Sei sulla pagina 1di 1

FAVOLA TRISTE

(Silvia Conti)

'C'era una volta un bambine mai nate,


era la colpa di un amore sbagliato,
avrebbe avute forse i capelli biondi,
avrebbe amato, ma quì siamo in tanti.

Tornò nel sole, quel bambine mai nato;


disse al Signere : "Laggiù non mi hanno più voluto,
ma, per favore, io ci verrei ternare,
nen come uomo, ma almeo come animale".

E cosi nacque un cane con un'anima


e si stupi perchè riusciya a vivere,
SI chiese- se sua madre avesse un’anima1
ma perché no,, però fu lei che la scartò.

a andò in cerca di un uomo che lo tenesse con sé,


e senti dire a qualcuno: “Chissà che razza è?"
C'era aria volta tiri bambino mai nato
che diventò un cane abbandonato.

Visse la vita in cerca di u affetto


ma non sapeva di essere nato bastardo,
e fu così che quel cane can un'anima
incominciò ad imparare a piangere.

Si sentì solo, per colpa di quell'anima


e chiese al cielo di rinunciare a vivere.
E anche stavolta il Signore non. seppe dirglii di no,
ed anche se a malincuore, quell 'anima chiamò.

C’era una volta un uono senza anima,


ma, coasa imprta, questa è solo una favola,
favola triste, non so chi ci ha pemsato,
forse l’ha scritta un bambino mai nato.

Potrebbero piacerti anche