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SESTINO MACARO

16 CANONI POPOLARI
a 2, 3 e 4 voci
con accompagnamento di pianoforte
e strumentini ritmici
INTRODUZIONE

Chi ha letto il romanzo “Doctor Faust” di Tomas Mann (1875-1955) avrà sicuramente
notato come l’autore abbia posto in evidenza un episodio in cui il protagonista (il compositore
Adrian Leverkuhn) ascoltava ed imparava da fanciullo, i canoni a 2, 3 e 4 voci da una stalliera
di nome Hanne. Era quello il primo contatto del compositore con una musica artisticamente
valida che potesse educargli l’orecchio all’intreccio polifonico delle entrate imitate, entrate che
la stalliera stessa incitava nel momento giusto con una “botta nelle costole”.
Questo episodio è testimone dell’importanza che ha il canone come straordinario
strumento didattico. L’aspetto ludico ed educativo vi si fondono, infatti, in un armonioso
equilibrio: cantare in canone non è solo puro divertimento è anche un mezzo per avvicinarsi al
fantastico mondo polifonico.
Il canone ha avuto una vasta diffusione popolare soprattutto in Germania, la stessa
situazione si può ritrovare anche in Inghilterra ed in Francia. In questi paesi i canoni oltre a far
parte del patrimonio popolare, sono stati utilizzati anche da molti grandi compositori come
Haydn, Mozart, Beethoven ecc.
L’Italia invece non ha mai avuto una fervida tradizione, anzi, se si pensa che i canoni più
popolari sono meno di una decina, si può ben affermare che questa piccola forma polifonica è
stata sicuramente trascurata. I motivi di questa situazione sono da ricercare sicuramente nel
predominio che per oltre due secoli il melodramma e quindi il canto monodico ha avuto su
tutte le altre forme musicali, ciò ha influito molto decisivamente sull’impostazione della intera
didattica musicale italiana. Per questo motivo compositori come Caldara, Martini e Salieri,
che hanno dato un notevole contributo allo sviluppo della letteratura dei canoni, oggi sono
totalmente dimenticati.
L’idea di questa piccola raccolta nasce quindi dall’esigenza di colmare in parte questa
lacuna della metodologia didattica italiana e mettere quindi a disposizione degli
operatori/animatori musicali gli esempi più significativi del repertorio di canoni popolari di tutto
il mondo arricchiti dall’accompagnamento pianistico e dagli strumenti ritmici.

Sestino Macaro
INDICAZIONI DIDATTICO-PRATICHE

CONTENUTO DELLA RACCOLTA


I canoni contenuti in questa raccolta sono tutti all’unisono, appartengono al patrimonio
della musica popolare o, pur essendo di origine colta, si ispirano a ritmi e melodie di
tradizione popolare. Alcuni di essi non sono nati come veri e propri canoni ma sono canzoni
popolari che si prestano ad essere cantate ad 1 o 2 voci.

ESTENSIONE
Si è cercato di mantenere l’estensione nel registro medio della voce umana. I canoni
possono essere comunque trasportati in altra tonalità oppure le note troppo basse o troppo
alte possono essere eseguite rispettivamente all’ottava inferiore o superiore.

LIVELLO DI DIFFICOLTÀ
Sono presenti sia canoni molto semplici e sia composizioni più articolate che presentano
un intreccio contrappuntistico molto ricco e complesso. Il grado di difficoltà è indicato dalle
crocette (+ = facile, ++ = medio, +++ = difficile).

TESTO
Per opportune esigenze didattiche, è stata utilizzata la versione ritmica italiana di tutti i
canoni che originariamente erano in lingua straniera. Le traduzioni ritmiche sono state tratte
da:
- Delfrati C., Progetti Sonori, Morano, Napoli 1979
- M. Furst-Wulle, Canta con me, raccolta di canoni per la gioventù evangelica.
- G. Ubaldi, Cantintondo, Carrara, Bergamo 1985.

COME INSEGNARE UN CANONE


Tutta questa raccolta è ispirata al principio che un bel canone è anche una bella canzone,
lo stesso canone viene presentato quindi prima come semplice melodia monodica
accompagnata dal pianoforte e solo successivamente come vero e proprio canone polifonico
con accompagnamento ritmico. Queste due diverse fasi corrispondono al giusto modo di
procedere nel momento in cui questi canoni vengono insegnati, bisogna tener presente infatti
che ogni cantore deve conoscere bene tutto il brano prima di poterlo cantare in canone.
La melodia può essere imparata sia attraverso la lettura cantata diretta, sia imitando la sola
voce dell’insegnante e sia, come in questo caso, con l’ausilio di uno strumento musicale.
Il pianoforte va impiegato, comunque, solo in questa prima fase, successivamente
quando si passa al canone polifonico vero e proprio le voci possono essere accompagnate
solo dagli strumenti ritmici. Il motivo di tale limitazione è sia di carattere didattico che
armonico: il permanere del pianoforte anche in fase polifonica sarebbe poco utile per lo
sviluppo della capacità di ascolto, ed inoltre l’accompagnamento pianistico pensato per una
sola voce è sicuramente più elaborato e a volte armonicamente diverso dalla sovrapposizione
delle voci del canone stesso.
Il canone oltre che con la parte vocale può essere realizzato anche con
l’accompagnamento ritmico, ciò naturalmente è più difficile da realizzare e richiede inoltre,
anche un gruppo di bambini abbastanza numeroso.

TRASCRIZIONE
I canoni sono stati trascritti su una sola linea melodica indicando con dei numeri i punti dove
attaccano le varie voci.

CONCLUSIONE DI UN CANONE
I canoni di questa raccolta sono tutti infiniti, dovendo però ad un certo punto interrompere
l’esecuzione, tra le varie possibilità di conclusione suggerisco quella in cui ogni voce canta
una o più volte il canone e, nel momento in cui si decide di terminare l’esecuzione, le voci si
interrompono una dopo l’altra quando arrivano alla fine del canone lasciando concludere così
all’ultima voce da sola.
SIMBOLI DEGLI STRUMENTINI RITMICI
7

1. Kukaburra

Allegro

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Ku - ka-bur - ra sta su u-na vec - chia pian - ta, tut-to il san - to gior - no fe - li - ce can - ta.

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Qua, Ku - ka-bur-ra, qua, Ku-ka-bur-ra, can - ta in - sie - me a me.

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1. 2.

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Ku - ka-bur - ra sta su u-na vec - chia pian - ta, tut-to il san - to gior - no fe - li - ce can - ta.

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© Copyright 1996 by Sestino Macaro macaro@edumus.com


8

3. 4.

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Qua, Ku - ka - bur - ra, qua, Ku - ka - bur - ra, can - ta in - sie - me a me.

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Ó œ Œ Ó œ Œ Ó œ œ œ Œ Ó ..
∑ ∑ ∑ œ Œ Ó ..

Kukaburra sta su una vecchia pianta,


tutto il santo giorno felice canta.
Qua, Kukaburra, qua,
Kukaburra, canta insieme a me.

2. Svegliatevi!

Allegretto
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Sve - glia - te - vi ra - gaz - ze che già can-tò il cu - cù. Su sve - glie, su

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sve - glie,che già can-tò ilcu - cù: cu - cù, cu - cù, cu - cù, cu - cù.

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© Copyright 1996 by Sestino Macaro macaro@edumus.com


INDICE

Introduzione......................................................................................................pag. 3
Indicazioni didattico-pratiche .........................................................................pag. 4
1. Kukaburra ....................................................................................................pag. 7
2. Svegliatevi! ..................................................................................................pag. 8
3. Arriva primavera..........................................................................................pag.10
4. Il telegramma ...............................................................................................pag. 11
5. Un cavallo verde..........................................................................................pag. 13
6. Il gallo è morto .............................................................................................pag. 15
7. Arriva l’estate...............................................................................................pag. 16
8. Echeggiano i canti ......................................................................................pag. 18
9. Il fischietto ....................................................................................................pag. 19
10. Tre oche .....................................................................................................pag. 21
11. Chi nasce matto ........................................................................................pag. 23
12. El ciodo......................................................................................................pag. 24
13. Frr-zac........................................................................................................pag. 26
14. Durante un viaggio....................................................................................pag. 28
15. Di miseria non parlar................................................................................pag. 30
16. Kispiricsi....................................................................................................pag. 32
Bibliografia.......................................................................................................pag. 34
Indice ................................................................................................................pag. 35

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