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PENSIERILENTI‘09

riflessioni e approfondimenti su gastronomia, agricoltura, biodiversità, territorio e stili di vita

Consumare meno, Slow Food


verso il congresso
consumare meglio L
’attività di Slow Food non è fatta solo di
piacevoli momenti conviviali e di festose
manifestazioni (magari!): dietro le quinte
c’è un intenso lavoro fatto anche di incontri
e assemblee in cui si condividono idee, ci si
confronta e si discute, a volte anche in modo
piuttosto animato. L’associazione si pone
obiettivi alti e per perseguirli è necessario
un continuo ripensarsi e rimettersi in gioco:
servono idee e progetti forti e ambiziosi per
concretizzare le nostre utopie (come da alcu-
ni vengono considerate) e questa concretezza
non può che scaturire da un’organizzazione
che per “fare” deve prima “pensare”.
Nel 2010 si terrà il congresso nazionale, un
momento importante per la vita associativa,
in cui soci da tutt’Italia si riuniranno per de-
cidere collegialmente cosa fare nei prossimi
anni: “dove andare”, per quali vie e con quali
mezzi. Il percorso di preparazione è inizato
con la prima Assemblea Nazionale delle Con-

Se è vero che
dotte, tenutasi a Fiumicino dal 20 al 22 marzo
2009, per proseguire a livello locale e giunge-
“siamo ciò re a compimento con il ciclo dei congressi che

V
iviamo nella società dei consumi, come
che mangiamo”, si svolgeranno tra gennaio e maggio prossimi:
dopo quelli delle singole condotte sarà la vol-
tutti ben sanno. Considerazione scontata, cosa siamo mai ta dei congressi regionali e infine, appunto, di
ma fino a un certo punto. Se alcuni decen-
ni fa poteva significare una società dove tutti
diventati? quello nazionale.
L’incontro di Fiumicino è servito a mettere in
o quasi si permettevano un livello di consumi comune visioni, idee e proposte e delineare un
medio-alto, con un senso di riscatto da fame e Vi riporto alcuni passaggi delle conclusioni de canovaccio su cui andare a scrivere il copione
povertà ataviche, oggi significa invece una so- “L’invenzione dell’economia” (1) , ultimo saggio di di ciò che faremo. Quel che già sappiamo è
cietà e un’economia che si reggono in piedi solo Serge Latouche in uscita il prossimo gennaio che continueremo sulla strada del “buono, pu-
se i consumi crescono indefinitamente. Il Presi- per Bollati Boringhieri: “Indubbiamente viviamo lito e giusto”, difendendo i valori del territorio,
dente del Consiglio, quando la crisi iniziò ad at- ancora i tempi dell’apoteosi dell’era economica. sostenendo la rete di contadini e artigiani e i
tanagliare gli italiani, esternò invitandoci tutti a […] Viviamo l’acme della omnimercificazione del modelli di produzione alimentare virtuosi, ri-
continuare a consumare, con spensieratezza. La mondo. L’economia non solo si è emancipata dal- spettosi dell’uomo e dell’ambiente, operando
stessa spensieratezza con cui noi, mondo ricco, la politica e dalla morale, ma le ha letteralmente attraverso gli strumenti che ci sono più con-
consumiamo materie prime, energia e risorse, fagocitate. Occupa la totalità dello spazio. E lo geniali: educazione, tutela e promozione.
apparentemente incuranti della loro “finitezza” stesso vale per la sfera della rappresentazione. Di quali strade percorrere e quali progetti rea-
e delle nefaste conseguenze sugli ecosistemi e Un pensiero unico monopolizza lo spazio della lizzare in particolare qui, a Reggio Emilia, scri-
sul pianeta. Un pessimista potrebbe paragonare creatività e colonizza le menti. La razionalità viamo diffusamente nelle pagine interne: già
tutto ciò al ballo con orchestra sul Titanic, prima trionfa dappertutto e il calcolo costi-benefici si questo modesto stampato - nella totalità dei
del fatale incontro con l’iceberg. Il nostro ice- insinua negli angoli più reconditi dell’immagina- suoi contenuti - può essere letto in qualche
berg però arriva un po’ alla volta, giorno dopo rio, mentre i rapporti mercantili si impadronisco- modo come il nostro manifesto d’intenti.
giorno, senza far rumore. no della vita privata e dell’intimità. […] Quando,

Qualche domenica fa viaggiavo in autostrada tra


nell’universo dei media, vogliono farci sognare,
non è certo per immergerci nell’euforia poetica Slow Food Reggio Emilia
Torino e Reggio. Era una meravigliosa giornata ma per sprofondarci nel delirio consumistico. Gli
contatti:
d’autunno, piena di sole e di colori e le colline oggetti di consumo di massa non sono più lo
info@slowfoodreggio.it
astigiane erano bellissime. Sono passato di fian- strumento e l’obiettivo di un’arte di vivere, ma il
tel. 340.5530549
co a diversi centri commerciali, con i parcheggi combustibile di una pulsione ossessiva di cui di-
stipati di auto. Mi è venuto da pensare che qual- ventiamo tossicodipendenti. La razionalità svela gruppo d’acquisto:
cosa non va nel verso giusto. Il consumo non è la sua fondamentale irrazionalità”. gap@slowfoodreggio.it
più un mezzo, ma è diventato un fine, svuotando (Segue a pagina 2) sito web e newsletter:
la nostra vita di molti dei suoi significati. (1) Tratto da “I quaderni di extratorino” 01 - ottobre 2009 www.slowfoodreggio.it
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PENSIERILENTI‘09 >> primo piano

Consumare meno, consumare meglio (segue dalla prima pagina)

Un quadro realista, ma anche cupo e deprimente. Paolo C. Conti, edito da Fazi. Se è vero che “siamo Infine, una risposta che dovrebbe essere alla por-
Il saggio però si conclude con un barlume di luce, ciò che mangiamo”, cosa siamo mai diventati? Per tata di tutti esiste già: il cibo locale, che non ha
con queste parole: “Altri ancora (e noi siamo tra non parlare dei tanti studi e ricerche epidemiolo- i costi dei trasporti e non contribuisce all’inqui-
questi) si augurano la costruzione di una socie- giche, che hanno dimostrato come molti dei mali namento globale, quindi dovrebbe godere anche
tà conviviale plurale liberata dalla religione della che ci affliggono nascano dalla nostra alimenta- di incentivazioni economiche e fiscali. Poi ovvia-
crescita e dell’economia. Tutto ciò è possibile, e zione, più che dall’aria che respiriamo. mente i produttori locali devono essere onesti e
forse anche auspicabile, per poter celebrare di non specularci sopra.
nuovo la gioia di vivere […]”. Conosco già la classica obiezione: il cibo di quali- Oggi andiamo tutti di gran fretta e un supermer-
tà costa caro, non tutti se lo possono permettere, cato dove c’è tutto, con un grande parcheggio,
Pessimismo della ragione, ottimismo della volon- soprattutto in questi tempi di crisi. pare una scelta obbligata. Poi inevitabilmente,
tà. Noi dedichiamo parte del nostro tempo libero Si tratta di un’obiezione che può essere facil- a dispetto della fretta, ci passiamo un sacco di
a un’associazione (Slow Food) che, come tan- mente smontata. Primo, non è solo una questio- tempo e riempiamo carrelli anche di cose di cui
te altre del resto, sta sicuramente sulla sponda ne di soldi, ma di cultura ed educazione. Molti, non abbiamo bisogno; è li che i cibi diventano
dell’ottimismo della volontà. Mi piace credere merci anonime, che hanno perso la loro storia e
alla frase di Hölderlin “Là dove cresce il pericolo, la loro origine.
cresce anche ciò che salva”. Nel nostro caso ciò Molti hanno È così utopistico pensare di “fare la spesa” di-
che può salvarci sono le idee, i progetti, le espe-
rienze che cercano una strada diversa rispetto
accusato Slow Food versamente? In un gruppo di acquisto procurarsi
i cibi che non deperiscono, dalla pasta ai pomo-
di utopismo. dori pelati, scegliendo cose buone, possibilmente
Ma le utopie biologiche e prodotte vicino a casa. Andare una
volta a settimana in giro per fattorie, o al merca-
servono a vivere to contadino a procurarsi frutta e verdura. Tut-
ti i giorni andare a comprare il pane fresco da
un buon fornaio. Bere rigorosamente acqua del
rubinetto. Fare ogni tanto una bella passeggiata
in città, per negozi di qualità (ammesso che esi-
stano), a procurarsi qualche formaggio, salume o
vino un po’ speciale, per togliersi uno sfizio, per-
ché mangiare deve essere anche un piacere.
Poi, per non demonizzare nessuno, diciamo che
esistono anche supermercati che sono grandi
empori di cibi di qualità, in cui può essere piace-
vole passare del tempo. Basti pensare al modello
di Eataly. Ma non sono la norma.

Molti hanno accusato Slow Food di utopismo. Ma


le utopie servono a vivere, servono a darci uno
scopo e una meta. Diceva Camillo Berneri, anar-
chico con trascorsi reggiani e vissuto nei primi
decenni del ‘900: “Un utopista accende stelle nel
cielo della dignità umana”. Questa frase la asso-
cio inevitabilmente alla figura di Carlo Petrini. La
Un momento della cerimonia di apertura di Terra Madre 2008 sua idea di creare una rete di Presidi che salvasse
dall’oblio i cibi a rischio di estinzione era un’uto-
alla mercificazione del mondo. Tutto ciò che può pur potendoselo permettere, non ne capiscono il pia, che è diventata oggi realtà. Terra Madre, ov-
aiutarci a far sì che le merci ritornino ad essere valore: per questi tra una mela biologica ed una vero un incontro tra i contadini di tutto il mondo
“cose” e “oggetti”, con la loro storia e i loro si- convenzionale non c’è nessuna differenza, e idem per pensare al futuro del cibo era una grande uto-
gnificati, il loro valore immateriale, che siamo noi dicasi tra una buona pasta di grano duro ed una pia, e molti tra noi erano scettici. Nel 2008 Terra
ad assegnargli. dozzinale. Madre ha vissuto la sua terza edizione ed è diven-
Per Slow Food questo discorso viene declinato Secondo, oggi si mangia anche troppo, siamo tata una rete mondiale tra chi produce e consuma
soprattutto, come ben sapete, sul cibo, che è nell’epoca del sovrappeso e dell’obesità, man- il cibo in modo virtuoso. Il prossimo 10 dicembre
uno degli aspetti centrali della nostra esistenza giare meno e mangiare meglio sarebbe norma di sarà il “Terra Madre Day” e in quel giorno tutte le
e della nostra identità culturale. Oggi si tende buon senso. Condotte Slow Food del mondo organizzeranno
a dimenticare questa centralità del cibo, che è Terzo, come ama ripetere spesso il nostro Pre- un evento per promuovere il consumo di cibo lo-
importante per l’individuo ma lo è anche per il sidente Carlo Petrini, la percentuale del proprio cale. Un messaggio lanciato all’opinione pubblica,
pianeta, giacché molti dei guai ambientali sono reddito spesa dagli italiani in cibo è in costante ma anche un gesto concreto. Di concretezza si
causati dal nostro sistema di produzione e distri- calo. Ciò significa che privilegiamo altre merci, i alimentano anche le cose che nel nostro picco-
buzione del cibo. cosiddetti generi superflui: dagli abiti ai telefo- lo vi proponiamo, per immaginare un modello di
Mi mette davvero tristezza il pensiero che molte nini, fino alle vacanze, che hanno resistito anche consumi diverso: un gruppo di acquisto, che si
persone comprino il cibo nei discount, o comun- in tempi di crisi, perché rappresentano una delle affianca ai tanti che in provincia già esistono, un
que pensando prima di tutto al prezzo. Che qua- ultime vie di fuga dalla nostra frenetica vita quo- elenco di produttori reggiani, agricoltori e arti-
lità ci può essere in questo cibo, prodotto con la tidiana. Purtroppo però, spesso falliscono nel loro giani del cibo, dove andare a fare la spesa. Micro-
logica dei bassi costi? Consiglio la lettura di un scopo, diventando anch’esse occasione di consu- economie, che però allargandosi a macchia d’olio
libro che può aprire gli occhi sulle nefaste vicen- mismo e frenesia; perché quando non si è abituati potranno anche diventare “grandi”.
de che stanno dietro a ciò che ci mettiamo nella a “vivere con lentezza”, non lo si sa fare nemmeno Mirco Marconi
pancia: “La leggenda del buon cibo italiano” di in vacanza. Ma questa è un’altra storia. (Fuduciario della Condotta Slow Food di Reggio Emilia)
>> fai la spesa giusta 3

Profumo
di pane e di caffè

S
e devo pensare a due profumi di cose da
mangiare davvero suadenti e irresistibili,
mi vengono in mente il profumo di pane
appena sfornato e di caffè tostato di fresco.
Li eleggerei a simboli delle buone cose di un
tempo, che rischiamo oggi di smarrire.
Nella fretta di fare ogni cosa, nostra condan-
na quotidiana, spesso non ci diamo il tempo di
andare al forno a comperare il pane ripiegando Il Mercato della Terra di Bologna

Qualità, ambiente, tradizione:


sul supermercato, dove spesso il pane è di pro-
duzione industriale, sfornato diverse ore prima
e privo della sua peculiarità più importante: la

consigli per una “spesa giusta”


freschezza. Diversi supermercati hanno il forno
interno, ma vendono pane di altri o, se lo pro-
ducono in proprio, non si concedono il tempo

L
delle lunghe fermentazioni che il lievito madre
o la biga - le basi per un pane di qualità - im- ’elenco di produttori che presentiamo in tente alla qualità, per stimolare anch’essi a pri-
porrebbero. Esistono poi forni artigianali che queste pagine non ha la pretesa di essere vilegiare una produzione di cibo locale.
producono però un pane scadente e altri che esaustivo: sono semplicemente contadini
fanno tutto per bene, ma il loro pane non risul- ed artigiani che conosciamo, di cui abbiamo Con che criterio abbiamo scelto le cantine
ta per niente straordinario. A volte però il mira- avuto modo di verificare la qualità e la serie- che segnaliamo nelle prossime pagine? Non
colo del pane si perpetua: entri in negozio e un tà. Probabilmente ce ne sono altri nella nostra abbiamo compreso quelle già famose, che
meraviglioso profumo ti preannuncia il piacere provincia o comunque nelle sue immediate tutti conoscono e che hanno ottenuto tan-
primordiale di addentare un pane ancora caldo, vicinanze: se ne conoscete qualcuno vi chie- ti riconoscimenti, come ad esempio Medici
croccante fuori e morbido dentro, archetipo diamo di segnalarcelo, scrivendo all’indirizzo Ermete che quest’anno ha raggiunto il tra-
della nostra idea di cibo e nutrimento. info@slowfoodreggio.it; verificheremo e ag- guardo storico dei tre bicchieri col suo “Con-
E il caffè? Il caffè vive e muore del suo pro- giorneremo queste informazioni sul nostro sito certo”, o Rinaldini citato e premiato da tut-
fumo, ma il suo aroma tende a disperdersi (www.slowfoodreggio.it). te le guide. Abbiamo segnalato solo piccole
molto velocemente e il contatto con l’ossigeno Si tratta, comunque, di un elenco di produttori aziende agricole, gestite a livello familiare,
dell’aria provoca una rapida ossidazione: è una locali di cibo di qualità e salubre (abbiamo cer- che non si trovano nella grande distribuzione
questione di ore e la cosa peggiora giorno dopo cato di privilegiare le produzioni da agricoltura e che, al massimo, cominciano a fare capo-
giorno. Il caffè, rinchiuso nelle confezioni che biologica), presso cui andare direttamente a lino in qualche ristorante. Per loro la possi-
ci rassegniamo ad acquistare, ha già perso il fare la spesa, che vendono on-line o che sono bilità di vendita diretta può essere davvero
meglio della sua anima, soprattutto se già ma- presenti con punti vendita in città o al mercato importante. C’è ormai un arcipelago di questi
cinato e poi impacchettato sotto vuoto. contadino del sabato mattina in piazza Fonta- piccoli produttori in provincia; tra i tanti ne
Viene nostalgia delle torrefazioni di un tempo, nesi. Una reale alternativa, quindi, al sistema abbiamo scelti alcuni, quelli che ci convinco-
dove si poteva comprare caffè fresco di tosta- della grande distribuzione e al tempo stesso no di più. A nostro insindacabile e persona-
tura e dove, già fuori dal negozio, si udivano una sfida alle catene di supermercati più at- lissimo giudizio, ovviamente.
le sirene del caffè intonare il loro canto pro-
fumato. Ma ne esistono ancora? Ne conoscia-
mo una a Quattro Castella (Torrefazione Picos), Az. Agricola Zampa Nera Az. Agricola El Ramicero
dove si può acquistare il caffè torrefatto in loco Farine, salumi Formaggio
da Luigi Tondelli e vederlo all’opera nell’attività Castelnovo ne´ Monti, Via Vigolo, 15/1 Roncaglio di Canossa (RE), Via Casello Vecchio 9
avviata del padre. Ci sono poi La Messicana e Tel. 0522.611485 Tel. 0522.876144
Torrefazione Hawaiana a Reggio città e Il Caffè vigolo.bio@libero.it Il bresciano Roberto Molinari si è trasferito con
della Rocca a Correggio, dove però il caffè non L’azienda, immersa nel verde, produce mais, gra- la moglie Gabriella sulle colline di Canossa nel
viene torrefatto in negozio, privandoci del gran- no biologico, avena e kamut. La farina venduta 1999, portando con sè la tradizione casearia
de piacere del suo profumo. Potrebbero essere nello spaccio interno è ottenuta macinando i della sua terra: questa piccola azienda produce
comunque una soluzione per acquistare caffè cereali nel mulino con macina in pietra di cui un caciocavallo ispirato al provolone della valpa-
di recente tostatura: dipende dalla frequenza è dotata l’azienda. Contiguo al mulino c’è un dana (anche in varianti aromatizzate: noci, erba
con cui viene rinnovato, ovvero quanto a lungo allevamento di suini di cinta senese allo stato cipollina, timo, peperoncino), piccole caciotte e il
rimane nei contenitori in negozio, che non sono brado, dai quali si ottengono ottimi salumi (in grana di Roncaglio, eccellente formaggio grana
a tenuta d’aria. Insomma, anche per il caffè, la particolare il lardo). in forme di circa 15 chilogrammi che somiglia va-
freschezza è tutto. M.M. gamente al bagoss (grana bresciano). La produ-
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PENSIERILENTI‘09 >> fai la spesa giusta

zione artigianale è realizzata con il latte di sole via Pomposa a Modena (martedì mattina e saba- è stata la prima azienda reggiana a produrre e
tre vacche nutrite in modo naturale con foraggi to mattina). Si coltivano anche ortaggi usati per commercializzare Parmigiano Reggiano con cer-
biologici. El Ramicero è anche una fattoria didat- conserve e nella cucina dell’annesso agriturismo. tificazione biologica. Produce inoltre miele e fa-
tica, con asini, maiali e animali di bassa corte. rine di grano tenero e di grano duro.

Cooperativa La Lucerna
Az. Agricola Leoni Guido Frutta, verdura, conserve Az. Agricola “S. Barbara” - F.lli Zanni
Frutta, confetture, succhi Lora di Campegine, via XXV Aprile 48 Cereali, farine, pasta
Budrio di Correggio , via Fornacelle 7 Tel. 0522.676590 Vezzano sul Crostolo (RE), via Campola 1
Tel. 339.8596426 www.cooplalucerna.it Tel. 0522.245262
L’azienda produce con metodo integrato, che Questa cooperativa agricola promuove l’inseri- www.agribiozanni.com
prevede un uso ridotto di fitofarmaci, frutta di mento lavorativo dei disabili ed è dedita alla pro- In un antico edificio a torre presso il borgo di
stagione (albicocche, duroni, pesche e nettari- duzione biologica: è stata fondata vent’anni fa Sedrio sorge - immersa nel verde delle colline
ne, susine, pere, mele e uva da tavola) e miele; nei pressi di corte Gualtirolo (una delle storiche reggiane - l’azienda dei fratelli Zanni, che hanno
ma il prodotto più tipico è sicuramente la pera, corti che diedero i natali al Parmigiano Reggia- scelto di coltivare la terra con metodi biologici
che gode della denominazione IGP pera dell’Emi- no). Produce verdure e ortaggi, meloni, cocomeri certificati e gestiscono tutta la filiera di lavora-
lia Romagna, nelle varietà Williams Abate Fetel e fragole, ma anche lavorati come vino (lambru- zione dei loro cereali: farro, orzo, segale e gra-
e pero Nobile, vecchia cultivar reggiana. Con le sco e malvasia), passata di pomodoro, sott’oli. no duro. Presso l’azienda si possono acquistare
pere il giovane perito agrario Simone ha creato Nello spaccio aziendale si trovano anche prodotti farine macinate a pietra (di farro, di segale o di
una linea di prodotti trasformati con un proces- di altre aziende biologiche: frutta e agrumi, suc- grano duro), pasta senza uovo con farina di farro
so rispettoso della qualità della materia prima: chi di frutta, olio, pasta. La Lucerna è presente o di grano antico, farro e orzo perlati, farro e orzo
deliziosi succhi di pera, confettura extra di pere in alcuni mercati locali: sabato mattina in Piazza tostati, biscotti di farro.
e pere sciroppate con buccia. Gli acquisti si pos- Fontanesi a Reggio Emilia e martedì mattina al
sono fare direttamente in azienda o al mercato di mercatino bio di piazza Pomposa a Modena e a
piazza Fontansi al sabato mattina (sconto 10% Carpi (in via Ugo da Carpi). Diversi gruppi di ac- Fattoria Biologica Monte Valestra
per i soci Slow Food). quisto “fanno spesa” alla Lucerna (sconto 10% Carne ovina e bovina
per i soci Slow Food). Valestra, via Montelago 126
Tel. 0522.893202
Az. Agricola Agriapistica La Natura www.biomontevalestra.it
Miele, “savurett” Cooperativa Agricola La Collina Questa fattoria produce e vende carne bovina e
Carpineti, via Saccaggio 111 Frutta, verdura, carne, uova, conserve, pasta ovina di animali allevati direttamente e alimenta-
Tel 0522.818408 Reggio Emilia, via C. Teggi 38/42 ti esclusivamente con foraggi e cereali di propria
www.agriapisticalanatura.it Tel. 0522.306478 produzione, senza utilizzo di fertilizzanti, prodotti
È stata una delle prime Aziende certificate bio- www.cooplacollina.it chimici e OGM. Gli animali sono macellati a un’età
logiche dell’Appennino Reggiano; produce miele Fondata nel ‘75 per unire il lavoro comune e l’ac- compresa tra i 24 e 30 mesi (negli allevamenti
(di castagno, di acacia, millefiori), confetture e coglienza del disagio sociale, coltiva ortaggi e ce- convenzionali la maturità è solitamente raggiun-
distillati, tutto esclusivamente con materie prime reali con metodo biologico e biodinamico. Nello ta a 18-20 mesi). i prodotti della fattoria sono
del territorio e seguendo le ricette della tradizione. spaccio e nei punti vendita in città (piazza San disponibili anche nel nuovo punto vendita a Mu-
Molto particolare è il “savurett”, marmellata otte- Prospero e via Toschi) si possono acquistare frut- raglione di Baiso (dopo Roteglia lungo la strada
nuta dalla lunga cottura (26 ore) del succo e della ta e verdura appena colte, prodotti trasformati e che porta al Passo delle Radici).
polpa di alcune varietà di pere, tipica della zona di vini tipici locali come lambrusco e malvasia, tut-
Carpineti. Proprio a Carpineti si svolge ogni anno
in ottobre una festa dedicata alla preparazione del
ti certificati biologici, oltre a prodotti di aziende
biologiche dal sud Italia (agrumi, pasta, vino, olio).
Produttori di Parmigiano Reggiano
“savurett”, festa che dura esattamente 26 ore. Nella macelleria interna vengono vendute le car- da latte di vacche rosse
ni biologiche di bovino, suino, coniglio e pollame Formaggio
allevati dalla consociata Cooperativa La Quercia C.V.P.A.R.R. - Consorzio di Valorizzazione
Az. Agricola Il Grifo nell’azienda di Crognolo (Borzano di Canossa). È Prodotti Antica Razza Reggiana
Carne suina presente anche un distributore di latte fresco. Coviolo , via Fratelli Rosselli 41/2
Villa Bagno, via Lasagni 29 Tel. 0522.294655
Tel. 0522.343188 www.cvparr.com
www.ilgrifo.it Az. Agricola Goldoni “Biogold” Azienda Agricola Benatti Agostino
Il Grifo alleva suini allo stato brado in aperta cam- Formaggio, miele, farine Guastalla - frazione S.Martino, via Ville 1
pagna: la carne di questi suini - in particolare di Rivalta (RE), via Garavaldi 1 Tel. 0522.825778
razza Mora Romagnola - è macellata e lavorata in Tel. 0522.569593 fattoriabenatti@libero.it
azienda. Carni fresche, salumi e insaccati biologici bioglodre@libero.it La Rossa Reggiana era diffusa a Reggio Emilia e
e senza conservanti, oltre a cotechini e ai ciccioli Piccola azienda a conduzione famigliare, fonda province limitrofe quando, tra il XII e il XIII seco-
reggiani sono i prodotti che si possono acquista- i suoi sistemi di produzione sul rispetto del ter- lo, i monaci diedero vita al “formaggio grana” nelle
re nello spaccio aziendale (lungo la strada che reno, delle piante e degli animali e sull’impiego grancie benedettine e cistercensi; è quindi la bovi-
da Bagno porta verso Arceto) e al mercato bio di esclusivo di concimi e alimenti naturali. Biogold na che “tenne a battesimo” questo prodotto che in

Cucina tradizionale
Griglia a legna
Cantina con oltre 450 vini
e 100 tipi di birra

La Vecchia di Vezzano sul Crostolo (RE) via Caduti della Bettola, 119 - Tel. 0522.200014 - www.podereelisa.it
5
anni più recenti prese il nome di Parmigiano Reg-
giano. Molto diffusa fino al secondo dopoguerra, fu
Ass. per la valorizzazione tinuato l’attività del padre cercando di valorizza-
re ulteriormente la carne di ovino, proponendo
sostituita dalle più produttive frisone rischiando di della Prugna di Lentigione costine, arrosticini, salame e ultimamente anche
scomparire negli anni ’80 e si deve al C.V.P.A.R.R. il Prugne, confetture la salsiccia. Le pecore macellate provengono tut-
suo rilancio nei primi anni ’90: altri produttori hanno Lentiogione di Brescello - via Salvemini 16 te da allevamenti locali dell’Appennino Emiliano.
poi seguito questa strada. Il caseificio Notari di Co- Tel. 0522.680300
violo è l’unico che produce ogni giorno Parmigiano Gli alberi di prugna Zucchella di Lentigione
Reggiano solo con latte di vacca rossa: un prodotto sono ancora abbastanza diffusi nella Bassa Salumeria Zanelli
un po’ più costoso di quello “convenzionale”, ma di Reggiana in quanto in passato si utilizzavano Salumi, insaccati
una qualità indiscutibile. Il latte dell’azienda Benatti da maritare alla vite per la piantata e, anche se Felina (RE) , via Kennedy 42
è trasformato dal vicino caseificio in località San oggi le viti sono scomparse, molti filari sono Tel. 0522.814894
Girolamo e venduto nello spaccio aziendale. sopravvissuti. Queste prugne, tradizionalmen- Fabrizio (Iccio) ha dato alla produzione della sa-
te, vengono trasformate in confetture: il loro lumeria di famiglia - che vanta un’antica tradizio-
elevato tenore zuccherino permette di ag- ne di norcineria - una forte impronta di qualità.
Caseificio Canossa giungere solo il 10% di zucchero nel prodotto. I suini provengono dall’allevamento della locale
Formaggio Recentemente è nata l’Associazione - con la Latteria Sociale il Fornacione o da quello all’aper-
Canossa, via Cavandola 1 collaborazione del Comune di Brescello - per la to dello stesso Iccio, che li trasforma nei prodotti
Tel. 0522.877201 valorizzazione della prugna di Lentigione, co- tipici della zona: coppa, pancetta, cotechino, fe-
Di tanti caseifici di cui si poteva parlare - ognu- stituita dai produttori per dare nuovo impulso gatini, ciccioli, prosciutto e soprattutto zucco e
no ha il suo di riferimento - abbiamo scelto di alla coltivazione ed è stata avviata una piccola salame fiorettino. Il salame fiorettino, unico sa-
consigliarvi questo, vicinissimo alla rupe di Ca- produzione di marmellata. lame tipico del nostro Appennino, si ottiene dalle
nossa. Siamo nel piccolo borgo di Cavandola, parti nobili del maiale: viene insaccato nel budello
dove già borgo è una parola grossa: il Caseificio gentile e chiuso con un nodo a forma di fiore (da
è di fronte ad una ex porcilaia che oggi si suole Forno Moderno cui il nome). Lo zucco (di forma tozza che ricorda
definire “ecomostro”. Il formaggio però è davvero Pane appunto una zucca) è invece un insaccato che va
eccellente: vale la pena di andare a fare un giro e Reggio Emilia, via del Gattaglio 4/a consumato cotto: tipico del periodo invernale, ha
farne scorta, anche perché è un caseificio davve- Tel. 0522.451236 un impasto simile a quello del cotechino con la
ro piccolo che lavora poche forme, con un casaro Conosciuto dai più come “Forno del Gattaglio”, a particolarità di essere avvolto nella cotica del ma-
anziano e simpatico, e non vorremmo che lui e i dispetto del nome è uno dei forni più vecchi tra iale. Il punto vendita si trova nel centro dell’abita-
suoi formaggi dovessero chiudere i battenti, in- quelli in attività a Reggio Emilia: avviato negli to di Felina (sconto 10% per i soci Slow Food).
ghiottiti dalla marginalità della montagna. anni ’50 nel popolarissimo quartiere del Gatta-
glio è sempre affollato di clienti e trasuda reg-
gianità: il suo pane è ritenuto da molti il migliore Il Vascello del Monsignore
Prod. di Pecorino Reggiano in città. Il pane più noto - saporito e leggero - è Aceto
Formaggio la “terina”, dalla caratteristica forma appuntita. Cervarezza Terme, via Ca’ di Sotto 5
Azienda Agricola La Maestà - Tarabelloni Con la stessa farina locale e i lieviti di riporto si Tel. 0522.527521
Casina, via Faieto producono la tera, la tera da taglio e i ragnetti; www.ilvascellodelmonsignore.com
Tel. 0522.608063 questi tipici pani reggiani - che di solito si con- Produce aceto Stravecchio e Aromatico secon-
lamaesta2003@libero.it sumano in giornata - nel caso abbastanza unico do antiche ricette di famiglia tramandate fin dal
Agriturismo Valle dei Cavalieri del Forno del Gattaglio riescono ad essere buoni ‘700 e gelosamente custodite, così come antiche
Ramiseto - località Succiso, via XXV Novembre, 46 anche il giorno dopo. Trovate qui anche un otti- sono molte delle botti usate per l’invecchiamento.
Tel. 0522.892346 mo gnocco al forno. Tutti gli aceti sono esclusivamente di vino e ven-
www.valledeicavalieri.it gono prodotti rispettando il più possibile le anti-
Anticamente terra di confine tra la cultura lon- che originali lavorazioni attraverso gli aromi dei
gobarda, dedita all’allevamento di suini e bovini, Macelleria Ugoletti prodotti, semplici, dal gusto deciso e autentico.
e quella bizantina, in cui prevaleva la pastorizia Carne ovina Per la produzione degli aceti aromatici vengono
ovina, l’Appennino Reggiano è stato per secoli po- Carpineti, frazione Valestra 5 utilizzati solo ingredienti naturali: erbe e frutti
polato da numerosi greggi di pecore. Con l’espan- Tel. 0522.893206 che vengono raccolti personalmente da Irene, la
sione dell’allevamento bovino per la produzione di L’attività della Macelleria ha avuto inizio negli produttrice, nei boschi e nei prati del nostro Ap-
Parmigiano Reggiano, nel corso del secolo scorso anni ‘70 quando il titolare, trasferitosi dalla natia pennino (sconto 10% per i soci Slow Food).
i greggi si sono drasticamente ridotti fin quasi a Baiso, iniziò a lavorare e a commercializzare la
scomparire: resistono però ancora alcuni piccoli pecora come era tradizione nel suo paese d’ori-
allevatori che con il latte dei loro greggi produ- gine. Le prime proposte della macelleria sono Az. Agricola La Provvidenza
cono il tradizionale e ormai raro Pecorino dell’Ap- state le barzigole, bistecche ricavate dalla pancia Vino
penno Reggiano, realizzato da latte crudo in forme della pecora che in passato erano conservate per Canossa, Braglie di Rossena
di circa 2 chili: stagionato da tre fino a otto-dieci lungo tempo in vaso in una sorta di salamoia o Tel. 3336657459
mesi, è più dolce di quello toscano, meno intenso concia; in seguito è stato riscoperto il ”violino“, www.laprovvidenzavini.it
ma ricco di profumi e molto equilibrato. ovvero il prosciutto di pecora. Negli ultimi anni I vigneti di questa azienda si trovano a circa 400
Oscar Ugoletti, insieme alla moglie Ilenia, ha con- metri di altitudine, alle pendici della rupe su cui
6
PENSIERILENTI‘09 >> fai la spesa giusta

sorge il Castello di Rossena: il terreno argilloso cobazzi di produrre vini in grado di esprimere le Az. Agricola Il Quarticello
e sassoso, la buona esposizione e la forma d’al- potenzialità di un territorio molto vocato, noto Vino
levamento a “spalliera bassa” garantiscono ro- fin dai tempi del Granducato di Modena e Reggio Montecchio Emilia, via Matilde di Canossa 1/a
bustezza e intensità ai vini prodotti in piccola per suoi “buoni vini”. La produzione segue il me- Tel. 0522.866220
quantità: Lambrusco Reggiano (ottenuto quasi todo biodinamico, basata su pratiche agronomi- www.quarticello.it
esclusivamente dalla varietà Maestri), Cabernet che e di cantina mirate al rispetto della natura e I vini sono ottenuti da vitigni autoctoni, curati
Sauvignon e passito di uve Sauvignon, tutti a alla sua piena espressione vitale. I 12 ettari vitati da Roberto Maestri che si occupa dell’azienda
denominazione di origine controllata. L’azienda, della tenuta sono coltivati quasi interamente a dal 2001, quando acquistò un vigneto in zona
la cui sede legale è a Rivalta, non dispone di un Spergola (uva bianca autoctona dei colli scan- “Quarticello” a Montecchio. La passione lo ha
punto vendita diretto: è quindi necessario telefo- dianesi) e a Cabernet-Sauvignon, da cui si otten- coinvolto al punto da spingerlo a intraprendere
nare per concordare una visita o un acquisto. gono vini bianchi, rossi e spumanti, acquistabili il percorso per conseguire la laurea in  viticoltura
direttamente in azienda. ed enologia. Dopo aver acquisto il titolo di eno-
Comunità dei produttori logo ed aver avuto diverse esperienze in cantina,
dal 2006 ha iniziato a vinificare la propria uva
della zucca cappello da prete Az. Agr. Bini Denny - Podere Cipolla producendo lambrusco (con rifermentazione in
Zucche Vino, Confettura d’uva bottiglia), malvasia e passito.
Istituto Tecnico Agrario “Zanelli” Coviolo di Reggio Emilia, via Pomponazzi 29
Coviolo , via Fratelli Rosselli 41/1 Tel. 320.0229600                  
Tel. 0522.2280340 denny.bini@libero.it Az. Agricola Il Girasole
www.itazanelli.it Denny ha iniziato la sua attività nel 2003 su un Carne di bufalo
(anche frutta di stagione) terreno preso in affitto dal nonno: produce vini Borzano di Albinea, via Melato 19
Azienda agricola Bedogna monovitigno pricipalmente da uve malbo gentile Tel. 0522.521951
Tagliata di Guastalla, via Staffola 1 e lambrusco grasparossa. La volontà di lavorare www.agricolailgirasole.it
Tel. 0522.825424 secondo tradizione lo porta a usare solo lieviti in- Realtà più unica che rara nel nostro territorio, il
(anche frutta, verdura e mostarde) digeni e utilizzare la rifermentazione in bottiglia, Girasole alleva bufali maschi di razza mediterranea
Martignani Fabio senza procedimenti di chiarificazione o filtrazio- allo stato semibrado per la produzione di carne.
San Martino di Guastalla, via Ville 18/2 ne; l’azione antiossidante dei lieviti sedimentati Gli animali hanno a disposizione un ricovero dove
Tel. 0522.328.1244093 permette al vino di essere conservato per diversi vengono alimentati e dove possono riposare su
Tipica della pianura reggiana e mantovana, la zuc- anni. Oltre ai vini (lambruschi e frizzanti rossi, lettiera di paglia; quando le condizioni climatiche
ca Cappello da Prete deve il nome alla sua forma bianco frizzante e un passito) l’azienda propone lo consentono escono al pascolo e vivono all’aria
a turbante; l’aspetto variabile è dovuto alla scar- una confettura realizzata con le proprie uve. Non aperta. La macellazione avviene al raggiungimento
sa selezione genetica. La sua polpa soda, dolce e è presente un punto vendita, per acquisti occorre di un peso vivo di circa 450 Kg, quando la sapidità
povera di fibra è ideale per il ripieno dei tortelli telefonare; non è comunque imporbabile incon- e la tenerezza della carne risultano ottimali. Pic-
e la preparazione dei gnocchi. Molto diffusa fino trare Denny in uno dei tanti mercati della provin- cole quantità per il consumo famigliare possono
all’ultimo dopoguerra, è stata progressivamente cia (sconto 15% per i soci Slow Food). essere acquistate presso l’azienda, in pacchi (1/8,
sostituite da varietà più facili da cucinare o di circa 20kg) composti da diversi tagli che possono
pezzatura inferiore e più precoci, quindi più adat- essere confezionati in base alle esigenze.
te alla grande distribuzione, ma la sua superiorità Allevamento Chianina di Canossa
organolettica rimane indiscussa. Questi produtto- Carne bovina
ri stanno portando avanti un importante lavoro di Casina, località Banzola di Paullo, 2 Torrefazione Lady Cafè
salvaguardia ma anche di “riscoperta” e diffusione Tel. 0522.601230 Caffé
di questo prodotto reggiano, facendolo conoscere www.chianinadicanossa.it San Secondo Parmense (PR), via Verdi 31
anche a chi ne ignorava l’esistenza. In particolare L’Allevamento è il risultato della passione di Mau- Tel. 0521.371091
l’Istituto Agrario è molto attivo sul piano della di- ro e Umberto Bigi, che in trent’anni hanno tra- www.torrefazioneladycafe.com
fesa e del rilancio di varietà tradizonali reggiane: sformato un piccolo allevamento per “autocon- “Solo arabica e passione“ è il motto di Massimo
oltre alle zucche l’azienda dell’istituto produce di- sumo” in una vera azienda dinamica e moderna. Bonini, intraprendente trentacinquenne che si de-
versi tipi di frutta, tra cui gli antichi e locali meloni Tutto il ciclo di produzione - interamente certifi- dica con abnegazione alla ricerca di frutti primige-
Rospo, Banana e Ramparino. cato biologico - è interno all’azienda: dalla col- ni in purezza, provenienti dai villaggi caffeicoli più
tivazione di foraggi e cereali per l’alimentazione vocati, e alla loro attenta lavorazione nel rispetto
dei bovini alla produzione di farine nell’impianto delle tipicità della terra d’origine. La tostatura è
Tenuta di Aljano di molitura, dalla riproduzione con monta natu- fatta a fiamma diretta (torcia), con una vecchia
Vino rale fino alla macellazione. Gli animali allevati tostatrice del 1954 cercata, scovata, restaurata
Jano di Scandiano, via Figno 1 sono cresciuti tra i pascoli e le strutture coperte e rimessa in funzione. Massimo rifiuta l’idea di
Tel. 0522 981193 dell’allevamento con la finalità di fornire carni miscelare caffè buoni con altri meno buoni e si
www.tenutadialjano.it sane, buone e di qualità. La vendita diretta - su concentra su selezioni di “mono origine”, con pro-
La tenuta si trova in splendida posizione, sulla prenotazione - è relativa a “pacchi famiglia”, ov- poste che variano a seconda della disponibilità, tra
collina ai piedi del borgo medioevale di Figno; la vero a lotti di carne corrispondenti minimo a 1/16 cui il caffè del Presidio Slow Food di Huehuete-
sua recente nascita (prima vinificazione il 2004) di bovino (22-25kg) composti da tagli misti. nango (sconto 10% per i soci Slow Food).
è frutto del desiderio della famiglia Ferioli-Gia-
>> iniziative per i soci 7

Convenzioni Gruppo d’Acquisto Popolare:


per i soci Slow Food
spesa collettiva per i soci
A
mici e sostenitori della condotta hanno
proposto degli sconti riservati ai soci Slow Acquisti diretti dai produttori “buoni, puliti e giusti”
Food per acquisti effettuati presso i loro

(illustrazione di Fabio Vettori - cartoline di Slow Food)


punti vendita: ne riportiamo qui sotto l’elenco
(disponibile anche sul nostro sito Internet).
Invitiamo inoltre produttori, artigiani, esercen-
ti interessati a una qualsiasi forma di conven-
zione a contattarci: il nominativo sarà inserito
nella lista e comunicato a tutti i nostri soci.
Acetaia Ferdinando Cavalli
(Scandiano) sconto 10%
Arrogant Pub
(Scandiano) sconto 10%
Az. Agr. Bedogna
(Tagliata di Guastalla) sconto 10%

Q
Az. Agr. Denny Bini - Podere Cipolla uali sono i motivi che inducono a dar vita frumento al packaging. In un’ottica ambientale
(Coviolo - Reggio Emilia) sconto 15% a un gruppo d’acquisto? Poter acquistare aveva senso scegliere un pastificio più vicino,
Az. Agr. Piantone di Grossi Claudio cibo ed altri prodotti a prezzi più bassi che magari più scadente, che comunque lavora gra-
(Lesignano Bagni - PR) sconto 10%* al dettaglio, alimenti che siano salubri e possi- no duro del centro-sud?
* (prodotti in vendita nello spaccio dell’ITA Zanelli) bilmente di produzione locale. Questo è lo spiri- Per un bel sugo di pomodoro la scelta migliore
Az. Agr. Il Girasole to che muove, in genere, i gruppi d’acquisto già sono probabilmente i pomodorini freschi, magari
presenti in provincia. del proprio orto, ma fuori stagione ci vuole una
(Borzano) omaggio 10%*
Come Slow Food, nel pensare i criteri con cui bella scatola di pelati. E allora siamo andati su
** (prodotti in omaggio per un valore pari al 10% della spesa) gestire il nostro GAP (Gruppo d’Acquisto Popo- quelli del Presidio Slow Food del pomodoro San
Az. Agr. La Provvidenza lare), abbiamo cercato di metterci del nostro, Marzano, quello vero coltivato sulle pendici del
(Canossa) sconto 10% aggiungendo una grande attenzione alla qua- Vesuvio con metodo biologico. Affiancandolo col
Az. Agr. Leoni lità organolettica ed alla tipicità dei prodotti, pomodorino del Piennolo, altro Presidio campa-
(Correggio) sconto 10% approccio che da sempre ci contraddistingue. no, un vero must sulla pizza.
Abbiamo insomma cercato di ispirarci al nostro Per un bel risotto abbiamo scelto il riso più buo-
Coperativa La Lucerna principio del “buono, pulito e giusto”. Non ci ba- no che ci sia in Italia, il carnaroli prodotto da
(Lora di Campegine) sconto 10% sta quindi che un alimento sia bio e prodotto Acquerello, certo abbastanza costoso, ma af-
Cantina di Arceto localmente, ma vogliamo che sia anche buono, fiancandolo con l’eccellente ma più economico
(Arceto) sconto 10% possibilmente molto buono. E non ci pare una vialone nano del Presidio del riso di Grumolo
cosa così strana… dell’Abbadesse.
Enoteca Bigliardi & Garuti
Guidati da buona dose di “laicità”, non abbiamo Siamo riusciti, con grande fatica, a reperire il
(Reggio Emilia) sconto 10% ceduto a tentazioni “integraliste”. Per cui alcuni burro a latte crudo prodotto in Svizzera, altro
Geographica Viaggi prodotti che abbiamo ritenuto molto significa- Presidio.
(Montecchio Emilia) sconto 4%*** tivi sono stati inseriti anche se non provengono Su altri prodotti, come farine, confetture e suc-
*** (per i dettagli dell’offerta vedi inserzione a fondo pagina) da agricoltura biologica. Altri prodotti che ab- chi di frutta, e la chicca di una farina da polenta
Il Vascello del Monsignore biamo scelto non potevano provenire da un am- dell’antica varietà di mais ottofile, ci siamo ser-
(Cervarezza Terme) sconto 10% bito locale e, del resto, i commerci di cibo sono viti localmente.
sempre esistiti; basta non arrivare ai paradossi Per le birre solo prodotti artigianali, italiani ma
La Bottega Gastronomica
di oggi, dove si pretende di mangiare fragole a con anche qualche sfizio dal Regno Unito. Per i
(Reggio Emilia) sconto 10% dicembre, o si importano peperoni fatti in se- vini abbiamo una sorpresa in serbo.
Lady Cafè rie dall’Olanda, cosce di maiale surgelate dalla Insomma, se vi interessa conoscere tutta la gam-
(S. Secondo Parmense) sconto 10% Cina, mele e pere (anche bio) dall’Argentina e ma di prodotti e far parte del nostro gruppo d’ac-
Medici Ermete kiwi dalla Nuova Zelanda. quisto, andate a cercarvi sul nostro sito il catalo-
(Villa Gaida) sconto 10% Abbiamo scelto, per esempio, un’ottima pasta di go (PDF da scaricare) e mettetevi in contatto con
grano duro proveniente dalle Marche, dell’ingiu- noi all’indirizzo email: gap@slowfoodreggio.it.
Salumeria Zanelli stamente poco noto Pastificio Mancini, un’azien- Vi ricordiamo che possono fare parte del gruppo
(Felina) sconto 10% da che si occupa di tutta la filiera, dal campo di d’acquisto solo i soci Slow Food reggiani.
8
PENSIERILENTI‘09 >> verso il congresso

I
n vista del congresso nazionale del 2010 collaborazione, a livello locale, con tutti i soggetti d’avanguardia sull’educazione e con molto impe-
Slow Food si è data come obiettivo di avere che ruotano attorno al cibo e all’agricoltura, con le gno sul settore della comunicazione, da queste
un “Progetto di Condotta” per ognuna delle altre associazioni che si occupano dei consumato- pagine, al nuovo blog, alla rubrica che abbiamo
condotte esistenti in Italia. Ciò significa ripen- ri o dell’ambiente, ma anche con chi si occupa di tenuto su di un quotidiano locale.
sarsi un attimo, discutere cosa si vuole fare nei altre attività solo in apparenza secondarie, come Ovviamente molto è ancora da fare. Vi proponiamo
prossimi 4 anni, fino al successivo congresso il camminare o l’andare in bicicletta (pensiamo ad qui le idee elaborate dal Comitato di Condotta, in-
nazionale, e come farlo; significa decidere se si associazioni come il CAI e Tuttinbici). Senza questi vitando tutti i soci a inviarci un feedback, tramite
vuole diventare grandi, anche a fronte di nuove rapporti e questa bellissima rete di persone ed espe- email, sul blog, telefonando: poi troveremo un’oc-
e ambiziose sfide che l’Associazione si è scel- rienze, per ora solo ipotetica ma che deve annodare casione per discuterne a voce, entro primavera. In
ta, che vorrebbero portarci a incidere sempre di le sue maglie, i nostri progetti non potranno esse- modo da arrivare all’appuntamento del congresso
più sulla vita italiana, in particolare per ciò che re efficaci. È ciò che Roberto Burdese, presidente con un progetto il più possibile vissuto e condiviso.
concerne il cibo, l’agricoltura e l’ambiente; si-

Proposte e idee per “fare


gnifica infine completare il tragitto da una vita
associativa un po’ sui generis, dove spesso il Fi-
duciario era “un uomo solo al comando”, ad una
realtà associativa vera, dove il fiduciario presie-

Terra Madre” a casa nostra


de un Comitato di Condotta (ovvero la “Piccola
Tavola”), che comprende i soci più attivi nella
vita associativa, dove ognuno ha un suo ruolo,
dove esiste un tesoriere e annualmente vengo-
no stilati bilanci, dove i soci si incontrano non Progetto di Condotta in vista del congresso nazionale
solo come fruitori di iniziative ma anche come
protagonisti delle stesse. Lo stesso sistema di nazionale, ha chiamato “fare Terra Madre” a casa Educazione
vero associazionismo verrà riproposto, ovvia- propria. Non è ovviamente facile. Non si tratta L’educazione - rivolta sia ai più piccoli che agli
mente, anche in ciò che sta sopra le condotte: solo di organizzare una bella cena, piena di con- adulti - per Slow Food è sempre stata la via prin-
l’organizzazione di Slow Food a livello regionale tenuti, o di proporre un istruttivo Master, ma di cipale per trasmettere valori e formare coscienze
e nazionale (anche qui ci sono “lavori in cor- imbastire contatti e organizzare cose complesse, da “coproduttore” (evoluzione del “consumato-
so”). Insomma, Slow Food sta completando la difficili per una struttura come la nostra, a livello re”), un settore in cui da tempo a Reggio Emilia
sua metamorfosi: da “cosa” creata da un per- locale basata solo sul volontariato. siamo particolarmente attivi.
sonaggio geniale e carismatico, Carlo Petrini, Ci sono in Italia Condotte che hanno già inizia- Non possono mancare i Master of Food, base for-
circondato da fedeli collaboratori e da uomini di to un’attività in sintonia con le nuove sfide e che mativa per gli appassionati che desiderino davvero
fiducia sul territorio, impegnati a diffondere sul sono ben strutturate e organizzate, altre che sono capire il cibo, comprenderne le caratteristiche e le
territorio intuizioni e pensieri d’avanguardia, ad ancora basate quasi solo sul fiduciario, e con un qualità, andare oltre quello che si vede nel piatto
associazione forte e radicata, che dal territorio tipo di attività che non va molto oltre la cena e scoprire cosa sta dietro alla sua realizzazione.
può raccogliere idee ed energie. tematica. Proprio per questo motivo, fermarsi L’intento - facendo i conti con l’effettiva ricettivi-
Per conseguire certi obiettivi, per incidere davvero un attimo a pensare a chi siamo e cosa facciamo tà del territorio - è di proporne due all’anno, uno
nella società, non è più sufficiente l’attività che le oggi, cosa vorremmo e potremmo fare domani, è in autunno e l’altro tra febbraio e aprile. Facendo
condotte hanno sempre svolto, fatta di corsi, cene davvero importante. E servirà a darci un quadro di poi tesoro delle nostre esperienze degli ultimi anni,
e degustazioni a tema; ma non saranno sufficienti che cosa è oggi Slow Food sul territorio. abbiamo progettato un Laboratorio Itinerante di
nemmeno le attività innovative, come la creazione Per quel che ci riguarda, come Condotta pensia- Educazione del Gusto da proporre in fiere e mani-
dei Mercati della Terra, la promozione del cibo locale, mo di essere a buon punto: abbiamo una strut- festazioni, rivolto ai bambini e alle famiglie. Questo
l’educazione al gusto dei bambini o gli orti scolasti- tura associativa vera, con un gruppo trainante è il nostro approccio all’educazione alimentare, che
ci. O meglio non sarà più sufficiente che Slow Food che ha un’età media abbastanza bassa, almeno in parte dai sensi e dal gusto e non dal “questo non
faccia queste cose in “splendida solitudine”. Il salto rapporto al resto dell’associazione. L’attività negli mangiarlo perché fa male”: l’educazione alimentare
di qualità dovrà passare attraverso l’interazione e la ultimi anni si è evoluta molto, con progetti anche con approccio “paternalista” si è dimostrata mol-

Slow Food Reggio Emilia: chi siamo


Soci della Condotta al 1 ottobre 2009: 157

Membri del Comitato di Condotta (Piccola Tavola):


Mirco Marconi - fiduciario (47 anni, insegnante), Tiziana Bandini (37 anni, grafica); Giuliano
Bartoli - tesoriere (44 anni, operaio), Denny Bini (32 anni, imprenditore agricolo); Valentina
Brevini (30 anni, impiegata), Alessandro Crotti (40 anni, impiegato), Stefano Dall’Aglio
- responsabile Gruppo d’Acquisto (40 anni, dirigente), Erica Maioli (20 anni, studentessa
universitaria), Lorenzo Nasi - segretario, responsabile comunicazione (37 anni, grafico),
Michele Reverberi (30 anni, giardiniere), Giulia Ruini (20 anni, studentessa universitaria),
Pierluigi Tedeschi - responsabile locale guida Osterie d’Italia (46 anni, medico veterinario). Alcuni menbri della Piccola Tavola con “Carlin” Petrini
9
to meno efficace. Da questo Laboratorio possono che spesso invitiamo alle manifestazioni.
nascere iniziative più strutturate nelle scuole, ripe-
tendo l’esperienza già tenuta a Guastalla, coinvol- Promozione Newsletter e blog:
gendo possibilmente anche le famiglie degli alunni;
questo sarà possibile però solo col sostegno delle
Promuovere un modello di consumo e produzione
del cibo “buono, pulito e giusto” è un altro punto di
“notizie slow”
amministrazioni pubbliche, dato che la scuola oggi
è pressoché priva di risorse economiche.
forza dell’attività di Slow Food a livello sia locale che
nazionale. La nostra presenza in fiere, manifestazio-
diventa digitale

Q
Un altro importante progetto educativo è quel- ni ed eventi è finalizzata principalmente a entrare
lo dell’Orto in Condotta - parte di un più ampio in contatto con il grande pubblico, anche chi non uesto nostro foglio - lo vogliamo chia-
progetto di livello nazionale - che sta attualmente ci conosce; alcune sono ormai diventate per noi ap- mare annuario? - si presenta quest’anno
interessando due scuole grazie al coinvolgimento puntamenti fissi, come Regustibus a Scandiano (che con una nuova veste grafica, che abbia-
mo voluto rendere più accativante, e un nuovo
nome. Il cambiamento è motivato dal fatto che
abbiamo deciso di caratterizzarlo diversamen-
te, connotandolo come strumento di comuni-
cazione meno legato alla stretta attualità; in
pratica un po’ meno house organ e più “luogo
di incontro” anche per chi ancora non ci cono-
sce, su cui leggere di temi più approfonditi e di
più ampio respiro: da qui il “pensiero lento”. Tra
l’altro - concediamoci questo momento di au-
toelogio - un’ulteriore spinta a “fare di più” ci
del Comune di Scandiano, dove dopo i corsi per abbiamo contribuito a ideare), Piante e Animali Per- viene anche da una piccola-grande soddifazio-
gli insegnanti prenderà finalmente forma l’orto duti a Guastalla e il festival Uguali_Diversi a Novel- ne: il nostro giornalino “notizie slow” del 2008
coltivato direttamente dai ragazzi. lara. A dicembre sarà la volta di Terra Madre Day, è stata premiato infatti come miglior newslet-
destinato a divenire una ricorrenza annuale, mentre ter tra tutte le condotte Slow Food d’Italia.
Tutela altre manifestazioni stanno prendendo forma.
La tutela è un’altro “tema forte” di Slow Food, che Stiamo investendo molto anche su altre forme di
si pone a difesa dei prodotti e produttori più deboli, comunicazione, con una serie di strumenti arti-
quelli che seppure di qualità non possono permet- colati, come il nostro “sistema” blog/newsletter/
tersi una DOP, che sono a rischio perché tagliati giornalino (di cui scriviamo qui a fianco). Senza
fuori da un mercato che vuole solo prodotti stan- comunque rinunciare alle tradizionali cene e de-
dardizzati, quelli che paiono appartenere a “un altro gustazioni tematiche le quali, insieme alle visite
tempo” ma che in realtà fanno parte del nostro pa- ai produttori, sono validi e coinvolgenti strumenti
trimonio gastronomico e alimentare, spesso ultimi che permettono di mettere a diretto contatto i
baluardi a difesa della biodiversità agraria. nodi della rete di persone che vogliamo costru-
Si muove in questa direzione l’esperienza - in col- ire. Proprio per questo è nata l’idea, da mettere
laborazione con l’Istituto Tecnico Agrario Zanelli - in pratica a breve, di creare una “Rete Locale di Per tutto quello che concerne le notizie spic-
degli Ortolani Custodi, ovvero la distribuzione dei Terra Madre”, mettendo in comunicazione tutti ciole e gli aggiornamenti su eventi, attività e
semi di antiche varietà locali reggiane: già da due coloro che hanno un approccio e una visone dei manifestazioni, abbiamo attivato un nuovo
anni coltivatori e semplici appassionati contribu- temi del cibo e dell’agricoltura simile al nostro, pur mezzo: da ottobre 2009 è finalmente online
iscono nei propri orti a riprodurre e preservare occupando ruoli diversi. Quindi produttori, ovve- “notizie slow”, la versione aggiornata del sito
questo prezioso patrimonio genetico. Cercheremo ro agricoltori e artigiani trasformatori, ristoratori, Internet della Condotta (l’indirizzo però non
in futuro di organizzare e strutturare meglio que- insegnanti e ricercatori, settori dell’USL che han- è cambiato: digitate tranquillamente il solito
sto progetto che, partito un po’ per scommessa, no a che fare con cibo e agricoltura, pubblici am- www.slowfoodreggio.it). Rispetto al passato
ha suscitato un inaspettato interesse. ministratori sensibili al tema, altre associazioni in abbiamo scelto un format più snello e fruibi-
Abbiamo promosso la nascita di due Comunità del qualche modo affini a noi. Il nostro ruolo sarebbe le: si tratta in buona sostanza di un blog che
Cibo di Terra Madre: quella della Zucca cappello da quello di facilitatori della comunicazione tra que- sarà tenuto aggiornato (è un impegno che ci
prete e dei meloni tradizionali e quella della Peco- sti soggetti e di ideatori di iniziative comuni. prendiamo!) non solo con tutte le informazioni
ra cornella. Un terreno complesso, dove ci si deve Infine, ultimo nato, citiamo il nostro GAP - Gruppo inerenti le nostre attività, ma anche con con-
confrontare con difficoltà, anche economiche, non d’Acquisto Popolare (abbiamo scelto questo nome tenuti relativi a eventi, fatti o manifestazioni -
sempre alla nostra portata. Non intendiamo però diverso dagli altri e volutamente un po’ retrò, che di livello locale ma anche nazionale - che in un
rinunciare alla difesa della nostra tradizione - che ci ricorda i GAP partigiani, perché anche qui di re- qualche modo possano risultare interessanti
non è fatta, tanto per dire, di solo Parmigiano Reg- sistenza si tratta, all’omologazione del cibo e delle o affini al mondo Slow. “Notizie slow”, infine,
giano - e continueremo quindi a proporre idee e sti- coscienze): anche questo è un esempio concreto sarà anche la nuova newsletter digitale che
molare produttori e istituzioni a percorrere questa di come mettere in pratica la nostra idea di cibo e invieremo periodicamente a chi vorrà essere
strada. L’attenzione è sempre andata anche ad altre di filiera corta, promuovere un modello economico informato sulle nostre attività (per iscriversi
realtà locali, come la prugna zucchella di Lentigione virtuoso e contribuire a sostenere e far conoscere è sufficiente inserire l’indirizzo email diretta-
o i produttori di varietà antiche di frutta o cereali, un variegato gruppo di meritevoli produttori. mente dalla home page del sito). Stay tuned!

Il meglio della cucia tradizionale 10% di sconto sui prodotti di gastronomia


reggiana artigianale per i soci Slow Food Reggio Emilia

Laboratorio di gastronomia artigianale, specializzato Reggio Emilia, via del Chionso 26/F
nella cucina tipica reggiana. Prepariamo cappelletti, Tel. 0522.926335
tortelli, lasagne, erbazzone e tante altre prelibatezze. www.bottegagastronomica.it
10
PENSIERILENTI‘09 >> educazione

Viaggio attraverso i sensi


dalle rive del Po a Terra Madre Sotto, alcuni dei protagonisti del video
“Alle origini del Gusto”: Denise, Davide,
Lakhi, Sammy e il personaggio Gustavo
Un progetto di educazione
del gusto nato a Guastalla
Tutto iniziò a Guastalla, con i bambini e le mae-
stre della scuola elementare Ferrante Gonzaga.
Un paio di anni fa si presentò l’occasione di
realizzare un’esperienza di educazione al gusto
alla scuola elementare della cittadina in riva
al Po. Esperienza nuova e stimolante, per noi
“esperti” di gusto, ma tutta da inventare. Pren-
demmo ispirazione e idee da una bella pubbli-
cazione appena sfornata dal settore educa-
zione di Slow Food, intitolata “In che senso” e
curata da Carla Barzanò. Della positiva espe-
rienza guastallese, raccontammo nello scorso
numero di questo giornale.
Nella primavera del 2008 chi vi scrive, insieme
ad altri docenti dei Master di Slow Food, venne
Laboratorio Itinerante di Educazione al Gusto
coinvolto nella realizzazione di un percorso di
educazione al gusto per gli agricoltori che, in La Condotta Slow Food di Reggio Emilia ha beviamo qualcosa.
autunno, sarebbero convenuti a Terra Madre. allestito un Laboratorio Itinerante di Edu- Il laboratorio può essere rivolto ai bambini
Persone da tutto il mondo, espertissime di agri- cazione al Gusto, composto di varie tappe in ma anche ad un pubblico adulto ed è dispo-
coltura tradizionale, ma molto meno di gusto e cui, di assaggio in assaggio, si scoprono tutti nibile per manifestazioni ed eventi. Chi fosse
quindi spesso in difficoltà nel descrivere le ca- i “segreti” che stanno alla base al funziona- interessato può contattarci a questi recapiti:
ratteristiche dei loro prodotti. Durante la pro- mento dei nostri sensi quando mangiamo e info@slowfoodreggio.it - Tel. 340.5530549
gettazione dell’allestimento, che a Terra Madre
avrebbe visto partecipare circa 2.000 persone
da decine di Paesi diversi, ci venne l’idea di gira-
re un video introduttivo; come sempre in Slow “Alle origini del gusto”, kit didattico in 7 lingue
Food con poche risorse economiche e tanta Il nuovo kit per l'educazione sensoriale di zato un programma didattico con cinque “isole
fantasia. Slow Food, "Alle origini del gusto" (presen- del gusto” e racconti di agricoltori e produttori
E chi meglio dei bambini di Guastalla, bravi, tato come progetto pilota a Terra Madre locali. In Uganda, Slow Food Mukono ha inizia-
simpatici e provenienti da classi multietniche, 2008), è finalmente disponibile. to a usare il programma con i bambini coin-
poteva esserne interprete? Nel video introduttivo i partecipanti fami- volti in 15 progetti di orti scolastici: i bambini
Così nacque il video “Alle origini del gusto”, liarizzano con i concetti fondamentali del hanno esplorato le loro capacità sensoriali con
con attori protagonisti Davide e Denise, allora gusto. Poi, il kit offre una serie di giochi in- la verdura e la frutta che avevano coltivato e
in quinta elementare, affiancati dal personag- terattivi articolati in sei sezioni: gusto, vista, raccolto.
gio animato Gustavo e dagli altri bambini della odore, tatto, udito e multisensorialità. Il percorso sensoriale sarà presto sperimentato
scuola. Ad aprile circa 200 bambini canadesi si sono nell'ambito di progetti di educazione del gusto
Il video e tutto il percorso allestito a Terra avventurati in questo mondo sensoriale, in in Bielorussia, Azerbaijan, Turkmenistan, Ucrai-
Madre ebbero un notevole successo che, come occasione della presentazione del kit or- na e in America Latina.
potete leggere nello spazio qui a fianco, è an- ganizzata da Slow Food Toronto e da Slow Il kit è stato realizzato in sette lingue: l'inglese,
dato ben oltre ogni aspettativa. Food Prince Edward County, nell'ambito di l'italiano e il russo sono già disponibili; il te-
E dal momento che la Condotta Slow Food di un festival dello sciroppo d'acero. In Au- desco, il francese, lo spagnolo e il portoghese
Reggio Emilia ha avuto un ruolo importante in stria, il convivium di Linz ha presentato il kit saranno pronti a breve.
quest’avventura, abbiamo pensato di mettere a nell'ambito del più importante festival citta- Per maggiori informazioni o per richiedere il
frutto la nostra esperienza, creando un Labo- dino, che si tiene dal 30 maggio al 1° giugno: kit si prega di contattare Slow Food Education
ratorio di Educazione al Gusto Itinerante, che più di 200 fra adulti e bambini hanno com- (education@slowfood.com).
avrà la sua prima assoluta in novembre, all’in- pletato il percorso didattico. A giugno, Slow Il video “Alle origini del gusto” è visibile gra-
terno di Regustibus a Scandiano. Food UK e il convivium di Oxon, nell'ambito tuitamente nella sezione “multimedia” del sito
Mirco Marconi del Children’s Food Festival, hanno organiz- Internet di Slow Food (www.slowfood.it).
>> storia 11

Il “buon tempo” nella cucina ottocentesca


della famiglia Rabotti di Castelnovo Monti
Raccolte a partire dal 1820 le “regole per cucinare con buon gusto e facilità di tutti”

T
ra le più antiche di Crovara zione del cibo e della lentezza nel consumarlo.
(Vetto), la famiglia Rabotti si Tutte le ricette, infatti, sono nel segno della
trasferisce ai primi del 1700 a lunga programmazione (cominciano con le se-
Castelnovo nella persona di Antonio mine dei campi e dell’orto, con la cura di vi-
che vi inizia una fortunata carriera gne e frutteti) e, di norma, anche della lunga
mercantile. Nel 1804 i Rabotti, che preparazione. Non poche richiedono giorni e
già possiedono due case signorili in giorni di lavoro. Anche perché si parte sempre
Piazza delle Armi, costruiscono pure dal prodotto naturale (ortaggi, frutta, pollaio)
la grossa casa (ancora esistente) sul dal quale ricavare gli ingredienti pre-lavorati
“prato della fiera”, dimostrando così di (marmellate, confetture, frutta secca...) in
essere tra le famiglie più quotate del funzione delle “regole” che caratterizzano ogni
paese, tanto da avere come ospite, nei ricorrenza settimanale, mensile, annuale e che,
suoi passaggi da Castelnovo, lo stes- contrariamente a quanto si potrebbe pensare,
so duca Francesco IV di Modena che in diventano esse stesse il calendario che indica,
casa di Gaetano Rabotti (1747-1826) si gradua e valorizza stagioni, feste e ricorrenze
sofferma a mangiare e dormire. E non famigliari, prescrive i tratti dell’identità e della
solo: il 6 giugno 1818 vi conduce pure il continuità famigliare.
re Vittorio Emanuele I di Sardegna, suo
suocero, mentre un’altra volta, nel 1823,
vi soggiorna con il fratello Massimiliano
Arciduca d’Austria.
Dunque una casa che poteva e sapeva
Nella famiglia Rabotti
fare ospitalità, nella quale, come noto, la buona tavola
molto conta la buona tavola.
Discendente collateralmente dal Gaetano che
diventa filosofia
ospitava Francesco IV è la famiglia Rabotti che del “buon vivere”,
abita la casa del prato della fiera. Qui la buona
tavola diventa una filosofia del “buon vivere”,
da conservare quale
da conservare quale patrimonio del casato. A patrimonio del casato
partire al 1820 (tale è la data sul quaderno più Il titolo indica la filosofia di questa buona ta-
antico), questa famiglia inizia a raccogliere le vola. Essa non ha alcun minimo tratto di stam-
proprie ricette di cucina chiamate “regole per po epicureo che ponga il gusto fine a se stes- Pochissimi sono gli ingredienti acquistati a
cucinare con buon gusto e facilità di tutti” o so. Qui il piacere è quello di ritrovare nel cibo bottega: rhum, cannella, noce moscata, aran-
“regole consuete da noi usate”. Sul finire del naturale e gustoso uno strumento che traccia ce, vino marsala.
secolo le “regole” sono già un migliaio, riguar- le cadenze del vivere famigliare, che segna e Una curiosità: le ricette d’inizio Ottocento non
dano tutti i settori della cucina, si ripetono da rinforza il piacere di sentirsi famiglia non solo conoscono la patata che, in montagna, entra
una rezdora all’altra, magari con piccole va- nell’hic et nunc, ma anche nella dimensione in uso solo dopo la grande carestia degli anni
rianti perché ogni nuova cuoca (di norma la diacronica. Si è famiglia perché ci sono ante- 1816-1818. Questo dimostra che le ricette
nuora) vi aggiunge qualcosa dalla sua famiglia nati che hanno costruito il presente e lo si è scritte su fogli datati 1820 in realtà sono riferi-
di origine. Ma il legame tra vecchio e nuovo è perché si lavora pensando a figli e nipoti. La bili al secolo precente. Ma, sotto l’accorta regia
talmente stretto che, fin quasi alla prima guerra gestione del patrimonio familiare ha una pro- di “nonna Lucia” (Lucia Franzani, 1796-1877),
mondiale, le ricette continuano a venir espres- grammazione intergenerazionale che mette a sposa di Giacomo Antonio Rabotti (1793-1867),
se con le misure antiche: il peso (8 kg circa), la continuo raffronto l’eredità ricevuta con l’ere- la patata entrerà da regina nella preparazione
libbra (325 grammi), l’oncia (27 grammi). dità che si lascerà a figli e nipoti. di tortelli, gnocchi, budini, biscotti e perfino
Nel 1896 il capo casa Annibale raccoglie in Questo “arco lungo” del tempo ha un riflesso pizze. Ghiottonerie che faranno della patata -
un quaderno le ricette più antiche e le inti- immediato nel modo di intendere la cucina e sulle prime risorsa della sola cucina dei poveri
tola: “Trattato di gastronomia per uso nostro la tavola. Esse non rispondono soltanto a un - un ingrediente a pieno diritto della cucina da
e di chi se ne vuol servire. Amen. Dedicato a bisogno fisiologico, ma sono il tempo dello servire alla mensa del Duca.
mamma e alle sorelle mie che tutte sviscera- stare insieme, del godere gli affetti di parenti Giuseppe Giovanelli
tissimamente amo”. e amici: da qui l’ovvietà della lunga prepara- (Storico)
12
PENSIERILENTI‘09 >> storia

Le antiche origini del lambrusco


e della vigna alberata
Dalla “lambruscaia” villanoviano-etrusca alla piantata

L
e origini della viticoltura e della vinificazione A destra: tecnica di coltivazione della vite maritata
affondano in tempi lontani: la prima testimo- a un albero di sostegno, di derivazione etrusca
nianza della produzione di vino risale infatti e italica (disegno di C. F. Boetius riprodotto in J.
al VI millennio avanti Cristo. Nell’Iran nordocci- M. GESNER, Scriptores Rei Rusticae, Lipsia 1735,
dentale sono state rinvenute anfore con depositi ripresa da A. Ciacci, A. Zifferero in AA.VV. 2007).
di acido tartarico (composto presente nel depo- Sotto: una delle piantate ancora presenti nella to e la coltivazione consistono semplicemente
sito del vino non filtrato) e tracce di resina ve- nostra provincia nel selezionare le piante ermafrodite sviluppate
spontaneamente e nel potare i tralci, nonché le
fronde del tutore, per permettere una migliore
produzione dei grappoli. Il vino prodotto con
queste uve, direttamente derivate dalla vite
selvatica autoctona, viene denominato, con ter-
mine italico, temetum. In seguito i Greci diffon-
deranno una viticoltura più evoluta, importando
vitigni già da lungo tempo addomesticati e se-
lezionati in oriente, e introducendo la vigna con
tutore morto e potatura corta, detta anche a
palo secco. Si sviluppano così due viticolture nel
periodo etrusco e romano: quella basata su viti
autoctone, maritate ad alberi vivi, di tradizione
etrusco-italica, e quella basata su viti importa-
te, di introduzione greca, da cui origina anche
un nome diverso per la bevanda fermentata: dal
greco oinos derivano l’etrusco ed il latino vinum.
La diffusione della viti-vinicoltura nella pianura

getale di terebinto, utilizzata per stabilizzare la


“Labrusca” padana avviene tramite gli Etruschi: ovviamente
viene trasmesso il metodo autoctono, definito in
fermentazione. Nei millenni successivi le tracce indicherebbe latino come arbustum, con riferimento al tutore
di vinificazione si estendono al medio e vicino
oriente ed al mediterraneo centro-orientale,
cespugli o rovi vivo, o labrusca (e labruscum l’uva prodotta).
Il termine labrusca, secondo l’interpretazione
fino alla Grecia e Macedonia. che si sviluppano dell’etimologia, indicherebbe cespugli o rovi
La vinificazione è legata alla domesticazione ai limiti dei campi che si sviluppano ai limiti dei campi: così, infat-
della vite: la Vitis vinifera sativa (coltivata), a ti, appariva il groviglio della vite intrecciata ai
differenza della Vitis vinifera silvestris (selvati- rami dell’albero di supporto. In pianura padana
ca) è ermafrodita, cioè ha sulla stessa pianta sia nell’età del Bronzo con la contemporanea com- l’arbustum si sviluppa in arbustum gallicum, che
gli organi sessuali maschili che femminili. Può parsa dei “pennati”, strumenti - simili alle attuali si differenzia per una minore altezza di tutore
così autofecondarsi, determinando una produ- roncole pennate - specifici per la potatura della e vite, ottenute tramite la potatura, e l’utiliz-
zione di frutti decisamente più consistente e la vite. Il vino è certamente conosciuto nella cultu- zo come tutore prevalentemente dell’opulus,
stabilità delle caratteristiche nei grappoli pro- ra Villanoviana (cultura della prima età del Ferro, l’acero campestre, tuttora denominato opi nei
dotti, che sono tutti dotati dello stesso patri- precorritrice della civiltà etrusca) già dal IX sec. dialetti padani.
monio genetico, derivando tutti esclusivamente a.C., mentre specifici riferimenti letterari al vino È così nata la piantata, o vigna alberata, di
da un’unica pianta. ottenuto da vite potata (quindi coltivata) li ab- tradizione tipicamente italica, così com’è co-
Poiché l’areale di diffusione della Vitis v. silve- biamo, a Roma, per il periodo del regno di Numa nosciuta fino ai giorni nostri. Il vino ottenuto
stris è piuttosto ampio, spaziando dalle aree Pompilio, tra VIII e VII secolo a. C.. prende da essa il nome, cosicché il lambrusco,
costiere mediterranee al Caucaso, è possibile e Nel complesso le indicazioni archeologiche, sto- almeno nel nome, tramanda la tradizione del-
verosimile che diverse zone siano state testimo- riche e linguistiche definiscono un quadro della la più antica vitivinicoltura autoctona, quella
ni della domesticazione della vite: molti indizi viticoltura nell’Italia protostorica che può esse- villanoviano-etrusca, ricordando che la pianura
inducono infatti a pensare che la vite sia stata re così riassunto: la domesticazione locale della padana prima di essere celtica e poi romana,
addomesticata anche in Italia in modo indipen- vite selvatica porta alla vinificazione in un pe- appartenne completamente, anche se a vario
dente dagli apporti culturali orientali. riodo precedente ai contatti con i Greci; questa titolo, alla sfera culturale etrusca. Ci limitiamo
Se, fino a non molto tempo fa, sembrava scon- precoce cultura del vino si sviluppa nell’Italia a dire che il Lambrusco tramanda “almeno nel
tato che la cultura del vino fosse arrivata in centrale, tra Etruria e Lazio. La vite viene col- nome” la più antica tradizione, per lo meno fino
Italia con la colonizzazione greca, gli studi più tivata col metodo della potatura lunga su tu- a quando studi biomolecolari, già in corso da
recenti dimostrano che il vino era noto già pri- tore vivo: la “lambruscaia”. Si tratta in pratica alcuni anni sui vitigni toscani, non getteranno
ma degli intensi scambi culturali con i mercanti del sistema più simile alle condizioni naturali luce sull’effettiva discendenza dell’attuale vi-
e colonizzatori greci, nell’VIII-VII sec. a.C.. di crescita della vite: come altri rampicanti, la tigno emiliano-padano dalle viti selvatiche au-
È possibile, in base a indizi archeologici, che la vite prospera con il supporto di un’altra pianta, toctone, come sembrerebbe dalla sua storia.
vite coltivata fosse presente in Italia già dal Ne- alla quale si abbarbica per raggiungere migliori Corrado Re
olitico ed è accertata la presenza di vite coltivata condizioni di insolazione. L’addomesticamen- (geo-archeologo e antropologo)
>> biodiversità 13

Le vecchie varietà reggiane raccontano


Rischio di estinzione, tutela dell’agrobiodiversità e del genius loci

P
arlare di Agrobiodiversità di un territorio varietà di cocomero come la Crimson (che ha
significa parlare del suo genius loci, della comunque una cinquantina di anni di presenza
sua anima personificata, del suo caratte- sul territorio provinciale reggiano) o della co-
re e della sua personalità. siddetta “Fojasa”, la Nostrana di Santa Vittoria
Il territorio reggiano ha mille bellissime storie di Gualtieri che ne ha probabilmente centocin-
da raccontare, dalle terramare e il loro mistero quanta/duecento, arrivata quì forse, con le trup-
al misconosciuto ruolo della Guastalla che era pe napoleoniche.
snodo viario etrusco tra l’Adriatico ed il Tirre- Ma non è nemmeno la stessa cosa parlare del
no, ai Celti e la loro cultura meno “barbara” di grano Poulard di Ciano d’Enza o del mais Nano

Mele e pere
quanto si possa pensare, sino alla cultura delle Reggiano, glorie agricole reggiane con almeno
bonifiche dal Medioevo al Settecento. un cinquantennio di importante presenza sul
Parlare delle vecchie varietà locali significa par- territorio regionale e oltre una decina di citazio-

del territorio lare anche di queste storie e viceversa queste


storie si possono benissimo raccontare attraver-
ni su testi di ogni tipo, con il grano Marzuolo di
Ramiseto o l’aglio di San Savino che vantano una

N
so le sue vecchie varietà e razze locali. sola citazione bibliografica!
el corso di un monitoraggio del territorio
abbastanza recente il territorio Reggiano
ha restituito alla ricerca, soprattutto in
zona collinare, un certo numero di vecchie va-
rietà di pere. Ciò è avvenuto grazie soprattutto
allo sforzo dell’Istituto di Coltivazioni Arboree
dell’Università di Piacenza, ma anche grazie al
prof. Melegari dell’ITAS di Parma e agli appas-
sionati del Gruppo Micologico e Naturalistico
“R. Franchi” di Reggio Emilia. Tuttavia di tali
pere non si è riusciti in molti casi a segnalare
sinonimie e corrispondenze, andando oltre il
nome dialettale segnalato e quindi a chiare la
reale autoctonia o l’inserimento nel territorio
reggiano in tempi più o meno recenti.
Tra tutte vogliamo segnalare solo San Gio-
vanni tra le pere precoci e il gruppo Gnocco
invernale tra le tardive. Di questo gruppo fa
parte la Pera Nobile che tradizionalmente era
consumata fresca, appena colta, oppure anche
durante tutto il periodo invernale grazie alla Negli ultimi dieci anni si è molto parlato di “varie- Né altresì confondere allo stesso modo Squarcia-
notevole serbevolezza in fruttaio. Questa va- tà antiche”, di come ci sia un rischio di estinzione foglia, Balsamine, Fogarina, Uva Tosca con il Malbo
rietà si prestava bene anche alla cottura o alla non solo dei panda nelle foreste di bambù della gentile che ha una sola citazione sul territorio ma,
preparazione di confetture. Cina, o delle balene negli oceani, ma anche nelle più o meno, con lo stesso livello di “protezione”.
Una delle varietà di mele che sicuramente colline dietro casa nostra. Si sono apprezzati pro- Per fare questa opera di giustizia, restituendo
non mancava negli antichi broli della zona è dotti di nicchia riemersi dal dimenticatoio: la Cin- ad ogni vecchia varietà il suo posto nella storia,
il Campanino, che produce la mela da sempre ta Senese, vitigni come il Pignolo, la lenticchia di occorre continuare a lavorare sopra questo argo-
protagonista dell'originale mostarda. È una Colfiorito e così via. È emerso chiaramente che la mento: ricerche storico-documentali, interviste
mela che rimanda irrimediabilmente al nostro cosiddetta “agrobiodiversità”, ovvero la biodiver- agli anziani, confronti genetici, ricerche del mate-
passato e ai nostri nonni, che la custodivano sità “fatta” dall’uomo, può essere un importante riale sul territorio e nelle banche genetiche.
gelosamente nei granai per tutto l'inverno e fattore per lo sviluppo locale, soprattutto in aree Ma, alla fine, quello che conta è il valore degli uo-
anche oltre. Le mela Ferro è tra le più antiche marginali come la collina e la montagna o piccoli mini: dei grandi personaggi come Zanelli e Succi,
varietà tradizionali, coltivata nel reggiano al- paesi della Bassa con poche altre attrattive. due direttori della struttura di sperimentazione
meno da un secolo (ma anche in diverse altre Oggi si afferma sempre più un interesse per la locale che un così gran ruolo ebbe nella zootecnia
aree del centro nord). Altre varietà non au- “storia” del prodotto, ovvero per la storia del italiana, così come della piccola gente che ha recu-
toctone, ma apprezzate nella zona nei secoli rapporto tra il prodotto e le popolazioni locali. In perato e sta valorizzando oggi le vecchie varietà.
scorsi sono: Durello , Decio, Lavina, Ruggine questo senso non tutte le vecchie varietà sono Stefano Tellarini
e Zambona. uguali: non è certo la stessa cosa parlare di una (tecnico agroambientale esperto di vecchie varietà)
14
PENSIERILENTI‘09 >>tavoleslow

(immagine: cortesia Trattoria da Probo - elaborazione grafica)


Un week-end iperbolico
in Piano a Novellara trovate Probo: Probo non c’è
più da anni, al suo posto incontrate le leggiadre
sorelle Carboni a servirvi con garbo e cortesia in

enogastronomico (very slow)


sala e a proporvi un ben assortito e confezionato
carrello (tra l’altro è frequentatissimo durante
la settimana per pranzi di lavoro, una garanzia
assoluta!). Se i bolliti non sono graditi a tutti,

S
la soluzione è proprio in zona. In località Pieve
iccome in un week-end tutto non si riesce buona scelta di formaggi e salumi al tagliere, non Rossa, praticamente quasi di fronte al ristorante
a fare (vedere-viaggiare-bere-mangiare- solo l’inflazionatissimo spritz, ma anche vini e Probo, c’è il raffinato e riservato Becco d’Oca:
consumare-amare-ascoltare-ecc.-ecc.) ci soprattutto buone birre artigianali. Inoltre il sa- cucina innovativa di terra e di mare presentata
può cogliere quel senso tra la nausea e la ver- bato mattina in piazza c’è il Mercato contadino, con grande gusto (con lo stesso marchio viene
tigine, il disgusto e la depressione del bulimico un’occasione per la spesa settimanale a chilome- proposto anche un ottimo catering).
post-moderno abitante del “sabato del villaggio”. tri zero (per associazione di idee e di buone pra- A questo punto della vostra giornata potreste
Allora potremmo fare cosi: immaginiamo di po- tiche va ricordato che a Bologna potete andare dirigervi verso le brume della Bassa, prima di
ter volare, di avere le ore doppie, di poter saltare tutti i sabato mattina in Via Azzo Gardino, 65 al Novellara sulla sinistra c’è una piccola ma ot-
di “palo in frasca” secondo l’estro del momento, Mercato della Terra: un occasione di incontro e tima gastronomia, Sapori Emiliani: parcheg-
almeno con la fantasia, almeno qui sulla carta di di educazione al gusto promossa da Slow Food). giate nello spiazzo antistante e non esitate ad
questa pagina modestissima. Ecco allora a mio A questo punto possiamo andare a pranzo! Se entrare, almeno per un colpo d’occhio digestivo
insindacabile giudizio un itinerario da compiere restate in centro provate il ristorante Cadauno in e un’annusata.
in una sola giornata, in un week-end, per puntate Via Squadroni: dal cous-cous a piatti di pesce, ai Se vi resta una puntina di fame e volete di conse-
successive, ognuno col suo passo, all’insegna del- piatti di pasta fresca corretti ed equilibrati, come guenza cenare in zona qualche idea l’avrei: dalla
la filosofia slow (almeno nel week-end!). lo sono le proposte dei vini. Oppure la pizzeria certezza dell’Osteria Bortolino a Viadana (da anni
La colazione è importante: goduriosi cannellini Piccolo Piedigrotta, alle spalle del teatro Ario- sulla guida Osterie d’Italia e per me un modello di
alla crema in città li potete gustare caldi e bur- sto: dovete aver fame ma la pizza “doppia pasta” osteria degli anni Duemila), alla trattoria La Mer-
rosi alla pasticceria Due palme in via Che Gue- è un’esperienza; per stare più leggeri provate gli la di Gualtieri che propone ogni tanto incontri e
vara, accompagnandoli con l’espresso di Kaffé, scialatielli e per finire qualche dolce arrivato di- serate a tema originali, fino a San Matteo delle
all’inizio di via Fornaciari (che propone sette rettamente dalla costiera amalfitana. Qui potete Chiaviche alla Trattoria da Barnard: le tagliatelle
diversi tipi di caffè - principalmente single ori- bere le birre del Birrificio Italiano di Lurago Ma- al ragù di quaglia giustificano il viaggio.
gin - della nota Torrefazione Giamaica Caffè di rinone (uno dei primi storici birrifici artigianali Intendiamoci: questa è solo un’ipotesi tra le tan-
Verona). Sì, proprio accanto alla pasticceria To- italiani, con sede sulle rive del lago di Como: ve te di giornata iperbolica enogastronomica: for-
rinese, dove una pasta alla crema chantilly o un lo giuro, la gita a questo birrificio - prevedendo se tutto in una giornata può diventare pesante
pezzettino di quella frutta candita glassata di un pit-stop adeguato! - merita alla grande). Se e troppo fast… quindi prendetevi i vostri tempi:
cioccolato sono toccasana al buonumore. Come invece volete uscire dalla città la mia proposta non vorrei avervi sulla coscienza se tentaste di
lo è a Natale il tradizionalissimo “biscione” del- si chiama “carrello dei bolliti” (per correttezza fare tutto questo davvero in una sola giornata!
la pasticceria Boni: un classico della reggianità. anche in Via Roma, il tradizionalissimo e trans- Siate slow e cercate di vivere con lentezza, anche
Troppi zuccheri? Possiamo fare due passi in città, generazionale Canossa lo propone), un’esperien- solo una di queste segnalazioni vale la giornata:
visitare la neonata enoteca Gazza Ladra in Via za deliziosa per chi ama la carne, non si spaventa take it easy (ma se volete farvi il bicchiere della
Blasmatorti, poche bottiglie conosciute una per di fronte a tagli strani e pezzi anatomici ancora staffa andate a bere una birra spillata a caduta
una, una macchina per il cucito e oggetti d’arte ben identificabili di bovino, suino, animali di bas- all’Aloisius, una delle tante ottime birre proposte
a rimescolare i sensi e poi c’è sempre la possibili- sa corte. A Quattro Castella andate da Cattini, a rotazone all’Arrogant Pub di Scandiano oppure,
tà, il sabato almeno, di un aperitivo con un buon conosciuto da generazioni (attenzione perché di sempre a Scandiano, una buona birra artigianale
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I Trentino: piccoli segreti


l Trentino Alto Adige accoglie ogni anno una
quantità di turisti di gran lunga superiore al nu-
mero dei residenti; tale flusso non è però scevro

sotto le montagne
da problemi e speculazioni che hanno finito per
snaturare le zone più frequentate, ma esistono an-
cora luoghi ricchi di fascino che offrono esperienze
autentiche al viaggiatore attento. Individuarle non
è difficile: generalmente sono lontano dai luoghi
più noti, nelle zone di confine, laddove anche le
comunicazioni sono più difficili. Tra le più belle ed
incontaminate citiamo la Val Daone, la catena del
Lagorai, la Val di Cembra, la catena delle Maddale-
ne e la Val di Rabbi; qui vogliamo però trattare di
itinerari gastronomici e ci sofferemo su due stra-
ordinari Cru ancora e per fortuna poco frequentati:
l’altopiano delle Vezzene e la valle dei Laghi.

Altopiano delle Vezzene


Da Caldonazzo si percorre la provinciale di Mon-
terovere, chiamata “Kaiserjägerweg”: un traccia-
to militare austriaco della prima guerra che sale
attraverso tornanti e strette gallerie, offrendo
un’incomparabile vista sulla Valsugana e sui laghi
di Caldonazzo e Levico. La strada in alcuni punti è
stretta e in forte pendenza: con grosse autovet- Malga Fratte (cortesia Alessandro Bauer)
ture ci si può trovare in situazioni imbarazzanti;
d’altronde la suggestione del tracciato vale il “ri- invecchiati che troverete sono prodotti, sempre da tive, minuscole cooperative di consumo con una
schio” di qualche retromarcia ardita. Una comoda Ferruccio, durante tutto l’anno nella sua azienda di storia centenaria alle spalle. Per chi cerca qualcosa
via alternativa è la strada provinciale della Fricca. Levico Terme, dove è sempre possibile acquistare i di più convenzionale segaliamo tre cantine: Pravis,
All’altopiano si arriva passando per l’omonimo suoi piccoli capolavori. Il Vezzena di Malga stagio- una delle aziende private più interessanti del Ten-
passo (1400 metri s.l.m.): qui si apre in tutta la nato è disponibile da novembre o dicembre. tino che sta ottenendo eccellenti risultati con l’uva
sua bellezza un vasto pianoro erboso, circondato Una breve passeggiata conduce dal passo ai re- autoctona Nosiola, la Cantina Sociale di Toblino,
da dolci colline a sud e da cime più ardite a nord. I sti del forte austriaco Busa di Verle (Werk Verle), dove troverete anche il Vin Santo (presidio di Slow
prati sono disseminati di malghe alpine: il prodotto bombardato nei primi mesi di guerra, e sulla cima, Food) e la Cooperativa Agraria di Riva, che produce
principe di questi pascoli è il Vezzena, forse il più dove si trova il Forte di Cima Vezzena (Werk Spitz tra l’altro ottimi extravergini.
pregiato dei nostrani di malga trentini, noto per Verle), fortezza-osservatorio chiamato “l’occhio Infine un itinerario naturalistico: Le Marocche -
la sua straordinaria attitudine all’invecchiamento. degli altipiani”, a picco sulla roccia. voce dialettale per un ammasso di materiale roc-
Suggeriamo di non tralasciare gli altri i prodotti cioso di frana - sono una sorta di deserto pietroso
caseari, frutto di vacche pascolate all’aperto da Valle dei Laghi che ricopre la piana del Sarca fra Dro e Pietramu-
giugno a settembre, in questo microclima eccezio- Questa lunga valle si estende da Trento, oltre l’orri- rata. Questi cumuli di massi sono stati generati dal
nale. La Malga Fratte (al termine dell’altipiano, do del “Bus de Vela”, fino ai confini con il Garda, in preisotrico arretramento del fronte di un ghiac-
scendendo verso Asiago) gestita dal casaro Fer- uno scenario naturale inedito: scintillanti laghi, vil- ciaio: è uno spettacolo di desolante e misteriosa
ruccio, rappresenta forse l’archetipo delle numero- laggi intatti, castelli, scenografici rilievi montuosi bellezza quello che si può ammirare passeggiando
se e valide malghe. Non è un agriturismo e questo, solcati da numerose vie di arrampicata accompa- lungo l'itinerario che le attraversa, oppure guar-
oggi, è un complimento. Qui non troverete tavole gnano nella discesa verso Riva del Garda. dando in alto, alle pareti del Monte Casale e del
apparecchiate, vasti menù, vini e birre: l’unica be- Il clima della valle, di singolare variabilità, declina Monte Brento da cui queste rocce si staccarono. In
vanda servita è l’acqua della fontana (potete por- da alpino a mediterraneo, offrendo un’ampia alter- questo straordinario ambiente si possono osserva-
tarvi una buona bottiglia) e, se c’è posto e i gestori nanza di ambienti naturali, passando da laghetti re fenomeni carsici, dovuti alla dissoluzione delle
hanno tempo, vi potrà essere servito un frugale circondati da abeti e malghe a lande assolate con rocce calcaree, presenza di fossili che testimonia-
quanto eccezionale pasto: formaggio prodotto in ulivi, vigne, cipressi, ginestre ed essenze mediter- no un antichissimo mare e impronte di dinosauri
loco, mezza soppressa veneta e pane, che potrete ranee. Qui ogni paese ha una storia e un prodot- di epoca giurassica, recentemente scoperte. L'area
consumare sui prati o nei tavoli che circondano la to da raccontare, ma volendo dare qualche dritta delle Marocche di Dro è tutelata come biotopo ed è
Casera. Lo spaccio della malga è meta continua di originale suggeriamo di cercare i prodotti che si dotata di un sentiero di visita con punti di sosta in
“pellegrini” che vengono ad acquistar latte crudo, coltivano nei piccoli orti di cui la valle è costellata, cui si possono apprezzare le particolarità geomor-
burro, ricotte fresche e affumicate (l’affumicatoio tra cui il Broccolo di Santa Masenza, la Susina di fologiche e naturalistiche dell'oasi naturale.
è dietro la casera), Tosella e Vezzena. Ricordate che Dro e le antiche varietà di mais da cui si ricava la Raffaele Guzzon
il formaggio di malga è disponibile da luglio in poi Polenta di Storo. In stagione non è difficile trovare (Ricercatore presso la Fondazione Edmund Mach -
(la stagionatura minima è 30 giorni); i formaggi questi e altri prodotti presso le Famiglie Coopera- Istituto Agrario San Michele all’Adige)
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PENSIERILENTI‘09 >> riflessionislow
INTERNAZIONALE

(illustrazione di Serena De Gier)


SLOW FOOD FRANCE
12 gesti per mangiare slow

Il cioccolato
1. Fatevi (un) piacere! Prendetevi il tempo
per gustare e ascoltate le vostre sensazioni:
questo è il miglior modo per mangiar bene!

e il dottor
2. Portate in tavola le stagioni! Ad ogni sta-
gione ritrovate il piacere dei sapori che non
assaporate da un anno.

Maslow
3. Pensate globale, mangiate locale! Scegliete
i prodotti degli agricoltori e degli allevatori
vicini a casa vostra: così renderete più forte
l’economia locale e contribuirete a rafforza-

Dal nutrimento alla soddisfazione di sè re i legami tra gli abitanti del vostro territo-
rio.

Q
4. Mangiate qualcosa coltivato da voi… E col-
ualcuno avrà probabilmente sentito parlare gusto, lasciando sciogliere il cioccolato in bocca
tivate qualcosa che voi mangiate. Questo è il
del dottor Maslow e certamente molti han- e impastandovi le papille della trappola vischiosa
miglior modo per mettervi in contatto con la
no presente la sua "scala dei bisogni": uno del cacao (mentre le vostre endorfine risalgono a
natura.
schema, raffigurato di solito come una piramide, livelli accettabili).
5. Incontrate di persona agricoltori, alleva-
in cui vengono elencati i bisogni dell'uomo. Alla Fatto? bene, non è finita. Adesso leccatevi pure
tori, artigiani e commercianti specializzati.
base stanno i bisogni primari o fisiologici: ovvia- le dita: di nascosto se siete un po' inibiti, in modo
Comprate prodotti a filiera corta (mercati
mente il cibo - inteso come “nutrirsi per soprav- plateale se vi sentite particolarmente sexi!
dei contadini, gruppi d’acquisto) o presso
vivere” - fa parte di questo gruppo. Nella parte Questa prima parte (piacevole!) attiene alla ri-
artigiani (panettieri, salumieri, formaggiai) o
alta si trovano invece due bisogni estremamente cerca dell'appagamento; ma ora viene la parte
presso commercianti specializzati e compe-
legati alla dimensione del benessere persona- dove si giocano le dimensioni dell'autostima e del
tenti.
le: l’autostima e - all’apice della piramide - la senso della vita (eh sì, vi tocca anche questa!).
necessità dell’autorealizzazione. In particolare Il cioccolatino che avete mangiato ha una storia 6. Siate curiosi! Al negozio, al ristorante, al bar,
quest’ultima comprende creatività, autenticità, che può essere bella e corretta per tutti quelli che al supermercato, fate domande sulla qualità
moralità, accettazione, vale a dire obiettivi "alti" ne fanno parte o, al contrario, triste e profonda- dei prodotti!
che portano a essere soddisfatti di se stessi e che mente ingiusta. Se volete continuare (o comin- 7. Scegliete con particolare cura gli alimen-
si raggiungono attraverso una forte motivazione. ciare) a volervi bene, dovete iniziare a chiedervi ti di origine animale. Quando mangiate la
È possibile rileggere il cibo e il bisogno di nutrirsi da dove viene e che cosa comporta, in termini di carne, scegliete sempre quella che proviene
anche in questa ottica così elevata se pensiamo al gioia o sofferenza, il cibo che mangiate. Il cioc- da allevamenti al pascolo o da allevamenti
"buono, pulito e giusto", ed è più facile capirlo con colatino, così come tutto ciò di cui ci nutriamo, semi-estensivi.
la "tecnica del cioccolatino". Proviamo. merita di essere scelto con cura e assaporato ma 8. Variate la vostra alimentazione per difen-
Prendete un cioccolatino (possibilmente di quelli merita anche, almeno ogni tanto, una riflessione dere la biodiversità agricola. Provate varie-
buoni!)e mangiatelo. sul percorso che l'ha portato fino a noi e che gli tà rare e insolite di patate, cereali, frutta e
Fatto? Bene, allora provate a riflettere su “come” permette di appagare i nostri sensi. verdura.
lo avete fatto: l'avete divorato (scartato al volo, Esiste un'espressione che definisce questo atteg- 9. Mangiate prodotti integrali e al naturale,
messo tutto in bocca e deglutito) o l'avete assa- giamento, ed è "onnivoro virtuoso": ovvero man- scegliete prodotti non trasformati. I pro-
porato usando tutti e cinque i vostri sensi? gio di tutto e godo di ciò che mangio, ma scelgo dotti già trasformati, pronti da mangiare,
Va bene, riproviamo di nuovo. LENTAMENTE (eh quantità e qualità che abbiano il minor impatto contengono molti alimenti modificati e
sì, ci vuole un altro cioccolatino)... possibile sull'ambiente, il minor sfruttamento grassi di bassa qualità nutritiva.
Prima di mangiarlo, guardatelo: è incartato? dell'uomo, la minore sofferenza dell'animale, la 10. Cucinate! È il miglior modo per risparmiare e
Com'è la carta? Lucida, colorata, stagnola o de- minore omologazione di gusto e produzione. Così per sapere esattamente cosa mangiate, è un
corata? Adesso scartatelo: sentite un rumore, un il cibo da bisogno primario (che dovrebbe essere piacere quotidiano che fate a voi stessi e a
fruscio o un religioso silenzio? garantito a tutti) sale su fino al vertice della no- coloro che amate.
Annusatelo: prima intero poi staccandone un stra personale piramide maslowiana, contribuen- 11. Spendete meglio, spendete meno! Mangia-
pezzetto o un piccolo morso; chiudete gli occhi... do al raggiungimento del non facile obiettivo del re meglio non vuol dire per forza spendere di
Fate attenzione ai profumi: sono fortemente evo- sentirsi soddisfatti di sé. più, non risparmiate sulla qualità!
cativi; quante cose vi vengono in mente, richia- In fondo chi di noi non vorrebbe pensarsi "Buono,
12. Diventate esploratori del gusto! Educate i
mate da questi aromi dolci, tropicali, piccanti o Pulito e Giusto”?
bambini e i vostri amici e conoscenti al vero
alcolici (se state mangiando una pralina)... Monica Magnani
piacere di mangiare.
E adesso potete dedicarvi alla vera esplosione di (Counselor e Pedagogista Clinico)
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>> musicaslow

La musica avanza,
INTERNAZIONALE

CHAMBAO
Nuevos sonidos de España
ma ci posso Ricordo perfettamente la mia prima volta

fare il sugo
con i Chambao. Ero nel negozio della FNAC
in Plaza de Catalunya, a Barcelona, in atte-
sa di partire e alla ricerca di qualche “nuova

A
musica” da portare a casa. Tra i Cd che erano
lla fiera dell'est, per due soldi, potete proposti con cuffie per l’ascolto, c’era Poki-
comprare la voce del padrone. E il mio to a Poko (2005). Fu una folgorazione. Non
canto libero, si dirà? Sul ponte sventola che io sia un esperto musicale, tutt’al-
bandiera bianca... tro. Mi piace la musica, senza
In realtà la questione non è tanto quella pregiudizi, ed era un po’
di arrendersi allo strapotere dell'indu- che non assaggiavo acqua
stria musicale, ma piuttosto rendersi così fresca e nuova. Un
conto che il download più o meno paio d’anni più tardi, in
legale e la conseguente crisi del un altro viaggio spagno-
disco (che non è tanto crisi del lo, mi portai a casa tutta
supporto, quanto crisi dell’album la discografia. Soldi ben
inteso come opera organica) spesi, davvero. È ancora oggi tra la
obbliga loro malgrado i mu- musica che ascolto più di frequente,
sicisti a ripensare il loro ruolo nonostante conosca i loro pezzi pra-
nel mercato dell’offerta musicale ticamente a memoria. L’anno scorso li
in un'ottica più diretta e artigianale, ho visti dal vivo a teatro a Modena, una se-
nel vero senso di produrre per il consuma- rata indimenticabile, grazie soprattutto alla
tore, senza più intermediari. musicale, nella sovrabbondanza di proposte che leader e anima del gruppo, Lamari, e a quello
La realizzazione di un disco, pur con l’aiuto tec- anche volendo procurarsi obbliga sovente a ri- che sa trasmettere sul palco.
nologico, rimane tuttora un processo in gran cerche dispendiose e disperate. Per i secondi la Ma cos’anno di speciale i Chambao? Dif-
parte artigianale, dalla composizione fino alla latitanza degli "esperti" ha modificato la forma ficile da dire in due parole, come difficile
masterizzazione, passando per tutte quelle stessa della carriera: un tempo, sotto la guida di è rendere le emozioni, soprattutto quelle
fasi che portano all’opera finita. Di veramen- manager e produttori, quella che si realizzava era musicali. Mi servirò di un’immagine, anco-
te industriale nella produzione di musica anche la classica parabola artistica (debutto, crescita, ra una volta spagnola, o meglio andalusa,
volutamente commerciale c’è ben poco, se non maturità, involuzione/declino). Con i musicisti la loro terra d’origine. Ero sul belvedere che
la ricerca costante di realizzare facilmente pro- lasciati liberi di autogestirsi artisticamente, ha guarda sull’Alhambra di Granada, di notte.
dotti di successo, come fossero merendine, che preso piede un’approccio meno rigido al mestie- Visione di per sé suggestiva. Qualche metro
tra l’altro frequentemente riesce, ma col risvol- re, non più concepito come una strada maestra più in là due balordi con una chitarra into-
to frustrante (per i discografici) di non riuscire da seguire senza tante digressioni, ma come un narono un canto, un lamento, uno scarno
mai a capire perchè capita una volta e poi più: percorso tortuoso e imprevedibile: ecco che na- flamenco. Un canto dell’anima afferrato
la ricetta del tormentone garantito non è mai scono, per i gruppi, side-project (progetti paral- per caso, di quelli che commuovono. Ecco,
stata scoperta. leli) e collaborazioni estemporanee; e per tutti, i Chambao mi danno la stessa emozione,
Nell’era pre-digitale la pubblicazione di un disco venendo a mancare la necessità di un’identità anche se il loro moderno flamenco, che
era per un musicista una tappa chiave della car- forte, la possibilità di giocare con sigle e nomi qualcuno ha ribattezzato Flamenco Chill
riera: il contratto discografico garantiva quella (vedi Bon Iver alias Justin Vernon, Le Luci Della (come il loro primo CD del 2002), è più
visibilità necessaria per farsi conoscere dal pub- Centrale Elettrica ovvero Vasco Brondi). complesso ed anche, almeno all’inizio, in
blico, in quanto l’investimento, una volta deciso Orientarsi nella musica di oggi è diventato molto parte elettronico.
(con alti costi per studi di registrazione, tecnici faticoso e difficile, ma questa novità come spes- E l’emozione è emozione, al di là della lingua
specializzati, e poi stampaggio e confezione del so succede può rivelarsi anche un’avventura en- spagnola, che tra l’altro trovo incredibilmen-
disco) rendeva "obbligatoria" la distribuzione e tusiasmante: la professione di musicista, rivol- te musicale. La vocalità de Lamari poi, è dav-
promozione del prodotto. gendosi a fruitori sempre più motivati, diventa vero unica, tant’è che i più famosi cantanti
Oggi per fare un disco serve molto in quanto a (ritorna) lavoro quotidiano e creazione finalizza- spagnoli e latino americani hanno cercato di
tecnologia ma relativamente poco per quello che ta al pubblico concreto, quello che va ai concerti duettare con lei. Certo non stiamo parlando
riguarda la spesa: ogni musicista, anche un sem- e compra direttamente dall’artista i suoi dischi. di sconosciuti. Forse in Italia, ma un disco di
plice appassionato, può prodursi (letteralmente) Un’occasione per fare della musica un soggetto platino e tournée in tutto il mondo li hanno
in casa il suo cd; così capita sempre più spesso in sintonia con l’idea di buono, pulito e giusto: resi il gruppo spagnolo più famoso.
che le case discografiche acquisiscano opere già ciò che serve è, come sempre, passione per il Dai testi dei Chambao e da tutto il loro
bell’è fatte, magari anche testate e rese famose, proprio lavoro e rispetto per il consumatore. modo d’essere esce un’idea del mondo soli-
nel loro piccolo, fra gli addetti dal passaparola Il mercato musicale proporrà sempre musica di dale, multietnica e ambientalista, molto vi-
del web (storico al proposito il caso del primo facile consumo, ma questi due mondi, quello cina alla nostra filosofia, tanto che, come un
disco dei Clap Your Hands Say Yeah). dello star-system e quello della musica suonata novello Don Chisciotte, mi ero intestardito
Questa sorta di attendismo da parte dell’indu- e vissuta, si stanno allontanando sempre di più: di portarli a cantare a Terra Madre, lo scor-
stria discografica ha due conseguenze proble- sarà comunque possibile passare dall’uno all’al- so anno. Ma i mulini a vento l’hanno avu-
matiche, una per il pubblico e una per i musicisti. tro, ma sarà sempre più difficile tenerli insieme. ta di vinta. Magari se ne riparla nel 2010…
Per il primo il problema è quello di riuscire ad Giuliano Lusetti (www.chambao.es) M.M.
orientarsi nel mare magnum dell’iper-offerta (Musicofilo)
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PENSIERILENTI‘09 >> lettureslow
la RECENSIONE
Paolo Rumiz
L’Italia in seconda classe
Traveller Feltrinelli, 2009

A piedi, in bicicletta
o a dorso d’asino:
muoversi con lentezza
Il libro di Rumiz è un’ode appassionata alla «La calma nell’azione. Come una cascata diventa nella caduta più lenta e sospesa, così il grande uomo d’azio-
res publica, all’etica civile di un popolo di ne suole agire con più calma di quanto il suo impetuoso desiderio facesse prevedere prima dell’azione.»
“trasmigratori” che la ferrovia incarna, un (Fredrich Nietzsche, Umano, troppo umano, I)
canto d’amore per il nostro paese che si chia-

A
mava Italia prima di chiamarsi “Berlusconia”,
un j’accuse romanzato contro la dismissione a piedi o in bicicletta, a dorso d’asino o coi
del patrimonio pubblico e contro quell’idea mezzi di trasporto più scalcagnati, impro- Smettiamo di
di velocità che spara gli utenti il più in fretta
possibile da una stazione all’altra, impeden-
babili e imprevisti. Con ogni mezzo ma con
un solo criterio: rallentare, scalare una marcia,
continuare a ripetere:
dogli di viaggiare e imponendogli di “essere anche due. Arrivare a fermarsi, per continuare ”non ho tempo”.
viaggiati”. Venti giorni a cavallo dei treni a muoversi solo col pensiero, le idee. Pigiare il Il continuare a farlo
lungo le linee storiche che hanno unito l’Ita- tasto OFF, resettarsi almeno per alcuni giorni;
lia, quelle inventate da Cavour e ammazzate per certe persone per tutta la vita. non ci farà certo
dagli amministratori e dalla TAV. Un viaggio Questa è la filosofia slow, che ha creato in pochi sembrare
più importanti.
di una lentezza saggia, in ascolto, che non anni un turismo slow e una letteratura di viaggio
conosce l’idea di ritardo, che è invenzione slow sterminata: elogi alla bicicletta, elogi agli
recente e figlia dei tagli al personale ma- asini, festival del camminare, festival della len-
scherati da modernizzazione. tezza, giornate della lentezza. questo tempo per programmare mentalmente la
Virgilio scorbutico della discesa all’inferno In occasione di Regustibus (quartiere fieristico serata o per scambiare due chiacchiere con il
è il misterioso 740 (dal nome della Prima di Scandiano, 14-15 Novembre) avremo occa- vicino di carrello;
Locomotiva italiana, dea madre di tutte le sione di parlare con alcuni dei più interessanti - se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di
successive), figlio di ferrovieri, iniziato alla rappresentanti di questo “universo”. salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare
tribù dei musi neri, che, come le migliori Incontreremo Bruno Contigiani, ideatore nel barista e cassiera al momento dell’uscita(questa
guide, aiuterà Rumiz a perdersi nei 7.480 2007 della “Giornata mondiale della lentezza” regola vale per tutti i negozi,in ufficio e anche
chilometri di ferrovia italiana, la stessa lun- e autore di “Vivere con lentezza” (2008, Editore in ascensore);
ghezza della transiberiana (anche se con le Orme) e di “Chi va piano”(2009, Rizzoli). Vi con- - quando è possibile, evitiamo di fare due cose
ferrovie italiane ci vorrà un po’ più tempo). sigliamo di visitare il suo sito: www.viverecon- contemporaneamente come telefonare e scri-
Il tutto inframezzato dal parallelo racconto lentezza.it . La migliore presentazione a questi vere al computer...se no si rischia di diventare
onirico-poliziesco disegnato dalla matita di due libri sono i “comandalenti” (li potete anche scortesi, imprecisi e approssimativi;
Altan. Centoquarantuno pagine scivolando scaricare dal sito), eccone un assaggio: - smettiamo di continuare a ripetere:”non ho
lungo la spina dorsale di quel paese che “Dio - svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la tempo”. Il continuare a farlo non ci farà certo
ho costruito per regalare al mondo il lusso barba, truccarsi o far colazione senza fretta e sembrare più importanti.
della lentezza”. con un pizzico di allegria; - è scientificamente provato che l’acqua non
Camilla Iori - se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un bolle prima se continuiamo a osservarla.
supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo Di “In viaggio con l’asino” (Guanda, 2009),
>> appuntamenti 19

parleremo con Claudio Visentin, coautore in-


sieme ad Andrea Bocconi di questo libro che
racconta l’epopea di due adulti, due bambini e
due asini lungo gli antichi sentieri d’Abruzzo.
Come impiegare una settimana a bassissima
velocità, con soste, deviazioni, imprevisti a
percorrere un tratto che in autostrada avreb-
be richiesto trenta minuti a dir tanto! Nel libro
in tono ironico, sempre giocando tra il gusto

Terra Madre Day,


della citazione letteraria e le nozioni tecniche
fondamentali di “asineria”, si coglie lo spirito
del viaggiare e dell’esplorare il mondo, par-

un grande evento “glocale”


tendo dal conoscere e comprendere le pro-
prie relazioni culturali e sociali .Visentin cita
Diderot: “avrò fatto il più bel viaggio quando

S
sarò tornato”, ma ha fondato la “Scuola di
viaggio”, qualcosa forse vorrà dire, o no?! low Food festeggerà in tutto il mondo Slow Food, a partire dai convivia Slow Food, le
Non ne parleremo a Scandiano, ma bene s’im- Terra Madre Day, che si terrà per la pri- comunità di Terra Madre, i Presìdi, i cuochi, gli
pastano con giornate della lentezza e asinerie ma volta il 10 dicembre di quest’anno, a accademici, i giovani, i produttori dell’Arca del
deambulanti. Sono due libri che parlano di bi- vent’anni esatti dalla firma del Manifesto che Gusto, gli orti scolastici, sono invitati a organiz-
ciclette, pubblicati nella collana Incipit della a Parigi sancì la nascita dell’associazione inter- zare un evento locale.
Bollati Boringhieri Editore. “Elogio della bici- nazionale. Ma in definitiva, cosa succederà il 10 dicembre?
cletta” è stato scritto nell’ormai lontano 1973 Punto centrale di questa giornata saranno il A dire il vero il bello di questa festa è che non
dal filosofo e storico Ivan Illich, ai tempi delle tema del “mangiare locale” e - in particolare - è organizzata, gestita, programmata “dall’alto”,
prime avvisaglie di crisi energetiche che da l’affermazione di alcuni principi fondamentali per cui in ogni luogo, paese, comunità, ci saran-
allora non ci hanno più abbandonato. Mettere che sono stati definiti come i “sette fondamen- no eventi locali strettamente legati al territorio:
in discussione l’equazione: più velocità = più ti della saggezza alimentare”: accesso al cibo cene, aperitivi o semplici spuntini, film e con-
libertà ed il suo corollario: auto individuale = buono pulito e giusto, biodiversità agricola e ali- certi, visite ai produttori e campagne di sensi-
via dalla pazza folla, è un tema di stringente e mentare, produzione alimentare di piccola scala, bilizzazione, attività di educazione alimentare e
non rinviabile attualità; leggerlo in un saggio sovranità alimentare, conoscenza delle lingue, incontri fra produttori e cuochi... Tutti i gruppi
di 36 anni fa è in un qualche modo impressio- delle culture e dei saperi ecologici tradizionali, d’iniziativa sono insomma chiamati a inventare
nante. Altrettanto accattivante e godibile è il produzione alimentare responsabile verso l’am- i propri eventi e naturalmente anche a Reggio
saggio dell’antropologo della surmodernità e biente, commercio equo e sostenibile. Emilia faremo la nostra parte: i lavori di prepa-
dei nonluoghi Marc Augè “Il bello della bi- Terra Madre Day sarà una vera festa “glocale” razione sono ancora in corso e renderemo noto
cicletta”: qui si parla di Parigi e del tentativo che si svolgerà in contemporanea in tutto il il programma non appena sarà definito (tenete
in parte riuscito di rendere questa metropoli mondo: tutti coloro che condividono la filosofia d’occhio il nostro sito internet).
“anche” a misura di pedone e di ciclista. Più in generale, l’elenco completo delle inizative
Non sappiamo quanto la bicicletta possa che si terrano in tutto il mondo - in continuo
cambiare la vita e il ciclismo diventare una aggiornamento - è consultabile in un’apposita
forma di umanesimo, parafrasando lo scrit- sezione del sito www.slowfood.it.
tore. Di certo non possiamo che parlare bene
(una volta tanto!) non di libri, ma degli incen-
tivi per l’acquisto di biciclette stanziati dal Oltre 2.000 comunità del cibo
Ministero dell’Ambiente: l’agevolazione è pari
al 30% del costo fino a un massimo di 200 La rete di Terra Madre è nata nel 2004 per dare
Euro (450 Euro per per le biciclette a pedalata voce ad agricoltori, allevatori, pescatori e pro-
assistita); tutte le informazioni sono reperi- duttori artigianali, farli incontrare con cuochi,
bili sul sito internet www.incentivibiciclette. accademici e consumatori, discutere su come
minambiente.it. migliorare il sistema produttivo alimentare e
In attesa che il giorno della lentezza entri nel rafforzare le economie locali. Oggi Terra Madre
calendario delle festività nazionali, in attesa comprende oltre duemila comunità del cibo:
di finanziamenti per la rottamazione delle custodi della biodiversità, della qualità, della
auto e la loro sostituzione con più o meno tradizione e della conoscenza che mettono in
recalcitranti asini, questi incentivi pro-due rete i propri saperi per condividerli e realizzare
ruote sono comunque “una buona, pulita e insieme un sistema produttivo ed economico
giusta” bella notizia. virtuoso e sostenibile (www.terramadre.info).
Pierluigi Tedeschi
20
PENSIERILENTI‘09 >> appuntamenti

Educazione, buon cibo


Scandi ano
tro fieristico
(Reggio Emilia) Cen

14/1 5 Novembre 2009

e buoni libri a Regustibus


Debutta il Laboratorio Itinerante di Educazione al Gusto

A
nche quest’anno saremo presente a Re- Non mancheranno ovviamente i Laboratori del
gustibus (Centro Fiere di Scandiano, 14 e Gusto, ma questa volta abbiamo voluto fare di
15 novembre) con uno stand interamente più. All’interno di “Letti&Mangiati - Laborato-
gestito dalla nostra Condotta. ri letterali e gastronomici” incontreremo Bruno
Oltre al consueto spazio dedicato ai libri di Slow Contigiani e Claudio Visentin, con cui parleremo
Food Editore, riproporremo il Caffè Slow, dove dei loro libri e delle loro esperienze, spaziando
si potrà assaporare l’ottimo caffè del presidio di dalla scrittura ai viaggi, dal cibo agli stili di vita.
Huehuetenango (Guatemala) torrefatto da Lady Al termine di ogni incontro si svolgerà un Labo-
Cafè: un espresso preparato “come si deve” con ratorio del Gusto, in cui andremo alla scoperta
la mitica Faema E61. Avremo poi una selezione di formaggi “lenti” e di formaggi che vengono
di gelati artigianali preparati appositamente per da lontano: tutto all’insegna della lentezza,
quest’occasione dalla gelateria West Pacifico, per un fine settimana davvero slow (qui a lato
realizzati con i prodotti del nostro territorio e il programma dell’iniziativa). Proporremo inol-
dei Presidi Slow Food. Qui potrete venire per se- tre un laboratorio, con data e orario ancora da
dervi e chicacchierare con noi, per conoscersi, o definire, nel quale andremo alla scoperta delle
anche solo per gustare un buon caffè in pace. tradizioni gastronomiche europee gemellate con
il nostro territorio, presenti con i propri prodotti
all’interno della manifestazione. La partecipa-
COMUNE DI zione ai laboratori è gratuita.
SCANDIANO
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Sempre all’interno del nostro stand, allestiremo
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uno spazio dedicato all’educazione al gusto:


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un’Aula Didattica dedicata non solo ai più pic-


Sabato 14 e Domenica 15 Novembre 2009 coli e alle famiglie, ma a tutti coloro che desi-
derano capire il funzionameto dei nostri sensi;
un’anteprima del Laboratorio di Educazione al
Gusto Itinerante (di cui potete leggere a pagina
10), percorso didattico in più tappe in cui sarete
Laboratori letterari e gastronomici guidati, attraverso una serie di prove e assaggi,
alla scoperta dei meccanismi che stanno alla
Centro Fiere di Scandiano (RE) base delle nostre capacità sensoriali e, in defini-

Spazio Slow Food (all’interno di Regustibus)


tiva, del nostro “saper leggere” il cibo.
Ci sarà infine un’interessante mostra - realiz-
Sabato 14 Novembre - ore 18.00 zata dagli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario
“Antonio Zanelli” di Reggio Emilia - dal titolo “La
Dallo Slow Food allo Slow Foot (con l’asino) biodiversità nell’agricoltura reggiana”, dedica-
ta alle varietà storiche del nostro territorio, in
Incontro con Claudio Visentin cui potrete conoscere ( o ri-conoscere) le culti-
ideatore della Scuola del viaggio, autore (insieme ad Andrea Bocconi) del libro In viaggio con var tradizionali reggiane che rischiano la scom-
l’asino (Guanda)
parsa e che alcuni meritevoli coltivatori stanno
A seguire: formaggi “lontani” - Laboratorio del Gusto salvaguardando e rimettendo in circolazione.
All’interno della manifestazione, organizzata dal
Domenica 15 Novembre - ore 17.30 Comune di Scandiano, troverete poi numerosi

Vivere con lentezza stand gastronomici con prodotti del nostro terri-
torio e tipicità da tutt’Italia, lo Spazio Europa con
(l’acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla) i prodotti dei paesi stranieri ospiti del Comitato
Incontro con Bruno Contigiani
Gemellaggi e l’area dedicata alla Strada dei vini
ideatore della Giornata mondiale della lentezza e dei sapori delle colline di Scandiano e Canos-
autore di Vivere con lentezza (Orme Editore) e Chi va piano (Rizzoli) sa (per informazioni sulla manifestazione: ufficio
A seguire: formaggi “lenti” - Laboratorio del Gusto fiere del Comune di Scandiano, entefiere@co-
mune.scandiano.re.it - tel. 0522.764302).

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