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So’ felice!
Perché sei felice?
C’ho la maglietta della Roma
Ma non è che è falsa?
Ma no, il numero l’ha cucito mia zia…
E se te dico che la indosserai più di seicento volte?
A me ne basterebbe una di partita.
Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia
stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai
abbastanza grato.
È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa
squadra.
Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la
parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e
delle sensazioni, delle facce e delle voci.
Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano, senza il quale le mie
presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno.
I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La
quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più.
Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni
giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e
dai una mano a chi è in difficoltà.
Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino,
accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto.
Grazie anche a chi mi ha sopportato e supportato tra le mura di casa: senza Gaia,
Olivia e Noah e soprattutto Sarah sarei la metà dell’uomo che sono oggi.
Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché
l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di
voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città.
Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la
scelta giusta.
Arrivederci».
Daniele de Rossi
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