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1 limiti della democrazia

Aptoritarismo e democrazia
nella societa moderna

a cura di Riccardo Scartezzini


Luis Germanie Roberto Gritti

Liguori Editore
40 G.,Germani

sano malta maggiori e diverse da quelle finora realizzate dalla cultura ocd-
Puo sopravvivere la democrazia?
dentale e dalle altre grandi culture. Quello che occorre affrontare ora, non
sono le limitazioni della « natura umana » in genera1e, bensi q~elle dell'uom~ di Norberto Bobbio
cosi come si ~ realizzato finora. E quena partico1are visione. stonca ?ella realta
che deve essere affrontata. E le considerazioni precedentl suggerlscono ~n~
diagnosi negativa. Forse mi sono sbagliat~.? forse ~i troveranno SOlUZ10nl
'+,
non previste che l'immaginazione molto limitata dell autore non ha saputo
intravvedere.

L'u1timo scritto di Gino Germani, Democrazia e autoritarismo nella


1• societa moderna ha rappresentato l'occasione del nostro incontro e il punto
'~
~i partenza del nostro pibattito. Avr~bbe 'potuto essere titito1ato: Le vie
'/ possibili al totalitarismo. Dico «possibili », perché Germani non aveva una
'), '
'concezione deterministica della storia e riteneva che il compito dello scien-
ziato sociale fosse quello non gia di fare profezie bensi di condurre analisi
guidate con metodo e fondate sull'osservazione dei fatti per spiegare come
sono anda te le cose e di fare caute previsioni sul come potrebbero andare
ceteris paribus (una condizione, ceteris paribus, sulla quale sfortunatamente

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-~-
le scienze sociali a differenza delle scienze sperimentali non possono mai
contare). Eppure bisogna saper distinguere il possibile che non si e ancora
verificato, il cosidetto .futuribile" dalpossibile che si e verificato -nel-passató'-
,
-1'avvento dei regimi totalitari e oggi soltanto una possibilita ma e una di
, ~.

"

T quelle possibilita che ha gia avuto nel passato una vérifica storica (non e una
possibilita puramente ipotetica), e la ha avuta proprio nei due paesi, l'Italia
tf; e l'Argentina, di cui egli aveva vissuto drammaticamente la crisi e che
,¡ costituirono il principale oggetto delle sue ricerche. E infatti tutta la sua
opera puo essere considerata come una lunga e tormentata risposta a una
domanda fondamentale: quali sono le condizioni di sopravvivenza della
democrazia o, ancora piu drasticamente, vi sono ancora condizioni tali che
la democrazia possa sopravvivere?
Per cm come me appartiene su per giu alla stessa generazione il fascismo
non e stato soltanto una indelebile esperienza personale e un evento storico
intensamente vissuto ma ha continuato ~'~continua ad essere un incubo.
E poi proprio vero che la storia non si ripete? Vi confesso che il mio
stato d'animo e come quello di colui per il quale ogni giorno che passa la
longevita di questo malato cronico che e la nostra democrazia suscita un
moto di meraviglia, quasi d'incredulita. La mattina, leggendo il giornale, mi
viene fatto di dire: «Strano, non siamo ancora alla fine ». Germaniseppe
42 N, Bobbio
I Puo sopravvivere la democrazia? 43

convertire questa ossessione in un serio e ininterrotto programma di lavoro. (una distinzione, questa, fra sistema prescrittivo e sistema elettivo, che ricorre
E prima di morire ci ha lasciato nel saggio che ho. il compito di prese.nta~e spesso negli scritti precedenti), quanto una sua contraffazione, per il fatto
una sintesi delle sue riflessioni sull'incerto destlno della democrazla m che tende non alla depolitidzzazione dei sudditi ma alla loro politicizzazione,
Occidente insieme con la testimonia~za delle sue preoccupazioni, che sono se pure secondo una ideologia di stato, e quindi a farne dei cittadini che pur
, .1
le preoccupazioni di un uomo impegnato a capire il propr.io tempo,. a ca~lt o essendo scelti credono di essere loro a scegliere (si tratta poi di una ennesima
per prevenire il peggio nei limiti in cui all'uomo di studio e d~to es~rcltare versione del vecchio paradosso rousseauiano per cui costringere un suddito
una influenza sull'uomo di azione (limiti che io ritengo molto rlstrettl). recalcitrante a obbedire alIa volonal generale non e altro che «obbligarlo a
Lo schema concettuale in cui egli versa le sue riflessioni finali sulla essere libero»). A loro volta le due categorie piu schiettamente sociologiche
crisi della democrazia e quello che d e noto dalle opere precedenti, delle della mobilitazione e della marginalizzazione servono soprattutto a distinguere
quali mi limito a ricordare le. du: princip~li tradotte !n it,ali.a no,Sociolog~a le varie forme di autoritarismo moderno: i regimi autoritari derivano sempre
2
della modernizzazione e Autorttartsmo, faSCIsmo e classt soctalt . Le categone ga una mobilitazione globale, accelerata in particolari drcostanze storiche
fondamentali da lui adoperate come strumenti di comprensione ed esplicazione ldi ceti margin~li, ~a i c,~~imarginali, o che si credono tali, da cui nasce, pe;
del mutamento politico si possono unire a coppie e disporre su treopi~ni in )fare un esemplO, tI peromsmo non sono gli stessi di quelli da cui nascono il
quest'ordine. Rispetto alla comprensione generale del .proc~sso stonco 1 due .fascismo e il nazismo.
concetti-chiave sono «modernizzazione» e «secolanzzazlOne» (la secola- Questo schema concettuale ci permette di avere di fronte i punti di
rizzazione definita a sua volta attraverso i tre elementi dell'azione elettiva ri.ferimento. essenziali per presentare se pure sommariamente le tesi principali
fondata sulla scelta individuale, della legittimazione del mutamento e della di Germam (per 10 meno quelle che appaiono le tesi principali nello s'critto
specializzazione dei ruoli); rispetto all'interpretazione d~l mutamento. so~iale che sto i1lustran~o) sui pericoli che minacciano la democrazia. Se mai puo
caratteristico delle sodeta modernizzate e secolarizzate 1 due concettl-chlave ancora essere uttIe una premessa sulla concezione generale della societa che
possono essere considerati «mobilitazione» (con tutti i suoi derivati, com~ traspare anche da questo scritto, se pure piu negativamente che positiva-
smobilitazione, contromobilitazione, mobilitazione dall'alto ecc.) e «margl- mente: egli si muove críticamente tra due concezioni che possono essere
nalizzazione », due concetti che si richiamano l'uno con l' altro nel senso accusate di essere troppo unilaterali e quindi alla fine semplificanti, la
che ogni processo di mobilitazione mette inmot~ ceti. margi~ali .o ~argi- concezione che ritiene di spiegare tutto e anche il fenomeno del totalitarismo
nalizzati, e generalmente produce forme alternatlve di margmalizzazlon~; con i1 processo di massificazione e la concezione marxistica che fonda la sua
rispetto alla tipologia dei sistemi politici, alla cui ~labo:azione concorron? m spiegazione sulla raffigurazione della societa divisa in due classi antagonistiche.
pari misura sia l'interpretazione del processo stonco Sla la rappresentazlone Alla prima rimprovera di non tener conto della presenza delle dassi sociali
del mutamento sociale, la grande dicotomia e quelIa ormai consolidata nelIa che pur sopravvivono nella societa di massa tanto e vero che l'avvento dei
scienza politica contemporanea che distingue i regimi democ~ati.ci ~con tutte regimi autoritari deve essere spiegato con un particolare rilievo dato al-
le loro variazioni) dai regimi autoritari (con tutte le loro vanazlom). Per un l'analisi dei conflitti di dasse, e per l'appunto le varie forme di regime auto-
verso le due categorie della comprensione storica, modernizzazione e sec~. ritario si distinguono in base alle diverse classi che sano di volta in volta
larizzazione, servono a distinguere l'autoritarismo moderno da quelIo tradl- p~otagoniste del mutamento, se pure protagoniste passive, spesso oggetto
zionale, e quindi a ridefinire quelIa forma estrema di autoritarismo che e il PIU che soggetto di mobilitazione. Alla seconda riconosce che parte corret-
totalitarismo inteso come 1'autoritarismo moderno nelIa sua forma pura, non tamente dall'analisi di dasse ma la esaspera nella contrapposizione frontale
tanto 1'antitesi della democrazia com'e l'autoritarismo tradizionale fondato fra le due classi antagonistiche, la borghesia e i1 proletariato mentre la
sul modello prescrittivo del comportamento politico e non su quello elettivo societa moderna pluralistica (e il pluralismo, non va mai dimenticato, e esso
stesso un effetto della secolarizzazione), e attraversata da altri conflitti
1 G. Germani, Sociologia della modernizzazione, Later:za, fiari, 1971 e Autoritarismo, dovuti all'enorme numero di gruppi che una sodeta frammentata come la
fascismo e dassi sociali, 11 Mulino, Bologna 1975. sodeta industriale avanzata ha creato nel suo seno.
44 N. Bobbio
PZIO sopravvivere la democra:r.ia? 45
A mio parere quattro sono le principali ragioni addo~te da G~rmani
del gioco, il che implica che la democrazia tollera tutti quei mutamenti di
per mostrare che la democrazia e in zona di pericolo: tre dI .q~es~e mterne
prindpi sostanziali che sono compatibili con la conservazione del regole del
o intrinseche allo stesso di democratizzazione, e una esterna, ClOedipendente
gioco. Percio la democrazia si viene a trovare in difficolta, secondo il mio
dal sistema internazionale. Le tre ragloni interne possono essere cosl sinte-
parere, in «zona di pericolo », come ho detto, quarido si verificano due
ticamente nominate: l'eccesso di mutamento, la vulnerabilita del sistema, e
situazioni-limite: quando le stesse regole del gioco sono la via attraverso cui
il paradosso tecnocratico. avviene l'assunzione di princlpi che non ne permettono piu l'applicazione
Per eccesso di mutamento s'intende quel particolare fenomeno che oppure quando in una determinata societa si fa sentire l'esigenza di nuovi
deriva dalla contraddizione inerente alle societa secolarizzate fra il continuo prindpi che la rigidaapplicazione di quelle regole del gioco non riesce a far
mutamento delle regole di comportamento che le caratterizza ~n co~t~ast~ valere. Grosso modo, attraverso un contrasto del primo tipo avvengono le
con le societa tradizionali e la necessita in cui si trova ogOl socleta dI crisi della democrazia da destra, attraverso un contrasto del secondo tipo, le
mantenere un nueleo di princlpi stabili attraverso i quali possa avvenire quel crisi da sinistra.
I
tanto d'integrazione sociale senza la quale nessuna societa puo. sop~avvivere.
\ Dalla tensione creata dall'eccesso di mutamento Germani distingue il
Per Germani la tensione strutturale fra la crescente secolanzzazlOne, che
ifenomeno della vulnerabilita delle societa complesse. Si potrebbe osservare
implica un atteggiamento favorevole al mutamento, concepito com~, di. per
anche qui che tutte le societa sono vulnerabili e se mai si tratta di distinguere
se stesso sempre progressivo, come mutamento in meglio, e la necessIta di un
vari gradi di maggiore o minore vulnerabilita (posto che sia possibile).
nueleo prescrittivo stabile, costituisce una delle cause delle crisi catastrof~ch:
L'importante e sapere quali siano i rimedi e prima ancora se rimedi ci siano.
che eliminando i meccanismi di controllo dei con£1itti «portano a SOIUZlOOl
Nel caso particolare dei sistemi democratici i1 problema centrale e se le
che minano la democrazia ». Volendo fare un commento si potrebbe osservare
ferite della democrazia (per continuare a usare la stessa metafora) siano
che questa crisi dei principi fondamentali non e una ca.ratter.istica dei re~im!
guaribili con cure democratiche, in altre parole se. sia possibile salvare demo-
democratici perché lungo una secolare tradizione di fl1osoÍla della stona e
craticamente la democrazia in pericolo, perché qualora si dimostrasse che non
sempre alla' crisi dei princlpi, del sistema di valori, che si e fatta risa~r7 .~a
fine dei sistemi politici, la decadenza degli imperi, la dissoluzione delle cIvdta.
e possibile, e mi pare che questasia sostanzialmente l'opinione di Germani,
la democrazia sarebbe un malato tanto grave che non sarebbe piu possibile
Lo riconosce del resto 10 stesso Germani la dove osserva che i filosofi della
guarirlo: uno di quei malati che muore, come si dice nel freddo linguaggio
storia hanno di solito identificato il principio della decadenza delle nazioni
clinico, sotto i ferri. Ma allora forse piu che di vulnerabilita si dovrebbe
nel fenomeno della secolarizzazione, intesa appunto come causa del venir
parlare di incurabilita. A ogni modo, posto il problema in termini di vulne-
meno di credenze collettive fortemente sentite. Se mi e permessa una postilla,
rabilita, bisogna rispondere alla domanda: perché la democrazia e in particolar
si pensi alle ri£1essioni suscitate da quel grandioso fenome?o ch~ fu la
modo vulnerabile? Sostanzialmente, secondo Germani, perché il fenomeno
decadenza dell'impero romano (tanto grandioso che ha determm~to m. pa~te
10 stesso sorgere della filosofia della storia, e ne e stato un~. del te~l pnn: della frammentazione del potere che coesiste con quello opposto della concen-
cipali), e all'importanza sempre attribuita al mutamento ~el. sIstema dI va.lorl trazione permette a piccoli gruppi organizzati (e qui il riferimento esplicito e
- cristianesimo contra paganesimo, o, da un altro punto dI vIsta, germaneslmo al fenomeno del terrorismo) di inferire gravi colpi al sistema oltretutto in
contro romanita - per darne una spiegazione plausibile: nonposso non nome di quegli stessi ideali di liberta contro la repressione del « sistema» e
correre con la mente alla pagina di Vico sulla «barbarie della riflessione» dell'eguaglianza contro le diseguaglianze sociali dai regimi democratici non
contrapposta alla forte e fiera «barbarie del senso » propria dell'eta ~~oica: cancellate, che la grande maggioranza dei cittadini delle societa democratiche
Si potrebbe se mai avanzare il dubbio che quello che .vale per l~ .cnsl de~ dicono o credono di condividere. Credo pero non valga la pena di soffermarsi
sistemi tradizionali possa valere per la crisi dei sisteml demOcratlCI,.perch: ulteriormente su questo tema, non solo perché 10 stesso Germani vi dedica
a rigore cio che caratterizza la democrazia non e tan~o un n~cIeo Ílsso di poche pagine, e quindi dovrebbe essere ben altrimenti approfondito, ma
princlpi sostanziali quanto un insieme di regole formah, le coslddette regole anche perché il fenomeno del terrorismo riguarda sinora soltanto alcuni
46 N. Bobbio Puo sopravvivere la democra:da? 47

stati come 1'ltalía, dalla cui situazione certamente Germani trasse ispirazione mocratica. Le societa complesse diventano sempre piu democraticamente in-
per parlarne, mentre il problema della crisi della democrazia e generale. governabili, perché, si dice, la societa pluralistica propria dei regimi democratici
Piu importante e il tema che ho chiamato del paradosso tecnocratico. Si solleva piu domande di quelle cui il sistema politico democratico riesca a
tratta di un argomento che io stess~ ho ripreso qualche anno fa parlando ri.spo~dere a ca~lsa.della st¡;ssa complessita del pl'Ocessodi decision-making.
della «democrazia difficile» e illustrando quattro difficolta interne di ogni Smtetlcamente, 11 s1stemademocratico pub essere raffigurato come un sistema
sistema democratico cui ho dato il nome di «paradossi della democrazia ~>. che ha la domanda facile e la risposta difficile, al contrario di quel che
Paradosso nel significato di « controsenso », come a dire che vi sono processi accade in un sistema autoritario che ha tutti i mezzi per rendere piu difficile.
di sviluppo in seno alle societa democratiche che vanno in senso contrario al la domanda e insieme piu facile (piu rapida, piu spedita) la risposta.
processo di democratizzazione,e pertanto sono destinati a ostacolarlo o addi. Oltre che dalle tensioni interne la democrazia e minacciata dal pericolo
rittura a contraddirlo (esigendo cioe un sovrappiu di autorid). Tipico i1 esterno consistente nel condizionamento che ogni stato subisce dai rapporti
contrasto, che fu gia messo in rilievo da Max Weber, fra processo di che ha con gIi altri stati e piu in generale dall'appartenere alla comunita
democratizzazionee processo di burocratizzazione, ovvero fra crescita del po- \internazionale. Giustamc;?te ~erma~i ha rich.ia~ato la nostra attenzione anche
tere democratico con le sue domande di intervento dello stato e crescita ¡su questo punto: «La s1tuazlOned1 stretta 1nd1pendenzae la internazionaliz.
degli apparati burocratici sempre meno controllabili dallo stesso potere demo- zazione della política interna - scrive nelle ultime pagine del saggio _
cratico. Il paradosso tecnocratico viene esposto da Germani in questo modo: tendono a favorire le soluzioni autorÍtarie piu che quelle democratiche ».
« L'estrema specializzazionedella conoscenza in tutti i campi rende impossibile E commenta: «La spiegazione di questo fenomeno deve essere trovata nel.
che l'uomo comune possa comprendere appieno le proposte e le decisioni dei l'alto grado d'insicurezza generato dal carattere instabile e irrazionale dei
pianificatori », con la conseguenza che egli deve confidare o nei tecnocrati o p~~cessiint~rnaziona~i». Giustamente, dico, perché la política interna e oggi
nei polítici, in entramhi i casi perdendo ogni possihilita di controllo e insieme p1U che mal determmata dalla politica internazionale e dalla costellazione
al controllo la ragione d'essere dei diritti polítici che gli sono stati attribuiti d'interessi della potenza egemone nell'ambÍto della quale uno stato e costretto
o si e conquistati. Lo stato d'ignoranza in cui il cittadino medio (e non soltanto (sia ben chiaro« e costretto », perché lacollocazione di uno stato nel sistema
quello medio) si trova rispetto alle competenze specifiche richieste per la int~rnazionale.n~n e ~uasi mai oggetto di libera ~celta d~llo stato interessato)'
soluzione dei problemi di politica economica e finanziaria lo mette in con- a Vlvere. Tuttl 1 telnl della ingovernabilita interna appaiono quasi irrilevanti
dizione di essere eterodiretto e quindi eterodeterminato. La vecchia e sug. di fronte alla ingovernabilira della societa internazionale. E l'ingovernabilita
gestiva immagine della rivoluzione democratica che ~oglie le hende agli occhi della societa internazionale ha come contraccolpo inevÍtabile una maniera
del popolo e glí consente di fissare e vedere finalmente la luce della verita, sempre piu autoritaria del governo della societa. Le garanzie delle liberta
e ingannevole. La maggior parte dei cittadini continua a camminare bendata. democratiche si arrestano di fronte allo stato di guerra. Vale sempre il
Chiunque abbia la consuetudine di leggere i dassici del pensiero politico sa principio che la necessita non ha legge perché la necessita ha la forza irresi-
che uno dei motivi ricorrenti della polemica antidemocratica e sempre stato •i. stibile delle leggi della natura di fronte alle quali le leggi degli uomini sono
fondato sull'ignoranza del popolo, e quindi sulla necessita che l'azione del .' ~~,_. costrette a tacere: «Inter arma silent leges ». Si dov.rebbe riflettere sul fatto
\"-f-.A.lIJOJf¡ h
governo sia affidata ai competenti, a coloro che sanno. Nulla di nuovo sotto c e anch e l"a plU avanzata d'leh'larazlOne
. dei diritti dell'uomo, che e quella
il sole. Sotto forma di decisioni tecniche, riservate agli esperti, sono riapparsi approvata dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, prevede all'art. 15
gli arcana imperii, che facevano dire al re Torrismondo del Tasso: «1 segreti che « in caso di guerra o di altro pericolo pubblico che minacci la vÍta della
r di sta~oa~folle vol~~/ben comn:essi n~n s~no.». ~ostituite ai segreti di stato
\ glí eOlgmldella política economlca e fmanzlana di un grande stato e vedrete
nazione, .ogn.i ~lta P~rte Contraente puo prendere delle misure in deroga
alle obbhgazlOOlpreVlste nella presente convenzione» (che sono appunto le
che i due versi tornano benissimo. A questo punto si dovrehbe per lo meno obbligazioni derivanti dal rispetto dei diritti dell'uomo). Aggiungo che di

l aggiungere che questi paradossi dell~ .d:mo~razia convergono tutti .. q~anti


nel tema piu generale della govf.rnabihta. S mtende della governahilita de-

í~\-o Ws~~ \
~
I~

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fronte alla minaccia dell'autoritarismo che incombe sulle democrazie la
minaccia della guerra nudeare che incombe su tutta l'umanita present: mi
48 N. Bobbío Puo sopravvivere la democrazia? 49

pare ben piu grave e nonostante l'equilibrio del terrore terrificante. Ma io Per quanto sia lecito sostenere che ogni democrazia contiene germi distruttivi,
appartengo alla schiera di coloro che i realisti chiamano ironicamente gli e questi germi distruttivi provengono sia da movimenti di destra sia da movi-
« apocalitticí » (io pero sono tentato di chiamare i realisti gli « incoscíenti »). menti di sinistra, bisogna pur ammettere che sino ad ora solo i primi harmo
>-
A integrazione del discorso fatto sin qui, seguendo seppure liberamente prodotto in determinate circostanze illoro effetto. Certo, ci sono anche regimi
il saggio di Germani, vorrei fare ancora un'osservazione. Un discorso com- autoritari e totalitari che sono stati imposti da movimenti di sinistra, ma
pleto sul destino della democrazia dovrebbe tener conto non solo delle sue hanno sortito il loro effetto in societa non democratiche.
tensioni interne o delle sue contraddizioni o dei suoi paradossi, come li si Che questo fosse il pensiero di Germani, considerato l'interesse che egli
voglia chiamare, ma anche dei suoi insuccessi, ovvero delle promesse non ebbe sempre nello studio dell'autoritarismo di destra piu che in quello di
mantenute. Ne indico tre che hanno dato origine a un'immensa letteratura sinistra, mi pare indubbio. E non poteva essere altrimenti dal momento
critica e di cui il buon democratico non puo non tener conto. che egli si soffermo non sugli insuccessi dei regimi democratici che hanno
La prima delle promesse non mantenute dalla democrazia e quella di sernpre stirnolato le critiche da sinistra ma sulle contraddizioni interne che
I

non essere riuscíta a eliminare le élites del potere. Ci si e accontentati di f.anno sempre costituÍto .oggetto delle recriminazioni e delle fosche profezie
riconoscere che le democrazie si distinguono dai governi non democratici dei movimenti di destra. Ho detto all'inizio che come scienziato aveva analiz-
non gia per ayer soppresso le oligarchie ma soltanto perché consentono a zato la fine possibile della democrazia, e haprecisato soltanto « possibile ». Ma
diverse oligarchie di concorrere pacíficamente al governo della societa. La come uomo non era ottimista. Nell'ultima pagina del saggio non lascia intrav-
seconda promessa non mantenuta e quella di non essere mai riuscita a vedere alcuna speranza. Considera il proprio scritto come un esempio di lettera-
integrare la eguaglianza formale con quella sostanziale: non bisogna dimen- tura (molto abbondante, commenta) della catastrofe, e constata amara mente che
tieare che sin dai tempi antichi, sin da quando Aristotele considerava come contiene una « diagnosi negativa ». E aggiunge: «Forse mi sono sbagliato ».
caratteristiea della democrazia distinta dall'oligarchia la giustizia fondata sul- Dice « forse », perché la certezza assoluta non appartiene allo scienziato. Ma
l'eguaglianza aritmetica, la lotta per il governo democratico e sempre stata come uomo aveva l'oscuro presentimento di ayer ragione. Leggendo questa pa-
condotta all'insegna dell'egualitarismo. Ci si e accontentati d~ll'eguaglianza gina la mia mente e corsa all'ultima celeberrima pagina di Politik als Berufdi
delle opportunita (che e un ideale liberale), ma anche le opportunita sono Max Weber. Ricordate: «Non abbiamo davanti a noi la fioritura dell'estate,
generamente eguali solo a parole. La terza promessa non mantenuta su cui bensl per prima cosa una notte polare di fredde tenebre e di stenti ». Ma
ho avuto occasione di soffermarmi recentemente 2 e quella di non essere Weber credeva nel capo carismatico.Come credere ancora nel capo cari-
riuscita a sconfiggere il potere invisibile. L'avvento dei regimi democratici smatico dopo Hitler e Stalin? Vorrei ancora richiamare l'attenzione sulla
aveva promesso il potere trasparente. E invece il potere e rimasto opaco. invocazione del capo carismatico come tema ricorrente nella storia del
La distinzione fra le contraddizioni interne della democrazia e i suoi pensiero politico nei giorni delle grandi crisi: come l'ultima speranza di cm
insuccessi e rilevante perché permette di distinguere le critiche di destra da ha piu nulla a sperare. Lo invoca Machiavelli nell'ultimo capitolo del
quelle di sinistra, le critiche dei conservatori che vorrebbero meno democrazia Principe: il novello Teseo chiamato a liberare l'Italia dal barbaro dominio.
da quelle dei radicali che ne vorrebbero di piu. Bisogna anche riconoscere Lo invoca Hegel, riecheggiando Machiavelli, nel saggio giovanile sulla Costi-
che storicamente le uniche critiche che sinora abbiano avuto successo sono tuzione delta Germania, e lo ribattezza Teseo (l'eroe che secondo Plutarco
le prime. Sinora la storia ha conosciuto la via democratica al fascismo, non aveva fatto di un popolo disunito finalmente una citta). Ma non possiamo piu
ha conosciuto la via democratica al socialismo. Per quanto la minaccia ai invocarlo noi, se la storia deve pur insegnare qualche cosa. Noi siamo
regimi democratici provenga anche dalla sinistra estrema, sinora le democrazie condannati a credere nella sola ragione. E forse e proprio per questo che
che sono morte sono state ammazzate da movimenti autoritari di destra. abbiamo cosl poca speranza.

2 In un articolo pubblicato sulla Rivista Italiana di Scienza politica, n. 2, 1980.

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