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STORIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

Dal 1945 ai giorni nostri

(Michele Colucci)

Anni Sessanta e primi anni Settanta

Gli stranieri in Italia sono quasi raddoppiati 


1. Soprattutto studenti (afro-asiatici, arabi)
- Ingresso legale in Italia legato al permesso di studio
- Fuga da paesi con regimi autoritari
- Problemi di inserimento e socializzazione (gli studenti non sono in una posizione elitaria)
2. Migrazioni post-coloniali (libici ed eritrei)
- Migrazione femminile
3. Migrazioni provenienti dal centro dell’Europa e dal nord America

Il fattore d’attrazione è stato rappresentato da specifiche “nicchie” del mercato del lavoro disertate dalla
manodopera autoctona.

- I lavoratori, invece, arrivano prevalentemente dalla Tunisia.

Lavoro domestico, pesca e agricoltura (manodopera a basso contro, poi denunciata


dai sindacati nel 1971).

- Immigrazione jugoslava in Friuli (interventi dei sindacati per difendere gli immigrati)

Conseguenze dei primi flussi: squilibri del mercato del lavoro, problemi di intervento e di comprensione del
fenomeno da parte delle istituzioni, protagonismo della società civile, allarmismi sulla sicurezza,
sfruttamento della manodopera irregolare.

Anni Settanta

Immigrazione straniera + migrazione di ritorno degli italiani dall’estero (causata dalla crisi petrolifera del
1973) + migrazioni interne + emigrazioni verso l’estero.

1978: Comitato interministeriale per l’emigrazione compito di coordinare gli interventi di politica
migratoria. Il Comitato non prevedeva l’intervento del ministro dell’Interno (contraddizione).

1970 – 1976: aumentano del 40% i permessi di soggiorno per motivi di lavoro

Sono ancora pochi


gli interventi legislativi
in cui sono coinvolti
gli immigrati stranieri

1979: La Marina militare italiana organizza una missione umanitaria nel Golfo del Siam per soccorrere e
portare in Italia i profughi in fuga dal Vietnam.
L’accoglienza per i profughi provenienti dall’Africa non è così organizzata.
Quadro legislativo corrente in atto dalla II Guerra Mondiale Ai profughi che non arrivano dall’Europa
socialista viene accordata la protezione umanitaria solo in regime di deroga e grazie al mandato dell’ACNUR
(Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)

- Lo sviluppo dell’immigrazione straniera in Italia precede e accompagna la crisi petrolifera


- L’Italia è paese d’attrazione per la sua collocazione internazionale dal punto di vista della
congiuntura macroeconomica

Associazioni, sindacati, istituzioni religiose, cooperative intervengono per l’istituzione di percorsi di tutela
assistenziale: sportelli d’ascolto, dormitori, centri d’accoglienza…

Anni Ottanta

Si sviluppa in maniera forte l’immigrazione, soprattutto di persone provenienti dal Sud e dall’Est.

1981: parlamento italiano ratifica la Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro)

- Contrasto al reclutamento irregolare


- Parità di trattamento tra lavoratori italiani e non

1986: LEGGE FOSCHI

- Ricongiungimento familiare
- Sistema di collocamento all’estero per gli immigrati per motivi di lavoro
- Parità di trattamento con i lavoratori italiani
- Viene insediata la Consulta per problemi dei lavoratori extracomunitari
- Sanatoria

Dal 1989 (crollo del muro di Berlino) flussi sempre più imponenti

Agosto 1989: omicidio di Jerry Maslo, in provincia di Caserta

Sindacati, associazioni, organizzazioni cattoliche


e laiche pretendono una risposta forte da parte
delle istituzioni

1990: LEGGE MARTELLI  1. Abolisce la riserva geografica


2. Permesso di soggiorno per motivi di studio, lavoro, turismo, culto, cure
3. Sanatoria per chi dimostra di risiedere in Italia il 31 dicembre 1989

Scontenta sia i sostenitori di una maggiore rigidità nelle politiche migratorie (per la mancanza di un sistema
articolato finalizzato all’espulsione degli irregolari e di filtri in entrata più rigorosi) sia i fautori di una
migliore accoglienza per gli stranieri (per la vaghezza dedicata all’integrazione).
1990: Italia firma l’accordo di Schengen (‘85 firmato da Francia, Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo)

1. Progressiva scomparsa delle frontiere interne


2. Controllo dei flussi
3. Scambio di informazioni
4. Rafforzamento frontiere interne
L’Italia lo firma 5 anni più tardi perché:
- Nel 1985 non presenta una legislazione organica in materia di migrazioni
- Conduce una politica estera che prevede rapporti con diversi paesi della sponda Sud del
Mediterraneo
- Non ha aggiornato le normative sui richiedenti asilo

1990: Convenzione di Dublino Scopo di determinare con precisione lo stato comunitario in cui il
richiedente debba presentare la domanda di asilo e di armonizzare le politiche per i rifugiati nei paesi
europei. I richiedenti asilo devono presentare la domanda al primo paese dell’UE in cui giungono.

1991: immigrazioni albanese (in fuga dal cambio di regime e dalla crisi economica)

Il governo elabora un piano che non contempla il rimpatrio, come previsto dalla Legge Martelli

in ogni caso si cerca di convincere


i fuggiaschi a tornare indietro.

1992: arrivo dei profughi dall’ex Jugoslavia

- Sia desiderosi di abbandonare i Balcani


- Sia desiderosi di tornare in patria

1992: LEGGE SULLA CITTADINANZA Il Parlamento riforma il tema sulla cittadinanza premiando gli
italiani all’estero e penalizzando gli stranieri in Italia La cittadinanza viene concessa solo se richiesta
espressamente da figli di stranieri nati in Italia, che vi abbiano ininterrottamente mantenuto la residenza dalla
nascita al diciottesimo anno di età.

Anni Novanta

Consolidamento immigrazione straniera associata al tema del declino

Presenza straniera molto importante nel mercato del lavoro (settore industriale, domestico, agricolo e
autonomo).

1993 – 1995: flussi di richiedenti asilo (ex Jugoslavia e Somalia)

Domande rifiutate perché si ravvisa


L’esistenza della persecuzione individuale

Decreto Dini: interventi in materia di immigrazione congiunto a una


regolarizzazione degli stranieri. Esclude il lavoro autonomo, ma contempla i
motivi familiari

1995: Governo Dini

LEGGE PUGLIA: 1. Uso dell’Esercito sulla frontiera marittima pugliese


per contrastare l’immigrazione clandestina
2. Apertura e finanziamento di centri temporanei
sulle coste pugliesi dove collocare coloro che non
possono essere identificati
1998: LEGGE TURCO-NAPOLITANO

Obiettivi:
a) Controllare i flussi migratori
b) Sostenere i processi di integrazione
c) Semplificare le espulsioni

Viene introdotto:
a) Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale e per ricerca di occupazione
b) Carta di soggiorno (dopo 5 anni di residenza)
c) Permesso di soggiorno per protezione sociale (riservato a chi denuncia i propri sfruttatori)
d) Possibilità di diniego e respingimento alla frontiera
e) Viene velocizzata la procedura per le espulsioni amministrative

Regolarizzazione di massa: i candidati alla sanatoria* avrebbero dovuto dimostrare di risiedere in Italia e
avere un lavoro prima del 27 marzo 1998, oltre ad avere un alloggio adeguato.

*SANATORIA: atto che interviene a carico di situazioni giuridiche passibili di nullità, ripristinandone la
piena validità formale.
È il principale regolatore della politica migratoria italiana tempi per la regolarizzazione molto lunghi
proteste e manifestazioni in tutta Italia.

1999: flussi provenienti dal Kosovo

Duemila

Crescita sempre più imponente

(2011: la popolazione straniera supera i 4 milioni e mezzo)

Provenienti da: Romania, Albania,


Marocco, Cina, Ucraina e Moldavia

2002: LEGGE BOSSI-FINI

Obiettivo: rendere la presenza straniera più precaria e meno protetta da tutele sociali e giuridiche

- Riduce le opportunità legali di ingresso


- Rende più rapidi e frequenti i provvedimenti di allontanamento dal territorio
- Regolarizzazione attraverso sanatoria

SU COSA INTERVIENE LA LEGGE?

Ingressi in Italia

- No sponsorizzazione (prevista dalla Turco-Napolitano)


- Possono entrare avendo già firmato un contratto di lavoro
- Permanenza in Italia vincolata al “contratto di soggiorno”
- Viene ristretta la cerchia dei familiari per cui è possibile chiedere il ricongiungimento

Allontanamento
- Durata massima nei Centri di Permanenza Temporanea da 30 a 60 giorni
- Espulsione eseguita tramite accompagnamento alla frontiera
- Respingimento in mare in acque extraterritoriali delle imbarcazioni con a bordo i migranti

Diritto d’asilo: modifica l’organizzazione delle procedure con cui vengono valutate le domande dei
richiedenti.

2007: LEGGE AMATO-FERRERO

- Reintroduzione dello sponsor fino alla possibilità dell’autosponsorizzazione


- Diritto di voto alle amministrative per i possessori di soggiorno di lunga durata
- Programmazione triennale delle quote dei flussi abolendo il tetto per colf e badanti
- Abolizione del contratto di soggiorno

Il provvedimento viene bloccato a causa della caduta del secondo governo Prodi.

BINOMIO SICUREZZA PUBBLICA – IMMIGRAZIONE

Ne segue la LEGGE 94/2009: “DISPOZIONI IN MATERIA DI PUBBLICA SICUREZZA”

- Permanenza irregolare diventa reato perseguibile d’ufficio


- Periodo massimo nei centri di identificazione ed espulsione da 60 a 180 giorni
- Periodo minio per la cittadinanza italiana tramite matrimonio: 2 anni
- Ricongiungimento familiare solo se c’è l’idoneità alloggiativa e igienico-sanitaria
- Introduce la firma di un accordo di convivenza e la conoscenza della lingua italiana per chi
richiede la carta di soggiorno

2008: CRISI ECONOMICA

- Peggioramento delle condizioni di lavoro


- Nesso tra immigrazione e disoccupazione
- Aumento dell’emigrazione all’estero degli stranieri
- Diminuzione del lavoro
- Tagli alla spesa sociale
- Diminuzione delle rimesse

2008 – 2014: aumento della disoccupazione straniera, parallela a quella italiana

Aumento delle CRISI UMANITARIE

FORME DI ACCOGLIENZA

Fino al 2011:

 SPRAR (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati)

Garantiva un percorso di tutela orientato alle singole esigenze dei rifugiati ed era
Pensato per favorire la loro autonomia e integrazione sul territorio
 CARA (Centri di accoglienza richiedenti asilo)

Finalizzato ai richiedenti asilo nella fase di espletamento delle loro domande


di protezione e pensato per gestirne l’assistenza e limitarne la libertà di movimento
sul territorio

2011: istituzione dell’ENA (Emergenza Nord Africa)

2014: istituzione dei CAS (Centri di accoglienza straordinaria)

2009: i governi italiani hanno ridotto, e a volte chiuso del tutto, il canale dei flussi per il lavoro.

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