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N° 140 | NOVEMBRE 2019

APPROFONDIMENTI

LE NOSTRE
SENTENZE

MASSIMARIO DI
GIURISPRUDENZA
CIVILE

BIBLIOTECA

RASSEGNA
STAMPA
& EVENTI

CONTATTI
APPROFONDIMENTI

L’Azienda conduttrice risponde dei debiti della


subentrante, anche se la locazione è stata rinnovata
solo con quest’ultima
di Vittorio Provera

Nei contratti di locazione ad uso commerciale dall’ultimo conduttore. Tutte le aziende che
è frequente che intervengano plurime cessio- avevano effettuato le cessione di contratto “a
ni del contratto da parte dei conduttori, con catena” eccepivano la carenza di legittima-
contestuale cessione dell’azienda e sostanzia- zione passiva, sul presupposto che l’origina-
le irrilevanza del consenso del Proprietario. rio contratto (stipulato nel 1997) era scaduto
decorsi i dodici anni (quindi nel 2009) e che
Nell’ipotesi in cui, a seguito di tali cessioni e la morosità (intervenuta nel 2012) era impu-
decorsi i dodici anni di durata dall’originario tabile esclusivamente all’ultimo cessionario
contratto, la locazione si rinnovi con l’ultimo con il quale si era rinnovato il contratto.
cessionario, tale circostanza non libera l’ori-
ginario conduttore (e suoi aventi causa) da- I Giudici di merito avevano respinto le do-
gli obblighi verso il Proprietario, in presenza mande delle Proprietà, ritenendo che il rap-
di inadempienze dell’attuale affittuario. Tale porto contrattuale sorto dopo il 2009 (per
principio è stato affermato dalla Suprema rinnovazione) non avesse più alcun effetto
Corte con la recente sentenza dell’8 novem- giuridico nei confronti dei precedenti con-
bre 2019 n. 28809. duttori; facendo così venir meno l’obbligazio-
ne solidale di cui all’art. 36 L. 392/78.
La vicenda prende avvio da un’azione pro-
mossa dal Proprietario di immobile nei con- Avverso tale statuizione è stato proposto ri-
fronti dell’originaria azienda conduttrice e corso in cassazione dalla Proprietà, la quale
dei cessionari nel frattempo subentrati, azio- ha lamentato una interpretazione della Corte
ne finalizzata ad ottenere la risoluzione del di Appello forzata e non rispondente al dato
contratto per morosità e condanna al paga- letterale del citato art. 36. In particolare, si è
mento delle somme per canoni non pagati affermato che il rinnovo del contratto origina-

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APPROFONDIMENTI

rio per mancata disdetta ha determinato una


Decreto fiscale 2019:
semplice prosecuzione del predetto contratto,
senza dunque estinzione delle originarie ob- il committente è tenuto al
bligazioni di garanzia dei conduttori cedenti.
versamento delle ritenute di
Tale impostazione è stata condivisa dai Giu- acconto sulle retribuzioni dei
dici di legittimità, che hanno cassato l’inter-
dipendenti dell'appaltatore
pretazione fornita in sede di appello. In meri-
to, la Suprema Corte ha motivato che, in caso (ART. 17 bis D.lgs. n. 174/1997 come
di plurime cessioni a catena, caratterizzate
modificato dall’art. 4, D.L. n. 124/19)
ciascuna dalla dichiarazione di non liberazio-
ne dei soggetti cedenti, si viene a configurare Di Francesco Torniamenti
tra i medesimi un vincolo di “corresponsabi-
lità”, con applicazione della regola generale L’art. 4, comma 1, del D.L. 26 ottobre 2019, n. 124
di presunzione di solidarietà. Pertanto, tutte (c.d. “Decreto Fiscale”) ha introdotto l’art. 17 bis
le precedenti conduttrici (a loro volta cessio- al D.lgs. n. 174/1997 (“Norme di semplificazione
narie) risponderanno in solido delle obbliga- degli adempimenti dei contribuenti in sede di
zioni non adempiute dall’ultimo conduttore. dichiarazione dei redditi e dell'imposta sul va-
Al riguardo, è irrilevante la mera dilatazione lore aggiunto, nonché di modernizzazione del
temporale del vincolo obbligatorio per in- sistema di gestione delle dichiarazioni”).
tervenuta rinnovazione tacita del contratto, Tale norma prevede che, a decorrere dal 1
in quanto non comporta la nascita di nuovo gennaio 2020, i committenti saranno ob-
rapporto contrattuale, ma solo la prosecuzio- bligati a versare le ritenute fiscali d’accon-
ne del precedente. to sulle retribuzioni dei dipendenti dell’ap-
paltatore (o del subappaltatore) impiegati
Tale interpretazione contempera un giusto bi- nell’esecuzione dell’opera e/o del servizio
lanciamento degli interessi, poiché - se è vero appaltati/subappaltati.
che la ratio dell’art. 36 è quella di agevolare il In particolare, è previsto che il commit-
trasferimento di aziende esercenti la loro atti- tente debba trasmettere all’appaltatore le
vità in immobili condotti in locazione dall’im- proprie coordinate bancarie per ricevere,
prenditore (tutelando l’avviamento com- tramite bonifico, gli importi necessari per
merciale) - a ciò deve conseguire una tutela il versamento delle ritenute d’acconto. In
rafforzata del Proprietario ceduto che, nella caso di inadempienza a tale incombente, il
sostanza, non ha la possibilità di esprimere la committente sarà obbligato, in prima per-
propria volontà ed il proprio consenso. Tale sona, al pagamento delle ritenute.
contrappeso è costituito proprio dal mecca- L’appaltatore, da parte sua, deve, entro cin-
nismo della cumulabilità indeterminata della que giorni lavorativi rispetto alla scadenza
responsabilità tra coobbligati, in modo che il per il pagamento delle ritenute: I) trasmet-
Proprietario potrà sempre far conto sulla po- tere sul conto corrente del committente le
sizione dell’originaria dell’azienda contraente, somme necessarie per effettuare il versa-
verso la quale aveva evidentemente effettuato mento comunicando i dati indentificativi del
una valutazione di affidamento e solvibilità. bonifico; II) comunicare al committente i dati
relativi ai lavoratori impiegati nell’appalto nel
mese precedente (nominativi, ore impiegate

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APPROFONDIMENTI

nell’appalto, retribuzione e determinazione sultino in attività da almeno cinque anni o


della ritenuta); III) trasmettere al committen- abbiano eseguito, nel corso dei due anni pre-
te i dati utili alla compilazione delle deleghe cedenti, versamenti di imposte per un impor-
per il pagamento delle ritenute. to superiore ai 2.000.000 di euro) e che non
siano gravemente inadempienti nei confronti
Il committente è obbligato a utilizzare gli im- del fisco (ovvero che non risultino avere iscri-
porti ricevuti esclusivamente per il versamento zioni al ruolo o accertamenti esecutivi per im-
delle ritenute, senza, invece, poterli trattenere porti superiori a 50.000 euro). In tali ipotesi,
in compensazione con i crediti eventualmen- le imprese appaltatrici procederanno diretta-
te vantati nei confronti dell’appaltatore. mente al versamento delle ritenute d’acconto.
La riforma in esame, al fine di combattere
Le imprese appaltatrici restano responsabili per le assunzioni “in nero” da parte delle piccole
il versamento della ritenuta nel caso omettano imprese appaltatrici, aumenta ulteriormen-
di trasmettere al committente i relativi impor- te i già numerosi incombenti a carico del
ti. In tale ipotesi, il committente è obbligato a committente. Sarà, quindi, opportuno che,
sospendere il pagamento dei corrispettivi ma- a decorrere dall’anno prossimo, le imprese
turati dall’impresa appaltatrice (vincolando le committenti rivedano i contratti di appalto in
somme dovute al versamento delle ritenute). essere al fine di apportare modifiche volte a
La suddetta procedura non si applica nei casi disciplinare contrattualmente l’adempimen-
in cui l’appalto è affidato ad imprese appal- to dei suddetti obblighi di legge ed a mini-
tatrici di rilevanti dimensioni (ovvero che ri- mizzare i rischi per il committente.

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LE NOSTRE SENTENZE

Un mezzo di prova informa- stabilito che la copia del documento infor-


tico può essere acquisito in matico (es: f ile video, audio etc.) deve essere
estratta con modalità tali da assicurarne l’i-
giudizio anche senza garan- dentità con l’originale e la sua immodifica-
zia della sua autenticità bilità. In altre parole, deve essere creata una
“copia immagine” (detta anche “copia fo-
(Trib. Brescia, 30 luglio 2019) rense”) che riproduce il dato duplicato nelle
stesse condizioni in cui si trovava al momento
Causa seguita da da Marina Olgiati e France-
sco Torniamenti della sua acquisizione (cfr. Cass. pen, sez. un.,
20 luglio 2017, n. 40963; Cass. pen., 31 otto-
La sentenza del Tribunale di Brescia, che ri- bre 2017, n. 53810). Sulla scorta di tali principi,
guarda un licenziamento intimato per furto sono state ritenute regolarmente acquisite al
di prodotti di proprietà della società datrice processo penale, ad es., le copie di files audio
di lavoro, offre lo spunto per fare alcune ri- di un’intercettazione telefonica, accompa-
flessioni in tema di prova “informatica”. Nel gnate dai relativi “codici hash”, i quali consi-
caso giudicato, al fine di dimostrare la sot- stono in sequenze alfanumeriche rappresen-
trazione di merce, il datore di lavoro aveva tative dei files originali e delle relative copie
prodotto in giudizio alcuni filmati tratti dal (Cass. pen., 10 maggio 2019, n. 38009).
sistema di videosorveglianza, che erano stati
contestati dal lavoratore, il quale sosteneva Nella sua decisione, il Tribunale di Brescia ha,
che non costituissero una prova valida. tuttavia, escluso che la prova “informatica” in
sede civile debba avere le suddette caratte-
Precisamente, era stata contestata l’autenti- ristiche e, viceversa, ha ritenuto che un do-
cità dei video in quanto estratti dalle teleca- cumento informatico (ad es. un video) possa
mere - e poi prodotti in giudizio - senza l’ado- essere acquisito in giudizio anche senza la
zione di una procedura idonea ad assicurarne garanzia della sua corrispondenza all’origina-
la conformità agli originali. Le censure erano le, ben potendo lo stesso documento essere
basate sul disposto degli artt. 247, co. 1 bis, e confermato e/o corroborato da altri elementi
254 bis cod. proc. pen. – che attengono alla probatori, quali le dichiarazioni testimoniali.
perquisizione e al sequestro di materiale in-
formatico – ai sensi dei quali le copie dei do- Gli stessi concetti sono stati espressi da al-
cumenti informatici possono essere acquisite tre sentenze, che hanno sottolineato che
dagli organi inquirenti solo tramite modalità l’acquisizione dei mezzi di prova informatici
tali da escluderne l’alterazione. Si sosteneva, è soggetta a regole diverse a seconda che si
quindi, che le stesse regole dovessero appli- tratti di processo penale e processo civile. In-
carsi anche alla prova informatica nel pro- fatti, nel processo civile (e del lavoro, in parti-
cesso del lavoro e che, nella fattispecie, i files colare), un documento informatico prodotto
video prodotti non avevano garanzia di au- anche senza la rispettiva “copia forense” è li-
tenticità in quanto privi del c.d. “codice hash”. beramente acquisibile dal Giudice che potrà
vagliarne l’attendibilità attraverso altri mezzi
Sul tema e relativamente al processo pena- istruttori, quali, tra gli altri, le prove testimo-
le, va osservato che la Corte di Cassazione ha niali (Trib. Milano, 9 marzo 2017, n. 709).

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LE NOSTRE SENTENZE

Il dies a quo dell’azione di le, il datore di lavoro avrebbe potuto essere


responsabile della stessa sino a che ha con-
risarcimento del “danno servato le mansioni espletate dal lavoratore,
differenziale” da malattia le quali ipoteticamente costituirebbero una
concausa dell’insorgenza della patologia.
professionale.
(Tribunale di Cassino, sentenza Allorché il datore di lavoro, in adempimen-
to del proprio obbligo ex art. 2087 cod. civ.,
19 giugno 2019) ha modificato le mansioni del lavoratore, as-
segnandogli attività differenti che - in base
all’istruttoria svolta - erano compatibili con
Causa seguita da Tommaso Targa
il suo stato di salute, è sicuramente cessato
il preteso comportamento illecito. Da que-
Il diritto del lavoratore al risarcimento del
sto momento in poi, il lavoratore avrebbe
preteso “danno differenziale” da malattia
potuto agire per chiedere il risarcimento del
professionale è soggetto a prescrizione de-
danno differenziale, basandosi sulla ipotetica
cennale. Esso, infatti, ha fonte nel lamentato
responsabilità del datore di lavoro con riferi-
inadempimento di una obbligazione contrat-
mento all’assegnazione delle mansioni che
tuale gravante sul datore di lavoro: quella ex
egli espletata allorché la patologia è stata
art. 2087 cod. civ. alla tutela della salute e si-
diagnosticata. Ed essendo decorsi più di 10
curezza del lavoratore sul posto di lavoro. Do-
anni da tale momento, il Tribunale ha ritenu-
vendosi, quindi, escludere la natura aquiliana
to ormai prescritta l’azione e il relativo diritto.
dell’illecito, nemmeno è invocabile il termine
breve di prescrizione quinquennale.
Replicando alle argomentazioni difensive del
lavoratore, il Tribunale ha anche precisato che:
Il termine (decennale) di prescrizione matura
in costanza di rapporto. Il dies a quo deve es-
a) l’aggravamento della patologia, riscontrato
sere individuato in base al principio generale
dal lavoratore diversi anni dopo la cessazione
ex art. 2935 cod. civ. secondo cui il termine di
del rapporto di lavoro, “non determina lo spo-
prescrizione inizia a decorrere dal giorno in
stamento del termine iniziale della prescri-
cui il diritto può essere fatto valere.
zione derivando dal semplice peggioramen-
to di un processo morboso già in atto e non
La sentenza in commento ha ritenuto che il
dalla manifestazione di una lesione nuova
dies a quo non fosse quello di insorgenza/
ed autonoma rispetto a quella già esterio-
diagnosi della patologia professionale - come
rizzatasi” (sotto questo profilo, la sentenza in
normalmente affermato dalla giurisprudenza
commento ha aderito all’orientamento conso-
- bensì quello, nel caso di specie di pochi anni
lidato della giurisprudenza di legittimità e di
successivo, in cui il lavoratore, proprio in ra-
merito);
gione della patologia professionale riscontra-
ta, è stato assegnato dall’azienda a mansioni
b) Non può condividersi, poi, l’argomento in
sicuramente compatibili con tale patologia
base al quale la prescrizione decorrerebbe
e inidonee a provocarne un aggravamento:
solo dalla data di emanazione della sentenza
aggravamento che, infatti, si è verificato - ri-
resa nella causa promossa dal lavoratore con-
spetto allo stato iniziale della malattia - sola-
tro l’INAIL, con la quale si è accertato il nesso
mente molto tempo dopo, a distanza di anni
di causalità tra le patologie sofferte dal lavo-
dalla cessazione del rapporto di lavoro.
ratore e l’attività lavorativa dallo stesso esple-
In altre parole, la sentenza ha ritenuto che,
tata. Infatti, non vi è “alcun condizionamento
una volta insorta la patologia professiona-

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LE NOSTRE SENTENZE

tra la domanda diretta ad ottenere l’inden- La ratio di queste disposizioni è facilmente


nizzo INAIL e l’azione risarcitoria nei con- identificabile. Qualunque mutamento dell’ora-
fronti del datore di lavoro la quale ha pre- rio di lavoro - sia il passaggio da part-time a full
supposti diversi (così, l’intervento dell’INAIL time o viceversa, sia una variazione della fascia
prescinde dalla sussistenza di una colpa del oraria del part-time - presuppone l’accordo tra
datore di lavoro che, nella responsabilità ci- le parti e, dunque, il consenso del lavoratore:
vile, deve essere accertata) sicché è possibile consenso che non può essere estorto, né otte-
esercitare l’azione ai sensi dell’art. 2087 c.c. nuto dietro minaccia di licenziamento.
dal momento in cui la produzione del dan-
no si è manifestata all’esterno, divenendo Di riflesso, è sicuramente illegittimo, perché in
oggettivamente percepibile e riconoscibile; contrasto con il divieto di cui si discute, il licen-
ad opinare diversamente, sarebbe frustrata ziamento che costituisce una ritorsione del da-
l’esigenza di certezza dei rapporti giuridici a tore di lavoro nei confronti del dipendente che
cui risponde l’istituto della prescrizione”. ha rifiutato di aderire a una proposta di modifi-
ca dell’orario di lavoro.

Il difficile equilibrio tra il D’altro canto, il divieto deve essere applicato


divieto di licenziamento cum grano salis, come affermato dalla giu-
risprudenza di legittimità e, da ultimo, dalla
(ritorsivo) del lavoratore che sentenza in commento. Infatti, poiché il datore
rifiuta il mutamento della di lavoro non può modificare unilateralmente
l’orario del lavoratore, se viene meno la possi-
fascia oraria del part-time, bilità di utilizzare la prestazione lavorativa di
e l’eventuale insorgenza del quest’ultimo nella fascia oraria originariamente
pattuita potrebbe sorgere una ragione oggetti-
giustificato motivo provocato va che legittima il licenziamento per soppres-
da tale rifiuto, che potrebbe sione del posto di lavoro.

consentire un licenziamento Al riguardo, il Tribunale di Ivrea ha chiarito che


per ragioni oggettive. “l’art. 8, comma 1, d.lgs. 81/2015 (e quindi, a
maggior ragione, come l’art. 6, comma 8, d.l-
(Tribunale di Ivrea, sentenza gs. 81/2015), non sancisce un divieto assoluto
7 maggio 2019) di risoluzione del rapporto di lavoro. Il licenzia-
mento non può essere fondato sul diniego in
sé e per sé considerato, ma non è precluso al
Causa seguita da Tommaso Targa
datore di lavoro l’esercizio del recesso quan-
In materia di part-time, l’art. 6 del d.lgs. 81/2015 do il rifiuto alla proposta di trasformazione
prevede che “il rifiuto del lavoratore di concor- entri in contrasto con le ragioni di carattere
dare una variazione dell’orario di lavoro non organizzativo che, ai sensi dell’art. 3, legge
costituisce giustificato motivo di licenziamen- 604/1966, possono integrare un giustificato
to”. Tale norma afferma una regola già prevista motivo oggettivo di licenziamento.
dalla precedente normativa sul part-time, e fa
da pendant all’art. 8 secondo cui “il rifiuto del Ovviamente il datore di lavoro che licenzi il
lavoratore di trasformare il proprio rapporto lavoratore che rifiuta la riduzione d’orario
di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo (oppure … la nuova turnazione) ha l’onere di
parziale, o viceversa, non costituisce giustifi- dimostrare che sussistono effettive esigenze
cato motivo di licenziamento”. economico-organizzative in base alle quali

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LE NOSTRE SENTENZE

la prestazione non può essere mantenuta


Decadenza dell’agente dal
secondo la precedente collocazione ora-
ria, nonché il nesso causale tra le predette diritto alle indennità
esigenze e il licenziamento (Cass., sentenza
(Tribunale di Agrigento,
n. 21875/2015): ciò in ossequio al generale
principio secondo cui il giustificato motivo sentenza del 8 ottobre 2019)
oggettivo richiede non solo la dimostrazio-
ne della reale esistenza dei motivi del re-
causa seguita da Bonaventura Minutolo e
cesso, ma anche del nesso di causalità tra Teresa Cofano
gli stessi motivi (di per sé non sindacabili
ex art. 41 Cost.) e il licenziamento intimato L’agente decade dal diritto alle indennità ex
al lavoratore (Cass., sentenza n. 23620/2015; art. 1751 c.c. se non rivendica espressamente
Cass., sentenza n. 9310/2001; Cass., sentenza specificamente il proprio diritto entro l’anno
n. 3030/1999)”. dalla cessazione del rapporto. Non può vale-
re quale fatto impeditivo della decadenza la
In sintesi. È illegittimo il licenziamento (che generica riserva, contenuta nella comunica-
assume un connotato sostanzialmente di- zione di recesso, “di far valere ogni diritto, ivi
sciplinare, se non ritorsivo) motivato dal fat- compreso il risarcimento dei danni”, sia per-
to puro e semplice che il lavoratore non ha ché da una formulazione cosi generica non si
voluto accettare una modifica dell’orario di evince la natura dei diritti che si intende far
lavoro proposta dall’azienda. valere, sia perché la stessa evidenzia la volon-
tà dell’agente di riservarsi uno spatium deli-
È invece legittimo il licenziamento intima- berandi, rinviando ad un successivo momen-
to per giustificato motivo oggettivo quando to l’eventuale esercizio del propri (pretesi e
le mansioni del lavoratore, nella fascia oraria non meglio precisati) diritti.
concordata, sono venute meno e - stante il suo
rifiuto (di per sé legittimo) di cambiare orario
- sussiste altresì l’impossibilità di repechage.

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LE NOSTRE SENTENZE

Responsabilità del broker di


assicurazioni
(Tribunale di Milano, senten-
za 13 novembre 2019)

causa seguita da Bonaventura Minutolo e


Teresa Cofano

Il broker è responsabile nei confronti del denti, il broker non acquisisca presso la Com-
cliente che gli abbia conferito il mandato di pagnia tutte le informazioni necessarie al fine
gestire i suoi contratti assicurativi e di presta- di assicurare al cliente il rinnovo della poliz-
re consulenza in suo favore in materia di ge- za alle condizioni migliori e atte a garantirlo
stione del rischio. contro un determinato rischio:

Tale responsabilità si configura allorché, in esponendo così il cliente al danno conseguen-


prossimità della scadenza di una polizza in- te dall’aver pattuito un massimale più basso di
fortuni stipulata a favore dei propri dipen- quello previsto dal contratto collettivo.

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MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA CIVILE

immobiliare, le informazioni sull'esistenza di


ASSICURAZIONI, LOCAZIONI,
iscrizioni o trascrizioni pregiudizievoli sull'im-
RESPONSABILITA’ mobile oggetto della trattativa (come quella
relativa all'iscrizione precedente di ipoteca).
a cura di Teresa Cofano
Prova del conferimento dell’incarico
Liquidazione del danno non patrimoniale professionale
(Corte di Cassazione, ordinanza 28/10/2019, n.27466)
(Corte di Cassazione, sentenza 29/10/2019, n.27590)
La liquidazione del danno non patrimoniale La prova dell'avvenuto conferimento dell'in-
richiede una valutazione equitativa, che deve carico, quando il diritto al compenso sia dal
essere condotta con prudente e ragionevo- convenuto contestato, sotto il profilo della
le apprezzamento di tutte le circostanze del mancata instaurazione del rapporto di pre-
caso concreto, giusta criteri (la cui scelta e stazione d'opera professionale, può essere
adozione è rimessa alla prudente discrezio- data dall'attore con ogni mezzo istruttorio,
nalità del giudice) che siano idonei a consen- mentre compete al giudice di merito valuta-
tire altresì la c.d. personalizzazione del dan- re se, nel caso concreto, questa prova possa
no, al fine di addivenire ad una liquidazione o meno ritenersi fornita, sottraendosi il risul-
equa, e cioè congrua, adeguata e proporzio- tato del relativo accertamento, se adeguata-
nata, rispondente al principio dell'integralità mente e coerentemente motivato, al sinda-
del ristoro, e pertanto non meramente sim- cato di legittimità.
bolica o irrisoria, o comunque non correlata
all'effettiva natura o entità del danno, ma
tendente (in considerazione della particola-
rità del caso concreto e della reale entità del
danno) alla maggiore approssimazione pos-
sibile all'integrale risarcimento.

Obblighi del mediatore


(Corte di Cassazione, ordinanza 28/10/2019, n.27485)
Il mediatore - tanto nell'ipotesi tipica in cui
abbia agito in modo autonomo, quanto
nell'ipotesi in cui si sia attivato su incarico di
una delle parti (c.d. mediazione atipica) - ha,
ai sensi dell'art. 1759 c.c., comma 1, l'obbligo
di comportarsi secondo correttezza e buo-
na fede, con la conseguente configurazione
dell'obbligo specifico a suo carico di riferire
alle parti le circostanze dell'affare a sua cono-
scenza, ovvero che avrebbe dovuto conoscere
con l'uso della diligenza da lui ordinariamen-
te esigibile e, in queste ultime, si includono
necessariamente, nel caso di mediazione

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BIBLIOTECA

Criminalità economica 2.0


A cura della Redazione Biblioteca

Proprio in questi giorni è uscito un libro che degli aspetti peculiari e di maggiore crimi-
sta facendo discutere e che consigliamo; si nosità delle organizzazioni mafiose: i reati
tratta di La rete degli invisibili di Nicola Grat- di tipo economico. E se tutti ricordano che
teri e Antonio Nicaso (Strade Blu Mondado- il famoso Al Capone, il “nemico pubblico nu-
ri). Gratteri, come noto, è un magistrato da mero uno” - come venne definito dalla stam-
tempo impegnato nella lotta alla criminalità pa americana - il mafioso più celebre della
organizzata; Nicaso è giornalista e docente storia, simbolo dei gangster italo-americani,
attivo in Canada e negli USA, e uno dei mas- alla fine fu incastrato nel 1931 per una “bana-
simi esperti al mondo di ’ndrangheta. le” evasione fiscale, è forse meno conosciuta
l’evoluzione “moderna” della cosiddetta cri-
Spesso l’opinione pubblica sottovaluta uno minalità economica.

La rete degli invisibili, Nicola Gratteri e


Antonio Nicaso

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BIBLIOTECA

Lo spunto per questa riflessione ci deriva di-


rettamente da uno dei libri della biblioteca
personale del Prof. Grassetti, ancora oggi con-
servato in Studio con l’ex libris nr. 8675: Crimi-
nalità economica e pubblica opinione di G.
Di Gennaro e C. Pedrazzi (Milano 1982), che
affronta – tra gli altri – il tema spinoso e in-
teressante della percezione che la comunità
di cittadini sviluppa nei confronti di crimini
di natura economico-finanziaria, del come e
del perché tale percezione possa essere con-
dizionata da fattori legati all’attualità politica,
sociale, culturale di un dato Paese. “Nell’am-
bito dei comportamenti devianti, la crimina-
lità economica è un concetto tra i più difficili
da precisare, sfumato nei contorni e cangian- Criminalità economica e pubblica
te nei contenuti. Abusi nell’esercizio di attivi- opinione, di Giuseppe Di Gennaro e Cesare
tà di status elevato, violazione di norme giu- Pedrazzi
ridiche ed etiche che regolano le professioni,
delitti societari, reati commessi da funzionari
ai danni delle imprese per cui operano… Nella
repressione di questi fenomeni, la cui perico-
losità sociale è sempre più di frequente posta
sotto gli occhi di tutti, gli atteggiamenti del-
la collettività hanno sovente acquisito un’in-
fluenza tale da indurre a dubitare della ‘cer-
tezza’ del diritto…”.

Così recita uno stralcio della quarta di co-


pertina. Ed è allora forse inevitabile l’invito a
una intrigante lettura parallela con il libro di
Gratteri-Nicaso, dove si racconta come la “cri-
minalità economica” di stampo mafioso sia
diventata una vera e propria rete degli invi-
sibili 2.0. Forse non saranno più i tempi di Al
Capone, ma – a maggior ragione – la colletti-
vità è sollecitata, anche alla luce della crisi in
atto in tutta la zona europea, a costruirsi una
sempre maggiore consapevolezza di queste
dinamiche. Una consapevolezza che non por- Ex Libris, 8675
ti a dubitare (soprattutto in tempi di manovre
economiche…) della certezza del diritto.

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RASSEGNA STAMPA & EVENTI

IL CONDUTTORE RISPONDE DEI DEBITI DI CHI SUBENTRA →


ItaliaOggi | di Vittorio Provera – Trifirò & Partners Avvocati

DECRETO FISCALE 2019: IL COMMITTENTE È TENUTO AL VERSAMENTO DELLE RITENUTE DI ACCONTO SULLE RETRIBUZIONI
DEI DIPENDENTI DELL'APPALTATORE →
Diritto24 – Il Sole 24 Ore | Francesco Torniamenti – Trifirò & Partners Avvocati

UN MEZZO DI PROVA INFORMATICO PUÒ ESSERE ACQUISITO IN GIUDIZIO ANCHE SENZA GARANZIA DI AUTENTICITÀ →
Diritto24 – Il Sole 24 Ore | di Marina Olgiati e Francesco Torniamenti – Trifirò & Partners Avvocati

EVENTO
TOP LEGAL AWARDS 2019 – STUDIO DELL'ANNO LAVORO
CONTENZIOSO
Da aggiornare

Da aggiornare con link ad articolo su sito.

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CONTATTI ROMA

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