, i caratteri peculiari e le caratteristiche paesaggistiche del
territorio regionale, e ne delimiti i relativi ambiti, in riferimento ai quali predisporre specifiche normative
d’uso ed adeguati obiettivi di qualità. Per l'individuazione degli ambiti sono stati valutati congiuntamente
diversi elementi quali i sistemi idro-geomorfologici, i caratteri eco-sistemici, la struttura insediativa e
infrastrutturale di lunga durata, i caratteri del territorio rurale, i grandi orizzonti percettivi, il senso di
appartenenza della società insediata, i sistemi socio-economici locali e le dinamiche insediative e le forme
dell'intercomunalità.
Il PIT inoltre fornisce obiettivi di qualità specifici per ogni ambito, che gli strumenti pianificatori comunali
dovranno perseguire; tali obiettivi sono riportati al paragrafo 6 delle Schede d’Ambito allegate al PIT. In
particolare per l’ambito13 sono stati individuati questi obiettivi:
1) Tutelare gli elementi naturalistici di forte pregio paesaggistico dell’ambito, costituiti dalle significative
emergenze geomorfologiche, dagli ecosistemi fluviali e dalle vaste matrici forestali e salvaguardare i
caratteri funzionali, storici e identitari del fiume Cecina e del suo bacino
2) Salvaguardare la pianura costiera qualificata dalla presenza di aree umide, ambienti dunali e dai
paesaggi agrari della bonifica storica, le colline retrostanti caratterizzate, funzionali, morfologiche ed
ecosistemiche tra la pianura e l’entroterra
3) Salvaguardare l’eccellenza iconografica della città di Volterra arroccata sull’ampia sommità dello
spartiacque dei bacini idrografici dell’Era e del Cecina che, con le balze argillose, costituisce un significativo
riferimento visivo di valore identitario, monumentale e storico-culturale, anche per la presenza delle mura
medioevali, di resti delle mura etrusche e di vaste aree di necropoli che circondano l’area urbana
A questa si aggiungono le limitazioni previste da Patto di Stabilità, spending review e limitazioni all’importo
complessivo delle spese per la formazione del personale (con l’unica eccezione della formazione
obbligatoria) che rendono molto complesso il conseguimento di obiettivi e traguardi, spesso condizionati 32
Le parti interessate dell’Amministrazione comunale ai fini del SGA, sono tutti quei soggetti che
interagiscono con l’ente stesso e la sua organizzazione, con particolare riferimento all’ambito ambientale.
Si possono suddividere tra interne (amministratori e dipendenti) ed esterne (cittadini, utenti, altri enti, 33
fornitori e collettività).
Contesto interno
Contesto
esterno
Amministrazione
Contesto Contesto Contesto Sociale Contesto
comunale
amministrativo Ambientale Economico – Giuridico e
Finanziario Normativo
Attività Cittadini e Attività Enti sovraordinati
Personale economiche proprietari di economiche e enti di controllo
immobili
Cittadini e Turisti e Turisti e Cittadini Amministrazioni
PARTI INTERESSATE
Le parti interessate esterne variano in relazione all’attività analizzata, così come la loro rilevanza nell’ambito del
perseguimento degli obiettivi del SGA.
ANALISI DEI BISOGNI ED ASPETTATIVE RILEVANTI DELLE PARTI INTERESSATE
Turisti e fruitori del Il territorio del comune di Tutela del territorio e dell’ambiente locale
territorio Castagneto Carducci è a forte servizi efficienti e accessibili
vocazione turistica pertanto le Mantenimento in buono stato di manutenzione
istanze implicite ed esplicite di strade, illuminazione e aree pubbliche
provenienti dai turisti o Mantenimento ordine pubblico e sicurezza dei
comunque dai fruitori dei vari cittadini
eventi proposti dal territorio eventi e manifestazioni per integrare l’offerta
stesso sono rilevanti per la turistica degli operatori
pubblica amministrazione
Amministrazioni Le amministrazioni limitrofe sono Gestione congiunta di polizia municipale
limitrofe considerate parte interessata per (Bibbona)
varie ragioni sia per la gestione Controllo sul gestore del servizio idrico (Comuni
comune di alcuni servizi sia per il ATO COSTA)
comune interesse verso una Controllo sul gestore del servizio raccolta rifiuti
tutela globale del territorio e (Area Val di Cornia)
verso la necessità di uno sviluppo Gestione appalti pubblici (Rosignano e comuni
sostenibile che garantisca Bassa Val di Cecina)
benessere nel rispetto delle Gestione congiunta Protezione Civile e Piano
risorse naturali e paesaggistiche. AIB (Comuni bassa Val di Cecina)
Tutela delle risorse naturali, marine,
paesaggistiche 36
Creazione percorsi turistici comuni
Associazioni e Sul territorio operano diverse
ONLUS operanti sul associazioni sportive, culturali, di
territorio volontariato sociale etc. sono
Supporto economico
ritenute parti interessate rilevanti
Disponibilità di locali e aree per le loro attività
da parte della Amministrazione
Partecipare alla costruzione di percorsi comuni
Comunale in quanto elementi
con la PA
essenziali per la gestione e la
promozione di molti servizi ai
cittadini e all’utenza turistica
Enti sovraordinati e Il Comune fa parte di un sistema
enti di controllo politico amministrativo nel quale
è connesso e subordinato dal
punto di vista della normativa
ambientale e non solo agli enti
Tutela e valorizzazione del patrimonio
sovraordinati, quali Comunità
paesaggistico, naturale, storico-architettonico
Europea, stato italiano regione
Rispetto normativa vigente
Toscana e Provincia di Livorno. E’
Supporto nel controllo e nel rilascio delle
inoltre in stretto rapporto con gli
autorizzazioni ambientali
enti di controllo in materia
ambientale soprattutto per i
procedimenti di rilascio permessi
e autorizzazioni, quali ARPAT,
ASL, VVF, etc.
Ente di L’Amministrazione Comunale ha
Certificazione e scelto il percorso della
ACCREDIA certificazione ambientale
pertanto ricomprende tra le
Rispetto regolamento di certificazione
proprie parti interessate anche
l’ente di certificazione e, di
conseguenza, l’organismo di
accreditamento.