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Ricerche ed Osservazioni
- PERIODO ARCAICO = Relativo ad Omero, i poemi cantati ed i racconti minoico cretesi (VI secolo.
a.c)
- PERIODO CLASSICO = Relativo all’invasione dei Dori e lo sviluppo della loro civiltà, all’espansione
di Atene e Sparta e alla fioritura del pensiero filosofico greco (VI – IV secolo. a.c)
- PERIODO ELLENISTICO = Relativo ad Alessandro Magno, all’esportazione della cultura greca fino
alla caduta dell’impero romano. (fino al 146 a.c.)
La civiltà europea ebbe quindi nascita nell’antica Grecia. Nonostante ci siano pervenuti numerosi
poemi scritti e significanti arti figurative ed iconografiche, non conosciamo quasi nulla della loro
musica. L’unico elemento di continuità è il “Sistema Teorico” che fu ereditato e fatto proprio dai
romani e che può considerarsi a tutti gli effetti il primo nucleo del sistema moderno.
Le Musiche
Le musiche greche pervenute fino a noi sono pochissime e sono rintracciabili per lo più su papiro o su
pietra. Esse comprendono:
La grande produzione di scritti destinati alla lettura e, viceversa, il così esiguo numero di musiche
porta alla conclusione che i canti venissero tramandati oralmente insieme alle parole. Essi avevano
carattere di variazioni improvvisate su nuclei melodici chiamati “Nomoi” che fungevano da moduli.
Notazione Vocale e Notazione Strumentale
Conosciamo un sistema approssimativo (utilizzato per lo più da cantori e musicisti di una scuola ed
esclusivamente per il solo uso personale) elaborato con due tipi di notazioni:
- La “Lira” (formata da una cassa armonica montata con quattro o sette corde, si suonava con un plettro
d’avorio ed era sacra al culto di Apollo, Dio della bellezza)
- L’”Aulo” (simile al moderno oboe, era sacro a Dioniso, divinità del vino e dell’ebrezza).
- Altri strumenti erano la “Siringa” (formata da una serie di cannucce l’una vicino all’altra), la
“Salpinix” (simile alla tromba), Cimbali, Sistri e Crotali, tra gli strumenti a percussione.
- 2 Tempi primi :
PIRRICHIO = U U
- 3 Tempi primi :
GIAMBO = U –
TROCHEO = – U
TRIBRACO = U U U
- 4 Tempi primi :
DATTILO = - U U
ANAPESTO = U U –
SPONDEO = – –
PROCELEUSMATICO = U U U U
ANFIBRACO = U – U
- 5 Tempi primi :
BACCHEO = U – –
CRETICO = – U
POLIMBACCHEO = – – U
PEONE I = – U U U
PEONE II = U – U U
PEONE III = U U – U
PEONE IV = U U U –
- 6 Tempi primi :
MOLOSSO = – – –
IONICO m. = U U – –
IONICO MAGGIORE = – – U U
ANTISPASTO = U – – U
CORIAMBO = – U U –
- 7 Tempi primi :
EPITRITO I = U – – –
EPITRITO II = – U – –
EPITRITO III = – – U –
EPITRITO IV = – – – U
Musica e poesia erano elementi inseparabili. La combinazione di varie sillabe in relazione
all’andamento poetico del testo producevano una scansione di accenti forti o deboli cioè il “Ritmo”.
Il Tetracordo
Il Tetracordo è’ l’elemento primario del sistema musicale greco: un insieme ordinato di quattro suoni in
ordine discendente. Si presenta in 3 tipologie :
Essi potevano essere congiunti per “Diazeusi” (in disgiunzione, cioè che l’ultima nota del primo
tetracordo non corrispondeva al nuovo. Ad esempio Mi – re – do- si – LA – sol – fa – mi, con il La che
fungeva da separazione) o in “Sinafè” ( in congiunzione, quando l’ultima nota del primo tetracordo
corrispondeva all’inizio del nuovo. Ad esempio La – sol – fa – MI – re – do – si, con il Mi che fungeva
da mediano tra i due sistemi).
Se ad ogni armonia si abbassava il tetracordo superiore si ottenevano gli “Ipomodi”, mentre se si alzava
di un ottava il tetracordo inferiore si ottenevano gli “Ipermodi”.
Unendo due armonie si otteneva il “Sistema Teleion” (Ssistema Perfetto) con l’ultima nota che
chiudeva in ottava.
Ponendo, ad esempio, una scala di 4 tetracordi discendenti partendo dalla nota La superiore si ha:
LA – sol – fa – MI – re – do – SI – LA – sol – fa – MI – re – do – SI – LA
1 2 3 4
- Il Tetracordo 1 (acuto) veniva chiamato “HIPERBOLAION” congiunto al successivo per Sinafè con il
MI che funge da mediano.
- Il Tetracordo 3 (medio) veniva chiamato “MESON” congiunto al successivo per Sinafè, sempre con il
MI in funzione di mediano.
- Il Tetracordo 4 (grave) veniva chiamato “HYPATON”, congiunto alla nota successiva per Diazeusi,
con il SI come parte conclusiva.
I Trattati teorici
I trattati che ci sono pervenuti su cui è possibile ricostruire un profilo musicale della Grecia antica sono
relativamente pochi e sono principalmente imperniati sugli studi acustici dei suoni.
- Pitagora di Samo (500 a.c) compì i suoi studi sul “monocordo” (strumento con una sola corda dotato di
ponticello mobile con relativa cassa di risonanza) stabilendo per ogni intervallo sonoro dei valori
numerici, partendo, come riferimento dall’ottava (Diapason) e dalla quinta (Diapente)
- Aristosseno da Taranto scrisse gli “Elementa Harmonica” e gli “Elementa Rhitmica”. Del secondo (di
cui ci sono rimasti solo pochi frammenti) vengono esposti i diversi generi ritmici in base al rapporto dei
tempi forti e deboli, mentre il primo mette in evidenza lo studio dei fenomeni sonori mediante le
percezioni uditive, intellettive e mnemoniche.
PROFILO STORICO DELL’ EPITAFFIO DI SICILO
μηδὲν ὅλως σὺ λυποὺ· πρὸς ὀλίγον ἐστὶ τὸ ζῆν. τὸ τέλος ὁ χρόνος ἀπαιτεῖ. »
Meden holos su lupou; Pros oligon esti to zen To telos ho chronos apaitei. »
“Finchè vivi splendi, non affliggerti per nulla, la vita è breve e il tempo esige il suo tributo”