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(Michele Colucci)
Il fattore d’attrazione è stato rappresentato da specifiche “nicchie” del mercato del lavoro disertate dalla
manodopera autoctona.
- Immigrazione jugoslava in Friuli (interventi dei sindacati per difendere gli immigrati)
Conseguenze dei primi flussi: squilibri del mercato del lavoro, problemi di intervento e di comprensione del
fenomeno da parte delle istituzioni, protagonismo della società civile, allarmismi sulla sicurezza,
sfruttamento della manodopera irregolare.
Anni Settanta
Immigrazione straniera + migrazione di ritorno degli italiani dall’estero (causata dalla crisi petrolifera del
1973) + migrazioni interne + emigrazioni verso l’estero.
1978: Comitato interministeriale per l’emigrazione compito di coordinare gli interventi di politica
migratoria. Il Comitato non prevedeva l’intervento del ministro dell’Interno (contraddizione).
1970 – 1976: aumentano del 40% i permessi di soggiorno per motivi di lavoro
1979: La Marina militare italiana organizza una missione umanitaria nel Golfo del Siam per soccorrere e
portare in Italia i profughi in fuga dal Vietnam.
L’accoglienza per i profughi provenienti dall’Africa non è così organizzata.
Quadro legislativo corrente in atto dalla II Guerra Mondiale Ai profughi che non arrivano dall’Europa
socialista viene accordata la protezione umanitaria solo in regime di deroga e grazie al mandato dell’ACNUR
(Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)
Associazioni, sindacati, istituzioni religiose, cooperative intervengono per l’istituzione di percorsi di tutela
assistenziale: sportelli d’ascolto, dormitori, centri d’accoglienza…
Anni Ottanta
Si sviluppa in maniera forte l’immigrazione, soprattutto di persone provenienti dal Sud e dall’Est.
1981: parlamento italiano ratifica la Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro)
- Ricongiungimento familiare
- Sistema di collocamento all’estero per gli immigrati per motivi di lavoro
- Parità di trattamento con i lavoratori italiani
- Viene insediata la Consulta per problemi dei lavoratori extracomunitari
- Sanatoria
Dal 1989 (crollo del muro di Berlino) flussi sempre più imponenti
Scontenta sia i sostenitori di una maggiore rigidità nelle politiche migratorie (per la mancanza di un sistema
articolato finalizzato all’espulsione degli irregolari e di filtri in entrata più rigorosi) sia i fautori di una
migliore accoglienza per gli stranieri (per la vaghezza dedicata all’integrazione).
1990: Italia firma l’accordo di Schengen (‘85 firmato da Francia, Germania, Olanda, Belgio e Lussemburgo)
1990: Convenzione di Dublino Scopo di determinare con precisione lo stato comunitario in cui il
richiedente debba presentare la domanda di asilo e di armonizzare le politiche per i rifugiati nei paesi
europei. I richiedenti asilo devono presentare la domanda al primo paese dell’UE in cui giungono.
1991: immigrazioni albanese (in fuga dal cambio di regime e dalla crisi economica)
Il governo elabora un piano che non contempla il rimpatrio, come previsto dalla Legge Martelli
1992: LEGGE SULLA CITTADINANZA Il Parlamento riforma il tema sulla cittadinanza premiando gli
italiani all’estero e penalizzando gli stranieri in Italia La cittadinanza viene concessa solo se richiesta
espressamente da figli di stranieri nati in Italia, che vi abbiano ininterrottamente mantenuto la residenza dalla
nascita al diciottesimo anno di età.
Anni Novanta
Presenza straniera molto importante nel mercato del lavoro (settore industriale, domestico, agricolo e
autonomo).
Obiettivi:
a) Controllare i flussi migratori
b) Sostenere i processi di integrazione
c) Semplificare le espulsioni
Viene introdotto:
a) Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale e per ricerca di occupazione
b) Carta di soggiorno (dopo 5 anni di residenza)
c) Permesso di soggiorno per protezione sociale (riservato a chi denuncia i propri sfruttatori)
d) Possibilità di diniego e respingimento alla frontiera
e) Viene velocizzata la procedura per le espulsioni amministrative
Regolarizzazione di massa: i candidati alla sanatoria* avrebbero dovuto dimostrare di risiedere in Italia e
avere un lavoro prima del 27 marzo 1998, oltre ad avere un alloggio adeguato.
*SANATORIA: atto che interviene a carico di situazioni giuridiche passibili di nullità, ripristinandone la
piena validità formale.
È il principale regolatore della politica migratoria italiana tempi per la regolarizzazione molto lunghi
proteste e manifestazioni in tutta Italia.
Duemila
Obiettivo: rendere la presenza straniera più precaria e meno protetta da tutele sociali e giuridiche
Ingressi in Italia
Allontanamento
- Durata massima nei Centri di Permanenza Temporanea da 30 a 60 giorni
- Espulsione eseguita tramite accompagnamento alla frontiera
- Respingimento in mare in acque extraterritoriali delle imbarcazioni con a bordo i migranti
Diritto d’asilo: modifica l’organizzazione delle procedure con cui vengono valutate le domande dei
richiedenti.
Il provvedimento viene bloccato a causa della caduta del secondo governo Prodi.
FORME DI ACCOGLIENZA
Fino al 2011:
Garantiva un percorso di tutela orientato alle singole esigenze dei rifugiati ed era
Pensato per favorire la loro autonomia e integrazione sul territorio
CARA (Centri di accoglienza richiedenti asilo)
2009: i governi italiani hanno ridotto, e a volte chiuso del tutto, il canale dei flussi per il lavoro.