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Senza tomba
A Molteno (Lecco) dove Lucio Battisti visse a lungo e dove venne sepolto, nessuno
nel sedicesimo anniversario della morte può ricordare il cantautore sulla sua
tomba. Dallo scorso anno infatti non c'è più un luogo dove portare un fiore
A Molteno (Lecco) dove Lucio Battisti visse a lungo e dove venne sepolto, nessuno nel 16/o
anniversario della morte (9 settembre) può ricordare il cantautore sulla sua tomba. Dallo scorso
anno infatti non c'è più un luogo dove portare un fiore o lasciare un bigliettino come facevano i fan:
il 6 settembre 2013, pressoché alla vigilia del 15/o anniversario dalla scomparsa, la vedova Grazia
Letizia Veronese fece riesumare i resti dell'artista e li fece cremare a San Benedetto del Tronto
6 dicembre 2014
45 anni fa, dopo l’esordio a Sanremo ’69 e la prima apparizione a “Speciale per voi”, Lucio Battisti
era in testa alle classifiche con l’album “Lucio Battisti” e con il singolo “Mi ritorni in mente”. Fu
l’inizio di una rivoluzione per la musica italiana e di una storia d’amore con il pubblico che durano
ancora oggi. Ecco dieci motivi per cui da 45 anni amiamo Lucio e non smetteremo mai di amarlo:
Nel 1970 la musica doveva essere “impegnata”: chi parlava solo di sentimenti ed emozioni doveva
renderne conto. Battisti è protagonista di un’infuocatissima puntata di “Speciale per voi”, con
Renzo Arbore. I ragazzi del pubblico gli contestano l’assenza di un messaggio sociale o politico
nelle sue canzoni. Lucio ha una reazione che sembra anticipare di sei anni lo sfogo di Paolo
Villaggio contro la “Corazzata Potemkin” nel “Secondo tragico Fantozzi”.
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“Emozioni” è anche il titolo del secondo album ufficiale di Lucio Battisti, che esce il 15 dicembre
1970 per la Ricordi. Ecco l’elenco delle canzoni che lo compongono. Non servono altre parole:
Lato A
Lato B
6. Per Supermarket
Perché proprio “Supermarket” tra le centinaia di successi di Battisti? Perché è divertente e
irriverente. Perché è registrata praticamente in presa diretta con una chitarra e un piede che batte sul
pavimento. Perché Lucio sembra Rino Gaetano tre o quattro anni prima di Rino Gaetano
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D’accordo, qui Lucio non c’entra direttamente. Il 30 marzo 1998 sul sito LucioBattisti.com appare
l’annuncio che i fan attendevano da quattro anni: un nuovo album di Battisti, intitolato “L’asola”. Il
sito mostra la copertina e (meraviglia per quei tempi) promette di fornire a chi lascerà la sua mail
un’anteprima di cinque brani. Nessuno fa caso al fatto che, leggendo di seguito le iniziali delle
dodici canzoni nella retrocopertina, si componga la scritta “PESCE D’APRILE”, né agli altri indizi
sparsi qua e là. I critici, quelli che da anni facevano le pulci al nuovo corso di Battisti e Panella, ci
cascano con tutte le scarpe, e qualcuno azzarda persino una recensione dell’album. Peccato che
nessuno possa averlo ascoltato, trattandosi di uno scherzo architettato da Franco Zanetti, direttore di
Rockol.it. Battisti, dicevamo, non è coinvolto nella burla, e nessuno sa come abbia reagito. Ma il
pesce d’aprile (che era poi un clamoroso omaggio alla sua opera) non sarebbe stato possibile senza
le sue scelte e la sua coerenza
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Il 3 dicembre 1978 Battisti rilascia a Gherardo Gentili di Tv Sorrisi e Canzoni quella che sarà la sua
ultima intervista alla stampa italiana. Dichiara: “Non parlerò mai più, perché un artista deve
comunicare solo per mezzo del suo lavoro”. A differenza di tanti prima e dopo di lui, terrà fede a
questo proposito, sparendo definitivamente dai mass media e diventando un mito immortale