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Nella gestione dei

Materiali Post Consumo (MPC)


quale sistema garantisce il minore
impatto ambientale
e il maggior risparmio di
energia ?

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Sistemi a confronto
 Trattamenti a caldo
 Ossidazione chimica (Combustioni)

 Trattamenti a freddo
 Ossidazione - riduzione biologica
 Temperature <60-70 gradi

2
Trattamenti a freddo
Meccanico biologici (TMB)

 Compost
 MPC stabilizzato

 Bio-metano

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Trattamenti a caldo

Incenerimento
 Elettricità e calore

4
Trattamenti a caldo

 RICICLO
 materie seconde

5
Legge di conservazione della
massa
 In una reazione
chimica la massa
totale dei reagenti e
uguale alla massa
totale dei prodotti.
 In natura nulla si crea,
nulla si distrugge, tutto
si trasforma
Antoine Lavoiser (1743-1794)
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BILANCI DI MASSA
Cosa entra e cosa esce da:
inceneritori, impianti TMB,
impianti di riciclaggio

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I “reagenti” in ingresso
Principali componenti dei Materiali Post Consumo

 Vetro e inerti
 Metalli
 Plastiche
 Scarti di cibo
 Sfalci d’erba
 Legno
 Carta e cartone
 Tessuti (lana, cotone…)

8
Circa il 60% dei
Materiali Post Consumo
è
bio-degradabile

9
80 % - 86%
dei
Materiali Post Consumo
è
compostabile
e
riciclabile
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Impatti ambientali a confronto

Riciclaggio vs Incenerimento

Nella gestione di carta e plastica quale


sistema garantisce il minore impatto
ambientale?
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L’impatto ambientale
dell’incenerimento dei rifiuti come
metodo di trattamento
e recupero energetico
(2004)

EFFETTI A CONFRONTO
•Gas serra
•Piogge acide
•Eutrofizzazione
•Smog fotochimico
•Tossicità

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Le conclusioni dello studio CEWEP

“Il riciclaggio di materiali,


raccolti alla fonte
con una buona differenziazione,
provoca
un minor impatto ambientale
rispetto all’incenerimento“

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Le conclusioni dello studio CEWEP
“Compostaggio
e digestione anaerobica, finalizzati
all’uso agricolo del compost e
alla produzione di biometano,
hanno
un minor impatto ambientale
rispetto all’ incenerimento“
incenerimento
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Confederazione Europea
termovalorizzatori

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La raccolta “porta a porta” è il
presupposto indispensabile per
minimizzare gli impatti
ambientali

Raccolta “curb side” negli USA


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Esempi eccellenti di PaP
(aggiornamento 2009)

Città Ab.serviti % RD
Napoli 211.500 75
Salerno 145.000 72
Reggio E. (6^ circ.) 14.000 70
Novara 100.000 68
Torino ( 6^- 7^ circ.) 140.000 50-63
Genova (sestri-pontedecimo) 17.000 50

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Come si fanno i bilanci
ambientali
 Confronto dell’impatto
ambientale di
riciclaggio, discarica ed
incenerimento nel ciclo
di vita dei rifiuti:
Rassegna di recenti studi.

R.A. Denison 1996

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Risparmi di inquinanti e di
energia

 INCENERIMENTO con
 RICICLO
recupero energetico
 Evita l’uso di energia
e l’inquinamento
 Evita l’uso di combustibili derivante dalla
convenzionali e il loro produzione a partire
inquinamento dalle materie prime
vergini

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INCENERIMENTO
Bilancio ambientale per ossidi di azoto
kg/ton
 Raccolta + 0,26
 Incenerimento + 1,09
 Emissione evitata
 (elettricità e calore) - 1,52
 Stoccaggio ceneri + 0,07
 TOTALE - 0,10

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RICICLO
Bilancio ambientale per ossidi di azoto
kg/ton
 Raccolta + 0,82
 Riciclo + 0,08
 Invio a discarica scarti + 0,04
 Trasporto ai mercati + 0,13
 Emissione evitata
 (evitata produzione) - 5,4
 TOTALE - 4,28

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Emissioni a Confronto

A parità di materiali trattati,


l’incenerimento immette nell’ambiente
composti tossici
in quantità superiore
(circa 9 volte di più)
rispetto al riciclo. 22
Bilanci energetici

La produzione di un nuovo oggetto,


realizzato partendo dalle materie prime,
richiede più energia
di quella necessaria per il suo riciclo
e di quella ottenibile con la sua
“termovalorizzazione”

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Bilanci energetici della carta
 Produrre una tonnellata di carta richiede
 164 kg equivalenti di petrolio (kgEP)
 Riciclare una tonnellata di carta richiede
 52 kg EP
 Termovalorizzare una tonnellata di carta
produce
 101 kgEP (rendimento elettricità: 25%)

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Energia risparmiata gestendo
una tonnellata di MPC
(kcal)

 Termovalorizzazione 1.193.000
 Riciclaggio 4.234.000

(R.A. Denison, 1996)

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Impatti ambientali
dei trattamenti
della frazione indifferenziata
residuale al PaP

26
Che cosa c’è nella frazione
indifferenziata residuale al
Porta a Porta?

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% di scarti biodegradabili prima e dopo RD

% nel RU % nel residuo


Sottovaglio¹ 10,39 3,84
Scarti mensa 29,65 5,73
Carta e cartone 23,46 33,83
Verde Cittˆ 2,48 1,11
TOTALE 63,90 43,36
¹ consideriamo l’80% del sottovaglio come scarto di mensa

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I MPC PUTRESCIBILI
E BIODEGRADABILI
si “inertizzano” con
la BIO-OSSIDAZIONE

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La BIO-OSSIDAZIONE
è realizzata da
micro-organismi
CHE, PRODUCENDO CALORE
A BASSA TEMPERATURA (35-70 °C),
TRASFORMANO I MPC IN
ANIDRIDE CARBONICA , ACQUA
e
COMPOST
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OSSIDAZIONE BIOLOGICA
a freddo
(Impianto di stabilizzazione a secco. 120.000 t/anno. Asslar. Germania)

31
Impianti TMB in Italia
per
gestione MPC indifferenziati (2008)

131 impianti TMB che trattano


7,5 milioni t/a di MPC

In Italia ci sono 50 inceneritori che trattano


4,6 milioni t/a di MPC (2008)
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Flussi di materia in una
Bio-cella
Aria esausta

Ingresso
MPC biostabilizzato MPC+O2

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Balle di MPC bio-stabilizzato

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La flessibilità dei
Trattamenti Meccanico Biologici

BIOSTABILIZZATO

GASIFICAZIONE BIO-RAFFINERIA Compressione Fermentazione Combustibile


STOCCAGGIO anaerobica in situ Cementifici

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Impatti ambientali a confronto

 Inceneritori vs Bio-ossidatori

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Fattori di emissione

A parità di quantità di materiali trattati


(una tonnellata)
si stima la quantità di inquinanti aeriformi
prodotti
da ciascun sistema di trattamento

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Fattori di Emissioni in atmosfera

Department for Environment, Food and Rural Affaire


(UK, 2003)

Incenerimento Bio-ossidazione

38
FATTORI DI EMISSIONE
inquinanti aeriformi (grammi x tonnellata)

Inquinanti Incenerimento Meccanico


biologico*
Ossidi azoto 577 78
Ossido carbonio 134 78
Polveri 38 5

* Con trattamento termico aria


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Emissioni a Confronto

A parità di materiali trattati,


l’incenerimento immette nell’ambiente
composti tossici
in quantità superiore (3,8 volte)
rispetto alla bio-ossidazione.
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Come eliminare il rischio “diossine “

Quanta “diossina” emettono


nell’ambiente questi due diversi
impianti di ossidazione dei MPC?

41
Trattamento aria con bio-filtri

42
BIO-FILTRI

Aria depurata
Aria da trattare

43
Concentrazione di “diossine”
nell’aria
(analisi effettuate da Istituto Mario Negri)
picogrammi/m3

Aria ambiente pianura padana 0,18

Uscita biofiltro 0, 01
impianto MBT
Uscita termovalorizzatore 8
(migliori prestazioni)

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FATTORI DI EMISSIONE DIOSSINE
(nanogrammi/tonnellata)

Inceneritori Inceneritore Meccanico


UK Vienna Biologico**

Diossine 400 40 0,3


(TEQ)

** Bio filtrazione aria

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Funghi ”mangia diossine”

46
E’ stata dimostrato l’effetto di
bio-degradazione dei sistemi TMB, sulle
seguenti classi di composti tossici:

 Idrocarburi Policiclici Aromatici


 Diossine e Furani
 Pesticidi clorurati
 Erbicidi
 Composti Organici Volatili

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Quale gestione garantisce la
minore emissione di gas-serra?

Incenerimento
Bio-ossidazione

riciclo

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Bilancio gas serra
kg CO2 eq/tonnellata MPC

 Riciclo e compostaggio - 461


 Biossidazione e stoccaggio - 403

 Incenerimento MPC tal quale


e produzione elettricità -10

Fonte: AEA Technology-Environment


“Waste Management Option and Climate Change” . UE 2001 49
Conclusioni
La priorità data alla
RIDUZIONE e al RICICLO
dalle normative europee e nazionali è
giustificata da
 Minore impatto ambientale
 Maggiore risparmio energetico
 Maggiore riduzione emissione gas serra

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Conclusioni

 I Trattamenti Meccanico Biologici a “freddo”


della frazione MPC residuale al riciclo
hanno un impatto ambientale intrinsecamente
minore rispetto a quello dei trattamenti a
“caldo”.
 e sono la risposta intelligente per
eliminare l’unico vero problema sanitario
dei MPC
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I NOSTRI SCARTI DI CIBO,
l’umido organico“PUTRESCIBILE” !!!!

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Grazie per l’attenzione

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Per saperne di più

http://federicovalerio.splinder.com
http://web.me.com/federico.valerio/Federico_Valerio/Benvenuto.html

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