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CORSO DI FOTOGRAFIA appunti di fotografia

Professore Carmelo Bongiorno


a cura di Antonio Enea
STRUMENTO

La parola fotografia deriva dal greco e letteralmente significa “scrivere con la luce”. La macchina fotografica
è lo strumento che ci permette di acquisire una proiezione luminosa di una scena su un elemento
fotosensibile, che sia pellicola o sensore digitale. Alla base del suo funzionamento c’è la camera obscura che
i pittori nel rinascimento utilizzavano per disegnare la realtà secondo le regole prospettiche; una scatola con
un buco attraverso il quale passava la luce e la cui proiezione rifletteva la scena. Le macchine fotografiche
sono più complesse perché hanno degli elementi che regolano il passaggio di luce al suo interno. É possibile
controllare la quantità di luce, il tempo del suo ingresso e l’ampiezza della scena che sarà proiettata
sull’elemento fotosensibile. L’elemento fotosensibile ha subito un’evoluzione: dalla pellicola al sensore
digitale. Il vantaggio di questo passaggio consiste nel poter cambiare le impostazioni di ripresa, come la
sensibilità ISO e la temperatura colore, per ogni scatto. Nell’analogico era tutto più complesso perché il
cambiamento delle caratteristiche del rullino ne prevedeva la sostituzione. Alcune macchine fotografiche
analogiche professionali, come l’Hasselblad, permettono il cambio del dorso per poter passare da una
pellicola all’altra e di utilizzarla sino al suo completamento. Il digitale inoltre ci permette di visionare subito
l’immagine e visti i basti costi di funzionamento ci spinge a scattare più fotografie. In base alla dimensione
dell’elemento fotosensibile verrà definito il formato della macchina: 35mm, medio formato, banco ottico.
Più è grande l’area fotosensibile e maggiore sarà la sua qualità dell’immagine che ci permetterà di ottenere
delle stampe di formato maggiore. Un altro elemento che caratterizza le macchine fotografiche è il percorso
che il fascio luminoso compie, al suo interno, per giungere all’elemento fotosensibile. Si parlerà di reflex
se all’interno della macchina ci saranno degli specchi che riflettono l’immagine dalla lente al mirino, di
biottica se ci sono due lenti: una per l’acquisizione dell’immagine e una per la composizione della scena,
di mirrorless o di compatta se l’immagine arriverà diretta all’area fotosensibile. Anche nel banco ottico
l’immagine arriva diretta all’elemento fotosensibile ma grazie alla sua struttura, completamente regolabile, è
possibile controllare come l’immagine verrà proiettata nell’area fotosensibile. Tali possibilità di regolazione e
controllo lo rendono un elemento estremamente professionale. Se siamo, ad esempio, sotto ad un palazzo,
la prospettiva deformerà la sua geometria rendendo le sue linee convergenti verso un punto, con un banco
ottico si può regolare questo effetto raddrizzando le linee del palazzo ed eliminando la deformazione
prospettica.

Camera obscura Reflex Compatta Banco ottico

Controllo della prospettiva con banco ottico Formati macchine digitali: dimensione sensore e fattore d’ingrandimento

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